Il controllo di gestione nelle aziende sanitarie: tecniche e architettura - PowerPoint PPT Presentation

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Il controllo di gestione nelle aziende sanitarie: tecniche e architettura

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Title: Lezione n.1 La funzione personale e la gestione delle risorse umane Author: Giuseppe Zollo Last modified by: Ponsiglione Created Date – PowerPoint PPT presentation

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Title: Il controllo di gestione nelle aziende sanitarie: tecniche e architettura


1
Il controllo di gestione nelle aziende sanitarie
tecniche e architettura
8 Giugno 2005 Corso di perfezionamento in
Management dei Servizi Sanitari
Ing. Cristina Ponsiglione Dip. di Ingegneria
Economico-gestionale Università di Napoli
Federico II ponsigli_at_unina.it
2
Indice della lezione
  • Introduzione la legislazione sanitaria e la
    normativa sui controlli interni
  • Cosè il controllo di gestione
  • Il processo e il ciclo del controllo in sanità
  • Le tecniche e i fondamenti di contabilità
    analitica
  • Activity Based Costing e Activity Based
    management Management
  • Larchitettura del Sistema di Controllo di
    Gestione in Sanità alcuni casi

3
D. Lgs 502/92 la seconda riforma sanitaria
  • Creazione delle USL e AO
  • Ridefinizione ambiti territoriali di competenza
    delle aziende
  • Tariffe su base regionale
  • Istituzione direzione generale, direzione
    amministrativa e sanitaria
  • Creazione della dirigenza del ruolo sanitario
    articolata in due livelli
  • Introduzione del sistema di accreditamento e
    apertura al mercato della concorrenza
  • Verifica periodica della qualità delle
    prestazioni
  • Istituzione dei dipartimenti

4
D. Lgs 502/92 le criticità implementative
  • Le aziende hanno dovuto ridefinire i propri
    confini
  • Le aziende hanno dovuto repentinamente introdurre
    modifiche nellassetto organizzativo
  • Le aziende hanno dovuto introdurre nuovi sistemi
    gestionali alla luce del nuovo sistema di
    finanziamento (DRG/ROD)

5
D. Lgs 229/99 le novitá
  • I dirigenti hanno responsabilitá professionali e
    gestionali
  • I modelli organizzativi sono discrezionali per
    singola azienda
  • I distretti sono sufficientemente ampi da avere
    un certo paniere di risorse
  • Si rafforza il ruolo delle regioni
  • Le regioni sono rappresentate a livello nazionale
    dalla Conferenza Stato-Regioni

6
D.Lgs 286/99 i controlli interni
  • Garantire la regolarità amministrativa e
    contabile
  • Verificare leconomicità, lefficienza e
    lefficacia dellazione amministrativa
  • Valutare il personale con qualifica dirigenziale
  • Valutare ladeguatezza degli obiettivi ai piani
    definiti in sede politica

Riordino dei meccanismi di monitoraggio Valutazio
ne dei costi, dei risultati e dei rendimenti
7
D. Lgs 286/99 limplementazione
  • Definire lunità responsabile della progettazione
    e implementazione del controllo di gestione
  • Definire le unità di cui si vuole misurare
    efficacia, efficienza ed economicita dellazione
    amministrativa
  • Definire le procedure di determinazione degli
    obiettivi e I soggetti responsabili
  • Definire gli obiettivi delle unità organizzative
  • Definire le modalità e I criteri di ripartizione
    dei costi
  • Derfinire gli indicatori per la misurazione delle
    performance
  • Stabilre modalità e frequenza delle rilevazioni

8
Peculiarità delle aziende sanitarie ai fini del CG
  • Forte aumento delle spese sanitarie dovuto
    allinvecchiamento della popolazione
  • Aumento della componente tecnologica delle
    prestazioni con conseguente incremento dei costi
    fissi delle aziende
  • Aumento della specializzazione delle conoscenze
    medico-specialistico con superamento della logica
    dipartimentale e incremento nella complessità
    gestionale
  • Aumento forte dei costi indiretti per incremento
    delle spese amministrative e logistiche
    (formazione in particolare)
  • Forte incidenza del costo del lavoro e contenuto
    professionale elevato
  • Importanza della motivazione del personale nella
    percezione del cliente
  • Rinnovata attenzione nei confronti della
    riduzione dei costi e, contemporaneamente,
    dellaumento della qualità percepita.

