Title: Partner 8 Dipartimento di Scienze Ambientali Universit
1Partner 8Dipartimento di Scienze
AmbientaliUniversità degli Studi di Parma
- LaRIA Laboratorio Regionale per lInnovazione
nel controllo della qualità dellAria
2Generalità della Sezione
- La Sezione di Genetica e Biotecnologie Ambientali
è coordinata dal Prof. Nelson MARMIROLI,
attualmente Vice-Direttore del Dipartimento di
Scienze Ambientali - Comprende un Professore Ordinario, due Professori
Associati, quattro Ricercatori, un Tecnico - Al momento ospita unassegnista, quattro
dottorandi, due borsisti, tre contrattisti e
alcuni tirocinanti e tesisti di lauree triennali
e specialistiche
3Principali attività di ricerca
- Tracciabilità attraverso le filiere
agroalimentari per la qualità e la sicurezza - Biotecnologie ambientali
- Interazioni tra gli organismi viventi ed il loro
ambiente - Controllo e ripristino della qualità ambientale
4Composizione del gruppo
- Elena Maestri (Prof. Associato)
- Alessio Malcevschi (Ricercatore)
- Giovanna Visioli (Ricercatore)
- Marta Marmiroli (Ricercatore)
- Andrea Pirondini (Dottorando)
- Un borsista da assumere
5Contributi previsti
- Sottoprogetto 1
- OR1, 43 giorni uomo
- OR2, 51 giorni uomo
- OR4, 92 giorni uomo
- OR7, 120 giorni uomo
6Approccio generale
- Lunità di ricerca propone approcci di
bioindicazione e biomonitoraggio attivi, in cui
piante superiori appositamente scelte in base
alle loro caratteristiche verranno esposte in
modo controllato a particolari condizioni di
inquinamento atmosferico, e analizzate al termine
del periodo di esposizione per ricavarne
informazioni utili sul tipo e sul grado
dellinquinamento. - Inoltre, lUnità svilupperà strategie per il
monitoraggio qualitativo di metalli pesanti
mediante la rilevazione in tessuti umani
prelevati da lavoratori professionalmente esposti
e valuterà la frequenza, entro le categorie
esposte, di individui ipersensibili a patologie
dellapparato respiratorio mediante lanalisi di
marcatori ecogenetici.
7OR1, Sviluppo di sensori a stato solido basati su
ossidi semiconduttori nanostrutturati per la
rilevazione CO, NOx,O3, SO2, NH3 e VOC e di
strategie innovative di monitoraggio tramite
biosensori
- Conoscenze pregresse
- I contaminanti aerei raggiungono la superficie
delle piante per deposizione umida o occulta,
deposizione gassosa a secco o deposizione di
particolato a secco. Limportanza relativa dei
diversi eventi dipende dal tipo di emissione,
dalle proprietà fisico-chimiche dei contaminanti,
dalle condizioni atmosferiche e climatiche, dalla
struttura e dalla suscettibilità delle piante.
Per i contaminanti volatili predomina la
deposizione gassosa. - Lingresso di VOC e SVOC nei tessuti vegetali
richiede deposizione e cattura alla superficie
esposta delle piante. Il pathway di assunzione
dipende dalle caratteristiche chimiche della
sostanza e da caratteristiche della pianta, ma
leffettivo ingresso nei tessuti è modulato da
fattori ambientali. - La concentrazione delle sostanze volatili nella
pianta raggiunge velocemente un equilibrio con la
loro concentrazione nellatmosfera, e questo
rende le piante ottime indicatici del carico
inquinante a breve termine nel corso del
campionamento. Per le sostanze semivolatili si
può considerare invece un fenomeno di accumulo e
quindi di integrazione temporale delle
concentrazioni nel corso di esposizioni
prolungate.
