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Fascismo

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Sostenuto dal mito della forza e della violenza rigeneratrice (eredit dell interventismo): ... (a cominciare dalle officine Alfa Romeo di Milano) ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Fascismo


1
Fascismo
2
  • http//youtu.be/eUhoXW7Kx7A?t52m13s
  • (fine della guerra e avvento del fascismo)
  • Contenuti del video
  • Conferenza di Parigi, diplomazie, dibattiti
    interni, questioni territoriali Fiume, Dalmazia,
    Istria, Colonie ex-tedesche
  • Vittoria mutilata, dimissioni Orlando
  • Nascita PPI
  • Governo Nitti, smobilitazione, tentativo di
    risanamento economico, tentativo di riprendere il
    liberalismo moderato giolittiano prebellico
  • Crisi economica, classi medie le più colpite,
    inflazione, importazioni più costose (anche
    grano), aumento deficit pubblico, calo potere
    salari, disagio dei redditi fissi, arricchimento
    speculatori di guerra, aggravi per la piccola e
    media borghesia (che aveva comprato titoli di
    stato, il cui valore è falcidiato
    dallinflazione)
  • Proteste per disoccupazione e carovita,
    ex-combattenti e mutilati di guerra
  • Mondo contadino arricchiti affittuari,
    impoveriti braccianti occupazione terre (guidati
    non solo da sindacati rossi, ma anche cattolici)
  • Sviluppo industria, masse operai nel nord,
    sindacati, scioperi, aumenti salariali, attese di
    rivoluzione, classe vs patria
  • Riforma elettorale in senso proporzionale (1919),
    richiesta da PSI e PPI
  • DAnnunzio e la marcia su Fiume (12 settembre
    1919) condanna di Nitti

3
La vittoria mutilata
  • La situazione dopo la fine della prima guerra
    mondiale

4
Le richieste italiane
  • LItalia tra i vincitori della Grande Guerra
  • Al Congresso di Parigi lItalia si vide
    riconoscere Il Trentino con il Sud Tirolo fino
    alla linea del Brennero e Trieste, ma richiese
    anche la Dalmazia (in nome del Patto di Londra) e
    Fiume e lIstria (in nome del principio di
    nazionalità)

5
Le promesse del Patto di Londra
6
La contraddittorietà della linea diplomatica
italiana
  • Da notare la contraddittorietà della linea
    diplomatica di Orlando e Sonnino
  • da un lato lItalia chiedeva lapplicazione
    integrale del Patto di Londra, senza considerare
    il principio di nazionalità (confine con
    lAustria al Brennero, includendo il Sud Tirolo
    Alto Adige, abitato in prevalenza da popolazioni
    di lingua tedesca parte della costa dalmata
    lIstria, a maggioranza italiana nelle città
    costiere, ma slava nellinterno)
  • dallaltro, in base al principio di nazionalità
    rivendicava la città di Fiume (che era
    prevalentemente italiana ma non era prevista dal
    patto)
  • Queste rivendicazioni si scontravano
  • con la risoluta opposizione del presidente
    americano Wilson (gli USA non erano legati al
    Patto di Londra)
  • e con le pretese del nuovo stato sorto nella
    penisola balcanica, la Jugoslavia (1º dicembre
    1918 fu fondato il Regno dei Serbi, dei Croati e
    degli Sloveni, che successivamente prese il nome
    di Juogoslavia), che rivendicava la propria
    sovranità sullIstria e sulla Dalmazia (alzando
    la posta sino a chiedere anche Gorizia e Trieste)

7
La proposta di Wilson e labbandono della
conferenza
  • Nellaprile 1919 Wilson avanzò una proposta che
    lasciava fuori dai confini italiani non solo la
    Dalmazia, ma anche parte dellIstria e faceva di
    Fiume una città autonoma. Wilson volle illustrare
    la sua proposta direttamente al popolo italiano
    con una lettera.
  • Mentre lindignazione montava nel paese, il 24
    aprile 1919, per protesta, la delegazione
    italiana abbandonò la conferenza di pace, che
    però continuò, tanto che i negoziatori dovettero
    tornare a Parigi pochi giorni dopo, senza più
    alcuno spazio politico e diplomatico per avanzare
    ulteriori richieste. Questo gesto non portò alcun
    vantaggio allItalia, che fu esclusa dalla
    spartizione delle colonie tedesche in Africa e
    dalle zone di influenza in Medio Oriente

8
Manifestanti nazionalisti a Roma, in attesa
dellarrivo del primo ministro Orlando e della
delegazione italiana dalla Conferenza di Parigi.
Sono significativi i cartelli esibiti LItalia
farà da sé, Fiume e Dalmazia o morte
9
La vittoria mutilata
  • Cominciò a circolare, per opera di Gabriele
    DAnnunzio, la retorica della vittoria mutilata

10
Manifestazione di protesta organizzata
dall'"Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi
di Guerra".
11
Loccupazione di Fiume
  • settembre 1919 DAnnunzio alla guida di alcuni
    reparti dellesercito (soprattutto ex-arditi,
    nerbo del futuro movimento fascista), si
    impadronì militarmente di Fiume e ne proclamò
    l'annessione al Regno d'Italia il 12 settembre.
  • Il governo italiano, presieduto da Nitti, non
    seppe opporsi allatto di forza, che minava il
    prestigio internazionale del paese e accendeva un
    campanello dallarme sulla solidità delle
    istituzioni liberali

12
Il trattato di Rapallo
  • La questione fiumana sarà infine risolta da
    Giolitti (di nuovo al governo nel giugno 1920),
    il quale firmerà con la Jugoslavia, il 12
    novembre 1920, il trattato di Rapallo, che
    assegnava allItalia lIstria e alla Jugoslavia
    la Dalmazia (eccetto Zara) e faceva di Fiume uno
    stato libero indipendente sotto tutela della
    Società delle Nazioni
  • Avendo DAnnunzio e i suoi uomini respinto questo
    accordo, Giolitti liberò Fiume con la forza
  • Nel 1924, un ulteriore accordo dividerà lo stato
    libero di Fiume fra Jugoslavia e Italia, che
    ottenne la città

13
Quello che lItalia ottenne
Dallo smembramento dellImpero austro-ungarico
lItalia ottenne limitati vantaggi territoriali
rispetto alle attese lespansione in Dalmazia fu
impedita dalla creazione del nuovo stato di
Jugoslavia, che limitò la presenza italiana alle
basi di Zara e dellIsola Lagosta
14
D'Annunzio (al centro con il bastone) con alcuni
legionari a Fiume nel 1919
15
Lingresso dei legionari di DAnnunzio nella
città di Fiume
16
Mio caro Benito Mussolini, chi conduce
un'impresa di fede e di ardimento, tra uomini
incerti o impuri, deve sempre attendersi d'essere
rinnegato e tradito "prima che il gallo canti per
la seconda volta". E non deve addontarsene né
accorarsene. Perché uno spirito sia veramente
eroico, bisogna che superi la rinnegazione e il
tradimento. Senza dubbio voi siete per superare
l'una e l'altro. Da parte mia, dichiaro anche una
volta che - avendo spedito a Milano una compagnia
di miei legionari bene scelti per rinforzo alla
vostra e nostra lotta civica - io vi pregai di
prelevare dalla somma delle generosissime offerte
il soldo fiumano per quei combattenti. Contro ai
denigratori e ai traditori fate vostro il motto
dei miei "autoblindo" di Ronchi, che sanno la via
diritta e la meta prefissa. Fiume d'Italia, 15
febbraio 1920 Gabriele D'Annunzio
17
La questione economica e sociale
  • La situazione dopo la fine della prima guerra
    mondiale

