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The MoAb in the pipeline

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Corso di Immunologia molecolare The MoAb in the pipeline Valentina Spaziani SOMMARIO I Parte :Dalla ricerca ai trial clinici. II Parte :MoAb in fase iniziale di ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: The MoAb in the pipeline


1
The MoAb in the pipeline
Corso di
Immunologia molecolare
  • Valentina Spaziani

2
SOMMARIO
  • I Parte Dalla ricerca ai trial clinici.
  • II Parte MoAb in fase iniziale di
    sperimentazione

3
Dalla ricerca ai trial clinici
  • Per trasformare una sostanza farmacologicamente
    attiva in una scatoletta di pillole o di fiale,
    sono necessari circa 350 milioni di dollari!!!
  • Si comincia con le ricerche di base in librerie
    chimiche, che utilizzano la bioingegneria e le
    conoscenze sul genoma delluomo e dei
    microrganismi contenenti migliaia di molecole
  • Solo quando la nuova molecola si dimostra
    efficace e senza effetti collaterali, si può
    passare agli esperimenti sugli uomini. Cominciano
    così i trial clinici. Spesso, soprattutto quando
    i farmaci in commercio non hanno più effetto, i
    pazienti con gravi patologie fanno di tutto per
    entrare in questi studi
  • Bioingegneria

4
Indagini Farmacologiche
  • Determinazione delle caratteristiche
    farmacologiche delle molecole
  • Indagini pre-cliniche
  • Indagini cliniche
  • Studi pre-clinici Determinano le caratteristiche
    farmacologiche delle molecole, mediante studi in
    vivo ed in vitro. Vengono condotte Indagini di
  • Farmacocinetica,
  • Farmacodinamica,
  • Tossicologia.
  • Attivita teratogena mediante studi di
    tossicita fetale in animali gravidi valutando le
    anomalie, il peso e il numero di feti nati morti
  • Mutagenesi in vitro su microrganismi
    (es.Salmonella Typhimurium)
  • Cancerogenesi
  • Stabilita chimica delle molecole
  • Formulazione del dosaggio ottimale per iniziare a
    sperimentare sulluomo.
  • Gli studi pre clinici durano in media dai 2 ai
    5 anni ed al termine di essi meno del 50 delle
    molecole provate passa alla sperimentazione
    sulluomo
  • Studi clinici sono suddivisi in 4 fasi
    principali finalizzate a dimostrare
    Efficacia Tollerabilita
  • Le prime tre fasi vanno dalla somministrazione
    alluomo sino allimmissione in commercio del
    farmaco

5
Studi clinici Fase I
  • Studi aventi scopi conoscitivi e non terapeutici
  • Condotta su volontari sani, usualmente in numero
    inferiore a 100
  • Studio di tollerabilita della farmacocinetica,
    del metabolismo e della farmacodinamica.
  • Si somministrano inizialmente frazioni delle dosi
    usate sugli animali via via aumentando fino a
    determinare la dose massima tollerabile nelluomo
  • Consentono di stabilire anologie e differenze con
    dati ottenuti negli studi pre-clinici, fornendo
    elementi predittivi sullattivita terapeutica e
    sulla posologia da impiegare nelluomo.
  • Dura circa 1-2 anni ed il 50 delle molecole non
    lo supera.
  • Se il Ministero della Sanita da il via libera
    alla fase II, la sperimentazione passa da pilota
    ad allargata

http//www.3.unict.it/dfsc/trial.html
6
Studi Clinici Fase II
  • La molecola viene somministrata per la prima
    volta ai pazienti per i quali era stata
    formulata.
  • Vengono coinvolti circa 200-400 pazienti
    volontari con lo scopo di delineare il profilo
    farmacodinamico(dose-effetto). I criteri di
    ammissione sono molto restrittivi allo scopo di
    costituire campioni di soggetti il piu possibile
    omogenei per dare una minore variabilita nella
    risposta.
  • Gli studi in fase II si suddividono in
  • Fase II a ( studi orientativi, aperti, in
    pazienti selezionati in modo accurato per la
    malattia in cui il nuovo farmaco e elettivamente
    indicato, finalizzati allidentificazione del
    range delle dosi attive e della posologia
    ottimale tollerabile)
  • Fase II b (studi controllati in doppio cieco,
    finalizzati alla conferma, in condizioni
    sperimentali corrette, delle dosi terapeutiche,
    della posologia ottimale e della tollerabilita
  • Al termine della sperimentazione di fase II solo
    2-3 molecole restano come candidate alla
    sperimentazione su vasta scala. E di essi si
    analizzano parametri di tipo tecnico-economico
    (potenzialita del mercato e la producibilita)
  • É in questa fase che cè il rischio di stop alla
    commercializzazione di quei farmaci con elevato
    potenziale curativo ma che servono ad un numero
    ristretto di pazienti ( farmaci orfani)

