Title: Il controllo di gestione nelle aziende sanitarie: tecniche e architettura
1Il controllo di gestione nelle aziende sanitarie
tecniche e architettura
8 Giugno 2005 Corso di perfezionamento in
Management dei Servizi Sanitari
Ing. Cristina Ponsiglione Dip. di Ingegneria
Economico-gestionale Università di Napoli
Federico II ponsigli_at_unina.it
2Indice della lezione
- Introduzione la legislazione sanitaria e la
normativa sui controlli interni - Cosè il controllo di gestione
- Il processo e il ciclo del controllo in sanità
- Le tecniche e i fondamenti di contabilità
analitica - Activity Based Costing e Activity Based
management Management - Larchitettura del Sistema di Controllo di
Gestione in Sanità alcuni casi
3D. Lgs 502/92 la seconda riforma sanitaria
- Creazione delle USL e AO
- Ridefinizione ambiti territoriali di competenza
delle aziende - Tariffe su base regionale
- Istituzione direzione generale, direzione
amministrativa e sanitaria - Creazione della dirigenza del ruolo sanitario
articolata in due livelli - Introduzione del sistema di accreditamento e
apertura al mercato della concorrenza - Verifica periodica della qualità delle
prestazioni - Istituzione dei dipartimenti
4D. Lgs 502/92 le criticità implementative
- Le aziende hanno dovuto ridefinire i propri
confini - Le aziende hanno dovuto repentinamente introdurre
modifiche nellassetto organizzativo - Le aziende hanno dovuto introdurre nuovi sistemi
gestionali alla luce del nuovo sistema di
finanziamento (DRG/ROD)
5D. Lgs 229/99 le novitá
- I dirigenti hanno responsabilitá professionali e
gestionali - I modelli organizzativi sono discrezionali per
singola azienda - I distretti sono sufficientemente ampi da avere
un certo paniere di risorse - Si rafforza il ruolo delle regioni
- Le regioni sono rappresentate a livello nazionale
dalla Conferenza Stato-Regioni
6D.Lgs 286/99 i controlli interni
- Garantire la regolarità amministrativa e
contabile - Verificare leconomicità, lefficienza e
lefficacia dellazione amministrativa - Valutare il personale con qualifica dirigenziale
- Valutare ladeguatezza degli obiettivi ai piani
definiti in sede politica
Riordino dei meccanismi di monitoraggio Valutazio
ne dei costi, dei risultati e dei rendimenti
7D. Lgs 286/99 limplementazione
- Definire lunità responsabile della progettazione
e implementazione del controllo di gestione - Definire le unità di cui si vuole misurare
efficacia, efficienza ed economicita dellazione
amministrativa - Definire le procedure di determinazione degli
obiettivi e I soggetti responsabili - Definire gli obiettivi delle unità organizzative
- Definire le modalità e I criteri di ripartizione
dei costi - Derfinire gli indicatori per la misurazione delle
performance - Stabilre modalità e frequenza delle rilevazioni
8Peculiarità delle aziende sanitarie ai fini del CG
- Forte aumento delle spese sanitarie dovuto
allinvecchiamento della popolazione - Aumento della componente tecnologica delle
prestazioni con conseguente incremento dei costi
fissi delle aziende - Aumento della specializzazione delle conoscenze
medico-specialistico con superamento della logica
dipartimentale e incremento nella complessità
gestionale - Aumento forte dei costi indiretti per incremento
delle spese amministrative e logistiche
(formazione in particolare) - Forte incidenza del costo del lavoro e contenuto
professionale elevato - Importanza della motivazione del personale nella
percezione del cliente - Rinnovata attenzione nei confronti della
riduzione dei costi e, contemporaneamente,
dellaumento della qualità percepita.