18
Tornando alla situazione economica e sociale
  • Nellimmediato dopoguerra (1918-20)
  • Le spese erano alle stelle e il debito pubblico
    era salito
  • Svalutazione della lira rincaro di tutti i
    generi dimportazione (carbone, petrolio, perfino
    grano, visto che la mobilitazione generale aveva
    portato al fronte molti contadini)
  • Inflazione ? colpì soprattutto i ceti medi
    (progressiva riduzione del divario con i semplici
    lavoratori)
  • Tra gli operai serpeggiava lidea fare come in
    Russia i contadini iniziarono ad occupare le
    terre in varie regioni (Val Padana e Puglia)

19
La crisi economica nel primo dopoguerra
miliardi
20
Debito pubblico
  • Debito pubblico indica linsieme dei prestiti
    che lo stato ottiene dai cittadini, attraverso
    lemissione di titoli (come gli odierni BOT
    Buoni Ordinari del Tesoro). Grazie a questo
    denaro, lo Stato può far fronte ai bisogni
    immediati del paese, che in tempo di guerra erano
    enormemente cresciuti. Prima o poi lo Stato deve
    rendere tale denaro con gli interessi ai suoi
    creditori
  • Una parte considerevole del debito pubblico era
    in mano ai ceti medi

21
La crisi economica nel primo dopoguerra
Lire x 1 dollaro
22
Le lotte contadine avvennero nelle campagne con
il maggior numero di braccianti e mezzadri la
Bassa Padana, la pianura veneta e le regioni
collinari del Centro Italia. Anche nel Meridione
loccupazione di terre, pur non generalizzata, fu
assai significativa. Si può notare che i
disordini nelle città per protestare contro il
forte rincaro dei generi alimentari furono
distribuiti su tutto il territorio nazionale
23
Biennio rosso
  • Il Biennio rosso è la locuzione con cui alcuni
    storici indicano il periodo della storia italiana
    immediatamente successivo alla prima guerra
    mondiale e protrattosi fino agli inizi del 1921,
    in cui si verificarono, soprattutto nell'Italia
    centro-settentrionale, mobilitazioni contadine
    (sotto la guida della Federterra), tumulti
    annonari, manifestazioni operaie (sotto la guida
    della CGL, che nel 1920 arrivò a quasi 2 milioni
    di iscritti e della CIL, il sindacato di
    ispirazione cattolica fondato nel 1918),
    occupazioni di terreni e fabbriche con, in alcuni
    casi, tentativi di autogestione. Le agitazioni si
    estesero anche alle zone rurali e furono spesso
    accompagnate da scioperi, picchetti e scontri.

24
Loccupazione delle fabbriche
  • Allinterno del PSI spaccatura tra operai che
    volevano fare come in Russia e la dirigenza più
    cauta (prometteva la rivoluzione ma non faceva
    nulla per organizzarla)
  • Settembre 1920 i metalmeccanici occuparono le
    fabbriche (a cominciare dalle officine Alfa Romeo
    di Milano). Tra la borghesia si sparse il panico,
    ma il PSI dichiarò che questi episodi non
    dovevano essere visti come linizio della
    rivoluzione
  • Il movimento operaio ne uscì sconfitto il
    proletariato ne uscì deluso e la borghesia pronta
    a opporsi con ogni mezzo ai sovversivi

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Biennio rosso settembre 1920 Milano operai armati
occupano le fabbriche
26
Le vittorie operaie
  • Il governo (prima Orlando, poi Nitti) tenne un
    atteggiamento abbastanza tollerante. I lavoratori
    ottennero così significativi risultati
  • Nelle fabbriche, aumenti salariali e lo storico
    accordo del 20 febbraio 1919 per la riduzione
    della giornata lavorativa a 8 ore
  • Nelle campagne padane e pugliesi, i braccianti
    conquistarono aumenti di paga e limponibile di
    manodopera (una quantità minima di assunzioni in
    proporzione alle dimensioni dellazienda)
  • Al sud, con il decreto Visocchi del settembre
    1919, il governo operò una parziale
    redistribuzione delle terre incolte che erano
    state occupate

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Disagio dei ceti medi
  • Il proletariato agricolo e industriale non era
    lunico ceto che soffrisse le conseguenze della
    guerra. Un forte disagio attraversava anche i
    ceti medi impiegati colpiti dallinflazione ex
    ufficiali che faticavano a reinserirsi nella vita
    civile e lamentavano di non ottenere un
    riconoscimento sociale adeguato

28
La questione politica
  • La situazione dopo la fine della prima guerra
    mondiale

29
Il Partito Popolare Italiano
  • Gennaio 1919 nasce il Partito Popolare Italiano
    (PPI)
  • Rientro a pieno titolo dei cattolici sulla scena
    politica
  • Ciò accade in concomitanza con la richiesta di
    sostituire il sistema uninominale (per ogni
    collegio viene eletto il candidato che ha
    ottenuto la maggioranza relativa dei voti) con un
    sistema proporzionale (i deputati di ogni forza
    politica sono designati in maniera corrispondente
    alla percentuale di suffragi ricevuti su scala
    nazionale). Il proporzionale rischiava di far
    ottenere ai socialisti una valanga di voti ? i
    cattolici furono finalmente autorizzati dal
    Vaticano a costituire un loro partito politico,
    il PPI appunto, il cui era leader era don Luigi
    Sturzo.
  • Il PPI si proponeva come forza aconfessionale
    (benché ispirata ai principi e agli ideali
    cristiani) e interclassista (mirava cioè ad una
    pacifica composizione degli interessi delle varie
    classi sociali, in particolare del proletariato e
    della borghesia), preoccupata delle esigenze dei
    ceti deboli

30
Elezioni 1919 il successo di socialisti e
cattolici
  • Queste elezioni segnarono una svolta, esse furono
    le prime a tenersi col sistema proporzionale
  • I risultati furono una netta sconfitta per i
    liberali e un grande successo per i partiti di
    massa (il PPI al 20,6 con 100 seggi il PSI al
    32,4 con 156 seggi)
  • Per la prima volta le masse popolari godevano di
    una effettiva rappresentanza sociale e politica.
    Tuttavia, le divisioni interne minavano la forza
    di queste organizzazioni popolari
  • nei cattolici, quella fra i democratici
    cristiani, favorevoli a uno sviluppo della
    solidarietà sociale, e i clericali conservatori
  • nei socialisti, quella fra riformisti e
    rivoluzionari

31
Le divisioni nel PSI
  • Divisione tra i massimalisti (espropriazione
    delle ricchezze dei capitalisti, rivoluzione
    sociale sullesempio dei bolscevichi russi,
    rifiuto di ogni collaborazione con il governo
    borghese) e i riformisti di Turati e Treves
    (ottenere riforme sociali importanti per i
    lavoratori con il lavoro parlamentare e la
    collaborazione con altri partiti)

32
Lultimo governo Giolitti
  • Rabbia borghesia aumenta per non intervento di
    Giolitti (tornato alla guida del governo nel
    1920) durante gli scioperi, che in effetti
    sbollirono da sé
  • Giolitti invece fece intervenire lesercito per
    far sì che DAnnunzio e i suoi abbandonassero
    Fiume, la quale fu dichiarata città libera
    (lItalia intanto poteva annettersi lIstria, in
    seguito ad un accordo con la Jugoslavia)

Durata mandato 15 giugno 1920 4 luglio 1921
Capo di Stato Vittorio Emanuele III
Predecessore Francesco Saverio Nitti
Successore Ivanoe Bonomi
33
Lultimo governo Giolitti
  • le tre più importanti decisioni prese da
    Giolitti
  • neutralità dello stato di fronte alloccupazione
    delle fabbriche
  • liquidazione della questione di Fiume
  • interventi finalizzati al risanamento della
    finanza pubblica (abolizione prezzo politico del
    pane nominatività dei titoli azionari per un
    maggior controllo fiscale tassa di successione)
  • gli costarono lostilità della borghesia e dei
    ceti medi