9
Cosè il controllo di gestione
Direttore generale
(Art. 3 del DL 29/93)
indirizzo politico
Ctrl di gestione
Programi
Gestione
Dirigenti
  • Il Controllo di gestione può essere configurato
    come un insieme di azioni di supporto e di
    indirizzo per il governo delle risorse impegnate
    nel processo produttivo della struttura entro le
    linee strategiche determinate dallautorità di
    vertice

10
Cosè il controllo di gestione
2
Sistema dAzione
Risultati
Risorse
3
Controllo di Gestione
4
6
5
1
6
Definizione degli Obiettivi
5
2
Analisi Strategica
Definizione del Portafoglio
3
Analisi ambiente esterno
Analisi ambiente interno
Posizione strategica
4
1
MISSIONE
11
Il ciclo del controllo di gestione
2
Sistema dAzione
Risultati
Risorse
3
Controllo di Gestione
4
6
5
1
6
Definizione degli Obiettivi
MODELLO DI CONTROLLO
5
2
1
Analisi Strategica
Definizione del Portafoglio
3
Analisi ambiente esterno
Analisi ambiente interno
Obiettivo
Posizione strategica
4
1
MISSIONE
12
Cosè il controllo di gestione aspetti chiave
  • 1. Specificare gli obiettivi in termini operativi
  • Esempio Tradurre lobiettivo sviluppare una
    linea commerciale via Internet in
    fatturato/annuo, costi da sopportare, volumi da
    vendere, redditività, ecc.
  • 2. Modellizzare del sistema dazione, cioè
    lorganizzazione
  • Chi, cosa e come?
  • 3. Programmare i risultati
  • Quando e dove?
  • 4. Misurare i risultati
  • Definire le metriche e le procedure di
    misurazione
  • 5. Analizzare gli scostamenti
  • distinguere cause endogene da cause esogene
  • 6. Introdurre azioni correttive

13
Le componenti di un sistema di controllo di
gestione
  • Tecniche
  • strumenti adottati nel ciclo di controllo per
    valutare i risultati preventivi e consuntivi
    (fonti, dati, metodi di rilevazione, metodi di
    costing, indicatori)
  • Architettura
  • articolazione del CG nella struttura
    organizzativa, in senso orizzontale, verticale e
    trasversale al fine di individuare le unità
    elementari del CG e le informazioni specifiche
  • Processo
  • articolazione del CG per fasi individuazione
    degli obiettivi, formulazione di piani, verifica
    dei risultati, analisi scostamenti e formulazione
    interventi correttivi

14
Il controllo di gestione gli obiettivi
  • Decisionale
  • Valutare a priori i risultati attesi di corsi di
    azione alternativi
  • Comprendere a posteriori il perché degli
    scostamenti tra risultati attesi e i risultati
    ottenuti
  • Motivazionale
  • Definire gli obiettivi individuali e di gruppo
  • Orientare i comportamenti individuali e di gruppo
  • Valutare le prestazioni
  • Apprendimento
  • Comprendere meglio il funzionamento del sistema
    dazione
  • Migliorare il modello del sistema dazione

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Requisiti del CG
  • Completezza
  • Precisione
  • Orientamento al lungo periodo
  • Misurabilità
  • Responsabilità specifiche
  • Tempestività
  • Approccio sistemico

Trade-off
16
Il processo del controllo fasi, destinatari,
strumenti startegici
17
Controllo e pianificazione
  • La pianificazione strategica è lattività
    aziendale, di solito affidata al top management,
    che definisce finalità e obiettivi
    dellorganizzazione da perseguire in un arco
    temporale ampio (dai 3 ai 5 anni).
  • La pianificazione strategica consente di lanciare
    nuovi programmi.
  • Un programma è una sequenza predefinita di azioni
    finalizzate al raggiungimento degli obiettivi
    dellazienda.
  • Il presupposto logico per la corretta
    realizzazione del controllo di gestione è
    rappresentato da una compiuta attività
    programmatica, che si origina dalla
    pianificazione strategica

18
Pianificazione strategica e programmazione in
Sanità
  • In Sanità, la pianificazione strategica è il
    processo decisionale e politico con cui i
    soggetti istituzionali del S.S.N. definiscono
    priorità ed obiettivi da realizzare in un dato
    arco di tempo.
  • La programmazione operativa, invece, definisce le
    attività concrete da realizzare per svolgere in
    modo efficace ed efficiente gli obiettivi
    stabiliti in sede di pianificazione.
  • La pianificazione strategica ha carattere
    normativo, individua obiettivi quali-quantitativi
    da raggiungere, specifica le azioni da compiere,
    alloca le risorse, controlla il raggiungimento
    degli obiettivi.
  • La programmazione è la traduzione delle azioni
    pianificate in interventi tecnici con impiego di
    risorse umane, finanziarie e strumentali.