8Attività proposte
- Si svolgeranno ricerche bibliografiche per
definire le caratteristiche dei sensori biologici
ideali per il lavoro proposto nei successivi OR
una volta identificate le piante che da
esperienze precedenti o da dati riportati si
riterranno più opportune, si procederà con
limitati esperimenti di laboratorio per
implementare le tecniche di coltivazione ed
esposizione da utilizzare successivamente. - Indicazioni già acquisite suggeriscono lutilizzo
di - Piante accumulatrici di xenobiotici organici
Brassica oleracea cv. acephala Lolium
multiflorum, Taraxacum officinale. - Piante modello per studi di genotossicità
Arabidopsis thaliana ecotipo Columbia. - Piante per indagini proteomiche Arabidopsis
thaliana ecotipo Columbia
9Biomonitoraggio
- Il gruppo ha già svolto in passato esperienze di
biomonitoraggio con piante superiori. In
particolare, una lunga collaborazione con
lazienda AMNU e la sezione ARPA di Parma ha
riguardato il monitoraggio della zona circostante
linceneritore di rifiuti, ora dismesso, e zone a
diverso livello di traffico nella rete urbana
della città di Parma. - Il Comune di Santo Stefano Magra (SP) ha deciso
di monitorare linquinamento nel trafficatissimo
incrocio tra il raccordo autostradale e la
statale della Cisa non per mezzo delle
tradizionali centraline, bensì affidandosi alle
piante. Liniziativa, denominata Pianta Mia, si
avvale della collaborazione dellUniversità di
Parma e ha previsto la messa a dimora, in una
grande aiuola, alle porte del paese, di piante di
cavolo ornamentale, bosso, aucuba, erica,
iperico, cineraria, ginepro, evonimo e
Cotoneaster. Nella scelta delle essenze ci siamo
basati su precedenti studi.
10OR2, Sviluppo di sistemi per la rilevazione di
gas inquinanti in ambienti outdoor
- Conoscenze pregresse
- Le piante devono essere esposte allinquinamento
atmosferico con le loro parti aeree, in siti dove
laria possa circolare liberamente senza
ostacoli, idealmente nella stessa posizione delle
centraline di rilevamento di parametri
fisico-chimici. La posizione deve essere elevata
per impedire laccesso volontario o accidentale
di persone o animali terrestri, e sarà necessaria
una protezione contro gli uccelli. Per evitare
effetti di dilavamento da parte delle
precipitazioni il biosensore sarà coperto da una
tettoia e il terreno dei vasi sarà adeguatamente
rifornito di acqua mediante annaffiatura dal
basso. Le piante per la captazione delle sostanze
gassose saranno esposte allaria in sistemi
chiusi protetti da filtri atti a fermare il
particolato atmosferico (cellulosa). - Per motivi di uniformità, le piante da usare come
biosensori dovranno essere, entro specie,
geneticamente uniformi (anche se non omozigoti),
allevate a partire da seme o talea in condizioni
simili e tutte con la stessa età, evitando
esemplari evidentemente anomali o malati.
11Attività proposte
- Le attività saranno rivolte alla scelta e
coltivazione delle piante da utilizzare come
biosensori in numero sufficiente alla
preparazione dei necessari sistemi di
monitoraggio Brassica oleracea cv acephala
coltivata da seme, Lolium multiflorum, Taraxacum
officinale, Arabidopsis thaliana, o altre
identificate nellOR1 - Scelta dei siti da sottoporre a monitoraggio e
delle sostanze da analizzare in accordo con altre
Unità - Progettazione dei biosensori e loro preparazione
- Definizione delle metodologie per
- Analisi chimica e identificazione delle sostanze
organiche presenti in campioni vegetali (IPA in
foglie di Brassica oleracea cv acephala dopo 8
settimane di esposizione) - Analisi di polimorfismi RAPD e AFLP in piante
modello (in situ ed ex situ) Arabidopsis - Analisi proteomiche in Arabidopsis
- Analisi statistica dei risultati
12(No Transcript)
13esposizione
Estrazione DNA
Amplificazione PCR (RAPD)
elettroforesi
analisi
14Analisi di polimorfismi
- La valutazione della frequenza di mutazioni
insorte nel corso dellesposizione ai
contaminanti si effettuerà calcolando il numero
di polimorfismi evidenziabili allinterno della
popolazione esposta in confronto al numero di
polimorfismi evidenziabili in popolazioni di
controllo mantenute in ambienti controllati
(camera di crescita) senza alcuna esposizione.
