Title: Teodosio / Ambrogio
1Teodosio / Ambrogio
Istituto Patristico Augustinianum
- Seminario Patrologia fondamentale IV sec
- Emmanuel Lewis
- Sebastien Mukurizehe
- Benjamín Nava
7 Gennaio 2009
2Contenuto
1
Il rapporto tra Ambrogio e gli imperatori
2
De Callinico
3
La strage di Tessalonica e la penitenza di
Teodosio
3Ambrogio e gli imperatori
Valentiniano (364-375) e Valente (364-378
Graziano (375-383)
Ambrogio
Valentiniano II (375-392)
Massimo usurpatore (383-394)
Teodosio (11 Gen., 347 - 395)
4La personalità di Teodosio (11 Gen., 347 395)
Ambrogio e Teodosio
La personalità dAmbogio (337? 397)
Il rapporto
ha paragonato il vescovo a un usuraio che presta
una somma di denaro ai suoi fedeli per ricavarne
il più grande reddito possibile
5Epistola 51
- Ambrogio invitò limperatore a fare penitenza
prima di tornare ai sacramenti -
Consiglio, prego, esorto, ammonisco, perché mi
addolora che tu che eri un esempio di pietà senza
pari, che avevi raggiunto il vertice della
clemenza, che non tolleravi che i singoli
colpevoli fossero esposti al pericolo non sia
addolorato per la morte di tanti innocenti.
Anche se ho combattuto con grande successo, il
culmine delle tue opere fu sempre il sentimento
religioso.
6Il testimonio di Teodoreto
- Quando poi, il tempo invitava ad offrire doni
alla sacra mensa, si alzò con pari lacrime ed
entrò nel tempio. Offerti i doni, si fermò, come
era solito, dentro, presso il cancelli. Ma di
nuovo il grande Ambrogio non tacque e mostrò la
differenza dei luoghi. Prima gli chiese se
avesse bisogno di qualcosa avendo quello
risposto che aspettava di partecipare ai divini
misteri, con laiuto del protodiacono, gli disse
O imperatore, linterno è accessibile per i soli
sacerdoti, per tutti gli altri è inaccessibile.
Esci dunque e unisciti agli altri della folla.
La porpora, infatti fa re, non sacerdoti (Teod.
HE V, 17)
7Il giudizio di Drobner
- Nè Ambrogio nè Teodosio valutarono questatto
dal punto di vista politico ma come un atto di
disciplina interno alla chiesa che non veniva a
modificare i rapporti ufficiali, nè tantomeno
come un primo segno della sovraordinazione della
chiesa allo stato era solo un intervento
specifico dellattività pastorale.
8C A L L I N I C O
9Diagram
Domanda - guida
Un cristiano può contribuire alla costruzione o
alla ricostruzione di una sinagoga?
10La risposta dAmbrogio, oratore-teologo
non si addice ad un imperatore negare la
libertà di parola né ad un vescovo tacere ciò che
pensa. In voi imperatori non c'è dote tanto
gradita al popolo e tanto amabile quanto
apprezzare la libertà anche in coloro che vi sono
soggetti secondo la disciplina militare Anche in
un vescovo non c'è nulla di così rischiosa
davanti a Dio e di così vergognoso davanti agli
uomini quanto il non proclamare apertamente il
proprio pensiero
La sentenza, sebbene severa, era giusta e si
aspettava che Ambrogio, che era stato un
magistrato ed apprezzava l'importanza di mettere
fine alle infrazioni, le avrebbe dato la sua
approvazione. Sfortunatamente lui pensò
appropriato prendere una linea diversa.
