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Fraternit

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Fraternit francescana Internazionale Ven. Fr. Gabriele M. Allegra OFM Via Merulana 124b ROMA VISITA DEL CENTRO INTERDISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE – PowerPoint PPT presentation

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Title: Fraternit


1
Fraternità francescana Internazionale Ven. Fr.
Gabriele M. Allegra OFMVia Merulana 124b ROMA
  • VISITA
  • DEL CENTRO INTERDISCIPLINARE
  • PER LA FORMAZIONE
  • DEI FORMATORI AL SACERDOZIO
  • DELLA PONTIFICIA UNIVERSITÀ GREGORIANA
  • Roma, 14 maggio 2009

2
  • VISITA
  • DEL CENTRO INTERDISCIPLINARE
  • PER LA FORMAZIONE
  • DEI FORMATORI AL SACERDOZIO
  • DELLA PONTIFICIA UNIVERSITÀ GREGORIANA
  • Roma, 14 maggio 2009

3
PREGHIERA SEMPLICE
  • Parafrasi
  • del
  • Padrenostro
  • di
  • San Francesco dAssisi

4
  • O santissimo
  • Padre nostro
  • creatore, redentore,
  • consolatore
  • e salvatore nostro.

5
  • Che sei nei cieli
  • negli angeli e nei santi,
  • e li illumini alla conoscenza,
  • perché tu, Signore, sei luce
  • li infiammi all'amore,
  • perché tu, Signore,
  • sei amore
  • poni in loro la tua dimora
  • e li riempi di beatitudine,
  • perché tu, Signore,
  • sei il sommo bene,
  • eterno,
  • dal quale proviene
  • ogni bene
  • e senza il quale
  • non esiste alcun bene.

6
  • Sia santificato il tuo nome
  • si faccia luminosa in noi
  • la conoscenza di te,
  • perché possiamo
  • conoscere l'ampiezza
  • dei tuoi benefici,
  • l'estensione
  • delle tue promesse,
  • la sublimità
  • della tua maestà
  • e la profondità
  • dei tuoi giudizi.

7
  • Venga il tuo regno
  • affinché tu regni in noi
  • per mezzo della grazia
  • e ci faccia giungere
  • nel tuo regno,
  • dove la visione di te
  • è senza veli,
  • l'amore di te è perfetto,
  • la comunione con te
  • è beata,
  • il godimento di te
  • senza fine.

8
  • Sia fatta la tua volontà,
  • come in cielo così in terra
  • affinché ti amiamo
  • con tutto il cuore,
  • sempre pensando a te
  • con tutta l'anima,
  • sempre desiderando te
  • con tutta la mente,
  • indirizzando a te
  • tutte le nostre intenzioni
  • e in ogni cosa
  • cercando il tuo onore

9
  • e con tutte
  • le nostre forze,
  • spendendo
  • tutte le nostre energie
  • e i sensi dell'anima
  • e del corpo
  • in offerta di lode
  • al tuo amore
  • e non per altro

10
  • affinché amiamo
  • i nostri prossimi
  • come noi stessi,
  • attirando tutti
  • secondo le nostre forze
  • al tuo amore,
  • godendo dei beni altrui
  • come fossero nostri
  • e nei mali soffrendo
  • insieme con loro
  • e non recando
  • alcuna offesa a nessuno

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  • Il nostro pane
  • quotidiano
  • il tuo Figlio diletto,
  • il Signore nostro
  • Gesù Cristo,
  • dà a noi oggi
  • in memoria e comprensione
  • e venerazione dell'amore
  • che egli ebbe per noi
  • e di tutto quello
  • che per noi disse,
  • fece e patì.

12
  • E rimetti a noi
  • i nostri debiti
  • per la tua ineffabile
  • misericordia,
  • per la potenza
  • della passione
  • del tuo Figlio diletto
  • e per i meriti
  • e l'intercessione
  • della beatissima Vergine
  • e di tutti i tuoi eletti.

13
  • Come noi li rimettiamo
  • ai nostri debitori
  • e quello che
  • non rimettiamo pienamente,
  • tu, Signore, fa' che
  • pienamente perdoniamo,
  • cosicché, per amor tuo,
  • amiamo veramente i nemici
  • e devotamente intercediamo
  • per loro presso di te,
  • non rendendo a nessuno
  • male per male
  • e impegnandoci in te
  • ad essere di giovamento
  • in ogni cosa.

14
  • E non ci indurre
  • in tentazione
  • nascosta o manifesta,
  • improvvisa
  • o persistente.
  • Ma liberaci dal male
  • passato,
  • presente e futuro.

15
  • Gloria al Padre
  • e al Figlio
  • e allo Spirito Santo,
  • come era nel principio
  • e ora e sempre
  • nei secoli dei secoli.

16
AMEN
17
Presentazione Fraternità Francescana
Internazionale Ven. Fr. Gabriele M. Allegra OFM
  • Via Merulana 124b- 00185 ROMA (Italia)

18
Alcuni cenni storici del Collegio Internazionale
S. Antonio
19
  • L attuale Fraternità mette le sue radici in una
    realtà
  • che nasce nel secolo XIX,
  • quando lallora Ministro Generale
  • il Servo di Dio Fr. Bernardino del Vago da
    Portogruaro ofm,
  • dopo i tempi difficili delle soppressioni,
  • nel 1887 porta a compimento
  • liniziativa di rifondare a Roma uno Studio
    Generale per tutto lOrdine.
  • Costruita la sede presso il Laterano, il 20
    novembre 1890,
  • con la benedizione di Sua Santità Leone XIII,
  • ha avuto inizio la vita e lattività accademica
  • del Collegium S. Antonii Patavini in Urbe.
  • Questa realtà francescana
  • ha fatto il suo cammino in continua evoluzione
  • in sintonia con litinerario dellOrdine e gli
    orientamenti della Chiesa,
  • sia sotto laspetto accademico che fraterno.

20
  • Dal punto di vista accademico,
  • date significative sono il 1933,
  • quando Papa Pio XI
  • dichiara lAntonianum, Ateneo
  • e il 1938 quando lo stesso Papa conferisce
  • allallora Athenaeum Antoniaum de Urbe
  • il titolo di Pontificio.
  • Sarà Sua Santità Giovanni Paolo II,
  • l11 gennaio 2005 che concederà allAntonianum,
  • in merito alla tradizione di formazione
    dellOrdine,
  • il titolo di Università Pontificia.

21
  • Dal 1988, tenendo conto
  • della specifica natura di questa Casa,
  • la Fraternità del Collegio Internazionale
    SantAntonio
  • è stata articolata in due unità,
  • la prima, Casa Madre
  • per i frati chiamati dal Ministro Generale
  • a servizio dellallora Pontifico Ateneo
    Antonianum
  • e delle altre attività stabilite dal Governo
    dellOrdine,
  • e laltra, Fraternità del Collegio dei Frati
    Studenti,
  • Casa Filiale
  • per i frati chiamati a studiare a Roma.

22
  • Questultima,
  • dopo il Capitolo Generale OFM Assisi 2003,
  • è stata eretta canonicamente
  • come fraternità autonoma
  • dallattuale Ministro Generale OFM,
  • Fr. José Rodríguez Carballo ofm,
  • nel Congresso del Definitorio Generale
  • del 16 luglio 2003,
  • con il nome di
  • Fraternità Francescana Internazionale
  • Ven. Fra Gabriele Mª Allegra OFM.

23
Alcuni cenni biografici del Venerabile Padre
Gabriele Maria Allegra ofm
24
  • Nel 2007
  • ricorreva il centenario della nascita
  • del Ven. Fr. Gabriele M. Allegra,
  • frate minore missionario
  • e uomo di cultura,
  • fondatore dello Studio Biblico di Hong Kong
  • e primo traduttore della Bibbia
  • in lingua cinese,
  • a cui è dedicata la nostra Fraternità.