34
Lultimo governo Giolitti
  • Anche i socialisti negarono il loro appoggio a
    Giolitti, quindi alle elezioni del maggio 1921
    Giolitti formò il Blocco nazionale (liberali,
    nazionalisti e anche esponenti fascisti) da un
    lato egli pensava di poter controllare il neonato
    movimento e sfruttarne i crescenti consensi
    dallaltro voleva coagulare le forze
    conservatrici in funzione antisocialista e
    antipopolare
  • Il PSI perse voti ma si confermò partito di
    maggioranza relativa il PPI aumentò i propri
    seggi
  • Giolitti dopo questo fallimento diede le
    dimissioni non solo non aveva indebolito i
    partiti di massa, ma aveva ormai dato anche
    legittimità al fascismo (che entrarono in
    parlamento con 35 deputati)
  • Il governo passò prima a Bonomi, poi a Facta
  • http//www.raistoria.rai.it/articoli/fascismo-la-n
    ascita/7154/default.aspx (Fascismo la nascita 5
    minuti)

35
LItalia dopo la prima guerra mondiale
36
Fascismo
  • Mussolini la nascita dei fasci di combattimento
    e la trasformazione in Partito Nazionale Fascista

37
La marcia su Roma
  • http//youtu.be/t59zAIW1UB0?t7m9s
  • (circa mezzora, fino al 40 minuto)

38
Mussolini
  • Mussolini fu esponente di spicco dellala
    radicale del Partito Socialista Italiano, e
    direttore del quotidiano socialista Avanti! dal
    1912.
  • Nel 1914, scoppiata la guerra, il PSI si schierò
    per il non-intervento dellItalia Mussolini,
    invece, fu un convinto interventista e
    abbandonato l Avanti!, fondò Il Popolo
    dItalia (dal 1 agosto 1918 cambiò il
    sottotitolo da quotidiano socialista a
    quotidiano dei combattenti e dei produttori),
    in seguito a ciò fu espulso dal PSI.

39
Mussolini mentre viene arrestato a Roma l'11
aprile 1915 dopo un comizio a favore
dell'interventismo dell'Italia nella guerra
Con l'uniforme dei Bersaglieri (1915) combatte
nella prima guerra mondiale.
Mussolini e D'Annunzio
Mussolini nella veste di direttore dell'Avanti!
(1912-1914), quotidiano del Partito Socialista
Italiano
Il capo dei fascisti ha due volti in uno il
volto di sopra, dal naso in su quello di sotto,
bocca, mento e mascelle. Gli occhi tondi e
vicini la fronte nuda ed aperta, il naso breve e
fremente, formano il suo volto mobile e
romantico l'altro, labbra dritte, mandibole
prominenti, mento quadrato, è il suo volto fisso,
volontario, diciamo classico. Spesso egli
gestisce solo con la destra, tenendo la mano
sinistra in tasca o il braccio sinistro al
fianco. Talvolta si pone in tasca tutte e due le
mani è il momento del riassunto, il finale (Ugo
Ojetti )
24 ottobre 1922, Congresso di Napoli, Mussolini e
i Quadrumviri
40
Mussolini fotografato nel 1923.
Mussolini in tenuta da aviatore nell'iconografia
ufficiale, il Duce era spesso ritratto alla guida
di veicoli o in pose da "conduttore"
Mussolini durante un discorso
Benito Mussolini in un'immagine tipica della
propaganda fascista
41
Benito Mussolini alle porte di Tripoli (Libia),
il 20 marzo 1937, innalza la "spada dell'Islam",
la cui elsa è in oro massiccio, e si proclama
"protettore dell'Islam", prima di entrare in
città alla testa di 2600 cavalieri.
Mussolini durante la battaglia del grano
Monaco, 28 settembre 1938 Mussolini in parata
seduto in automobile al fianco di Hitler, durante
il tempo della conferenza di Monaco.
42
Gran Sasso Mussolini appena liberato, al centro
della fotografia, con cappotto e cappello nero
Croce che marca il luogo, presso Giulino di
Mezzegra, dove Mussolini venne fucilato
I corpi di Mussolini (secondo da sinistra) e di
Claretta Petacci (riconoscibile dalla gonna)
esposti a Piazzale Loreto. Il primo corpo a
sinistra è di Bombacci. Gli ultimi a destra sono
Pavolini e Starace.
Cinegiornale americano sulla morte di Mussolini
nel 1945 http//it.wikipedia.org/wiki/FileExecut
ion_of_Mussolini_(1945).ogg
43
Il programma dei Fasci di combattimento
  • 23 marzo 1919 Mussolini fondò (nel salone del
    Circolo dellAlleanza industriale e commerciale,
    in piazza San Sepolcro a Milano) i Fasci italiani
    di combattimento
  • come simbolo il fascio littorio (emblema del
    potere nella Antica Roma)
  • Si proponeva come antipartito, con un programma
    (pubblicato il 6 giugno 1919 su Il Popolo
    dItalia) decisamente spostato a sinistra,
    repubblicano e anticlericale, che fondeva insieme
    i concetti di nazione e socialismo
    rivoluzionario
  • audaci rivendicazioni sociali, come il diritto di
    voto per le donne, labolizione del Senato di
    nomina regia, la richiesta di una imposta a
    carattere progressivo sul capitale
  • politica estera aggressiva per valorizzare
    lItalia nel mondo.
  • Sostenuto dal mito della forza e della violenza
    rigeneratrice (eredità dellinterventismo) la
    prima azione pubblica dei Fasci fu lincendio
    della sede milanese dell Avanti! nellaprile
    1919

44
Fascio littorio
  • Nellantica Roma il fascio littorio, di origine
    etrusca, era linsegna del potere dei magistrati.
    Era formato da verghe di betulla e olmo legate
    intono a una scure, simbolo della potestà di
    punire. Veniva portato sulla spalla sinistra dai
    littori, che precedevano il magistrato.
  • Divenne poi linsegna del PNF (1921) e insieme
    allespressione duce, rappresentò il richiamo
    al mito della grandezza di Roma antica

45
Jacques-Louis David, Il giuramento degli Orazi,
1784 (Parigi, Museo del Louvre). Il soggetto è
tratto da una leggenda romana, secondo cui,
durante il regno di Tullio Ostilio, per decidere
l'esito della guerra tra Roma e Alba Longa, tre
fratelli romani (gli Orazi) si dovettero
scontrare contro tre fratelli di Alba (i
Curiazi). Dei Curiazi non sopravvisse nessuno
mentre dei tre Orazi uno riuscì a ritornare
sancendo la vittoria di Roma, perché questo, dopo
che i suoi due fratelli vennero uccisi dai
nemici, incominciò a correre, inseguito dai
Curiazi correndo, riuscì a fare sì che i tre si
distanziassero, così che lui, aspettatone uno, lo
uccideva e riprendeva a correre inseguito da un
altro, lo aspettava e lo uccideva e così via fino
ad ucciderli tutti e tre. La donna che piange
seduta è una delle sorelle degli Orazi (Camilla),
che, destinata sposa a uno dei Curiazi, si rende
conto che perderà qualcuno di caro in entrambi i
casi.
46
(No Transcript)
47
Il programma di San Sepolcro
  • Programma dei Fasci italiani di combattimento,
    pubblicato il 6 giugno 1919 su Il Popolo
    dItalia
  • Per il problema politico Noi vogliamoa)
    Suffragio universale a scrutinio di lista
    regionale, con rappresentanza proporzionale, voto
    ed eleggibilità per le donne.b) Il minimo di età
    per gli elettori abbassato ai I8 anni quello per
    i deputati abbassato ai 25 anni.c) L'abolizione
    del Senato.d) La convocazione di una Assemblea
    Nazionale per la durata di tre anni, il cui primo
    compito sia quello di stabilire la forma di
    costituzione dello Stato.e) La formazione di
    Consigli Nazionali tecnici del lavoro,
    dell'industria, dei trasporti, dell'igiene
    sociale, delle comunicazioni, ecc. eletti dalle
    collettività professionali o di mestiere, con
    poteri legislativi, e diritto di eleggere un
    Commissario Generale con poteri di Ministro.