11La risposta dAmbrogio, oratore-teologo
Chi oserà dirti la verità, se il vescovo non
osasse farlo?Ti conosco pio, clemente, mite e
sereno so che ti stanno a cuore la fede e il
timor di Dio ma spesso ci sono cose che ci
ingannano. Alcuni hanno zelo per Dio, ma non
secondo una giusta conoscenza. Ritengo dunque che
sia da evitare che questo difetto si insinui
anche in anime fedeli. Conosco la tua devozione
verso Dio, la tua bontà verso gli uomini ti sono
obbligato per i benefici della tua ripetuta
indulgenza. E per questo temo di più e sono
maggiormente preoccupato che anche tu mi
condanni, poi, col tuo giudizio, perché per la
mia dissimulazione o adulazione non hai evitato
un errore. Se io vedessi che si commette una
colpa contro di me, non dovrei tacere sta
scritto infatti Se il tuo fratello commetterà
una colpa contro di te, ammoniscilo dapprima, poi
richiamalo alla presenza di due o tre testimoni
se non ti ascolterà, dillo all'assemblea. Non
parlerò, dunque, per la causa di Dio?
Consideriamo quali siano i miei timori (ep. 40,
1-5)
Sei coinvolto nel rischio del mio silenzio, trai
giovamento dal bene che deriva dalla mia
franchezza. Dunque, non mintrometto
inopportunamente in affari che non mi riguardano,
non mingerisco in faccende altrui, ma mi attengo
ai miei doveri, obbedisco ai comandi del nostro
Dio. E faccio questo anzitutto per amore verso di
te, per renderti un servizio, per il desiderio di
assicurare la tua salvezza. Se ciò, o non mi
viene concesso o mi viene impedito, io parlo in
ogni caso per timore di offender Dio se la colpa
del mio silenzio e della mia dissimulazione pesa
su di me senza liberarti, preferisco che tu mi
giudichi importuno piuttosto che inutile o
indegno..
12La risposta dAmbrogio, oratore-teologo
E questo, imperatore, ciò che ho chiesto
anchioche cioè punissi piuttosto me stesso e,
se lo consideravi un delitto, che lo attribuissi
piuttosto a me. Perché disponi un giudizio contro
gli assenti? Hai qui il colpevole, hai qui chi
confessa la propria colpa. Proclamo di essere
stato io a bruciare la sinagoga, di avere dato
almeno lincarico, perché non esistesse un luogo
dove Cristo fosse negato. Se a titolo di
obiezione mi si chiedesse perché non lho
incendiata qui, risponderei che ha già cominciato
a bruciare per opera del giudizio divino e che,
di conseguenza, il mio intervento non è più
necessario. E se vuole la verità, io non ho avuto
troppa fretta, perché non pensavo che una simile
azione dovesse essere punita. Perché avrei dovuto
fare un gesto che, non essendo punito,non avrebbe
avuto la sua ricompensa? Fatti di questo genere
offendono la riservatezza,ma procurano la grazia,
perché impediscono che si offenda il sommo Dio.
(Ep. 40, 8).
Costruire un luogo dell'adorazione per i nemici
di Cristo era equivalente all'apostasia. Perciò,
se il vescovo rispettasse l'ordine, lui sarebbe
un apostata se lui rifiutò di rispettare e
soffrì della sanzione penale di disubbidienza,
lui sarebbe un martire. Indubbiamente il vescovo
si allieterebbe in una sentenza di martirio
Ambrogio stesso prenderebbe volentieri il suo
posto. Lui si assumerebbe la responsabilità per
l'azione del vescovo.
13La risposta dAmbrogio, oratore-teologo
Anche se il Vescovo di Callinico fosse scusato
personalmente, ancora sarebbe mostruoso se una
sinagoga ebrea fosse ripristinata alla spesa
dell'impero Cristiano o dei cittadini cristiani
di Callinico
Ammettiamo pure che nessuno imponga al vescovo
questobbligo (di presentarsi in giudizio) ho
pregato infatti la tua Clemenza e, sebbene non
abbia ancora letto che essa sia stato revocato,
tuttavia ammettiamo che ciò sia avvenuto. Ma che
dovremmo dire, se altri -più paurosi- per timore
della morte offrissero di ricostruire la sinagoga
con i loro averi, o il conte -non appena
informato di questo precedente- di sua iniziativa
ordinasse di ricostruirla a spesa dei cristiani?
Avrai, imperatore, un conte che tradisce la
propria fede e affiderai i vessilli vittoriosi
-cioè il labaro consacrato dal nome di Cristo- a
un individuo capace di ricostruire la sinagoga
che ignora Cristo? Ordina che introduca il labaro
nella sinagoga vediamo se non si oppongono. (Ep.