9Cosè il controllo di gestione
Direttore generale
(Art. 3 del DL 29/93)
indirizzo politico
Ctrl di gestione
Programi
Gestione
Dirigenti
- Il Controllo di gestione può essere configurato
come un insieme di azioni di supporto e di
indirizzo per il governo delle risorse impegnate
nel processo produttivo della struttura entro le
linee strategiche determinate dallautorità di
vertice
10Cosè il controllo di gestione
2
Sistema dAzione
Risultati
Risorse
3
Controllo di Gestione
4
6
5
1
6
Definizione degli Obiettivi
5
2
Analisi Strategica
Definizione del Portafoglio
3
Analisi ambiente esterno
Analisi ambiente interno
Posizione strategica
4
1
MISSIONE
11Il ciclo del controllo di gestione
2
Sistema dAzione
Risultati
Risorse
3
Controllo di Gestione
4
6
5
1
6
Definizione degli Obiettivi
MODELLO DI CONTROLLO
5
2
1
Analisi Strategica
Definizione del Portafoglio
3
Analisi ambiente esterno
Analisi ambiente interno
Obiettivo
Posizione strategica
4
1
MISSIONE
12Cosè il controllo di gestione aspetti chiave
- 1. Specificare gli obiettivi in termini operativi
- Esempio Tradurre lobiettivo sviluppare una
linea commerciale via Internet in
fatturato/annuo, costi da sopportare, volumi da
vendere, redditività, ecc. - 2. Modellizzare del sistema dazione, cioè
lorganizzazione - Chi, cosa e come?
- 3. Programmare i risultati
- Quando e dove?
- 4. Misurare i risultati
- Definire le metriche e le procedure di
misurazione - 5. Analizzare gli scostamenti
- distinguere cause endogene da cause esogene
- 6. Introdurre azioni correttive
13Le componenti di un sistema di controllo di
gestione
- Tecniche
- strumenti adottati nel ciclo di controllo per
valutare i risultati preventivi e consuntivi
(fonti, dati, metodi di rilevazione, metodi di
costing, indicatori) - Architettura
- articolazione del CG nella struttura
organizzativa, in senso orizzontale, verticale e
trasversale al fine di individuare le unità
elementari del CG e le informazioni specifiche - Processo
- articolazione del CG per fasi individuazione
degli obiettivi, formulazione di piani, verifica
dei risultati, analisi scostamenti e formulazione
interventi correttivi
14Il controllo di gestione gli obiettivi
- Decisionale
- Valutare a priori i risultati attesi di corsi di
azione alternativi - Comprendere a posteriori il perché degli
scostamenti tra risultati attesi e i risultati
ottenuti - Motivazionale
- Definire gli obiettivi individuali e di gruppo
- Orientare i comportamenti individuali e di gruppo
- Valutare le prestazioni
- Apprendimento
- Comprendere meglio il funzionamento del sistema
dazione - Migliorare il modello del sistema dazione
15Requisiti del CG
- Completezza
- Precisione
- Orientamento al lungo periodo
- Misurabilità
- Responsabilità specifiche
- Tempestività
- Approccio sistemico
Trade-off
16Il processo del controllo fasi, destinatari,
strumenti startegici
17Controllo e pianificazione
- La pianificazione strategica è lattività
aziendale, di solito affidata al top management,
che definisce finalità e obiettivi
dellorganizzazione da perseguire in un arco
temporale ampio (dai 3 ai 5 anni). - La pianificazione strategica consente di lanciare
nuovi programmi. - Un programma è una sequenza predefinita di azioni
finalizzate al raggiungimento degli obiettivi
dellazienda. - Il presupposto logico per la corretta
realizzazione del controllo di gestione è
rappresentato da una compiuta attività
programmatica, che si origina dalla
pianificazione strategica
18Pianificazione strategica e programmazione in
Sanità
- In Sanità, la pianificazione strategica è il
processo decisionale e politico con cui i
soggetti istituzionali del S.S.N. definiscono
priorità ed obiettivi da realizzare in un dato
arco di tempo. - La programmazione operativa, invece, definisce le
attività concrete da realizzare per svolgere in
modo efficace ed efficiente gli obiettivi
stabiliti in sede di pianificazione. - La pianificazione strategica ha carattere
normativo, individua obiettivi quali-quantitativi
da raggiungere, specifica le azioni da compiere,
alloca le risorse, controlla il raggiungimento
degli obiettivi. - La programmazione è la traduzione delle azioni
pianificate in interventi tecnici con impiego di
risorse umane, finanziarie e strumentali.
