Title: Fraternit
1Fraternità francescana Internazionale Ven. Fr.
Gabriele M. Allegra OFMVia Merulana 124b ROMA
- VISITA
- DEL CENTRO INTERDISCIPLINARE
- PER LA FORMAZIONE
- DEI FORMATORI AL SACERDOZIO
- DELLA PONTIFICIA UNIVERSITÀ GREGORIANA
- Roma, 14 maggio 2009
2- VISITA
- DEL CENTRO INTERDISCIPLINARE
- PER LA FORMAZIONE
- DEI FORMATORI AL SACERDOZIO
- DELLA PONTIFICIA UNIVERSITÀ GREGORIANA
- Roma, 14 maggio 2009
3PREGHIERA SEMPLICE
- Parafrasi
- del
- Padrenostro
- di
- San Francesco dAssisi
4- O santissimo
- Padre nostro
- creatore, redentore,
- consolatore
- e salvatore nostro.
5- Che sei nei cieli
- negli angeli e nei santi,
- e li illumini alla conoscenza,
- perché tu, Signore, sei luce
- li infiammi all'amore,
- perché tu, Signore,
- sei amore
- poni in loro la tua dimora
- e li riempi di beatitudine,
- perché tu, Signore,
- sei il sommo bene,
- eterno,
- dal quale proviene
- ogni bene
- e senza il quale
- non esiste alcun bene.
6- Sia santificato il tuo nome
- si faccia luminosa in noi
- la conoscenza di te,
- perché possiamo
- conoscere l'ampiezza
- dei tuoi benefici,
- l'estensione
- delle tue promesse,
- la sublimità
- della tua maestà
- e la profondità
- dei tuoi giudizi.
7- Venga il tuo regno
- affinché tu regni in noi
- per mezzo della grazia
- e ci faccia giungere
- nel tuo regno,
- dove la visione di te
- è senza veli,
- l'amore di te è perfetto,
- la comunione con te
- è beata,
- il godimento di te
- senza fine.
8- Sia fatta la tua volontà,
- come in cielo così in terra
- affinché ti amiamo
- con tutto il cuore,
- sempre pensando a te
- con tutta l'anima,
- sempre desiderando te
- con tutta la mente,
- indirizzando a te
- tutte le nostre intenzioni
- e in ogni cosa
- cercando il tuo onore
9- e con tutte
- le nostre forze,
- spendendo
- tutte le nostre energie
- e i sensi dell'anima
- e del corpo
- in offerta di lode
- al tuo amore
- e non per altro
10- affinché amiamo
- i nostri prossimi
- come noi stessi,
- attirando tutti
- secondo le nostre forze
- al tuo amore,
- godendo dei beni altrui
- come fossero nostri
- e nei mali soffrendo
- insieme con loro
- e non recando
- alcuna offesa a nessuno
11- Il nostro pane
- quotidiano
- il tuo Figlio diletto,
- il Signore nostro
- Gesù Cristo,
- dà a noi oggi
- in memoria e comprensione
- e venerazione dell'amore
- che egli ebbe per noi
- e di tutto quello
- che per noi disse,
- fece e patì.
12- E rimetti a noi
- i nostri debiti
- per la tua ineffabile
- misericordia,
- per la potenza
- della passione
- del tuo Figlio diletto
- e per i meriti
- e l'intercessione
- della beatissima Vergine
- e di tutti i tuoi eletti.
13- Come noi li rimettiamo
- ai nostri debitori
- e quello che
- non rimettiamo pienamente,
- tu, Signore, fa' che
- pienamente perdoniamo,
- cosicché, per amor tuo,
- amiamo veramente i nemici
- e devotamente intercediamo
- per loro presso di te,
- non rendendo a nessuno
- male per male
- e impegnandoci in te
- ad essere di giovamento
- in ogni cosa.
14- E non ci indurre
- in tentazione
- nascosta o manifesta,
- improvvisa
- o persistente.
- Ma liberaci dal male
- passato,
- presente e futuro.
15- Gloria al Padre
- e al Figlio
- e allo Spirito Santo,
- come era nel principio
- e ora e sempre
- nei secoli dei secoli.
16AMEN
17Presentazione Fraternità Francescana
Internazionale Ven. Fr. Gabriele M. Allegra OFM
- Via Merulana 124b- 00185 ROMA (Italia)
18Alcuni cenni storici del Collegio Internazionale
S. Antonio
19- L attuale Fraternità mette le sue radici in una
realtà - che nasce nel secolo XIX,
- quando lallora Ministro Generale
- il Servo di Dio Fr. Bernardino del Vago da
Portogruaro ofm, - dopo i tempi difficili delle soppressioni,
- nel 1887 porta a compimento
- liniziativa di rifondare a Roma uno Studio
Generale per tutto lOrdine. - Costruita la sede presso il Laterano, il 20
novembre 1890, - con la benedizione di Sua Santità Leone XIII,
- ha avuto inizio la vita e lattività accademica
- del Collegium S. Antonii Patavini in Urbe.
- Questa realtà francescana
- ha fatto il suo cammino in continua evoluzione
- in sintonia con litinerario dellOrdine e gli
orientamenti della Chiesa, - sia sotto laspetto accademico che fraterno.
20- Dal punto di vista accademico,
- date significative sono il 1933,
- quando Papa Pio XI
- dichiara lAntonianum, Ateneo
- e il 1938 quando lo stesso Papa conferisce
- allallora Athenaeum Antoniaum de Urbe
- il titolo di Pontificio.
- Sarà Sua Santità Giovanni Paolo II,
- l11 gennaio 2005 che concederà allAntonianum,
- in merito alla tradizione di formazione
dellOrdine, - il titolo di Università Pontificia.
21- Dal 1988, tenendo conto
- della specifica natura di questa Casa,
- la Fraternità del Collegio Internazionale
SantAntonio - è stata articolata in due unità,
- la prima, Casa Madre
- per i frati chiamati dal Ministro Generale
- a servizio dellallora Pontifico Ateneo
Antonianum - e delle altre attività stabilite dal Governo
dellOrdine, - e laltra, Fraternità del Collegio dei Frati
Studenti, - Casa Filiale
- per i frati chiamati a studiare a Roma.
22- Questultima,
- dopo il Capitolo Generale OFM Assisi 2003,
- è stata eretta canonicamente
- come fraternità autonoma
- dallattuale Ministro Generale OFM,
- Fr. José Rodríguez Carballo ofm,
- nel Congresso del Definitorio Generale
- del 16 luglio 2003,
- con il nome di
- Fraternità Francescana Internazionale
- Ven. Fra Gabriele Mª Allegra OFM.
23Alcuni cenni biografici del Venerabile Padre
Gabriele Maria Allegra ofm
24- Nel 2007
- ricorreva il centenario della nascita
- del Ven. Fr. Gabriele M. Allegra,
- frate minore missionario
- e uomo di cultura,
- fondatore dello Studio Biblico di Hong Kong
- e primo traduttore della Bibbia
- in lingua cinese,
- a cui è dedicata la nostra Fraternità.
25- Giovanni Stefano Allegra, questo il suo nome di
battesimo, - nasce il 26 dicembre 1907 a San Giovanni La
Punta, - in provincia di Catania (Sicilia).
