Title: SOCIOLOGIA CORSO DI LAUREA IN AMMINISTRAZIONE, GOVERNO E SVILUPPO LOCALE Facolt
1SOCIOLOGIACORSO DI LAUREA IN AMMINISTRAZIONE,
GOVERNO E SVILUPPO LOCALEFacoltà di Scienze
Politiche
- I testi che seguono corrispondono a quelli dei
lucidi proiettati a lezione, in ordine
cronologico. - In questo file sono contenute solamente le
presentazioni Powerpoint. - Si tratta di un materiale che vi indica i
punti-chiave del nostro programma.
2Docente Alessandro Mongili
- Dipartimento di Ricerche Economiche e Sociali
- Studio n 18, I piano
- mongili_at_unica.it
- N di telefono 0706753675
- Orario di ricevimento giovedì dalle 12.00 alle
14.00
3SOCIOLOGIA 9 CREDITI, 60 ORE DI LEZIONE FRONTALE
- I Modulo
- Pier Paolo Giglioli (a cura di), Invito allo
studio della società, Bologna, Il Mulino 2005. IN
SIGLA PPG - Teresa Grande ed Ercole Giap Parini (a cura di),
Studiare la società. Questioni, concetti, teorie,
Roma, Carocci 2007. IN SIGLA TGEP - Parte. Introduzione alla sociologia
- La società e le istituzioni primarie (TGEP
17-39). - Corpo, sesso, età (PPG, 13-35).
- Modernità, razionalizzazione, memoria (TGEP
41-63, eccetto le pp. 56-59). - Potere, inclusione ed esclusione (PPG 131-150 e
37-43 e 45-59). - Lavoro, occupazione e stratificazione sociale
(TGEP 109-129). - La città. Folla, movimenti, comportamenti
collettivi (PPG, 159-178 esclusi i paragrafi 8.
e 9. e TGEP 173-193). - Comunicazione e media (PPG 185-209).
- Consumi e stili di vita (TGEP 195-214).
4SOCIOLOGIA 9 CREDITI, 60 ORE DI LEZIONE FRONTALE
- II modulo
- Herbert Blumer, La metodologia dell'interazionismo
simbolico, Roma, Armando Armando 2006, IN SIGLA
BLU. - Howard Saul Becker, Outsiders. Saggi di
sociologia della devianza, EGA, Torino 1987
(esclusa Appendice). IN SIGLA BECK - II Parte. La sociologia come disciplina
scientifica - Loggetto specifico della sociologia come scienza
(BLU 37-68)? - III Parte. La sociologia interazionista della
devianza. - (BECK 21-204)?
- Definizioni di devianza.
- Lapproccio interazionista allo studio della
devianza. - Etichetta, carriera deviante.
- Consumo di sostanze stupefacenti e carriera
deviante - Devianza e controllo sociale.
- Cultura di un gruppo deviante e concetto
sociologico di cultura. - Le norme e la loro applicazione.
- Gli imprenditori morali e la creazione delle
norme
5SOCIOLOGIA 9 CREDITI, 60 ORE DI LEZIONE FRONTALE
- Lesame
- LESAME IN DUE VOLTE
- Solo chi frequenta le lezioni frontali e chi si
iscrive alle esercitazioni può sostenere lesame
in due volte. La prima, nella sessione di
novembre 2007, consisterà in una prova scritta
sul primo modulo la seconda, SOLO nella sessione
di gennaio-febbraio 2008 (ENTRAMBI GLI APPELLI),
consisterà in una prova orale sul II modulo.
6SOCIOLOGIA 9 CREDITI, 60 ORE DI LEZIONE FRONTALE
- Lesame
- LESAME IN UNA SOLA VOLTA
- TUTTI potranno sostenere, a partire dalla
sessione invernale desami (gennaio-febbraio)
2008, lesame scritto su tutto il programma.
7SOCIOLOGIA 9 CREDITI, 60 ORE DI TUTORAGGIO
- Tutore dott. Matteo Valdès
- Le date dellesercitazione sono, in base al
gruppo di appartenenza - venerdì gruppo A 10.00-12.00 e 14.00-16.00, aula
10c (ex-Istituto dei Ciechi, Via Nicolodi). - Nei giorni di esercitazione il dottor Valdès
riceverà gli studenti in Aula tutor (stesso
edificio), dalle 12.30 alle 13.30. - matteo.valdes_at_virgilio.it
8 Sociologia
- una disciplina che studia la vita sociale degli
individui, dei gruppi e delle intere società.
9Il mondo in questione
La sociologia si oppone al senso comune
- Fornisce rappresentazioni verificabili dei
fenomeni sociali
Contribuisce, a sua volta, alla formazione del
senso comune.
10Fare cose assieme
- La sociologia studia i fenomeni che prendono
forma in base alla collaborazione e alla
cooperazione degli individui i processi sociali,
le azioni sociali, i modelli di comportamento, le
convenzioni sociali, le norme, i valori... - I fenomeni sociali non sono statici, ma mutano
continuamente e producono effetti come le
individualità, le leggi, le mode, i criteri di
gusto, gli ordini di priorità. - Mentre la società è un'astrazione del pensiero, i
sistemi situati di interazione hanno realtà
empirica
11La società e la sociologia
- Intendiamo per società quell'insieme di
relazioni che danno forma a linguaggi, forme
stabili di aspettative reciproche, repertori
condivisi di narrative che hanno una relativa
stabilità di fronte alla interazione continua fra
individui. - La sociologia è una disciplina che all'interno
dei quadri scientifici sviluppa una conoscenza
verificabile della vita sociale. Essa è parte di
un movimento sociale tipico dell'Occidente vòlto
a mettere in questione il senso comune ed a
fornire rappresentazioni fondate della società
umana.
12La modernità
- La sociologia sorge assieme ai grandi
rivolgimenti che caratterizzano la nascita della
società industriale. - Questo tipo di società viene presto
concettualizzato come radicalmente nuovo e dotato
di caratteri nuovi e diversi rispetto a tutte le
società precedenti. - Si afferma un modello dicotomico (oggi in crisi),
che distingue la società moderna dalle società
premoderne, o tradizionali, e una visione della
storia come progresso, sviluppo o
evoluzione.
13Émile Durkheim e il fatto sociale
- Durkheim (1858-1917) individua fenomeni (fatti
sociali) che non sono spiegabili in base alle
volontà individuali, ma solo in base ad altri
fatti sociali (norme, rappresentazioni
collettive, condizioni sociali) essi sono
l'oggetto della sociologia. - I fatti sociali sono cose che danno forma alle
nostre vite. La società, insieme di fatti
sociali, è una realtà sui generis, e come tale va
studiata.
14Émile Durkheim società semplici e complesse
- Non tutte le società sono uguali quelle in cui
la divisione del lavoro è elevata e i ruoli
sociali diversificati ha una densità morale
incomparabile, cioè non ha più un fondamento
comune in termini di valori, norme, compiti e
mansioni individuali. - Le società complesse sono meno integrate e meno
regolate di quelle semplici, e gli individui
hanno di fronte norme contraddittorie,
sovrabbondanti o assenti il risultato è l'anomia
e la devianza. - Tuttavia, entrambi i tipi di società poggiano su
un principio di coesione, che però non è lo
stesso.