Lipotesi di lavoro è che nelle popolazioni non
esposte insorgano poche o nessuna mutazione, e
che nelle popolazioni esposte ne insorgano con
maggiore frequenza, portando quindi a un numero
di polimorfismi maggiore nelle popolazioni
esposte. - Lidentificazione di polimorfismi si effettuerà
con le tecniche basate sui marcatori molecolari
di tipo RAPD (Random Amplified Polymorphic DNA) e
AFLP (Amplified Fragment Length Polymorphism),
tecniche che analizzano simultaneamente decine di
siti genomici grazie allamplificazione mediante
PCR di frammenti a partire da inneschi molecolari
di sequenza definita e arbitraria (Conte et al.
1998, Chemosphere 372739-2749). - Variazioni nel numero e nella lunghezza dei
frammenti amplificati in individui diversi
identificano i polimorfismi e sono indice di
mutazioni avvenute nella popolazione esposta. Il
numero di polimorfismi è correlabile alla durata
dellesposizione per cercare una stima
quantitativa della relazione tra esposizione ed
effetto.
15Diverse combinazioni di marcatori molecolari
saggiate su piantine di Arabidopsis ottenute da
semi esposti a mutagenesi con elevate
concentrazion di metalli pesanti Cd, Pb, Mn. Il
grafico mostra i numeri relativi di prodotti di
amplificazione che erano esclusivamente presenti
negli individui trattati con Cd in
confronto con i prodotti esclusivamente presenti
nei controlli non trattati o comuni a
entrambi
16Analisi proteomiche
- Estratto proteico
- Separazione delle proteine (gel bidimensionali,
cromatografia liquida) e individuazione di
eventuali differenze tra diversi estratti - Isolamento di questi spot e analisi ulteriore
attraverso spettrometria di massa - Individuazione della proteina attraverso appositi
database informatici
17CROMATOGRAFIA LIQUIDA 2-D ProteomeLab PF-2D
- Consiste in una doppia colonna cromatografica
- La prima colonna separa il campione secondo il
punto isolettrico High-performance
chromatofocusing (HPCF). - Le frazioni cosi ottenute vengono raccolte e
iniettate allinterno della seconda colonna
cromatografica che ci permette di separare le
proteine secondo la loro polarita
high-resolution reversed-phase chromatography
(HPRP) .
18DeltaVue è un software che serve per confrontare
le frazioni ottenute ed evidenziare eventuali
differenze qualitative e quantitative
2-D differential map of selected pH fractions
(pH range 6,17-6,47)
19OR4, Prove in campo con i prototipi dei sistemi
sviluppati nei precedenti OR
- Le attività saranno rivolte a
- Installazione e mantenimento dei biosensori
- Campionamento periodico
- Analisi chimica e identificazione delle sostanze
organiche presenti in campioni vegetali IPA in
foglie di Brassica oleracea cv acephala dopo 8
settimane di esposizione - Analisi di polimorfismi RAPD e AFLP in piante
modello (in situ ed ex situ) Arabidopsis - Ricerca di biomarcatori proteomici in Arabidopsis
- Analisi statistica dei risultati
- Correlazioni con dati da misure puntiformi
forniti da altre Unità
20OR7, Biomonitoraggio di particolato atmosferico
(APM) in piante superiori e gruppi di lavoratori
professionalmente esposti
- Conoscenze pregresse - piante
- Per i contaminanti non volatili e i metalli
pesanti predomina la deposizione come particolato
sia umida che a secco. Solo pochi elementi
chimici possono essere assunti a livello delle
foglie, quali carbonio, ossigeno, azoto, fluoro,
zolfo. Altri elementi possono però essere
adsorbiti dalla superficie fogliare ed essere
evidenziabili analizzando le superfici non
lavate. Il pathway di assunzione dipende dalle
caratteristiche chimiche della sostanza e da
caratteristiche della pianta, ma leffettivo
ingresso nei tessuti è modulato da fattori
ambientali. I contaminanti legati alle
particelle, come metalli pesanti e composti
organici non volatili, si depositano sulla
superficie e possono essere adsorbiti alla
cuticola, inglobati in essa oppure addirittura
assunti tramite essa. Lo strato ceroso agisce
come accumulatore di inquinanti particolati. - Si è dimostrato che nella cuticola si accumulano
elementi che comprendono Cr, Cu, Fe, Hg, Ni, Pb,
e che questi non possono essere dilavati
facilmente delle precipitazioni. Elementi quali
Mg, K, Ca, Cd e Zn non si legano invece
significativamente alla cuticola. Tutti questi
elementi possono comunque essere distribuiti ad
altre parti della pianta. - Lapporto di composti organici da parte del
particolato è significativo solo per molecole con
coefficienti di ripartizione ottanolo/aria
superiori a 11, quali diossine e furani, e
composti policiclici aromatici con più di 5
anelli.
