Title: Diapositiva 1
1ARNICA MONTANA
2Famiglia Asteraceae Nome volgare arnica
montana, tabacco di montagna.
Il suo nome deriva, secondo alcuni, dal greco
ptarmiké che significa sternuto, in relazione
alle sostanze aromatiche contenute nel fiore,
nelle foglie e nella radice. Secondo altri,
deriverebbe da arnakis, che significa pelle di
agnello, alludendo alla fine peluria delle
foglie. Montana, per lambiente in cui cresce.
3Il nome volgare tabacco di montagna deriva
dallusanza dei montanari di un tempo di fumarne
le foglie essiccate. Questa usanza era motivata
dal fatto che intendevano in questo modo trarre
beneficio dalle proprietà antiasmatiche,
anticatarrali e decongestionanti delle vie
respiratorie.
4Il fiore è composto da due parti un grosso
bottone centrale con piccoli fiorellini tubulari
gialli e, esternamente numerose ligule di colore
giallo intenso che presentano tre dentini sulla
punta. Lodore è leggermente acre, il sapore
amaro e un po piccante.
Il fusto è eretto, semplice o ramificato in
alto. La pianta sopravvive al rigido inverno
grazie al suo forte rizoma.
5È una pianta erbacea, perenne, alta dai 20 ai 50
centimetri. Le foglie alla base sono disposte a
forma di croce e sono ricoperte da una leggera
peluria. Il fiore non è singolo ma è una
infiorescenza su un lungo stelo è un capolino
con fiori di colore giallo-arancione lungo 6-8
centimetri. Il fiore, piuttosto robusto, è
ricoperto da una fine peluria ed ha laspetto di
una margherita un po arruffata.
6Cresce bene nei pascoli e nelle praterie a quote
comprese tra i 900 e i 2600 metri. Predilige i
prati aridi e le brughiere sempre su terreno
acido. Fiorisce da giugno ad agosto.
È possibile confondere larnica montana con
alcune specie del genere Doronicum.
7Larnica è diffusa in tutta lEuropa centrale in
Italia si trova in tutto larco alpino e
sullAppennino pavese e parmigiano.
È una pianta dalle proprietà medicinali
conosciute fin dallantichità. Per uso interno
viene utilizzata come anticatarrale,
antispasmodica, eccitante del sistema nervoso e
del sistema cardiovascolare.
8Per uso interno si preparano tinture e infusi,
che devono essere utilizzati con prudenza perché
a dosi elevate possono provocare irritazione
gastro-intestinale, tremori e accelerazione del
battito cardiaco.
Per uso esterno si fanno impacchi contro ematomi,
lussazioni e reumatismi. Gli impacchi devono
essere fatti solo sulla pelle perfettamente
integra.
9Le parti utilizzate sono il fiore e la radice,
meglio se raccolti in autunno quando la
concentrazione di principi attivi è maggiore.
Si fanno macerare i fiori nella grappa o
nellolio di oliva per circa 40 giorni e poi si
utilizza il liquido per frizioni in caso di
dolori, traumi, bronchiti, polmoniti. La radice
viene macerata in alcool a 60 per dieci giorni.
Si riteneva persino che avesse poteri magici in
grado di influenzare anche il tempo atmosferico.
Motivo per cui veniva bruciata durante i
temporali.
10CURIOSITA
Un tempo, non solo i montanari fumavano le
foglie secche di arnica per curare la tosse e la
bronchite, ma a volte la pianta veniva utilizzata
per la cura della malaria, in sostituzione del
chinino che era troppo costoso e difficile da
trovare. Per questo era anche chiamatachina dei
poveri. Allinizio del XX secolo si abbandonò
questo impiego perché luso eccesivo aveva un
effetto tossico sullorganismo.
Si narra che il noto poeta Goethe, in seguito ad
un forte attacco di angina pectoris,abbia trovato
grande giovamento dopo aver bevuto una tazza di
decotto di arnica. Anche se già da tempo era nota
la sua pericolosità e tossicità per uso interno.
11BIBLIOGRAFIA L.Matonti Arnica, la pianta dei
traumi da Piemonte Parchi L.Poggio Pillole
di BotanicaArnica Montana L. Voci del Parco
n.1/2010 Notizie dal Parco Nazionale Gran
Paradiso Minicompact Fiori di montagna De
Agostini Novara
AUTORE Noemi, classe prima media
Piancavallo Fotografie Rita Torelli, Massimo
Sotto