- Sempre in questa provincia,
- alletà di 11 anni entra nel collegio serafico di
Acireale - e il 13 ottobre 1923, con la vestizione, inizia
il noviziato a Bronte - con il nome di Fr. Gabriele Maria.
- Il 19 ottobre 1924 emette i voti semplici e
ritorna ad Acireale - per riprendere gli studi.
- Dopo due anni va a Roma, al Collegio
internazionale S. Antonio. - Il 25 luglio 1929 emette i voti solenni e il 20
luglio 1930 diventa sacerdote. - Ad agosto, in Sicilia,
- affida alla Madonna la sua decisione di tradurre
la Bibbia in cinese. - Ritornato a Roma, gli viene chiesto di
frequentare un corso - per lo studio della Sacra Scrittura e prepararsi
per andare in Cina. - In Cina dal 1931,
- ad aprile del 1939 lascia Heng Yang per ritornare
in Italia, - per motivi di salute.
- A Roma consegue il titolo di Lettore Generale di
Sacra Scrittura.
26- Nel 1943 traduce il libro di Ester.
- A novembre completa la versione dellAntico
Testamento. - Il 2 agosto 1945 viene inaugurato ufficialmente
- lo Studio Biblico.
- Tra il 1946 e il 1954 vengono pubblicati
- il libro dei Salmi, i Libri Sapienziali, il
Pentateuco e i Profeti. - In Italia, il 18 novembre 1955
- gli viene conferita la laurea ad honorem in
Teologia. - Qui incontra Luigi Sturzo a cui propone la
fondazione - di uno Studio Sociologico, che si realizzerà poi
nel 1961. - Ritornato a Hong Kong, tra il 1957 e il 1961
- escono i primi esemplari dei Vangeli, gli Atti
degli Apostoli, - le Epistole e lultimo volume del Nuovo
Testamento. - Il 25 dicembre 1968 esce la Bibbia in un solo
volume, - detta la Bibbia di Natale o di Betlem.
27- Nel 1973 ritorna in lItalia per ristabilirsi in
salute. - Ritornato a Hong Kong,
- il 15 aprile 1975 pubblica il Dizionario Biblico.
- A dicembre si reca a Coloane
- per passare con i lebbrosi lultimo suo Natale.
- Il 26 gennaio 1976 muore santamente,
- per ascesso tonsillare ed attacco ipertensivo.
- Il 14 gennaio 1984 a Hong Kong
- si apre il processo diocesano
- per la sua beatificazione.
- Il 15 dicembre 1994
- viene firmato il decreto sulleroicità delle
virtù - e il 23 aprile 2002 Giovanni Paolo II firma il
decreto - con cui si riconosce il miracolo,
- ottenuto grazie allintercessione di Fr.
Gabriele.
28IDENTITÀ della Fraternità Francescana
Internazionale Ven. Fr. Gabriele M. Allegra
OFM
29STATUTI PECULIARI
- Negli Statuti Peculiari,
- approvati e promulgati
- dal Ministro e dal Definitorio Generale,
- con decreto del 14 luglio 2004,
- si specifica la natura e composizione
- della nuova fraternità degli studenti
30Art. 1
- 1. La Fraternità Francescana Internazionale
- Fr. Gabriele M. Allegra OFM,
- appartiene allOrdine dei Frati Minori
- e fa parte delle case di Roma
- direttamente dipendenti dal Ministro Generale.
- Come Casa di formazione e di studio
- collabora direttamente
- con la Segreteria Generale di Formazione e Studi
- secondo quanto è previsto
- dalla Ratio Formationis e dalla Ratio Studiorum
dellOrdine.
31Art. 1
- 2. La Fraternità Francescana Internazionale
- Fr. Gabriele M. Allegra,
- è formata dai Frati nominati dal Ministro
Generale - e da tutti i Frati Minori professi solenni,
- provenienti da tutte le Entità dellOrdine,
- che dietro richiesta del proprio Ministro
Provinciale - hanno ricevuto lobbedienza del Ministro Generale
- per risiedere nella Fraternità
- e per frequentare i corsi accademici presso la
PUA - o corsi di specializzazione
- non esistenti nella PUA presso altre facoltà
romane.
32Art. 1
- 3. La Fraternità favorisce
- la comune vocazione di Frati Minori
- attraverso una vita incentrata
- sulla fedeltà creativa
- allo spirito delle priorità dellOrdine
- esprime linternazionalità del nostro Ordine
- vive la grazie e la missione dello studio,
- che va svolto con fedeltà e devozione
- e va considerato come un bene
- da condividere con i fratelli (Ratio Studiorum,
10), - per rispondere alle necessità del mondo,
- della Chiesa e dellOrdine.
33Art. 9
- La vita di orazione e devozione,
- raccolta intorno
- allascolto della Parola di Dio,
- alla celebrazione comunitaria
- della Liturgia delle Ore e allEucaristia,
- costituisce il centro della vita della Fraternità.
34Art. 22
- Per favorire la reciproca conoscenza
- e i rapporti interpersonali,
- in considerazione
- del grande numero dei Fratelli
- che costituiscono la Fraternità,
- questa è organizzata in diversi gruppi,
- a modo di piccole Fraternità.
- Ciascuna di queste singole Fraternità
- è coordinata da un responsabile.
35Art. 50
- I Fratelli della Fraternità
- sono impegnati
- nella reciproca attenzione fraterna
- (cfr. Rb. Cap.VI),
- per una vera ed autentica formazione
- umana, spirituale, accademica, apostolica.
36Art. 51
- La Fraternità Fra Gabriele M. Allegra
- ha come primo fine
- la formazione permanente,
- in cui lo studio è il principale impegno
37Lidentità
- Siamo una fraternità di frati minori,
- di carattere internazionale e interculturale
- chiamata a vivere
- la propria vita religiosa francescana
- in formazione permanente
- nella misione specifica dello studio
- allinterno di una struttura e programazione
- che possa articulare vocazionalmente
- linsieme dei fratelli.
38Articolazione FGA 2008-09
- Equipe Responsabile
- Guardiano Rettore Economo
- Consiglio di Fraternità,
- Economia, Liturgia, Formazione Permanente.
- Piccole Fraternità
- Fraternità Nuova
- Fraternità Cenacolo
- Fraternità S. Damiano
- Fraternità Croata
- Fraternità Latinoamericana.
39Fraternità Francescana Internazionale Fr.
Gabriele M. Allegra OFM Via Merulana 124 B-
OO185 ROMA
40Articolazione della Fraternita 2008-09
41(No Transcript)
42Il consiglio dal Guardiano
-
- . 1. Il Guardiano esercita il suo ministero
- in stretta collaborazione con il Vicario, il
Rettore, - il Vice Rettore e LEconomo,
- con i quali forma il Consiglio del Guardiano.
- 2. Il Consiglio dal Guardiano
- promuove la dimensione spirituale e fraterna,
- la minorità, povertà e solidarietà,
- la dimensione evangelizzatrice e formativa della
vita della Fraternità, - curando la stesura e lattuazione del progetto
comunitario. - Statuti Peculiari FGA, Art. 4.
43(No Transcript)
44(No Transcript)
45(No Transcript)
46(No Transcript)
47(No Transcript)
48CONSIGLIO DELLA FRATERNITÀ
- Il Guardiano convoca, almeno una volta al mese,
- il Consiglio della Fraternità, composto dallo
stesso - Guardiano, dal Vicario, del Rettore,
- dal Vice Rettore, dallEconomo
- e dei Coordinatori
- delle piccole fraternità
- della Casa.