48
Il programma di San Sepolcro
  • Per il problema socialeNoi vogliamoa) La
    sollecita promulgazione di una legge dello Stato
    che sancisca per tutti i lavori la giornata
    legale di otto ore di lavoro.b) I minimi di
    paga.c) La partecipazione dei rappresentanti dei
    lavoratori al funzionamento tecnico
    dell'industria.d) L'affidamento alle stesse
    organizzazioni proletarie (che ne siano degne
    moralmente e tecnicamente) della gestione di
    industrie o servizi pubblici.e) La rapida e
    completa sistemazione dei ferrovieri e di tutte
    le industrie dei trasporti.f) Una necessaria
    modificazione del progetto di legge di
    assicurazione sulla invalidità e sulla vecchiaia
    abbassando il limite di età, proposto attualmente
    a 65 anni, a 55 anni.

49
Il programma di San Sepolcro
  • Per il problema militare Noi vogliamoa)
    L'istituzione di una milizia nazionale con brevi
    servizi di istruzione e compito esclusivamente
    difensivo.b) La nazionalizzazione di tutte le
    fabbriche di armi e di esplosivi.c) Una politica
    estera nazionale intesa a valorizzare, nelle
    competizioni pacifiche della civiltà, la Nazione
    italiana nel mondo.Per il problema finanziario
    Noi vogliamoa) Una forte imposta straordinaria
    sul capitale a carattere progressivo, che abbia
    la forma di vera espropriazione parziale di tutte
    le ricchezze.b) II sequestro di tutti i beni
    delle congregazioni religiose e l'abolizione di
    tutte le mense Vescovili che costituiscono una
    enorme passività per la Nazione e un privilegio
    di pochi.c) La revisione di tutti i contratti di
    forniture di guerra ed il sequestro dell'85 dei
    profitti di guerra.

50
Le elezioni del 1919 e la svolta a destra
  • Alle elezioni del novembre 1919 i fascisti
    ottennero 4000 voti e nessun seggio (alla fine
    del 1919 vi erano in tutta Italia solo 31 Fasci
    con 870 iscritti). Due elementi favorirono il
    decollo
  • Labbandono, con il congresso del maggio 1920,
    del sinistrismo iniziale, con una conversione
    a destra, come organizzazione politica della
    borghesia produttiva dei ceti medi (E. Gentile)
  • Limpiego della violenza su larga scala

51
Lo squadrismo agrario
  • A partire dal 1920, il fascismo aveva già
    abbandonato definitivamente ogni rivendicazione
    socialista e si era alleato con la borghesia,
    soprattutto in quei territori (Valle Padana e
    Puglie), maggiormente interessati dal cosiddetto
    biennio rosso 1919-1920
  • Finanziato, armato e rifornito di mezzi dai
    grandi agrari, il fascismo nel primo semestre del
    1921 cominciò ad organizzarsi in squadre dazione
    e a smantellare tutta lorganizzazione politica e
    sindacale di matrice socialista, bruciando Case
    del popolo, distruggendo tipografie dei giornali
    e, perfino, uccidendo dirigenti e obbligando
    giunte municipali rosse alle dimissioni

52
Violenze delle squadre fasciste
  • Le squadre fasciste erano composte da giovani ex
    combattenti, ufficiali congedati, arditi,
    studenti, disoccupati
  • Si muovevano rapidamente su camion, di notte
  • distruggevano case del popolo, circoli,
    cooperative, tipografie, sedi di leghe
  • Prelevavano dalle loro case i militanti sindacali
    e politici, uccidendoli o bastonandoli,
    terrorizzandone i familiari
  • Prima ancora che a eliminare fisicamente
    lavversario politico, miravano a intimidirlo e a
    svergognarlo (denudazioni, olio di ricino). Era
    una violenza finalizzata a spaventare i militanti
    socialisti e cattolici, che doveva servire da
    esempio (vedi immagine pag. 121)

53
(No Transcript)
54
Lo squadrismo impunito
  • Le violenze squadriste crebbero nel 1921-22,
    arrivando sino alloccupazione in armi di intere
    città, come Bologna. Latteggiamento delle forze
    dellordine e della magistratura fu esitante
  • Il movimento non fu represso con lenergia
    possibile e necessaria Se le garanzie
    costituzionali fossero state rispettate scrive
    Sabbatucci la violenza squadrista sarebbe stata
    stroncata sul nascere, essa invece trovò la
    tolleranza, e spesso la complicità, di molte
    autorità (vedi documento pag. 120)

55
Devastazione di una sede sindacale della CGL a
Roma, con falò sulla strada delle carte e
suppellettili ivi rinvenute
56
Camicie nere
Roberto Farinacci, capo dello squadrismo
intransigente.
57
Fotografia raffigurante l'incendio dell' Avanti!,
il 24 marzo 1921
Sede della Lega dei Braccianti devastata da una
azione squadrista a Bologna nel 1921
58
Crisi dei liberali
  • Dalla fine della guerra al primo governo
    Mussolini (dal novembre 1918 allottobre 1922) si
    susseguirono sei diversi governi (Orlando, Nitti,
    Giolitti, 2x Bonomi, Facta) ? instabilità
    politica, grave crisi della vecchia classe
    dirigente liberale che non riusciva più a
    esprimere una maggioranza

59
I liberali guardano a destra
  • Alle elezioni politiche del 1919 vi è una svolta
    il PSI e PPI insieme hanno la maggioranza alla
    camera, ma sono ideologicamente distanti. Un
    accordo non è possibile nemmeno tra liberali e
    socialisti, nei quali prevale limpostazione
    massimalista (nel PSI scissioni del 1921 e 22)
  • Guadagna terreno lipotesi di unalleanza
    elettorale con i nazionalisti e anche i fascisti,
    che verrà realizzata da Giolitti

60
Le elezioni del 1921
  • Il 15 maggio 1921 i fascisti furono chiamati a
    presentarsi allinterno delle liste del blocco
    nazionale con i liberali e altri gruppi di centro
  • Il PSI perse voti ma si confermò partito di
    maggioranza relativa il PPI aumentò i propri
    seggi
  • Giolitti dopo questo fallimento diede le
    dimissioni non solo non aveva indebolito i
    partiti di massa, ma aveva ormai dato anche
    legittimità al fascismo (che entrarono in
    parlamento con 35 deputati)
  • Mussolini aveva ormai un consenso forte, che gli
    veniva dagli agrari, ma anche da sempre più ampi
    strati del ceto medio e imprenditoriale (vedi
    documento pag. 122)

61
La nascita del Partito nazionale fascista
(violenza e legalità)
  • Mussolini volle a questo punto trasformare il
    movimento fascista in una forza politica,
  • sia per accreditarsi come interlocutore politico,
  • sia per tenere sotto controllo il fascismo
    intransigente dei ras (capi squadristi) locali,
    come Italo Balbo (Ferrara), Dino Grandi
    (Bologna), Roberto Farinacci (Cremona), contrari
    allevoluzione legalitaria e alla moderazione
    della violenza
  • Al congresso dei Fasci del novembre 1921
    Mussolini diede vita al PNF. Mentre Mussolini
    utilizzava il partito per operare sul piano della
    legalità, le azioni degli squadristi continuavano
  • Il Programma del PNF era molto lontano da quello
    del 1919. Aveva unimpronta conservatrice e
    nazionalista
  • Prevedeva uno stato forte e la limitazione dei
    poteri del parlamento
  • Esaltava la nazione e la competizione fra le
    nazioni
  • Proponeva la restituzione allindustria privata
    di servizi essenziali gestiti dallo stato, come
    le ferrovie e i telefoni
  • Invocava il divieto di sciopero nei servizi
    pubblici