19
La programmazione operativa
La programmazione operativa in Sanità
  • Nellambito delle attività della programmazione,
    oltre a definire tecnicamente tempi, modi e
    risorse degli interventi tecnici, si raccolgono i
    dati sugli obiettivi conseguiti, li si confronta
    con indicatori quali-quantitativi e si
    riprogrammano le azioni in virtù delle verifiche
    effettuate.
  • I piani strategici sono, per loro natura, più
    stabili nel tempo, i programmi operativi vanno
    continuamente rivisti con il supporto del SCG

20
Il controllo di gestione nel S.SN. i livelli
Livello centrale
Programmazione (obiettivi, requisiti minimi,
risorse, livelli di assitenza)
Regioni
Aziende sanitarie
Attuazione implementazione
Dipartimenti Presidi Ospedalieri Distretti
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Schema del processo
Pianificazione
Programmazione
Scopi Obiettivi
Valutazione e verifica
vincoli
Risorse
strategie
Documento di piano
Programmi
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Il controllo di gestione nel S.SN. gli strumenti
e le linee guida
  • uso del bilancio di previsione
  • definizione dellarchitettura dei centri di
    costo, spesa e responsabilità
  • responsabilizzazione dei preposti ai centri di
    costo, spesa, responsabilità
  • adozione della contabilità analitica
  • adozione di sistemi per la misura del grado di
    raggiungimento degli obiettivi

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Il controllo di gestione nel S.SN. gli strumenti
e le linee guida
  • Definire lunità o le unità responsabili del
    controllo di gestione
  • definire le unità organizzative delle quali si
    intende misurare lefficienza e lefficacia
  • determinare gli obiettivi gestionali e i soggetti
    responsabili
  • definire la ripartizione dei costi tra le unità
    organizzative e lindividuazione di obiettivi
    per cui i costi sono sostenuti
  • indicatori di efficienza ed efficacia
  • la frequenza della rilevazione

(Dleg 286/99, legge 59/97)
24
Il controllo di gestione nel S.SN. i destinatari
  • La Regione Campania
  • Il Direttore Generale
  • Responsabili dei centri di reposnsabilità
  • I soggetti attuatori
  • lunità operativa incaricata del controllo di
    gestione
  • Il Direttore Sanitario
  • Il Direttore Amministrativo

(Dleg 286/99, legge 59/97)
25
Il controllo di gestione nel S.SN. gli indicatori
Efficienza
Qualità
Efficacia
  • Aspetti critici
  • il reddito non è un fine istituzionale
  • difficoltà nelluso di indicatori di misura
    tradizionali
  • complessità e scarsa ripetitività del processo
    produttivo

26
Il controllo di gestione nel S.SN. gli indicatori
Esempi di indicatori richiesti dal Ministero
della Sanità
27
Il controllo di gestione nel S.SN. alcuni
indicatori tipici per AO
  • Attività di ricovero
  • Posti letto
  • N. dimissioni
  • N. tipologie DRG
  • Valore totale DRG prodotti
  • Punti DRG prodotti
  • Indice di attrazione (numero casi mobilità in
    entrata e valore)
  • Indice di fuga (numero casi mobilità in uscita e
    valore)
  • Gg. Degenza
  • Durata degenza media
  • Tasso occupazione posti letto (n accessi/n. posti
    letto)
  • Degenza media pre-intervento (n gg. Degenza
    pre-intervento/DRG chirurgici)
  • DRG chirurgici/drg totali
  • N ricoveri impropri
  • (Antonelli, DAlessio, Casi di Controllo di
    Gestione, IPSOA, 2004)

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Il controllo di gestione nel S.SN. alcuni
indicatori tipici per AO
  • Attività di day hospital
  • Posti letto
  • Casi
  • Accessi
  • N. totale accessi day hospital /N. casi trattati
  • Valore totale DRG
  • N. totale DRG day hospital/N. totale DRG
  • Valore DRG day hospital/valore totale DRG
  • Attività ambulatoriale
  • Prestazioni per esterni
  • Valore prestazioni per esterni
  • Valore medio per prestazione
  • Prestazioni per interni
  • Valore prestazioni per interni
  • (Antonelli, DAlessio, Casi di Controllo di
    Gestione, IPSOA, 2004)