25
  • Giovanni Stefano Allegra, questo il suo nome di
    battesimo,
  • nasce il 26 dicembre 1907 a San Giovanni La
    Punta,
  • in provincia di Catania (Sicilia).
  • Sempre in questa provincia,
  • alletà di 11 anni entra nel collegio serafico di
    Acireale
  • e il 13 ottobre 1923, con la vestizione, inizia
    il noviziato a Bronte
  • con il nome di Fr. Gabriele Maria.
  • Il 19 ottobre 1924 emette i voti semplici e
    ritorna ad Acireale
  • per riprendere gli studi.
  • Dopo due anni va a Roma, al Collegio
    internazionale S. Antonio.
  • Il 25 luglio 1929 emette i voti solenni e il 20
    luglio 1930 diventa sacerdote.
  • Ad agosto, in Sicilia,
  • affida alla Madonna la sua decisione di tradurre
    la Bibbia in cinese.
  • Ritornato a Roma, gli viene chiesto di
    frequentare un corso
  • per lo studio della Sacra Scrittura e prepararsi
    per andare in Cina.
  • In Cina dal 1931,
  • ad aprile del 1939 lascia Heng Yang per ritornare
    in Italia,
  • per motivi di salute.
  • A Roma consegue il titolo di Lettore Generale di
    Sacra Scrittura.

26
  • Nel 1943 traduce il libro di Ester.
  • A novembre completa la versione dellAntico
    Testamento.
  • Il 2 agosto 1945 viene inaugurato ufficialmente
  • lo Studio Biblico.
  • Tra il 1946 e il 1954 vengono pubblicati
  • il libro dei Salmi, i Libri Sapienziali, il
    Pentateuco e i Profeti.
  • In Italia, il 18 novembre 1955
  • gli viene conferita la laurea ad honorem in
    Teologia.
  • Qui incontra Luigi Sturzo a cui propone la
    fondazione
  • di uno Studio Sociologico, che si realizzerà poi
    nel 1961.
  • Ritornato a Hong Kong, tra il 1957 e il 1961
  • escono i primi esemplari dei Vangeli, gli Atti
    degli Apostoli,
  • le Epistole e lultimo volume del Nuovo
    Testamento.
  • Il 25 dicembre 1968 esce la Bibbia in un solo
    volume,
  • detta la Bibbia di Natale o di Betlem.

27
  • Nel 1973 ritorna in lItalia per ristabilirsi in
    salute.
  • Ritornato a Hong Kong,
  • il 15 aprile 1975 pubblica il Dizionario Biblico.
  • A dicembre si reca a Coloane
  • per passare con i lebbrosi lultimo suo Natale.
  • Il 26 gennaio 1976 muore santamente,
  • per ascesso tonsillare ed attacco ipertensivo.
  • Il 14 gennaio 1984 a Hong Kong
  • si apre il processo diocesano
  • per la sua beatificazione.
  • Il 15 dicembre 1994
  • viene firmato il decreto sulleroicità delle
    virtù
  • e il 23 aprile 2002 Giovanni Paolo II firma il
    decreto
  • con cui si riconosce il miracolo,
  • ottenuto grazie allintercessione di Fr.
    Gabriele.

28
IDENTITÀ della Fraternità Francescana
Internazionale Ven. Fr. Gabriele M. Allegra
OFM
29
STATUTI PECULIARI
  • Negli Statuti Peculiari,
  • approvati e promulgati
  • dal Ministro e dal Definitorio Generale,
  • con decreto del 14 luglio 2004,
  • si specifica la natura e composizione
  • della nuova fraternità degli studenti

30
Art. 1
  • 1. La Fraternità Francescana Internazionale
  • Fr. Gabriele M. Allegra OFM,
  • appartiene allOrdine dei Frati Minori
  • e fa parte delle case di Roma
  • direttamente dipendenti dal Ministro Generale.
  • Come Casa di formazione e di studio
  • collabora direttamente
  • con la Segreteria Generale di Formazione e Studi
  • secondo quanto è previsto
  • dalla Ratio Formationis e dalla Ratio Studiorum
    dellOrdine.

31
Art. 1
  • 2. La Fraternità Francescana Internazionale
  • Fr. Gabriele M. Allegra,
  • è formata dai Frati nominati dal Ministro
    Generale
  • e da tutti i Frati Minori professi solenni,
  • provenienti da tutte le Entità dellOrdine,
  • che dietro richiesta del proprio Ministro
    Provinciale
  • hanno ricevuto lobbedienza del Ministro Generale
  • per risiedere nella Fraternità
  • e per frequentare i corsi accademici presso la
    PUA
  • o corsi di specializzazione
  • non esistenti nella PUA presso altre facoltà
    romane.

32
Art. 1
  • 3. La Fraternità favorisce
  • la comune vocazione di Frati Minori
  • attraverso una vita incentrata
  • sulla fedeltà creativa
  • allo spirito delle priorità dellOrdine
  • esprime linternazionalità del nostro Ordine
  • vive la grazie e la missione dello studio,
  • che va svolto con fedeltà e devozione
  • e va considerato come un bene
  • da condividere con i fratelli (Ratio Studiorum,
    10),
  • per rispondere alle necessità del mondo,
  • della Chiesa e dellOrdine.

33
Art. 9
  • La vita di orazione e devozione,
  • raccolta intorno
  • allascolto della Parola di Dio,
  • alla celebrazione comunitaria
  • della Liturgia delle Ore e allEucaristia,
  • costituisce il centro della vita della Fraternità.

34
Art. 22
  • Per favorire la reciproca conoscenza
  • e i rapporti interpersonali,
  • in considerazione
  • del grande numero dei Fratelli
  • che costituiscono la Fraternità,
  • questa è organizzata in diversi gruppi,
  • a modo di piccole Fraternità.
  • Ciascuna di queste singole Fraternità
  • è coordinata da un responsabile.

35
Art. 50
  • I Fratelli della Fraternità
  • sono impegnati
  • nella reciproca attenzione fraterna
  • (cfr. Rb. Cap.VI),
  • per una vera ed autentica formazione
  • umana, spirituale, accademica, apostolica.

36
Art. 51
  • La Fraternità Fra Gabriele M. Allegra
  • ha come primo fine
  • la formazione permanente,
  • in cui lo studio è il principale impegno

37
Lidentità
  • Siamo una fraternità di frati minori,
  • di carattere internazionale e interculturale
  • chiamata a vivere
  • la propria vita religiosa francescana
  • in formazione permanente
  • nella misione specifica dello studio
  • allinterno di una struttura e programazione
  • che possa articulare vocazionalmente
  • linsieme dei fratelli.

38
Articolazione FGA 2008-09
  • Equipe Responsabile
  • Guardiano Rettore Economo
  • Consiglio di Fraternità,
  • Economia, Liturgia, Formazione Permanente.
  • Piccole Fraternità
  • Fraternità Nuova
  • Fraternità Cenacolo
  • Fraternità S. Damiano
  • Fraternità Croata
  • Fraternità Latinoamericana.

39
Fraternità Francescana Internazionale Fr.
Gabriele M. Allegra OFM Via Merulana 124 B-
OO185 ROMA
40
Articolazione della Fraternita 2008-09
41
(No Transcript)
42
Il consiglio dal Guardiano
  • . 1. Il Guardiano esercita il suo ministero
  • in stretta collaborazione con il Vicario, il
    Rettore,
  • il Vice Rettore e LEconomo,
  • con i quali forma il Consiglio del Guardiano.
  • 2. Il Consiglio dal Guardiano
  • promuove la dimensione spirituale e fraterna,
  • la minorità, povertà e solidarietà,
  • la dimensione evangelizzatrice e formativa della
    vita della Fraternità,
  • curando la stesura e lattuazione del progetto
    comunitario.
  • Statuti Peculiari FGA, Art. 4.