Stemma del PNF
62
Le scissioni socialiste la scissione di Livorno
e la nascita del PCdI
  • Mentre Mussolini consolidava la sua posizione, il
    PSI si indeboliva a causa delle divisioni
  • Al congresso di Livorno del 1921 del PSI un
    gruppo di dirigenti dellala sinistra del partito
    (tra cui Amadeo Bordiga) e il gruppo torinese
    della rivista Ordine Nuovo di Antonio Gramsci,
    Palmiro Togliatti e Umberto Terracini si
    staccarono e fondarono il Partito comunista
    dItalia. Le ragioni furono
  • La linea del PSI veniva giudicata inadeguata a
    costruire in Italia una prospettiva
    rivoluzionaria
  • La maggioranza del PSI rifiutava di accettare le
    condizioni dettate da Lenin per ladesione alla
    Terza internazionale, ovvero lespulsione della
    componente riformista e lassunzione della
    denominazione di partito comunista

63
Le scissioni socialiste la nascita del PSU
  • Una seconda scissione ci fu nellottobre del
    1922. Di fronte ad un salto di qualità della
    violenza squadrista (occupazione di importanti
    centri urbani, come Bologna e Ferrara), i
    riformisti decisero di appoggiare il debole
    governo Facta (al potere dal febbraio 1922). In
    contrasto con la corrente maggioritaria
    massimalista che continuava ad opporsi al
    governo, I riformisti si separarono e diedero
    vita al Partito socialista unitario, guidato da
    Giacomo Matteotti

64
La marcia su Roma
  • 1922 fiducia di un numero sempre crescente di
    alti esponenti dello stato, dellesercito e del
    mondo economico, che videro nel fascismo una
    sorta di cura per riportare allordine le classi
    lavoratrici
  • 24 ottobre 1922 prova generale adunata di
    camice nere a Napoli. Mussolini dichiara "O ci
    daranno il governo o lo prenderemo calando a
    Roma"
  • 27 ottobre a Cremona, Pisa e Firenze le camice
    nere si mettono in azione e prendono possesso di
    alcuni edifici pubblici
  • La notte tra il 27 e il 28 il Presidente del
    consiglio fu svegliato per essere informato che
    le colonne fasciste erano partite verso Roma, sui
    treni che avevano requisiti, mentre il Re si
    consultava con i maggiori esponenti
    dell'Esercito.

65
La marcia su Roma
  • 28 ottobre 1922 marcia su Roma ? 14000
    squadristi si accamparono in alcune località
    vicino alla capitale, mentre nella maggior parte
    delle città italiane venivano occupati
    pacificamente le prefetture e gli altri centri di
    potere
  • Alle 6 del mattino del giorno 28, si riunì al
    Viminale (allora sede della presidenza del
    consiglio) il consiglio dei ministri che decise
    di proclamare lo stato di assedio e lo diede
    immediatamente alle stampe, e inviandolo a tutte
    le prefetture
  • Verso le 830, Facta si recò al Quirinale per la
    ratifica del proclama da parte del re, ma con
    sorpresa del primo ministro, il re si rifiutò
    (forse dubbioso della fedeltà dellesercito).
    Facta si dimise.
  • Vi fu un tentativo fallito di affidare il governo
    a Salandra (in ticket con Mussolini)
  • Mussolini intanto restava a Milano, dove veniva
    costantemente informato sulla situazione romana

66
La marcia su Roma
  • Alla fine Mussolini venne informato che il Re era
    pronto a conferirgli lincarico di formare il
    nuovo governo, prima di recarsi a Roma, pretese
    un telegramma, che giunse poche ore dopo SUA
    MAESTÀ IL RE MI INCARICA DI PREGARLA DI RECARSI A
    ROMA DESIDERANDO CONFERIRE CON LEI. OSSEQUI
    GENERALE CITTADINI
  • Alle 8 di sera Mussolini partì alla volta di
    Roma, dove sarebbe giunto alle 11.30 del 30
    ottobre
  • Alle 18 presentò il governo, comprendente
    soltanto tre fascisti di orientamento moderato
  • Le "Camicie Nere della rivoluzione" erano
    accampate intorno alla capitale e non attendevano
    che di entrarvi. Furono autorizzati ad entrarvi
    solo il giorno 30 e la raggiunsero alla meglio,
    su mezzi di fortuna
  • Il 31 ottobre 1922 le camicie nere sfilarono per
    più di 6 ore dinanzi al Re, poi Mussolini ordinò
    che si iniziassero le operazioni di
    smobilitazione.

67
Mussolini con, da sinistra, Emilio De Bono, Italo
Balbo e Cesare Maria De Vecchi
68
Un momento della marcia su Roma le milizie
armate in avvicinamento verso la Capitale
69
Il Re Vittorio Emanuele III incontra
ufficialmente Benito Mussolini il 4 novembre 1922.
70
La marcia su Roma/questioni
  • Se lo stato avesse risposto con le armi, il
    fascismo sarebbe stato definitivamente spazzato
    via Mussolini però sapeva che il re Vittorio
    Emanuele III stava ricevendo pressioni da più
    parti affinché fosse formato un governo in cui i
    fascisti fossero presenti in modo consistente

71
La marcia su Roma/questioni
  • Il fascismo non conquistò il potere con un colpo
    di stato paragonabile allassalto al Palazzo
    dinverno condotto dai bolscevichi. Esso, certo,
    utilizzò la violenza per farsi strada, ma tale
    violenza non fu in alcun modo esercitata contro
    lo stato e le sue autorità. Furono esse,
    allopposto, che dapprima tollerarono le
    brutalità fasciste, poi concessero il potere a
    Mussolini

72
Primi due anni
  • Primi due anni Mussolini procedette con cautela
    Il primo esecutivo fu un governo di coalizione (5
    fascisti, e altri liberali, nazionalisti,
    indipendenti vi erano anche due ministri del
    PPI, contro il volere di Don Sturzo alla Guerra
    cera il generale Diaz)
  • 16 novembre 1922 Mussolini presenta alla Camera
    il suo governo tiene il tristemente famoso
    discorso del bivacco. Al voto ottiene 306 voti
    favorevoli, 116 contrari (socialisti, comunisti,
    repubblicani e pochi altri).
  • Con i primi decreti Mussolini si affrettò ad
    abolire i due provvedimenti più antiborghesi
    presi da Giolitti
  • linnalzamento della tassa di successione
  • la nominatività dei titoli azionari
  • restituì, poi, ai privati la rete telefonica e
    abolì il monopolio delle assicurazioni sulla
    vita, nazionalizzate da Giolitti

73
nel frattempo
  • Verso la dittatura violenze fasciste e apparenza
    di normalità http//www.youtube.com/watch?vsEtIWi
    yrlhI (14 minuti)
  • Le violenze fasciste aumentarono e furono anche
    sciolte numerose amministrazioni guidate da
    socialisti e popolari. Venne anche abolita la
    festa del primo maggio.