19La programmazione operativa
La programmazione operativa in Sanità
- Nellambito delle attività della programmazione,
oltre a definire tecnicamente tempi, modi e
risorse degli interventi tecnici, si raccolgono i
dati sugli obiettivi conseguiti, li si confronta
con indicatori quali-quantitativi e si
riprogrammano le azioni in virtù delle verifiche
effettuate. - I piani strategici sono, per loro natura, più
stabili nel tempo, i programmi operativi vanno
continuamente rivisti con il supporto del SCG
20Il controllo di gestione nel S.SN. i livelli
Livello centrale
Programmazione (obiettivi, requisiti minimi,
risorse, livelli di assitenza)
Regioni
Aziende sanitarie
Attuazione implementazione
Dipartimenti Presidi Ospedalieri Distretti
21Schema del processo
Pianificazione
Programmazione
Scopi Obiettivi
Valutazione e verifica
vincoli
Risorse
strategie
Documento di piano
Programmi
22Il controllo di gestione nel S.SN. gli strumenti
e le linee guida
- uso del bilancio di previsione
- definizione dellarchitettura dei centri di
costo, spesa e responsabilità - responsabilizzazione dei preposti ai centri di
costo, spesa, responsabilità - adozione della contabilità analitica
- adozione di sistemi per la misura del grado di
raggiungimento degli obiettivi
23Il controllo di gestione nel S.SN. gli strumenti
e le linee guida
- Definire lunità o le unità responsabili del
controllo di gestione - definire le unità organizzative delle quali si
intende misurare lefficienza e lefficacia - determinare gli obiettivi gestionali e i soggetti
responsabili - definire la ripartizione dei costi tra le unità
organizzative e lindividuazione di obiettivi
per cui i costi sono sostenuti - indicatori di efficienza ed efficacia
- la frequenza della rilevazione
(Dleg 286/99, legge 59/97)
24Il controllo di gestione nel S.SN. i destinatari
- La Regione Campania
- Il Direttore Generale
- Responsabili dei centri di reposnsabilità
- I soggetti attuatori
- lunità operativa incaricata del controllo di
gestione - Il Direttore Sanitario
- Il Direttore Amministrativo
(Dleg 286/99, legge 59/97)
25Il controllo di gestione nel S.SN. gli indicatori
Efficienza
Qualità
Efficacia
- Aspetti critici
- il reddito non è un fine istituzionale
- difficoltà nelluso di indicatori di misura
tradizionali - complessità e scarsa ripetitività del processo
produttivo
26Il controllo di gestione nel S.SN. gli indicatori
Esempi di indicatori richiesti dal Ministero
della Sanità
27Il controllo di gestione nel S.SN. alcuni
indicatori tipici per AO
- Attività di ricovero
- Posti letto
- N. dimissioni
- N. tipologie DRG
- Valore totale DRG prodotti
- Punti DRG prodotti
- Indice di attrazione (numero casi mobilità in
entrata e valore) - Indice di fuga (numero casi mobilità in uscita e
valore) - Gg. Degenza
- Durata degenza media
- Tasso occupazione posti letto (n accessi/n. posti
letto) - Degenza media pre-intervento (n gg. Degenza
pre-intervento/DRG chirurgici) - DRG chirurgici/drg totali
- N ricoveri impropri
- (Antonelli, DAlessio, Casi di Controllo di
Gestione, IPSOA, 2004)
28Il controllo di gestione nel S.SN. alcuni
indicatori tipici per AO
- Attività di day hospital
- Posti letto
- Casi
- Accessi
- N. totale accessi day hospital /N. casi trattati
- Valore totale DRG
- N. totale DRG day hospital/N. totale DRG
- Valore DRG day hospital/valore totale DRG
- Attività ambulatoriale
- Prestazioni per esterni
- Valore prestazioni per esterni
- Valore medio per prestazione
- Prestazioni per interni
- Valore prestazioni per interni
- (Antonelli, DAlessio, Casi di Controllo di
Gestione, IPSOA, 2004)
29Il controllo di gestione nel S.SN. alcuni
indicatori tipici per AO
- Il saldo tra indice di attrazione e indice di
fuga è un indicatore rilevante della posizione
competitiva dellazienda o dellospedale rispetto
alla concorrenza - Lindice di attrazione segnala la capacità di
offerta dellASL rispetto a pazienti esterni - Lindice di fuga segnala lincapacità di
soddisfare la domanda dei propri pazienti - Entrambi gli indici andrebbero disaggregati per
reparti e patologie lindice di fuga andrebbe
analizzato a livello di distretti critici per
comprendere la posizione competitiva a livello
territoriale
30Le tecniche e gli strumenti operativi elementi
di contabilità analitica, Activity Based Costing
31Le finalità della contabilità analitica
Costo output1? Costo output2? Quanto contribuisce
ciascuna unità alla determinazione del costi
degli output?
