Title: Indicatori di performance e modelli gestionali
1Indicatori di performance e modelli gestionali
per la governance della Supply Chain
20 Aprile 2005 SeminarioUniversità di Urbino
Facoltà di Economia
2Agenda
Presentazione dei contenuti Cenni sul processo di
innovazione tecnologica Parte I Le
competenza - Dallorganizzazione per funzione
allorganizzazione per processi - Evoluzione e
prospettive delle tecnologie informatiche -
Obiettivi, misure, fattori di successo e
indicatori di performance Parte II Gli
strumenti - Moderno processo decisionale -
Sistemi gestionali integrati
3Definizione del contesto
Innovazione tecnologica (I,II e III Rivoluzione
Industriale)
ObiettiviMisureCSF-KPITdB
MainframePCInterneteB mB
FunzioniProcessi
Modelli di controllo e Governo della complessità
Sistemi Gestionali Integraticommerciali/customizz
ati
Supply Chain e Closed Loop Supply Chain
4Agenda
Presentazione dei contenuti Cenni sul processo di
innovazione tecnologica Parte I Le
competenza - Dallorganizzazione per funzione
allorganizzazione per processi - Evoluzione e
prospettive delle tecnologie informatiche -
Obiettivi, misure, fattori di successo e
indicatori di performance Parte II Gli
strumenti - Moderno processo decisionale -
Sistemi gestionali integrati
5LA I RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
- SEGNA, VERSO LA FINE DEL 700, LA NASCITA
DELLECONOMIA MODERNA - E BASATA SU NUOVE TECNOLOGIE (JAMES WATT -
MACCHINA A VAPORE) - E SU UNA NUOVA FORMA DI ORGANIZZAZIONE DEFINITA
DIVISIONE DEL LAVORO
(ADAM SMITH - RICERCA
SULLA NATURA E ...)
6LA I RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
LE NUOVE TECNOLOGIE E LA NUOVA FORMULA
ORGANIZZATIVA HANNO PORTATO A FORTISSIMI AUMENTI
DELLA PRODUTTIVITÀ OVVERO DELLA QUANTITÀ DI BENI
(MATERIALI) PRODOTTI PER ORA LAVORATA
7LA II RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
- SI IDENTIFICA CON LA PRODUZIONE DI MASSA
- E BASATA SU NUOVE TECNOLOGIE
- (ENERGIA ELETTRICA E LAVORAZIONI MECCANICHE A
DIMENSIONI STANDARD) - E SU NUOVE FORME DI ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
- CATENE DI MONTAGGIO (HENRY FORD)
- LAVORO SPECIALISTICO (F.W. TAYLOR - "PRINCIPI DI
ORGANIZZAZIONE SCIENTIFICA DEL LAVORO)
8LA II RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
LE NUOVE TECNOLOGIE E LA NUOVA FORMULA
ORGANIZZATIVA HANNO PORTATO AD ULTERIORI
FORTISSIMI AUMENTI DELLA PRODUTTIVITA (ANCORA DI
BENI MATERIALI)
9UNA III RIVOLUZIONE INDUSTRIALE ?
NEGLI ANNI 80 LO SVILUPPO DELLE TECNOLOGIE
INFORMATICHE IN GRADO DI AUTOMATIZZARE IL LAVORO
SIA DI OFFICINA CHE DI UFFICIO (LE FABBRICHE
AUTOMATICHE CIM COMPUTER INTEGRATED
MANUFACTURING) HA FATTO RITENERE CHE LA
PRODUTTIVITÀ (ANCORA DI BENI MATERIALI) POTESSE
ULTERIORMENTE E SIGNIFICATIVAMENTE AUMENTARE
10UNA III RIVOLUZIONE INDUSTRIALE ?