74
Gran consiglio del fascismo e MVSS
  • In questo periodo furono costituite nuove
    istituzioni fasciste
  • Dicembre 1922 venne istituito il Gran consiglio
    del fascismo, ufficialmente organo supremo, che
    coordina e integra tutte le attività del regime
    sorto dalla rivoluzione dell'ottobre 1922.
    Comprendeva i massimi esponenti del partito e i
    membri fascisti del governo e esercitava forte
    influenza sul governo stesso.
  • Gennaio 1923 creata la Milizia volontaria per la
    sicurezza nazionale (MVSN), con la quale
    Mussolini cercò di inquadrare e normalizzare
    gli squadristi. Di fatto costituiva una sorta
    diesercito parallelo agli ordini di Mussolini

75
Una stabilità minacciatama non troppo
  • In teoria, popolari e liberaldemocratici avevano
    la maggioranza in parlamento. Ma i popolari erano
    spaccati fra la componente sturziana, che
    giudicava il fascismo incompatibile con il
    cattolicesimo, e quella clerico-moderata
    (maggioritaria) che sosteneva Mussolini, il quale
    nel frattempo aveva smorzato i toni anticlericali
    e aveva guadagnato il consenso della fascia più
    conservatrice del mondo cattolico e del Vaticano,
    anche grazie a provvedimenti come la riforma
    scolastica del 1923 di Gentile

76
La Riforma Gentile 1923
  • Definita da Mussolini la più fascista delle
    riforme
  • Netta separazione fra cultura umanistica
    (supremazia) e tecnico-scientifica
  • Carattere fortemente selettivo del sistema
    scolastico (esami dopo la scuola media e dopo il
    primo biennio di quella superiore)
  • Riordino degli indirizzi
  • Liceo classico unico indirizzo che dà accesso a
    tutte le facoltà universitarie ? ruolo
    privilegiato nella formazione della classe
    dirigente
  • Liceo scientifico (accesso solo alle facoltà
    scientifiche) Istituto magistrale (per la
    preparazione dei maestri) Istituti tecnici per
    ragionieri e geometri (accesso a economia e
    commercio) Istituti professionali
  • Provvedimenti graditi ai cattolici insegnamento
    obbligatorio della religione nella scuola
    elementare esame di stato finale effettuato da
    commissari esterni (perché parificava scuola
    pubblica e privata)
  • N.B. limpianto gentiliano è stato modificato
    solo nel 1962 con listituzione della scuola
    media unica (prima cera il doppio canale scuola
    media e avviamento professionale). A livello di
    scuola superiore è rimasto sostanzialmente
    operante sino alla riforma dei cicli del 2003

77
Riforma dei cicli scolastici ( 2003)
78
Legge Acerbo e delitto Matteotti
  • 1923 legge Acerbo sulla revisione della legge
    elettorale in senso maggioritario alla lista che
    avesse ottenuto il 25 dei voti complessivi
    sarebbero stati assegnati i due terzi dei seggi,
    mentre il restante terzo sarebbe stato
    distribuito tra le altre liste, su base
    proporzionale
  • Elezioni svoltesi il 6 aprile 1924 le squadre
    fasciste ricorsero a brogli e violenze, che
    vennero coraggiosamente denunciate in Parlamento
    dal deputato socialista Giacomo Matteotti
  • Il 10 giugno 1924 Matteotti venne rapito e ucciso
  • Lopposizione abbandonò la Camera per protesta
    (secessione dellAventino dal nome del colle
    Aventino sul quale secondo la storia romana
    si ritiravano i plebei nei periodi di acuto
    conflitto con i patrizi, vedi Secessio plebis).
    La speranza era che il re avrebbe obbligato
    Mussolini a dare le dimissioni, ma ciò non
    avvenne
  • Il capo del fascismo, in un discorso alla Camera
    il 3 gennaio 1925, poté assumersi la
    responsabilità politica, morale, storica di
    quanto è avvenuto, cioè del delitto Matteotti e
    di tutti gli altri crimini compiuti fino ad
    allora dal fascismo Se il fascismo è stato
    unassociazione a delinquere disse Mussolini -
    se tutte le violenze sono state il risultato di
    un determinato clima storico, politico, morale, a
    me la responsabilità di questo, perché questo
    clima storico, politico, morale io lho creato
    con una propaganda che va dallintervento fino ad
    oggi.
  • http//www.youtube.com/watch?vSqvpcgYkQMY
    (ricostruzione del Discorso di denuncia di
    Matteotti 8 minuti)
  • http//www.youtube.com/watch?ve5oDJ6GMRV8
    (ricostruzione del discorso di Mussolini 2
    minuti)

79
Leggi fascistissime (1925-26)
  • A partire dal 1925 tutti gli elementi
    caratteristici dello stato liberale vennero
    eliminati (fascistizzazione dello stato e della
    società civile). Leggi fascistissime 1925-26,
    ispirate dal giurista Alfredo Rocco
  • Soppressione libertà di stampa e Chiusura
    giornali antifascisti, gli altri posti sotto
    controllo del regime
  • Praticamente abolita la divisione dei poteri, con
    lapprovazione della legge sulle prerogative del
    Capo del Governo nessun argomento poteva essere
    discusso da una delle due Camere senza la previa
    autorizzazione del Capo del Governo.
  • Il Capo del Governo non era più responsabile
    davanti alle Camere e solo il re avrebbe potuto
    revocargli lincarico.
  • Mussolini quindi non poté mai prescindere
    completamente dalla presenza del sovrano (ciò
    sarà decisivo per la caduta del fascismo nel
    1943).

80
Leggi fascistissime
  • Vietato promuovere e costituire associazioni
    dirette a sovvertire gli ordinamenti dello stato
    e distruggere o deprimere il sentimento
    nazionale tutti i partiti ad eccezione del PNF
    vennero soppressi
  • tutti i 123 deputati di opposizioni che
    parteciparono allAventino furono dichiarati
    decaduti
  • venne reintrodotta la pena di morte e fu
    istituito il confino di polizia
  • i sindaci e i consigli comunali, da organi
    elettivi, diventarono podestà e consulta di
    nomina governativa
  • il sindacato fascista rimase lunico
    rappresentante dei lavoratori, lo sciopero fu
    proibito
  • istituito un Tribunale speciale, incaricato di
    processare tutti gli antifascisti (decine di
    condanne a morte, oltre 28000 anni di carcere
    contro gli oppositori del regime 15000 italiani
    inviati al confino)

81
La nuova legge elettorale plebiscitaria
  • Legge elettorale 1928 (Mussolini disse in questa
    occasione seppelliamo solennemente la menzogna
    del suffragio universale) lelettore poteva
    solamente dire sì o no a una lista di 400
    candidati designata dagli organi supremi del
    fascismo.
  • Si tennero 2 elezioni con questo sistema
  • Nel 1929 i contrari furono l1,5
  • Nel 1934 lo 0.15

82
OVRA
  • Sigla soggetta a varie interpretazioni Opera
    Volontaria per la Repressione dell'Antifascismo,
    Organizzazione di Vigilanza e Repressione
    dell'Antifascismo, Organo di Vigilanza dei
    Reati Antistatali.
  • L'OVRA è stata la polizia segreta dell'Italia
    fascista dal 1930 al 1943 e nella Repubblica
    Sociale Italiana dal 1943 al 1945. Il termine
    OVRA viene però comunemente utilizzato per
    riferirsi, più genericamente, alla polizia
    politica fascista attiva anche in precedenza, in
    particolare da dopo il 1926 (leggi
    fascistissime).
  • Compito dell'OVRA era la vigilanza e la
    repressione di organizzazioni sovversive,
    giornali contro lo Stato e gruppi di stranieri.
  • http//www.youtube.com/watch?vasa9LoT2WCs
    (finale del film Il sospetto, 8 minuti)

83
Il Gran consiglio del fascismo
  • Il Gran consiglio del fascismo dal 1928 acquisì
    compiti di rilevanza costituzionale, come la
    nomina dei candidati al parlamento e il suo
    parere era obbligatorio in importanti questioni,
    come la designazione del capo del governo e la
    successione al trono.
  • Il Gran consiglio rimase di fatto lunico organo
    entro il quale fosse possibile una qualche
    dialettica politica infatti sarà proprio il Gran
    consiglio a decidere, il 25 luglio 1943, la
    destituzione di Mussolini

84
(No Transcript)
85
Dai sindacati alle corporazioni
  • 1925, patto di palazzo Vidoni accordo tra la
    Confederazione nazionale dei sindacati fascisti
    (Edmondo Rossoni) e la Confindustria (che prese
    il nome di Confederazione nazionale fascista
    dellindustria)
  • Erano ammessi i soli contratti di lavoro
    stipulati dai sindacati fascisti (eliminazione di
    fatto di tutti gli altri sindacati)
  • i conflitti di lavoro dovevano essere decisi da
    un organo dello stato, la magistratura del
    lavoro
  • lo sciopero fu proibito per legge (come anche la
    serrata)

