Io penso che tu pensi… - PowerPoint PPT Presentation

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Io penso che tu pensi…

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Io penso che tu pensi La Teoria della Mente e il suo sviluppo La comprensione dei contenuti mentali dell altro Esiste una capacit mentale intuitiva relativa ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Io penso che tu pensi…


1
Io penso che tu pensi
  • La Teoria della Mente
  • e il suo sviluppo

2
La mia mente funziona come la pellicola di un
film. Ecco perché sono bravissimo a ricordare le
cose, come le conversazioni che ho trascritto nel
libro, cosa indossano le persone o il loro
profumo, perché la mia testa possiede una sorta
di memoria olfattiva che funziona come una
colonna sonora. Quando mi si chiede di ricordare
qualcosa io non faccio altro che premere il tasto
Riavvolgere e Andare avanti veloce e Pausa come
un videoregistratore, o meglio un DVD perché non
ho bisogno di riavvolgere tutto il nastro per
trovare il ricordo di qualcosa avvenuto tanto
tempo prima. E inoltre non ci sono pulsanti,
perché è tutto nella mia testa. Se qualcuno mi
dice - Christopher, raccontami com'era tua
madre, - io sono in grado di Riavvolgere
un'enorme quantità di scene differenti e
raccontare esattamente com'era in ognuna di esse.
Per esempio potrei tornare indietro al 4 luglio
1992 quando avevo 9 anni. Era sabato, eravamo
partiti per la Cornovaglia e quel pomeriggio
stavamo sdraiati sulla spiaggia, in un posto
chiamato Polperro.
3
Mia madre indossava un paio di pantaloncini corti
di jeans e il pezzo di sopra di un bikini azzurro
e fumava sigarette Consulate che odoravano di
menta. Non nuotava. Stava prendendo il sole stesa
su un asciugamano a strisce rosse e viola e
leggeva un libro di Georgette Heyer intitolato
The Masqueraders. Dopo essersi abbronzata un po',
si tuffò in acqua e - Cazzo se è fredda, -
esclamò. Mi disse di entrare in acqua, ma a me
non piace nuotare perché non mi piace togliermi i
vestiti. Allora lei mi suggerì di arrotolarmi i
pantaloni e fare qualche passo, e io obbedii.
Rimasi li in piedi dentro l'acqua, immobile. Mia
madre disse - Guarda. Si sta bene -. Fece un
tuffo all'indietro e sparì e io in quel momento
pensai che uno squalo l'avesse divorata e
cominciai a gridare. Allora lei riemerse
dall'acqua e mi si avvicinò tenendo la mano
destra sollevata e le dita aperte a ventaglio. -
Avanti, Christopher, toccami la mano. Avanti.
Smettila di urlare. Toccami la mano. Ascoltami,
Christopher. Puoi farcela -. E dopo un po' smisi
di urlare e tesi la mano sinistra aperta a
ventaglio e le nostre dita e i nostri pollici si
sfiorarono. Mia madre disse - È tutto a posto,
Christopher. Va tutto bene. Non ci sono squali in
Cornovaglia, - e allora mi sentii meglio.
Mark Haddon, Lo strano caso del cane ucciso a
mezzanotte, Einaudi, 2003, p.92
4
Un giorno tornai a casa da scuola e non trovai
nessuno Unora e mezzo dopo arrivò mio padre.
Andai da lui e lo trovai seduto in cucina, lo
sguardo fisso sulla finestra che dava sul retro.
Penso che non vedrai più tua madre per un po
disse. Pronunciò queste parole senza guardarmi.
Continuava a tenere gli occhi fissi sulla
finestra. Di solito le persone mi guardano quando
parlano con me. So che stiamo tentando di intuire
quello che mi passa per la testa, ma sono io
invece che non riesco a capire cosa stanno
pensando. E come stare in una stanza con un
vetro specchiato, uguale a quelli che si vedono
nei film di spionaggio. Invece mi piaceva, il
fatto che mio padre mi parlasse senza guardarmi.
Mark Haddon, Lo strano caso del cane ucciso a
mezzanotte, Einaudi, 2003, pp.30-31
5
La comprensione dei contenuti mentali dellaltro
  • Esiste una capacità mentale intuitiva relativa
    alla comprensione degli stati mentali dellaltro
  • Guardare gli altri ? canale visivo per entrare in
    contatto con la mente dellaltro
  • Esistono differenze individuali dovute a diversi
    fattori e che si collocano lungo un continuum

Lastra di vetro
Vetro specchiato
6
Le funzioni della teoria della mente
  • Essenzialmente di tipo sociale ? dare un senso ai
    comportamenti e alle interazioni sociali,
    compiere ipotesi e previsioni
  • Funzione comunicativa ? comunicazione competente
    ed adeguata andare oltre il significato
    letterale della frase e cogliere lintento
    comunicativo dellaltro ? aspetti pragmatici del
    linguaggio

