Title: Misure industriali con labview®
1Misure industriali con labview
- Labview I
- Introduzione a LabView e
- Fondamenti del DataFlow
2Introduzione a LabView
- LabView è una piattaforma specificatamente
pensata per sviluppare sistemi di acquisizione,
analisi e trattamento dati. - I programmi in LabView sono definitiVirtual
Instruments o VI in quanto simulano il
comportamento di strumenti fisici reali.
3Introduzione a LabView
- Ogni VI è composto da tre elementi
- pannello frontale
- schema a blocchi
- icona dei connettori.
- Ogni operazione viene svolta graficamente in modo
da semplificare lo sviluppo e luso
dellapplicazione.
4Il Pannello Frontale
- Il pannello frontale è lINTERFACCIA che il VI
presenta allutente finale - Deve contenere tutti i controlli necessari per
interagire con il VI. - Ogni dato da visualizzare allutente deve essere
riportato qui.
5Il Pannello Frontale
- tutti gli elementi del pannello frontale sono
- CONTROLLI, cioè oggetti a cui lutente può
fornire dati - oppure
- INDICATORI, cioè oggetti da cui lutente può
ottenere dati
6Lo Schema a Blocchi
- Contiene le controparti di tutti gli elementi
presenti nel pannello frontale. - Deve contenere i connettori e gli operatori
necessari a definire come trattare il flusso di
dati
7Lo Schema a Blocchi
costante
operatore
- Oltre ai CONTROLLI ed agli INDICATORI sullo
schema a blocchi troviamo anche - COSTANTI, cioè fonti di dati non definibili
dallutente - OPERATORI, in grado di svolgere operazioni sulle
linee di dati
operatore
costante
8Icona dei Connettori
- Ogni VI può essere a sua volta incluso in un
altro VI come un subVI. - Ogni operatore dello schema a blocchi è in realtà
un subVI - Licona dei connettori definisce input ed output
di ogni subVI - Un subVI espone la sua icona dei connettori al
posto del pannello frontale
9Esercizio 001
- prova tu
- Uso del pannello controlli e del pannello tools
- Suddivisione in tipi di dato
- Distinzione controlli/indicatori
- Riprodurre il pannello frontale mostrato di
seguito preoccupandosi per ora unicamente
dellaspetto grafico - Verificare di aver creato 7 controlli e 3
indicatori - NB-la barra verticale, slide è un
controllo-tralasciare lo sfondo azzurro è solo
indicativo
10Esercizio 001
11Lavorare in DataFlow
- Il DataFlow specifica il PERCORSO che i dati
devono compiere ma NON LORDINE con cui le
singole operazioni vanno eseguite - In LabView i dati sono rappresentati da delle
linee che connettono la loro sorgente ad
operatori ed indicatori. - Ogni tipo di dato è rappresentato da un diverso
colore, utilizzato sia per le linee che per i
connettori dei subVI - Una linea di spessore marcato indica un array od
una matrice, mentre una linea sottile indica un
valore scalare
12Tipi di Dati
- LabView è basato sulla gestione del flusso di
dati, quindi il loro tipo è fondamentale - LabView gestisce un gran numero di tipi di dati
diversi, suddivisi per categorie - Dati di categorie diverse non possono interagire
direttamente - Tipi di dati diversi ma della stessa categoria
possono interagire direttamente
13Tipi di Dati
- Numerici (Interi, Decimali, Virgola Mobile, Date)
- Booleani
- Stringhe (Stringhe e Percorsi)
- Aggregati (Array, Matrici e Cluster)
- Forme dOnda
- Dati Dinamici (Segnali ed Errori)
- Enumeratori
14Modalità Debug
- È utile per visualizzare il flusso di dati nel
diagramma a blocchi - Rallenta lesecuzione del VI e quindi non va
usato se non necessario - Permette di inserire delle sonde (probe) per
visualizzare il valore del dato in un determinato
punto del flusso
15Esercizio 002
- prova tu
- Simmetria tra front panel e block diagram
- Distinzione tipi di dato e flussi
- Convenzione di verso per il flusso
- Help contestuale
- Convertire in indicatore il controllo slide
- Aggiungere dal block diagram due indicatori di
tipo boolean - Sfruttando la palette NUMERIC sommare al
controllo ampiezza un numero casuale tra 0 e 1 - Dividere il valore della fase per 180 e
moltiplicarlo per p - Collegare ad ogni INDICATORE presente un
controllo del tipo corrispondente
16Strutture Fondamentali
- Le strutture principali sono le medesime dei
linguaggi di programmazione usualiWHILE, FOR e
CASE - I dati entrano ed escono dalle strutture tramite
TUNNEL letti solo allavvio (ingresso) od alla
fine (uscita) della struttura - Ogni VI che interagisca con un utente richiede un
ciclo WHILE principale che racchiuda ogni altro
elemento e si interrompa tramite un controllo
STOP per consentire allutente di interagire
17Strutture Fondamentali
- Sia i cicli iterativi (for, while) che i blocchi
alternativi (case, conditional) possono essere
visti come porzioni autonome di block diagram, in
cui i dati viaggiano grazie ad ingressi ed uscite
chiamati TUNNEL - È bene mantenere la convenzione di
flussoingressi a sinistra ed uscite a destra,
in modo da leggere il flusso di dati da sinistra
a destra
18Ciclo WHILE
- Quello che si trova allinterno del ciclo viene
ripetuto finchè la condizione di stop (dato
booleano) è FALSE - Ogni VI che interagisce con lutente deve
prevedere un ciclo WHILE generale con una
condizione di STOP collegata ad un pulsante e
contenere un operatore WAIT per evitare di
saturare il processore
19Esercizio 003
- prova tu
- Ciclo WHILE generale con interruttore e WAIT
- Uso delloperatore SELECT
- Mechanical action
- Riprendere lesercizio 002
- Racchiudere lintero front panel in un blocco
WHILE con un operatore WAIT ms multiple a 500 ms
che si interrompa alla pressione di STOP - Sfruttando loperatore di confronto SELECT fare
in modo che la fase venga visualizzata in gradi
se linterruttore è off, in radianti se on - Impostare la mechanical action di START su LATCH
e quella dellinterruttore su SWITCH, quindi
provare ad invertirle
20Ciclo FOR
- Quel che si trova allinterno del ciclo viene
ripetuto N volte lindice i va da 0 a N-1 - Se un tunnel in ingresso trasporta un dato di
tipo ARRAY allinterno del ciclo automaticamente
avremo lelemento i-esimo dellarray (indexing),
viceversa in uscita possiamo scegliere di creare
un array partendo dalla successione di dati
21Esercizio 004
- prova tu
- FOR con contatore
- Debug e sonde
- Creare un nuovo VI in cui riprodurre il block
diagram riportato nella slide precedente - Per ora disattivare la funzione di autoindexing
(verrà illustrata in seguito) - Eseguire il VI in modalità debug
22Struttura CASE
- Esegue solo ciò che è allinterno del riquadro
corrispondente al dato cui è collegata la sua
condizione.