43
(No Transcript)
44
(No Transcript)
45
(No Transcript)
46
(No Transcript)
47
(No Transcript)
48
CONSIGLIO DELLA FRATERNITÀ
  • Il Guardiano convoca, almeno una volta al mese,
  • il Consiglio della Fraternità, composto dallo
    stesso
  • Guardiano, dal Vicario, del Rettore,
  • dal Vice Rettore, dallEconomo
  • e dei Coordinatori
  • delle piccole fraternità
  • della Casa.
  • Esso lorgano operativo ordinario della
    Fraternità
  • e funge da discretorio della Fraternità
  • Statuti Peculiari FGA, Art. 9.

49
(No Transcript)
50
(No Transcript)
51
(No Transcript)
52
(No Transcript)
53
(No Transcript)
54
STADISTICHE FGA 2007-08
55
FGA CASA DI TUTTO LORDINE
  • 1. La Fraternità Francescana
  • Internazionale Fra Gabriele M. Allegra
  • OFM, appartiene allOrdine dei Frati
  • Minori e fa parte delle case di Roma
  • direttamente dipendenti dal Ministro
  • Generale. Come Casa di formazione e
  • di studio collabora direttamente con la
  • Segreteria Generale di Formazione e
  • Studi secondo quanto è previsto dalla
  • Ratio Formationis e dalla Ratio Studiorum
  • dellOrdine.
  • (Statuti Peculiari FGA, Art.1.1)

56
FRATI SECONDO ENTITÀ OFM
57
FRATI SECONDO ENTITÀ OFM
58
DISTRIBUZIONE PERCONTINENTI, NAZIONE, ENTITÀ
59
FGA CASA INTERNAZIONALE
  • 3. La Fraternità favorisce la
  • comune vocazione di Frati Minori
  • attraverso una vita incentrata sulla
  • fedeltà creativa allo spirito delle
  • priorità dellOrdine esprime
  • linternazionalità del nostro Ordine
  • vive la grazie e la missione dello
  • studio, che va svolto con
  • fedeltà e devozione
  • e va considerato come un bene
  • da condividere con i fratelli
  • (Ratio Studiorum, 10),
  • per rispondere alle necessità del mondo, della
    Chiesa e dellOrdine.
  • (Statiti Peculiari FGA, Art.1.3)

60
Africa
  • A motivo della profonda convinzione che la
    sintesi tra cultura e fede non è solo un'esigenza
    della
  • cultura, ma anche della fede , perché una fede
    che non diventa cultura è una fede non
  • pienamente accolta, non interamente pensata, non
    fedelmente vissuta , l'Assemblea
  • speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi ha
    ritenuto l'inculturazione una priorità ed
  • un'urgenza nella vita delle Chiese particolari in
    Africa solo così il Vangelo può porre salde
  • radici nelle comunità cristiane del continente.
    Sulla scia del Concilio Vaticano II, i Padri
  • sinodali hanno interpretato l'inculturazione come
    un processo comprendente tutta
  • l'estensione della vita cristiana teologia,
    liturgia, consuetudini, strutture della Chiesa ,
  • senza ovviamente intaccare il diritto divino e la
    grande disciplina della Chiesa, avvalorata
  • nel corso dei secoli da straordinari frutti di
    virtù e di eroismo.
  • La sfida dell'inculturazione in Africa consiste
    nel far sì che i discepoli di Cristo possano
  • assimilare sempre meglio il messaggio evangelico,
    pur restando fedeli a tutti i valori africani
  • autentici. Inculturare la fede in tutti i settori
    della vita cristiana ed umana si pone quindi
  • come compito arduo, per il cui assolvimento è
    necessaria l'assistenza dello Spirito del
  • Signore che conduce la Chiesa alla verità tutta
    intera (cfr Gv 16, 13).
  • Giovanni Paolo II, Ecclesia in Africa, 14
    settembre 1995, nº 78

61
AFRICA
62
America
  • Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla
    fine del mondo (Mt 28, 20).
  • Confidando in questa promessa del Signore, la
    Chiesa pellegrina nel Continente
  • americano si dispone con entusiasmo ad affrontare
    le sfide del mondo attuale e
  • quelle che il futuro potrà presentare. Nel
    Vangelo la buona notizia della
  • resurrezione del Signore è accompagnata
    dall'invito a non temere
  • (cfr Mt 28,5.10)
  • Inoltre, la Chiesa in America si sente
    particolarmente spinta a camminare nella
  • fede, rispondendo con gratitudine all'amore di
    Gesù, manifestazione incarnata
  • dell'amore misericordioso di Dio (cfr Gv 3, 16)
    . (291) La celebrazione dell'inizio
  • del terzo millennio cristiano può essere
    un'occasione opportuna perché il popolo
  • di Dio in America rinnovi la sua gratitudine
    per il gran dono della fede , (292)
  • che cominciò a ricevere cinque secoli fa. Il
    1492, al di là degli aspetti storici e
  • politici, fu il grande anno di grazia per la fede
    accolta in America una fede che
  • annuncia il supremo beneficio dell'Incarnazione
    del Figlio di Dio,
  • avvenuta 2000 anni fa.
  • Giovanni Paolo II, Ecclesia in America, 22
    gennaio 1999, nº 75

63
AMERICA
64
Asia
  • I popoli dell'Asia hanno bisogno di Gesù Cristo e
    del suo Vangelo, poiché il
  • Continente ha sete dell'acqua viva che solo lui
    può dare (cfr Gv 4, 10-15). I
  • discepoli di Cristo in Asia devono pertanto
    essere generosi nello sforzo di
  • adempiere alla missione ricevuta dal Signore, il
    quale ha promesso di essere con
  • loro sino alla fine dei tempi (cfr Mt 28, 20).
    Fiduciosa nel Signore che non
  • abbandonerà quanti ha chiamato, la Chiesa in Asia
    compie con gioia il suo
  • pellegrinaggio verso il Terzo Millennio. L'unico
    suo gaudio è quello che discende
  • dal condividere con la moltitudine dei popoli
    dell'Asia l'immenso dono che
  • anch'essa ha ricevuto, l'amore di Gesù Salvatore.
    L'unica sua ambizione è di
  • continuarne la missione di servizio e d'amore,
    affinché tutti gli abitanti del
  • Continente abbiano la vita e l'abbiano in
    abbondanza (Gv 10, 10).
  • Giovanni Paolo II, Ecclesia in Asia, 6 novembre
    1999, nº. 50

65
ASIA
66
Europa
  • L'Europa ha bisogno di un salto qualitativo nella
    presa di coscienza
  • della sua eredità spirituale. Tale spinta non le
    può venire che da un
  • rinnovato ascolto del Vangelo di Cristo. Tocca a
    tutti i cristiani
  • impegnarsi per soddisfare questa fame e sete di
    vita Riprendendo
  • questo invito alla speranza, ancora oggi ripeto a
    te, Europa che sei
  • all'inizio del terzo millennio  Ritorna te
    stessa. Sii te stessa. Riscopri
  • le tue origini. Ravviva le tue radici .Nel corso
    dei secoli, hai ricevuto il
  • tesoro della fede cristiana. Esso fonda la tua
    vita sociale sui principi
  • tratti dal Vangelo e se ne scorgono le tracce
    dentro le arti, la
  • letteratura, il pensiero e la cultura delle tue
    nazioni. Ma questa eredità
  • non appartiene soltanto al passato essa è un
    progetto per l'avvenire da
  • trasmettere alle generazioni future, poiché è la
    matrice della vita delle
  • persone e dei popoli che hanno forgiato insieme
    il Continente europeo.
  • Giovanni Paolo II, Ecclesia in Europa , 28 giugno
    2003, nº 120.