29
Il controllo di gestione nel S.SN. alcuni
indicatori tipici per AO
  • Il saldo tra indice di attrazione e indice di
    fuga è un indicatore rilevante della posizione
    competitiva dellazienda o dellospedale rispetto
    alla concorrenza
  • Lindice di attrazione segnala la capacità di
    offerta dellASL rispetto a pazienti esterni
  • Lindice di fuga segnala lincapacità di
    soddisfare la domanda dei propri pazienti
  • Entrambi gli indici andrebbero disaggregati per
    reparti e patologie lindice di fuga andrebbe
    analizzato a livello di distretti critici per
    comprendere la posizione competitiva a livello
    territoriale

30
Le tecniche e gli strumenti operativi elementi
di contabilità analitica, Activity Based Costing
31
Le finalità della contabilità analitica
Costo output1? Costo output2? Quanto contribuisce
ciascuna unità alla determinazione del costi
degli output?
32
La contabilità esterna
  • Lo Stato Patrimoniale
  • Descrive la situazione dellazienda in un dato
    istante, evidenziando le risorse di valore che
    lazienda possiede (Attività) e i diritti vantati
    dagli azionisti e da terzi (Passività)
  • Il Conto Economico
  • Sintesi dei flussi di natura economica (ricavi e
    costi) che interessano limpresa in un dato
    periodo. Spiega la formazione del reddito
  • Il Cash Flow
  • Sintesi dei flussi di natura finanziaria
    (incassi ed esborsi) che interessano limpresa in
    un dato periodo. Spiega la formazione della
    liquidità

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Obiettivi della Contabilità analitica
  • La contabilità analitica, insieme al budget e
    alla contabilità generale è parte della
    contabilità direzionale
  • La contabilità analitica ha funzione di supporto
    per le decisioni del management

(Lino Cinquini, Strumenti per lanalisi dei
costi, TorinoGiappichelli, 19975)
34
Costi dellattività caratteristica
Costo pieno
Materie prime
Costo MP
Costo variabile
Costo diretto
Costo indu- striale
MdO diretta
Ammort specifici
Spese gen. industriali
Spese ammin. comm. Etc.
35
La classificazione dei costi
  • Criterio Classi
  • VARIABILITA variabili, costanti, misti
  • RIFERIBILITA speciali, comuni
  • MODALITA diretti, indiretti
  • CONTROLLABILITA consuntivi, standard
  • controllabili, non controllabili

36
La variabilità
  • Va definito
  • il costo oggetto di analisi
  • il cost driver (il fattore la cui variabilità
    muta lentità totale)
  • lintervallo di variazione del cost driver
  • il periodo di tempo considerato
  • Esempi di cost driver
  • RS progetti, ore personale, complessità dei
    progetti
  • Progettazione prodotti, parti, ore di
    progettazione
  • Produzione unità, attrezzaggi, modifiche
    prodotto, costo MD
  • Marketing cicli pubblicitari, personale
    vendite, valore delle vendite
  • Distribuzione articoli distribuiti, clienti,
    peso articoli
  • Servizi al cliente chiamate, podotti
    serviti, ore servizio
  • Amministrazione membri CdA, adempimenti

37
La variabilità
Costi
Costi variabili
Costi fissi
Costi
Costi misti semivariabili
Volume attività
Costi
Volume attività
38
Costi speciali e costi comuni
  • Costi speciali
  • Una volta deciso loggetto di costo possono
    essere riferiti ad esso in modo oggettivo,
    moltiplicando la quantità del fattore consumata
    dalloggetto per il suo prezzo unitario, oppure
    sono quei fattori produttivi i cui servizi sono
    impiegati in modo esclusivo dalloggetto di costo
  • Costi comuni
  • Costi impiegati da più oggetti, per cui i costi
    vanno imputati sulla base di un procedimento di
    ripartizione o allocazione

39
Costi diretti e indiretti
  • Costi diretti
  • costi imputati secondo il principio della
    specialità, ad es. materie prime, MD, macchinario
    speciale
  • Costi indiretti
  • costi imputati secondo il criterio di comunanza
    mediante opportune basi di riparto (o di
    allocazione)
  • le basi di riparto possono essere a valore ( es.
    costo della MD) o quantitative (ore macchina)
  • I costi speciali e i costi diretti non
    necessariamente coincidono costi speciali
    potrebbero essere attribuiti in modo indiretto
    perché è troppo onerosa la misurazione delle
    quantità consumate es. il consumo di elettricità
  • I costi fissi come i costi variabili possono
    essere diretti o indiretti.
  • Es cvd costo dei cerchioni dellodc
    motoveicolo cvi costo energia di produzione
    dellodg. Motoveicolo cfd ammortamento auto
    dell odc ufficio vendite cfi costo
    elaborazioni dati per lodc ufficio vendite.