Il menu delle opzioni disponibili si adatta
automaticamente al tipo di dato collegato alla
condizione.
23Esercizio 005
- prova tu
- Differenze tra CHART e GRAPH
- Struttura While, Case e For
- Creare un blocco while di interazione con
lutente (500ms) - Creare un interruttore (switch) GENERATE RANDOM
NUMBERS - Creare sia un indicatore CHART che GRAPH
- Creare un controllo numerico MAX con valori tra 0
e 1000 - Sfruttando opportunamente un blocco CASE ed un
blocco FOR fare in modo che su entrambi gli
indicatori (Chart e Graph) vengano visualizzati
100 numeri casuali compresi tra 0 e MAX, a che la
generazione dei numeri avvenga solamente in caso
di pressione dellinterruttore GENERATE RANDOM
NUMBERS
24Esercizio 005
25- Prendere confidenza con i controlli del pannello
frontale - Capire la distinzione tra booleani LATCH e SWITCH
- Capire la distinzione tra Graph e Chart
- Iniziare a tracciare i valori tramite sonde e
ricorrendo alla modalità debug - Rappresentazione e formato dati
- Tunnel incompleti e completi
- Creazione automatica di costanti, indicatori e
controlli
26Misure industriali con labview
- Labview II
- Array e Cluster
- Shift Register
- Forme dOnda
27Riepilogo delle strutture
- Finora abbiamo visto le tre strutture di
controllo base WHILE, CASE e FOR - Queste strutture possono svolgere funzioni
complesse e molto utili, in modo da semplificare
il lavoro quando si tratta di dati strutturati
28Ciclo WHILE
- Quello che si trova allinterno del ciclo viene
ripetuto finchè la condizione di stop (dato
booleano) è FALSE - Ogni VI che interagisce con lutente deve
prevedere un ciclo WHILE generale con una
condizione di STOP collegata ad un pulsante e
contenere un operatore WAIT per evitare di
saturare il processore
29Struttura CASE
- Esegue solo ciò che è allinterno del riquadro
corrispondente al dato cui è collegata la sua
condizione.
Il menu delle opzioni disponibili si adatta
automaticamente al tipo di dato collegato alla
condizione.
30Ciclo FOR
- Quel che si trova allinterno del ciclo viene
ripetuto N volte lindice i va da 0 a N-1 - Se un tunnel in ingresso trasporta un dato di
tipo ARRAY allinterno del ciclo automaticamente
avremo lelemento i-esimo dellarray (indexing)
31Shift Register
- Spesso è utile passare dei dati tra uniterazione
e la successiva allinterno di un ciclo per
farlo faccio ricorso ad uno SHIFT REGISTER - A differenza di un tunnel lo shift register viene
scritto e letto ad ogni iterazione - È molto comodo per creare cumulate o sequenze di
dati in congiunzione con loperatore BUILD ARRAY
32Esercizio 006
- prova tu
- Shift register come memoria
- Riprendere lesercizio 005
- Sfruttando uno shift register visualizzare in un
nuovo controllo la differenza tra il valore di
MAX attuale e quello precedente - Calcolare e visualizzare min, max, media e
deviazione standard dellultimo set di campioni
generati alla pressione di un pulsante boolean
CALCOLA (ma NON durante la generazione)
33Array e Matrici
- Gli ARRAY sono strutture ordinate in una o due
dimensioni contenenti un unico tipo di dato se
numerici possiamo vederli come vettori
(monodimensionali) o come matrici
(bidimensionali) - Per creare un array partendo dai valori
elementari esiste BUILD ARRAY, per linverso si
sfrutta INDEX ARRAY - In LabView gli array sono dinamici, quindi non
hanno un numero fisso di elementi, ma possono
essere ampliati con laggiunta di altri elementi
tramite la funzione BUILD ARRAY - Gli array possono contenere qualsiasi tipo di
dato gestito da LabView, persino altri array, ma,
a differenza dei cluster, non possono contenere
elementi di tipi diversi - Tutti gli array in LabView partono dallelemento
di indice 0
34Esercizio 007
- prova tu
- autoindexing
- Riprendere lesercizio 006
- Sfruttando un build array ed uno shift register
visualizzare min, max, media e deviazione
standard anche di TUTTI I SET di dati generati
dallavvio del vi.
35Cluster
- I CLUSTER sono aggregati, non necessariamente
omogenei, di dati diversi. - Per creare un cluster partendo dai dati
elementari sfruttiamo loperatore BUNDLE, per
ottenere i dati elementari dal cluster si ricorre
a UNBUNDLE - Un cluster può anche definire delle etichette per
i dati, ad esempio il tipo di dato ERRORE è un
cluster contenente un booleano STATUS ed un
intero ERROR CODE) sfruttiamo le funzioni BY
NAME - Un array può essere sempre convertito in cluster,
ma non sempre è possibile linverso
36Esercizio 008
- prova tu
- Cluster ed operazioni su cluster
- Riprendere lesercizio 007
- Alleggerire il ricorso alla memoria memorizzando
e visualizzando le informazioni di max,min, media
e dev.st solo sotto forma di cluster(per
facilitare il calcolo aggiungere al cluster anche
linformazione del numero di campioni da cui i
dati derivano) - Mantenere in memoria solo i dati dellultima
generazione di dati - Visualizzare sia lultimo set di dati che lo
storico temporale - eliminare il pulsante calcola e fare in modo che
si avvii automaticamente al termine della
generazione di numeri
37WaveForms Signals
- Oltre ai dati classici già presentati esistono
alcuni tipi di dati particolari dedicati a
generare, rappresentare ed analizzare forme
donda - Un tipo di dato fondamentale è il waveform, per
il quale esistono una serie di VI ed operatori
già definiti - Molti indicatori od operatori sono POLIMORFICI e
si adattano al tipo di dato che viene collegato,
waveform e signals compresi - Questi tipi di dati sfruttano un set di VI
autonomi per lettura e scrittura su file
38Esercizio 009
- prova tu
- Riprendere lesercizio 008
- Sfruttando gli operatori per la costruzione di
waveform aggiungere ai dati generati casualmente
linformazione della frequenza di campionamento
impostabile tramite un controllore numerico letto
in avvio. - Impostare come istante di inizio della waveform
lora attuale tramite gli operatori TIME/DATE
39Esercizio 010
- prova tu
- Mantenere il block diagram ordinato!