QUESTO NEI PAESI MAGGIORMENTE INDUSTRIALIZZATI SI
È VERIFICATO IN MANIERA SIGNIFICATIVA SOLO IN
SEGUITO ALLINTRODUZIONE DELLE TECNOLOGIE PER LA
COMUNICAZIONE (COMMUNICATION TECHNOLOGY) RETI
INTRANET E INTERNET ESSE HANNO PERMESSO DI
INTERCONNETTERE POSTAZIONI CLIENT (ES. PC) E DI
TRASFORMARE PROFONDAMENTE IL PROCESSO DI
INTERAZIONE FRA SOGGETTI DI UNA STESSA
ORGANIZZAZIONE E DI ORGANIZZAZIONI INTERAGENTI
(ES. AZIENDE DI UNA STESSA SUPPLY CHAIN)
11ICT aziendali
- Nel mondo delle aziende le ICT (Information
Communication Technology), inizialmente
utilizzate per automatizzare alcune fra le tante
attività Operative e Direzionali, sono diventate
una Leva Strategica di successo
12UNA III RIVOLUZIONE INDUSTRIALE ?
- ALTRI LHANNO IDENTIFICATA CON DUE NUOVI MODELLI
ORGANIZZATIVI GIAPPONESI - LA QUALITA TOTALE (TOTAL QUALITY MANAGEMENT)
Limpresa di qualità Deming - LA PRODUZIONE SNELLA (LEAN PRODUCTION)
SIMBOLIZZATI DALLA TOYOTA La macchina che ha
cambiato il mondo - Womack
13SUCCESSIVE EVOLUZIONI
DI RECENTE, NEI PAESI MAGGIORMENTE
INDUSTRIALIZZATI, SI È EVIDENZIATO UN NUOVO
FENOMENO
I CONSUMI SI SONO SEMPRE PIÙ ORIENTATI ANCHE
VERSO PRODOTTI IMMATERIALI E SERVIZI CHE SI
BASANO SULLE ICT (INFORMATION COMMUNICATION
TECHNOLOGY)
14SUCCESSIVE EVOLUZIONI
QUESTO ASPETTO, IN SINERGIA CON
- LIMPETUOSO SVILUPPO DELLE ICT
- LA RIVISITAZIONE DEI MODELLI ORGANIZZATIVI
GIAPPONESI - HA PORTATO AD UNA NUOVA RIVOLUZIONE ECONOMICA
INIZIATA DA POCHI ANNI
15Lo spostamento della guida aziendale in Italia
- Anni Focus aziendale
- 50 PRODOTTO
- 60 MARKETING
- 70 FINANZA
- 80 STRATEGIA
- 90 PROCESSO,
QUALITA - 00 INTERNET E
EFFICIENZA LOGISTICA
16Agenda
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allorganizzazione per processi - Evoluzione e
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Obiettivi, misure, fattori di successo e
indicatori di performance Parte II Gli
strumenti - Moderno processo decisionale -
Sistemi gestionali integrati
17PROCESSI VS FUNZIONI
- SINO A POCHI ANNI FA IL FOCUS ERA SULLE FUNZIONI
(INSIEME DI ATTIVITÀ SVOLTE DA UNITÀ
SPECIALIZZATE) QUALI - PRODUZIONE
- COMMERCIALE
- AMMINISTAZIONE
-
-
18PROCESSI VS FUNZIONI
- SI RITENEVA CHE LE SOLE ATTIVITÀ, REALIZZATE AL
MEGLIO DA SPECIALISTI (TAYLORISMO), FOSSERO
LELEMENTO CENTRALE DA PRENDERE IN
CONSIDERAZIONE
19STRUTTURE VS PROCESSI
- NELLE STRUTTURE FUNZIONALI I PROCESSI PRIMARI
ESTERNI SVOLTI IN OTTICA DEGLI STAKEHOLDERS, IN
PARTICOLARE DEI CLIENTI, SONO COLLOCATI IN AREE
SEPARATE IN FONDO ALLA STRUTTURA
20STRUTTURE VS PROCESSI
21FOCUS SUI PROCESSI
- SPESSO LE ISOLE DI ECCELLENZA (LE ATTIVITÀ
SPECIALISTICHE) FORMANO, IN OTTICA DEGLI
STAKEHOLDERS, UN ARCIPELAGO DI MEDIOCRITA - CI SI È DUNQUE ACCORTI CHE È MEGLIO FOCALIZZARE
LATTENZIONE SUI PROCESSI (OBIETTIVI DA
RAGGIUNGERE, ATTIVITÀ DA REALIZZARE, LEGAMI FRA
ATTIVITÀ SPESSO TRASVERSALI ALLE FUNZIONI E
FLUSSI)
22LA STRUTTURA DI WOMACK
23LA DEFINIZIONE DI PROCESSO
- INSIEME DI ATTIVITÀ INTERRELATE E FINALIZZATE AD
UN RISULTATO MISURABILE, CHE CONTRIBUISCE AL
RAGGIUNGIMENTO DELLA MISSIONE DELLIMPRESA
24I PROCESSI (modello IDEF0)
- Processo compito da svolgere
- Input materia/energia e/o informazioni
- Output risultati
- Controlli regole che il processo deve seguire
- Meccanismi risorse del processo
25PROCESSI
- IL PROCESSO 2 È CLIENTE INTERNO E, QUINDI, IL
PROCESSO 1 DEVE OPERARE PER LA SUA
SODDISFAZIONE - UNAZIENDA È CONCEPIBILE COME UNA RETE DI PICCOLE
AZIENDE AUTONOME ED INDIPENDENTI (I BUSINESS
PROCESS) COORDINATE FRA LORO TRAMITE IL
MECCANISMO CLIENTE/FORNITORE
26LE OPERATIONS AZIENDALI UN MACRO PROCESSO
TS
Inizio
3
10
16
18
1
2
Trasformaz
.