15Émile Durkheim solidarietà meccanica
- Nelle società semplici, gli individui sono simili
per ruolo ma la divisione del lavoro è scarsa e
gli scambi economici limitati. Tutti potrebbero
sopravvivere del proprio. Le città sono poche e
piccole. La famiglia e il gruppo d'appartenenza
immediata domina. - Il legame (la solidarietà) si fonda
sull'appartenenza e sulla condivisione di un
sistema culturale e religioso. Le norme sono
sacralizzate e immutabili. - La solidarietà è definita meccanica in quanto le
società semplici stanno in piedi per
giustapposizione di elementi fra di loro autonomi
e autosufficienti.
16Émile Durkheim solidarietà organica
- Nelle società complesse, gli individui hanno
ruoli molto differenziati, la divisione del
lavoro e gli scambi economici sono molto
sviluppati. Sono società urbane. La famiglia e il
gruppo d'appartenenza perde rilevanza. - Il lavoro e la sopravvivenza di ognuno è
impensabile senza un legame stabile con chi ha
lavori diversi. Le individualità non sono più
assorbite da sistemi culturali uniformi, ma
differenziate. - La solidarietà è definita organica in quanto le
società complesse di fondano sulla divisione del
lavoro e funzionano come un organismo.
17Tipi di relazioni prevalenti comunità e società
- Ferdinand Tönnies (1855-1920) concettualizza i
due tipi di relazioni prevalenti nei due tipi di
società. - Comunità si riferisce a relazioni fondate
sull'affettività, sull'appartenenza nelle
società moderne sono marginali. - Società sono relazioni che si fondano sullo
scambio e l'interesse, interstiziali, in cui si
entra in relazione con gli altri per porzioni
della propria individualità. Esse costituiscono
l'ordito della società moderna.
18Intrico formale e adattamento reciproco
- Georg Simmel (1858-1918) è il primo sociologo a
vedere la società come insieme caotico di
relazioni di tipo diverso e di cerchie sociali
eterogenee. - Fra di esse, relazioni e cerchie sociali
eterogenee vivono in un costante adattamento
reciproco dagli esiti più eterogenei. - Dall'intrico caotico di relazioni eterogenee
emergono forme stabili che vengono incorporate e
date per scontate (istituzionalizzate) sono le
forme di sociazione, che però subiscono torsioni
continue e mutano continuamente (tragicità
della vita sociale)?
19Il sogno di una società dotata di senso
- Per molta sociologia e molto a lungo le
istituzioni sociali non sono state viste come
forme di sociazione emerse dal fluire caotico
delle relazioni eterogenee ma come fatti che
hanno una funzione in quanto rispondono a bisogni
sociali stabili. - Il legame fra i fatti sociali e la vita
quotidiana è qui riferito alla formazione delle
individualità nei processi educativi e di
socializzazione, e alla cogenza normativa. - Questo tipo di sociologia si ispira alle
modellizzazioni astratte delle scienze naturali.
20Il sogno di una società dotata di senso lo
schema AGIL
- Talcott Parsons (1902-1979) indicava nella
struttura sociale l'esistenza di alcune funzioni
cui ogni società risponderebbe con lo sviluppo di
istituzioni sociali. - Tali funzioni (imperativi funzionali) sono
- ADAPTATION strutture economiche
- GOALS ATTAINMENT strutture politiche
- INTEGRATION strutture giuridiche, religione
- LATENCY strutture culturali e della
socializzazione. - Tale approccio è chiamato struttural-funzionalismo
.
21Un caso concreto la famiglia
- L'evoluzione della famiglia come istituzione
sociale non può essere spiegata in funzione della
sua risposta alla latency, ma in base alla sua
storia molteplice ed estremamente varia. - Quello che chiamiamo famiglia corrisponde a forme
molto diverse di convivenze. Peter Laslett, nel
1972, identificò i tipi seguenti, in base alla
residenza 1. Persone sole 2. Famiglie senza
struttura 3. Famiglie semplici o nucleari 4.
Complesse-multiple 5. Complesse-estese. - La famiglia non è l'unico tipo di convivenza.
22Un caso concreto la famiglia
23La famiglia un gruppo primario
- La famiglia, al di là della funzione che
svolgerebbe in ogni tipo di società, è un gruppo
primario, al cui interno i membri non hanno un
ruolo specifico ben descritto, ma un ruolo
diffuso, al cui interno dominano relazioni di
tipo comunità. - Cooley li caratterizza come unassociazione
intima, priva di scopi ben determinati se non la
propria riproduzione e il proprio mantenimento.
24La socializzazione primaria
- I nuovi arrivati (in genere i bambini) sono
introdotti nel gruppo primario e invogliati,
attraverso il gioco, limitazione, losmosi, le
punizioni, a fare propri i tratti che
caratterizzano i comportamenti di ogni tipo dei
familiari adulti. - È il processo attraverso cui si forgia il proprio
Sé nei tratti più generali (lingua, posture,
preferenze di gusto, valori, priorità)?
25I gruppi secondari e la socializzazione secondaria
- Il loro sviluppo caratterizza la modernità.
- Hanno scopo e interessi comuni.
- Al loro interno dominano ruoli specifici, che
corrispondono a mansioni ben descritte. - I neofiti sono educati (in set dominati dalla
razionalità) ad assumere ruoli specifici
attraverso percorsi formativi standardizzati. - Organizzazioni, associazioni, imprese, scuole
26Sociologia del corpo umano
- Il corpo è socialmente organizzato in forme
diverse nelle varie culture. - Nella nostra cultura, il corpo è separato dal
cosmo, è individuale e inviolabile, ed è oggetto
della ragione, è separato da sé. - La percezione del corpo (p. es. del dolore) è
mediata da quadri culturali diversi. - Socializzazione ai quadri interpretativi o
cornici, che noi percepiamo come naturali.
27Cornici naturali e sociali
- Cornici naturali sono quadri interpretativi che
attribuiscono a ragioni naturali gli eventi (es.
un omicidio alla follia). - Le cornici sociali attribuiscono gli eventi in
relazione a finalità o volontà degli attori. - Le nostre attribuzioni ai due tipi di cornici
hanno più rilevanza che la verità.
28Cornici naturali il discorso medico
- Dal XIX il discorso medico è diventato un
repertorio legittimo per definire le identità
personali. - In particolar modo, ha regolato la percezione del
sesso. - Al suo interno ha avuto due fasi il genitalismo
e la svolta endocrinologica. - La trasformazione chirurgica dellidentità
sessuale viene riconosciuta su base psicologica
e non più (solo) genitale. - I trans sfidano lidea tradizionale di sesso
biologico ma rafforzano la percezione della
partizione in due soli sessi come naturale.
29Cornici naturali orizzontali il discorso sul
genere
- La normalità dellidentità eterosessuale e
polarizzata (matrice eterosessuale) è
potentissima. - La pressione ad essere maschi o femmine è
fortissima sin da bambini, per assumere un
significato di normalità come persone. - Il fondamento di questa cornice differenziante
è il dominio maschile e la sua legittimazione. - Segregazione femminile, pubblico/privato e
femminilizzazione dei lavori minori. - Solo 20 dei maschi delle giovani coppie
collabora ai lavori domestici (2002)?