- Riprendere lesercizio 009
- Sostituire alloperatore di costruzione delle
waveform un operatore specifico di generazione di
waveform a rumore bianco - Sommare alla waveform a rumore bianco una
sinusoidale generata secondo gli stessi
parametri, di cui siano impostabili frequenza e
ampiezza - Fare in modo che siano sommabili N sinusoidi
40LabView EXPRESS
- I componenti express consentono di sviluppare
rapidamente applicazioni di analisi ed
interpretazione misure - Sono VI polimorfici con un apposito wizard di
configurazione - Spesso richiedono di riavviare il VI per poter
funzionare correttamente (son progettati per un
VI monouso)
41Esercizio 011
- prova tu
- Componenti express
- Riprendere lesercitazion 010
- Sfruttando un operatore EXPRESS visualizzare su
di un grafico a parte la componente in ampiezza
della FFT del segnale generato - Fare in modo che lFFT visualizzata sia il
risultato di una media di N generazioni - In caso di errore visualizzarlo allutente ed
interrompere lesecuzione del programma
42- Prendere confidenza con i vari tipi di strutture
di controllo - Capire la distinzione tra TUNNEL, SHIFT REGISTER
ed INDEX - Controlli e operatori waveform
- Controlli express per lanalisi modale
43Misure industriali con labview
- Labview III
- Lettura e scrittura da file
44Leggere Dati da File
- Esistono vari tipi di file che LabView può
leggere, sia nativamente che interpretando
stringhe formattate
- I più comuni sono i file SPREADSHEET, file ASCII
che rappresentano numeri a virgola mobile
separati in righe e colonne da tabulatori od
altro, ad esempio i CSV, separati da e
facilmente leggibili in EXCEL - Unalternativa sono FILE DI TESTO, file ASCII che
riportano solo array di stringhe (una per riga),
ma che richiedono una conversione tramite parsing - I FILE BINARI scritti da LabView sono di lettura
immediata e riproducono esattamente i valori
salvati senza bisogno di alcuna conversione. - I DATALOG possono essere letti direttamente senza
conversione, prestando però attenzione alla
sequenzialità con cui sono stati salvati in
origine
45Salvare Dati su File
- Esistono vari tipi di file che LabView può
scrivere, da utilizzare a seconda del dato che si
vuole salvare
- I più comuni sono i file SPREADSHEET, file ASCII
che rappresentano numeri a virgola mobile
separati in righe e colonne da tabulatori od
altro - Unalternativa sono FILE DI TESTO, file ASCII che
riportano solo array di stringhe (una per riga) - I FILE BINARI rappresentano qualsiasi tipo di
dato, ma sono leggibili solo da LabView - I DATALOG sono file binari ad accesso rapido,
utili per tracciare landamento di valori nel
corso dellesecuzione del programma
46Componenti EXPRESS
- Esistono anche funzioni ExpressVI per la lettura
e la scrittura di forme donda e di vari dati
dinamici - Questi file sono chiamati MEASUREMENT FILES e
possono essere sia binari che testuali - Luso di questi ExpressVI permette di configurare
rapidamente un gran numero di opzioni di
salvataggio
47Esercizio 012
- prova tu
- OBIETTIVOPermettere di salvare dei dati
generati in formato testuale - Permettere di salvare stringhe e cluster in
formato binario - Sfruttando loperatore RANDOM generare una forma
donda di durata impostabile dallutente e
frequenza fissa a 10kHz composta dalla
sovrapposizione di una sinusoide (di ampiezza e
frequenza impostabili dallutente) e del rumore
bianco di ampiezza massima 1V - Salvare la forma donda così generata in un
formato testuale (csv) - Salvare la forma donda in un file binario
- Salvare in un cluster i parametri di generazione
(frequenze, ampiezze) e salvarlo in un file
binario
48Esercizio 013
- prova tu
- OBIETTIVOPermettere di leggere dei dati
importati in formato testuale - Permettere di leggere dati in formato binario
- Riprendere i file salvati nellesercizio 012
- Importare la forma donda da un formato testuale
(csv) e visualizzarla su di un grafico - Importare la forma donda da un formato binario e
visualizzarla su di un grafico - Visualizzare su controlli opportuni le
impostazioni precedentemente salvata in un
cluster e salvate su binario
49- Prendere confidenza con i vari tipi di formato di
salvataggio - Comprendere i vantaggi e gli svantaggi del
salvataggio in file testuali - Valutare le dimensioni dei file binari e
testuali - Salvare un file in maniera continua
- Utilizzare i datalog
50Misure industriali con labview
- Labview IV
- Gestione degli errori e subvi
51subVI
- La programmazione in LabView, essendo prettamente
grafica, richiede più che in altri ambiti
modularità e possibilità di riutilizzo - Lobiettivo nello sviluppare un VI è quello di
realizzare un block diagram autoesplicativo - Per ottenere tutto ciò si fa ricorso ai subVI,
ovvero alla possibilità di ogni VI di essere
richiamato allinterno di un altro VI
52Icona dei Connettori
- Ogni VI può essere a sua volta incluso in un
altro VI come un subVI. - Ogni operatore dello schema a blocchi è in realtà
un subVI - Licona dei connettori definisce input ed output
di ogni subVI - Un subVI espone la sua icona dei connettori al
posto del pannello frontale
53Icona dei Connettori
- Anche per la definizione di input ed output si
procede per via grafica - Licona dei connettori, in modalità show
connectors, permette di associare ogni elemento
del front panel ad un terminale del VI - Ogni terminale può essere consigliato (default),
obbligatorio od opzionale - È importante mantenere la convenzione che vuole
gli input a sinistra e gli output a destra
54Esercizio 014
- prova tu
- RIPRENDERE LESERCIZIO 012
- OBIETTIVOTrasformare il vi di generazione della
sinusoide in un subVI - Separare il vi precedente in due blocchi
distinti generazione e salvataggio - Rimuovere tutti gli elementi il cui UNICO scopo è
linterazione con lutente - Facendo attenzione alluso delle icone e dei
connettori creare due subvi uno per la
generazione della forma donda, laltro per il
salvataggio - ATTENZIONE ALLUSO DI INPUT E OUTPUT!!MANTENERE
SEMPRE LA LETTURA DA SINISTRA A DESTRA!