21Attività previste (sovrapposizioni con OR4)
- Scelta dei siti
- Scelta e coltivazione delle piante
- Installazione e mantenimento dei biosensori
- Campionamento periodico
- Analisi chimica e identificazione delle sostanze
organiche presenti in campioni vegetali - Analisi SEM/EDX del particolato presente sui
campioni di foglie Lolium e Taraxacum e altre
specie - Analisi di polimorfismi RAPD e AFLP in piante
modello (in situ ed ex situ) Arabidopsis - Ricerca di biomarcatori proteomici in Arabidopsis
- Analisi statistica dei risultati
- Correlazioni con dati da misure puntiformi
forniti da altre Unità
22Analisi chimiche
- Le analisi chimiche (ICP-OES) e spettroscopiche
(SEM/EDX) sono state applicate negli ultimi 7
anni a diverse piante in diversi contesti - Piante di interesse agricolo per valutare il
flusso di metalli pesanti nelle parti
commestibili - Piante iperaccumulatrici di nichel da siti
naturalmente contaminati per rilevare i siti di
accumulo e le differenze con congeneri non
accumulatori - Piante arboree sottoposte a trattamento con
piombo per identificare i siti di accumulo nella
radice - Piante modello geneticamente modificate per
evidenziare il trasporto di cesio - Piante acquatiche in celle di trattamento per
reflui caseari per evidenziare laccumulo di
contaminanti inorganici e nutrienti
23Alyssum
24Phragmites
25Juglans
26OR7, Biomonitoraggio di particolato atmosferico
(APM) in piante superiori e gruppi di lavoratori
professionalmente esposti
- Conoscenze pregresse ipersensibilità
- Il particolato atmosferico è ritenuto
responsabile della maggior parte degli effetti
avversi sulla salute umana provocati
dallinquinamento atmosferico. Unesposizione ad
alti livelli e prolungata nel tempo aumenta i
rischi di cancro, malattie respiratorie,
arteriosclerosi, mentre le brevi esposizioni
esacerbano bronchiti e asma. Gli effetti si
correlano alla presenza di IPA, metalli di
transizione, benzene. Una valutazione
dellesposizione a livello dei singoli individui
della popolazione sarebbe un primo passo per
stabilire relazioni tra causa ed effetto nelle
patologie provocate dallinquinamento. La
valutazione dellesposizione individuale può
essere eseguita misurando un biomarcatore
meccanicisticamente correlato, che sia sensibile
e specifico. Ad esempio, il metabolita
1-idrossipirene (1-HP) nelle urine è considerato
un biomarcatore di esposizione a IPA. - Per quanto riguarda lesposizione a metalli
pesanti, lanalisi degli elementi nei capelli è
considerata una buona fonte di informazione. I
capelli riflettono la presenza di metalli e altri
elementi nel sangue e sono considerati utili
specialmente per individui professionalmente
esposti. Anche altri peli corporei possono essere
usati per lo stesso scopo. - Un importante gruppo di contaminanti del
particolato sono gli IPA, ad effetto cancerogeno,
e la loro attività mutagena dipende spesso dalla
attivazione metabolica ad opera di enzimi, in
particolare citocromi P450 monossigenasi della
famiglia CYP1A1. Perciò si considera che
variazioni nei livelli individuali di attività
enzimatica CYP1A1 possano essere correlate con
variazioni nella sensibilità individuale ai danni
prodotti da questi composti. Valutare i
polimorfismi genetici per questo gene (di cui
sono noti 9 alleli), e quindi la frequenza di
questo marcatore ecogenetico, consente di stimare
lesistenza di individui ipersensibili nella
popolazione. La presenza di individui
ipersensibili nelle categorie di lavoratori
professionalmente esposti allinquinamento
atmosferico è quindi un ulteriore fattore di
rischio occupazionale, che dovrebbe essere
conosciuto per meglio prevenire linsorgenza di
malattie gravi.