67
EUROPA
68
TOTALE PER NAZIONI
69
FGA CASA DI STUDIO OFM
  • 2. La Fraternità Francescana
  • Internazionale Fra Gabriele M.
  • Allegra, è formata dai Frati nominati
  • dal Ministro Generale e da tutti i Frati
  • Minori professi solenni, provenienti da
  • tutte le Entità dellOrdine, che dietro
  • richiesta del proprio Ministro
  • Provinciale hanno ricevuto
  • lobbedienza del Ministro Generale per
  • risiedere nella Fraternità e per
  • frequentare i corsi accademici presso la
  • PUA o corsi di specializzazione
  • non esistenti nella PUA
  • presso altre facoltà romane.
  • (Statuti Peculiari FGA, Art.1.2)

70
PONTIFICIA UNIVERSITÀ ANTONIANUM
71
UNIVERSITÀ PONTIFICIA SALESIANA
72
PONTIFICIA UNIVERSITÀ GREGORIANA
73
FRATI STUDENTI IN ALTRI CENTRI DI STUDIO
74
CENTRO DI STUDI FREQUENTATI DEI FRATI
75
STUDI PIÙ STUDIATI DAI FRATI
76
(No Transcript)
77
(No Transcript)
78
(No Transcript)
79
PROGRAMAZIONE VITA FRATERNA 2008-09
Fraternità Francescana Internazionale Ven. Fra
Gabriele M. Allegra OFM Via Merulana 124b-00185
ROMA
80
CORSO D'ITALIANO ORARIO
81
AGENDA SETTEMBRE'08 CORSO D'ITALIANO
82
ORARIO GENERALE
83
OTTOBRE'08
84
NOVEMBRE'08
85
DICEMBRE'08
86
GENNAIO'09
87
FEBBRAIO'09
88
MARZO'09
89
APRILE'09
90
MAGGIO'09
91
GIUGNO'09
92
state 2009
  • Vacanze stive (29 giu.- 26 ago.)
  • Corso ditaliano
  • (30 agosto - 25 settembre 2009)
  • Esercizi Spirituali
  • (26 settembre 2 ottobre)
  • Inizio delle lezione
  • nella Pontificia Università Antonianum
  • (8 ottobre 2009)

93
mercoledì FGA
94
Programmazione vit fraterna FGA Atti di comunittà
FGA 2008-09
95
Programmazione vita fraterna FGA Atti di
comunittà 2008-09
96
CELEBRARE LA VOCAZIONE, COME MENDICANTI DI SENSO,
GUIDATI DALLA PAROLA
  • Formazione permanente
  • FGA 2008-09

97
  • La Fraternità ha presso per il suo cammino di
    formazione permanente nel anno accademico 2008-09
    il sussidio Celebrare il dono della vocazione,
    mendicanti di sensi alla guida dalla Parola,
  • Questo sussidio ha alla base un documento sul
    tema della Parola di Dio, indirizzata dal nostro
    Ministro Generale a tutto lOrdine in occasione
    del anno paolino, Mendicanti di senso, guidati
    dalla parola.
  • Il nostro sussidio è diviso in quattro schede, in
    linea con la pratica di questi ultimi anni,
    accogliendo i suggerimenti de altri anni e
    cercando di farlo più pratico, utile e operativo.
    Ogni scheda ha due momenti, uno personale e
    unaltro comunitario, questo ultimo chiamato a
    svolgersi nelle Piccole Fraternità. Per il
    momento personale è stato scelto riflettere sul
    tema La parola di Dio nella vita di Francesco
    . In vece i momenti comunitari si aprono con un
    testo biblico del apostolo Paolo, sempre sul tema
    della parola di Dio per dare uno spazio alla
    lettura orante dalla parola. Segue per la
    riflessione su diversi aspetti La parola di Dio
    nella nostra vita e si offrono alla fine alcune
    domande che possono favorire il dialogo fraterno.
  • LOrdine Francescano ha celebrato a ottobre dal
    2007 a Sta. Maria degli Angeli (Assisi) il II
    Congresso Internazionale dei Moderatori della
    Formazione Permanente dellOrdine, organizzato
    dalla Segretaria Generale Formazione e Studi OFM,
    sotto il titolo Evangelii Observare, dal quale
    è nato un documento nuovo su questo tema. Questo
    ci fa vedere limportanza del tema nella
    Fraternità Universale, e la necessita di
    approfondire la Formazione permanente proprio
    strada facendo nella nostra realtà fraterna
    concreta, segnata positivamente dalla
    interculturalità e lo studio.
  • Questo fa il sesto corso da quando abbiamo
    iniziato in questa Casa a fare incontri specifici
    sul tema della Formazione permanente. Sappiamo
    che la Formazione permanente è molto di più,
    ricorre trasversalmente tutta la nostra vita e
    vocazione. Ma per arrivare al tutto si vogliono
    dei mezzi, questo sussidio che presentiamo vuole
    essere solo un semplice strumento per camminare
    insieme, seguendo la metodologia di Emaus, nella
    Formazione permanente della nostra Fraternità
    Francescana Internazionale.

98
CELEBRARE LA VOCAZIONE, COME MENDICANTI DI
SENSO, GUIDATI DALLA PAROLASCHEMA DELLE SCHEDE
PER LA FORMAZIONE PERMANENTE FGA 2008-09
  • Documento base
  • Mendicanti di senso, guidati dalla parola.
  • Lettera del Ministro generale dei Frati Minori,
  • Fr. José RodrÍguez Carballo ofm,
  • Pentecoste 2008.
  • II Parte,
  • Lampada per i miei passi è la Tua Parola, luce
    sul mio camino, nn,15-22.
  • (momento personale)
  • la parola di Dio nella vita di Francesco,
    nn.15-18
  • (momento comunitario)
  • la parola di Dio nella nostra vita, nn. 19-22

99
1ª SCHEDA FP- FGA 2008-09
  • momento personale
  • Per riflettere
  • La parola di Dio nella vita di Francesco, n. 15.
  • momento comunitario
  • Per pregare
  • testo biblico del apostolo Paolo (Rom 10,8,17).
  • Per riflettere La parola di Dio nella nostra
    vita, n. 19.
  • Per dialogare

100
2ª SCHEDA FP- FGA 2008-09
  • momento personale
  • Per riflettere
  • La parola di Dio nella vita di Francesco, n. 16
  • momento comunitario
  • - Per pregare
  • testo biblico del apostolo Paolo (1Cor,
    1,17-25).
  • - Per riflettere
  • La parola di Dio nella nostra vita, n. 20.
  • - Per dialogare

101
3ª SCHEDA FP- FGA 2008-09
  • momento personale
  • Per riflettere
  • La parola di Dio nella vita di Francesco, n. 17
  • momento comunitario
  • - Per pregare
  • testo biblico del apostolo Paolo(1 Tess 2,8-15)
  • - Per riflettere
  • La parola di Dio nella nostra vita, n. 21.
  • - Per dialogare

102
4ª SCHEDA FP- FGA 2008-09
  • momento personale
  • Per riflettere
  • La parola di Dio nella vita di Francesco, n. 18
  • momento comunitario
  • - Per pregare
  • testo biblico del apostolo Paolo (2 Tim 4,1-6)
  • - Per riflettere
  • La parola di Dio nella nostra vita, n. 22.
  • - Per dialogare