32La contabilità esterna
- Lo Stato Patrimoniale
- Descrive la situazione dellazienda in un dato
istante, evidenziando le risorse di valore che
lazienda possiede (Attività) e i diritti vantati
dagli azionisti e da terzi (Passività) - Il Conto Economico
- Sintesi dei flussi di natura economica (ricavi e
costi) che interessano limpresa in un dato
periodo. Spiega la formazione del reddito - Il Cash Flow
- Sintesi dei flussi di natura finanziaria
(incassi ed esborsi) che interessano limpresa in
un dato periodo. Spiega la formazione della
liquidità
33Obiettivi della Contabilità analitica
- La contabilità analitica, insieme al budget e
alla contabilità generale è parte della
contabilità direzionale - La contabilità analitica ha funzione di supporto
per le decisioni del management
(Lino Cinquini, Strumenti per lanalisi dei
costi, TorinoGiappichelli, 19975)
34Costi dellattività caratteristica
Costo pieno
Materie prime
Costo MP
Costo variabile
Costo diretto
Costo indu- striale
MdO diretta
Ammort specifici
Spese gen. industriali
Spese ammin. comm. Etc.
35La classificazione dei costi
- Criterio Classi
- VARIABILITA variabili, costanti, misti
- RIFERIBILITA speciali, comuni
- MODALITA diretti, indiretti
- CONTROLLABILITA consuntivi, standard
- controllabili, non controllabili
36La variabilità
- Va definito
- il costo oggetto di analisi
- il cost driver (il fattore la cui variabilità
muta lentità totale) - lintervallo di variazione del cost driver
- il periodo di tempo considerato
- Esempi di cost driver
- RS progetti, ore personale, complessità dei
progetti - Progettazione prodotti, parti, ore di
progettazione - Produzione unità, attrezzaggi, modifiche
prodotto, costo MD - Marketing cicli pubblicitari, personale
vendite, valore delle vendite - Distribuzione articoli distribuiti, clienti,
peso articoli - Servizi al cliente chiamate, podotti
serviti, ore servizio - Amministrazione membri CdA, adempimenti
37La variabilità
Costi
Costi variabili
Costi fissi
Costi
Costi misti semivariabili
Volume attività
Costi
Volume attività
38Costi speciali e costi comuni
- Costi speciali
- Una volta deciso loggetto di costo possono
essere riferiti ad esso in modo oggettivo,
moltiplicando la quantità del fattore consumata
dalloggetto per il suo prezzo unitario, oppure
sono quei fattori produttivi i cui servizi sono
impiegati in modo esclusivo dalloggetto di costo - Costi comuni
- Costi impiegati da più oggetti, per cui i costi
vanno imputati sulla base di un procedimento di
ripartizione o allocazione
39Costi diretti e indiretti
- Costi diretti
- costi imputati secondo il principio della
specialità, ad es. materie prime, MD, macchinario
speciale - Costi indiretti
- costi imputati secondo il criterio di comunanza
mediante opportune basi di riparto (o di
allocazione) - le basi di riparto possono essere a valore ( es.
costo della MD) o quantitative (ore macchina) - I costi speciali e i costi diretti non
necessariamente coincidono costi speciali
potrebbero essere attribuiti in modo indiretto
perché è troppo onerosa la misurazione delle
quantità consumate es. il consumo di elettricità - I costi fissi come i costi variabili possono
essere diretti o indiretti. - Es cvd costo dei cerchioni dellodc
motoveicolo cvi costo energia di produzione
dellodg. Motoveicolo cfd ammortamento auto
dell odc ufficio vendite cfi costo
elaborazioni dati per lodc ufficio vendite.