Trasformaz
.
Mag
.
Acquisti
Spedizioni
1
2
Cliente
MP
SL
PF
LT
1
2
LT
4
12
LT
20
30
27LA SUPPLY CHAIN COME INSIEME DI PROCESSI
28PROCESSI SNELLI
- SI DEVE ALLORA CAPIRE
- QUALI SONO LE ATTIVITA CHE IMPATTO SUI SOGGETTI
CHE INTERAGISCONO CON LAZIENDA (ORIENTAMENTO
ALLA QUALITA) - ELIMINARE LE ATTIVITA INUTILI RIDUCENDO COSTI E
TEMPI (ORIENTAMENTO AL COSTO E ALLA
TEMPESTIVITA) - GARANTIRE CHE I FLUSSI ALLINTERNO DEI PROCESSI
SIANO TESI SENZA FERMATE (ORIENTAMENTO ALLA
FLESSIBILITA)
29Agenda
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innovazione tecnologica Parte I Le
competenza - Dallorganizzazione per funzione
allorganizzazione per processi - Evoluzione e
prospettive delle tecnologie informatiche -
Obiettivi, misure, fattori di successo e
indicatori di performance Parte II Gli
strumenti - Moderno processo decisionale -
Sistemi gestionali integrati
30(No Transcript)
31E-COMMERCE Definizione
- Con e-Commerce si identifica la vendita di
prodotti e servizi e ogni iniziativa a supporto
delle vendite svolta sulla rete internet
32E-COMMERCE
- Le-Commerce non si esaurisce nella semplice
vendita ma abbraccia altre fasi ed altri
aspetti - La ricerca e lindividuazione dellinterlocutore
- La trattativa e la negoziazione
- I pagamenti
- La consegna elettronica del bene/servizio a base
informatica - Il supporto alla logistica di beni/servizi a base
non informatica
33CRM Accezione ristretta
- Secondo unaccezione ristretta, il Customer
Relationship Management (CRM) è un sistema di
interazione con i clienti che integra i dati
provenienti dai diversi canali di contatto in
ununica base dati condivisa da ogni area
dellazienda preposta al contatto con il cliente
marketing, vendite, customer service
34CRM Accezione più ampia
- Secondo una visione più ampia, il CRM è linsieme
di strategia, processi, cultura e tecnologia, che
consente alle organizzazioni di incrementare le
performance ed aumentare il valore attraverso una
migliore comprensione dei bisogni dei clienti
35CRM Accezione più ampia
- Il CRM non è solo tecnologia, benché essa
rappresenti un importante fattore abilitante non
è solo marketing, poiché deve coinvolgere tutta
lorganizzazione in un cambiamento che è
innanzitutto di tipo culturale
36CRM Il focus
- Si riesce a spostare il focus da una concezione
del mercato trainata dal prodotto/servizio ad una
guidata dal cliente il Customer Focus
37CRM Customer focus
- Benché si parli molto di questo orientamento al
cliente, non sono poche ancora le aziende che
faticano a tradurre questo concetto in strategie,
piani di azione, budget, processi, modus
operandi, azioni giornaliere
38I cambiamenti strutturali
- Le-commerce , soprattutto nel mercato
nordamericano, ha profondamente modificato le
modalità di interazione fra impresa e clienti - Le-business ha avuto un impatto simile su
fornitori e dipendenti (supply chain) - E, se anche è forse troppo presto per affermarlo
con certezza, è possibile prevedere che
lm-business (mobile business) indurrà
cambiamenti ancora più profondi
39Internet Wireless e-Business m-Business
40M-business
- Limprovvisa disponibilità di decine di migliaia
di terminali mobili modificherà ulteriormente la
situazione del settore e a sottrarrà ancora
importanza al desktop nel mondo del business - Una certezza in merito al PC è che in futuro sarà