http//www.3.unict.it/dfsc/trial.html
7
Studi Clinici Fase III
  • La fase III ha come scopo la verifica su larga
    scala dei dati emersi in Fase II per unaccurata
    determinazionedella efficacia terapeutica e della
    tollerabilità
  • La molecola viene messa a confronto con il
    placebo ed altri farmaci di riconosciuta
    efficacia al fine di dimostrare il vantaggio
    terapeutico.
  • Si saggiano schemi posologici per la
    commercializzazione, interazioni con altri
    farmaci
  • Ricerche condotte in ambito universitario ed
    ospedaliero
  • Si ricorre a metodi in doppio cieco con utilizzo
    di placebo.
  • La durata della fase III è di 3- 4 anni. Se il
    farmaco supera questa fase si chiede
    lautorizzazione allimmissione al commercio
    (AIC)

http//www.3.unict.it/dfsc/trial.html
8
Fase IV
  • Include gli studi sperimentali e osservazionali
    post marketing
  • Avviene la farmacovigilanza con la segnalazione
    di reazioni impreviste
  • È quindi importante continuare la sorveglianza
    delle reazioni avverse dopo lautorizzazione
    dellimpiego clinico.

http//www.3.unict.it/dfsc/trial.html
9
http//www.3.unict.it/dfsc/trial.html
10
Epratuzumab (hLL2)
  • E una IgG1 monoclonale umanizzato anti CD22
  • Il CD22 proteina transmembrana è espressa
    dall85 delle neoplasie a cellule B. Essendo
    presente esclusivamente sui linfociti B maturi,
    questo antigene rappresenta un buon candidato per
    un utilizzo per limmunoterapia.
  • E attualmente in fase di sperimentazione clinica
    per trattamenti di patologie quali

Malattie autoimmuni -Lupus
-Sindrome di Sjrogher
  • Linfomi non Hodking (NHL)

11
EPRATUZUMAB
http//www.immunomedics.com/5clinical/clinical_pi
peline.html
12
CD22
EPRATUZUMAB
Struttura 1
  • Silo-glicoproteina a singola catena
  • MW di 130-140 kDa
  • Possiede 7 domini di struttura immunoglobulinica
    (Ig-like)
  • Il dominio N-terminale è Ig del tipo V
  • Altri 6 domini Ig del tipo C2 .
  • Il dominio citoplasmatico include 6 tirosine che
    sono possibili bersagli di fosforilazione.
  • Regioni della coda intra-citoplasmatica
    presentano omologia con i ITAM (Immunoreceptor
    Tyrosine-based Activation Motifs)
  • e altri con ITIM (Immunoreceptor Tyrosine-based
    Inhibition Motifs)

V-set dominio legante lacido sialico
C- set dominio immunoglobulinico
Dominio legante GRB2
CITOSOL
CD22 or Siglec-2
13
BCR(B-Cell Receptor)
EPRATUZUMAB
  • Il CD22 appartiene alla
  • classe di recettori di
  • membrana che modulano
  • lattivazione di BCR (B cell
  • receptor) e ne è
  • costitutivamente associato

www.crystal.harvard.edu/structures.php
14
EPRATUZUMAB
  • Lattivazione di BCR scatena segnali di
    fosforilazione a cascata che evolve nella via di
    MAPK e di AKT

Sopravvivenza Proliferazione
Apoptosi
Fosfatasi di traslocazione
  • CD22 regolatore a feedback negativo anti
    apoptotico perché blocca la fosforilazione di BCR