55Modalità di Esecuzione
- Grazie alla finestra VI properties possiamo
definire varie proprietà di esecuzione del subVI,
la principale rimane però la modalità di
esecuzione - Lesecuzione è detta reentrant se possono
esistere più istanze del medesimo subVI in
esecuzione in contemporanea - Lesecuzione è invece non-reentrant se esiste una
sola istanza del subVI cui accedono
successivamente i vari VI che lo richiamano - In entrambi i casi un unica istanza del subVI
viene collegata ad ogni VI che lha richiamata,
rendendo quindi possibili operazioni iterative in
successione (ad esempio un inizializzazione di
una risorsa solo alla prima chiamata od un
contatore interno)
56Errori RunTime
- Gli errori si distinguono a seconda
dellutilizzatore che li genera - se avvengono mentre stiamo progettando il VI sono
errori di DESIGN TIME e impediscono lavvio del
VI stesso - se avvengono quando il VI è in esecuzione sono
errori di RUNTIME e non sono prevedibili a priori - Ogni subVI in grado di generare errori deve
prevedere un errore in input ed uno in output
57Il Flusso degli Errori
- Ogni VI che può generare un errore RunTime
dispone di due connettori, chiamati error in (no
error) ed error out - Il tipo di dati che gestiscono questi terminali è
un cluster particolare, composto da status,
codice e messaggio - Alcuni controlli, come il blocco case, sono in
grado di adattarsi al tipo di dato errore grazie
al polimorfismo
58Il Flusso degli Errori
- un VI che trovi un error in diverso da no error
non viene eseguito, ma passa lerrore al
terminale error out direttamente - un VI che riscontri un errore RunTime scrive sul
suo terminale error out lerrore riscontrato, se
nulla è collegato ad error out, compare una
finestra di errore standard allutente
59Sequenze di esecuzione
- Lavorando in dataflow non si possono controllare
le sequenze di operazioni ma solo il flusso di
dati - Flussi paralleli avvengono secondo le
disponibilità del processore e dellhardware e
non possiamo quindi definirne la sequenza - Nel caso delle operazioni debbano necessariamente
essere eseguite in successione possiamo ricorrere
al FLUSSO DEGLI ERRORI per imporre una sequenza
specifica - Oltre agli errori anche altri tipi di dato
contenenti risorse (task, handle, file) sfruttano
una catena di connettori IN/OUT utili per creare
sequenze
60Esercizio 015
- prova tu
- RIPRENDERE LESERCIZIO 014
- OBIETTIVOAggiungere al subVi la gestione degli
errori - Aggiungere ai subvi i terminali di errore ed
evitare che vengano eseguiti in caso di errore
(comportamento standard) - Fare in modo che la forma donda generata sia la
somma di due forme donda definite
indipendentemente - Provare a ripetere la medesima operazione con
subvi reentrant - ATTENZIONE ALLA CATENA DEGLI ERRORI!
61Misure industriali con labview
- Labview V
- Progetti, librerie ed eseguibili
62Progetti
- Qualora sia necessario sviluppare unapplicazione
od un vi complesso (formato da più subvi) è utile
riunire tutti i vi generati in un gruppo più
esteso il progetto - Un progetto è dato dallunione di vari elementi
fondamentali - Uno o più TARGET (su che hardware vogliamo
sviluppare) - Uno o più VI allinterno del target
eventualmente ragruppati in cartelle virtuali per
comodità - Eventualmente una o più LIBRERIE che riuniscono
VI con funzioni coordinate tra di loro (anche non
sviluppate da noi) - Una o più BUILD SPECIFICATIONS e cioè
- Uno o più eseguibili da compilare unendo i vi
creati - Uno o più installer per installare i programmi
creati
63Progetto
TARGET
VI
Libreria
VI da cuidipendeil progetto
Installer
Eseguibile
64Librerie
- Consentono di riunire VI che abbiano funzioni
coordinate tra di loro - Consentono il trasferimento in maniera semplice
di gruppi di vi molto ramificati - Offrono lopportunità di introdurre elementi
aggiuntivi ai vi le variabili di rete - Offrono molti vantaggi se usati in combinazione
con i file collettori LLB (gruppi di vi compressi
in un unico file per facilitarne il
trasferimento) - Possono essere compilate e trasferite in forma
vincolata ad un terzo utilizzatore
65- Riunire tutti i vi svolti finora in un unico
progetto - Comprendere le implicazioni delluso di progetti,
librerie ed llb - Creare un eseguibile ed un installer
- DEFINIRE UN PROPRIO PROGETTO ED UNA LIBRERIA DI
VI
66GUM
- Guida ISO allespressione dellincertezza di
misura (GUM) - ISO Guide to the Expression of Uncertainty in
Measurement - Cenni di teoria
- Esercizi
67Incertezza di misura
- Ogni volta che si voglia misurare un fenomeno (o
un oggetto) significa che ad esso, che è reale,
si sta applicando un modello, di cui si vogliono
stimare i parametri caratteristici. - Lincertezza da cui è affetta la stima di un
parametro deriva dalle differenze che esistono
tra la realtà ed il modello che la rappresenta,
dal fatto che i trasduttori con cui la misura
viene realizzata non sono ideali, dalloperatore
che esegue la misura, da grandezze non sotto
controllo che possono interferire con la misura,
ecc - Lincertezza non può essere
- completamente evitata,
- la maggior parte di essa
- può essere stimata, una
- parte di essa può essere ridotta.
- È importante ricordare che il
- MODELLO è scelto in funzione di ciò che si vuole
misurare
68Incertezza di misura
- Ad ogni misura o stima va associato un valore di
incertezza - Approcci diversi conducono alla stessa
conclusione - Il valore vero non esiste, o
- Se il valore vero esiste è sconosciuto
- Si utilizzano funzioni di distribuzione di
probabilità per descrivere il risultato di una
misura
69Terminologia
- misurazioneprocesso sperimentale attraverso
il quale si ottengono informazioni circa
lintensità di una certa quantità o
grandezza(implica una procedura di misura basata
su un MODELLO teorico) - misurandooggetto di una misurazione, quantità
(o grandezza) che deve essere misurata - misura o risultato della misurazioneinsieme
di valori ragionevolmente attribuibili al
misurando. Solitamente la misura è espressa
fornendo la stima del misurando con il relativo
valore di incertezza. - incertezzadispersione dei valori del
misurando - ERROREquantità che dovrebbe essere corretta o
evitata. Termine che non si deve utilizzare
riferendosi allincertezza - valore veroobiettivo ideale della stima
attraverso la misura non esiste o non è
conoscibile
70Incertezza di misura
- Lincertezza può essere stimata
- Per mezzo di valutazioni basate sullesperienza
(storico di dati, analisi della documentazione
tecnica, esperienze precedenti ) - CATEGORIA B FDP ipotizzata
- Per mezzo di misure ripetute dello stesso
misurando (analisi statistica dei risultati)
CATEGORIA A FDP misurata - Per mezzo della propagazione dellincertezza, nel
caso di misure indirette incertezza combinata
FDP combinata
71Propagazione dellincertezza (GUM)
- APPROCCIO GENERALE
- Considera eventuali correlazioni
- Polinomio approssimato alle derivate di primo
grado - Date u(xi), incertezza associata al valore xi e
r(xi,xj), coefficiente di correlazione lineare
tra xi and xj
72Propagazione dellincertezza (GUM)
- FORMA SEMPLIFICATA
- Viene utilizzata quando i parametri sono fra loro
indipendenti (non vi sono incertezze correlate)
73Esercizio 1 Modulo di elasticità tangenziale
- Considerando limmagine sottostante, si vuole
misurare il modulo di elasticità tangenziale G
della barra di acciaio per mezzo
dellapplicazione di un momento torcente T e
della misura dello spostamento angolare ?
conseguente.
74Esercizio 1 Modulo di elasticità tangenziale
- Sono state raccolte le seguenti informazioni
sulle grandezze coinvolte - 2R 16 mm (calibro ventesimale)
- L 1 m (tolleranza di produzione 10mm)
- 2a 240 mm (metro con tacche da 1 mm)
- ? 0.81 rad (encoder ottico suddiviso in 360
unità) - Della forza F N sono state effettuate le
seguenti misure ripetute, per mezzo di un
dinamometro digitale
75Esercizio 1 Soluzione
- 1) TROVARE LEQUAZIONE RISOLVENTE CHE LEGHI TUTTI
I PARAMETRI - È unequazione in forma chiusa?