sempre più portatile
41Il nuovo focus
- Cè unevoluzione strutturale
- dai modelli di business incentrati sul PC
(PC-centric) - a modelli incentrati sulla persona in movimento
(person-centric)
42I nuovi modelli di business
- Nel giro di dieci anni, con la crescente
disponibilità di accesso a banda larga e di nuove
reti wireless, i device mobili dotati di capacità
elaborativa raggiungeranno una diffusione
capillare
43Applicazioni
- Mentre è in viaggio il rappresentante commerciale
di una ditta farmaceutica riceve da un cliente un
ordine per quantitativi superiori a quelli già
anticipati - Con il suo PC tascabile conferma immediatamente
la disponibilità della merce aggiuntiva e i tempi
di consegna per assicurarsi il nuovo ordine
44Applicazioni
- Dopo avere informato i clienti della possibilità
di investire in una software company, un servizio
di intermediazione online riceve ed esegue
lordine di acquisto che un cliente gli trasmette
con il cellulare abilitato al Web mentre si reca
al lavoro
45Applicazioni
- Un manager in viaggio controlla la posta
elettronica con il cellulare - Il terminale è già predisposto per interrogare
laccount di posta elettronica e ciò permette di
accedere, mediante un numero verde, ai messaggi
ricevuti, che vengono letti da un servizio vocale
46Agenda
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allorganizzazione per processi - Evoluzione e
prospettive delle tecnologie informatiche -
Obiettivi, misure, fattori di successo e
indicatori di performance Parte II Gli
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Sistemi gestionali integrati
47GLI STAKEHOLDERS
- SONO I PORTATORI DI INTERESSI OVVERO TUTTE LE
PERSONE INTERESSATE AL FUNZIONAMENTO DELLAZIENDA - SONO
- CLIENTI
- DIPENDENTI
- PROPRIETARI
- FORNITORI
- PUBBLICI AMMINISTRATORI
- .
48QUALE DEVE ESSERE L'OBIETTIVO PRIORITARIO DI
UN'AZIENDA ?
- LA CUSTOMER SATISFACTION
- (LA STAKEHOLDERS SATISFACTION)
49I FATTORI CRITICI DI SUCCESSO
- I PRINCIPALI FATTORI SU CUI SI PUÒ AGIRE PER
ECCELLERE NELLE DIVERSE AREE DELLAZIENDA SONO
STATI DEFINITI DA ROCKART NEL 1979 -
- ESSI SONO DENOMINATI CSF (CRITICAL SUCCESS
FACTORS)
50I CSF COME OBIETTIVO STRATEGICO
- LE AZIENDE DOVRANNO PERÒ SCEGLIERE I LORO
SPECIFICI CSF IN RELAZIONE ALLA STRATEGIA
ADOTTATA - DOVRANNO POI VALUTARE LA PERFORMANCE DELL'AZIENDA
NEI DIVERSI CSF PRESCELTI
51CATEGORIE DI CSF
- Settore di attività
- rispecchiano le aree tipiche di eccellenza
delle aziende del settore - Competizione
- posizionamento competitivo dellazienda con
riferimento alla propria attività, strategia,
ecc. - Fattori ambientali
- vincoli esterni allazienda che condizionano il
successo aziendale - Fattori temporali
- fattori che riguardano la specifica situazione
contingente
I CSF possono evolvere nel tempo
52Un esempiotabella dei CSF per la funzione di
produzione
53CSF UN ESEMPIO
54MISURARE I CSF
- SI DEFINISCONO
- INDICATORI DI PERFORMANCE
- LE INFORMAZIONI DI EFFICACIA/EFFICIENZA SUL
FUNZIONAMENTO DEI PROCESSI IN MODO DA ESSERE
UTILI A COLORO CHE DEVONO PRENDERE LE DECISIONI - SI DEFINISCONO INDICATORI CHIAVE DI PERFORMANCE
(KPI KEY PERFORMANCE INDICATORS) I
MACROINDICATORI IMMEDIATAMENTE COLLEGABILI AI
CSF (CRITICAL SUCCESS FACTORS) - E POSSIBILE QUINDI VALUTARE LA PERFORMANCE