86
Dai sindacati alle corporazioni
  • Ordinamento corporativo, enunciato nella Carta
    del lavoro del 1927 tutti i settori della
    produzione, del lavoro e delle professioni
    dovevano essere organizzati in corporazioni, cioè
    organismi che rappresentavano i diversi interessi
    ma che erano al tempo stesso inquadrati dallo
    stato ? ogni conflitto doveva essere regolato
    dallo stato.
  • Lordinamento corporativo di fatto non venne mai
    realizzato e si risolse in un assoluto predominio
    degli imprenditori e di un intreccio tra
    industria e stato

87
I Patti lateranensi
  • Mussolini cerò di guadagnare al fascismo
    lappoggio della Chiesa cattolica
  • l11 febbraio 1929 il Regno dItalia stipulò con
    la Santa Sede i cosiddetti Patti del Laterano,
    che sancirono la nascita dello stato della Città
    del Vaticano e proclamarono il cattolicesimo
    religione ufficiale dello stato italiano la
    Chiesa riconosceva la sovranità dello stato
    italiano, con capitale Roma (chiusa
    definitivamente questione aperta nel 1870
    breccia di Porta Pia 1871 trasferimento della
    capitale da Firenze a Roma)

Presero il nome del palazzo di San Giovanni in
Laterano in cui avvenne la firma degli accordi,
che furono negoziati tra il cardinale Segretario
di Stato Pietro Gasparri per conto della Santa
Sede e Benito Mussolini, capo del Fascismo, come
primo ministro italiano.
88
I Patti lateranensi
  • Erano composti da tre documenti
  • Un trattato, con cui la Santa sede riconosceva la
    sovranità dello stato italiano, con Roma
    capitale, e lo stato riconosceva la sovranità
    pontificia sulla Città del Vaticano
  • La convenzione finanziaria, con cui lo stato
    versava al Vaticano una somma a titolo di
    indennità
  • Il Concordato, che regolava i rapporti
    stato-Chiesa conferiva effetti civili al
    matrimonio religioso e proclamava la dottrina
    cattolica fondamento e coronamento
    dellistruzione pubblica, estendendone
    linsegnamento anche nelle scuole secondarie.
    Inoltre, il Concordato garantiva autonomia
    allAzione cattolica

89
Le tappe verso la dittatura
Date Eventi
29 ottobre 1922 Mussolini diventa Presidente del Consiglio
6 aprile 1924 Elezioni truccate dai fascisti
30 maggio 1924 Discorso di Matteotti alla Camera
10 giugno 1924 Rapimento e uccisione di Matteotti. Il re non interviene
3 gennaio 1925 Mussolini si assume la responsabilità di tutti i delitti compiuti dal fascismo
24 dicembre 1925 Legge sulle prerogative del Capo del Governo
25 novembre 1926 Legge per la difesa dello Stato istituzione del Tribunale speciale
90
La nazione e lo stato
  • Nellarticolo Fascismo redatto nel 1932 per
    lEnciclopedia Italiana, Mussolini, che lo aveva
    redatto, spiegava come il suo movimento si
    distingueva sia dal liberalismo, sia dal
    socialismo marxista
  • Alla base vi erano i concetti di Nazione e di
    Stato La nazione non è una semplice situazione
    di fatto, bensì un risultato, coscientemente
    generato dallazione dello stato
  • Lo stato può esercitare la propria azione di
    creatore e di promotore della grandezza della
    nazione solo nella misura in cui tutti i singoli
    componenti accettano di subordinare il proprio
    interesse personale a quello collettivo e le
    varie classi sociali cooperano tra loro invece di
    combattersi
  • Rifiuto del concetto di democrazia gli stati e
    le nazioni possono trionfare solo se guidati da
    un élite

91
Mobilitazione delle masse e stato totalitario
  • Renzo De Felice Al contrario dei regimi
    conservatori classici, il fascismo ha sempre
    teso a creare nelle masse la sensazione di essere
    sempre mobilitate, di avere un rapporto diretto
    con il capo (tale perché capace di farsi
    interprete e traduttore in atto delle loro
    aspirazioni) e di partecipare e contribuire non
    ad una mera restaurazione di un ordine sociale
    bensì ad una rivoluzione dalla quale sarebbe
    gradualmente nato un nuovo ordine sociale
    migliore e più giusto di quello preesistente

92
  • La meta ultima del fascismo (che pure reprimeva
    ogni forma di opposizione) era in realtà il
    consenso, o meglio la piena adesione al regime da
    parte del cittadino
  • ogni ambito della vita del singolo cittadino
    italiano fu pervasa da elementi fascisti scuola,
    spettacoli, cultura, sport si trasformarono tutti
    in canali di diffusione dellideologia fascista
  • Si diede massimo sviluppo alle organizzazioni
    educative fasciste e si predisposero imponenti
    raduni di massa, facendo leva più
    sullimmaginazione e sullemozione, che sulla
    ragione (cfr Gustav Le Bon)
  • Mussolini e lo sport http//www.youtube.com/watch
    ?v-6tqBnMq8HQ http//www.youtube.com/watch?vO1
    T1y1LP6BA

93
Opera Nazionale Balilla
  • L'Opera Nazionale Balilla (ONB) fu un organo del
    Partito Nazionale Fascista (PNF) a carattere
    parascolastico e paramilitare. Fondata nel 1926
    come ente autonomo, l'ONB confluì, insieme ai
    Fasci giovanili di combattimento e ai Gruppi
    universitari fascisti (GUF), nella GIL (Gioventù
    Italiana del Littorio) a partire dal 1937.
  • La denominazione fu ispirata alla figura di
    Giovan Battista Perasso detto "Balilla", il
    giovane genovese che secondo la tradizione
    avrebbe dato inizio alla rivolta contro gli
    occupanti austriaci nel 1746 un'immagine di
    modello rivoluzionario cara al regime fascista.
  • http//www.youtube.com/watch?vxf0UhIwuFFk

l Moschetto Balilla,
94
Controllo dellinformazione
  • Ottenuto non solo con la soppressione della
    stampa antifascista, ma anche con la creazione di
    enti appositi come quello radiofonico (EIAR) e
    quello cinematografico (Istituto Luce),
    questultimo, alle dirette dipendenze di
    Mussolini, produceva i famosi cinegiornali che
    venivano per legge proiettati in tutte le sale
    prima dei film

95
MinCulPop
  • Attraverso il ministero della Cultura popolare
    (MinCulPop) si posero sotto controllo tutti gli
    aspetti della vita culturale.
  • Il ministero aveva l'incarico di controllare ogni
    pubblicazione, sequestrando tutti quei documenti
    ritenuti pericolosi o contrari al regime e
    diffondendo i cosiddetti "ordini di stampa" (o
    "veline") con i quali s'impartivano precise
    disposizioni circa il contenuto degli articoli,
    l'importanza dei titoli e la loro grandezza.
  • Più in generale, questo ufficio, si occupava
    della propaganda, anche promuovendo opere
    cinematografiche.
  • Inizialmente capo del dicastero fu Galeazzo
    Ciano, che poi fu trasferito al Ministero degli
    Esteri e poi arrivò Alessandro Pavolini.
  • N.B. Nella Germania nazista, il suo ministero
    corrispondente verrà più semplicemente chiamato
    "Ministero della Propaganda", attivo fin dal 1933
    e di cui Joseph Goebbels fu il responsabile.