40Costi rilevanti e irrilevanti
- Costi rilevanti ( o evitabili, o eliminabili)
- costi che differiscono a secondo delle
alternative decisionali prese in considerazione - Costi irrilevanti ( o non evitabili, o
ineliminabili) - costi che non mutano nelle alternative
decisionali prese in considerazione
Costi consuntivi e standard
- Costi consuntivo (o storico)
- costo effettivo, rilevato ex post
- Costi standard
- costo riferito a condizioni operative ipotetiche
(nominali)
41Costi di prodotto e costi di periodo
- Costi di prodotto sono i costi associabili in
modo diretto o indiretto alla realizzazione di un
prodotto/servizio - costo del lavoro diretto
- costi materiali diretti
- costi indiretti di produzione o overheads di
produzione - costi indiretti fissi (affitti, ammortamenti,
assicurazioni..) - costi indiretti variabili (energia, manutenzione,
CQ, energia) - Costi di periodo ( o spese discrezionali)
comprendono i costi non associati direttamente
alla realizzazione del prodotto - costi di RS
- costi amministrativi
- costi generali
- costi di vendita
42Comuni configurazioni di costo
- Costo Primo costi direttamente e certamente
attribuibili al prodotto o servizio - Costo del prodotto costo primocosti indiretti
di produzione - Costo pieno o totale costo del prodottoquota
dei costi amministrativi, generali, di vendita. - Nelle pubbliche amministrazioni le configurazioni
più utilizzate sono il costo primo e il costo di
prodotto
43Laccumulazione dei dati di costo
- Le modalità di impostazione della contabilità
analitica variano da impresa ad impresa, tanto
che si potrebbe asserire che esiste una
contabilità analitica per ogni impresa diversa. - Esistono però dei comportamenti generalizzabili.
- Accumulazione dei dati di costo
- Per centri operativi
- Per prodotti.
44Le fasi di una moderna contabilità analitica
- Raccolta e classificazione dei dati elementari di
costo, distinti per specie e natura - Localizzazione dei Costi presso i centri
operativi responsabili dei costi stessi (sulla
base di specifici criteri di ripartizione) - Imputazione dei costi di centro ai prodotti,
commesse o, in generale, ad oggetti di costo.
45I centri operativi
- Il centro di costo, o centro operativo o centro
di spesa, è lunità aziendale elementare. - Esso può essere inteso come lultimo grado di
analisi dellorganizzazione aziendale, analisi
che si effettua allo scopo di rilevare costi e
ricavi. - Spesso il centro di costo si identifica con un
reparto (amministrativo o produttivo o
commerciale) che svolge una specifica attività e
che è dotato di un capo in questo caso si parla
di centro di responsabilità
46Lutilità dei centri di costo
- I centri di costo servono soprattutto per
lallocazione dei costi indiretti e per
facilitare la loro corretta imputazione ai
prodotti. - Immaginiamo di dover imputare ai prodotti A e B
quote di costi comuni che ammontano a 700 Euro.
Si deve scegliere una base di allocazione, come
ad esempio il numero di ore di manodopera
assorbite dai due prodotti. Si ipotizzi che A
assorba 600 ore e B 800 ore di manodopera. - La base di allocazione sarà 600800.
- Si definisce coefficiente di allocazione il
rapporto 700 E/(600800) - Ad A andrà attribuita una quota di costi comuni
pari al coefficiente di allocazione moltiplicato
per 600. - In questo caso si effettua una imputazione su
base unica aziendale
47Lutilità dei centri di costo
- Limputazione su base unica aziendale è un
procedimento molto impreciso che deve essere
adottato solo quando si ha necessità di ottenere
un risultato immediato anche se non troppo
approfondito. - Più corretta è una imputazione su basi di centro.