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Costi rilevanti e irrilevanti
  • Costi rilevanti ( o evitabili, o eliminabili)
  • costi che differiscono a secondo delle
    alternative decisionali prese in considerazione
  • Costi irrilevanti ( o non evitabili, o
    ineliminabili)
  • costi che non mutano nelle alternative
    decisionali prese in considerazione

Costi consuntivi e standard
  • Costi consuntivo (o storico)
  • costo effettivo, rilevato ex post
  • Costi standard
  • costo riferito a condizioni operative ipotetiche
    (nominali)

41
Costi di prodotto e costi di periodo
  • Costi di prodotto sono i costi associabili in
    modo diretto o indiretto alla realizzazione di un
    prodotto/servizio
  • costo del lavoro diretto
  • costi materiali diretti
  • costi indiretti di produzione o overheads di
    produzione
  • costi indiretti fissi (affitti, ammortamenti,
    assicurazioni..)
  • costi indiretti variabili (energia, manutenzione,
    CQ, energia)
  • Costi di periodo ( o spese discrezionali)
    comprendono i costi non associati direttamente
    alla realizzazione del prodotto
  • costi di RS
  • costi amministrativi
  • costi generali
  • costi di vendita

42
Comuni configurazioni di costo
  • Costo Primo costi direttamente e certamente
    attribuibili al prodotto o servizio
  • Costo del prodotto costo primocosti indiretti
    di produzione
  • Costo pieno o totale costo del prodottoquota
    dei costi amministrativi, generali, di vendita.
  • Nelle pubbliche amministrazioni le configurazioni
    più utilizzate sono il costo primo e il costo di
    prodotto

43
Laccumulazione dei dati di costo
  • Le modalità di impostazione della contabilità
    analitica variano da impresa ad impresa, tanto
    che si potrebbe asserire che esiste una
    contabilità analitica per ogni impresa diversa.
  • Esistono però dei comportamenti generalizzabili.
  • Accumulazione dei dati di costo
  • Per centri operativi
  • Per prodotti.

44
Le fasi di una moderna contabilità analitica
  • Raccolta e classificazione dei dati elementari di
    costo, distinti per specie e natura
  • Localizzazione dei Costi presso i centri
    operativi responsabili dei costi stessi (sulla
    base di specifici criteri di ripartizione)
  • Imputazione dei costi di centro ai prodotti,
    commesse o, in generale, ad oggetti di costo.

45
I centri operativi
  • Il centro di costo, o centro operativo o centro
    di spesa, è lunità aziendale elementare.
  • Esso può essere inteso come lultimo grado di
    analisi dellorganizzazione aziendale, analisi
    che si effettua allo scopo di rilevare costi e
    ricavi.
  • Spesso il centro di costo si identifica con un
    reparto (amministrativo o produttivo o
    commerciale) che svolge una specifica attività e
    che è dotato di un capo in questo caso si parla
    di centro di responsabilità

46
Lutilità dei centri di costo
  • I centri di costo servono soprattutto per
    lallocazione dei costi indiretti e per
    facilitare la loro corretta imputazione ai
    prodotti.
  • Immaginiamo di dover imputare ai prodotti A e B
    quote di costi comuni che ammontano a 700 Euro.
    Si deve scegliere una base di allocazione, come
    ad esempio il numero di ore di manodopera
    assorbite dai due prodotti. Si ipotizzi che A
    assorba 600 ore e B 800 ore di manodopera.
  • La base di allocazione sarà 600800.
  • Si definisce coefficiente di allocazione il
    rapporto 700 E/(600800)
  • Ad A andrà attribuita una quota di costi comuni
    pari al coefficiente di allocazione moltiplicato
    per 600.
  • In questo caso si effettua una imputazione su
    base unica aziendale