STRATEGICA DELL'AZIENDA INCROCIANDO FRA LORO I
KPI -
55KEY PERFORMANCE INDICATORS
- KPI indicatori che misurano le prestazioni dei
processi aziendali (o di business) - PROCESSO DI BUSINESS utilizzando un determinato
input si ottiente un certo output che ha
lobiettivo di soddisfare determinate richieste
(ad es. di un cliente, di un altro processo,
ecc.) - KPI misurano le prestazioni chiave del processo
- ossia della misura in cui cui loutput soddisfa
il servizio richiesto in rapporto agli input
impiegati - quindi misura di efficienza e misura di
efficacia
PROCESSO (attività e risorse per eseguirle)
input
output
Richieste di servizio
KPI
56LE PRESTAZIONI CHIAVE
- EFFICIENZA
- misura della produttività, dei costi unitari,
ecc. nellottenimento delloutput utilizzando
input e risorse - QUALITA
- misura della conformità delloutput rispetto
alle richieste - (livello di) SERVIZIO
- misura di alcuni parametri tipici delle modalità
con cui si fornisce loutput - ad es. nel caso di un prodotto tempi di
consegna, flessibilità di risposta, ecc.
57GOAL UTILIZZO KPI
- Individuare un numero ridotto di indicatori che
misurino le prestazioni chiave prima indicate
(indicatori competitivi) - efficienza, qualità, servizio
- in aggiunta un numero ridotto di indicatori che
misurino il contesto in cui tali prestazioni sono
state ottenute (indicatori conoscitivi) - volumi di input, volumi di output, (quantità di)
risorse impiegate
58Esempio di KPIil caso di unimpresa di
trasporto
59KEY PERFORMANCE INDICATORS
60PIRAMIDE DELLA PERFORMANCE
61Agenda
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allorganizzazione per processi - Evoluzione e
prospettive delle tecnologie informatiche -
Obiettivi, misure, fattori di successo e
indicatori di performance Parte II Gli
strumenti - Moderno processo decisionale -
Sistemi gestionali integrati
62IL PROCESSO DECISIONALE
- SI DEFINISCE DECISIONALE IL PROCESSO CHE PORTA
A UNA DECISIONE - E COSTITUITO DA TRE FASI
- ANALISI DEL PROBLEMA
- ANALISI DELLE SOLUZIONI
- SCELTA E MESSA IN ATTO DELLA DECISIONE
63ANALISI DEL PROBLEMA
- E COSTITUITO DA ALCUNE SOTTOFASI
- 1) CAPIRE, TRAMITE ADEGUATE INFORMAZIONI
PROVENIENTI DALLA REALTA, CHE ESISTE UN PROBLEMA - 2) STABILIRE ESATTAMENTE QUALE SIA IL PROBLEMA E
QUALI SIANO LE VARIABILI RILEVANTI - 3) RACCOGLIERE DALLA REALTA, TRAMITE OPPORTUNI
SENSORI, TUTTE LE INFORMAZIONI RILEVANTI
64ANALISI DELLE SOLUZIONI
- 4) STABILIRE I CRITERI DI DECISIONE CHE
PRENDONO IL NOME DI - OBIETTIVI SE SONO QUANTITATIVI
- TRAGUARDI SE SONO QUALITATIVI
- 5) COSTRUIRE UN MODELLO METTENDO IN RELAZIONE
VARIABILI RILEVANTI E CRITERI - 6) GENERARE SOLUZIONI ALTERNATIVE TRAMITE
UNANALISI DEL MODELLO
65SCELTA E MESSA IN ATTO
7) VALUTARE LE ALTERNATIVE E SCEGLIERE QUELLA
MIGLIORE IN RELAZIONE AI CRITERI DI DECISIONE 8)
DECIDERE 9) SPERIMENTARE (DO) LA DECISIONE E
CONTROLLARE I RISULTATI (CHECK) 10) APPLICARE
(ACTION) LA DECISIONE ALLA REALTA TRAMITE
OPPORTUNI EFFETTORI
66Decisioni strutturate e non
- Esistono decisioni strutturate, decisioni
semistrutturate o decisioni non strutturate
67DECISIONI STRUTTURATE E NON
- Le prime sono quelle che si presentano
normalmente e, come tali, sono ormai ben definite
tanto da divenire routinarie - Le seconde sono saltuarie, imprevedibili, si
riferiscono a problematiche nuove, poco note,