- Esempio prodotto A lavorato nei reparti 1 e 2
(lavorazioni eseguite prevalentemente a mano)
prodotto B lavorato nei reparti 2 e 3
(lavorazioni eseguite con macchinari molto
costosi). Ripartizione su base unica aziendale
si attribuiscono al prodotto A anche le spese
indirette del reparto 3 (costi sostenuti solo per
produrre B) e al prodotto B anche le spese
indirette nel reparto 1 (costi sostenuti solo per
produrre A). - E necessario attribuire i costi indiretti e
comuni scegliendo tante basi diverse quanti sono
i centri produttivi che hanno concorso alla
determinazione del prodotto/servizio. - Quindi i costi dei centri che non concorrono alla
produzione dovranno essere ripartiti sui centri
produttivi scegliendo opportune basi di
allocazione e poi i costi accumulati nei centri
produttivi dovranno essere imputati ai prodotti.
48Tipologie di centri di costo
- I centri di costo si suddividono in due ampie
categorie - Centri di costo finali (o produttivi o primari),
che contribuiscono direttamente al perseguimento
delle finalità dellorganizzazione (produzione di
un prodotto, realizzazione di un servizio o di
una prestazione) - Centri di costo intermedi (o accessori), che
forniscono supporto a centri di costo finali o ad
altri centri intermedi. - Esempio 1 ospedale (radiologia, cardiologia,
lavanderia, pulizia, cucina, etc..) - Esempio 2 azienda manifatturiera (gestione
materiali, lavorazioni, vendita dei prodotti
finiti, manutenzione, centrale elettrica,
controllo qualità, magazzino)
49Tipologie di centri di costo
- I centri di costo intermedi si suddividono, a
loro volta, in due categorie - Centri di costo ausiliari (o non produttivi), che
generano un contributo a favore dei centri finali
direttamente misurabile. I costi localizzati in
questi centri possono essere ripartiti tra i
centri principali in base ai consumi specifici. - Centri di costo comuni (o dei servizi generali),
che forniscono supporto a centri di costo finali
o ai centri ausiliari, ma le cui prestazioni non
sono misurabili in termini di unità fisiche
(centri amministrativi, pulizie). - La ripartizione dei costi segue questo flusso
dai centri comuni agli altri centri, dai centri
intermedi ai centri finali e dai centri finali ai
prodotti o agli oggetti di costo.
50La chiusura dei centri di costo intermedi
- I costi localizzati nei centri di costo intermedi
vanno attribuiti ai centri che hanno usufruito
dei servizi da essi prodotti (chiusura dei centri
di costo intermedi) - I costi localizzati nei centri di costo ausiliari
vanno imputati ai centri di produzione, in uno
dei due modi seguenti - attraverso la misurazione diretta del servizio
reso (es. ore di manutenzione, Kg biancheria
utilizzata in un reparto) - in modo indiretto, in proporzione allattività
svolta dal centro di produzione (nel caso della
lavanderia in base al numero dei pazienti di un
reparto) - Il costi localizzati nei centri comuni, una vota
scelta la base di riparto, possono essere
imputati - direttamente al prodotto
- ai centri di costo produttivi
51Activity Based Costing principi generali
Risorsa 1
Attività 2
Oggetto di costo 1
Risorsa 2
Oggetto di costo 2
Attività 1
Risorsa 3
Nelle attività si formano aggregati di costo
I costi vengono assegnati alle attività
Risorsa 4
I costi delle attività sono assegnati agli
oggetti di costo
I costi diretti sono assegnati agli oggetti di
costo
I costi si originano nelle risorse
52Confronto tra il Costing tradizionale e ABC
ABC
53Componenti dellABC
- Un sistema ABC include sei componenti
- categorie di risorse
- rappresentano le origini dei costi che sostengono
le attività - driver di risorse
- sono misure che stabiliscono mediante una
relazione causa-effetto il grado di utilizzo
delle risorse da parte delle attività - attività e aggregati di costi delle attività
(activity cost pool) - le attività sono linsieme delle azioni di
trasformazione di input in output. Gli aggregati
di costo delle attività sono il risultato delle
assegnazione di costo delle risorse alle attività - driver delle attività
- sono misure del consumo fatto dagli oggetti di
costo dei costi raccolti negli aggregati delle
attività - oggetti di costo
- qualsiasi elemento a cui vengono assegnati i
costi delle attività - input dei costi diretti
- costi direttamente assegnati agli oggetti di costo
54Esempi di risorse e di oggetti di costo
- Esempi di risorse
- approvvigionamenti
- risorse per lo stoccaggio
- spazio occupato e arredi
- attrezzature e macchinari
- salari e indennità
- edifici
- amministrazione
- progettazione
- assicurazioni, licenze, tasse
- ...