- È fortemente non lineare nellintorno del valore
stimato? - Le grandezze coinvolte sono fra loro indipendenti?
76Esercizio 1 Soluzione
- 2) IDENTIFICAZIONE DELLE GRANDEZZE COINVOLTE
- Categoria A,B
- Unità di misura
- Valore stimato
- Distribuzione di probabilità
- Incertezza associata
- Coefficiente di influenza(derivata parziale del
I ordine) - NB le unità di misura devono essere COERENTI!
77Esercizio 1 Soluzione
- CATEGORIA An misure ripetute
- (dello stesso misurando)
- Valore stimato media
- Incertezza varianza/n½
- Gradi di libertànum del campione num parametri
stimati
In teoria i gradi di libertà sono utilizzati per
ESTENDERE lincertezza, noi non li utilizziamo
78Esercizio 1 Soluzione
- CATEGORIA Bsi ottiene con valutazioni basate
sullesperienzastima della FDP e dei sui
parametri caratteristici - Triangolaremedia stimasemiampiezza a
- Uniformemedia stimasemiampiezza a
- Normalemedia stimavarianza s²
a
x
a
x
s
x
79Esercizio 1 Soluzione
- Si calcolano i dati statistici derivanti
dallincertezza di categoria A - Il modo migliore di procedere è riempire una
tabella nelle cui righe si trovano le grandezze
coinvolte e nelle colonne i valori necessari per
calcolare lincertezza
80Esercizio 1 Osservazioni
- Quando nella stima dellincertezza di misura il
principale contributo è rappresentato dalla
risoluzione, si utilizza il seguente
approccio FDP uniforme semiampiezza metà
risoluzionema come regola pratica si usa
comunemente FDP uniforme semiampiezza
risoluzionein favore della sicurezza - Quando si misurano grandezze indirette è
importante ricordare di calcolarne lincertezza
utilizzando il metodo di propagazione. Ad es. se
2R è un diametro, misurato con unincertezza di
0.028 mm, e si vuole calcolare il raggio
R u²(R)u²(2R)/4gtu(R)u(2R)/2
81Esercizio 1 Soluzione
- Si stimano i coefficienti di influenza ci
utilizzando le derivate parziali, calcolate
numericamente o analiticamente nel valore stimato
della grandezza considerata. - Se necessario si calcolano i coefficienti di
correlazione, sebbene sia meglio, se possibile,
scrivere lequazione che descrive il fenomeno in
modo che tutte le grandezze siano indipendenti
fra loro.
82Esercizio 1 Soluzione
- 3) CALCOLARE LA STIMA DELLA GRANDEZZA DERIVATA
- 4) CALCOLARE LINCERTEZZA COMBINATA
Lincertezza può essere espressa con al più due
cifre significative e il valore stimato deve
avere la stessa risoluzione dellincertezza
83Esercizio 1 Soluzione
- 5) CALCOLARE LINCERTEZZA ESTESA
- Si sceglie un livello di fiducia es. 99
- Si determina il fattore di copertura utilizzando
la distribuzione normale standardizzata - 6) SCRIVERE IL RISULTATO IN FORMA RIGOROSA
- G70429 MPa (P99) oppureG70429 MPa
(k2.58) oppureG704 MPa U99 (G)29 MPa
84Esercizio 1 Analisi approfondita
- UMF Fattore di amplificazione (Uncertainty
Magnification Factor) - Indica di quanto viene amplificata lincertezza
di ciascuna grandezza in ingresso in funzione
dellequazione che descrive il fenomeno. - DIPENDE SOLO DALLEQUAZIONE SCELTA
- Utile nellanalisi che precede lacquisto di un
trasduttore, in modo da identificare le grandezze
più (UMFgt1) o meno (UMFlt1) critiche
85Esercizio 1 Analisi approfondita
- UPC Uncertainty Percentage Contribution
- Indica quanta dellincertezza combinata dipende
dallincertezza della grandezza in ingresso - Tiene conto sia dellequazione che rappresenta il
modello sia delle incertezze realmente coinvolte - Utile per controllare se vi siano alcune
grandezze la cui misura vada migliorata
86Riassunto dellapproccio basato sulla GUM
- VANTAGGI
- Facile da usare, semplicità dei calcoli richiesti
- Permette di introdurre utili indicatori (UPC,UMF)
- Permette di ottenere una visione globale del
processo di misura - SVANTAGGI
- Lapprossimazione del problema è solo al primo
ordine - Richiede che lequazione risolvente sia in forma
chiusa - Può nascondere gradi di libertà
87Esercizio 2 Altezza di un edificio
- Dalle misure di un edificio ottenute utilizzando
un odometro avente diametro 300 mm e 100
divisioni ed un inclinometro, avente passo pari a
1/10 di grado, si sono ottenuti i seguenti valori - ?161.5 ?2-8.0 L15m
- h1 Ltg?1
- h2 Ltg?2
- H h1h2
- H L(tg?1tg?2)
- Ricavare laltezza delledificio come misura
indiretta, scrivendo il risultato in forma
rigorosa, riportando lincertezza di misura
estesa al 95
?1
H
?2
L
H29.73 0.14 m (k1.96)
88Esercizio 3 Punta su un disco
- Viene chiesto di misurare il carico applicato ad
una punto che striscia su un disco che ruota in
una prova volta a determinare il coefficiente di
attrito fra i due oggetti, in funzione del
materiale di cui sono costituiti. Il carico viene
esercitato per mezzo di un attuatore idraulico,
utilizzando un moltiplicatore di pressione
rappresentato in figura. - Sapendo che il diametri sono stati misurati
utilizzando un calibro ventesimale e considerando
le pressioni in figura, quale trasduttore è il
più adatto allo scopo, sapendo che hanno lo
stesso prezzo? - Quale incertezza può essere associata alla misura
dal carico? - Trasduttore 1 fondo scala 300 kPa,
incertezza complessiva 1FS Trasduttore 2
fondo scala 10 MPa, incertezza complessiva 2FS
89GUM
- Guida ISO allespressione dellincertezza di
misura (GUM) - ISO Guide to the Expression of Uncertainty in
Measurement - Esercizi
90Incertezza di misura
- Ad ogni misura o stima va associato un valore di
incertezza - Approcci diversi conducono alla stessa
conclusione - Il valore vero non esiste, o
- Se il valore vero esiste è sconosciuto
- Si utilizzano funzioni di distribuzione di
probabilità per descrivere il risultato di una
misura
91Incertezza di misura
- Lincertezza può essere stimata
- Per mezzo di valutazioni basate sullesperienza
(storico di dati, analisi della documentazione
tecnica, esperienze precedenti ) - CATEGORIA B FDP ipotizzata
- Per mezzo di misure ripetute dello stesso
misurando (analisi statistica dei risultati)
CATEGORIA A FDP misurata - Per mezzo della propagazione dellincertezza, nel
caso di misure indirette incertezza combinata
FDP combinata
92Propagazione dellincertezza (GUM)
- FORMA SEMPLIFICATA
- Viene utilizzata quando i parametri sono fra loro
indipendenti (non vi sono incertezze correlate)
93Approccio basato sulla GUM
- IDENTIFICARE LEQUAZIONE RISOLVENTE- controllare