30Cornici naturali verticali il discorso sulletà
- Si considera normale che i giovani siano
dinamici, allegri, forti, ed i vecchi
conservatori, antiquati ecc. - Non esiste un legame diretto, poiché le
generazioni hanno una storia e vivono esperienze
che segnano la loro cultura - Se alcune generazioni sono culturalmente più
compatte, altre sono molto frammentate. - In alcuni casi appartenere a una generazione ha
però effetti più importanti che appartenere a una
classe sociale (effetti di generazione).
31Il problema del corso della vita
- Non tutte le culture rappresentano il corso della
vita in modo simile, con effetti importanti sulle
concezioni del Sé e delle classi detà. - LEuropa medievale non cocepiva linfanzia, e
trattava i bambini come piccoli adulti. - Più tardi, e sino agli ultimi decenni, la cultura
occidentale differenziava i bambini, gli adulti e
gli anziani. - Recentemente, ladolescenza come ingresso
nelletà adulta ha assunto proporzioni bulimiche. - Il passaggio alletà adulta si è individualizzato.
32Malattia e morte
- A partire dalla fine del XIX sec. il discorso
medico vede la malattia non più come essenza
patologica degli individui ma come insieme di
sintomi localizzati - La stessa morte viene trattata come malattia e
trattata negli ospedali la solitudine del
morente. - La morte è occultata e nascosta allo stesso
morente (La morte di Ivàn Ilic di Lev Tolstòj). - Il corpo umano è un campo di battaglia biologico
ma anche culturale e morale, oltre che delle
identità e delle strategie di distinzione e di
appartenenza degli individui. - In questo, è simile alla moda.
33Ancòra su modernità e tradizione
- Processo globale e accelerato che negli ultimi
quattro secoli tocca l'economia, la politica, il
diritto, la società, la cultura, la tecnoscienza,
la vita quotidiana e le identità di genere. - La società moderna legittima l'innovazione,
mentre la tradizione la ostacola. - Tuttavia, ogni tradizione è cambiata avantieri,
anche se lentamente. - L'innovazione è sempre presente.
34Esempio dal Condaghe di Santa Maria di Bonarcado
(XII-XIII secc.)?
- (2-4) Poseruntimi a mimi et a ipsos a postu k'eo
benne cun sa carta mia. Benni ego assu postu et
ipsos non bennerunt. (2-6) Et osca poserunt
atteru postu a dominica de palma. Benni ego et
ipsos non bennerunt. (Petrus priore de
Bonarcatu). - Sardo XXI sec. Ant impostu a mimi e a issus chi
deu bèngia cun su documentu miu a s'udienzia. Deu
seu bènniu a s'udienzia e issus no funti benius.
E pois ant impostu un'atra udienzia a domìniga de
prama. Deu seu bènniu e issus no funti benius.
35Violenza e civilizzazione
- Norbert Elias (1936-1990) studia le dimensioni
oggettive/soggettive della modernità. - Nel feudalesimo conflitti permanenti, legittimità
e esaltazione della violenza fisica (cavalleria). - Monopolio statale della violenza legittima e
pacificazione della vita sociale corpi
specialistici che usano legittimamente la
violenza. - Livello psicogenetico e sviluppo del
self-control repressione della violenza anche
nelle persone. - Incivilimento e buone maniere il super-Io.
36Tradizione/modernitàun'opposizione ambigua
- Nella sociologia contemporanea i caratteri che i
Classici attribuivano a società tradizionali e
moderne (solidarietà meccanica/organica, Comunità
e famiglia/Società e scambio di mercato) vengono
viste come due facce diverse ma compresenti del
legame sociale. - Le identità etniche o i rapporti familiari non
solo permangono, ma si intrecciano con altri
elementi sociali in intrichi diversi, che possono
anche rigenerarli in forme nuove (rinascite
religiose/etniche, nuovi tipi di famiglia, ecc.).
37Il contributo di Karl Marx (1818-1883)
- Marx considera criticamente lo sviluppo della
modernità. - Suo apporto fondamentale porre lo studio delle
condizioni materiali al centro dell'analisi. - Non è la coscienza degli uomini che determina il
loro essere ma è, al contrario, il loro essere
sociale che determina la loro coscienza. - Dalla base materiale della società (struttura)
dipendono ideologie, fenomeni culturali,
politici, giuridici, ecc.
38Il modo di produzione
- Nella storia vi sono stati tipi diversi di
strutture sociali, corrispondenti al altrettanti
modi di produzione. - Insieme storicamente determinato di forze
produttive (tecnologie, materie prime, modelli
organizzativi) e dei rapporti di produzione
(relazioni prodotte dai rapporti giuridici di
proprietà e dalla divisione del lavoro). - La storia è caratterizzata dal succedersi di
diversi modi di produzione, ognuno dominante in
una data epoca e luogo.
39I quattro principali modi di produzione
- Asiatico lo Stato organizza e domina la
produzione, assenza di moneta Antico Egitto,
dispotismo orientale, Cina. - Schiavistico bene posseduto schiavi classi
possidenti patrizi moneta Antichità classica. - Feudale bene posseduto terra classi nobili e
servi poca moneta Europa medievale. - Capitalistico bene posseduto imprese classi
borghesi, proletari moneta Società moderne. Le
contraddizioni fra forze produttive e rapporti di
produzione conducono alle rivoluzioni.
40Modernità, razionalizzazione e razionalità
strumentale
- Max Weber (pronuncia Véber, 1864-1920),
distingue fra razionalità come forma di
calcolabilità delle azioni sociali e
razionalizzazione come processo tipico della
modernità. - La razionalità si distingue come r. rispetto al
valore, ovvero calcolo razionale dei fini e degli
strumenti necessari per perseguirli, ma legate a
un valore che si vuole attuare in pratica, e
rispetto a uno scopo (razionalità strumentale),
ovvero calcolo razionale dei fini, dei mezzi e,
soprattutto, delle conseguenze dell'azione.
41Il processo di razionalizzazione e la gabbia
d'acciaio
- Processo di razionalizzazione estensione a ogni
ambito vitale della razionalità strumentale - La tecnoscienza è il veicolo principale del
processo al suo interno però non è completamente
razionale. - Credenza metafisica nella ragione e disincanto
del mondo. - Lato notturno la gabbia d'acciaio.
- Carattere totalitario dell'Illuminismo,
esclusione dell'Altro e barbarie della modernità
42La memoria e la storia come costruzione sociale
- La storia è sempre storia contemporanea
Benedetto Croce - Maurice Halbwachs (1877-1945) e la memoria
collettiva i racconti sul passato (anche
biografici) si modificano in base a punti di
riferimento che condividiamo con il loro pubblico
(luoghi, età, punti), ed a riferimenti più
complessi (linguaggi, cronotopi) sono i quadri
sociali della memoria. - Il passato è una qualità del presente, al cui
interno esso vive come memoria ri-costruita.