oppure sono relative a situazioni assai
complesse, difficili da affrontare, relative ad
obiettivi numerosi e, talvolta, conflittuali
68LE DECISIONI STRUTTURATE
- Le decisioni strutturate sono accumulate nel
patrimonio informativo ed operativo delle
organizzazioni - Sono scolpite nei sistemi informativi (o
informatici) con delle procedure applicative,
automatizzate o meno
69LE DECISIONI NON STRUTTURATE
- Più problematiche, invece, sono le decisioni
destrutturate, a causa della loro occasionalità - È interessante notare che le decisioni
destrutturate, pur essendo talvolta "intuitive",
richiedono il supporto di strumenti informativi
molto sofisticati (si pensi solo alle what-if
analysis)
70LE DECISIONI NON STRUTTURATE
- In secondo luogo, si può innescare un benefico
circolo virtuoso entro il paradigma decisionale
poiché, nel tempo, l'approfondimento dell'analisi
di alcune decisioni destrutturate provoca un
aumento di competenze tale da trasformarle in
strutturate
71Il Decision-making tradizionale 1/2
Regime deterministico o riconducibile a tale
Decisione
Azione
Realtà oggetto
EsperienzaBuon sensoIntuitoCultura
72Il Decision-making tradizionale 2/2
- La probabilità di prendere buone decisioni è
strettamente connessa a - qualità intrinseca del decisore
- livello di complessità della realtà
- effettiva assimilabilità del regime decisionale
a quello deterministico - Il decisore scoprirà la validità della
decisione solo dopo aver dato corso allazione - Assessment effettuato a posteriori e quindi dopo
aver superato il punto di non-ritorno
Il mondo è ricco di conseguenze di decisioni
errate
73Il moderno Decision-making -1/2
Regime deterministico e riconducibile a tale
Visione sistemica
DOE, RSM
RO, AI,
Modello
Decisione
Azione
Realtà oggetto
EsperienzaBuon sensoIntuitoCultura
Alternative decisionali
74Il moderno Decision-making 2/2
- La probabilità di prendere buone decisioni è
decisamente più elevata. - Il decisore deve considerare
- leffettivo regime decisionale
- la visione sistemica
- il processo di misurazione delle performance e
degli impatti per le diverse alternative - Lerrore sperimentale del modello è sempre tenuto
sotto controllo
75Coinvolgimento utenza
- Indipendentemente dalle modalità realizzative,
uno dei vincoli progettuali di un DSS (come di
una qualunque piattaforma di Business
Intelligence) è il forte coinvolgimento
dellutente finale - Lutente deve essere sempre profondamente
coinvolto a livello di progetto delle strutture
informative in quanto oltre ad essere il fruitore
del prodotto, è lattore principale
76Coinvolgimento utenza
- Ne discende che, perché un DSS abbia successo, è
necessario che si attivi un progetto culturale,
formativo ed informativo sull'argomento e,
spesso, che vengano realizzati sistemi
informativi ad hoc (customizzati) - Questo non tanto per soddisfare alcune "pulsioni"
intellettuali, ma perché, in un periodo di
transizione verso la Società della conoscenza, la
cultura - e non solo i prodotti - crea il mercato
77Agenda
Presentazione dei contenuti Cenni sul processo di
innovazione tecnologica Parte I Le
competenza - Dallorganizzazione per funzione
allorganizzazione per processi - Evoluzione e
prospettive delle tecnologie informatiche -
Obiettivi, misure, fattori di successo e