40,9). Dunque, il luogo che ospita lincredulità
giudaica sarà stato ricostruito con le spoglie
della chiesa, e il patrimonio acquistato dai
cristiani con la protezione di Cristo sarà
trasmesso ai templi degli increduli? Leggiamo che
anticamente furono innalzati templi agli idoli
con la preda dei Cimbri, con le spoglie degli
altri nemici. Questa iscrizione porranno i Giudei
sul frontone della loro sinagoga Tempio
dellempietà costruito col bottino dei cristiani
(ep. 40, 10).
14La gerarchia delle leggi
All'idea che l'ordine pubblico deve essere
mantenuto e la distruzione colpevole dedifici
pubblici punita, Ambrogio rispose Ma,
imperatore, ti preoccupa il problema dellordine
pubblico. Che cosa è, dunque, più importante il
pretesto dellordine pubblico o la causa della
religione? La repressione deve cedere di fronte
alla devozione(Cedat oportet censura devotioni)
( Ep 40,11).
15Exempla per convincere un topus retorico
Non hai sentito, imperatore, che, avendo
Giuliano ordinato di ricostruire il tempio di
Gerusalemme, coloro che attendevano alle
operazioni di pulizia furono arsi dal fuoco
divino? Non temi che capiti ancora così? Tanto
meno avresti dovuto dare questordine, visto che
laveva dato Giuliano (ep. 40,12)
Che cosa era più giusto credere che si dovesse
punire lincendio di edifici in qualche parte del
luogo fortificato di Callinico oppure di quelli
della città di Roma, sempre che ciò fosse
opportuno? ( ep. 40,13)
Tanto sdegno non ha, dunque, un motivo
proporzionato per adottare misure così severe
contro una popolazione per lincendio di un
edificio tanto meno, proporzionato, perché è
stata incendiata una sinagoga perfidiae
(incredulità) locus, impietatis domus, amentiae
receptaculum, condannato da Dio stesso E tu non
pregare per questo popolo e non chiedere
misericordia per loro e non insistere presso di
me per loro, perché non ti esaudirò. O non vedi
che cosa fanno costoro nelle città di Giuda? Dio
proibisce che lo si preghi per quelli che tu vuoi
vendicare (ep. 40, 14)
16Exempla per convincere un topus retorico
se io dovessi invocare in questa causa il
diritto delle genti, direi quante basiliche della
Chiesa i Giudei hanno incendiato al tempo
dellimpero di Giuliano. Due a Damasco, di cui
una è stata a malapena risistemata, ma a spese
della Chiesa, non della Sinagoga, mentre laltra
basilica è un intrico dinformi rovine. Furono
incendiate le basiliche a Gaza, ad Ascalona, a
Berito, e in quasi tutte quelle regioni, e
nessuno ne chiese vendetta. Fu incendiata dai
pagani e dai Giudei, una basilica che da sola
superava tutte le altre. La chiesa non ebbe
soddisfazione lavrà la Sinagoga? (ep. 40,15).
17Il tempietto dei Valentiniani
Si adotteranno misure repressive anche per
lincendio del tempietto dei Valentiniani? Che
cosè, infatti, se non è un tempietto quello in
cui i pagani si radunano?...I monaci ne
incendiarono il piccolo santuario costruito in
qualche modo in un villaggio di campagna (ep.
40, 16).
Ambrogio disprezza la testimonianza dei Giudei
A quali calunnie non si lascerebbero andare
quelli che con false testimonianze calunniarono
persino Cristo?( ep. 40, 19).
18Persuasione
- Concederai ai Giudei questo trionfo sulla
chiesa di Dio? Questo trofeo sul popolo di
Cristo? Questa soddisfazione, imperatore, agli
increduli? Questo vanto alla sinagoga, questo
lutto alla Chiesa? Il popolo giudeo aggiungerà
alle altre questa festività per indicare di avere
riportato un trionfo sul popolo di Cristo (Ep.