43La memoria come pratica sociale performativa
- Il passato viene ricompreso nel presente come
pratica sociale in forme diverse. - La memoria si esteriorizza e si deposita in
oggetti, in foto, in registrazioni e in archivi
digitali (memorie artificiali) ma anche in
rappresentazioni elaborate del passato
(istituzioni culturali, artefatti urbani,
cerimonie)? - Ricordare salva il passato e lo mette in
discussione (responsabilità e elaborazione
collettive). Condiziona le identità collettive. - Il passato posta in gioco del presente.
44Potere su qualcuno o potere di fare?
- Distribuzione asimmetrica del potere qualsiasi
possibilità di far valere, entro una relazione
sociale la propria volontà, quale che ne sia la
base (M. Weber). - Produzione simmetrica del potere capacità umana
di... agire di concerto (Hannah Arendt). - Il potere corrisponde a un'energia collettiva, fa
capo a reti o gruppi, è incorporato in relazioni
e oggetti, è performativo. - Il potere si istituzionalizza in meccanismi
invisibili e agisce nei mondi empirici anche in
forme poco visibili e evidenti.
45Tipi di potere, basi diverse di potere
- Le basi del potere possono essere diverse, ma
secondo Weber sono tre le risorse che sono alla
base di condizionamenti di potere stabili e
sistematici. - Possesso di beni economici chi ha la stessa
posizione sul mercato del lavoro e delle
ricchezze fa parte della stessa classe. - Possesso di risorse culturali chi ha lo stesso
prestigio sociale e condivide lo stesso stile di
vita fa parte dello stesso ceto. - Possesso di strumenti coercitivichi si associa
per usare la forza legittima per imporre
decisioni/interessi fa parte dello stesso partito
46Classi, ceti e partiti alcune considerazioni
- È difficile convertire il potere acquisito in
base al possesso di una risorsa in altri tipi di
potere (nascita/ricchezza/potere). - I ceti sono i più restii a riconoscere potere e
ricchezza come fonte di prestigio. - I ceti condividono un onore di ceto basato su una
subcultura comune che viene attribuita ai talenti
individuali piuttosto che alla socializzazione
primaria. - Tipico il disprezzo per la musica e l'arte
commerciali e lo status della reputazione
rispetto al successo nei mercati artistici.
47Forme di potere
- Costrizione fisica costosa e inefficace.
- Coercizione (minaccia di sanzioni) pone di
fronte l'alternativa di pagare dei prezzi alla
mancata ubbidienza. Sanzioni anche positive - Manipolazione e persuasione occulta mascherare
le apparenze, alterare le priorità, presentare
informazioni parziali. - Autorità legittima è il potere esercitato perché
riconosciuto legittimo da chi ubbidisce.
48Forme di potere
- Weber ha distinto il potere (Macht) dal dominio
(Herrschaft) basato sull'autorità legittima,
oggetto di studio scientifico. - Il dominio è riconosciuto valido dai subordinati,
e la relazione è normativa e giustificata
(legittima) si fonda sul diritto a comandare di
chi detiene l'autorità e sul dovere di ubbidienza
del subordinato. - Weber ha costruito un tipo ideale composto da tre
tipi di domini legittimi, cui corrispondono
altrettante forme organizzative del dominio.
49Tipi di dominio legittimo e tre tipi di apparati
di dominio
- Dominio carismatico principio di legittimità è
il carattere straordinario (sacro, eroico...)
attribuito a chi detiene il potere (Condottiero,
duce, profeta...). Il suo apparato è costituito
dai discepoli o seguaci relazioni
cameratismo/comunismo - Dominio tradizionale. Legittimità sacralità
della tradizione. Apparato patrimoniale e
familistico o feudale e contrattuale. - Dominio legale-razionale. Legittimità sistema
razionale di norme. Apparato burocrazie
stipendiate moderne.
50IL MODELLO ANALITICO E LA REALTA' OPACA
- Weber ha analizzato tutti i dati disponibili sul
potere, poi ha interpretato e caratterizzato
alcuni tipi astratti di dominio nella realtà, i
fenomeni presentano prevalenze di un tipo
compresente con altri tipi. - Il principio di legittimità costituisce un
continuo pericolo per ogni tipo di dominio. - Ogni dominio può trascendere in forme degradate
istituzionalizzazione del carisma, tirannia e
populismo/neopatrimonialismo frequenti.
51L'apparato burocratico e i suoi tratti
- Regole scritte valide per tutti che regolano i
compiti e le mansioni. - Gerarchia di comando e sfere di competenza
- Separazione fra ufficio e persona.
- Specializzazione dei funzionari
- Reclutamento in base a qualifiche
- Esistenza di carriere fondate sul merito
SUPERIORITA' DELLA BUROCRAZIA RISPETTO AGLI ALTRI
APPARATI
52Esclusione e chiusura sociale
- Ogni gruppo sociale impone norme e confini
simbolici che portano a creare gruppi o individui
esclusi. - I confini si fondano su una definizione della
realtà rispetto a un modello legittimo. - Calendario, sacro/profano, pubblico e privato,
lingua ufficiale/lingue invisibili, sessualità
legittima/illegittima sono confini culturali,
costruiti. - I borderland come luoghi in cui passa il confine
luoghi vivaci, creativi, insicuri.
53Stranieri e borderland l'appartenenza ibrida
- Lo straniero un po' appartiene un po' no la sua
posizione... è determinata dal fatto che egli non
appartiene fin dall'inizio a un luogo e che vi
immette qualità che non ne derivano... un di
fuori e un di fronte. - Egli è visto come non persona spiegabile solo per
la sua origine (deindividualizzato). - Egli è anche visto come terzo e come arbitro
imparziale. - Egli sviluppa verso l'ambito di arrivo un
atteggiamento più razionale che affettivo
54Disuguaglianze classiche la classe sociale in
Marx
- Classe come categoria sociale proprietà o meno
dei mezzi di produzione (classe in sé). È una
definizione oggettiva. - Classe come attore collettiva consapevolezza di
interessi comuni, coscienza di classe (classe per
sé). - Differenziazione necessaria per spiegare la
storia dal punto di vista della lotta di classe.
Non sempre le classi hanno coscienza di classe.
55Disuguaglianze classiche la classe sociale in
Weber
- Le classi non sono il solo strato sociale.
- Più che il possesso dei mezzi di produzione, è
importante la posizione di mercato delle classi
(privilegiata, non privilegiata, media, ecc.). - Altri strati sono i partiti e soprattutto i
ceti, il cui prestigio si origina in qualità come
la nascita, l'onore, la condotta di vita,
l'educazione, i titoli di studio. - Anche per i ceti varia il tipo di prestigio nelle
varie epoche.
56Strategie dei ceti la chiusura sociale
(esclusivismo)?
- I ceti tendono a escludere il godimento di
risorse da parte di altri gruppi sociali, che
vengono visti come inferiori. - Tale inferiorità è riferita a qualità naturali
di questi gruppi. - Nella società attuale, i titoli di studio
legittimano tali strategie. - Il loro contenuto è escludere da risorse i ceti
inferiori, usurpare risorse a quelli superiori
(doppia chiusura).