103
1ª SCHEDA MOMENTO PERSONALE
  • Per riflettere
  • La parola di Dio nella vita di Francesco.
  • Nellepoca in cui visse san Francesco la Bibbia
    era di difficile accesso per i cristiani comuni
    e, in generale, per i laici. Due erano i
    principali ostacoli per avvicinare il testo
    sacro lalto costo dei manoscritti e la lingua,
    dal momento che molti erano illetterati, o quanto
    meno non dominavano il latino, lingua comune per
    accedere al testo biblico. Solo una élite
    intellettuale e ricca poteva permettersi il lusso
    di avere una Bibbia. Francesco non era parte di
    questa élite e, certamente, fa specie constatare
    la grande conoscenza che aveva della sacra
    Scrittura e il grande amore che nutriva per la
    Parola.
  • La sua vita, infatti, è stata tutta segnata dalla
    Parola. Allinizio della sua avventura evangelica
    fu la Parola a mostrargli cosa dovesse fare e
    alla fine dei suoi giorni sarebbe stata ancora la
    Parola ad accompagnarlo nel suo glorioso
    transito. La Parola fu per lui compagna di
    cammino in ogni momento, fino a lasciarsi
    totalmente penetrare da essa mi sono già preso
    tanto dalle Scritture, da essere più che
    sufficiente alla mia meditazione e riflessione.
    Non ho bisogno di più, figlio conosco Cristo
    povero e crocifisso. Nulla di strano che tutti i
    suoi scritti, dalle preghiere alle regole,
    passando per le lettere e le ammonizioni, siano
    pieni di citazioni bibliche, fino a presentarsi
    come veri e propri mosaici scritturistici. La
    parola del Signore è profumata e Francesco è
    inebriato dalla sua fragranza.
  • Francesco, semplice e idiota, come lui stesso era
    solito presentarsi, senza unistruzione
    superiore, cioè senza una formazione da chierico
    o letterato di allora, aveva una tale conoscenza
    della Parola, che penetrava le oscurità dei
    misteri, e ciò che rimane inaccessibile alla
    scienza dei maestri era aperto allaffetto
    dellamante. Egli, senza essere maestro nel
    parlare, risolveva questioni dubbie e, come
    Giobbe (cf. Giob 28,11), illuminava i punti
    oscuri, riuscendo a far venire alla luce quanto
    il testo scritturistico nascondeva agli studiosi.

104
1ª SCHEDA MOMENTO COMUNITARIO
  • a) Per pregare
  • Testo biblico del apostolo Paolo
  • Dalla lettera ai Romani (Rom 10,8-17)
  • Che dice dunque? Vicino a te è la parola, sulla
    tua bocca e nel tuo cuore cioè la parola della
    fede che noi predichiamo.
  • Poiché se confesserai con la tua bocca che Gesù è
    il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio
    lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il
    cuore infatti si crede per ottenere la giustizia
    e con la bocca si fa la professione di fede per
    avere la salvezza.
  • Dice infatti la Scrittura Chiunque crede in lui
    non sarà deluso.Poiché non c'è distinzione fra
    Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore
    di tutti, ricco verso tutti quelli che
    l'invocano. Infatti Chiunque invocherà il nome
    del Signore sarà salvato.
  • Ora, come potranno invocarlo senza aver prima
    creduto in lui? E come potranno credere, senza
    averne sentito parlare? E come potranno sentirne
    parlare senza uno che lo annunzi? E come lo
    annunzieranno, senza essere prima inviati? Come
    sta scritto Quanto son belli i piedi di coloro
    che recano un lieto annunzio di bene!
  • Ma non tutti hanno obbedito al vangelo. Lo dice
    Isaia Signore, chi ha creduto alla nostra
    predicazione? La fede dipende dunque dalla
    predicazione e la predicazione a sua volta si
    attua per la parola di Cristo.

105
  • b) Per riflettere
  • La parola di Dio nella nostra vita.
  • Oggigiorno, dopo il lungo e forzato esilio a cui
    è stata costretta la Parola e, soprattutto,
    grazie al Concilio Vaticano II, si avverte sempre
    più fame e sete della parola di Dio, come già
    profetizzava il profeta (cf. Am 8,11-12) e, anzi,
    possiamo dire di assistere nella Chiesa a una
    vera primavera della Parola. È sufficiente
    constatare linteresse che la sacra Scrittura
    suscita tra i chierici, i religiosi e i laici. Si
    tratta certamente di una necessità vitale a cui
    bisogna rispondere, perché è Dio stesso a
    suscitarla.
  • Sono molti i Fratelli e le Sorelle che stanno
    contribuendo attivamente a questa primavera della
    Parola. Ogni volta sono di più quelli tra noi
    che, insieme al sacramento dellEucaristia e
    della Riconciliazione, fanno della Parola il vero
    alimento per la propria vita, il viatico per il
    cammino, il principale stimolo per la propria
    conversione, la forza per la missione, la luce
    nella propria ricerca di senso, la guida per un
    retto discernimento sapienziale della realtà che
    stanno vivendo e delle scelte per il futuro, la
    sollecitazione al fare, cioè a mettere in pratica
    la Parola (cf. Lc 8,21), e la fonte di perenne
    consolazione e speranza. Sono sempre di più i
    Fratelli e le Sorelle che non hanno giocondità e
    letizia se non nelle santissime parole e opere
    del Signore e mediante queste conducono gli
    uomini allamore di Dio con gaudio e letizia.
    Sono sempre di più i Fratelli e le Sorelle che
    riconoscono e assicurano il primato della Parola
    nella propria vita e nella missione che è stata
    loro affidata, impegnandosi frequentemente nella
    lettura orante della Parola, nella creazione e
    animazione di gruppi biblici tra i laici e i
    religiosi, così come in una predicazione che ha
    il sapore della Parola e la fa gustare ai fedeli.
    Tutti questi sono di Dio, perché ascoltano la
    parola di Dio.
  • Desidero qui ringraziare per il loro lavoro tanti
    professori di sacra Scrittura, che spezzano il
    pane della Parola nelle aule. Conosco per
    esperienza personale la preparazione assidua e,
    quindi, il duro lavoro che questa comporta, ma
    anche la gioia e il profitto che si prova. Una
    menzione particolare meritano i Frati che
    lavorano instancabilmente nella nostra Facoltà di
    Scienze Bibliche e di Archeologia di Gerusalemme.
    A loro la mia personale gratitudine, perché molto
    devo a questo Centro, e il ringraziamento a nome
    di tutto lOrdine per il lavoro che qui si fa a
    favore della Parola. Gratitudine e
    ringraziamento, anche, agli Studi Biblici
    Francescani di Hong Kong e Tokio per il
    monumentale lavoro che hanno realizzato con la
    traduzione dei testi biblici, rispettivamente, in
    cinese e giapponese e per il gran lavoro di
    diffusione biblica in cui oggi sono impegnati in
    Cina e in Giappone. Infine, la mia gratitudine si
    estende a tutti quelli che si sforzano di essere
    terra buona e accolgono docilmente il seme della
    Parola nel loro cuore e a quanti, attraverso la
    predicazione o qualsiasi altra attività
    apostolica o intellettuale, che dovrà essere
    sempre apostolica, dicono, annunciano e
    amministrano agli altri le sante parole.

106
  • c) Per dialogare
  • Fino a quale punto la parola è il vero alimento
    della nostra vita?
  • Possiamo affermare il primato della parola nelle
    nostre attività e missione?
  • Siamo attivamente impegnati a fare una lettura
    orante dalla parola quotidianamente?

