Master universitario di 1 - PowerPoint PPT Presentation

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Master universitario di 1

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Master universitario di 1 livello: Salute Mentale e Servizi Comunitari Organizzazione, Gestione e Lavoro terapeutico nei Servizi di salute Mentale – PowerPoint PPT presentation

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Title: Master universitario di 1


1
Master universitario di 1 livelloSalute
Mentale e Servizi ComunitariOrganizzazione,
Gestione e Lavoro terapeutico nei Servizi di
salute MentaleEFFICACIA E LIMITI,CONOSCENZA ED
IDEOLOGIA NELLUSO DEGLI PSICOFARMACI
  • FABRIZIO OTTOLENGHI
  • Clinica Psichiatrica
  • CSM San Giovanni

2
Modelli epistemologici in Psichiatria
3
Psicofarmaci e ideologie
  • Esiste una vera e propria ideologia del farmaco
    essa è molto semplice bisogna "sedare", "rendere
    tranquille le persone agitate" questo peraltro
    risponde a due esigenze della nostra struttura
    sociale il controllo ed il mercato. Entrambi
    hanno interesse a ridurre il disagio psichico a
    malattia organica.
  • Questa semplificazione ideologica del dolore
    psichico rende ragione dell'ampia diffusione
    degli psicofarmaci, spesso prescritti con poca
    attenzione, talvolta addirittura autoprescritti
    con medico connivente.
  • P. Cogorno - http//www.geagea.com/36indi/36_1
    0.htm

4
Psicofarmaci e relazione
  • Pensiamo che luso dei farmaci psicotropi sia
    giustificato solo in una dimensione relazionale
    improntata al massimo rispetto, che accetti il
    rischio della libertà dellAltro, anche la
    libertà di opporre un rifiuto.
  • Rocco Canosa, Emilio Lupo
  • Convegno Internazionale Farmaci e salute
    mentale,
  • Roma 14 maggio 2004
  • Psicofarmaci le ragioni del piu forte

5
Psicofarmaci e organizzazione dei Servizi
  • La qualità dellorganizzazione dei servizi
    incide profondamente sullutilizzo degli
    psicofarmaci. Il nostro impegno di sempre è di
    costruire luoghi che siano catalizzatori di
    legami sociali dove è possibile connettere,
    scambiare, progettare, dove sia possibile il
    riconoscimento dell'Altro e, dunque, l'ascolto e
    l'incontro scevro da pregiudizi, in cui lAltro
    sia visto come persona e non come malato, dentro
    la sua condizione umana e non dentro la sua
    malattia. In tale contesto limperativo
    categorico di natura etica è informare gli
    utenti, le loro famiglie sulla natura del
    farmaco, sugli effetti terapeutici, sugli effetti
    collaterali, su quelli tossici a breve e a lungo
    termine.

6
Fattori che influenzano i pattern prescrittivi
degli psicofarmaci

7
Quelli che sinnamoran di pratica sanza scienzia
son come l nocchier chentra in navilio sanza
timone o bussola, che mai ha certezza dove si
vada Leonardo da Vinci
8
CONOSCENZA ED USO CORRETTO DEGLI PSICOFARMACI
9
(No Transcript)
10
(No Transcript)
11
Classificazione psicofarmaci
  • ANSIOLITICI
  • ANTIDEPRESSIVI
  • ANTIPSICOTICI
  • REGOLATORI DELLUMORE

12
ANSIOLITICI
13
BENZODIAZEPINE
  • Gli ansiolitici benzodiazepinici possono essere
    efficaci nellalleviare gli stati dansia.
    Sebbene si tenda a prescrivere questi farmaci
    quasi a chiunque presenti sintomi legati a
    stress, infelicità o malattie fisiche minori, il
    loro uso è ingiustificato in molte situazioni. In
    particolare, non sono appropriati per il
    trattamento di depressione o psicosi croniche. In
    caso di lutto, ladattamento psicologico può
    essere inibito dalle benzodiazepine.