40, 20). E sebbene essi affermino di non essere
soggetti alle leggi romane, al punto di ritenerle
causa di colpa, ora -per così dire- pensano di
dovere essere vendicati dalle leggi romane. Dove
erano queste leggi quando essi davano alle fiamme
i tetti delle venerate nostre basiliche? Se
Giuliano non vendicò la Chiesa perché era un
apostata, tu, imperatore, vendicherai loffesa
recata alla Sinagoga perché sei cristiano? (ep.
40,21).
- Che cosa ti dirà Cristo dopo questi
avvenimenti? Io ti ho fatto trionfare sul tuo
nemico, e tu concedi ai miei nemici il trionfo
sul mio popolo!(Ep. 40,22).
19Dolcezza dopo il colpo
Queste considerazioni, imperatore, io ho
raccolto in questo mio discorso per lamore e la
deferenza che ho per te. Sono in debito, infatti,
verso tuoi benefici, con i quali, a mia
richiesta, hai liberato moltissimi dallesilio,
dal carcere, dalla pena di morte, così che per la
tua salvezza devo preferire persino di non temere
doffendere lanimo tuo per non perdere in un
istante il favore di ciascun vescovo ottenuto in
tanti anni. E tuttavia non voglio scongiurare la
perdita del favore di cui godo, ma il pericolo
della tua salvezza. (ep. 40,25).
20Ambrogio tocca lo scopo
Non mutare nulla in quella lettera, labbia tu o
non labbia spedita fanne redigere unaltra che
sia piena di fede e di pietà. Tu sei libero di
correggere quanto hai deciso, io non sono libero
di dissimulare (Ep. 40,31).
Ora, imperatore, ti prego di ascoltarmi non con
disprezzo, mentre esprimo i miei timori sia per
te sia per me sono infatti le parole di un
santo Perché sono nato per vedere lo strazio del
mio popolo? Per incorrere nelloffesa di Dio? Io,
almeno, ho fatto ciò che si poteva fare con
maggior riguardo, perché di preferenza tu mi
ascoltassi nella reggia, per evitare che, in caso
di necessità, tu mi dovessi ascoltare in chiesa
(Ep. 40,33.).
21 Teodosio era già venuto alla conclusione che la
sua sentenza era stata troppo aspra e non era
bene preparata. La sua nuova decisione -di cui
Ambrogio, quando lui scrisse la sua lettera,
sembra avere sentito qualcosa- era che il Vescovo
di Callinico non dovrebbe essere costretto a
ricostruire la sinagoga lui, ma che questo
dovrebbe essere fatto alla spesa dello Stato o
della città poi, le cose preziose tolte via
dalla sinagoga dovrebbero essere ripristinate e
gli autori dell'oltraggio puniti. Comunque, il
compromesso non era accettabile per Ambrogio. Lui
stette ostinatamente al suo parere che nessuna
riparazione dovrebbe essere fatta agli ebrei, sia
dai Cristiani individuali sia dalla comunità
cristiana e che nessuna punizione dovrebbe essere
inflitta ai ribelli cristiani.
22Ambrogio si rivolge direttamente allimperatore
in chiesa
"Dunque, imperatore, per non limitarmi ormai
soltanto a parlare di te, ma per rivolgermi a te
direttamente, poiché comprendi con quanta
severità il Signore sia solito citare al suo
tribunale, sappi che, quanto più glorioso sei
diventato, tanto più devi prestare ossequio al
tuo Creatore. ( ep. 41,26).