57L'appartenenza periferica legittima e la
socializzazione
- I ceti monopolistici regolano il noviziato in
modo da socializzare alla cultura di ceto i nuovi
arrivati. - Nelle professioni, i ceti sono più centrati sul
lavoro che sul consumo. - I ceti sviluppano un lavoro politico per imporre
le loro definizioni di realtà - Producono ideologia vocazionali e auratiche su se
stesse. - Tendono ad autoregolare la professione e
l'accesso ad essa espansione, monopolizzazione e
protezione dell'autonomia come boundary work.
58Le disuguaglianze culturali
- Weber insegna come le disuguaglianze culturali
non siano meno strutturate e potenti di quelle
economiche. - L'onore di ceto ripudia il mercanteggiare
- I linguaggi (comprese le lingue) sono strumenti
naturalizzati di comunicazione ma anche di
esclusione. - La scuola è il principale campo di battaglia
delle inclusioni ed esclusioni culturali, perché
le accredita e dà loro oggettività e una patina
di naturalezza.
59Bourdieu (pron. /burdyö/), la scuola e la
disuguaglianza
- Pierre Bourdieu (1930-2002) sostiene che la
scuola riproduce la disuguaglianza culturale
mascherandosi dietro il riconoscimento oggettivo
del talento. - Monopolio scolastico della violenza simbolica
efficace e poco visibile. - I sociologi devono mostrare per quali ragioni chi
non appartiene ai ceti istruiti non ha quasi mai
talento a scuola - Bourdieu individua due strumenti importanti la
naturalizzazione dell'ideologia del talento e la
presenza di capitali culturali diversi, espressi
negli habitus.
60Habitus naturalizzazione delle disuguaglianze
- I programmi scolastici prescelgono all'interno
della cultura umana ciò che viene riconosciuto
come tale dai ceti più istruiti (latino vs
informatica, ecc.), di cui assicurano la
riproduzione culturale. - In questo modo si socializzano le nuove
generazioni agli habitus dominanti. - Habitus modi di fare e pensare, classificazioni,
convenzioni ecc. - Chi è già socializzato agli habitus dominanti è
favorito nella riproduzione sociale. La sua
qualità sociale è interpretata dagli insegnanti
come talento individuale.
61Il capitale culturale
- La scuola si rivolge a tutti gli studenti allo
stesso modo, ma così facendo privilegia chi
condivide l'habitus dominante. - Costoro hanno un maggiore capitale culturale che
la scuola attesta con credenziali educative. - Capitale culturale incorporato (possesso di
risorse culturali e capacità di performance),
oggettivato (disponibilità di libri, dischi,
quadri, ecc.) e istituzionalizzato (possesso di
titoli di studio). - Quest'ultimo è fondamentale.
62Lavoro e attività
- Lavoro attività tesa a produrre beni materiali,
immateriali e simbolici - Occupazione come attività retribuita e
socialmente riconosciuta. - L'occupazione è connessa alla posizione occupata
nella stratificazione sociale
63Sistemi di stratificazione
- Schiavitù proprietà delle persone. Diversi tipi
di schiavitù ma connessione con l'arretratezza
tecnologica. Mobilità. - Caste purezza castuale connessa alla nascita e
allo stile di vita. Varna (brahmini, kshatriya,
vaishya e shudra) e molteplici jati.I fuori casta
(paria o dalit). Il dharma, il samsara e il
karma. Quasi nessuna mobilità - Ceti prestigio connesso all'appartenenza (dalla
nascita) status e stile di vita poca mobilità. - Classi aggregati aperti ricchezza grande
mobilità rapporto stretto col sistema produttivo
e con il mercato.
64Lavoro salariato e lavoro astratto
- Nei sistemi di classe domina il salario come
forma di remunerazione, cui corrisponde il
profitto, come esito della sottrazione fra il
ricavo e i costi della forza-lavoro e degli
impianti. - Il lavoro, con il nascere del capitalismo, è
stato slegato da ogni altra relazione che non
fosse quella misurabile in termini monetari. - Il lavoro salariato è dunque una merce.
- I mestieri diventano reperti obsolescenti e il
lavoro moderno prevede mansioni parcellizzate - Il lavoro perde unitarietà e non è più
controllabile come processo da una sola persona
(alienazione).
65Fasi del lavoro operaio
- XVIII secolo disciplina, povertà, assenza di
diritti. Industria tessile. - XIX secolo espulsione di donne e bambini,
sindacalismo e leggi sul lavoro. Industria
siderurgica e meccanica. La classe sociale come
attore politico e sociale. - XX secolo fordismo. Ingegneri e operai la
catena di montaggo, e lo scientific management
(taylorismo). Il monopolio della conoscenza.
Rispettabilità piccolo-borghese degli operai,
legislazione sociale. - Welfare e politiche dell'occupazione 1929-1973
interventi dello Stato nell'economia, il posto
come diritto, i diritti sociali.
66Il postfordismo
- Il sistema Toyota qualità totale e just-in-time.
Ritorno delle donne (dalle dattilografe a tutte
le fasi della produzione). - I tecnici specializzati come figura ibrida fra
l'operaio e l'ingegnere la rivoluzione digitale. - Fine della sicurezza del posto, la flessibilità
e il nuovo welfare. - La flessibilità sul lavoro corrisponde alla
globalizzazione del mercato del lavoro (immigrati
sans papier) e delle merci. - Anche le PP.AA. includono ormai forme atipiche di
occupazione. - Diffusione del lavoro privo di regole e diritti
(nero)?
67La disoccupazione
- Disoccupati e inattivi differenza che si basa
sulla ricerca di una occupazione. - Prima forma i neofiti del lavoro salariato.
- Seconda forma gli espulsi dai cicli produttivi
al cui interno avevano una posizione stabile
(sussidi di disoccupazione). - Terza forma la disoccupazione interstiziale dei
precari (in Italia, nessuna tutela specifica).
68Nuove tendenze delle dinamiche occupative
- L'occupazione non dà più identità la si ricerca
nei consumi e nell'espressività. Assunzione dei
valori della classe media. - L'occupazione femminile è sempre meno
caratterizzabile rispetto a quella maschile. - Etica del lavoro dal lavoro come sacrificio al
lavorare per vivere la qualità della vita
come valore. - Diffusione di un valore espressivo connesso al
lavoro il lavoro come fun.
69La città come problema per la sociologia
- Le città non sono solo un fenomeno spaziale o
geografico. - Insieme di caratteristiche sociali, economiche,
culturali e politiche. - Fenomeno sociologico che si forma spazialmente
(Simmel).
70I tipi di città in Weber
- Idealtipo weberiano, costruito sui due caratteri
di città di consumo o di produzione - La pòlis antica, la città orientale e la città
medievale. - La città europea e medievale nasce da una
coniuratio di mercanti, artigiani ed ex-servi nei
confronti dei poteri feudali autonomia politica,
e libertà civiche (economiche, politiche,
culturali), il culto e la cattedrale. - La pòlis non si oppone al contado.
- La città orientale, o città-fortezza, priva di
ceti cittadini autonomi, è governata dai re
71La città occidentale come fenomeno storico-sociale
- La partecipazione politica si compie in quanto
cittadini più che fra membri di gruppi - La città si oppone al contado, ai suoi signori, e
al servaggio. - Nella città si forgia una nuova identità comune a
tutti i suoi membri. - La città è, nel contempo, luogo di intersezione
fra membri di gruppi diversi. - Città industriale (XIX sec.), città del terziario
(XX sec.), la diffusione dell'urbanesimo come
modo di vita anche nelle periferie e nelle aree
ex-rurali.