- Esso lorgano operativo ordinario della
Fraternità - e funge da discretorio della Fraternità
- Statuti Peculiari FGA, Art. 9.
49(No Transcript)
50(No Transcript)
51(No Transcript)
52(No Transcript)
53(No Transcript)
54STADISTICHE FGA 2007-08
55FGA CASA DI TUTTO LORDINE
- 1. La Fraternità Francescana
- Internazionale Fra Gabriele M. Allegra
- OFM, appartiene allOrdine dei Frati
- Minori e fa parte delle case di Roma
- direttamente dipendenti dal Ministro
- Generale. Come Casa di formazione e
- di studio collabora direttamente con la
- Segreteria Generale di Formazione e
- Studi secondo quanto è previsto dalla
- Ratio Formationis e dalla Ratio Studiorum
- dellOrdine.
- (Statuti Peculiari FGA, Art.1.1)
56FRATI SECONDO ENTITÀ OFM
57FRATI SECONDO ENTITÀ OFM
58DISTRIBUZIONE PERCONTINENTI, NAZIONE, ENTITÀ
59FGA CASA INTERNAZIONALE
- 3. La Fraternità favorisce la
- comune vocazione di Frati Minori
- attraverso una vita incentrata sulla
- fedeltà creativa allo spirito delle
- priorità dellOrdine esprime
- linternazionalità del nostro Ordine
- vive la grazie e la missione dello
- studio, che va svolto con
- fedeltà e devozione
- e va considerato come un bene
- da condividere con i fratelli
- (Ratio Studiorum, 10),
- per rispondere alle necessità del mondo, della
Chiesa e dellOrdine. - (Statiti Peculiari FGA, Art.1.3)
60Africa
- A motivo della profonda convinzione che la
sintesi tra cultura e fede non è solo un'esigenza
della - cultura, ma anche della fede , perché una fede
che non diventa cultura è una fede non - pienamente accolta, non interamente pensata, non
fedelmente vissuta , l'Assemblea - speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi ha
ritenuto l'inculturazione una priorità ed - un'urgenza nella vita delle Chiese particolari in
Africa solo così il Vangelo può porre salde - radici nelle comunità cristiane del continente.
Sulla scia del Concilio Vaticano II, i Padri - sinodali hanno interpretato l'inculturazione come
un processo comprendente tutta - l'estensione della vita cristiana teologia,
liturgia, consuetudini, strutture della Chiesa ,
- senza ovviamente intaccare il diritto divino e la
grande disciplina della Chiesa, avvalorata - nel corso dei secoli da straordinari frutti di
virtù e di eroismo. - La sfida dell'inculturazione in Africa consiste
nel far sì che i discepoli di Cristo possano - assimilare sempre meglio il messaggio evangelico,
pur restando fedeli a tutti i valori africani - autentici. Inculturare la fede in tutti i settori
della vita cristiana ed umana si pone quindi - come compito arduo, per il cui assolvimento è
necessaria l'assistenza dello Spirito del - Signore che conduce la Chiesa alla verità tutta
intera (cfr Gv 16, 13). - Giovanni Paolo II, Ecclesia in Africa, 14
settembre 1995, nº 78
61AFRICA
62America
- Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla
fine del mondo (Mt 28, 20). - Confidando in questa promessa del Signore, la
Chiesa pellegrina nel Continente - americano si dispone con entusiasmo ad affrontare
le sfide del mondo attuale e - quelle che il futuro potrà presentare. Nel
Vangelo la buona notizia della - resurrezione del Signore è accompagnata
dall'invito a non temere - (cfr Mt 28,5.10)
- Inoltre, la Chiesa in America si sente
particolarmente spinta a camminare nella - fede, rispondendo con gratitudine all'amore di
Gesù, manifestazione incarnata - dell'amore misericordioso di Dio (cfr Gv 3, 16)
. (291) La celebrazione dell'inizio - del terzo millennio cristiano può essere
un'occasione opportuna perché il popolo - di Dio in America rinnovi la sua gratitudine
per il gran dono della fede , (292) - che cominciò a ricevere cinque secoli fa. Il
1492, al di là degli aspetti storici e - politici, fu il grande anno di grazia per la fede
accolta in America una fede che - annuncia il supremo beneficio dell'Incarnazione
del Figlio di Dio, - avvenuta 2000 anni fa.
- Giovanni Paolo II, Ecclesia in America, 22
gennaio 1999, nº 75
63AMERICA
64Asia
- I popoli dell'Asia hanno bisogno di Gesù Cristo e
del suo Vangelo, poiché il - Continente ha sete dell'acqua viva che solo lui
può dare (cfr Gv 4, 10-15). I - discepoli di Cristo in Asia devono pertanto
essere generosi nello sforzo di - adempiere alla missione ricevuta dal Signore, il
quale ha promesso di essere con - loro sino alla fine dei tempi (cfr Mt 28, 20).
Fiduciosa nel Signore che non - abbandonerà quanti ha chiamato, la Chiesa in Asia
compie con gioia il suo - pellegrinaggio verso il Terzo Millennio. L'unico
suo gaudio è quello che discende - dal condividere con la moltitudine dei popoli
dell'Asia l'immenso dono che - anch'essa ha ricevuto, l'amore di Gesù Salvatore.
L'unica sua ambizione è di - continuarne la missione di servizio e d'amore,
affinché tutti gli abitanti del - Continente abbiano la vita e l'abbiano in
abbondanza (Gv 10, 10). - Giovanni Paolo II, Ecclesia in Asia, 6 novembre
1999, nº. 50
65ASIA
66Europa
- L'Europa ha bisogno di un salto qualitativo nella
presa di coscienza - della sua eredità spirituale. Tale spinta non le
può venire che da un - rinnovato ascolto del Vangelo di Cristo. Tocca a
tutti i cristiani - impegnarsi per soddisfare questa fame e sete di
vita Riprendendo - questo invito alla speranza, ancora oggi ripeto a
te, Europa che sei - all'inizio del terzo millennio Ritorna te
stessa. Sii te stessa. Riscopri - le tue origini. Ravviva le tue radici .Nel corso
dei secoli, hai ricevuto il - tesoro della fede cristiana. Esso fonda la tua
vita sociale sui principi - tratti dal Vangelo e se ne scorgono le tracce
dentro le arti, la - letteratura, il pensiero e la cultura delle tue
nazioni. Ma questa eredità - non appartiene soltanto al passato essa è un
progetto per l'avvenire da - trasmettere alle generazioni future, poiché è la
matrice della vita delle - persone e dei popoli che hanno forgiato insieme
il Continente europeo. - Giovanni Paolo II, Ecclesia in Europa , 28 giugno
2003, nº 120.
67EUROPA
68TOTALE PER NAZIONI
69FGA CASA DI STUDIO OFM
- 2. La Fraternità Francescana
- Internazionale Fra Gabriele M.
- Allegra, è formata dai Frati nominati
- dal Ministro Generale e da tutti i Frati
- Minori professi solenni, provenienti da
- tutte le Entità dellOrdine, che dietro
- richiesta del proprio Ministro
- Provinciale hanno ricevuto
- lobbedienza del Ministro Generale per
- risiedere nella Fraternità e per
- frequentare i corsi accademici presso la
- PUA o corsi di specializzazione
- non esistenti nella PUA
- presso altre facoltà romane.