47
Lutilità dei centri di costo
  • Limputazione su base unica aziendale è un
    procedimento molto impreciso che deve essere
    adottato solo quando si ha necessità di ottenere
    un risultato immediato anche se non troppo
    approfondito.
  • Più corretta è una imputazione su basi di centro.
  • Esempio prodotto A lavorato nei reparti 1 e 2
    (lavorazioni eseguite prevalentemente a mano)
    prodotto B lavorato nei reparti 2 e 3
    (lavorazioni eseguite con macchinari molto
    costosi). Ripartizione su base unica aziendale
    si attribuiscono al prodotto A anche le spese
    indirette del reparto 3 (costi sostenuti solo per
    produrre B) e al prodotto B anche le spese
    indirette nel reparto 1 (costi sostenuti solo per
    produrre A).
  • E necessario attribuire i costi indiretti e
    comuni scegliendo tante basi diverse quanti sono
    i centri produttivi che hanno concorso alla
    determinazione del prodotto/servizio.
  • Quindi i costi dei centri che non concorrono alla
    produzione dovranno essere ripartiti sui centri
    produttivi scegliendo opportune basi di
    allocazione e poi i costi accumulati nei centri
    produttivi dovranno essere imputati ai prodotti.

48
Tipologie di centri di costo
  • I centri di costo si suddividono in due ampie
    categorie
  • Centri di costo finali (o produttivi o primari),
    che contribuiscono direttamente al perseguimento
    delle finalità dellorganizzazione (produzione di
    un prodotto, realizzazione di un servizio o di
    una prestazione)
  • Centri di costo intermedi (o accessori), che
    forniscono supporto a centri di costo finali o ad
    altri centri intermedi.
  • Esempio 1 ospedale (radiologia, cardiologia,
    lavanderia, pulizia, cucina, etc..)
  • Esempio 2 azienda manifatturiera (gestione
    materiali, lavorazioni, vendita dei prodotti
    finiti, manutenzione, centrale elettrica,
    controllo qualità, magazzino)

49
Tipologie di centri di costo
  • I centri di costo intermedi si suddividono, a
    loro volta, in due categorie
  • Centri di costo ausiliari (o non produttivi), che
    generano un contributo a favore dei centri finali
    direttamente misurabile. I costi localizzati in
    questi centri possono essere ripartiti tra i
    centri principali in base ai consumi specifici.
  • Centri di costo comuni (o dei servizi generali),
    che forniscono supporto a centri di costo finali
    o ai centri ausiliari, ma le cui prestazioni non
    sono misurabili in termini di unità fisiche
    (centri amministrativi, pulizie).
  • La ripartizione dei costi segue questo flusso
    dai centri comuni agli altri centri, dai centri
    intermedi ai centri finali e dai centri finali ai
    prodotti o agli oggetti di costo.

50
La chiusura dei centri di costo intermedi
  • I costi localizzati nei centri di costo intermedi
    vanno attribuiti ai centri che hanno usufruito
    dei servizi da essi prodotti (chiusura dei centri
    di costo intermedi)
  • I costi localizzati nei centri di costo ausiliari
    vanno imputati ai centri di produzione, in uno
    dei due modi seguenti
  • attraverso la misurazione diretta del servizio
    reso (es. ore di manutenzione, Kg biancheria
    utilizzata in un reparto)
  • in modo indiretto, in proporzione allattività
    svolta dal centro di produzione (nel caso della
    lavanderia in base al numero dei pazienti di un
    reparto)
  • Il costi localizzati nei centri comuni, una vota
    scelta la base di riparto, possono essere
    imputati
  • direttamente al prodotto
  • ai centri di costo produttivi

51
Activity Based Costing principi generali
Risorsa 1
Attività 2
Oggetto di costo 1
Risorsa 2
Oggetto di costo 2
Attività 1
Risorsa 3
Nelle attività si formano aggregati di costo
I costi vengono assegnati alle attività
Risorsa 4
I costi delle attività sono assegnati agli
oggetti di costo
I costi diretti sono assegnati agli oggetti di
costo
I costi si originano nelle risorse
52
Confronto tra il Costing tradizionale e ABC
ABC
53
Componenti dellABC
  • Un sistema ABC include sei componenti
  • categorie di risorse
  • rappresentano le origini dei costi che sostengono
    le attività
  • driver di risorse
  • sono misure che stabiliscono mediante una
    relazione causa-effetto il grado di utilizzo
    delle risorse da parte delle attività
  • attività e aggregati di costi delle attività
    (activity cost pool)
  • le attività sono linsieme delle azioni di
    trasformazione di input in output. Gli aggregati
    di costo delle attività sono il risultato delle
    assegnazione di costo delle risorse alle attività
  • driver delle attività
  • sono misure del consumo fatto dagli oggetti di
    costo dei costi raccolti negli aggregati delle
    attività
  • oggetti di costo
  • qualsiasi elemento a cui vengono assegnati i
    costi delle attività
  • input dei costi diretti
  • costi direttamente assegnati agli oggetti di costo