72La metropoli e la vita dello spirito di Simmel
(1903)?
- La metropoli ospita un processo che crea un nuovo
tipo di identità personale l'individuo
mteropolitano, caratterizzato dall'
intensificazione della vita nervosa. - Alle relazioni profonde e durature si sostituisce
il ritmo veloce/discontinuità - Solitudine e interdipendenza. Fretta e selezione
rapida di impressioni e stimoli. - Iperspecializzazione delle mansioni e riduzione
di qualità a quantità.
73Tipi metropolitani, la moda, lo straniero
- Il tipo blasé indifferenza e intellettualizzazion
e. Il ruolo del denaro. - L'eccentrico e la paura di non esserci.
- Segnali forti per incontri brevi.
- Il fenomeno della moda e il suo ritmo
- La metropoli luogo dello straniero, dell'
ebreo, cioè di tutti noi. - Il flâneur e il nomadismo urbano.
- Nessuna nostalgia per le comunità noi ebrei,
licantropi inquieti, ma liberi. - L'odio per gli ebrei è odio per noi stessi.
74Ecologia ed etnografia urbane la Scuola di
Chicago,1892-1961
- Robert Ezra Park e l'ecologia umana come
strumento per studiare i processi che sono
condizionati da fattori ambientali. - Nel caso delle città, Ernest Burgess individuò il
valore fondiario e le sue variazioni come
condizione dell'organizzazione spaziale urbana - La città non è solo agglomerazione e attrazione
ma anche espansione differenziante. - Cambiamenti continui in virtù delle variazioni
del mercato fondiario e immobiliare.
75Il diagramma di Burgess
- 1925 zona degli affari zone di transizione
zone residenziali low class z.r. upper class
76Limiti dell'ecologia e approccio etnografico
- L'ecologia non spiega le scelte urbane compiute
in base alle relazioni, né l'importanza degli
stili di vita e di altre dinamiche. - Armamentario della ricerca etnografica
osservazione diretta, interviste, narrazioni,
storie di vita. - Studio della devianza, della violenza, delle
tribù urbane. Cosa avviene e come si produce - L'urbanesimo moda, permissività, tempi,
abitudine all'Altro e allo straniero.
77Il comportamento collettivo
- Le città proscenio di comportamenti senza
riferimenti al ruolo sociale degli attori o in
risposta a uno stimolo. - Folla, pubblico, panico, movimenti sociali.
- Applicazioni moda, dicerie, manifestazioni,
concerti, discoteca, stadio, esperienze mediate. - Fenomeni di aggregato, che non sviluppano nuove
identità collettive (moda) o di gruppo
(femminismo, ambientalismo, ecc.).
78La folla come spauracchio e opportunità di dominio
- La Psychologie des foules (1895), le persone
ordinarie e la forza oscura il sentimento comune
e le pulsioni irrazionali. - Folle rivoluzionarie e folle effimere.
- Energia desiderante e gli incantatori.
- Folle artificiali e l'investimento libidico nel
leader (Mussolini, Hitler, Stalin). - Legame d'amore emotivo, artificiale e rituale.
- Stimolazione eccessiva la propaganda.
79Imitazione degli altri o socializzazione?
- Gabriel Tarde (1843-1904) e Les lois de
l'imitation (1890). - I comportamenti sono visti come conseguente
dell'imitazione/adeguamento rispetto agli altri - L'interiorizzazione va di pari passo con
l'integrazione, e non con la socializzazione - Delle convenzioni si trasmettono le conoscenze
nel corso del processo di imitazione. - Le folle imitano i capi, non li amano.
- Interazione vs fatto sociale
80Folla, pubblico, massa
- Tarde, L'opinion et la foule (1901),e Park,
Masse und Publikum (1904, PhD dissert.). - Le folle (sensoriali) si trasformano in pubblici
(intellettuali) grazie all'azione dei mass media. - Folla adotta un solo punto di vista e non ha
spirito critico. Pubblico ha opinioni diverse. - La massa è anonima, disorganizzata e sviluppa
poche azioni in comune, espressivamente apatica.
81Sentimento e opinione pubblica
- Se eccitato sensorialmente, un pubblico può
trasformarsi in folla e esprimere un sentimento
comune unico, senza argomentare più. - Walter Lippmann (1922) individua il legame fra la
formazione dell'opinione pubblica, il giornalismo
e la democrazia è difficile sviluppare opinioni
ragionevoli in assenza di informazioni complete. - La stampa ha una propria agenda e traduce la
realtà in notizie, secondo le proprie routines.
82Movimenti sociali, minoranze attive e innovazione
- Se per Durkheim le minoranze sono patologie
disfunzionali, oggi molti studiosi sottolineano
come i gruppi etichettati come devianti rovescino
l'etichetta e introducano nuovi comportamenti
leader collettivi. - La loro azione collettiva è esterna alle
istituzioni, producono nuovi punti di vista e
nuove rappresentazioni della realtà. - Non necessariamente la loro azione è
progressista, ma sempre innovativa.
83I nuovi movimenti
- La posta in gioco dei nuovi movimenti si sposta
dall'organizzazione del lavoro al consumo, alla
cultura e alla qualità della vita. Tipico
managements vs consumatori - Esprimono bisogni di identità e di nuove
relazioni sociali (corpo, relazioni intime,
bisogni profondi, identità collettive). - I militanti sono stati spesso militanti di cause
diverse. - Movimenti e reti socio-tecniche, identità
collettive distribuite e interstiziali
84La situazione comunicativa
- Elementi intenzionalità, messaggio, codici,
contesto, (situazione, pubblico l'Altro). - Mentre la comunicazione è intenzionale, non così
le informazioni sull'emittente, che designano il
contesto comune e consentono che gli
interlocutori abbiano fiducia fra di loro e in
uno o più frame condiviso (messaggio
metacomunicativo). - La comunicazione può torcere anche i frame e ogni
dialogo può avere qualunque esito (non è
predeterminato).
85Tipi di interazione secondo Erving Goffman
(1922-1982)?
- Interazione faccia a faccia (compresenza,
omocronotopica, linguaggio e gesti, dialogica)? - Interazione mediata (niente compresenza,
eterocronotopica, solo lingua, semi-dialogica
bi-direzionale, interlocutori determinati)? - Quasi-interazione mediata (interlocutori
indeterminati pubblico/folla, quasi-monologo
unidirezionale. Prevede un uditorio, e lo
comprende nel discorso, ma non necessariamente il
pubblico in carne ed ossa al quale materialmente
lancia il suo messaggio)?
86Rituali dell'interazione e territori del Sé
- Territori tradizionali del Sé e della performance
delle nostre identità ribalta e i rituali
dell'interazione retroscena e la riserva di
informazione - Deferenza (omaggio), rituale associativo
- Contegno (evidenziano i pregi del locutore),
rituale distintivo - Il Sé come prodotto dei rituali dell'interazione
(i casi della follia e di identità convenzionali).