- (Statuti Peculiari FGA, Art.1.2)
70PONTIFICIA UNIVERSITÀ ANTONIANUM
71UNIVERSITÀ PONTIFICIA SALESIANA
72PONTIFICIA UNIVERSITÀ GREGORIANA
73FRATI STUDENTI IN ALTRI CENTRI DI STUDIO
74CENTRO DI STUDI FREQUENTATI DEI FRATI
75STUDI PIÙ STUDIATI DAI FRATI
76(No Transcript)
77(No Transcript)
78(No Transcript)
79PROGRAMAZIONE VITA FRATERNA 2008-09
Fraternità Francescana Internazionale Ven. Fra
Gabriele M. Allegra OFM Via Merulana 124b-00185
ROMA
80CORSO D'ITALIANO ORARIO
81AGENDA SETTEMBRE'08 CORSO D'ITALIANO
82ORARIO GENERALE
83OTTOBRE'08
84NOVEMBRE'08
85DICEMBRE'08
86GENNAIO'09
87FEBBRAIO'09
88MARZO'09
89APRILE'09
90MAGGIO'09
91GIUGNO'09
92state 2009
- Vacanze stive (29 giu.- 26 ago.)
- Corso ditaliano
- (30 agosto - 25 settembre 2009)
- Esercizi Spirituali
- (26 settembre 2 ottobre)
- Inizio delle lezione
- nella Pontificia Università Antonianum
- (8 ottobre 2009)
93mercoledì FGA
94Programmazione vit fraterna FGA Atti di comunittà
FGA 2008-09
95Programmazione vita fraterna FGA Atti di
comunittà 2008-09
96CELEBRARE LA VOCAZIONE, COME MENDICANTI DI SENSO,
GUIDATI DALLA PAROLA
- Formazione permanente
- FGA 2008-09
97- La Fraternità ha presso per il suo cammino di
formazione permanente nel anno accademico 2008-09
il sussidio Celebrare il dono della vocazione,
mendicanti di sensi alla guida dalla Parola, - Questo sussidio ha alla base un documento sul
tema della Parola di Dio, indirizzata dal nostro
Ministro Generale a tutto lOrdine in occasione
del anno paolino, Mendicanti di senso, guidati
dalla parola. - Il nostro sussidio è diviso in quattro schede, in
linea con la pratica di questi ultimi anni,
accogliendo i suggerimenti de altri anni e
cercando di farlo più pratico, utile e operativo.
Ogni scheda ha due momenti, uno personale e
unaltro comunitario, questo ultimo chiamato a
svolgersi nelle Piccole Fraternità. Per il
momento personale è stato scelto riflettere sul
tema La parola di Dio nella vita di Francesco
. In vece i momenti comunitari si aprono con un
testo biblico del apostolo Paolo, sempre sul tema
della parola di Dio per dare uno spazio alla
lettura orante dalla parola. Segue per la
riflessione su diversi aspetti La parola di Dio
nella nostra vita e si offrono alla fine alcune
domande che possono favorire il dialogo fraterno.
- LOrdine Francescano ha celebrato a ottobre dal
2007 a Sta. Maria degli Angeli (Assisi) il II
Congresso Internazionale dei Moderatori della
Formazione Permanente dellOrdine, organizzato
dalla Segretaria Generale Formazione e Studi OFM,
sotto il titolo Evangelii Observare, dal quale
è nato un documento nuovo su questo tema. Questo
ci fa vedere limportanza del tema nella
Fraternità Universale, e la necessita di
approfondire la Formazione permanente proprio
strada facendo nella nostra realtà fraterna
concreta, segnata positivamente dalla
interculturalità e lo studio. - Questo fa il sesto corso da quando abbiamo
iniziato in questa Casa a fare incontri specifici
sul tema della Formazione permanente. Sappiamo
che la Formazione permanente è molto di più,
ricorre trasversalmente tutta la nostra vita e
vocazione. Ma per arrivare al tutto si vogliono
dei mezzi, questo sussidio che presentiamo vuole
essere solo un semplice strumento per camminare
insieme, seguendo la metodologia di Emaus, nella
Formazione permanente della nostra Fraternità
Francescana Internazionale.
98CELEBRARE LA VOCAZIONE, COME MENDICANTI DI
SENSO, GUIDATI DALLA PAROLASCHEMA DELLE SCHEDE
PER LA FORMAZIONE PERMANENTE FGA 2008-09
- Documento base
- Mendicanti di senso, guidati dalla parola.
- Lettera del Ministro generale dei Frati Minori,
- Fr. José RodrÍguez Carballo ofm,
- Pentecoste 2008.
- II Parte,
- Lampada per i miei passi è la Tua Parola, luce
sul mio camino, nn,15-22. - (momento personale)
- la parola di Dio nella vita di Francesco,
nn.15-18 - (momento comunitario)
- la parola di Dio nella nostra vita, nn. 19-22
991ª SCHEDA FP- FGA 2008-09
- momento personale
- Per riflettere
- La parola di Dio nella vita di Francesco, n. 15.
- momento comunitario
- Per pregare
- testo biblico del apostolo Paolo (Rom 10,8,17).
- Per riflettere La parola di Dio nella nostra
vita, n. 19. - Per dialogare
1002ª SCHEDA FP- FGA 2008-09
- momento personale
- Per riflettere
- La parola di Dio nella vita di Francesco, n. 16
-
- momento comunitario
- - Per pregare
- testo biblico del apostolo Paolo (1Cor,
1,17-25). - - Per riflettere
- La parola di Dio nella nostra vita, n. 20.
- - Per dialogare
1013ª SCHEDA FP- FGA 2008-09
- momento personale
- Per riflettere
- La parola di Dio nella vita di Francesco, n. 17
- momento comunitario
- - Per pregare
- testo biblico del apostolo Paolo(1 Tess 2,8-15)
- - Per riflettere
- La parola di Dio nella nostra vita, n. 21.
- - Per dialogare
1024ª SCHEDA FP- FGA 2008-09
- momento personale
- Per riflettere
- La parola di Dio nella vita di Francesco, n. 18
- momento comunitario
- - Per pregare
- testo biblico del apostolo Paolo (2 Tim 4,1-6)
- - Per riflettere
- La parola di Dio nella nostra vita, n. 22.
- - Per dialogare
1031ª SCHEDA MOMENTO PERSONALE
- Per riflettere
- La parola di Dio nella vita di Francesco.
- Nellepoca in cui visse san Francesco la Bibbia
era di difficile accesso per i cristiani comuni
e, in generale, per i laici. Due erano i
principali ostacoli per avvicinare il testo
sacro lalto costo dei manoscritti e la lingua,
dal momento che molti erano illetterati, o quanto
meno non dominavano il latino, lingua comune per
accedere al testo biblico. Solo una élite
intellettuale e ricca poteva permettersi il lusso
di avere una Bibbia. Francesco non era parte di
questa élite e, certamente, fa specie constatare
la grande conoscenza che aveva della sacra
Scrittura e il grande amore che nutriva per la
Parola. - La sua vita, infatti, è stata tutta segnata dalla
Parola. Allinizio della sua avventura evangelica
fu la Parola a mostrargli cosa dovesse fare e
alla fine dei suoi giorni sarebbe stata ancora la
Parola ad accompagnarlo nel suo glorioso
transito. La Parola fu per lui compagna di
cammino in ogni momento, fino a lasciarsi
totalmente penetrare da essa mi sono già preso
tanto dalle Scritture, da essere più che
sufficiente alla mia meditazione e riflessione.