- qualsiasi voce del budget
- Esempi di oggetti di costo
- prodotti
- servizi
- unità
- lotti
- contratti
- commesse
- progetti
- clienti
- gruppi di clienti
- canali di distribuzione
- zone di vendita
- ...
55I cost driver
- I cost driver possono essere basati su
- transazioni
- tempo
- valore monetario
- percentuali di utilizzo
- In genere il cost driver più appropriato è quello
che rappresenta loutput principale
dellattività. - Un cost driver che colga il numero delle
transazioni, piuttosto che la durata o il valore
è preferibile - Va preferito un driver
- facile da comprendere
- facile da misurare
- che genera comportamenti positivi
56Tipi e livelli degli oggetti di costo
In un sistema ABC i costi vengono assegnati a
tipi differenti di oggetti di costo a livelli
differenti
Stoccaggio
Activity Cost Pool
Attrezzaggi
Industrializza- zione
Numero piedi cubi
Numero attrezzaggi
Numero modifiche di progetto
Driver delle attività
Unità
Linee di prodotto
Lotti
Oggetti di costo
57Applicazione ABC in sanità
- La tecnica ABC è particolarmente indicata per le
imprese di servizi e per quelle sanitarie in
particolare - output complesso e difficilmente misurabile
- output scomponibile su diversi livelli
- forte incidenza dei costi indiretti
- variabilità elevata dei mix produttivi
- Le tecniche ACTIVITY BASED consentono di
migliorare il trattamento di informazioni di
costo complesse, di gettare luce sui processi,
sulle loro criticità, sulle attività. - LActivity Based Management è uno strumento a
prevalente valenza strategica che si basa
sulluso delle informazioni derivanti dallABC
58ABC e ABM
- LABC è utilizzato per determinare il costo
corretto di prodotti , processi e attività - LABM ha lo scopo di valutare e gestire le
attività e i processi, attingendo le informazioni
dallapplicazione dellABC. LABM ha la finalità
ultima di gestire le attività nellottica di un
miglioramento delle prestazioni
59ABC e ABM in sanità
- La gestione per processi è considerata di
fondamentale importanza oggi per
lamministrazione e gestione dei servizi sanitari - Alcune aziende stanno rimodulando i propri
sistemi organizzativi e gestionali, focalizzando
lattenzione sui processi di soddisfazione del
cliente e sulle responsabilità di attività e
processi - Lorganizzazione sanitaria odierna è di tipo
verticale, disegnata seguendo uno schema
funzionale che produce duplicazioni di risorse,
sforzi, responsabilità e costi. - Per migliorare le prestazioni le organizzazioni
sanitarie si trovano di fronte ad una necessità
definire una organizzazione per processi
60ABC percorso diagnostico terapeutico
- Processi primari attività assistenziali per il
paziente - Processi di supporto reclutamento personale,
gestione personale, manutenzione, etc.. - Processi di gestione attività svolte dai
responsabili per gestire i processi di supporto,
distribuzione risorse, individuazione obiettivi,
verifiche, controlli - Definire la mappa del singolo processo attività,
sequenza temporale, punti di controllo e
verifica, clienti interni ed esterni,
interrelazioni con altri processi
61Percorso diagnostico-terapeutico un caso
- Obiettivi della ricerca sperimentare un
approccio per processi, disegnare un percorso
diagnostico-terapeutico pilota, applicare al
percorso ABC - Azienda struttura accreditata del S.S.n
- Struttura Organizzativa funzionale
- Patologia oggetto di studio DRG 039-Interventi
su cristallino con o senza vitrectomia
62Percorso diagnostico-terapeutico un caso
- Centri di costo interessati dal processo
Accettazione
Ospedalizzazione
Oculistica
Sala operatoria
Radiologia
Laboratorio
63Percorso diagnostico-terapeutico un caso
- Architettura verticale centri di costo di
struttura