7
  • Funzione adattiva dando senso a ciò che dicono e
    fanno gli altri, il comportamento diventa
    prevedibile ? condotte più flessibili e
    appropriate alla situazione
  • Funzione protettiva situazioni di disagio,
    percorsi evolutivi critici ? separare lo stato
    mentale del caregiver dal proprio stato mentale ?
    capacità di differenziare il Sè

8
Approcci teorici alla ToM
  • Psicologia, anni 70 svolta contestualista ? da
    cognizione intraindividuale a cognizione situata,
    distribuita o condivisa nei contesti.
  • Contesto non solo ciò che sta intorno ma parte
    integrante di noi e del nostro modo di costruire
    la realtà.

Approcci alla ToM
Concezioni socio-contestuali di stampo
vygotskiano e bruneriano
Concezioni intraindividuali di stampo piagetiano
Theory-theory Modulare
Simulazione
Forme di Vita Narrazione Interazionismo
9
La theory-theory (Perner, Wellman, Gopnik)
  • Teoria della Mente teoria scientifica
  • I concetti infantili degli stati mentali sono
    principi teorici astratti e non osservabili che
    vengono usati per interpretare i comportamenti.
  • La teoria può essere falsificata o ampliata
    dallesperienza
  • Per alcuni la costruzione della teoria parte
    comunque dallesperienza diretta (Wellman), per
    altri esiste una logica del tutto-o-nulla fino a
    4 anni quando si sviluppa la metarappresentazion
    e non vi è una vera e propria teoria (Perner)

10
Lapproccio modulare (Fodor, Leslie, Baron-Cohen)
  • La teoria è innata ed emerge con la maturazione
    di moduli geneticamente determinati
  • Il bambino possiede i concetti adulti fin
    dallinizio ciò che cambia è la loro capacità di
    utilizzarli
  • Leslie ? 3 moduli ToBy (3-4 mesi) ToMM (8mesi-
    2 anni) SP (4-5 anni)
  • Baron-Cohen ? 4 moduli ID EED (primi 9 mesi)
    SAM (9-18 mesi) ToMM (3-4 anni)

11
La simulazione(Harris, Johnson)
  • Il bambino comprende gli stati mentali attraverso
    processi di simulazione
  • Parte dalla conoscenza dei propri stati mentali e
    generalizza i nessi fra situazioni-stati
    mentali-azioni agli altri
  • I concetti hanno origine dallesperienza diretta
    che i bambini fanno dei propri stati mentali ? no
    costruzione dei concetti come principi teorici
  • Johnson ? importanza del linguaggio dei genitori
    Non sapeva che tu lo volessi

12
Le prospettive socio-culturali(Dunn, Bruner,
Hobson, Olson)
  • Raccolgono leredità di Vygotsky
  • Forme di vita (Dunn) ? processi di
    socializzzazione gruppo pari, fratelli, famiglia
  • Narrazione (Bruner) ? esperienza di
    acculturazione creazione di script e format
    interpretazione dei genitori esperienza propria
    costruita con termini che vengono attribuiti
    anche agli altri ? gli altri hanno esperienze
    simili alle mie
  • Interazionismo (Hobson) ? peso determinante dei
    contesti affettivamente connotati

13
Lo sviluppo della ToM
  • Precursori della ToM intenzione comunicativa
    dichiarativa (il gesto dellindicare) gioco
    simbolico comprensione della percezione visiva
  • 2 anni ? psicologia del desiderio
  • 3 anni ? psicologia del desiderio/credenza
  • 4 anni ? falsa credenza di primo ordine
  • 6-7 anni ? falsa credenza di secondo ordine

14
Psicologia del desiderio
  • A 2 anni
  • Uso di termini linguistici per descrivere
    desideri ed emozioni (sé-altro)
  • Comprensione della mente basata sui desideri
  • Comprensione del ruolo dei desideri sul
    comportamento

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Psicologia del desiderio
  • Esempio di dialogo
  • Giulia (26) Mamma,. Voglio il gelato
  • Mamma No, prima devi finire di mangiare quello
    che hai nel piatto
  • Giulia Ma io lo voglio, adesso vado a prenderlo

16
Psicologia del desiderio/credenza
  • A 3 anni
  • Comprensione delle vere credenze (riferite ad un
    dato di realtà)
  • Discorsi riferiti alle credenze
  • Ruolo delle credenze nelle interazioni personali
    (confronti conflitti liti etc.)