Non ho bisogno di più, figlio conosco Cristo
povero e crocifisso. Nulla di strano che tutti i
suoi scritti, dalle preghiere alle regole,
passando per le lettere e le ammonizioni, siano
pieni di citazioni bibliche, fino a presentarsi
come veri e propri mosaici scritturistici. La
parola del Signore è profumata e Francesco è
inebriato dalla sua fragranza. - Francesco, semplice e idiota, come lui stesso era
solito presentarsi, senza unistruzione
superiore, cioè senza una formazione da chierico
o letterato di allora, aveva una tale conoscenza
della Parola, che penetrava le oscurità dei
misteri, e ciò che rimane inaccessibile alla
scienza dei maestri era aperto allaffetto
dellamante. Egli, senza essere maestro nel
parlare, risolveva questioni dubbie e, come
Giobbe (cf. Giob 28,11), illuminava i punti
oscuri, riuscendo a far venire alla luce quanto
il testo scritturistico nascondeva agli studiosi.
1041ª SCHEDA MOMENTO COMUNITARIO
- a) Per pregare
- Testo biblico del apostolo Paolo
- Dalla lettera ai Romani (Rom 10,8-17)
- Che dice dunque? Vicino a te è la parola, sulla
tua bocca e nel tuo cuore cioè la parola della
fede che noi predichiamo. - Poiché se confesserai con la tua bocca che Gesù è
il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio
lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il
cuore infatti si crede per ottenere la giustizia
e con la bocca si fa la professione di fede per
avere la salvezza. - Dice infatti la Scrittura Chiunque crede in lui
non sarà deluso.Poiché non c'è distinzione fra
Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore
di tutti, ricco verso tutti quelli che
l'invocano. Infatti Chiunque invocherà il nome
del Signore sarà salvato. - Ora, come potranno invocarlo senza aver prima
creduto in lui? E come potranno credere, senza
averne sentito parlare? E come potranno sentirne
parlare senza uno che lo annunzi? E come lo
annunzieranno, senza essere prima inviati? Come
sta scritto Quanto son belli i piedi di coloro
che recano un lieto annunzio di bene! - Ma non tutti hanno obbedito al vangelo. Lo dice
Isaia Signore, chi ha creduto alla nostra
predicazione? La fede dipende dunque dalla
predicazione e la predicazione a sua volta si
attua per la parola di Cristo.
105- b) Per riflettere
- La parola di Dio nella nostra vita.
- Oggigiorno, dopo il lungo e forzato esilio a cui
è stata costretta la Parola e, soprattutto,
grazie al Concilio Vaticano II, si avverte sempre
più fame e sete della parola di Dio, come già
profetizzava il profeta (cf. Am 8,11-12) e, anzi,
possiamo dire di assistere nella Chiesa a una
vera primavera della Parola. È sufficiente
constatare linteresse che la sacra Scrittura
suscita tra i chierici, i religiosi e i laici. Si
tratta certamente di una necessità vitale a cui
bisogna rispondere, perché è Dio stesso a
suscitarla. - Sono molti i Fratelli e le Sorelle che stanno
contribuendo attivamente a questa primavera della
Parola. Ogni volta sono di più quelli tra noi
che, insieme al sacramento dellEucaristia e
della Riconciliazione, fanno della Parola il vero
alimento per la propria vita, il viatico per il
cammino, il principale stimolo per la propria
conversione, la forza per la missione, la luce
nella propria ricerca di senso, la guida per un
retto discernimento sapienziale della realtà che
stanno vivendo e delle scelte per il futuro, la
sollecitazione al fare, cioè a mettere in pratica
la Parola (cf. Lc 8,21), e la fonte di perenne
consolazione e speranza. Sono sempre di più i
Fratelli e le Sorelle che non hanno giocondità e
letizia se non nelle santissime parole e opere
del Signore e mediante queste conducono gli
uomini allamore di Dio con gaudio e letizia.
Sono sempre di più i Fratelli e le Sorelle che
riconoscono e assicurano il primato della Parola
nella propria vita e nella missione che è stata
loro affidata, impegnandosi frequentemente nella
lettura orante della Parola, nella creazione e
animazione di gruppi biblici tra i laici e i
religiosi, così come in una predicazione che ha
il sapore della Parola e la fa gustare ai fedeli.
Tutti questi sono di Dio, perché ascoltano la
parola di Dio. - Desidero qui ringraziare per il loro lavoro tanti
professori di sacra Scrittura, che spezzano il
pane della Parola nelle aule. Conosco per
esperienza personale la preparazione assidua e,
quindi, il duro lavoro che questa comporta, ma
anche la gioia e il profitto che si prova. Una
menzione particolare meritano i Frati che
lavorano instancabilmente nella nostra Facoltà di
Scienze Bibliche e di Archeologia di Gerusalemme.
A loro la mia personale gratitudine, perché molto
devo a questo Centro, e il ringraziamento a nome
di tutto lOrdine per il lavoro che qui si fa a
favore della Parola. Gratitudine e
ringraziamento, anche, agli Studi Biblici
Francescani di Hong Kong e Tokio per il
monumentale lavoro che hanno realizzato con la
traduzione dei testi biblici, rispettivamente, in
cinese e giapponese e per il gran lavoro di
diffusione biblica in cui oggi sono impegnati in
Cina e in Giappone. Infine, la mia gratitudine si
estende a tutti quelli che si sforzano di essere
terra buona e accolgono docilmente il seme della
Parola nel loro cuore e a quanti, attraverso la
predicazione o qualsiasi altra attività
apostolica o intellettuale, che dovrà essere
sempre apostolica, dicono, annunciano e
amministrano agli altri le sante parole.
106- c) Per dialogare
- Fino a quale punto la parola è il vero alimento
della nostra vita? - Possiamo affermare il primato della parola nelle
nostre attività e missione? - Siamo attivamente impegnati a fare una lettura
orante dalla parola quotidianamente?
1072ª SCHEDA MOMENTO PERSONALE
- Per riflettere
- La parola di Dio nella vita di Francesco.
- Come era possibile? La risposta ce la offre san
Bonaventura e non è illogico che il santo abbia
avuto in dono la comprensione delle Scritture,
giacché portava descritta la loro verità in tutte
le sue opere, in quanto era imitatore perfetto di
Cristo, e aveva in sé il loro autore, in quanto
era ripieno dellunzione dello Spirito Santo. Se
Dio lo si conosce solo amandolo, Francesco
conosce Dio e i suoi segreti nascosti nella
Parola perché ama. Se il Padre rivela i suoi
segreti ai semplici (cf. Lc 10,21-22 Dn 2,22
Sir 4,18), Francesco conosce questi segreti
perché ascolta la Parola con cuore povero e
disponibile, come Maria (cf. Lc 2,19.51). Se si
conosce la Parola nella misura in cui la si mette
in pratica, Francesco la conosce perché non era
un ascoltatore sordo della Parola, ma si
affrettava a viverla senza esitazioni questo è
ciò che bramo realizzare con tutte le mie
forze. La sua conoscenza della Scrittura non
era speculativa, ma sapienziale. Per lui la
Parola non era un testo di ieri, ma di oggi, e
per loggi di Francesco, come dimostra quando
dice il Signore dice nel Vangelo e non in quel
tempo Gesù disse, come era normale citare i detti
di Gesù. Francesco non ha studiato, ma ha vissuto
la Parola, con semplicità e purezza, così come
dichiara di aver scritto la sua Regola, che vuole
essere solo uneco del Vangelo. - Ma Francesco crebbe nella comprensione della
Parola grazie alla continua meditazione di ciò
che aveva ascoltato. Era così fedele a questa
pratica da non poter rinunciare allascolto della
Parola nemmeno nei giorni della sua malattia. Lo
dimostra in modo particolare il fatto di aver
fatto scrivere un evangeliario (scrivere tutta la
Bibbia costava troppo) per suo uso personale.
