Title: MALATTIE INFETTIVE E GRAVIDANZA Prof. A. Gulisano
1MALATTIE INFETTIVE E GRAVIDANZAProf. A. Gulisano
2MALATTIE INFETTIVE E GRAVIDANZA
- Schematicamente possono essere suddivise
- malattie batteriche
- malattie virali
- malattie protozoarie
- malattie fungine
3MALATTIE INFETTIVE E GRAVIDANZA
- Dal punto di vista pratico vanno evidenziate le
malattie che fanno parte del complesso - TORCH
4TORCH
- Toxoplasma gondii
- Others
- Rosolia
- Cytomegalovirus
- Herpes simplex
5MALATTIE INFETTIVE E GRAVIDANZA
- La malattie del compleso TORCH hanno in comune
- spesso asintomatiche o pauci sintomatiche
- infezione embrio fetale
- danno fetale variabile
6MALATTIE INFETTIVE E GRAVIDANZA
- Solo raramente cotituiscono un problema per la
gestante - Spesso sono in grado di alterare in maniera più o
meno significativa il decorso e l'esito della
gravidanza stessa
7MALATTIE INFETTIVE E GRAVIDANZA
- anomalie congenite,
- ritardo di crescita intrauterino,
- aborto o morte intrauterina,
8TEAM
Laboratorio analisi
Ostetrico
Infettivologo microbiologo
Pediatra
9Infezione da toxoplasma goondi in gravidanza
10TOXOPLASMA GONDII
- Protozoo ubiquitario
- Riproduzione sessuata intestino dei felini
- riproduzione asessuata terreno
11MALATTIE INFETTIVE E GRAVIDANZA
- la trasmissione della malattia avviene in seguito
al contatto con i gatti e con la ingestione di
alimenti contaminati (carni o verdure poco cotte).
12VIE DI TRASMISSIONE
- Gatti
- Carne poco cotta o cruda
- Carne tritata compressa
- Ortaggi non cotti
- Salumi
- Manipolazione di materiale contaminato
- Pesce ?
13MALATTIE INFETTIVE E GRAVIDANZA
- Quasi sempre la malattia decorre in maniera
asintomatica quindi particolarmente temibile in
gravidanza, poichè essa potrebbe essere
responsabile nel feto, di gravi danni a carico - del sistema nervoso centrale (idrocefalia,
microcefalia, calcificazioni endocraniche
sordità), - dell'occhio (cecità corioretinite)
- di altri organi (fegato, milza, reni).
14Toxoplasmosi effetti
- Aborto
- Morte fetale
- Fetopatia manifesta
- Forme subacute o latenti (corioretinite)
- Forme croniche (alterazioni neurologiche)
15MALATTIE INFETTIVE E GRAVIDANZA
- Il rischio di infezione in utero, in seguito a
parassitemia, ed il conseguente grado di
compromis-sione fetale dipendono dall'epoca
gestazionale.
16(No Transcript)
17MALATTIE INFETTIVE E GRAVIDANZA
- Gli effetti della Toxoplasmosi sul feto saranno
naturalmente tanto più gravi quanto più
precocemente è contratta linfezione.
18Prevenzione e management clinicodosaggio
qualitativo e quantitativo delle IgM e delle
IgGprima della gravidanza o subito dopo la
diagnosi di gravidanza
TOXOPLASMOSI
- Donne immuni
- Non è necessario effettuare altri accertamenti
sierologici -
- Donne non immuni
- Toxo-test ogni 4-6 sett. (D.M. del 20/10/1998)
- Attuazione di misure profilattiche
19Prevenzione e management clinico Misure
profilattiche
- evitare il contatto con i gatti che eliminano le
oocisti con le feci - consumare verdure e frutta crude solo dopo
accurato lavaggio e trattamento con acqua e
bicarbonato - lavarsi accuratamente le mani, in particolare
dopo aver toccato materiale possibilmente
contaminato (giardinaggio, manipolazione di
ortaggi) e prima dei pasti per evitare il
contagio con trasmissione mani-bocca - consumare solo carni ben cotte (le carni crude o
cotte in modo incompleto e gli insaccati possono
contenere cisti di latenza).