54
Esempi di risorse e di oggetti di costo
  • Esempi di risorse
  • approvvigionamenti
  • risorse per lo stoccaggio
  • spazio occupato e arredi
  • attrezzature e macchinari
  • salari e indennità
  • edifici
  • amministrazione
  • progettazione
  • assicurazioni, licenze, tasse
  • ...
  • qualsiasi voce del budget
  • Esempi di oggetti di costo
  • prodotti
  • servizi
  • unità
  • lotti
  • contratti
  • commesse
  • progetti
  • clienti
  • gruppi di clienti
  • canali di distribuzione
  • zone di vendita
  • ...

55
I cost driver
  • I cost driver possono essere basati su
  • transazioni
  • tempo
  • valore monetario
  • percentuali di utilizzo
  • In genere il cost driver più appropriato è quello
    che rappresenta loutput principale
    dellattività.
  • Un cost driver che colga il numero delle
    transazioni, piuttosto che la durata o il valore
    è preferibile
  • Va preferito un driver
  • facile da comprendere
  • facile da misurare
  • che genera comportamenti positivi

56
Tipi e livelli degli oggetti di costo
In un sistema ABC i costi vengono assegnati a
tipi differenti di oggetti di costo a livelli
differenti
Stoccaggio
Activity Cost Pool
Attrezzaggi
Industrializza- zione
Numero piedi cubi
Numero attrezzaggi
Numero modifiche di progetto
Driver delle attività
Unità
Linee di prodotto
Lotti
Oggetti di costo
57
Applicazione ABC in sanità
  • La tecnica ABC è particolarmente indicata per le
    imprese di servizi e per quelle sanitarie in
    particolare
  • output complesso e difficilmente misurabile
  • output scomponibile su diversi livelli
  • forte incidenza dei costi indiretti
  • variabilità elevata dei mix produttivi
  • Le tecniche ACTIVITY BASED consentono di
    migliorare il trattamento di informazioni di
    costo complesse, di gettare luce sui processi,
    sulle loro criticità, sulle attività.
  • LActivity Based Management è uno strumento a
    prevalente valenza strategica che si basa
    sulluso delle informazioni derivanti dallABC

58
ABC e ABM
  • LABC è utilizzato per determinare il costo
    corretto di prodotti , processi e attività
  • LABM ha lo scopo di valutare e gestire le
    attività e i processi, attingendo le informazioni
    dallapplicazione dellABC. LABM ha la finalità
    ultima di gestire le attività nellottica di un
    miglioramento delle prestazioni

59
ABC e ABM in sanità
  • La gestione per processi è considerata di
    fondamentale importanza oggi per
    lamministrazione e gestione dei servizi sanitari
  • Alcune aziende stanno rimodulando i propri
    sistemi organizzativi e gestionali, focalizzando
    lattenzione sui processi di soddisfazione del
    cliente e sulle responsabilità di attività e
    processi
  • Lorganizzazione sanitaria odierna è di tipo
    verticale, disegnata seguendo uno schema
    funzionale che produce duplicazioni di risorse,
    sforzi, responsabilità e costi.
  • Per migliorare le prestazioni le organizzazioni
    sanitarie si trovano di fronte ad una necessità
    definire una organizzazione per processi

60
ABC percorso diagnostico terapeutico
  • Processi primari attività assistenziali per il
    paziente
  • Processi di supporto reclutamento personale,
    gestione personale, manutenzione, etc..
  • Processi di gestione attività svolte dai
    responsabili per gestire i processi di supporto,
    distribuzione risorse, individuazione obiettivi,
    verifiche, controlli
  • Definire la mappa del singolo processo attività,
    sequenza temporale, punti di controllo e
    verifica, clienti interni ed esterni,
    interrelazioni con altri processi

61
Percorso diagnostico-terapeutico un caso
  • Obiettivi della ricerca sperimentare un
    approccio per processi, disegnare un percorso
    diagnostico-terapeutico pilota, applicare al
    percorso ABC
  • Azienda struttura accreditata del S.S.n
  • Struttura Organizzativa funzionale
  • Patologia oggetto di studio DRG 039-Interventi
    su cristallino con o senza vitrectomia

62
Percorso diagnostico-terapeutico un caso
  • Centri di costo interessati dal processo

Accettazione
Ospedalizzazione
Oculistica
Sala operatoria
Radiologia
Laboratorio
63
Percorso diagnostico-terapeutico un caso
  • Architettura verticale centri di costo di
    struttura