Così la Parola, scritta nellantica Alleanza
sulla pietra (cf. Esd 31,18), riposava ora sul
suo cuore, anche grazie alla memorizzazione di
ciò che ascoltava. Questo gli permetteva di
meditare e di assaporare costantemente la Parola,
anche senza avere davanti il testo e permetteva
alla Parola di germinare e portare frutto ogni
giorno nella sua vita. - Non vi è, quindi, nulla di strano che nella
Parola Francesco incontrasse il dinamismo più
profondo della sua vita evangelica, il motore del
suo cammino spirituale. Come i Padri della
Chiesa, quando leggeva la Bibbia, non leggeva
semplicemente i testi scritti dalla mano degli
uomini, ma da Cristo vivente e Cristo gli
parlava. Incontrandosi con la Parola, il
Poverello non si incontrava con un testo da
interpretare, ma con Cristo stesso, che chiede di
essere ascoltato. Per Francesco ascoltare la
Parola non era leggere un libro, ma accogliere
Cristo vivo, partecipare al banchetto della vita
in cui è Cristo che si fa nostro cibo. Dio si è
fatto uomo, si è fatto Eucaristia, si è fatto
Parola. Per questo Francesco si nutriva della
Parola come del pane e del vino eucaristici e la
Parola si offriva a lui con la profondità di
Cristo appena sarà giorno entriamo in chiesa,
prendiamo il libro del Vangelo e chiediamo
consiglio a Cristo. Questa verità spiega tante
cose della vita di Francesco.
1082ª SCHEDA MOMENTO COMUNITARIO
- a) Per pregare
- Testo biblico del apostolo Paolo
- Dalla prima lettera ai Corinzi (1Cor, 1,17-25)
- Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma
a predicare il vangelo non però con un discorso
sapiente, perché non venga resa vana la croce di
Cristo. La parola della croce infatti è stoltezza
per quelli cha vanno in perdizione, ma per quelli
che si salvano, per noi, è potenza di Dio. - Sta scritto infatti Distruggerò la sapienza dei
sapienti e annullerò l'intelligenza degli
intelligenti. Dov'è il sapiente? Dov'è il dotto?
Dove mai il sottile ragionatore di questo mondo?
Non ha forse Dio dimostrato stolta la sapienza di
questo mondo? Poiché, infatti, nel disegno
sapiente di Dio il mondo, con tutta la sua
sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio
di salvare i credenti con la stoltezza della
predicazione. - E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci
cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo
crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per
i pagani ma per coloro che sono chiamati, sia
Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di
Dio e sapienza di Dio. Perché ciò che è stoltezza
di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è
debolezza di Dio è più forte degli uomini.
109- b) Per riflettere
- La parola di Dio nella nostra vita.
- A quanti vivono immersi in questa corrente di
incontro e diffusione della Parola, giunga il mio
incoraggiamento, perché il loro impegno a favore
della Parola non venga meno. Quanti non vivono
ancora in questa corrente, desidero esortarli e
invitarli, fraternamente e con passione, perché,
come Maria di Nazareth, modello vivente
dellincontro con la Parola (cf. Lc 1,38
2,19.51), si aprano ad essa e la generino nella
propria vita e sullesempio di Francesco,
modello di ascolto operoso e sine glossa,
accolgano la Parola con tutto il cuore e ogni
giorno ascoltino le Scritture, come i cristiani
di Tessalonica (cf. At 17,11). - Ascoltate, figli del Signore e fratelli miei, e
prestate orecchio alle mie parole. Inclinate
lorecchio del vostro cuore e obbedite alla voce
del Figlio di Dio, così ci esorta il padre e
fratello Francesco. Se oggi, come ieri, è urgente
conoscere meglio luomo Gesù, riconosciuto come
Cristo e confessato come il Signore, non abbiamo
altra via per raggiungere questo obiettivo che
quello di prendere in mano il libro delle
Scritture, aprire ad esse le porte del nostro
cuore e offrire alla Parola ascolto e
accoglienza. Se il nostro cuore arde per il
desiderio di uscire dallinsignificanza o dalla
prostrazione dei nostri quotidiani fallimenti,
non abbiamo altra via che quella di lasciarci
afferrare dalla Parola e dare ad essa un ampio
spazio nelle nostre vite. Essere afferrati dalla
Parola e da Cristo è la stessa identica cosa. Se
desideriamo ri-creare e ri-fondare la nostra vita
e missione, non ci resta altra soluzione che
quella di lasciare spazio alla Parola,
rileggerla, studiarla, meditarla, accoglierla con
cuore povero e vuoto, sussurrarla giorno e notte
(cf. Sal 1,2), per poi viverla e celebrarla. - Frequentare la Parola, avvicinarci ad essa,
girarle intorno e corteggiarla, fare per lei
silenzio e ascoltarla, familiarizzare con essa,
guardare come un tesoro nello scrigno della
memoria questa Parola che in qualche momento ha
fatto ardere il nostro cuore (cf. Lc 24,32),
lasciarci sorprendere da essa, ci permetterà,
come Francesco, di muoverci al ritmo di Dio la
nostra vita ritroverà, allora, la giovinezza e,
lasciandosi alle spalle la stanchezza, il nostro
andare incontro a Cristo, agli uomini e alle
donne che sono nostri fratelli e sorelle, sarà
con corsa veloce e passo leggero, senza
lasciarsi avvolgere da alcuna nebbia di
amarezza, per percorrere con più sicurezza la
via dei comandamenti del Signore. - La parola di Dio si è affermato nel Congresso
Internazionale della Vita Consacrata celebrato a
Roma nel 2004 è fonte della vita consacrata.
Crescere nella vita di fede e creare comunità è
il risultato dellascolto della Parola.
Alimentati dalla Parola ci trasformiamo in servi
della Parola in vista dellevangelizzazione. La
passione per la Parola ci porta alla passione per
lumanità. Ascoltare la Parola alimenta un clima
di rapporti interpersonali. Nella misura un cui
ci avviciniamo alla Parola e la facciamo
diventare vita, le nostre diverse visioni della
realtà convergeranno fino ad incontrarsi in una
profonda comunione. - La ragione ultima del nostro stile di vita
chiamato consacrazione non è altro che aver
ascoltato, in un modo o in un altro, la Parola.