20Prevenzione e management clinicoDurante la
sorveglianza mensile con il Toxo-test può
evidenziarsi una sieroconversione indicativa di
primo-infezione materna
- Datare linfezione materna e valutare il rischio
di trasmissione verticale - Iniziare la terapia con spiramicina
- Accertare linfezione fetale attraverso la
diagnosi prenatale (visualizzazione ecografica
delle lesioni ed eventualmente cordocentesi)
21Prevenzione e management clinicoin caso di
accertata infezione fetale è necessario
modificare la terapia poiché la spiramicina non
oltrepassa la barriera placentare.
- Polichemioterapia con pirimetamina e sulfodiazina
in associazione allacido folico
22Rosolia in gravidanza
23ROSOLIA
- Virus Togaviridae
- Vie di trasmissione aerogena
- Rallentamento della moltiplicazione delle cellule
embrio-fetali
24LE INFEZIONI VIRALI IN GRAVIDANZAInfezione da
Virus della rosolia
- Le percentuali di trasmissione transpla-centare
del virus in caso di prima infezione variano a
seconda delletà gestazionale - 90 fino a 10 settimane complete
- 25 fra 23 e 26 settimane
- 100 dopo le 37 settimane
25LE INFEZIONI VIRALI IN GRAVIDANZAInfezione da
Virus della rosolia
- Il passaggio transplacentare del virus non sempre
provoca embriofetopatia per questo bisogna sempre
distinguere tra infezione e malattia. - La trasmissione del virus al feto può avvenire
anche per contatto attraverso il canale da parto
(se la madre in quel momento è in fase viremica)
o dopo il parto con lallattamento.
26Rosolia congenita
- Embriopatia rubeolica
- ( I trimestre)
- Fetopatia rubeolica
- ( dopo I trimestre)
27Embriopatia rubeolica
- Triade di Gregg (1941)
- Cataratta
- Malformazioni cardiache
- Sordità
28Embriopatia Rubeolica
Persistenza Botallo DIV, DIA Stenosi polmonare
- Cataratta
- Retinopatia sale e pepe
- Malformazioni cardiache
- Sordità
- Microcefalia ed anomalie encefalo
Agenesia/ipoplasia organo del Corti
Dilataz. ventricoli Calcificazioni Agenesia corpo
calloso
29Fetopatia rubeolica
- Nel 2-3 trimestre si può instaurare una
fetopatia evolutiva caratterizzata da - Alterazioni ossee anomalie dellosteogenesi e
dellossificazione - Alterazioni ematiche anemia, porpora
trombocitopenica - Alterazioni viscerali epatosplenomegalia,
lesioni neurologiche.
30Fetopatia Rubeolica
- Morte fetale e/o natimortalità
- Forme sepsi simili
- Late onset diseases
Interessamento viscerale CID
Calcificazioni endocraniche Minimal brain damage
31LE INFEZIONI VIRALI IN GRAVIDANZAInfezione da
Virus della rosolia
- La prevenzione dellinfezione si articola in 2
fasi - Identificazione dei soggetti a rischio
valutazione del titolo anticorpale in tutte le
donne in età feconda (il 20-30 non risulta
immunizzato). - Protezione dei soggetti non immunizzati mediante
la vaccinazione con virus vivo attenuato. La
vaccinazione è controindicata in gravidanza e va
ripetuta se il titolo anticorpale non cresce dopo
5-6 mesi. E consigliabile evitare il
concepimento per almeno 3 mesi dopo la
vaccinazione.
32LE INFEZIONI VIRALI IN GRAVIDANZAInfezione da
Virus della rosolia
- Gestanti che non risultano immunizzate devono
- evitare di esporsi al contagio almeno per le
prime 16 settimane, - in caso contrario potranno essere somministrate
Ig iperimmuni specifiche.