107
2ª SCHEDA MOMENTO PERSONALE
  • Per riflettere
  • La parola di Dio nella vita di Francesco.
  • Come era possibile? La risposta ce la offre san
    Bonaventura e non è illogico che il santo abbia
    avuto in dono la comprensione delle Scritture,
    giacché portava descritta la loro verità in tutte
    le sue opere, in quanto era imitatore perfetto di
    Cristo, e aveva in sé il loro autore, in quanto
    era ripieno dellunzione dello Spirito Santo. Se
    Dio lo si conosce solo amandolo, Francesco
    conosce Dio e i suoi segreti nascosti nella
    Parola perché ama. Se il Padre rivela i suoi
    segreti ai semplici (cf. Lc 10,21-22 Dn 2,22
    Sir 4,18), Francesco conosce questi segreti
    perché ascolta la Parola con cuore povero e
    disponibile, come Maria (cf. Lc 2,19.51). Se si
    conosce la Parola nella misura in cui la si mette
    in pratica, Francesco la conosce perché non era
    un ascoltatore sordo della Parola, ma si
    affrettava a viverla senza esitazioni questo è
    ciò che bramo realizzare con tutte le mie
    forze. La sua conoscenza della Scrittura non
    era speculativa, ma sapienziale. Per lui la
    Parola non era un testo di ieri, ma di oggi, e
    per loggi di Francesco, come dimostra quando
    dice il Signore dice nel Vangelo e non in quel
    tempo Gesù disse, come era normale citare i detti
    di Gesù. Francesco non ha studiato, ma ha vissuto
    la Parola, con semplicità e purezza, così come
    dichiara di aver scritto la sua Regola, che vuole
    essere solo uneco del Vangelo.
  • Ma Francesco crebbe nella comprensione della
    Parola grazie alla continua meditazione di ciò
    che aveva ascoltato. Era così fedele a questa
    pratica da non poter rinunciare allascolto della
    Parola nemmeno nei giorni della sua malattia. Lo
    dimostra in modo particolare il fatto di aver
    fatto scrivere un evangeliario (scrivere tutta la
    Bibbia costava troppo) per suo uso personale.
    Così la Parola, scritta nellantica Alleanza
    sulla pietra (cf. Esd 31,18), riposava ora sul
    suo cuore, anche grazie alla memorizzazione di
    ciò che ascoltava. Questo gli permetteva di
    meditare e di assaporare costantemente la Parola,
    anche senza avere davanti il testo e permetteva
    alla Parola di germinare e portare frutto ogni
    giorno nella sua vita.
  • Non vi è, quindi, nulla di strano che nella
    Parola Francesco incontrasse il dinamismo più
    profondo della sua vita evangelica, il motore del
    suo cammino spirituale. Come i Padri della
    Chiesa, quando leggeva la Bibbia, non leggeva
    semplicemente i testi scritti dalla mano degli
    uomini, ma da Cristo vivente e Cristo gli
    parlava. Incontrandosi con la Parola, il
    Poverello non si incontrava con un testo da
    interpretare, ma con Cristo stesso, che chiede di
    essere ascoltato. Per Francesco ascoltare la
    Parola non era leggere un libro, ma accogliere
    Cristo vivo, partecipare al banchetto della vita
    in cui è Cristo che si fa nostro cibo. Dio si è
    fatto uomo, si è fatto Eucaristia, si è fatto
    Parola. Per questo Francesco si nutriva della
    Parola come del pane e del vino eucaristici e la
    Parola si offriva a lui con la profondità di
    Cristo appena sarà giorno entriamo in chiesa,
    prendiamo il libro del Vangelo e chiediamo
    consiglio a Cristo. Questa verità spiega tante
    cose della vita di Francesco.

108
2ª SCHEDA MOMENTO COMUNITARIO
  • a) Per pregare
  • Testo biblico del apostolo Paolo
  • Dalla prima lettera ai Corinzi (1Cor, 1,17-25)
  • Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma
    a predicare il vangelo non però con un discorso
    sapiente, perché non venga resa vana la croce di
    Cristo. La parola della croce infatti è stoltezza
    per quelli cha vanno in perdizione, ma per quelli
    che si salvano, per noi, è potenza di Dio.
  • Sta scritto infatti Distruggerò la sapienza dei
    sapienti e annullerò l'intelligenza degli
    intelligenti. Dov'è il sapiente? Dov'è il dotto?
    Dove mai il sottile ragionatore di questo mondo?
    Non ha forse Dio dimostrato stolta la sapienza di
    questo mondo? Poiché, infatti, nel disegno
    sapiente di Dio il mondo, con tutta la sua
    sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio
    di salvare i credenti con la stoltezza della
    predicazione.
  • E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci
    cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo
    crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per
    i pagani ma per coloro che sono chiamati, sia
    Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di
    Dio e sapienza di Dio. Perché ciò che è stoltezza
    di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è
    debolezza di Dio è più forte degli uomini.

109
  • b) Per riflettere
  • La parola di Dio nella nostra vita.
  • A quanti vivono immersi in questa corrente di
    incontro e diffusione della Parola, giunga il mio
    incoraggiamento, perché il loro impegno a favore
    della Parola non venga meno. Quanti non vivono
    ancora in questa corrente, desidero esortarli e
    invitarli, fraternamente e con passione, perché,
    come Maria di Nazareth, modello vivente
    dellincontro con la Parola (cf. Lc 1,38
    2,19.51), si aprano ad essa e la generino nella
    propria vita e sullesempio di Francesco,
    modello di ascolto operoso e sine glossa,
    accolgano la Parola con tutto il cuore e ogni
    giorno ascoltino le Scritture, come i cristiani
    di Tessalonica (cf. At 17,11).
  • Ascoltate, figli del Signore e fratelli miei, e
    prestate orecchio alle mie parole. Inclinate
    lorecchio del vostro cuore e obbedite alla voce
    del Figlio di Dio, così ci esorta il padre e
    fratello Francesco. Se oggi, come ieri, è urgente
    conoscere meglio luomo Gesù, riconosciuto come
    Cristo e confessato come il Signore, non abbiamo
    altra via per raggiungere questo obiettivo che
    quello di prendere in mano il libro delle
    Scritture, aprire ad esse le porte del nostro
    cuore e offrire alla Parola ascolto e
    accoglienza. Se il nostro cuore arde per il
    desiderio di uscire dallinsignificanza o dalla
    prostrazione dei nostri quotidiani fallimenti,
    non abbiamo altra via che quella di lasciarci
    afferrare dalla Parola e dare ad essa un ampio
    spazio nelle nostre vite. Essere afferrati dalla
    Parola e da Cristo è la stessa identica cosa. Se
    desideriamo ri-creare e ri-fondare la nostra vita
    e missione, non ci resta altra soluzione che
    quella di lasciare spazio alla Parola,
    rileggerla, studiarla, meditarla, accoglierla con
    cuore povero e vuoto, sussurrarla giorno e notte
    (cf. Sal 1,2), per poi viverla e celebrarla.
  • Frequentare la Parola, avvicinarci ad essa,
    girarle intorno e corteggiarla, fare per lei
    silenzio e ascoltarla, familiarizzare con essa,
    guardare come un tesoro nello scrigno della
    memoria questa Parola che in qualche momento ha
    fatto ardere il nostro cuore (cf. Lc 24,32),
    lasciarci sorprendere da essa, ci permetterà,
    come Francesco, di muoverci al ritmo di Dio la
    nostra vita ritroverà, allora, la giovinezza e,
    lasciandosi alle spalle la stanchezza, il nostro
    andare incontro a Cristo, agli uomini e alle
    donne che sono nostri fratelli e sorelle, sarà
    con corsa veloce e passo leggero, senza
    lasciarsi avvolgere da alcuna nebbia di
    amarezza, per percorrere con più sicurezza la
    via dei comandamenti del Signore.
  • La parola di Dio si è affermato nel Congresso
    Internazionale della Vita Consacrata celebrato a
    Roma nel 2004 è fonte della vita consacrata.
    Crescere nella vita di fede e creare comunità è
    il risultato dellascolto della Parola.
    Alimentati dalla Parola ci trasformiamo in servi
    della Parola in vista dellevangelizzazione. La
    passione per la Parola ci porta alla passione per
    lumanità. Ascoltare la Parola alimenta un clima
    di rapporti interpersonali. Nella misura un cui
    ci avviciniamo alla Parola e la facciamo
    diventare vita, le nostre diverse visioni della
    realtà convergeranno fino ad incontrarsi in una
    profonda comunione.
  • La ragione ultima del nostro stile di vita
    chiamato consacrazione non è altro che aver
    ascoltato, in un modo o in un altro, la Parola.
    Tutti i fondatori, mapossiamo ben dire,
    soprattutto Francesco e Chiara, sono stati
    vedette della Parola, ascoltatori instancabili
    della Parola, e hanno fatto della loro vita una
    risposta ferma e profetica alla Parola. La vita
    consacrata di oggi e con essa quella francescana
    hanno bisogno di guardarsi nella Parola e di
    ornarsi con essa. Solo dalla Parola potranno
    nascere di nuovo (Gv 3,3) e guadagnare in
    significatività, camminare con lucidità e audacia
    con gli occhi fissi verso il futuro e, in questo
    modo, essere non solo memoria, ma anche profezia
    del futur, vivere il presente con passione e
    abbracciare il futuro con speranza.
  • La vita consacrata, e con essa quella
    francescana, è chiamata a percorrere un lungo
    esodo di ricerca e di rinnovamento, che non ha la
    marcia indietro. Siamo, insieme a tanti uomini e
    donne nostri contemporanei, mendicanti di senso.
    Dallascolto della Parola la nostra vita sarà,
    nel presente e nel futuro, come lo è stata nel
    passato, proposta alternativa e di frontiera. La
    Parola ci invita a questo, ci spinge e convoca.
    Da e con la Parola le nostre vite saranno
    testimonianza di una parola che non possiamo
    tacere, di una ragione che non possiamo
    nascondere, di una convinzione che abbiamo
    bisogno di condividere. Con il fuoco della Parola
    il nostro cuore arderà e la nostra vita
    incontrerà il ritmo di Dio, che è sempre giovane
    e attuale, che non passa mai. La Parola ha una
    forza trasformatrice impressionante. Se la nostra
    vita si lascia toccare da essa, senza dubbio si
    trasformerà la routine lascerà il passo alla
    novità evangelica, la stanchezza al coraggio, la
    rassegnazione alla lucidità e allaudacia, i
    timori alla libertà. Quando siamo capaci di
    abbandonarci alla Parola, di fidarci di essa, di
    puntare tutto su una solo carta, sia quel che
    sia, questa ci lascia un sapore intenso, che ci
    assicura che siamo di Dio e per Dio, che non
    siamo soli. Se la nostra vita si mette in ascolto
    della Parola e si lascia portare per mano da
    essa, incontrerà nuovi terreni e nuovi sentieri
    per rendere il cammino più sopportabile e
    gioioso. È necessario aprire spazi personali e
    comunitari alla Parola. Il nostro futuro, come il
    futuro di tutta la vita consacrata, è nel
    lasciarsi fare dalla Parola.