Direzione Amministrativa servizi alberghieri,
servizio tecnico, affari generali e legali,
acquisti e logistica, economico-finanziario,
personale
Direzione Generale direzione, direzione
sanitaria, comunicazione e marketing, sistema
informativo, controllo di gestione
64
Percorso diagnostico-terapeutico un caso
  • Architettura verticale centri intermedi
  • Accettazione documenti, archivi
  • Farmacia
  • Opsedalizzazione
  • Laboratorio
  • Logistica alimentazione, lavanderia, pulizie,
    manutenzione
  • Blocco chirurgico anestesia e rianimazione,
    sterilizzazione,
  • sala operatoria
  • Radiologia medicina nucleare, radioterapia,
    radiologia

65
Percorso diagnostico-terapeutico un caso
  • Architettura verticale centri finali
  • Chirurgia cardiovascolare, cardiochirurgia,
    plastica, oculistica
  • Medicina cardiologia, gastroenterologia,
    nefrologia,
  • medicina interna
  • Ostetricia e ginecologia ginecologia, ostetricia
    e ginecologia,
  • ostetricia, neonatologia

66
Percorso diagnostico-terapeutico un caso
  • Schema generale percorso

Valutazione e stadiazione
Inizio
Trattamento
Monitoraggio
Uscita
U.O. Medicina generale
Pronto Soccorso
U.O. Oculistica
U.O. Ambulat. specialistico
Accetazione
67
Percorso diagnostico-terapeutico un caso
  • Imputazione dei costi
  • Costi diretti materiale faramaceutico e
    personale (vedi schede allegate)
  • Costi indiretti fornitura di energia elettrica,
    manutenzione, costi di struttura e provenienti da
    altri CDC (vedi schede allegate)
  • Si calcolano i costi diretti e indiretti di
    ciascun centro che interviene nel processo, poi i
    costi dei centri sulle attività e così si
    valorizza il percorso
  • (tutto il materiale relativo a questo caso è
    tratto dalla tesi di laurea in Ingegneria
    gestionale Limplementazione del sistema di
    ACTIVITY Based Costing nel controllo di gestione
    delle aziende sanitarieuna caso
    aziendale-Leandro di Matteo, 2002-2003)

68
Il controllo di gestione larchitettura
Architettura verticale
Vertice
Centro di responsabilità
Centro di costo 1 livello
Centro di responsabilità
Centro di costo 2 livello
di ...
69
Cosa è larchitettura
  • La progettazione di un sistema di controllo di
    gestione non può prescindere dalla
    razionalizzazione della struttura organizzativa
    esistente
  • Articolare la struttura in unità operative (la
    profondità dipende dal grado di precisione delle
    informazioni da rilevare)
  • Definire il contributo di ciascuna unità al
    raggiungimento degli obiettivi e alla
    determinazione del valore degli indicatori
  • Stabilire larticolazione dei ruoli del personale
    di unità

70
Architettura verticale
  • La progettazione di unarchitettura verticale
    consiste nella definizione della gerarchia dei
    centri di costo e responsabilità
  • Individuare il livello di profondità della
    struttura e il livello di completezza nella
    rilevazione delle informazioni
  • Individuare i legami gerarchici tra i centri di
    costo e i centri di responsabilità
  • Un centro di responsabilità è un gruppo di
    persone-attività che operano per il conseguimento
    di un obiettivo comune, dotato di un capo
    responsabile delle risorse assegnatigli

71
Esempi di Architettura verticale
  • A.O. Cardarelli di Napoli
  • A.O. Lancisi di Ancona
  • A.O. San Filippo Neri di Roma
  • Clinica Mediterranea di Napoli
  • Asl AV1
  • E stata effettuata unanalisi sullarchitettura
    verticale in queste strutture e ciò che è emerso
    è
  • larchitettura ha una struttura
    gerarchico-piramidale
  • Esistono 1 o 2 livelli di centri di
    responsabilità e 2 livelli di centri di costo

72
Il controllo di gestione larchitettura
Architettura verticale generale
Direzione generale
Staff
Comunicaz., sist. Informativo, controllo di
gestione, qualità, personale
Direzione Amministrativa
Acquisti, economato, affari generali,
serv.tecnico, serv alberghiero, area medica,
chirurgica
di ...
Materno-infantile, emergenza e accettazione,
servizi
Direzione Sanitaria
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