Direzione Amministrativa servizi alberghieri,
servizio tecnico, affari generali e legali,
acquisti e logistica, economico-finanziario,
personale
Direzione Generale direzione, direzione
sanitaria, comunicazione e marketing, sistema
informativo, controllo di gestione
64Percorso diagnostico-terapeutico un caso
- Architettura verticale centri intermedi
- Accettazione documenti, archivi
- Farmacia
- Opsedalizzazione
- Laboratorio
- Logistica alimentazione, lavanderia, pulizie,
manutenzione - Blocco chirurgico anestesia e rianimazione,
sterilizzazione, - sala operatoria
- Radiologia medicina nucleare, radioterapia,
radiologia
65Percorso diagnostico-terapeutico un caso
- Architettura verticale centri finali
- Chirurgia cardiovascolare, cardiochirurgia,
plastica, oculistica - Medicina cardiologia, gastroenterologia,
nefrologia, - medicina interna
- Ostetricia e ginecologia ginecologia, ostetricia
e ginecologia, - ostetricia, neonatologia
66Percorso diagnostico-terapeutico un caso
Valutazione e stadiazione
Inizio
Trattamento
Monitoraggio
Uscita
U.O. Medicina generale
Pronto Soccorso
U.O. Oculistica
U.O. Ambulat. specialistico
Accetazione
67Percorso diagnostico-terapeutico un caso
- Imputazione dei costi
- Costi diretti materiale faramaceutico e
personale (vedi schede allegate) - Costi indiretti fornitura di energia elettrica,
manutenzione, costi di struttura e provenienti da
altri CDC (vedi schede allegate) - Si calcolano i costi diretti e indiretti di
ciascun centro che interviene nel processo, poi i
costi dei centri sulle attività e così si
valorizza il percorso - (tutto il materiale relativo a questo caso è
tratto dalla tesi di laurea in Ingegneria
gestionale Limplementazione del sistema di
ACTIVITY Based Costing nel controllo di gestione
delle aziende sanitarieuna caso
aziendale-Leandro di Matteo, 2002-2003)
68Il controllo di gestione larchitettura
Architettura verticale
Vertice
Centro di responsabilità
Centro di costo 1 livello
Centro di responsabilità
Centro di costo 2 livello
di ...
69Cosa è larchitettura
- La progettazione di un sistema di controllo di
gestione non può prescindere dalla
razionalizzazione della struttura organizzativa
esistente - Articolare la struttura in unità operative (la
profondità dipende dal grado di precisione delle
informazioni da rilevare) - Definire il contributo di ciascuna unità al
raggiungimento degli obiettivi e alla
determinazione del valore degli indicatori - Stabilire larticolazione dei ruoli del personale
di unità
70Architettura verticale
- La progettazione di unarchitettura verticale
consiste nella definizione della gerarchia dei
centri di costo e responsabilità - Individuare il livello di profondità della
struttura e il livello di completezza nella
rilevazione delle informazioni - Individuare i legami gerarchici tra i centri di
costo e i centri di responsabilità - Un centro di responsabilità è un gruppo di
persone-attività che operano per il conseguimento
di un obiettivo comune, dotato di un capo
responsabile delle risorse assegnatigli
71Esempi di Architettura verticale
- A.O. Cardarelli di Napoli
- A.O. Lancisi di Ancona
- A.O. San Filippo Neri di Roma
- Clinica Mediterranea di Napoli
- Asl AV1
- E stata effettuata unanalisi sullarchitettura
verticale in queste strutture e ciò che è emerso
è - larchitettura ha una struttura
gerarchico-piramidale - Esistono 1 o 2 livelli di centri di
responsabilità e 2 livelli di centri di costo
72Il controllo di gestione larchitettura
Architettura verticale generale
Direzione generale
Staff
Comunicaz., sist. Informativo, controllo di
gestione, qualità, personale
Direzione Amministrativa
Acquisti, economato, affari generali,
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