Monroe Nature Reviews Immunology 6, 283294
(April 2006) doi10.1038/nri1808
15
EPRATUZUMAB
References 3
  • Epratuzumab si lega al CD22 nel dominio
    extracellulare con alta affinità causando una
    rapida internalizzazione di hLL2/CD22 allinterno
    della cellula
  • Allinterno della cellula induce fosforilazione
    delle code del CD22
  • La fosforilazione delle tirosine site sulla coda
    dell CD22 induce legame crociati con BCR tramite
    ls fosfatasi di traslocazione SHP-1
  • Che porta ad un feedback positivo con segnale
    apoptotico attivo
  • Poichè la caratteristica di CD22 è la capacità di
    traslocare rapidamente dal citoplasma alla
    superficie cellulare, dopo legame con l
    anticorpo e successiva internalizzazione si ha
    una riduzione del numero di siti di legame CD22
    sulla superficie della cellula

16
Epratuzumab
Reference 3
  • È possibile osservare linternalizzazione del
    recettore Epratuzumab/CD22 tramite lanticorpo
    FITC e un microscopio confocale

WT
FITC-Epratuzumab permette losservazione delle
vescicole endocitotiche
17
EPRATUZUMAB
Reference 2
?
18
EPRATUZUMAB
NHL
Reference 2, 4
I pazienti trattati rispondono maggiormente a
dosi di epratuzumab nel range da 360 a 480 mg/m 2.
La citotossicità cellulare è maggiore in
combinazione di epratuzumab rituximab
19
In Conclusione
EPRATUZUMAB
Reference 3
  • Epratuzumab originato dalla Immunomedics inc è
    un IgG1 totalmente umanizzato diretto contro CD22
  • Sembra possedere un ruolo, nellapoptosi e
    nellarresto della crescita cellulare.
  • Il motivo della non sicurezza di questi ruoli sta
    nella proprietà di CD22 di avere molte
    interazioni con molteplici ligandi.
  • È attualmente ancora in fase di studio.

20
Zanolimumab (HuMax-CD4)
  • E un anticorpo monoclonale di tipo IgG1 diretto
    contro il CD4 che è espresso nei linfociti e in
    misura minore nei macrofagi. HuMax-CD4 compete
    con linterazione tra il recettore CD4 e la
    molecola MHC di classe 2 e qualche volta
    interagisce con lattivazione delle cellule T
  • Dati recenti dimostrano la morte delle celule
    attraverso la citotossicità cellulare
    anticorpo-dipendente (ADCC). Zanolilumab non
    induce citotossicità dipendente dal complemento
    (CDC) in vitro. Viene impiegato come farmaco
    immunosoppressivo nel trattamento di
  • Psoriasi
  • Artrite reumatoide (RA)
  • Cutaneous T-cell lymphoma (CTCL)
  • -mycosis fungoides (MF).
  • -Sezary sindrome (SS)
  • Noncutaneous T-cell lymphoma (NCTCL).

21
CD4
From Alberts
ZANOLIMUMAB
  • molecola transmembrana glicoproteica di 55
    KDa
  • 4 domini extracellulari di tipo Ig-like.
  • coda terminale citoplasmatica

Aumenta lattivazione antigene mediata delle
cellule

aumento dei segnali di trasduzione dei recettori
delle cellule T (attivazione di Zap70
trascrizione di IL-2, proliferazione,
differenziazione
MAPK
AKT
22
TCR (T Cell Receptor)
ZANOLIMUMAB
  • Eterodimero formato da ponte di-solfuro che tiene
    unite le catene alfa e beta che riconoscono i
    complessi MHC-Peptide
  • I complessi TCR ed i corecettori vengono
    aggregati dal riconoscimento dellantigene
  • Fosforilano i residui di tirosina dei domini ITAM
  • Attivazione delle chinasi ZAP-70
  • Stimolazione di vie di trasduzione (NFAT, NfkB e
    AP-1) che culminano nella modificazione
    dellespressione genica nei linfociti T.

From Lapentas slides
23
ZANOLIMUMAB
From Lapentas slides
24

ZANOLIMUMAB
References 5
  • Zanolilumab si lega al CD4 e media il suo effetto
    attraverso 5 meccanismi potenziali tutti i quali
    hanno effetto di sotto regolazione
    dellattivazione delle cellule T entrambi con
    deplezione o inibizione della loro attivazione
  • 1 una effettiva citotossicità cellulo-mediata
    anticorpo-dipendente (ADCC) che media la
    deplezione del CD4 delle cellule T ( in
    particolare le cellule CD45RO della memoria )
  • 2 un ingombro sterico della interazione tra il
    complesso CD4/TCR sulle cellule T e della
    molecola MHC di classe 2, sulle cellule
    presentanti lantigene (APC)
  • 3 Dis-accoppiamento del meccanismo recettoriale
    delle cellule T da un segnale co-stimolatorio
    obbligatorio del CD4 prodotto dal sequestro del
    p56 lck (pk)
  • 4 Segnale inibitorio diretto mediato attraverso
    DOK-1 e SHIP-1 che inibiscono lattivazione di
    AKT/PKB
  • 5 Modulazione di CD4.