14
(No Transcript)
15
(No Transcript)
16
Il rischio è inteso sempre per somministrazioni
ripetute e prolungate o brevi ma ravvicinate nel
tempo
17
I disturbi secondari da trattamento con BDZ sono
in funzione del dosaggio utilizzato e della
sensibilità individuale. Nei casi di iperdosaggio
relativo i disturbi secondari si manifestano con
una progressione più o meno rapida in funzione
del dosaggio utilizzato
dosaggio
Atassia Amnesia anterograda Ipersonnia
Sonnolenza diurna Riduzione della prestazione
psicomotoria
Ansiolisi Sedazione Ipnoinduzione
tempo
18
ANTIDEPRESSIVI
19
ANTIDEPRESSIVIASPETTI GENERALI
  • Gli antidepressivi sono efficaci nel trattamento
    della depressione maggiore di grado moderato o
    grave, inclusa quella associata a malattie
    fisiche sono efficaci anche nella distimia
    (depressione cronica di minore gravità). Non sono
    utili in genere nelle forme lievi di depressione
    acuta, ma si può tentare un ciclo di trattamento
    nei casi refrattari agli approcci psicologici.

20
Ipotesi aminergica della depressione meccanismo
dazione degli antidepressivi (AD)
  • La depressione sarebbe causata da una carenza di
    neurotrasmettitori monoaminergici seratonina
    e/o noradrenalina (e/o dopamina?)
  • Una deplezione chimica di neurotrasmettitori
    induce nellanimale una condizione assimilabile
    alla depressione
  • Gli AD incrementano in acuto le concentrazioni di
    monoamine e determinano in cronico una
    modificazione a livello dei recettori
    postsinaptici ed il ripristino della
    neurotrasmissione della seratonina e/o
    noradrenalina. Determinano in tal modo leffetto
    terapeutico.

Vampini, 2002
21
Effetti degli antidepressivi dopo
somministrazione cronica
Regolazione espressione dei recettori
Recettore
Regolazione dei meccanismi di trasduzione a
livello citoplasmatico
effettore
Protein chinasi
Controllo dellespressione genica
nucleo
22
Effetto del trattamento cronico con farmaci
antidepressivi
  • Tra i geni che sarebbero coinvolti nella risposta
    clinica al trattamento antidepressivo sembrano
    giocare un ruolo importante quelli che codificano
    per il fattore trofico BDNF (Brain Derived
    Neurotrophic Factor) e per il suo recettore
    tirosino-chinasico trkB. La somministrazione
    cronica di diversi tipi di farmaci antidepressivi
    aumenta l'espressione di BDNF e TrkB a livello
    dellippocampo.

23
Ipotesi neurotrofica della depressione
  • E stato osservato che una situazione di stress
    produce una drammatica riduzione dei livelli di
    BDNF e conseguente atrofia o addirittura morte di
    neuroni in particolari aree cerebrali come
    lippocampo inoltre è stato osservato che in
    alcuni pazienti depressi si verifica una piccola
    diminuzione nel volume dellarea ippocampale. Una
    ridotta espressione del BDNF potrebbe contribuire
    allatrofia dei neuroni ippocampali in risposta
    allo stress.

24
Normale
Stress
Antidepressivi
Glucocorticoidi
Serotonina e NA
BDNF
BDNF
Glucocorticoidi
Atrofia/morteneuronale
Normale sopravvivenzae crescita
Aumentata sopravvivenzae crescita
  • Altri danni neuronali
  • Ipossia - Ischemia
  • Ipoglicemia
  • Neurotossine
  • Virus

Fattori Genetici
25
Dinamica temporale degli effetti degli
antidepressivi
Settimane di trattamento con antidepressivi
26
Linee guida al trattamento antidepressivo
P. Pancheri R. Brugnoli Vol. La malattia
depressiva 1999
IL MANTENIMENTO
disturbi depressivi sono ricorrenti
in molti casi il trattamento va proseguito per
anni a dosi ridotte eventualmente in associazione
con stabilizzatori
27
Fasi del trattamento
Inizio
Remissione sintomatologica
Trattamento di stabilizzazione
Sospensione graduale
2 mesi
4 mesi
1 mese
2 settimane
28
Effetti collaterali degli AD TRICICLICI
Anticolinergica
stipsi, ritenzione urinaria, stati confusionali,
ecc.
ipotensione ortostatica, tachicardia, vertigini,
disturbi della sfera sessuale, ecc.
Adrenolitica
sonnolenza, aumento ponderale, riduzione della
performance cognitiva anche a basse dosi.
Antiistaminica
alterazioni allECG, rischio di aritmie, ecc.
Chinidinosimile
La possibilità di insorgenza di aritmie
ventricolari in un miocardio ischemico, rende ad
alto rischio l impiego degli AD triciclici nei
pazienti con disturbi cardiaci. Questi farmaci
sono inoltre a rischio nei pazienti anziani,
ipotesi, prostatici, epilettici, ed in quelli con
problemi di stitichezza, glaucoma e ritenzione
urinaria.


