Title: Famiglia MYCOPLASMATACEAE
1Famiglia MYCOPLASMATACEAE
Generalità
- Batteri di piccole dimensioni (0,3-0,6µm)
- Privi di parete cellulare
- Notevole polimorfismo e plasticità
- Forma sferica, a pera, ad anello, filamentose
- Resistenti alla penicillina
- Sensibili allo shock osmotico, ai detergenti
allalcool, al sistema complemento-anticorpi
specifici - Crescita su terreni complessi con formazione di
colonie tipiche - Crescita su uova embrionate
2- PLEUROPOLMONITE CONTAGIOSA DEL BOVINO
- (P.C.B. o P.P.C.B.)
Malattia a lenta diffusione, caratterizzata da
gravi processi infiammatori essudativi della
pleura e del polmone, di norma a decorso
subacuto-cronico, sostenuta da Mycoplasma
mycoides subsp. Mycoides Malattia conosciuta
ancora prima delle conoscenze microbiologiche sui
Micoplasmi che per tale ragione sono stati
considerati per molto tempo una forma intermedia
fra virus e batteri e denominati per tale
ragione PPLO (Pleuro Pmeumonia like organism)
3Eziologia
Mycoplasma mycoides subsp. mycoides
- Cresce su terreni liquidi o solidi contenenti
fattori di crescita (colesterolo e proteine del
siero), e sostanze inibenti la flora
contaminante (penicillina e acetato di tallio)
Terreni Selettivi e Arricchiti - Anche in presenza di CO2 (10)
- Forma colonie piccole al limite della visibilità
ad occhio nudo (circa 1mm di diametro) al
microscopio, a piccolo ingrandimento, appare
superficie granulare e una protuberanza centrale
densa (aspetto ad uovo fritto) - Coltivabile anche su uova embrionate e colture
cellulari (di rene di vitello) - Presenta attività emolitica nei confronti di
emazie di montone e bovino - Produce acido da glucosio, fruttosio e maltosio
- È inattivato in 20-25 se esposto allaria e
alla luce solare,sopravvive alcuni mesi nei
materiali patologici in ambiente chiuso e al
riparo dalla luce. - È inattivato rapidamente dal calore umido e dai
comuni disinfettanti
4Epidemiologia
- Presente allo stato endemico in nelle regioni
dellafrica ad allevamento estensivo - In Europa non è più endemica
- Focolai sono stati registrati in Francia e
penisola iberica - In Italia riscontrata per la prima volta nel 1990
in allevamenti della Val Padana - Recettivo il bovino e altri bovidi
- Il grado di recettività varia in relazione a
razza, condizioni di allevamento e fattori
individuali
5- La trasmissione avviene per via aerogena
- Inalazione di aerosol contenente goccioline di
muco - Eliminato con i colpi di tosse dagli animali
ammalati - La trasmissione è facilitata dallo stretto
contatto tra gli animali e dallelevata carica
infettante - La comparsa della malattia in allevamenti
indenni è legata allintroduzione di soggetti
infetti o al contatto con mandrie infette al
pascolo
6Patogenesi
Inalazione di micelle infettanti
I vasi linfatici vanno incontro a trombosi, si
ispessiscono e contengono linfa di colorito
giallastro e coagulabile. Al taglio gemono
liquido sierofibrinoso. Il processo morboso, a
lenta diffusione, progredisce per via intra
canalicolare (endobronchiale) coinvolgendo la
trama interstiziale determinando la presenza
contemporanea di diversi stadi evolutivi
(marmorizzazione policroma)
7Sintomi
Periodo dincubazione 3-6 settimane !!!