25
ZANOLIMUMAB
  • Il bersaglio dellanticorpo monoclonale anti CD4
    delle cellule T viene utilizzato a scopo
    terapeutico in pazienti affetti da malattie
    indotte da un inappropriata attivazione del CD4
    o in cellule T CD4 maligne.
  • Zanolimumab (human CD4,Merck Serono,Geneva,Switzer
    land ) originato dalla Medarex Inc

26
Zanolimumab
Reference 5, 6, 7

cutaneous T-cell lymphoma (CTCL)
27
Zanolimumab
References 5
Psoriasi
Fig. 1
(E/E)
Fig 2
(Ki-67)
28
Reference 7
CTCL
  • 15 grado di risposta
  • 50
  • 75
  • 25 grado di risposta
  • 20

ss
MF
29
In Conclusione
Zanulimumab
  • Nel mese di aprile 2005, e Genmab United States
    Food and Drug Administration (FDA) ha raggiunto
    un accordo in merito alla concezione del suo
    studio pivotal protocollo per HuMax CD4 - per il
    trattamento di CTCL sotto il processo di
    valutazione protocollo speciale (ZPS).
  • Nel marzo del 2004, ha annunciato che Genmab
    HuMax - CD4 era stato designato un Fast Track
    prodotto dalla US Food and Drug Administration
    (FDA). Questa denominazione comprende i pazienti
    con CTCL per i quali non esiste una terapia
    disponibile, e hanno fallito almeno due regimi di
    trattamento sistemico.
  • HuMax CD4 - per il trattamento di MF è stato
    concesso lo status Orphan Drug negli Stati Uniti
    e in Europa.
  • HuMax - CD4 è in fase di sviluppo sotto una
    collaborazione con Serono.

www.genmab.com
30
Ustekinumab (CNTO 1275)
  • Ustekinumab è un anticorpo monoclonale, che ha
    come target la subunita p40 dell
    interleuchina12( IL-12 ) e dellinterleuchina 23
    ( IL-23 ).
  • .
  • Ustekinumab CNT1275 è stato sviluppato da
    Medarexs Ultimab tecnology,
  • Per il potenziale trattamento di malattie
    di origine infiammatoria come
  • Psoriasi
  • Artrite psoriasica
  • Sclerosi Multipla (MS)
  • Sindromi di Crohn (CD).

31
IL-12
Ustekinumab
  • IL-12 è una citochina prodotta da macrofagi
    attivati e cellule dendritiche
  • Il suo recettore è presente su linfociti T
  • Modula l attivazione dei linfociti T-helper
  • Producono IL-2 e TNF-alfa


citochine svolgono un importante ruolo nel
sistema immunitario, e sono coinvolte nelle
malattie infiammatorie mediate dal sistema
immunitario
From Fioritos slides
32
Ustekinumab
Dati Xagena_2007
33
In conclusione
Ustekinumab
  • Ustekinumab è un anticorpo monoclonale, che ha
    come target linterleuchina 12 ( IL-12 ) e
    linterleuchina 23 ( IL-23 ), citochine che
    svolgono un importante ruolo nel sistema
    immunitario, e che sono coinvolte anche nelle
    malattie infiammatorie mediate dal sistema
    immunitario.E stato anche osservato che il
    trattamento con Ustekinumab migliora la qualità
    di vita dopo 4 settimane nei pazienti trattati
    con i 2 dosaggi di Ustekinumab.Alla quarta
    settimana, si ha un netto miglioramento come
    riportato dellindice DLQI ( Dermatology Life
    Quality Index )