87I principali mezzi di comunicazione
- La scrittura e la tecnologia dell'alfabeto.
- La stampa e la nascita della lettura individuale
la Riforma protestante, la scienza, la memoria.
Costruzione sociale della memoria e delle
Nazioni. Fissazione degli standard linguistici - Cinema, regolazione e ritualizzazione del tempo
libero. Divismo. Montaggi poetici, prop - Radio-tv i mass media radio intersettiva tv
ascolto più ritualizzato regolazione pubblica. - Oggi resistenza alla convergenza, frammentazione
e personalizzazione.
88Come i media influenzano le opinioni
- Lazarsfeld 1944 two-steps flow of communication,
gli opinion leader e l'influenza personale. - Lasswell 1948 chi dice che cosa attraverso quale
canale a chi con quale effetto? Smontare - La Scuola di Francoforte l'industria culturale
i media strumenti di dominio e di produzione
ideologica. Producono infantilismo, conformismo,
falso appagamento, apprendimento appiattito.
89Il mezzo è il messaggio l'opera di Mc Luhan e i
Cultural studies
- I tre tipi di mezzi orale (orecchio),
scrittura/stampa (occhio) e elettronico
(protesi)? - Oggi i media elettronica ricreano la socialità
dei villaggi, distribuita ovunque, villaggio
globale - Cultural studies e il nuovo interesse per la
ricezione mediata il pubblico è attivo - Codifica/decodifica come pratica di traduzione
- Tipi di decodifica dominante, oppositiva e
negoziale. Necessità di uno studio etnografico
del pubblico (audience research).
90I media come professione e come potere
- Etnografia della produzione e newsmaking.
- Agenda setting come ordine di priorità e di
importanza diverso dalla realtà. - Costruzione dell'agenda politica unico continuum
con 2 versanti mediatico/politico. - Spettacolarizzazione dei media, personalizzazione
della leadership (narrazioni e immagini), ma
minore aura. - La Terza Camera del Parlamento il politico
bene di consumo, legittimazione fragile.
91Il pubblico e le sue identità
- Non esiste ricezione senza interpretazione le
reti discorsive e le risorse mediali - Importanza delle soap opera per la cultura di
genere carattere connotativo delle narrazioni e
realismo emotivo. - Transculturalità, ibridizzazione indigenizzazione
dei prodotti tv format e concept - Pubblici situati
- Influenze nelle costruzioni di identità, nella
socializzazione e distinzioni genere e status
92Consumo, stile di vita e identità
- Da riflesso della stratificazione sociali a posta
in gioco delle identità collettive. - Non soddisfa solo bisogni ma genera identità
- Lo shopping come una nuova socialità
- Consumo, mercificazione ma anche
de-mercificazione - Il consumo si emancipa dalla produzione e la
condiziona.
93Dalle spezie ai centri commerciali
- L'importanza del mercantilismo per la nascita del
capitalismo (Braudel, 1977). - Il mercato come tramite fra l'organizzazione
della produzione e l'orientamento del consumo - La cultura del consumo tempo libero,
comunicazioni, stampa, metropoli e
grandes-surfaces. - Walter Benjamin i passages parigini come
paesaggio originario del consumo giunzione fra
merce e desiderio. Lo spettacolo delle merci e lo
stato costante di desiderio.
94La prima sociologia dei consumi
- Consumo alimentare e in beni durevoli, risparmio,
salario e posizione sociale. - Simmel e il ritmo impaziente della moda, che
propone novità ma le mette in circolo. - La moda appartenenza (vera o mirata) a una
cerchia sociale e distinzione rispetto ad altre. - Trickle effect e funzione dello stile di consumo
dei gruppi con maggiore prestigio sociale. - Linguaggio della moda e moda come linguaggio
veicolo e sistema.
95Il consumo vistoso
- Il valore d'uso come scopo manifesto e lo scopo
latente di rendere visibile una posizione
sociale il consumo ostentativo/vistoso. - Uso del tempo libero come agiatezza vistosa
- Spreco come strategia di distinzione sociale.
- Esibizione comparativa fra strati sociali.
- Fase aristocratica del consumo di lusso e
imitazione borghese (assenza di stile e lusso
di massa) privatizzazione, raffinamento,
concentrazione nel tempo e mutamento rapido.
96Feticismo delle merci e critica del consumismo
- Critica morale delle pratiche moderne di consumo
come denuncia aristocratica. - Le merci nascondono le relazioni sociali e il
consumo come sovrastruttura in Marx. - Dimensione simbolica delle merci (francofortesi),
carattere manipolatorio del consumismo come
schiavitù delle merci. - Si dimentica che il consumo è il luogo in cui si
forgiano idenità e significatività sociale, e in
cui si creano repertori di convenzioni per la
vita relazionale.
97Consumo e distinzione sociale la simbologia
delle merci
- Consumo come scambio simbolico processo di
classificazione e differenziazione - Il sistema degli oggetti come linguaggio.
- Consumo come il consumo delle relazioni che gli
oggetti stessi contengono. - Consumo come espressione del gusto, principio
ordinatore e unificatore di una classe - Qualità sociali del gusto l'habitus come legame
con le posizioni sociali. - Socializzazione ai gusti della propria classe
98Il mondo alla McDonald's
- Applicazione dei principi di razionalizzazione e
di standardizzazione al commercio efficienza,
calcolabilità, prevedibilità e controllo. - Disumanizzazione e perdita di qualità dei
prodotti di consumo macdonaldizzato. - Estensione del processo di razionalizzazione e
gabbia d'acciaio della razionalizzazione. - Omogeneizzazione ma nascita di tendenze opposte
(slow food, prodotti tipici).
99Herbert BlumerSymbolic Interactionsim, 1969
- Processo sociale vs struttura sociale
- Scelta degli attori
- Interazione e dialogo
100La critica interazionista del realismo
- Le posizioni non interazioniste sostengono che a.
il significato sia ìnsito negli oggetti
dell'azione b. il significato sia un effetto di
proiezione di processi psichici particolari degli
attori. - Per l'interazionismo il significato è
fondamentale per comprendere l'azione. - Esso è un prodotto dell'interazione sociale, che
usa (mobìlita) risorse di senso presenti nel
contesto in cui ha luogo, spesso torcendole.
101Produzione di significati nel corso
dell'interazione sociale
- Per ciascuno di noi, il significato dell'oggetto
di un'azione sorge dal modo (a noi noto) in cui
gli altri si riferiscono all'oggetto. - I significati, prodotti sociali formati e
determinati dalle attività di definizione svolte
dalle persone nel loro interagire (p. 42). - Tutti noi interveniamo su queste definizioni
condivise, reinterpretandole a nostra guisa
(accettandole, distinguendo, rifiutandole)
lettura personale.
102Il processo interpretativo
- L'attore sociale, interagendo con se stesso,
individua gli oggetti che per lui hanno un
qualche significato, verso cui dirigere la
propria azione. - Una volta distinti gli oggetti, l'attore sociale
li interpreta attraverso procedure logiche e
pratiche di selezione, controllo, sospensione,
raggruppamento. - L'interpretazione agisce in ordine alla
situazione di cui l'attore è parte ed alla
direzione che egli le attribuisce.