Tutti i fondatori, mapossiamo ben dire,
soprattutto Francesco e Chiara, sono stati
vedette della Parola, ascoltatori instancabili
della Parola, e hanno fatto della loro vita una
risposta ferma e profetica alla Parola. La vita
consacrata di oggi e con essa quella francescana
hanno bisogno di guardarsi nella Parola e di
ornarsi con essa. Solo dalla Parola potranno
nascere di nuovo (Gv 3,3) e guadagnare in
significatività, camminare con lucidità e audacia
con gli occhi fissi verso il futuro e, in questo
modo, essere non solo memoria, ma anche profezia
del futur, vivere il presente con passione e
abbracciare il futuro con speranza. - La vita consacrata, e con essa quella
francescana, è chiamata a percorrere un lungo
esodo di ricerca e di rinnovamento, che non ha la
marcia indietro. Siamo, insieme a tanti uomini e
donne nostri contemporanei, mendicanti di senso.
Dallascolto della Parola la nostra vita sarà,
nel presente e nel futuro, come lo è stata nel
passato, proposta alternativa e di frontiera. La
Parola ci invita a questo, ci spinge e convoca.
Da e con la Parola le nostre vite saranno
testimonianza di una parola che non possiamo
tacere, di una ragione che non possiamo
nascondere, di una convinzione che abbiamo
bisogno di condividere. Con il fuoco della Parola
il nostro cuore arderà e la nostra vita
incontrerà il ritmo di Dio, che è sempre giovane
e attuale, che non passa mai. La Parola ha una
forza trasformatrice impressionante. Se la nostra
vita si lascia toccare da essa, senza dubbio si
trasformerà la routine lascerà il passo alla
novità evangelica, la stanchezza al coraggio, la
rassegnazione alla lucidità e allaudacia, i
timori alla libertà. Quando siamo capaci di
abbandonarci alla Parola, di fidarci di essa, di
puntare tutto su una solo carta, sia quel che
sia, questa ci lascia un sapore intenso, che ci
assicura che siamo di Dio e per Dio, che non
siamo soli. Se la nostra vita si mette in ascolto
della Parola e si lascia portare per mano da
essa, incontrerà nuovi terreni e nuovi sentieri
per rendere il cammino più sopportabile e
gioioso. È necessario aprire spazi personali e
comunitari alla Parola. Il nostro futuro, come il
futuro di tutta la vita consacrata, è nel
lasciarsi fare dalla Parola.
110- c) Per dialogare
- Siamo disposti ad essere afferrati dalla Parola,
cioè da Cristo. - La parola è realmente la fronte di rinnovazione
della nostra consacrazione come frati minori. - Ci proviamo come mendicanti di senso allascolto
vitale della parola.
1113ª SCHEDA MOMENTO PERSONALE
- Per riflettere
- La parola di Dio nella vita di Francesco.
- Per Francesco le sante parole sono segni
sensibili della presenza reale corporaliter,
attuale e vivificante di Cristo, come lo sono il
pane e il vino eucaristici. Per lui la Parola,
come lEucaristia, sono prolungamenti
dellincarnazione. Nella Parola, come
nellEucaristia, Dio si rivela e agisce la
Parola, come lEucaristia, ci avvicina a Dio e ci
salva. Accogliere la Parola è accogliere la Vita,
rifiutare la Parola è rifiutare la Vita che ci si
offre anche e soprattutto nellEucaristia.
Abituati a leggere questa verità nei documenti
del Vaticano II, ancora oggi un tale paragone non
smette, tuttavia, di sorprenderci. Per Francesco
è unevidenza di fede e tutti noi dobbiamo
sapere fermamente, che nessuno può essere salvato
se non per mezzo delle sante parole e del sangue
del Signore nostro Gesù Cristo, che i chierici
pronunciano, annunciano e amministrano. - Questa fede nella presenza reale di Cristo nella
sua Parola è quella che spiega la profonda
venerazione di Francesco per la Parola
ammonisco tutti i miei frati e li incoraggio in
Cristo perché, dovunque troveranno le divine
parole scritte, come possono, le venerino e, per
quanto spetta a loro, se non sono ben risposte o
giacciono indecorosamente disperse in qualche
luogo, le raccolgano e le ripongano, onorando
nelle sue parole il Signore che le ha
pronunciate. Ciò che chiedeva ai suoi Frati,
poi, lo faceva lui stesso, come annota frate
Leone di suo pugno nel breviario che si conserva
nel protomonastero di santa Chiara ad Assisi
ascoltato o letto il Vangelo, il beato Francesco
baciava sempre il Vangelo con la massima
riverenza del Signore. In questo atteggiamento
di profonda venerazione del testo sacro non
dobbiamo vedere un segno di fondamentalismo o di
integralismo, ma lespressione esteriore di un
atteggiamento profondamente credente di fronte
alla parola di Dio.
1123ª SCHEDA MOMENTO COMUNITARIO
- a) Per pregare
- Testo biblico del apostolo Paolo
- Dalla prima lettera ai Tessalonicensi (1 Tess
2,8-15) - Solo allora sarà rivelato l'empio e il Signore
Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca
e lo annienterà all'apparire della sua venuta,
l'iniquo, la cui venuta avverrà nella potenza di
satana, con ogni specie di portenti, di segni e
prodigi menzogneri, e con ogni sorta di empio
inganno per quelli che vanno in rovina perché non
hanno accolto l'amore della verità per essere
salvi. - E per questo Dio invia loro una potenza d'inganno
perché essi credano alla menzogna e così siano
condannati tutti quelli che non hanno creduto
alla verità, ma hanno acconsentito all'iniquità. - Noi però dobbiamo rendere sempre grazie a Dio per
voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha
scelti come primizia per la salvezza, attraverso
l'opera santificatrice dello Spirito e la fede
nella verità, chiamandovi a questo con il nostro
vangelo, per il possesso della gloria del Signore
nostro Gesù Cristo. - Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le
tradizioni che avete apprese così dalla nostra
parola come dalla nostra lettera.
113- Per riflettere
- La parola di Dio nella nostra vita.
- La grazia dellVIII centenario della fondazione
del nostro Ordine e del carisma francescano sarà
una festa, unazione di grazie della Fraternità
universale e di tutta la Famiglia Francescana se,
come ci invita il padre e fratello Francesco,
apriamo lorecchio del nostro cuore e obbediamo
alla voce del Figlio di Dio, che fa risuonare la
gioiosa notizia dellamore di Dio per lumanità.