34
Golimumab (CNTO 148)
  • ,

Golinumab (CNTO148)è un anticorpo monoclonale
umanizzato che ha come bersaglio il Fattore di
necrosi tumorale (TNFa) Il TNF-alpha è una
citochina prodotta dal sistema immunitario
innato, come i macrofagi, in risposta alle
infezioni o a danno tissutale. Questa
citochina pro-infiammatoria si lega a recettori
di superficie e attivaNFK-kB proteine latenti che
attivano la trascrizione di geni che si trovano
al centro di molte risposte infiammatorie Possie
de un ruolo critico nella patogenesi dellartrite
reumatoide
35
TNF-Alfa
  • citochina prodotta dai macrofagi, linfociti Th1,
    cellule NK
  • l IFN-? (prodotto dai linfociti Th1) ne stimola
    la produzione da parte dei macrofagi
  • induce le cellule endoteliali ad esprimere
    molecole di adesione per favorire la diapedesi di
    cellule immunitarie (soprattutto neutrofili, che
    rilasciano ROS ed enzimi proteolitici dannosi per
    i tessuti)
  • E responsabile di infiammazione e danno
    tissutale

TNFa?-citochina prodotta dai macrofagi, linfociti
Th1, cellule NK
From Fioritos slides
36
Reclutamento ed attivazione di IKKK
Fosforilazione ed attivazione di IKK da parte di
IKKK attivata
Fosforilazione di I?B
Migrazione di NF-kB nel nucleo
I?B chinasi (IKK)
37
Artrite Reumatoide
  • Lartrite reumatoide è una malattia infiammatoria
    cronica debilitante che provoca dolore,
    tumefazione, rigidità e danno funzionale alle
    articolazioni.
  • I segni e sintomi dellartrite reumatoide
    comprendono
  • infiammazione articolare,
  • edema,
  • difficoltà di movimento e dolore.
  • Le articolazioni colpite con maggiore frequenza
    sono quelle delle mani e dei piedi

38
  • Lartrite reumatoide colpisce più di 9,7 milioni
    di persone in tutto il mondo secondo
    lOrganizzazione mondiale della Sanità (OMS),
    nella prossima decade lartrite reumatoide andrà
    incontro in Europa a un aumento dellincidenza
    legata allinvecchiamento della popolazione
  • Farmaco in uso
    Metatrexate

Fino al 50
  • Uso combinato Golimumab e metatrexate

dati American College of Rheumatology
39
In conclusione
  • Il nuovo anti-TNF alfa ha migliorato in maniera
    stabile segni e sintomi dellartrite reumatoide
    da moderata a grave
  • al controllo dopo un anno, un terzo dei
    pazienti era in stato di remissione clinica.
  • I dati a un anno dimostrano che circa il 75
    dei pazienti con artrite reumatoide da moderata
    a grave trattati con golimumab (CNTO 148) e
    metotrexate hanno raggiunto e mantenuto un
    miglioramento almeno pari al 20 nella
    sintomatologia artritica
  • Lo stesso studio ha inoltre dimostrato che in
    media più di un terzo di questi pazienti,
    valutati con il Disease Activity Score 28,
    raggiungeva a un anno la remissione della
    malattia
  • Golimumab è un anticorpo monoclonale anti
    TNF-alfa totalmente umano che si lega e
    neutralizza sia il TNF-alfa solubile sia quello
    di membrana. Sviluppato da Centocor e
    Schering-Plough, golimumab è somministrabile sia
    per iniezione sottocutanea sia per infusione
    endovenosa una iniezione al mese ed una ogni 12
    giorni di circa 30 minuti ognuna.

40
Tremelimumab (CP-675,206)
  • Anticorpo monoclonaledi tipo IgG2, umanizzato
    specifico per la citotossicità dei linfociti T
    associati allantigene (CTLA-4 linfociti T
    associati allantigene 4 )
  • Viene impiegato in clinica per pazienti che
    presentano
  • Melanoma localizzato
  • Melanoma con metastasi

  • con buoni risultati.