103Ecologia sociale e azione
- La nostra azione si sviluppa in un contesto che è
formato da istituzioni culturali (insieme di
convenzioni, abitudini, valori...), da ciò che si
fa, e da strutture sociali (posizione sociale,
status, ruolo, autorità), da ciò che si fa gli
uni rispetto agli altri. - Tutte queste risorse si mobìlitano nelle azioni
sociali, e esistono solo in queste. - L'azione esiste come (insieme di) attività in una
situazione interpretata in un certo modo. - L'adattamento reciproco fra gli attori determina
i processi sociali.
104Adattamento reciproco e interazione
- L'Altro deve essere presupposto in una qualche
forma, altrimenti nessuna interazione o
comunicazione funziona. - Quando si riesce ad assumere il ruolo dell'altro
si può instaurare l'interazione. - Per farlo occorre controllare la propria condotta
e indicare agli altri il proprio tipo di condotta
e come interpretarla (cfr. Goffman). - È un processo costituente che usa fattori e
condizioni preesistenti, ma non dipende da loro
105Esiti dell'interazione gli oggetti
- I processi di interazioni producono risultati
parzialmente imprevedibili gli oggetti - Le cose, gli oggetti fisici, materiali
- Gli oggetti sociali (ruoli sociali, posizioni,
tipi di autorità, classi, ceti, tipi di
personalità)? - Gli oggetti astratti (valori, sentimenti,
emozioni, teorie, religioni, ideologie,
classificazioni, standard, storie, pettegolezzi,
ecc.)? - La loro natura è il loro significato condiviso,
che si fissa per indicazione reciproca fra attori
106Il mondo sociale come lente per interpretare
- Il contesto delle interazioni, i rapporti al cui
interno si sviluppano e la trama delle cose che
si hanno davanti formano un mondo sociale. - Gli attori vedono solamente cose che hanno
significato per il loro mondo.
107L'espressione organizza l'esperienza (Michaìl
Bachtìn)?
- Se il significato delle cose si forma nel
processo sociale di definizione e
interpretazione, allora la realtà degli oggetti
muta al variare del loro significato - La trasformazione, il mutamento, l'evoluzione
degli oggetti è successivo all'attribuzione di un
significato nel corso dei processi di
interazione. - La vita sociale è un processo in cui gli oggetti
sono creati, confermati, trasformati e abbandonati
108Il Sé come esito dell'interazione
- Il processo di interazione simbolica retroagisce
sulle identità personali degli attori - Noi agiamo sul nostro Sé, lo trattiamo come
oggetto, (interagiamo con noi stessi)? in base al
ruolo che assumiano (rispondendo alle
aspettative del nostro pubblico)? - Il Sé-oggetto è dunque esito di diversi processi
di interazione, da cui emerge e si struttura come
immagine di Sé, presente in tutti noi - Noi siamo l'Altro.
109La palestra del Sél'assunzione del ruolo
dell'altro
- Per formare un immagine del proprio Sé, ciascun
deve vedersi dall'esterno. - Stadio del play il gioco solitario, formazione
di immagini individuali separate. - Stadio del game il gioco cooperativo, formazione
di gruppi organizzati separati - Stadio dell'Altro generalizzato adesione a una
comunità astratta. - Cfr. G.H. Mead, Mente, sé e società, 1943 (it.
1966).
110Perché ?? ??????p?? f?se? p???t???? ???? (Arist.)?
- L'essere umano è naturalmente un animale sociale,
diceva Aristotele perché? - Perché da soli non esistiamo. Abbiamo bisogno
del Sé. - Noi interagiamo con il nostro Sé, definendone
un'immagine. - Lo facciamo, però, attraverso un processo
sociale, nel senso che esso si basa sulle
aspettative altrui. - Il nostro Sé si forma allo specchio dell'Altro, e
lo contiene.
111Azione umana, azione sociale
- Gli individui agiscono sulla base delle proprie
interpretazioni della situazione, e di ciò che
notano - Su questa base, si danno una linea di condotta
coerente con le proprie interpretazioni. - L'azione comune è un agire collettivo
istituzionalizzato. - Si forma sulla base dell'adattamento reciproco
dell'agire degli individui, che è un'interazione
interpretativa
112La formazione dell'azione collettiva
- Molte azioni collettive si riferiscono a modelli
ricorrenti d'azione istituzionalizzati
(abitudini, tradizioni, ecc.)? - Le persone conoscono questi modelli, e li
mobilitano in modo ricorrente, condividendone i
significati - Molta sociologia interpreta queste ricorrenze
come la prova dell'esistenza dell'ordine sociale - Tuttavia, anche i modelli tradizionali devono
essere continuamente riarticolati e le azioni
collettive prestabilite devono adattarsi a
situazioni sempre nuove.
113Nuove azioni collettive e la priorità
dell'interazione
- I modelli tradizionali di agire collettivo
esistono solo se mobilitati ancora una volta
dall'n-simo processo sociale. - Sono le persone concrete che, per le loro
esigenze sociali, mobilitano vecchi modelli,
anche torcendoli, o ne creano di nuovi. - In ogni caso, ogni nuovo modello di agire
collettivo sorge in un contesto in cui vecchi
modelli e vecchi repertori di norme sono noti. La
creazione non è mai ex novo, ma può creare
modelli inaspettati e insospettabili di agire.
114Il processo interpretativo
- L'attore sociale, interagendo con se stesso,
individua gli oggetti che per lui hanno un
qualche significato, verso cui dirigere la
propria azione. - Una volta distinti gli oggetti, l'attore sociale
li interpreta attraverso procedure logiche e
pratiche di selezione, controllo, sospensione,
raggruppamento. - L'interpretazione agisce in ordine alla
situazione di cui l'attore è parte ed alla
direzione che egli le attribuisce.
115Howard S. Becker /hàuard beker/ e
linterazionismo simbolico
- Interazione, significato, interpretazione.
- Si risponde alle azioni degli altri sulla base
del significato che si attribuisce loro
(interpretazione). - Linterazione umana è mediata dalluso di simboli
(linguaggi di ogni natura) e oggetti. - Interpretare le azioni reciproche come mezzo per
agire luno verso laltro.
116Howard Becker e linterazionismo simbolico (2)?
- Il comportamento degli individui non è agito
da fattori sistemici (cultura, posizione sociale,
struttura delle personalità, ecc.), ma è
piuttosto legato alle interazioni correnti. - Linterpretazione delle situazioni da parte degli
attori è parte della formazione dellazione
sociale.
117Howard Becker e linterazionismo simbolico (3)?
- Le condizioni e i fattori sociali non sono più
importanti dei processi e degli eventi. - Il senso comune condiviso porta a una certa
uniformità nei comportamenti. - Adattamento reciproco dei partecipanti.
- Società moderna ? continua presenza di situazioni
nuove, da interpretare ex novo.
118Howard Becker Outsiders (1963, it. 1987)?
- Creare norme, farle rispettare.
- Le norme indicano ciò che è giusto e ciò che è
sbagliato fare (interpretano e classificano). - Chi viene presunto come una persona che infrange
le norme è interpretato come un outsider
(deviante). - Interpretare i devianti come persone particolari
(attribuire loro qualità).
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