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Psicologia del desiderio/credenza
  • Esempio di dialogo
  • Mamma Andrea, hai fatto male a Luca! Perché
    lhai fatto?
  • Andrea (35) Perché Luca è cattivo, voleva
    rompere il mio trenino
  • Mamma Pensi che Luca labbia fatto apposta?
  • Andre Sì, penso che Luca è cattivo

18
Triade desiderio credenza azione
Sé Realizza unazione allo scopo di soddisfare un
desiderio o sulla base di una credenza Bambino
compie Y perché crede/desidera K
Altro Prevede lazione di un soggetto (altro)
sulla base di una credenza/desiderio X farà Y
perché crede/desidera K
19
Compito di vera credenza
  • Wellman (1991)
  • Costruisce una prova per valutare la capacità del
    bambino di prevedere lazione di un soggetto X
    tenendo in considerazione i suoi
    desideri/credenze
  • COMPITO DI VERA CREDENZA
  • Vera credenza perché basato su un dato di realtà

20
Compito di vera credenza
Viene narrata la storia di un personaggio che
desidera giocare con il proprio gattino.. Ma il
gatto non si trova in casa può essere sia in
cucina che in giardino
21
Compito di vera credenza
Si informa il bambino che il protagonista crede
che sia in giardino. Quindi gli viene chiesto
dove il personaggio cercherà il gattino.
22
Compito di vera credenza
  • Per superare la prova il bambino deve usare
    congiuntamente
  • Informazione sul desiderio di X
  • Informazione sulla credenza di X

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Falsa credenza di I ordine
  • A 4 anni
  • Comprensione della mente come sistema
    rappresentazionale
  • Comprensione dellesistenza di rappresentazioni
    mentali
  • Si struttura il pensiero ricorsivo di I ordine
  • Come si manifesta?
  • Battistelli (1995) Io penso che tu pensi X
  • Comprensione che lazione di una persona può
    derivare da una credenza che può non
    corrispondere con il dato di realtà

24
Compito di falsa credenza
  • Il test che valuta tale competenza è il
  • COMPITO DI FALSA CREDENZA
  • Il bambino deve essere capace di attribuire ad un
    altro soggetto una falsa credenza rispetto alla
    realtà e di rappresentarsi il contenuto della
    mente dellaltro come diverso dal proprio
  • Due compiti
  • Wimmer, Perner (1983) Spostamento inatteso
  • Perner, Leekman, Wimmer (1987) Scatola
    Ingannevole

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Spostamento inatteso
  • Al bambino viene raccontata una storia i cui
    protagonisti sono un bambino, di nome Maxi, e la
    sua mamma.
  • Lo sperimentatore mette in scena una precisa
    sequenza di azioni
  • Maxi, in presenza della madre, ripone un pezzo di
    cioccolata in un determinato armadio della cucina
    e in seguito si allontana per giocare
  • Durante la sua assenza la mamma, per cucinare,
    prende il cioccolato dallarmadio dove era stato
    riposto e lascia la parte rimanente in un altro
    armadietto
  • Poi la madre si allontana dalla scena
  • A questo punto Maxi ritorna in cucina
  • Non ha assistito allo spostamento (inatteso)
    della cioccolata e quindi ignora la nuova
    collocazione

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Spostamento inatteso
Maxi dove cercherà la cioccolata?
27
Spostamento inatteso
Compito di Sally e Anne di Frith (1989)
28
Scatola ingannevole
  • Perner, Leekman, Wimmer (1987)
  • Si chiedono se il fallimento nel compito di falsa
    credenza sia dovuto alla difficoltà del soggetto
    testato di tenere in considerazione laspettativa
    implicita del protagonista (un oggetto rimane
    laddove è stato collocato)
  • Gli autori decidono di rendere esplicita tale
    aspettativa allinterno della narrazione
  • I bambini di 3 anni falliscono ancora

29
Scatola ingannevole
  • Perner, Leekman, Wimmer (1987)
  • Il bambino, insieme ad un amico, viene condotto
    in una stanza con la promessa che il ricercatore
    mostrerà loro il contenuto di una scatola
  • Allamico, però, viene anche detto di aspettare
    il suo turno fuori dalla porta
  • Allinterno della stanza viene mostrata al
    bambino una scatola di Smarties
  • Si chiede al bambino che cosa pensa che ci sia
    nella scatola
  • Il bambino risponde Smarties
  • A questo punto gli si mostra che in realtà si
    sbaglia e che la scatola contiene una matita
  • Entra il suo amico a cui verrà mostrata la
    scatola il bambino deve dire cosa si aspetta che
    lamico pensi ci sia nella scatola
  • Secondo te cosa penserà (nome dellamico)
    che ci sia qui dentro?