33Infezione da CMVin gravidanza
34LE INFEZIONI VIRALI IN GRAVIDANZAInfezione da
Cytomegalovirus
- Come per tutti gli Herpes virus dopo la prima
infezione si osservano periodi di latenza
interrotti da periodi di riattivazione. - È possibile anche la reinfezione
35Citomegalovirus
- 90 in età scolare nei Paesi in via di sviluppo
- 50 nei soggetti adulti nei Paesi
industrializzati
36LE INFEZIONI VIRALI IN GRAVIDANZAInfezione da
Cytomegalovirus
- Il contagio verticale materno-fetale può avvenire
per - via transplacentare
- via ascendente (anche attraverso membrane
integre quando si trova nelle secrezioni
cervicovaginali) - contatto diretto durante il parto
37LE INFEZIONI VIRALI IN GRAVIDANZAInfezione da
Cytomegalovirus
- Può esservi anche contagio postnatale attraverso
- allattamento al seno
- contatto con la madre (per es. secrezioni
nasofaringee, urina) - Linfezione connatale e postnatale di regola non
provocano una malattia conclamata neonatale
38LE INFEZIONI VIRALI IN GRAVIDANZAinfezione da
Citomegalovirus
- Linfezione transplacentare può avvenire sia in
corso di prima infezione, sia in corso di
riattivazione o reinfezione durante la
gravidanza. - Prima infezione rischio di trasmissione al feto
del 20-50, in questi casi solo il 2 dei feti
manifesterà la fetopatia alla nascita. - Riattivazione rischio di trasmissione al feto
dell 1, senza segni clinici manifesti alla
nascita.
39LE INFEZIONI VIRALI IN GRAVIDANZAinfezione da
Citomegalovirus
- Infezione nel 1 trimestre di gravidanza è la
più grave - Prematurità,
- Microcefalia con calcificazioni cerebrali,
- Corioretinite,
- Epatosplenomegalia,
- Iperecogenicità delle anse intestinali,
- Cardiomegalia (miocardite).
- 2 trimestre le su dette manifestazioni sono
meno gravi, alcune possono mancare del tutto. - 3 trimestre il bambino alla nascita appare sano.
40Citomegalovirus Manifestazioni neurologiche alla
nascita
- Malformazioni corpo calloso e cervelletto
- Calcificazioni endocraniche
- Microftalmia e/o anoftalmia
41LE INFEZIONI VIRALI IN GRAVIDANZAinfezione da
Citomegalovirus
- La primo-infezione in gravidanza può essere
documentata solo con esami sierologici seriati
che mostrino lavvenuta sieroconversione, le IgM
anti-CMV sono presenti dell80 delle
primo-infezioni e nel 20 delle riattivazioni. - Misure preventive sono costituite dalle comuni
misure igieniche. - Si sta studiando la realizzazione di un vaccino
per le donne siero-negative.
42LE INFEZIONI VIRALI IN GRAVIDANZAHerpes simplex
- Prima infezione
- linfezione transplacentare del prodotto del
concepimento avviene solo in caso di viremia
materna, quindi solo in caso di prima infezione
durante la gravidanza (evenienza molto rara).
43LE INFEZIONI VIRALI IN GRAVIDANZA Herpes simplex
- 1 e 2 trimestre di gravidanza dal 20 al 50
dei casi il virus attraversa la barriera
placentare e provoca aborto o parto pretermine di
un feto premorto o non vitale. - 3 trimestre di gravidanza linfezione
transplacentare avviene con una frequenza
superiore al 50, la fetopatia è caratterizzata
da gravi manifestazioni meningoencefalitiche e
polivisceritiche con una mortalità neonatale che
supera il 30.
44LE INFEZIONI VIRALI IN GRAVIDANZA Herpes simplex
- Terapia chemioterapia antivirale con Aciclovir.
- Laciclovir passa la barriera placentare e
raggiunge dosi terapeutiche anche a livello
fetale e non vi è rischio documentato di effetti
secondari sul feto. - Al momento del parto il taglio cesareo elettivo
non fornisce protezione per il feto che potrebbe
già essersi infettato per via transplacentare. - La puerpera in trattamento con Aciclovir può
allattare il neonato.
45LE INFEZIONI VIRALI IN GRAVIDANZAVaricella-zooste
r
- La varicella nella gestante è unevenienza molto
rara, il 95 della popolazione adulta è
naturalmente immune per aver contratto la
malattia in età pediatrica. - L herpes zooster rappresenta una riattivazione
del virus, per cui qualora si manifesti in
gravidanza non bisogna temere il contagio del
feto in utero che è protetto dagli anticorpi
materni della classe IgG che passano la barriera
feto-placentare.