indicatori di performance Parte II Gli
strumenti - Moderno processo decisionale -
Sistemi gestionali integrati
78LEVOLUZIONE
- LE ICT SONO ENTRATE IN AZIENDA A PARTIRE DALLE
APPLICAZIONI PER TRATTARE IN MODO RIPETITIVO
QUANTITÀ RILEVANTI DI DATI QUALI CALCOLO PAGHE E
STIPENDI, EMISSIONE BOLLE E FATTURE, GESTIONE
IVA, ECC - TALI SISTEMI SONO CONOSCIUTI COME SISTEMI
AUTOMATICI DI ELABORAZIONE DATI
(EDP ELECTRONIC DATA PROCESSING)
79I SIA
- SI SONO SVILUPPATI PER SVOLGERE SIA ATTIVITÀ
ISTITUZIONALI CHE DI SUPPORTO NELLE FUNZIONI - AMMINISTRAZIONE
- MARKETING
- SVILUPPO PRODOTTI
- PRODUZIONE
80I DUE COMPITI DEI SIA
- REPERIRE, TRASMETTERE, MEMORIZZARE, ELABORARE,
PRESENTARE LE INFORMAZIONI NECESSARIE PER IL
FUNZIONAMENTO DEI PROCESSI OPERATIVI (SI
OPERATIVO) - REPERIRE, TRASMETTERE, MEMORIZZARE, ELABORARE,
PRESENTARE LE INFORMAZIONI NECESSARIE PER I
PROCESSI DI CONTROLLO OVVERO PER GESTIRE
LAZIENDA (SI GESTIONALE)
81I SIA
82I 5 ELEMENTI CARATTERIZZANTI I SIA
- IL PATRIMONIO DEI DATI E DELLE INFORMAZIONI
DISPONIBILI (DB - DATA BASE - INTERNI ED ESTERNI) - I MEZZI TECNICI (HW) PER
- IL REPERIMENTO
- LELABORAZIONE
- LA TRASMISSIONE
- DEI DATI E DELLE INFORMAZIONI
83I 5 ELEMENTI CARATTERIZZANTI
- LE PROCEDURE (SW) PER LACQUISIZIONE DEI DATI,
LELABORAZIONE E LA TRASMISSIONE DELLE
INFORMAZIONI - LE PERSONE CHE UTILIZZANO E SOVRINTENDONO AI
MEZZI E ALLE PROCEDURE - I PRINCIPI ED I VALORI DI RIFERIMENTO PER IL
SISTEMA
84DB NON INTEGRATI
85I SI UFFICIALI
86I SIA
- LA DIVERSIFICAZIONE PER FUNZIONI, SIA IN TERMINI
DI DATA BASE CHE DI SW APPLICATIVI, HA PORTATO A
GROSSI SCOMPENSI - INSERIMENTI DUPLICATI
- RIDONDANZE
- ERRORI
87LEVOLUZIONE
- LEVOLUZIONE TECNOLOGICA HA RESO COMUNQUE
DISPONIBILI APPLICAZIONI PER ALTRE ATTIVITÀ
SPECIALISTICHE - CAD, CAE, CAM PER LA PROGETTAZIONE E LA
PRODUZIONE - MRP I e II (MATERIAL REQUIREMENT PLANNING) PER LA
LOGISTICA (MAGAZZINI, ORDINI, PROGRAMMI, ECC)
88LEVOLUZIONE
- LE CRITICITA INDICATE E LA CRESCENTE
DISPONIBILITÀ DI ELEVATE QUANTITÀ DI INFORMAZIONI
HANNO CONDOTTO DAPPRIMA AD AGGREGARLE
PARZIALMENTE AL FINE DI NON DISPERDERE I DATI PER
LA GESTIONE DEL PRODOTTO (PDM - PRODUCT DATA
MANAGEMENT - EVOLUZIONE DEL CAD)
- E QUINDI A COMPLETARE IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE
IN MODO DA REALIZZARE LA PIENA COERENZA OPERATIVA
FRA LE VARIE AREE DELL'AZIENDA (ERP - ENTERPRISE
RESOURCES PLANNING - EVOLUZIONE DEL MRP)
89I SI UFFICIALI
- È PERTANTO DIVENTATA "VINCENTE" UNA STRATEGIA DI
INTEGRAZIONE DEI DIVERSI SI FUNZIONALI
90IT integrata
- Le IT integrate sono dunque nate negli anni 90
con i sistemi ERP (Enterprise Resource Planning)
per la gestione integrata di molti processi
operativi - Ad oggi ormai si sono estese allinterno e
allesterno delle aziende e si può ragionare solo
in termini di sistemi ICT integrati - Questo ha portato e porterà sempre più a un
grosso cambiamento dellofferta che penalizzerà
le soluzioni legacy sviluppate per risolvere
localmente specifici problemi
91LINTEGRAZIONE
- PER REALIZZARE LINTEGRAZIONE DEI SI E
NECESSARIO CHE I DATABASE AZIENDALI SIANO
INTEGRATI - LINTEGRAZIONE IMPONE CHE I DATI, PUR POTENDO
RISIEDERE SU SUPPORTI DIVERSI, SIANO - FACILMENTE COLLEGABILI
- NON RIDONDANTI
- ORGANIZZATI SECONDO GLI STESSI CRITERI
- ACCESSIBILI SOLO ALLE PERSONE AUTORIZZATE
- SALVAGUARDATI
- ..