29
INIBITORI SELETTIVI DEL REUPTAKE DELLA SEROTONINA
E/O DELLA NORADRENALINA (SSRI e SNRI)
SSRI
SRI
SNRI
SRI
  • PRINCIPALI EFFETTI COLLATERALI
  • Legati allattività dei recettori
    serotoninergici
  • - disturbi gastrointestinali (nausea, vomito,
    perdita di peso)
  • - cefalea
  • - disfunzione sessuale (anorgasmia, riduzione
    della libido)
  • - ansia, tremore, nervosismo, agitazione
  • - dipendenza fisica discontinuation syndrome
  • Legati allattività dei recettori noradrenergici
  • - ipertensione (ad alte dosi)

NRI
30
Esistono differenze nellefficacia terapeutica
tra i diversi antidepressivi?
  • Non esistono al momento
  • evidenze forti che permettano
  • di stabilire la superiorità
  • di un AD rispetto ad un altro.

Depression Guideline Panel, 1993 Anderson, 2000
31
Principali farmaci antidepressivi
Inibitori MAO iproniazide, isocarbossazide,
fenelzina RIMA moclobemide, toloxatone Antidepr
essivi triciclici imipramina, amitriptilina, clom
ipramina, desipramina, nortriptilina SSRI
citalopram, fluoxetina, fluvoxamina, paroxetina,
sertralina SNRI venlafaxina, milnacipran,
duloxetina
NRI reboxetina NASSA mianserina,
mirtazapina Farmaci serotoninergici trazodone,
nefazodone Farmaci dopaminergici amisulpride,
bupropione
32
Fattori da valutare per la scelta del farmaco
antidepressivo
  • Efficacia antidepressiva
  • Profilo effetti collaterali
  • Tossicità da sovradosaggio
  • Interazioni farmacologiche
  • Caratteristiche cinetiche
  • Comorbidità organica e psichiatrica

33
Effetti collaterali degli AD triciclici
  • Anticolinergica stipsi, ritenzione urinaria,
    stati confusionali, ecc.
  • Adrenolitica ipotensione ortostatica,
    tachicardia, vertigini, disturbi della sfera
    sessuale, ecc.
  • Antistaminica sonnolenza, aumento ponderale,
    riduzione della performance cognitiva anche a
    basse dosi
  • Chinidinosimile alterazioni dellECG, rischio di
    aritmie, ecc.
  • Farmaci a rischio nei pazienti anziani con
    malattia organiche

Vampini, 2002
34
Effetti collaterali degli SSRI
  • 5-HT2 Insonnia, irritabilità, ansia, disturbi
    sessuali, perdita dellappetito
  • 5-HT3 Nausea, vomito, cefalea, diarrea,
    gastralgia
  • Altri Sindrome da inappropriata secrezione di
    ADH, alterazioni dellaggregazione piastrinica
  • Differenze tra i diversi SSRIDisturbi sessuali
    gt paroxetina, sertralina ()Nausea e vomito gt
    fluvoxamina ()Ansia, insonnia, anoressia gt
    fluoxetina ()Diarrea o feci poco solide gt
    sertralina ()

Vampini, 2002
35
Effetti collaterali degli altri AD
  • Venlafaxina nausea, vomito, vertigini, cefalea,
    insonnia, modici rialzi pressori
  • Reboxetina attività NAergica insonnia,
    irritabilità, disturbi anticolinergici,
    tachicardia, sudorazione
  • Mirtazapina attività antistaminica sedazione,
    sonnolenza, ipotensione, aumento dellappetito,
    incremento ponderale
  • Amisulpride disturbi da iperprolattinemia
    galattorrea, ginecomastia, alterazioni
    sessuali, extrapiramidali

36
AD e alterazioni delle performance psicomotoria e
cognitiva
  • AD che peggiorano la performance anche a basse
    dosi
  • Amitriptilina (25 mg)
  • Mianserina (30 mg)
  • Trazodone (50 mg)
  • AD che non alteranoin modo rilevantela
    performance anche ad alte dosi
  • SSRI
  • Reboxetina