lapplicabilità dellapproccio semplificato - IDENTIFICARE LE GRANDEZZE COINVOLTE- categoria,
incertezza, coefficienti di influenza - CALCOLARE IL VALORE STIMATO
- CALCOLARE LINCERTEZZA COMBINATA- propagare le
incertezze - CALCOLARE LINCERTEZZA ESTESA - scegliere un
opportuno fattore di copertura, - adeguato al livello di fiducia richiesto
- SCRIVERE IL RISULTATO IN FORMA RIGOROSA
- G70438 MPa (P99) oppure G70438 MPa
(k2.58) oppureG704 MPa U99 (G)38 MPa
94Analisi approfondita UMF
- UMF Fattore di amplificazione (Uncertainty
Magnification Factor) - Indica di quanto viene amplificata lincertezza
di ciascuna grandezza in ingresso in funzione
dellequazione che descrive il fenomeno. - DIPENDE SOLO DALLEQUAZIONE SCELTA
- Utile nellanalisi che precede lacquisto di un
trasduttore, in modo da identificare le grandezze
più (UMFgt1) o meno (UMFlt1) critiche
95Analisi approfondita UPC
- UPC Uncertainty Percentage Contribution
- Indica quanta dellincertezza combinata dipende
dallincertezza della grandezza in ingresso - Tiene conto sia dellequazione che rappresenta il
modello sia delle incertezze realmente coinvolte - Utile per controllare se vi siano alcune
grandezze la cui misura vada migliorata
96Esercizio 2 Altezza di un edificio
- Dalle misure di un edificio ottenute utilizzando
un odometro avente diametro 300 mm e 100
divisioni ed un inclinometro, avente passo pari a
1/10 di grado, si sono ottenuti i seguenti valori - ?161.5 ?2-8.0 L15m
- h1 Ltg?1
- h2 Ltg?2
- Hh1h2
- HL(tg?1tg?2)
- Ricavare laltezza delledificio come misura
indiretta, scrivendo il risultato in forma
rigorosa, riportando lincertezza di misura
estesa al 95
97Esercizio 2 Altezza di un edificio
- Equazione risolvente H L(tg?1tg?2)
- Grandezze coinvolte- L - distanza incertezza
di categoria B - - ?1 angolo incertezza di categoria B - ?2
angolo incertezza di categoria B
98Esercizio 2 Altezza di un edificio
- Grandezze coinvolte L15mm incertezza di
categoria Bmisurata per mezzo di un
odometro(diametro 300 mm, 100 divisioni)1
divisionp300mm/1009.4mm0.0094msi assume una
distribuzione uniforme con semiampiezza a pari
alla divisione più - piccola
- La semiampiezza a sarebbe dovuta essere uguale a
metà della divisione più piccola, ma come regola
pratica, se la misura è poco accurata si usa
lampiezza intera della divisione più piccola.
99Esercizio 2 Altezza di un edificio
- Grandezze coinvolte ?161.51.073 radrad
incertezza di categoria Bmisurata per mezzo di
un inclinometro(divisione 1/10 di grado)1
divisione 0.1 0.0017 rad si assume una
distribuzione uniforme con semiampiezza a pari
alla divisione più piccola - Lo stesso per ?2 -8 -0.140rad
100Esercizio 2 Altezza di un edificio
- Coefficienti di influenza
- 2.066 m15 m
101Esercizio 2 Altezza di un edificio
- INCERTEZZA COMBINATA,INCERTEZZA ESTESA e
- RISULTATI DELLA MISURA
- H 29.73 m U95(H) 0.14mH (29.73 0.14) m
(k 1.96)H (29.73 0.14) m (P 95) - Analisi critica UMF, UPC
102Incertezza di misura
- Ad ogni misura o stima va associato un valore di
incertezza - Approcci diversi conducono alla stessa
conclusione - Il valore vero non esiste, o
- Se il valore vero esiste è sconosciuto
- Si utilizzano funzioni di distribuzione di
probabilità per descrivere il risultato di una
misura
103Compatibilità fra misure diverse della stessa
grandezza
- Misure diverse della stessa grandezza risultano
compatibile, con un certo livello di fiducia,
quando i loro intervalli fiduciari si
sovrappongono - Es.velocità della mia automobile misurata per
mezzo di un segnale GPS72 1km/h (P
95)velocità della mia automobile misurata per
mezzo di un tachimetro - 757km/h (P95)velocità della mia automobile
misurata dalla polizia808km/h (P95) -
- i risultati delle tre misure si riferiscono allo
stesso misurando? Le tre misure sono COMPATIBILI?
104Compatibilità fra misure diverse della stessa
grandezza
- Sì, le misure sono compatibili con un livello
di fiducia del 95, perché esiste un intervallo
(in rosso) in comune fra le tre misure - Si può affermare che le tre misure non sono
diverse, con un livello di fiducia del 95
Un ulteriore esempioil sistema di controllo di
sistema di serraggio indica il valore di F 89N
con tolleranza al 95 data, pari a 1 Nla forza
dello stesso sistema di serraggio viene misurata
con misure ripetute utilizzando una cella di
carico, ottenendo il seguente risultato F
89,91,90,92,89,89,91 N le due misure sono
COMPATIBILI al 99?
105Compatibilità fra misure diverse della stessa
grandezza
- Un ulteriore esempioF 89 N con tolleranza al
95 data, pari a 1 NIncertezza estesa al 95
1 N se si suppone una distribuzione normale, si
può calcolare lincertezza standard (k1)
dividendo per k951.96 gt u(F) 0.51 N gt - gt U99(F) k99 u(F) 2.58 x 0.51 N 1.3
N intervallo di fiducia 87.7 N 90.3 N - misure ripetute F 89,91,90,92,89,89,91
Nmedia F 90.14 N deviazione standard s
1.215 Nnumero di campioni n 7 gt v n-1 6
gradi di libertàPer estendere lincertezza di
misure ripetute con n lt 30 si usa la
distribuzione t di Student gt k t99,v 3.71
gt U99(F) 1.7 N intervallo di fiducia 88.4
N 91.8 N - Sì, le misure sono compatibili con un livello di
fiducia del 99 i due intervalli si
sovrappongono fra 88.4 N e 90.3 N
106Esercizio 3 Punta su un disco
- Viene chiesto di misurare il carico applicato ad
una punto che striscia su un disco che ruota in
una prova volta a determinare il coefficiente di
attrito fra i due oggetti, in funzione del
materiale di cui sono costituiti. Il carico viene
esercitato per mezzo di un attuatore idraulico,
utilizzando un moltiplicatore di pressione
rappresentato in figura. - Sapendo che il diametri sono stati misurati
utilizzando un calibro ventesimale e considerando
le pressioni in figura, quale trasduttore è il
più adatto allo scopo, sapendo che hanno lo
stesso prezzo? - Quale incertezza può essere associata alla misura
dal carico? - Trasduttore 1 fondo scala 300 kPa,
incertezza complessiva 1FS Trasduttore 2
fondo scala 10 MPa, incertezza complessiva 2FS
107Esercizio 3 Punta su un disco
- Ipotesi A
- si utilizza il trasduttore 1 per misurare p2 con
unincertezza di 6 kPa - Ipotesi B- si utilizza il trasduttore 2 per
misurare p1 con unincertezza di 100 kPa
- La miglior soluzione è data dallipotesi B,
perché lincertezza che ne deriva è inferiore - Cosa accadrebbe se lincertezza relativa del
trasduttore 1 fosse pari a 1FS?