41
CTL-4
From Alberts
TREMELIMUMAB
  • CTLA-4 (citotossicità associata all antigene 4)
    è una proteina di superficie che agisce inibendo
    la segnalazione intracellulare dopo lattivazione
    della cellula T.Si lega a proteina B7 sulla
    superficie della cellula APC ( presentante
    lantigene)bloccando il processo di attivazione
    delle cellule T necessarie per quasi tutte le
    rispoate immunitarie adattative.
  • Quando Tremelimumab si lega competitivamente con
    CTL-4 con maggior affinità rispetto a B7 vi è un
    aumento di cellule T attive che vanno incontro a
    proliferazione e differenziamento
    cellule T effetrici

42
TREMELIMUMAB
Aumento cellule T attivate
www.TheOncologist.com
43
TREMELIMUMAB
Reference 8
  • CTL-4 può essere espressa sulla superficie
    di cellule di melanoma

LAb che blocca il CTL-4 può condurre a morte
cellulare per apoptosi o per ADCC (citotossicità
cellulare mediata da Ab)
Tremelimumab è presso la casa farmaceutica
Pfizer, in fase di studio anche se in modo
discontinuo a causa di trombocitopenia transiente
nei pazienti volontari
44
TREMELIMUMAB
Reference 8
45
Tremelimumab
Reference 8
46
In conclusione
Tremelimumab
  • Lanticorpo monoclonale totalmente umanizzato
    tremelimumab risulta avere attività antitumorale
    in molti pazienti
  • In particolare lmab anti CTL-4 circolante produce
    una maggior risposta immunitaria adattativa.
  • I trial clinici sono tuttora in fase di studio.

47
Ofatumumab (HuMax-CD20 )
  • Genmab and GlaxoSmithKline
  • HuMax-CD20 è un anticorpo monoclonale totalmente
    umanizzato con alta affinità verso il CD20
    molecola presente sulla membrana cellulare dei
    linfociti
  •   HuMax-CD20 viene impiegato per il trattamento
    di
  • Non-Hodgkin's lymphoma (NHL),
  • Chronic lymphocytic leukemia (CLL),
  • Rheumatoid Arthritis (RA)
  • Diffuse large B-cell lymphoma (DLBCL)

48
CD20
Ofatumumab
  • Presente sui linfociti B
  • MW 35kDa
  • Proteina non glicosilata
  • 4 domini transmembrana
  • N e C terminale sono intracellulare.
  • Non viene internalizzada dopo legame con lAb
  • .
  • Funzioni
  • Differenzazione e attivazione dei linfociti,
  • regolazione del ciclo cellulare
  • - canale del calcio

From Bagattos Slides
49

Ofatumumab
Reference 8
  • Il CD20 é riscontrato in circa il 90 dei
    linfomi a cellule B ed anche in altri tumori di
    tipo linfoide che originano dai linfociti.
  • CD20 appartiene alla famiglia MS4A di cui si
    conoscono almeno 12 membri espressi nell'uomo,
  • Le proteine di questa famiglia sembrano
    funzionare come canale del calcio ma il loro
    ruolo fisiologico è sconosciuto.
  • CD 20 appare sui linfociti B allo stadio
    maturativo pre-B e scompare durante la
    differenziazione terminale dei linfociti B a
    plasmacellula. Quindi i linfociti B immaturi e
    quelli maturi nonché le cellule B della memoria
    esprimono tutte il CD20

50
.
Ofatumumab
51
Ofatumumab
Terapia combinata
  • Studio trattamento combinato HuMaxCD20 con
    cyclophosphamide, doxorubicin, vincristine and
    prednisone (CHOP)

52
In conclusione
  • Humax CD20 sembra avere prorprieta di uccidere i
    tumori che sono risultati resistenti al
    Rituximab.
  • HuMax CD20 ha un potente effetto di induzione
    della citotossicita mediata dal complemento
    (CDC) quindi distruzione cellulare delle cellule
    tumorali di tipoB.
  • Inoltre dati recenti dimostrano che HuMax-CD20
    e cosi efficiente da indurre la citotossicita
    delle cellule B mediata dalle NK

53
References
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    and Goldenberg D. M. Internalization and
    intracellular processing of an anti-B cell
    lymphoma monoclonal antibody, LL2. Int. J.
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  • 2 Coleman, M., Goldenberg, M. D.,
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    B-Cell Malignancies through CD22. Clinical Cancer
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    (Suppl.)
  • 3 Carnahan, J., Wang, P., Kendall,
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    T.,Talvenheimo, J., Montestruque, S., Sun, J.,
    Elliott, G., Thomas, J., Ferbas, J., Kern, B.,
    Briddell, R., Leonard, J. P., and Cesano, A
    .Epratuzumab, a Humanized Monoclonal Antibody
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GRAZIE A TUTTI!!
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