37
Tossicità da sovradosaggio degli AD
  • Indice tossicità letale
  • Triciclici
  • IMAO
  • Mianserina
  • Trazodone
  • Venlafaxina
  • Mirtazapina
  • SSRI

Dati dal 1987-1991 in Gran Bretagna, Henry et
al., 1995
38
ANTIPSICOTICI
39
Farmaci antipsicoticiAspetti generali
  • Farmaci antipsicotici sono conosciuti anche come
    neurolettici e (in modo improprio) come
    tranquillanti maggiori. Di solito
    tranquillizzano senza alterare la coscienza e
    senza causare eccitamento paradosso, ma non
    devono essere considerati alla stregua di
    tranquillanti.
  • Nel breve termine, essi sono impiegati per
    calmare i pazienti disturbati qualsiasi sia la
    psicopatologia che ha scatenato lattacco e che
    può essere la schizofrenia, un danno cerebrale,
    la mania, un delirium su base tossica o una
    depressione agitata.

40
IL SIGNIFICATO DI PSICOSI
41
META-ANALISI DI 820 STUDI SUGLI ESITI DELLA
SCHIZOFRENIA
60
50
40
Miglioramento percentuale al follow-up
30
20
10
lt1910
1920
1990
1980
1970
1960
1950
1940
1930
Coma insulinico
E C T
Hegarty et al., 1994
Farmacoterapia
Kraepelin
Bleuler
DSM-III
42
ANTIPSICOTICI TIPICINeurolettici
  • Clorpromazina ( Largactil)
  • Levomepromazina,( Nozinan)
  • Promazina, (Talofen)
  • Flufenazina (Moditen)
  • Perfenazina,(Trilafon)
  • Periciazina (Neuleptil)
  • Tioridazina, (Melleril)
  • Aloperidolo, (Serenase, Haldol)
  • Bromperidolo,(Impromen)
  • Clopentixolo, (Sordinol)
  • Zuclopentixolo, (Clopixol)
  • Pimozide, (Orap)
  • Levosulpiride, (Levopraid)
  • Tiapride, (Sereprile)
  • Amisulpiride,(Solian)
  • Clotiapina (Entumin)

43
(No Transcript)
44
EFFETTI INDESIDERATIDEI FARMACI NEUROLETTICI
  • sintomi parkinsoniani (che includono il
    tremore), più comuni in adulti e anziani, che
    possono insorgere gradualmente distonia
    (movimenti anomali del viso e del corpo) e
    discinesia, più comuni nei bambini e nei giovani
    adulti, possono comparire già dopo poche dosi
    acatisia (irrequietezza motoria) che di norma
    compare dopo una dose iniziale alta e che può
    somigliare allesacerbazione della malattia che
    si sta trattando discinesia tardiva (movimenti
    ritmici involontari della lingua, della faccia e
    della mandibola) che di solito si sviluppa con
    terapie a lungo termine o con alte dosi, ma che
    può comparire con dosi basse a breve termine -
    una discinesia tardiva di breve durata può
    comparire dopo la sospensione del trattamento.

45
(No Transcript)
46
ANTIPSICOTICI ATIPICI Definizione
  • Tendenza diminita o assetne a produrre effetti
    EPS a dosaggi antipsicotici
  • Nessun aumento della prolattina o molto limitato
  • Riduzione significativa dei sintomi positivi e
    negativi della schizofrenia

47
ANTIPSICOTICI ATIPICIDefinizione farmacologica
  • Bloccano i recettori dopaminergici ( D2)nel
    sistema meso-limbicogtgtche in quello
    nigro-striatale
  • Bloccano i recettori della serotonina
    (5-HT2)

48
ANTIPSICOTICI ATIPICI
  • Lutilizzo degli antipsicotici atipici ha
    ridiretto gli obiettivi del trattamento
    antipsicotico rispetto allera dei neurolettici
    alcuni bisogni non corrisposti possono infatti,
    almeno in parte, essere soddisfatti (come
    maggiori possibilità di riabilitazione, la
    prevenzione del deterioramento cognitivo, una
    migliore adesione al trattamento grazie a ridotti
    effetti collaterali) e alcuni sintomi bersaglio,
    come ad esempio i sintomi negativi, quali il
    ritiro sociale, lanergia, o lostilità (compresa
    lideazione suicidaria che spesso rende infausto
    lesito) possono essere trattati più
    adeguatamente che in passato.
  • A.C.Altamura, 2006