46LE INFEZIONI VIRALI IN GRAVIDANZA
Varicella-zooster
- Nel 1 trimestre è basso il rischio di aborto e
rara (solo 2 dei casi) la sindrome da varicella
congenita -
- nel 2 e 3 trimestre laborto, il parto
pretermine, la morte fetale e linfezione fetale
sono rarissime.
47LE INFEZIONI VIRALI IN GRAVIDANZA
Varicella-zooster
- Il rischio di infezione e di malattia grave è
particolarmente elevato se lesantema materno
compare nei 7 giorni precedenti e successivi al
parto, mentre decresce progressivamente
allontanandosi da questo.
48LE INFEZIONI VIRALI IN GRAVIDANZA
Varicella-zooster
- Terapia la terapia nella gestante è sintomatica e
si consiglia la somministrazione di Aciclovir
quando compaiono segni di compromissione
polmonare. - Se la gestante è stata esposta a rischio di
contagio vanno dosati gli anticorpi sierici, se
questi sono assenti andrebbero somministrate Ig
specifiche entro 96 ore dallipotetico contagio. - E sconsigliato lutilizzo del vaccino non
essendo noti gli effetti sul feto.
49Epatitiin gravidanza
50Epatiti viraliEpatite A
- non vi è rischio di embriopatia ed è eccezionale
il rischio di trasmissione al feto - se compare nel terzo trimestre aumenta di poco
il rischio di parto pretermine - se il parto avviene durante la fase infettiva
materna si devono dare Ig aspecifiche al neonato
per prevenire il contagio postnatale
51Epatiti viraliEpatite B
- Trasmissione materno-fetale
- passaggio transplacentare (soprattutto nella
seconda metà della gravidanza) - infezione connatale (durante il parto in
gestanti con malattia in atto o portatrici
croniche) - infezione post-natale
52Epatiti viraliEpatite B
- Eseguire la determinazione nel siero dellHBsAg
allinizio della gravidanza e nel terzo
trimestre. - In caso di infezione materna presunta la
profilassi prevede luso di immunoglobuline
specifiche HBIG. - La vaccinazione viene eseguita solo in
condizione extragravidica.
53Epatiti viraliEpatite B
- La preferenza del taglio cesareo non è da tutti
giustificata poiché vi è lo stesso il contatto
del feto con il sangue materno - Tutti i nati da madre HBsAg devono essere
sottoposti a profilassi - Attuando la profilassi neonatale la preclusione
verso lallattamento al seno da parte di donne
HBsAg ha perso molta dellimportanza che
rivestiva in passato.
54Epatiti viraliEpatite C
- La trasmissione verticale del HCV non provoca
embrio-fetopatia specifica, ma può provocare
linsorgenza di epatite entro il primo anno di
vita. - Linfezione connatale può dare origine ad una
forma di epatite cronica subclinica o ad uno
stato di portatore sano, ambedue forse associati
con la comparsa di cirrosi allinizio delletà
adulta. - Lallattamento al seno non è più controindicato,
come avveniva in passato, visto il bassissimo
rischio di trasmissione.
55Epatiti virali
- Epatite E
- Colpisce le donne gravide con frequenza molto
superiore rispetto alla popolazione generale ed
il suo andamento in gravidanza è molto più grave. - Non provoca embriofetopatie specifiche ma
comporta un aumento della mortalità fetale come
conseguenza della compromissione della salute
materna. - Non esiste mezzo di prevenzione.
56HIV E GRAVIDANZA
57IMPATTO DELLA GRAVIDANZA SULLEVOLUZIONE DELLA
MALATTIA
- NELLE DONNE ASINTOMATICHE ED IMMUNOCOMPETENTI LA
GRAVIDANZA NON ACCELERA LA PROGRESSIONE. - LA CARICA VIRALE PLASMATICA NON SEMBRA ESSERE
MODIFICATA DALLA GRAVIDANZA.