110
  • c) Per dialogare
  • Siamo disposti ad essere afferrati dalla Parola,
    cioè da Cristo.
  • La parola è realmente la fronte di rinnovazione
    della nostra consacrazione come frati minori.
  • Ci proviamo come mendicanti di senso allascolto
    vitale della parola.

111
3ª SCHEDA MOMENTO PERSONALE
  • Per riflettere
  • La parola di Dio nella vita di Francesco.
  • Per Francesco le sante parole sono segni
    sensibili della presenza reale corporaliter,
    attuale e vivificante di Cristo, come lo sono il
    pane e il vino eucaristici. Per lui la Parola,
    come lEucaristia, sono prolungamenti
    dellincarnazione. Nella Parola, come
    nellEucaristia, Dio si rivela e agisce la
    Parola, come lEucaristia, ci avvicina a Dio e ci
    salva. Accogliere la Parola è accogliere la Vita,
    rifiutare la Parola è rifiutare la Vita che ci si
    offre anche e soprattutto nellEucaristia.
    Abituati a leggere questa verità nei documenti
    del Vaticano II, ancora oggi un tale paragone non
    smette, tuttavia, di sorprenderci. Per Francesco
    è unevidenza di fede e tutti noi dobbiamo
    sapere fermamente, che nessuno può essere salvato
    se non per mezzo delle sante parole e del sangue
    del Signore nostro Gesù Cristo, che i chierici
    pronunciano, annunciano e amministrano.
  • Questa fede nella presenza reale di Cristo nella
    sua Parola è quella che spiega la profonda
    venerazione di Francesco per la Parola
    ammonisco tutti i miei frati e li incoraggio in
    Cristo perché, dovunque troveranno le divine
    parole scritte, come possono, le venerino e, per
    quanto spetta a loro, se non sono ben risposte o
    giacciono indecorosamente disperse in qualche
    luogo, le raccolgano e le ripongano, onorando
    nelle sue parole il Signore che le ha
    pronunciate. Ciò che chiedeva ai suoi Frati,
    poi, lo faceva lui stesso, come annota frate
    Leone di suo pugno nel breviario che si conserva
    nel protomonastero di santa Chiara ad Assisi
    ascoltato o letto il Vangelo, il beato Francesco
    baciava sempre il Vangelo con la massima
    riverenza del Signore. In questo atteggiamento
    di profonda venerazione del testo sacro non
    dobbiamo vedere un segno di fondamentalismo o di
    integralismo, ma lespressione esteriore di un
    atteggiamento profondamente credente di fronte
    alla parola di Dio.

112
3ª SCHEDA MOMENTO COMUNITARIO
  • a) Per pregare
  • Testo biblico del apostolo Paolo
  • Dalla prima lettera ai Tessalonicensi (1 Tess
    2,8-15)
  • Solo allora sarà rivelato l'empio e il Signore
    Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca
    e lo annienterà all'apparire della sua venuta,
    l'iniquo, la cui venuta avverrà nella potenza di
    satana, con ogni specie di portenti, di segni e
    prodigi menzogneri, e con ogni sorta di empio
    inganno per quelli che vanno in rovina perché non
    hanno accolto l'amore della verità per essere
    salvi.
  • E per questo Dio invia loro una potenza d'inganno
    perché essi credano alla menzogna e così siano
    condannati tutti quelli che non hanno creduto
    alla verità, ma hanno acconsentito all'iniquità.
  • Noi però dobbiamo rendere sempre grazie a Dio per
    voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha
    scelti come primizia per la salvezza, attraverso
    l'opera santificatrice dello Spirito e la fede
    nella verità, chiamandovi a questo con il nostro
    vangelo, per il possesso della gloria del Signore
    nostro Gesù Cristo.
  • Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le
    tradizioni che avete apprese così dalla nostra
    parola come dalla nostra lettera.