La grazia delle origini sarà gustata dai fratelli
e dalle sorelle solo se ci comprometteremo con la
Parola e rimarremo fedeli alle parole, alla vita
e la santo Vangelo di Gesù Crsito. - Noi che abbiamo promesso di osservare il Vangelo,
siamo chiamati ad essere abitazione e dimora
dello Spirito del Signore (cf. Gv 14,23), sposi,
fratelli e madri del nostro Signore Gesù Cristo
(cf. Mt 12,50), accogliendo il messaggio di Gesù
e custodendo la sua Parola nei nostri cuori, per
poi generarla e darla alla luce nelle nostre
vite, perché solo così riposerà su di noi lo
Spirito (cf. Is 11,2). - Se osserviamo la sua Parola e seguiamo i suoi
sentieri, allora vivremo e cresceremo, ma se il
nostro cuore si allontana da essa, allora
moriremo senza rimedio (cf. Dt 30,15-18). Non
possiamo lasciarci uccidere dalla lettera, ma
dobbiamo seguire lo spirito della Parola divina e
lasciarci vivificare da essa. Senza la Parola,
custodita nel cuore e data alla luce nella
quotidianità della nostra vita, moriranno
lincanto e la canzone della nostra esistenza, si
spegnerà la vita nello sguardo e nel cuore,
diventeranno di pietra i sentimenti, si seccherà
la sorgente della speranza. Senza la Parola ci
sarà, oh disgrazia, la morte senza rimedio! - La Parola, per la quale siamo stati redenti,
continua ancora oggi a portarci dalla morte alla
vita. Il miracolo operato nella vita di
santAgostino, grazie al quale si vide curato
dalla schiavitù della carne allascolto di un
testo della lettera ai Romani (cf. Rm 13,11ss),
continua a verificarsi in tanti uomini e donne
del nostro tempo. Se i sette sacramenti sono
segni che si vedono, la Parola è un sacramento
che si ascolta, un segno che, attraverso parole
umane ci permette di entrare misteriosamente in
contatto con la viva verità e volontà di Dio e di
ascoltare la voce stessa di Cristo che, come al
paralitico, ci cura dalla nostra malattia e ci
restituisce la capacità di camminare (cf. Gv
5,1ss) o, come al cieco nato, apre i nostri
occhi perché possiamo vedere (cf. Gv 9,7). Le
acque di Israele che curarono la lebbra di
Naaman, il Siro, (cf. 2Re 12,14) sono per i santi
Padri le divine Scritture. Esse continuano a
sanarci dalle nostre infermità, come attesta la
stessa Scrittura Non li guarì né un'erba né un
emolliente, si dice di Israele nel deserto ma
la tua parola, o Signore, la quale tutto risana
(Sap 16,12).
114- c) Per dialogare
- Veramente siamo al ascolto credente della parola.
- Custodiamo sinceramente la parola nel cuore della
nostra vita. - La parola è la fonte dalla quale scaturisce la
nostra conversione.
1154ª SCHEDA MOMENTO PERSONALE
- Per riflettere
- La parola di Dio nella vita di Francesco.
- Daltra parte per Francesco laccoglienza della
Parola rimane sempre profondamente radicata in
una dimensione ecclesiale. Dalla Chiesa riceve la
Parola e da essa la luce per interpretarla. Per
il Poverello la Parola è data alla Chiesa e in
essa cresce per la fede e la comunione dei
credenti. La convinzione dellecclesialità della
Parola lo porta anche ad onorare e venerare
tutti i teologi che amministrano le santissime
parole divine come coloro che ci amministrano
lo spirito e la vita. La comprensione della
Parola si inserisce così nella vita della Chiesa. - Francesco visse in un clima di ascolto attento
della Parola e questo trasformò la sua vita. Non
cè da meravigliarsi che nelle ultime esortazioni
ai Frati raccomandò più di ogni altra norma il
santo Vangelo. Era il più bel regalo che aveva
ricevuto dal Signore e il migliore che poteva
lasciare ai suoi Frati. - Allora è bene domandarsi come mi comporto
davanti al testo della sacra Scrittura? Quali
atteggiamenti interiori e che comportamenti
esteriori ho verso la parola di Dio? Come intendo
la relazione tra parola di Dio e Chiesa? In me e
nella mia Fraternità cè un ascolto genuino della
parola di Dio? Quali aspetti ho bisogno di
chiarire e rafforzare nel mio rapporto con la
Parola?
1164ª SCHEDA MOMENTO COMUNITARIO
- a) Per pregare
- Testo biblico del apostolo Paolo
- Dalla seconda lettera a Timoteo (2 Tim 4,1-6)
- Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù che
verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua
manifestazione e il suo regno annunzia la
parola, insisti in ogni occasione opportuna e non
opportuna, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni
magnanimità e dottrina. - Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà
più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire
qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri
secondo le proprie voglie, rifiutando di dare
ascolto alla verità per volgersi alle favole. - Tu però vigila attentamente, sappi sopportare le
sofferenze, compi la tua opera di annunziatore
del vangelo, adempi il tuo ministero.
117- b) Per riflettere
- La parola di Dio nella nostra vita.
- Cari Fratelli e Sorelle, lAmen, il testimone
fedele, che sta fuori e chiama, ci invita ad
aprire la porta che lo separa da noi che siamo
dentro Ecco, sto alla porta e busso. Se
qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta,
io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me
(Ap 3,20). Nascostamente facciamo fatica a
credere di essere desiderati dal Signore e che
egli sia colui cerca la nostra presenza (cf. Gn
3,8-9). Apriamo la porta alla Parola, lasciamoci
abitare da essa e con essa entrerà e abiterà
nella nostra casa molta gente ferita da
esperienze di fallimento, solitudine, fragilità e
disamore. Allora saranno loro stessi ad aiutarci,
come scribi esperti, a tradurre, comprendere,
discernere, intuire e de-codificare la Parola che
giunge a noi cifrata dietro le grida silenziose
dellumanità sofferente. - Diamo, cari Fratelli e Sorelle, il primato alla
Parola nelle nostre vite, in modo che sia Lui,
Cristo Signore, e lui solo, il Signore assoluto
delle nostre vite, come lo fu nella vita di
Francesco e di Chiara. E allora saremo beati
Beato l'uomo che si compiace della legge del
Signore,la sua legge medita giorno e notte. Sarà
come albero piantato lungo corsi d'acqua,che
darà frutto a suo tempo e le sue foglie non
cadranno mai (Sal 1,1-3). - Veneriamo e accogliamo con cura le Scritture,
perché sono Parola di Dio, così come ci insegna
Francesco, seguendo in questo i Padri. Uno di
essi, Origene, dice ai cristiani del suo tempo e
oggi a noi voi che siete soliti partecipare ai
divini misteri, sapete bene, quando ricevete il
corpo del Signore, come lo conservate con ogni
cautela e venerazione, affinché non ne cada a
terra neppure un frammento, perché non si perda
nulla del pane consacrato. Siete giustamente
convinti, infatti, che sia una colpa lasciarne
cadere dei frammenti per negligenza. Se dunque
per la conservazione del suo Corpo siete tanto
attenti ed è giusto che lo siate non sapete
che non aver cura della parola di Dio non è colpa
minore del non aver cura del suo Corpo?. - Che importanza ha la Parola di Dio nella mia
vita? Che posto occupa nella mia giornata? Che il
Signore apra ogni mattina le nostre orecchie per
ascoltare come discepoli e, così, poter dire una
parola di consolazione a chi è sfiduciato (cf. Is
50,4).
118- c) Per dialogare
- Che importanza ha la
- Parola di Dio nella mia vita?
- Che posto occupa nella mia giornata?
119PREGHIERA
- Parla, Signore, che il tu servo ascolta!
- Parla, Signore
- Non restare muto!
- Il tuo silenzio è terribile.
- Abbiamo bisogno di ascoltare la tua voce
- più che del pane e del vino,
- più che dellamore e della vita.
- Abbiamo bisogno di ascoltare questa voce,
- perché ci faccia compagnia
- nel nostro lavoro
- e nel nostro pellegrinaggio.
- Parla, Signore
- Non restare muto!
- Il tuo silenzio è terribile.
- Parla, anche se non ti ascoltiamo!
- Parla, anche se il nostro chiasso interiore
- soffoca la tua voce!
- Para anche se la tua Parola ci brucia!
- Parla, Signore