92DB INTEGRATI
93I SISTEMI INTEGRATI
94(No Transcript)
95LEVOLUZIONE
- SONO STATI ALTRESÌ INTRODOTTI SI GESTIONALI AD
USO DEI MANAGER - MIS (MANAGEMENT INFORMATION SYSTEMS) PER LA
PRESENTAZIONE SINTETICA DEI PRINCIPALI DATI ALLA
LINEA INTERMEDIA - EIS (EXECUTIVE INFORMATION SYSTEMS) PER LA
SELEZIONE (QUERY) E LA PRESENTAZIONE GUI
(GRAPHICAL USER INTERFACE) DEI DATI DI INTERESSE
AI SINGOLI DECISION MAKER DIREZIONALI -
96LEVOLUZIONE
- LA TECNOLOGIA INFORMATICA HA PERMESSO POI DI
CREARE SISTEMI DI SIMULAZIONE DEGLI EFFETTI
DELLE DECISIONI (WHAT IF ANALYSIS) CHE SONO STATI
RESI OPERATIVI NEI
DSS (DECISION SUPPORT SYSTEMS)
97LEVOLUZIONE
- SI STANNO PROGRESSIVAMENTE DIFFONDENDO SISTEMI DM
(DATA MINING), STRUMENTI AVANZATI DI INTELLIGENZA
ARTIFICIALE (SPESSO BASATI SU RETI NEURALI) CHE
VANNO ALLA RICERCA DELLE INFORMAZIONI NASCOSTE
NELLE AMPIE BASI DATI
98LEVOLUZIONE
- NEGLI ULTIMI ANNI INFINE, SI È VERIFICATA UNA
FORTE EVOLUZIONE VERSO LE RETI DI PC, LOCALI (LAN
- LOCAL AREA NETWORK) E GEOGRAFICHE (WAN - WIDE
AREA NETWORK), IN CUI SI INTEGRANO LE TECNOLOGIE
INFORMATICHE CON QUELLE DELLA COMUNICAZIONE
ELETTRONICA (ICT INFORMATION COMMUNICATION
TECHNOLOGY)
99LEVOLUZIONE
- NEGLI ULTIMI ANNI SI È INIZIATO A REALIZZARE
- LINTEGRAZIONE DEI PROCESSI OPERATIVI DI AZIENDE
DIVERSE (INTEGRAZIONE DELLA SUPPLY CHAIN - IL MIGLIORAMENTO DEL KNOW-HOW AZIENDALE TRAMITE
LINTEGRAZIONE DEI DATA BASE INTERNI
(DATAWAREHOUSE) CON QUELLI ESTERNI (BANCHE DATI) - IL CAMBIAMENTO DEI MODI DI VENDITA (ELECTRONIC
COMMERCE) E DEGLI "SCENARI ECONOMICI" CON CUI
RAPPORTARSI (INTERNET ECONOMY)
100Esigenze aziendali
Sviluppo di progetti integrazione e di
(re)engineering dei processi aziendali e/o della
catena logistica tramite le ICT
101Fonti
- Slide corso Gestione dellInformazione Aziendale,
Prof. Ing. R. Chiavaccini - Slide corso Gestione degli Impianti Industriali 1
e 2, Prof. Ing. R. Mosca - Slide corso Economia Applicata allIngegneria 2,
Prof. Ing. M. Schenone