- Forma acuta (si riscontra in allevamenti indenni
e razze sensibili) - Febbre, abbattimento, anoressia, tachipnea,
dispnea, tosse, - Testa estesa sul collo e arti divaricati (fame
daria) - Scolo nasale mucoso, giallastro, fetido e striato
di sangue - Murmure vescicolare affievolito, rantoli e soffio
bronchiale - Morte nel 30-40 dei casi, evoluzione in
4-5settimane - Forma subacuta (frequente dove la malattia è
endemica) - Sintomi e lesioni meno gravi della forma acuta,
bassa la mortalità - Forma subclinica (presente dove la malattia è
endemica razze resistenti) - Non si rilevano disturbi respiratori
- Artriti, endocarditi e miocarditi sono posibili
in vitelli di età lt di 6mesi
8Lesioni
- Le lesioni più gravi interessano pleura e
polmoni - Essudato sieroso, giallastro, ricco di coaguli di
fibrina nel cavo pleurico - Pleura opaca e ricoperta di un panno fibrinoso
giallo o grigio-giallastro - In genere è interessato un solo polmone con il
tipico aspetto marmorizzato della lesione ben
separata dal parenchima polmonare circostante ed
al taglio si riscontra - Reticolato di connettivo interlobulare di colore
giallo chiaro che circoscrive isole di lobuli
polmonari a diverso stadio di epatizzazione
9Massa di tessuto necrotico ben separato dal
parenchima polmonare circostante
10Estesa area di parenchima polmonare marmorizzato
ben marcato da uno stroma interlobulare biancastro
11Superficie pleurica ricoperta da un evidente
panno di fibrina
12Diagnosi
Clinico-epidemiologica Sintomi-aree indenni o
endemiche-movimentazione animali
Anatomopatologica Lesioni pleuriche e
polmonari-marmorizzazione policroma
Di laboratorio Isolamento Semina su terreni
liquidi o solidi arricchiti di fattori di
crescita e sostanze inibenti la flora accessoria
Identificazione IF, FdC, AGID, SAR, ELISA,
Inibizione della crescita
13Profilassi
- Sanitaria
- Divieto di introduzione e transito nei paesi
indenni di animali recettivi provenienti da paesi
infetti - Malattia soggetta a denuncia
- Rapida estinzione dei focolai mediante
abbattimento di tutti gli animali recettivi
- Immunizzante
- Applicabile nelle zone endemiche e dove la
profilassi diretta non è attuabile (vedi Africa e
allevamento nomade) - Utilizzo di vaccino vivo attenuato somministrato
per via intradermica o sottocutanea in animali di
età superiore ai 6mesi detà - La protezione dura per circa un anno
14AGALASSIA CONTAGIOSA delle Pecore e delle Capre
Malattia infettiva delle pecore e delle capre, ad
andamento acuto-subacuto o cronico,
caratterizzata da mastite associata ad artrite e
cheratocongiuntivite, sostenuta da Mycoplasma
agalactiae
15Eziologia
Mycoplasma agalactiae
- Al M.E. presenta forma a Y, filamentosa,
ramificata o anulare (polimorfismo) - Cresce su terreni solidi e liquidi per micoplasmi
(selettivi ed arricchiti) - Agar PPLO, agar siero, terreno di Hayflick e
terreno DE - Sviluppa a 37C a pH 7,6-7,8
- Le colonie (piccole ma sensibilmente più grandi
di quelle di altri micoplasmi) - sono visibili al microscopio (40x) dopo 24-36
ore - sono visibili anche ad occhio nudo dopo 72-96 ore
di incubazione - il diametro varia da 1 a 2mm, e non sempre con
forma ad uovo fritto - Cresce anche, come i virus
- su colture cellulari (cellule renali e polmonari
di agnello) - su uova embrione di pollo
- Assenza di parete cellulare- attraversa filtri
da batteriologia- coltivazione su cellule
16Epidemiologia
- Malattia cosmopolita, presente nei paesi del
Bacino del mediterraneo - In Italia sono interessate soprattutto le regioni
meridionali e insulari - Sardegna-Toscana/Lazio
- Il contagio è assicurato dagli animali ammalati o
in fase di incubazione e dai portatori sani con
infezione asintomatica (eliminatori anche per 4
anni) - Leliminazione avviene attraverso il latte e le
secrezioni lacrimali - La via dinfezione più frequente è la via
intracanicolare mammaria - Ruolo importante è svolto dal mungitore e dalla
mungitura meccanica - La principale sorgente dinfezione è il latte
(contenitori per la raccolta) - ma anche urine e feci (pascoli fetti-andamento
stagionale)
17Patogenesi
Penetrazione e colonizzazione
Via linfoematogena
M.agalactiae si impianta sulla mucosa
orofaringea, oculocongiuntivale, mammaria,
respiratoria e genitale
Organi bersaglio Mammella, articolazioni,
occhio, utero, linfonodi
La patogenicità è in relazione a
- Invasività
- Presenza di strutture proteiche ad attività