49
ANTIPSICOTICI ATIPICI
  • Aripiprazolo (Abilify)
  • Clozapina, (Leponex)
  • Olanzapina, (Zyprexa)
  • Quetiapina (Seroquel)
  • Risperidone, (Risperdal, Belivon)

50
Azioni Antipsicotici Atipici
51
Vantaggi degli antipsicotici atipici
  • Clozapina non induce EPS, utile nella
    schizofrenia resistente, può dare
    leucopenia/agranulocitosi
  • Risperidone può indurre EPS a dosaggi
    medio-alti (6-12mg/die), azione relativamente
    attivante (componente depressiva)
  • Quetiapina utile nelle forme negative, non
    induce EPS
  • Olanzapina azione sedativa inferiore alla
    clozapina, azione timostenica, buona efficacia
    nelle forme resistenti ed in quelle a prevalente
    sintomatologia negativa
  • Aripiprazolo efficace nelle forme positive e
    negative delle psicosi, agonista parziale sui
    recettori D2 e 5HT1A ( DSS dopamine system
    stabilizer)

52
Effetti collaterali associati alluso degli
antipsicotici atipici
Neurologici Disturbi del movimento
Metabolici Obesità Dislipidemia
Iperglicemia/diabete Endocrini Diabete
Iperprolattinemia
Cardiovascolari Prolungamento del tratto Q-T
Ipotensione ortostatica Altri Ematologici
Anticolinergici Sedazione Oculari
Epatici
53
MANTENIMENTO
Remissione di un primo episodio
senza sintomi negativi residui
con sintomi negativi residui
Protrarre il trattamento per 3-6 mesi prima di
ridurre gradualmente le dosi (20 ogni 6 mesi)
fino a portarle a zero dopo un minimo di 2 anni
di trattamento
Valutare la possibilità di un cambiamento di
farmaco dopo la stabilizzazione del quadro
clinico protratta per 6 mesi
  • Leventuale dose fissa di mantenimento va
    continuata per un periodo di 2-5 anni o, in
    alcuni casi, per un tempo indefinito
  • Nel caso di riacutizzazioni i tempi della
    terapia di mantenimento vanno prolungati
  • Se la remissione è stata ottenuta con un tipico
    bloccante D2 e se la dose minima di mantenimento
    risulta elevata o tale da indurre una SNN, il
    mantenimento va effettuato con un atipico
    bloccante 5HT2/D2

Linee guida SOPSI
54
LA SCARSA COMPLIANCE
Assunzione irregolare della terapia
Scarso o assente insight (David, 1990)
Comparsa di EPS (Van putten, 1974)
  • Solo il 40-50 dei pazienti che potrebbero
    ricevere beneficio da una terapia di profilassi
    delle ricadute segue effettivamente il
    trattamento
  • Per i pazienti al primo episodio la mancata
    compliance sale fino al 75

(Gaebel e Pietzcker, 1985 Kane et al., 1985)
55
Stabilizzatori dellumore
  • Si tratta di una categoria di farmaci impiegati
    nel trattamento a lungo termine di pazienti
    affetti da disturbi ricorrenti dellumore, in
    particolare nel disturbo bipolare. Trovano
    ulteriore impiego nelle forme schizoaffettive.
  • Accanto al Litio, farmaco di riferimento,
    utilizzato nella pratica terapeutica da più
    decenni, trovano collocazione ufficiale in questo
    gruppo il valproato di sodio e la carbamazepina.
  • Successivamente si è proposto luso della
    oxcarbazepina, meno gravata di effetti
    collaterali della molecola originaria.
  • Più di recente è stato suggerito luso della
    lamotrigina, specie per il trattamento della fase
    depressiva del disturbo bipolare.
  • Va infine tenuta presente la possibilità di
    utilizzare alcuni antipsicotici atipici da soli o
    in aggiunta ad uno stabilizzatore tradizionale.