108GUM e METODO MONTECARLO
- Metodo MonteCarlo
- Applicazioni per lanalisi dellincertezza di
misura
109Incertezza approccio GUM
- Forma semplificata
- Da usare solo se
- Lequazione è in forma chiusa
- La funzione è linearmente approssimabile vicino
al punto di stima - I parametri coinvolti sono indipendenti
- Ma se queste condizioni non sono rispettate?
110Incertezza approccio GUM
- PROBLEMA
- A volte lequazione non è risolubile in forma
chiusa - ad esempio per determinare il raffreddamento di
unaletta come ottengo il coefficiente h?
111Incertezza Metodo Montecarlo
- 1) Rendere il sistema replicabile automaticamente
- Identificare le variabili in gioco e le loro
distribuzioni di probabilità
112Incertezza Metodo Montecarlo
- 3) Generare numericamente M campioni casuali per
ciascuna delle N variabili di ingresso secondo le
distribuzioni stimate, ottenendo una matrice
MxN(la GUM suggerisce Mgt30 000) - Controllare che i campioni casuali seguano la
distribuzione desiderata!
113Incertezza Metodo Montecarlo
- Come estraggo da una PDF un numero casuale?
- Usando un generatore pseudorandom uniforme e la
cumulata della distribuzione di probabilità
- Programmi di calcolo come excel hanno già a
disposizione le densità di probabilità cumulate
(es INV.T) - Labview fornisce anche una palette apposita per
generare numeri casuali
114Incertezza Metodo Montecarlo
- Applico automaticamente ad ogni riga della
matrice il sistema di calcolo, ottenendo M
campioni del risultato ricercato - Di solito questo implica un ciclo FOR
particolarmente numeroso
115Incertezza Metodo Montecarlo
- Disegno listogramma dei risultati ottenuti
(simulazioni). - Estraggo dallistogrammamedia gt stima del
risultatodeviazione standard gt incertezza
standardpercentile (1-a/2)-P(a/2) gt incertezza
estesa
116Incertezza Metodo Montecarlo
- VANTAGGI
- Adatto con sistemi non lineari
- Non richiede approssimazioni
- Non richiede equazioni in forma chiusa
- Funziona anche con algoritmi risolutivi
- SVANTAGGI
- Implementazione numerica pesante
- Difficile ottenere indici quali UMF e UPC
- La stabilità dipende dal numero di prove
117Incertezza Metodo Montecarlo
- Esercizio 4 statistica di base
- Simulare il lancio di un dado a otto facce e
verificare che rispetti la distribuzione uniforme - Simulare il lancio di 3d8, sommarne i valori e
valutare listogramma dato dal risultato di 10000
lanci simulati - Esercizio 5 stima dellincertezza
- Ripetere lesercizio 1 della GUM e valutare se le
due stime sono o meno compatibili tra loro. - Valutare anche le differenze tra le incertezze.
118Modello generale di trasduttore
- Modello generale di trasduttore
- Come leggere la scheda tecnica di un trasduttore
119Modello generale di trasduttore
Informazioni sulle caratteristiche fisiche
Dati numerici
Sistema di misura
Catena di misura
TRASDUTTORE
Condizionamento e Amplificazione
Sistema di acquisizione - ADC - Filtri
MISURANDO
PRESENTAZIONE DEI DATI
SENSORE
SONDA
Segnale elettrico
Strumento di misura
120Terminologia
- sondaparte esterna del sensore o del
trasduttore, di solito portatile - sensoreelemento del trasduttore direttamente
affetta dal misurando - trasduttoredispositivo che fornisce in uscita
una quantità che dipende dallintensità del
misurando - strumento di misuradispositivo che viene
utilizzato per eseguire delle misurazioni, da
solo o collegato ad altri dispositivi - sistema di misurainsieme degli strumenti di
misura e di tutti gli altri dispositivi necessari
allo svolgimento e realizzazione della
misurazione catena di misuraserie degli
elementi che compongono il sistema di misura e
che costituiscono il percorso dallingresso
alluscita del segnale
121Modello Generale di Trasduttore
- Sonda
- opzionale, esterna, parte del sensore o del
trasduttore direttamente a contatto col misurando
o immerso in esso, di solito portatile or
staccabile. - Esempiole sonde per misurare il contenuto di
umidità sono costituite da una coppia di
elettrodi che vengono inseriti nel materiale di
cui si vuole misurare lumidità. - NBin alcuni campi i termini sonda e sensore
sono utilizzati come sinonimi, poiché in alcuni
sensori comuni, come le termocoppie, la sonda è
il sensore.
sonde
122Modello Generale di Trasduttore
- Sensore
- parte principale del trasduttore, direttamente
affetta dal misurando e dal principio di misura - EsempiIl flussimetro del rotore di una turbina
la bobina sensibile di una PT100. Nei
piezoaccelerometri il sensore è un blocco di
quarzo eccitato grazie per mezzo della
compressione esercitata da una piccola massa
interna al trasduttore, che in questo caso è
composto dal sensore e dal circuito necessario al
trasferimento in uscita delle cariche.
123Modello Generale di Trasduttore
- Trasduttoredispositivo che fornisce in uscita
una grandezza che dipende dallintensità del
misurando. - Di solito la relazione fra misurando e uscita è
lineare, ma non sono esclusi altri tipi di
relazione. - Esempionei potenziometri il trasduttore è
linsieme del cursore (sensore) che scorre su una
resistenza fissa e del circuito di alimentazione
e misura.
124Modello Generale di Trasduttore
SISTEMA DI MISURA
STRUMENTO DI MISURA
CONDIZIONAMENTO
TRASDUTTORE
ACQUISIZIONE DEI DATI
SENSORE
SONDA non esterna
125Modello Generale di Trasduttore
Parametri di influenza
qin
qout
TRASDUTTORE
INGRESSO
USCITA
misurando
visualizzazione dati
Il modello generale di trasduttore non considera
le leggi fisiche che regolano il funzionamento
del trasduttore, bensì tiene conto solo della
relazione che intercorre fra ingresso (MISURANDO)
ed uscita (VISUALIZZAZIONE DATI) del trasduttore.