27Attività proposte
- Gruppi di lavoratori professionalmente esposti
autisti di mezzi pubblici, addetti alla
distribuzione della posta, vigili urbani.
Controllo colleghi che lavorano in ufficio (non
esposti) con simile distribuzione per sesso, età,
abitudini relative al fumo. - Scelta dei gruppi da sottoporre a monitoraggio
per marcatori ecogenetici di suscettibilità, per
metabolici di IPA nelle urine e per il contenuto
di metalli pesanti nei capelli. Ottenimento delle
autorizzazioni e dei consensi. - Analisi delle abitudini di vita e lavorative,
costituzione dei gruppi esposti e di controllo,
identificazione dei periodi di esposizione. - Campionamento periodico
- Analisi chimica di idrossipirene nelle urine
- Analisi SEM/EDX di campioni di capelli
- Analisi di polimorfismi in marcatori ecogenetici
CYP1A1 (metabolismo degli IPA), CYP2E1
(metabolismo del benzene), NQO1 (detossificazione
di chinoni), GSTM1 e GSTT1 (inattivazione per
coniugazione). - Analisi statistica dei risultati
- Correlazioni con dati da misure puntiformi
forniti da altre Unità
28Analisi di marcatori ecogenetici
- A causa della diversità genetica tra individui,
gli appartenenti a popolazioni umane diverse sono
diversamente suscettibili agli agenti inquinanti,
e più o meno predisposti allo sviluppo di
sintomatologie patologiche - Lidentificazione di questi fattori genetici
polimorfici, attuabile attraverso tecniche
biotecnologiche, è molto importante per
comprendere il fenomeno che chiamiamo
ipersuscettibilità individuale - Esempio
- Lenzima alfa1-antitripsina del siero è un
fattore di suscettibilità - Infatti, la carenza di questo enzima sarebbe
connessa allo sviluppo di patologie
broncopolmonari (enfisema) e del fegato - Il rischio è ulteriormente aumentato da
particolari abitudini di vita, come il fumo - Quindi, un individuo carente per questo enzima,
se esposto allinquinamento atmosferico, ha una
maggiore probabilità di ammalarsi rispetto ad
altri individui. Se inoltre fosse un fumatore, il
rischio sarebbe ancora maggiore.
29Esperienza del gruppo
- Il gruppo ha una lunga esperienza nellanalisi di
marcatori genetico-molecolari in organismi
diversi. Di recente, il laboratorio si è dotato
di sofisticate strumentazioni per lanalisi
genetica che faciliteranno questa parte del
lavoro (sequenziatore automatico di acidi
nucleici, RealTime PCR). - Per quanto riguarda lanalisi di elementi chimici
quali i metalli pesanti in tessuti, da diversi
anni il gruppo proponente ha applicato tecniche
di microanalisi a scansione e microfluorescenza
alla descrizione qualitativa e quantitativa della
localizzazione tissutale di Pb, Ni, Cu, Zn, Cs ed
altri elementi in diverse specie vegetali. Tale
esperienza è facilmente estendibile a tessuti di
provenienza umana. - Contatti con colleghi dellarea medica sono già
stati intrapresi.