113
  • Per riflettere
  • La parola di Dio nella nostra vita.
  • La grazia dellVIII centenario della fondazione
    del nostro Ordine e del carisma francescano sarà
    una festa, unazione di grazie della Fraternità
    universale e di tutta la Famiglia Francescana se,
    come ci invita il padre e fratello Francesco,
    apriamo lorecchio del nostro cuore e obbediamo
    alla voce del Figlio di Dio, che fa risuonare la
    gioiosa notizia dellamore di Dio per lumanità.
    La grazia delle origini sarà gustata dai fratelli
    e dalle sorelle solo se ci comprometteremo con la
    Parola e rimarremo fedeli alle parole, alla vita
    e la santo Vangelo di Gesù Crsito.
  • Noi che abbiamo promesso di osservare il Vangelo,
    siamo chiamati ad essere abitazione e dimora
    dello Spirito del Signore (cf. Gv 14,23), sposi,
    fratelli e madri del nostro Signore Gesù Cristo
    (cf. Mt 12,50), accogliendo il messaggio di Gesù
    e custodendo la sua Parola nei nostri cuori, per
    poi generarla e darla alla luce nelle nostre
    vite, perché solo così riposerà su di noi lo
    Spirito (cf. Is 11,2).
  • Se osserviamo la sua Parola e seguiamo i suoi
    sentieri, allora vivremo e cresceremo, ma se il
    nostro cuore si allontana da essa, allora
    moriremo senza rimedio (cf. Dt 30,15-18). Non
    possiamo lasciarci uccidere dalla lettera, ma
    dobbiamo seguire lo spirito della Parola divina e
    lasciarci vivificare da essa. Senza la Parola,
    custodita nel cuore e data alla luce nella
    quotidianità della nostra vita, moriranno
    lincanto e la canzone della nostra esistenza, si
    spegnerà la vita nello sguardo e nel cuore,
    diventeranno di pietra i sentimenti, si seccherà
    la sorgente della speranza. Senza la Parola ci
    sarà, oh disgrazia, la morte senza rimedio!
  • La Parola, per la quale siamo stati redenti,
    continua ancora oggi a portarci dalla morte alla
    vita. Il miracolo operato nella vita di
    santAgostino, grazie al quale si vide curato
    dalla schiavitù della carne allascolto di un
    testo della lettera ai Romani (cf. Rm 13,11ss),
    continua a verificarsi in tanti uomini e donne
    del nostro tempo. Se i sette sacramenti sono
    segni che si vedono, la Parola è un sacramento
    che si ascolta, un segno che, attraverso parole
    umane ci permette di entrare misteriosamente in
    contatto con la viva verità e volontà di Dio e di
    ascoltare la voce stessa di Cristo che, come al
    paralitico, ci cura dalla nostra malattia e ci
    restituisce la capacità di camminare (cf. Gv
    5,1ss) o, come al cieco nato, apre i nostri
    occhi perché possiamo vedere (cf. Gv 9,7). Le
    acque di Israele che curarono la lebbra di
    Naaman, il Siro, (cf. 2Re 12,14) sono per i santi
    Padri le divine Scritture. Esse continuano a
    sanarci dalle nostre infermità, come attesta la
    stessa Scrittura Non li guarì né un'erba né un
    emolliente, si dice di Israele nel deserto ma
    la tua parola, o Signore, la quale tutto risana
    (Sap 16,12).

114
  • c) Per dialogare
  • Veramente siamo al ascolto credente della parola.
  • Custodiamo sinceramente la parola nel cuore della
    nostra vita.
  • La parola è la fonte dalla quale scaturisce la
    nostra conversione.

115
4ª SCHEDA MOMENTO PERSONALE
  • Per riflettere
  • La parola di Dio nella vita di Francesco.
  • Daltra parte per Francesco laccoglienza della
    Parola rimane sempre profondamente radicata in
    una dimensione ecclesiale. Dalla Chiesa riceve la
    Parola e da essa la luce per interpretarla. Per
    il Poverello la Parola è data alla Chiesa e in
    essa cresce per la fede e la comunione dei
    credenti. La convinzione dellecclesialità della
    Parola lo porta anche ad onorare e venerare
    tutti i teologi che amministrano le santissime
    parole divine come coloro che ci amministrano
    lo spirito e la vita. La comprensione della
    Parola si inserisce così nella vita della Chiesa.
  • Francesco visse in un clima di ascolto attento
    della Parola e questo trasformò la sua vita. Non
    cè da meravigliarsi che nelle ultime esortazioni
    ai Frati raccomandò più di ogni altra norma il
    santo Vangelo. Era il più bel regalo che aveva
    ricevuto dal Signore e il migliore che poteva
    lasciare ai suoi Frati.
  • Allora è bene domandarsi come mi comporto
    davanti al testo della sacra Scrittura? Quali
    atteggiamenti interiori e che comportamenti
    esteriori ho verso la parola di Dio? Come intendo
    la relazione tra parola di Dio e Chiesa? In me e
    nella mia Fraternità cè un ascolto genuino della
    parola di Dio? Quali aspetti ho bisogno di
    chiarire e rafforzare nel mio rapporto con la
    Parola?

116
4ª SCHEDA MOMENTO COMUNITARIO
  • a) Per pregare
  • Testo biblico del apostolo Paolo
  • Dalla seconda lettera a Timoteo (2 Tim 4,1-6)
  • Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù che
    verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua
    manifestazione e il suo regno annunzia la
    parola, insisti in ogni occasione opportuna e non
    opportuna, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni
    magnanimità e dottrina.
  • Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà
    più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire
    qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri
    secondo le proprie voglie, rifiutando di dare
    ascolto alla verità per volgersi alle favole.
  • Tu però vigila attentamente, sappi sopportare le
    sofferenze, compi la tua opera di annunziatore
    del vangelo, adempi il tuo ministero.

117
  • b) Per riflettere
  • La parola di Dio nella nostra vita.
  • Cari Fratelli e Sorelle, lAmen, il testimone
    fedele, che sta fuori e chiama, ci invita ad
    aprire la porta che lo separa da noi che siamo
    dentro Ecco, sto alla porta e busso. Se
    qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta,
    io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me
    (Ap 3,20). Nascostamente facciamo fatica a
    credere di essere desiderati dal Signore e che
    egli sia colui cerca la nostra presenza (cf. Gn
    3,8-9). Apriamo la porta alla Parola, lasciamoci
    abitare da essa e con essa entrerà e abiterà
    nella nostra casa molta gente ferita da
    esperienze di fallimento, solitudine, fragilità e
    disamore. Allora saranno loro stessi ad aiutarci,
    come scribi esperti, a tradurre, comprendere,
    discernere, intuire e de-codificare la Parola che
    giunge a noi cifrata dietro le grida silenziose
    dellumanità sofferente.
  • Diamo, cari Fratelli e Sorelle, il primato alla
    Parola nelle nostre vite, in modo che sia Lui,
    Cristo Signore, e lui solo, il Signore assoluto
    delle nostre vite, come lo fu nella vita di
    Francesco e di Chiara. E allora saremo beati
    Beato l'uomo che si compiace della legge del
    Signore,la sua legge medita giorno e notte. Sarà
    come albero piantato lungo corsi d'acqua,che
    darà frutto a suo tempo e le sue foglie non
    cadranno mai (Sal 1,1-3).
  • Veneriamo e accogliamo con cura le Scritture,
    perché sono Parola di Dio, così come ci insegna
    Francesco, seguendo in questo i Padri. Uno di
    essi, Origene, dice ai cristiani del suo tempo e
    oggi a noi voi che siete soliti partecipare ai
    divini misteri, sapete bene, quando ricevete il
    corpo del Signore, come lo conservate con ogni
    cautela e venerazione, affinché non ne cada a
    terra neppure un frammento, perché non si perda
    nulla del pane consacrato. Siete giustamente
    convinti, infatti, che sia una colpa lasciarne
    cadere dei frammenti per negligenza. Se dunque
    per la conservazione del suo Corpo siete tanto
    attenti ed è giusto che lo siate non sapete
    che non aver cura della parola di Dio non è colpa
    minore del non aver cura del suo Corpo?.
  • Che importanza ha la Parola di Dio nella mia
    vita? Che posto occupa nella mia giornata? Che il
    Signore apra ogni mattina le nostre orecchie per
    ascoltare come discepoli e, così, poter dire una
    parola di consolazione a chi è sfiduciato (cf. Is
    50,4).

118
  • c) Per dialogare
  • Che importanza ha la
  • Parola di Dio nella mia vita?
  • Che posto occupa nella mia giornata?

119
PREGHIERA
  • Parla, Signore, che il tu servo ascolta!
  • Parla, Signore
  • Non restare muto!
  • Il tuo silenzio è terribile.
  • Abbiamo bisogno di ascoltare la tua voce
  • più che del pane e del vino,
  • più che dellamore e della vita.
  • Abbiamo bisogno di ascoltare questa voce,
  • perché ci faccia compagnia
  • nel nostro lavoro
  • e nel nostro pellegrinaggio.
  • Parla, Signore
  • Non restare muto!
  • Il tuo silenzio è terribile.
  • Parla, anche se non ti ascoltiamo!
  • Parla, anche se il nostro chiasso interiore
  • soffoca la tua voce!
  • Para anche se la tua Parola ci brucia!
  • Parla, Signore
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