56
Il carbonato di Litio
  • E il farmaco più usato nel trattamento del
    disturbo bipolare. E utile nella fase maniacale
    e nella prevenzione delle ricadute depressive.
  • E necessario eseguire una serie di esami del
    sangue per valutare la funzionalità renale
    (dosaggio della creatinina) e tiroidea (dosaggio
    degli ormoni tiroidei TSH, FT3, FT4) prima di
    cominciare la terapia con il carbonato di litio e
    ripeterli inizialmente ogni 2-3 mesi, poi ogni 6
    mesi durante un trattamento di lunga durata. Va
    monitorata inoltre la funzionalità cardiaca (con
    lelettrocardiogramma) nelle persone sopra i 65
    anni ed in particolari situazioni.
  • Il carbonato di litio è controindicato in
    gravidanza ed allattamento, nellinsufficienza
    renale, nellipotiroidismo, in patologie
    cardiache.
  • Può essere utile associare il litio ad altri
    farmaci (farmaci antipsicotici, BDZ) nella mania
    acuta mentre è preferibile usarlo da solo nella
    terapia di mantenimento. Non deve essere
    associato a particolari farmaci diuretici,
    antinfiammatori, antibiotici.
  • Gli effetti indesiderati che si possono
    presentare in corso di terapia con litio sono
    nausea, vomito, diarrea, tremori alle mani,
    aumento di peso, alterazioni della funzionalità
    tiroidea (ipotiroidismo) e renale, polidipsia e
    poliuria (aumento della sete e bisogno frequente
    di urinare).

57
Il Carbonato di Litio
  • LA LITIEMIA, CIOÈ IL DOSAGGIO DEL LITIO NEL
    SANGUE, VA ESEGUITA ALMENO UNA VOLTA ALLA
    SETTIMANA NEL PRIMO MESE DI TRATTAMENTO E
    SUCCESSIVAMENTE ALMENO UNA VOLTA OGNI TRE MESI
    PERCHÉ
  • Lefficacia del litio è in relazione alla sua
    concentrazione nel sangue che dovrebbe essere in
    fase acuta 0,8-1,2 mEq/l in fase di mantenimento
    (nella prevenzione delle ricadute) 0,5-0,8
    mEq/l. 
  • Se la concentrazione del litio raggiunge valori
    di 1,5-2 mEq/l oppure valori ancora più alti
    possono manifestarsi effetti tossici.

58
LAcido Valproico (DEPAKIN)
  • Molto utilizzato nel disturbo bipolare, si è
    dimostrato utile soprattutto negli stati misti
    (in cui sono presenti contemporaneamente sintomi
    depressivi e maniacali) e nelle situazioni in cui
    cè un rapido passaggio dalla depressione alla
    mania.
  • Spesso è associato ad altri farmaci il litio,
    gli antipsicotici e le BDZ.
  • E importante, prima di cominciare la terapia con
    questo farmaco, fare gli esami del sangue
    generali e monitorare in particolare la
    funzionalità epatica e ripetere tali esami ogni
    6-12 mesi durante il trattamento. I possibili
    effetti indesiderati sono nausea, vomito,
    perdita dellappetito, sedazione, tremore,
    alterazioni della funzionalità epatica e delle
    cellule del sangue (riduzione delle piastrine,
    riduzione dei globuli bianchi).

59
La Carbamazepina (TEGRETOL)
  • E utilizzata meno frequentemente del litio e
    dellacido valproico perché interagisce con tanti
    farmaci modificandone le concentrazioni nel
    sangue e quindi lefficacia ed a causa dei suoi
    possibili effetti indesiderati che comprendono
    sedazione, visione offuscata, nausea, vertigini,
    cefalea, alterazioni ematologiche, della
    funzionalità epatica e pancreatica ed effetti
    cutanei compresa una reazione cutanea rara e
    potenzialmente grave. Per tali motivi in corso di
    terapia con la carbamazepina è importante
    eseguire gli esami del sangue ed il dosaggio del
    farmaco nel sangue ogni settimana nei primi mesi
    di trattamento, poi ogni 3 mesi

60
La Lamotrigina (LAMICTAL)
  • Ha dimostrato di essere efficace come
    stabilizzatore del tono dellumore e di prevenire
    le ricadute degli episodi depressivi del disturbo
    bipolare.
  • Il trattamento con la lamotrigina va iniziato a
    dosi molto basse ed aumentato lentamente fino a
    raggiungere la dose terapeutica, al fine di
    ridurre al minimo il rischio di comparsa di
    effetti indesiderati che possono essere eruzioni
    cutanee, sonnolenza, cefalea, disturbi
    gastrointestinali

61
PRONTUARIO TERAPEUTICO AZIENDALE IN CORSO
62
(No Transcript)
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