96
I cittadini e lo stato tre modelli a confronto I cittadini e lo stato tre modelli a confronto I cittadini e lo stato tre modelli a confronto
Regime zarista Democrazia Regime fascista
Concentrazione di tutto il potere nella figura dello zar Separazione dei poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario) Concentrazione di tutto il potere nella figura del Duce
Passività delle masse e loro esclusione dalla gestione della vita dello stato Partecipazione dei cittadini (tramite il voto) alla gestione della vita dello stato Mobilitazione continua delle masse, ma loro esclusione da una reale gestione della vita dello stato
97
Luomo nuovo fascista e le leggi razziali
  • Il mito a cui consapevolmente il fascismo si rifà
    è quello di Roma lItalia sarebbe dovuta tornare
    alla potenza e alla egemonia che aveva posseduto
    in antichità
  • Ciò sembrò realizzarsi quando nel 1935-1936 venne
    conquistata lEtiopia e Vittorio Emanuele III fu
    proclamato imperatore. Il consenso verso il
    regime toccò in quel momento il suo vertice
  • Mussolini decise allora di accelerare
    loperazione di creazione delluomo nuovo fascista

98
Guerra dEtiopia
Galeazzo Ciano e Benito Mussolini passano in
rassegna un reparto militare al rientro in Italia
di Ciano dall'Africa Orientale Italiana -
Brindisi, 17 maggio 1936
  • Con il termine guerra d'Etiopia o seconda guerra
    italo-etiopica (talvolta nota anche come guerra
    d'Abissinia o campagna d'Etiopia) ci si riferisce
    alla guerra condotta dal Regno d'Italia contro lo
    Stato sovrano dell'Impero d'Etiopia, a partire
    dal 3 ottobre 1935. La guerra si concluse, dopo
    sette mesi di combattimenti caratterizzati anche
    dall'impiego di armi chimiche da parte italiana,
    con l'invasione totale del territorio etiope e
    con l'assunzione della corona imperiale da parte
    di Vittorio Emanuele III (cosiddetta
    "Proclamazione dell'Impero"), il 9 maggio 1936.
  • Con l'inizio della seconda guerra mondiale
    l'esercito britannico nel 1941, in pochi mesi e
    con la collaborazione della resistenza etiope,
    liberò il territorio, determinando il crollo del
    dominio italiano in Etiopia.

Impero coloniale italiano
99
Guerra dEtiopia le sanzioni
  • Roma, manifestazione contro le sanzioni. Nello
    specifico si tratta di rappresentanze francesi
    ospiti a Roma.
  • Attaccando l'Abissinia, che era membro della
    Società delle Nazioni, l'Italia aveva violato
    l'articolo XVI dell'organizzazione medesima. Per
    questo motivo, la Società delle Nazioni condannò
    l'attacco italiano il 7 ottobre e il 18 novembre
    l'Italia venne colpita dalle sanzioni economiche
    imposte dalla Società delle Nazioni. Le sanzioni,
    peraltro, risultarono inefficaci perché numerosi
    paesi, pur avendole votate ufficialmente,
    mantennero buoni rapporti con l'Italia,
    rifornendola di materie prime. Tra questi la
    Germania. Inoltre, le sanzioni non riguardarono
    materie di vitale importanza, come ad esempio il
    petrolio. Gli Stati Uniti, pur condannando
    l'attacco italiano, ritenevano inappropriato che
    le sanzioni fossero state votate da nazioni con
    imperi coloniali come Francia e Gran Bretagna

100
Luomo nuovo fascista e le leggi razziali
  • https//www.youtube.com/watch?vgfMv9Vwk5fw (1
    ora)
  • Nel 1938 furono introdotte anche in Italia le
    leggi razziali, con lobiettivo di affermare
    lidea di una superiorità razziale degli
    italiani.
  • Le leggi razziali fasciste sono un insieme di
    provvedimenti legislativi e amministrativi
    (leggi, ordinanze, circolari, ecc.) che vennero
    varati in Italia fra il 1938 e il primo
    quinquennio degli anni quaranta, inizialmente dal
    regime fascista e poi dalla Repubblica Sociale
    Italiana, rivolti prevalentemente ma non solo
    contro le persone di religione ebraica. Furono
    lette per la prima volta il 18 settembre 1938 a
    Trieste da Benito Mussolini dal balcone del
    Municipio in occasione della sua visita alla
    città.
  • Lantisemitismo fu un elemento tardivo del
    fascismo e non ebbe mai il ruolo centrale che
    rivesti nel nazionalsocialismo tedesco

Frontespizio del primo numero della rivista La
difesa della razza dell'8 agosto 1938
Testata del Corriere della Sera dell'11 novembre
1938
101
(No Transcript)
102
Luomo nuovo fascista e le leggi razziali
  • a partire dal settembre 1938, le leggi
    antiebraiche fasciste furono ugualmente molto
    pesanti e umilianti
  • Gli studenti e insegnanti ebrei furono espulsi
    dalla scuola pubblica, a tutti gli ebrei venne
    vietato di prestare servizio militare, di
    ricoprire cariche pubbliche e di essere iscritti
    al PNF. Inoltre, come recitava un decreto del 17
    novembre 1938, il matrimonio dei cittadini
    italiani di razza ariana europei bianchi con
    persone appartenenti ad altra razza era vietato.
  • https//www.youtube.com/watch?vgfMv9Vwk5fw

103
La negazione della lotta di classe
  • Carta del lavoro del 1927 unico sindacato
    legittimato a rappresentare il proletariato
    quello fascista, che rinunciava allo sciopero
    come strumento di lotta
  • 1934 legislazione sullordinamento corporativo
    quale i datori di lavoro e i prestatori dopera
    impegnati in un determinato settore economico
    venivano riuniti in ununica organizzazione, la
    corporazione, il cui scopo era quello di comporre
    pacificamente le vertenze fra le parti sociali
  • ciò significava la cancellazione di ogni potere
    contrattuale effettivo dei lavoratori
  • Il corporativismo divenne un aspetto
    caratterizzante del fascismo, tanto che nel 1939
    la Camera dei deputati (eletta per lultima volta
    nel 1929) fu sostituita dalla Camera dei fasci e
    delle corporazioni.

104
La lira a quota 90
  • Dal punto di vista economico la preoccupazione
    principale de regime era quella di ridare
    stabilità e forza alla moneta
  • Lobiettivo cambio alla cosiddetta quota 90 (90
    lire per una sterlina). Tale decisione provocò
    una forte limitazione del credito bancario,
    penalizzò gravemente le esportazioni e si coniugò
    con una pesante diminuzione dei salari daltro
    canto, la rivalutazione della lira garantì invece
    il valore dei risparmi dei ceti medi. Inoltre, la
    quota 90 permise limportazione a minor costo
    delle materie prime essenziali allindustria.

105
La battaglia del grano
  • lanciata da Mussolini nel 1926
  • Nonostante a livello mondiale negli anni Venti i
    prezzi agricoli fossero in netto ribasso, il
    fascismo preferì puntare decisamente nella
    direzione del protezionismo e del raggiungimento
    dellautosufficienza nel campo della produzione
    granaria (autarchia).
  • la produzione nazionale di grano salì a 60
    milioni di quintali nel 1930 e toccò gli 80 nel
    1939.
  • I risvolti negativi furono però numerosi
    lincremento della produzione di grano fu
    ottenuto mettendo a coltura cerealicola anche
    numerosi terreni in precedenza destinati a
    pascolo per lallevamento o alla coltivazione di
    prodotti pregiati (come frutta e olive). Il
    prezzo del grano in Italia resto costantemente
    elevato (il 50 più alto che negli USA),
    obbligando la popolazione a una drastica
    riduzione dei consumi di grano pro-capite.

106
(No Transcript)
107
(No Transcript)
108
Lo stato industriale e banchiere
  • La grande crisi economica del 1929 colpì anche
    lItalia
  • La strada scelta dal regime per far fronte alla
    disoccupazione massiccio intervento dello stato
    nel campo delleconomia
  • una politica di grandi spese per lavori di
    pubblica utilità, come la bonifica
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