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Scatola ingannevole
  • Prerequisiti al superamento del compito di falsa
    credenza (I ordine)
  • Sapersi decentrare dalla propria conoscenza
  • Saper rappresentare la credenza (falsa)

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Falsa credenza di II ordine
  • A 6-7 anni
  • Il bambino accede ad un pensiero ricorsivo più
    complesso meta-rappresentazione
  • Io penso che tu pensi che X pensi Y
  • Perner, Wimmer (1985) costruiscono un compito
    che permette di valutare questo pensiero
  • COMPITO DI FALSA CREDENZA DI II ORDINE

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Compito di John e Mary
  • Al bambino si racconta la storia di J. E M. che
    giocano insieme nel parco
  • Lì vedono un carretto dei gelati
  • Mentre M. va a casa a prendere il denaro per
    comprare il gelato J. vede il carretto spostarsi
    verso la chiesa
  • Anche M., però, viene a conoscenza, allinsaputa
    di J. che il gelataio si è spostato

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Compito di John e Mary
Compito di falsa credenza di II ordine di Perner,
Wimmer (1985), rappresentazione grafica di M.
Lavazza
34
Compito di John e Mary
  • A questo punto si chiede al bambino
  • Dove pensa John che Mary sia andata a comprare
    il gelato?
  • Per rispondere in modo corretto il bambino deve
    tenere in considerazione che John non sa che Mary
    è a conoscenza del fatto che il carrettino si è
    spostato
  • Deve avere a disposizione un pensiero ricorsivo
    di tipo triadico

La prova viene superata intorno ai 6-7 anni
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Riflessioni sulla metodologia
  • Il paradigma sperimentale della falsa credenza
    valuta veramente le abilità mentalistiche del
    bambino?
  • Distinzione tra competence (possesso di
    unabilità) e performance (prestazione in un
    compito
  • Distinzione implicito-esplicito elaborazione di
    un compito che dimostri il possesso della falsa
    credenza a livello implicito (Clements e Perner,
    1994 Battacchi et al., 1998)
  • Aspetti linguistici scarsi risultati di bambini
    di tre anni dovuti non a mancanza di competenza
    ma a difficoltà dovute al compito ? linguaggio
    complesso che richiede inferenze (Siegal, 1994).
    Uso di bambole ed oggetti, coinvolgimento diretto
    del bambino
  • La performance è un fattore necessario, ma non
    sufficiente per dimostrare lacquisizione della
    teoria della mente

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Esempi di test per valutare la ToM
37
La gente mi confonde. Per due ragioni,
fondamentalmente. La prima è che la gente parla
molto senza usare le parole. Siobhan dice che se
si solleva un sopracciglio, questo gesto può
significare molte cose differenti. Può voler
dire Voglio fare sesso con te, ma può anche
essere inteso come Hai appena detto una cosa
veramente stupida. Siobhan dice anche che se
chiudi la bocca e respiri forte col naso
significa che sei rilassato, oppure che ti stai
annoiando, o che sei arrabbiato, e che tutto
dipende da quanta aria esce dalle narici e quanto
respiri velocemente e quale forma assume la bocca
quando lo fai e in che modo stai seduto e che
cosa hai appena finito di dire e centinaia di
altri piccoli indizi troppo complicati per poter
essere elaborati in pochi secondi. La seconda
ragione è che la gente spesso parla usando delle
metafore. Ecco alcuni esempi di metafore Ho
riso a crepapelle. Avevano uno scheletro
nell'armadio. Toccare il cielo con un dito.
Avere un diavolo per capello. Gli è andata
la luna di traverso.
Mark Haddon, Lo strano caso del cane ucciso a
mezzanotte, Einaudi, 2003, p.21
38
"Il mio non sarà un libro divertente. Non sono
capace di raccontare le barzellette o fare giochi
di parole perché non li capisco. Eccone uno, per
esempio. Uno di quelli che racconta mio
padre. Aveva la faccia un po' tirata, ma solo
perché aveva chiuso le tende. So perché dovrebbe
far ridere. Gliel'ho chiesto. È perché il verbo
tirare in questa frase ha due significati
diversi 1) essere tesi, esausti, 2) tirare le
tende, e il significato 1 si riferisce solo
all'espressione del viso, il 2 soltanto alle
tende. Se cerco di ri-raccontarmi questo gioco
di parole mentalmente, cercando di pensare ai due
diversi significati del verbo, per me è come
ascoltare due differenti brani musicali allo
stesso tempo mi sento a disagio e fuori posto
come quando mi arriva quel rumore indistinto di
cui parlavo prima. È come se due persone diverse
mi parlassero tutte insieme contemporaneamente di
due argomenti diversi. Ed ecco perché in questo
libro non ci saranno giochi di parole".
Mark Haddon, Lo strano caso del cane ucciso a
mezzanotte, Einaudi, 2003.
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