flogogena - Tendenza a formare immunocomplessi nei tessuti
- Interferenza sulla reazione immunitaria
- Possibile intervento di reazioni autoimmunitarie
18Sintomi
Periodo dincubazione da 2-3settimane ad alcuni
mesi
Condizioni stressanti ambientali, alimentari e
fisiologiche possono influire sulla evoluzione
dellinfezione
- Forma iperacuta
- Agalassia improvvisa asciuttarella
- febbre (41-42C), abbattimento, anoressia,
meteorismo (arresto della ruminazione) - Aborto
- morte per setticemia
19- Forma acuto-subacuta
- Sintomi di ordine generale, febbre modesta e di
breve durata - Ipogalassia con secrezione lattea giallastra o
agalassia - dolorabilità alla mungitura
- Indurimento della mammella e ipertrofia dei
linfonodi sopramammari - La secrezione diminuisce progressivamente e tende
a separarsi in due strati - Superiore sieroso con leggera colorazione
grigio-verdastra - Inferiore grumosa e puriforme
- Calo del contenuto in grasso e lattosio del latte
- Artrite localizzata a livello di carpo e/o tarso
- Cheratocongiuntivite mucopurulenta
- Iperemia, fotofobia, opacamento e ulcerazione
della cornea - Aborto tardivo
20- Forma cronica
- Segue la forma acuta-subacuta
- Persistenza delle lesioni mammarie e /o
articolari - Tumefazioni e indurimento della mammella con
altrazioni organolettiche del latte - Escrezione intermittente o continua di micoplasmi
col latte
- Forma inapparente
- Completa assenza di sintomi
- Eliminazione intermittente o continua di
micoplasmi col latte
- Forma atipica
- Riguarda soltanto la capra
- Pleuropolmonite segnalata in Australia e Nepal
- Vulvovaginite riscontrata in India
21Lesioni
- Forma acuta
- Mammella tesa con edema sottocutaneo e
interstiziale - Forma cronica (in animali normalmente macellati)
- Mammella atrofica, indurita per fenomeni
sclerotici, con formazioni nodulari di notevole
consistenza e dimensioni variabili
22- Periartrite e artrosinovite
- Edema dei tessuti periarticolari
- Essudato sierofibrinoso denso in cavità
articolare - Sinovia ispessita e presenza di formazioni
polipoidi
23- Cheratocongiuntivite con edema, iperemia
vascolarizzazione e opacamento della cornea
24Diagnosi
I dati anamnestici e anatomoclinici permettono
una diagnosi presuntiva
Gli accertamenti di laboratorio prevedono
Lallestimento di colture a partire da materiale
sospetto
Essudato congiuntivale, articolare, vaginale e
latte
Isolamento su agar PPLO arricchito con
sangue-siero e addizionati di sostanze inibenti
(Penicillina, acetato di tallio, cristalvioletto)
la flora contaminante
Identificazione mediante IF, FdC, SAR, ELISA,
PCR, Test di inibizione della crescita
25Profilassi
- Sanitaria
- Elevato standard igienico di allevamento e della
mungitura - Evitare lintroduzione di soggetti in lattazione
di dubbia provenienza - Evitare il contagio indiretto con latte infetto
(contenitori per la raccolta) - Evitare promiscuità pascoli in comune , mostre,
mercati, raduni di marchiatura e tosatura) - Isolamento dei soggetti ammalati e
portatori/eliminatori - Trattamento antibiotico (Tilosina e Tetraciclina
a dosaggi elevati per tempi prolungati 5-6 giorni
)di tutti gli animali del gruppo - Evitare i fattori stressanti e immunodepressivi
- Immunizzante
- Vaccini inattivati (da latte infetto e adiuvanti
Stabulogeni) (da ceppi di laboratorio) non
sempre protettivi ed efficaci - Vaccini attenuati buona attività immunogena ma
tendenza alla virulentazione retrograda (per
passaggio da animale vaccinato a non vaccinato
dello stipite attenuato)
26- POLMONITE ENZOOTICA DEL SUINO
Malattia cronica a diffusione mondiale del suino,
causa notevoli perdite economiche riferibili ad
abbassamento dellindice di conversione degli
alimenti e a ritardo nellaccrescimento. Sostenuta
da Mycoplasma hyopneumoniae
27Eziologia
Fermenta il glucosio e non idrolizza arginina e
urea Inibito dalla Penicillina G
Batterio di aspetto coccoide o coccobacillare
- Non cresce sui comuni terreni per micoplasmi
- In brodo sviluppa lentamente dopo 3-30gg
determinando leggero intorbidimento - Dopo passaggio su terreni solidi in atmosfera di
5-10di CO2, forma colonie piccole di 0,5mm
convesse e di superficie granulare in 7-10gg
28Epidemiologia
- Molto labile nellambiente esterno
- Diffusione solo per contatto diretto
M. hyopneumoniae diffonde per via aerogena e
linfezione evolve in ambito polmonare senza
compromissione di altri organi