126Modello Generale di Trasduttore
- Spiega adeguatamente qualsiasi trasduttore,
indipendentemente dal principio fisico utilizzato
per la misura - Consente di spiegare un trasduttore complesso
attraverso la composizione di più trasduttori
elementari - La relazione che lo rappresenta coinvolge solo
ingresso ed uscita ed è affetta da incertezza - Misura f(Lettura)
- Tale relazione può essere trovata nel diagramma
di taratura ed è nota come curva di taratura
127Taratura statica diagramma di taratura
Intervallo fiduciario
Curva di taratura
TRANSDUCER
Portata
Intervallo di Misura
Full Scale Output
Intervallo di lettura
128Taratura statica diagramma di taratura
Curva di taratura
TRANSDUCER
Intervallo fiduciario
129Taratura statica diagramma di taratura
TRANSDUCER
ks sensibilità statica in un determinato punto
della curva output/input Offset valore
delluscita quando lingresso è nullo output
130Modello Generale di Trasduttore
- Sensibilità staticaderivata prima delluscita
del traduttore rispetto allingresso, quando sia
ingresso che uscita non variano nel tempo. - OffsetValore costante della lettura quando
lingresso è nullo. Se non viene corretto può
indurre in errori sistematici o deviazioni
(bias). - Risoluzionela più piccola variazione
dellingresso che conduce ad una variazione
visibile delluscita
131Modello Generale di Trasduttore
- Sensibilità al fattore di influenzaderivata
prima delluscita del trasduttore rispetto al
fattore interferente o di influenza, in
condizioni statiche. - LinearitàDeviazione della relazione fra
ingresso ed uscita dal modello ideale ipotizzato,
di solito è il principale contributo
allincertezza. - IsteresiDifferenza dei valori di lettura
ottenuti in corrispondenza dello stesso misurando
quando questo viene fatto variare in senso
crescente o decrescente - AccuratezzaIncertezza associata al trasduttore,
solitamente ottenuta dalla composizione degli
effetti di linearità, isteresi e ripetibilità.
132Come leggere una scheda tecnica
- Identificare le principali caratteristiche
metrologicheSensibilità statica, Offset, Fondo
Scala, Risoluzione. Verificare che siano adeguate
per soddisfare le condizioni della misura. - Controllare quali connessioni vengano
richiesteTipo di connessione, alimentazione,
amplificazione and condizionamento del segnale.
Si trovano comunemente trasduttori basati su
connessioni a ponte, o su principi di misurazione
radiometrici e piezoelettrici - Verificare le condizioni di lavoroSolitamente,
temperatura e vibrazioni rivestono un ruolo
importante, così come il montaggio meccanico.
133Come leggere una scheda tecnica
- Cercare indicazioni sullincertezzale
informazioni fornite di solito sono
laccuratezza, gli effetti di linearità,
listeresi e la ripetibilità. - Identificare i fattori interferenti e di
influenzasolitamente temperatura, umidità,
interferenze radio are riportate come indicazioni
sulla sensibilità. Si cerca di evitare unanalisi
troppo dettagliata se non è richiesta. - Stima dellaccuratezza complessivasi combinano
tutte le fonti di incertezza sommandole al
quadrato. - Controllare la tracciabilità delle
informazioniovvero una taratura riferibile ad
un centro SIT, secondo una procedura nazionale or
internazionale.
134Come leggere una scheda tecnica
- Le schede tecniche non sono tutte ugualimolte
schede tecniche fanno riferimento a norme vecchie
o a particolari regolamentazioni di campo
cercare sempre di ricostruire un modello coerente
con quello generale del trasduttore raccogliendo
il maggior numero di informazioni disponibili. - Ricordare le limitazioni del modelloPrima di
tutto il principio dellEFFETTO DI CARICO il
misurando si modifica nel momento in cui viene
misurato (il cambiamento, sebbene piccolo, è
inevitabile poiché, al fine di consentire la
misurazione, una parte di energia viene tolta o
ceduta al misurando)
135Come leggere una scheda tecnica
- Provare con i seguenti trasduttori
- Un traduttore piezoelettrico di forza
- Un trasduttore lineare di spostamento
- Un trasduttore di pressione
136Modello Generale di Trasduttore
influencing parameters
qin
qout
TRANSDUCER
INPUT
OUTPUT
measurand
data display
How can I identify the relation between input and
output without knowing the inside of my black box
model?
137Taratura statica modello di trasduttore
TARATURA procedura che si utilizza per stimare
la relazione fra uscita e ingresso di un
trasduttore quando tutte le grandezze di
influenza ed interferenti sono mantenute sotto
controllo nellintervallo di lavoro
PER CONFRONTO CON UN CAMPIONE STANDARD
PER CONFRONTO CON UN TRASDUTTORE DI RIFERIMENTO
138Taratura statica modello di trasduttore
PER CONFRONTO CON UN CAMPIONE STANDARD
PER CONFRONTO CON UN TRASDUTTORE DI RIFERIMENTO
Lincertezza del campione standard o del
trasduttore di riferimento DEVE ESSERE inferiore
ad un decimo dellincertezza che si desidera
associare al trasduttore
campione standard
trasduttore di riferimento
lettura
lettura
risultato della misurazione
DIAGRAMMA DI TARATURA
TARATURA
139Sistema Internazionale di unità di misura (SI)
campioni del BIPM (definizioni del SI)
Istituto Nazionale di Metrologia (INRIM in
Italia)
standard internazionale
Standard nazionale
Laboratori accreditati per la taratura (laboratori
SIT in Italia)
centro di taratura aziendale
standard di riferimento aziendale
standard di riferimento
sessione di taratura in fabbrica
standard di fabbrica
sistema di misura aziendale
140Misure industriali con labview
- Labview VI
- Introduzione teorica allacquisizione,LabView,
NI MAX e DAQmx
141LACQUISIZIONE DIGITALE DEI SEGNALI
142I vantaggi principali dei sistemi digitali
consistono in
- elevata insensibilità ai disturbi
- bassa incertezza con costi relativamente
contenuti - compatibilità intrinseca coi sistemi di
calcolo - facilità di manipolazione, trasmissione,
registrazione, riproduzione
143TEORIA DELLA QUANTIZZAZIONEproblemi
relativiallasse delle ordinate
144- La conversione A/D consta di due fasi
- - quantizzazione
- - codifica
145Quantizzazione il dato analogico viene suddiviso
in un insieme di stati discreti
146Codifica si assegna una parola digitale (stringa
di caratteri) ad ogni stato discreto secondo un
codice opportuno
147- stringa di caratteri N bit
- codifica binaria O od 1
- insensibilità ai disturbi
- facilità di
- manipolazione
- trasmissione
- registrazione
148- RISOLUZIONE
- Se ho una stringa di N bit ??2N stati diversi
- 3 bit ??23 8 stati diversi 0 0 0 1