58INFLUENZA DELLHIV SULLA GRAVIDANZA
- LINFEZIONE DA HIV È ASSOCIATA AD UN AUMENTO DI
TASSO DI
- ABORTO, PARTO PREMATURO,
- ROTTURA PREMATURA DELLE MEMBRANE,
- RITARDO DI CRESCITA, MORTE IN UTERO.
- IN CASO DI DEFICIT IMMUNITARIO POSSONO
SOPRAGGIUNGERE COMPLICANZE INFETTIVE. - QUADRO EMOCOAGULATIVO ALTERATO CARATTERIZZATO DA
PIASTRINOPENIA
59RUOLO DELLOSTETRICO- GINECOLOGO
- SORVEGLIANZA SULLO STATO DI SALUTE DELLA GRAVIDA
- PREVENZIONE DELLA TRASMISSIONE MATERNO-FETALE
60CONTROLLI DA EFFETTUARE ALLA PRIMA VISITA
QUADRO CLINICO EMOCROMO,PIASTRINE CD4,CD8 CARICA
VIRALE
HCV,HBV, TRANSAMINASI, VDRL,TPHA,TOXO,CMV,
IDR (intradermoreazione)
- Striscio cervicale di screening
61PREVENZIONE TRASMISSIONE MATERNO-FETALE
- RIDURRE LA CARICA VIRALE MATERNA PLASMATICA E
GENITALE ANTIRETROVIRALI ALLA MADRE - RIDURRE LESPOSIZIONE AL TERMINE DELLA GRAVIDANZA
E DURANTE IL TRAVAGLIO CESAREO PROGRAMMATO - TRATTAMENTO DEL NEONATO PROFILASSI
POSTESPOSIZIONE - SOPPRIMERE LESPOSIZIONE POSTNATALE
ALLATTAMENTO ARTIFICIALE
62Infezione da Parvovirus B19in gravidanza
63LE INFEZIONI VIRALI IN GRAVIDANZAInfezione da
parvovirus B-19
- Il passaggio al feto avviene soltanto durante la
fase viremica cioè durante la primo-infezione. - Nel 1 trimestre in circa 1/3 dei casi si avrà il
passaggio transplacentare, questa percentuale
aumenta dopo la 20 settimana di gestazione.
64LE INFEZIONI VIRALI IN GRAVIDANZAInfezione da
parvovirus B-19
- Il virus può provocare laborto poiché ha
unazione distruttiva sulle cellule progenitrici
della serie rossa quindi provoca anemia con
conseguente idrope, insufficienza cardiaca e
morte endouterina. - Nei feti che sopravvivono non è documentato un
aumentato rischio di malformazioni.
65LE INFEZIONI VIRALI IN GRAVIDANZAInfezione da
parvovirus B-19
- In caso di idrope fetale entro la 30 settimana di
gestazione alcuni autori propongono una
cordocentesi e una trasfusione endouterina se
lematocrito fetale è lt25. - Se lidrope si manifesta dopo la 30 settimana è
preferibile far nascere il bambino in modo da
curarlo più agevolmente
66Infezioni batterichein gravidanza
67TUBERCOLOSI POLMONARELA GRAVIDANZA NON
INFLUISCE SULLA MALATTIALA MALATTIA CURATA NON
INFLUISCE SULLA GRAVIDANZA POSSIBILE LA
TRASMISSIONE AL FETO via transplacentare o
deglutizione di L . A infetto da focolai deciduali
68 UTILE LINTRADERMOREAZIONE ALLA TUBERCOLINA
DATA LIMPORTANZA DELLA TERAPIA IN CASO DI
SOSPETTO RADIOGRAFIA AL TORACE SCHERMANDO
LADDOMETERAPIAISONIAZIDE E VITAMINA B6,
ETAMBUTOLO, RIFAMPICINACHEMIOPROFILASSI E
RADIOSORVEGLIANZA DOPO IL PARTO PER 3-4 MESI
69TIFOABORTO E PARTO PRETERMINETERAPIACLORANFEN
ICOLO AMPICILLINA, CEFTRIASSONE,
CIPROFLOXACINAVACCINAZIONE NON CONTROINDICATA