Colpisce soggetti di ogni età, ma la malattia
prevale in suini svezzati da poco (80-110gg) in
coincidenza della fase di ingrasso con la
formazione dei gruppi e in contemporanea con la
caduta dellimmunità colostrale
29Patogenesi
Perdita del rivestimento ciliare per almeno
16sett dovuta alla presenza di una proteina di
membrana ad azione tossica
Localizzazione sullepitelio ciliato delle prime
vie respiratorie superficiali e profonde
Compromissione dellepitelio ciliato e accumulo
di muco ed essudato nelle vie respiratorie
terminali e alveoli
Diffusione per via canalicolare ed evoluzione in
epatizzazione polmonare
- Impianto di agenti di infezione secondaria
- Pasteurella, Haemophilus, Bordetella
- Orthomyxo-, Adeno-, Reo-, Paramyxovirus
30Sintomi
- Malattia cronica ad evoluzione lenta e non
febbrile - Periodo dincubazione di 8-10gg
- La mortalità di solito bassa è influenzata da
fattori quali la tecnologia di allevamento, e
agenti di infezione secondaria
- La sintomatologia è caratterizzata da
- Tosse secca e profonda ad accessi
- Facilmente provocabile nelle prime ore del
mattino stimolando gli animali al movimento - Si osserva abbassamento dellindice di
conversione alimentare e riduzione
dellincremento ponderale in correlazione al
grado di danno polmonare
31Lesioni
- Presenza di focolai di epatizzazione polmonare da
rossa a grigia - Localizzati ai lobi apicali, mediani e cardiaco
- Nei casi più gravi anche al margine anteriore dei
lobi diaframmatici - Al taglio le aree epatizzate risultano di
consistenza carnosa e mostrano la presenza di
essudato catarrale che geme da bronchi e
bronchioli - I linfonodi bronchiali e mediastinici sono
fortemente aumentati di volume
32(No Transcript)
33Diagnosi
ANATOMOCLINICA
Presenza esclusiva di sintomi respiratori,
assenza di mortalità, evoluzione cronica, scarso
rendimento degli animali
DI LABORATORIO
Impiego di IF diretta e indiretta
SIEROLOGICA
FdC, HA indiretta, ELISA
34Lisolamento da polmone presenta alcune
limitazioni
- Crescita scarsa su terreni artificiali, in
particolare al primo isolamento - Esigenza di effettuare più passaggi per favorire
ladattamento in coltura - successiva identificazione mediante test di
Inibizione della crescita o del metabolismo - Frequente presenza nellapparato respiratorio di
M. hyorhinis che maschera la presenza di M.
hyopneumoniae
35Profilassi
- Sanitaria
- Ricorso al sistema del tutto pieno-tutto vuoto,
integrato dalla pulizia e disinfezione delle
strutture e delle attrezzature - Profilassi chemioantibiotica nelle scrofe nei 5gg
successivi al parto e alle nidiate nei primi 10gg
di vita - Mantenere un elevato standard igienico e
ottimizzare il microclima di allevamento - Monitoraggio anatomopatologico al macello
- Immunizzante
- Non sono disponibili vaccini di sicura efficacia
36Altre Micoplasmosi nel Bovinoda M.bovis
- Mastite da Micoplasma strette analogie con
lagalassia contagiosa delle pecore e delle
capre. Segnalata anche in Italia in allevamenti
intensivi e correlata a stato di immuno
deficienza acquisita (Leucosi Bovina Enzootica
o/e Aflatossine nel mangime). - Bronco polmonite/artrite da Micoplasma dei
vitelli - Frequente in fase di svezzamento in condizioni di
promiscuità (importazione-provenienza da fiere o
mercati) - In associazione a patologie respiratorie virali
o/e batteriche - Anche in fase post terapeutica (trattamento
antibiotico)
37Altre Micoplasmosi nella Capra
- P.P.C.C. o P.C.C M.mycoides subsp.caprae
- La Pleuro polmonite contagiosa delle capre
presenta strette analogie epidemiologiche e
clinico-anatomo patologiche con la Pleuro
Polmonite Contagiosa del Bovino
38Micoplasmosi nel Suino
- Oltre a POLMONITE ENZOOTICA DEL SUINO (PES)
- M.hyopneumoniae (o suipneumoniae) agente primario
o di irruzione secondaria ad infezioni virali - In compartecipazione con Pasteurella, Haemophilus
- In suinetti svezzati e allingrasso causa una
malattia respiratoria a lenta evoluzione con
tendenza a divenire cronica soprattutto in
situazioni di carenze igienico sanitarie e di
tecnologia di allevamento - POLISIEROSITE da M.hyorhinis
- POLIARTRITE da M.hyosynoviae
39Micoplasmosi in altre specie
- Nel cavallo
- Nel cane
- Nel gatto
- Micoplasmi sono stati isolati dallapparato
respiratorio, dallapparato riproduttore e da
feti abortiti e da lesioni articolari. - Malattie emergenti e condizionate o
- TECNOPATIE