- Teodosio Hai parlato chiaramente di noi. -
Ambrogio Ho trattato un argomento che
riguardasse la tua utilità. - Teodosio In realtà
la mia decisione di fare restaurare la sinagoga
dal vescovo era piuttosto severa, ma è stata
modificata. I monaci commettono molti misfatti
(Ep. 41,27). - Ambrogio Fa' che io possa offrire
il sacrificio per te senza preoccupazioni,
rasserena l'animo mio (Fac me securum pro te
offerre, absolue animum meum). Mentre egli
prendeva posto, senza fare però aperte promesse,
ed io rimanevo in piedi, disse che avrebbe
modificato le sue decisioni. Allora io cominciai
ad insistere perché annullasse ogni inchiesta,
perché con quella scusa il conte non tormentasse
i cristiani con qualche vessazione. Promise che
così sarebbe avvenuto. Gli dico Mi fido della
tua parola e ripeto una seconda volta Mi fido
della tua parola. Fidati, rispose. Così salii
sull'altare, mentre non vi sarei salito, se non
mi avesse fatto una precisa promessa. E in verità
fu così grande la riconoscenza con la quale
offrii il sacrificio, che anch'io mi resi conto
che esso era stato più accetto al nostro Dio e
che non ci era mancata l'assistenza divina.
Tutto, dunque, è accaduto come desideravo (Omnia
itaque gesta sunt ex sententia) Ep 41,28.
23 Come mai il passo indietro da parte
delllImperatore? - Motivo religioso? Convinto
dalle belle parole dAmbrogio? - Per necessità
politica! Non osò correre il rischio di provocare
l'ostilità di quel prelato formidabile che aveva
il potere (come era stato provato nel conflitto
con Valentiniano) di suscitargli l' opposizione
di tutta la popolazione cattolica.
24Conclusione
In breve, l'imperatore si ritirò, di malavoglia
e risentitamente per evitare quello che pressoché
sarebbe stato certamente una crisi politica e
molto pericolosa. Ritirandosi, egli comunque creò
un precedente sfortunato. L'impunità concessa ai
ribelli di Callinico incoraggiò naturalmente ambo
contemporanei e più tardi fanatici cristiani a
perpetrare le atrocità simili, particolarmente
contro gli ebrei. I persecutori di queste
infelici persone, da questo tempo in poi e
attraverso il medioevo potrebbero chiedere
l'immunità da punizione dal fatto che tali atti
della violenza erano stati condonati da Teodosio.
Riguardo ad Ambrogio, l'episodio è poco al suo
credito. Che lui agì coscienziosamente, in quello
che lui concepì essere gli interessi della
Chiesa, non è disputato. Non c'è nessuna ragione
di supporre che lui fu animato da alcuna passione
personale per la dominazione o da alcun desiderio
di dimostrare che l'autorità del prete era
superiore a quello del sovrano. Ma lo zelo non
equilibrato che l'incitò ad avanzare fuori della
sua provincia, ed infliggere un'umiliazione
immeritata ad un monarca che stava facendo suo
meglio per assicurare la manutenzione dordine
pubblico e l'osservanza delle leggi, è nello
stesso tempo deplorevole e sorprendendo.
Ambrogio conquistò, ma lo storico della Chiesa
deve deplorare profondamente la sua vittoria.
(Ambrose conquered, but the historian of the
Church must deeply deplore his victory. Vedi
Dudden, p.379).
25Conclusione
Dopo questo incidente, ci sembra essere stato
una freddezza nelle relazioni tra Teodosio ed
Ambrogio. Per l'imperatore, era forse il motivo
di rimuoversi dalla vicinanza dell'altezzoso
Vescovo, quando, nell'estate dell'anno 389, fece
un soggiorno prolungato a Roma. Ambrogio, da
parte sua, accettò senza protestare la decisione
di escludersi dalla conoscenza interna daffari
imperiali, e per un tempo cessò di apparire alla
corte. Tale era la situazione quando il secondo
conflitto diretto tra l'Imperatore ed il vescovo
accadde. The priests alone, Sir, are
allowed to remain within the sanctuary. Depart,
therefore and stand with the rest of the laity.
THE PURPLE MAKES PRINCES, NOT PRIESTS, an
archdeacon to Theodosius during the sacrifice.
(Cf. Theodoret. H.E. V, 18. The anecdote is
borrowed from Sozomene (H.E., vii, 25), who may
have derived it from oral tradition or from an
unknown source. Cf. Dudden, op.cit., p. 392).
Domanda aperta la faccenda di Callinico può
essere considerata antigiudaica?
26La strage di Tessalonica
27La strage di Tessalonica
ANTEFATTI
Lapidato e trascinato lungo le vie della città
La popolazione protestò con veemenza, la folla si
sollevò e la sedizione che provocò numerose
vittime tra i soldati
La morte di Buterico
Scoprì le relazioni illecite tra questi. Rifiutò
di liberarlo perché potesse partecipare ad
una corsa.
Il capo della milizia Buterico
Imprigionamento dellauriga
Tutti i rapporti omosessuali dovevano essere
puniti
Leditto di Teodosio
- Doveva partecipare un auriga
- Aveva dei rapporti omosessuali
- con un coppiere al servizio di Buterico
Includevano le corse dei cavalli
I giochi circensi
28(No Transcript)
29La reazione di Teodosio
In un primo momento, limperatore reagì evitando
a sua volta il vescovo e spostando i suoi alloggi
a VERONA.
Poi emanò lordine, ascoltando anche i consigli
di chi lo circondava di procedere ad una
repressione esemplare, punire con la morte la
popolazione di Tessalonica responsabile del
misfatto
30Annullamento e adempimento della sentenza
L'editto giunse a Tessalonica troppo tardi
Si organizza una nuova corsa di cavalli, la gente
che aveva quel biglietto torna allo stadio e si
chiudono le porte e invece di esserci la corsa
dei cavalli, abitanti colpevoli e INNOCENTI,
radunati nel circo, furono MASSACRATI dai
SOLDATI.
E C C I D I O
31La reazione dAmbrogio
Ambrogio tentò di dissuadere limperatore
affinché non facesse tale punizione
Il sinodo dei vescovi
Quando ne giunse la prima notizia, si era
radunato un Sinodo per larrivo dei Vescovi della
Gallia non ci fu nessuno che non ne fosse
addolorato, nessuno che ne sottovalutasse la
gravità, non si ammetteva che il tuo atto venisse
assolto nella comunione di Ambrogio, anzi, si
sarebbe ancora accresciuta lodiosità della colpa
se nessuno avesse affermato che la
riconciliazione col nostro Dio sarebbe stata
indispensabile (6)
Nella città di Tessalonica è accaduto un fatto,
di cui non si ricorda luguale, che non sono
riuscito ad impedire che, anzi, prima che
avvenisse, in tutte le mie suppliche ti avevo
detto che sarebbe stato di unatrocità inaudita
e questa azione, che tu stesso col revocare
lordine sia pure in ritardo hai giudicato
grave, io non potevo attenuare nella sua gravità
(6)
32La reazione dAmbrogio
Evitò l'imperatore quando questi stava per
tornare a Milano
Il dovere del vescovo
Che cosa, dunque, avrei dovuto fare?....Tacere?
Ma e questa sarebbe stata la disgrazia più
grande la coscienza sarebbe stata incatenata,
la voce soffocata. E dove andrebbe il dovere del
vescovo? Se il vescovo non parlerà a chi sbaglia,
chi ha sbagliato morirà nella sua colpa, e il
vescovo sarà degno di pena, perché non ha
ammonito chi sbagliava (n.3)
non è stato per un sentimento dingratitudine
che io ho potuto evitare un incontro con te, da
me sempre finora vivamente desiderato. Ma per
quale motivo io abbia agito così ti spiegherò
brevemente (n.1)
33Lesortazione alla penitenza pubblica per la
remissione del suo peccato
Lesempio del re Davide
Non dobbiamo meravigliarci che UN UOMO pecchi,
ma è cosa che merita riprovazione se non
riconosce di aver sbagliato, se non si umilia
davanti a Dio (8)
Forse ti vergogni, imperatore, di fare quello
che fece Davide, re, profeta, capostipite della
famiglia di Cristo secondo la carne?... Se
infatti ascolterai seriamente questo ammonimento
e dirai Ho peccato contro il Signore, se dirai
quelle parole profetiche pronunciate dal re
Venite, adoriamo e prostriamoci davanti a lui e
piangiamo davanti al Signore che ci ha creati, si
dirà anche a te Perché ti penti, il Signore
perdonerà il tuo peccato e non morirai. (8)
Ti ho scritto questo, non per turbare il tuo
animo, ma perché gli esempi di questi re ti
inducano a togliere questo peccato dal tuo regno
e lo toglierai umiliando davanti a Dio la tua
anima. Sei UN UOMO e hai subito una tentazione
vincila. Il peccato non si cancella se non con le
lacrime e la penitenza(11)
34La decisione del Vescovo
Non ho verso di te alcun motivo per esserti
ostile, ma ne ho per temere non oso offrire il
sacrificio, se tu vorrai assistervi (13)
Essendo infatti angustiato in quella stessa
notte in cui mi preparavo a partire, mi parve in
sogno che tu fossi venuto in chiesa, ma a me non
fu lecito offrire il sacrificio (14)
Farai la tua offerta quando riceverai il
permesso di offrire il sacrificio, quando la tua
vittima sarà gradita a Dio (15)
35La risposta dellImperatore
Assolto solennemente la FESTA DI NATALE del 390
Dopo alcune settimane di resistenza, Teodosio si
sottomise
Depose gli ornamenti imperiali
Pianse in chiesa pubblicamente il suo peccato
RICONCILIAZIONE
Chiese perdono senza vergognarsi
36Era in gioco la dottrina penitenziale della Chiesa
Avendo ricevuto il battesimo doveva fare
penitenza sottomettendosi alla DOTTRINA
PENITENZIALE della Chiesa, perché la salvezza
della sua anima era in pericolo, le sue mani
erano sporche di sangue.
Limperatore era un cristiano come gli altri e
doveva essere trattato come un qualunque altro
battezzato che si fosse macchiato di gravi
peccati, e così fu.
Perfino un Imperatore era soggetto alla
penitenza imposta dalla Chiesa
37Conclusioni
Il detentore supremo del potere civile, in quanto
battezzato, finiva per riconoscersi umilmente
figlio obbediente della Chiesa. Ambrogio non
permise mai che l'imperatore, di cui rispettava
le costituzioni, potesse considerarsi al di fuori
della legge divina. Grazie a lui, in Occidente la
Chiesa rifiutò di sottomettersi al potere
monarchico, rivendicando la propria indipendenza
nell'ambito spirituale.
38Tutti e due riuscirono a salvare la faccia
- LImperatore
- col massacro di Tessalonica aveva assunto le
odiose sembianze di un tiranno davanti al suo
popolo, ma aveva dato ai Goti la possibilità di
saziare la loro sete di vendetta. - aveva ammesso la colpa e mostrava di nuovo il
suo volto pacifico davanti al popolo, perciò
limportanza dellumiltà come virtù cristiana
dellimperatore si stava proprio allora
inculcando tra la gente. - Teodosio era riuscito in qualche misura ad
accontentare le principali parti in causa, e a
conquistarsi gloria perenne agli occhi della
Chiesa.
Volesse il Cielo, imperatore, che anche in
passato tu avessi creduto a me piuttosto che alle
tue abitudini! Mentre pensavo che presto avresti
perdonato, che presto avresti revocato lordine,
come hai fatto spesso, tu sei stato prevenuto, ed
io non sono riuscito ad evitare il male che non
avrei creduto di dover scongiurare. Ma
ringraziamo il Signore, che vuole punire i suoi
umili servi per non abbandonarli alla loro
rovina. Ciò io avrò in comune con i profeti e tu
con i santi. (16)
39Bibliografia generale
Ambrogio, Discorsi e lettere II-III. Lettere
70-77. Introduzione,traduzione e indici di
Gabriele Banterle, Città Nuova Ed., Milano-Roma
1988. Ch. Pietri, et al., Histoire du
Cristianisme des origine à nos jours, II
Naissance dune Chrétienté (250-430), Paris
1995. Dudden, F.H., The life and times of St.
Ambrose, Clarendon Press, London 1935. Hartmut,
Leppin, Teodosio il Grande, Salerno , Roma
2008. Paolino, Vita di Ambrogio, Introduzione,
traduzione e note a cura di Manlio Simonetti,
Città Nuova Ed., Roma 2002. Savon, H., Ambroise
de Milan, Desclée, Paris 1997.
40Grazie