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AMORE E POLITICA

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Nato il 20 marzo del 43 a.C. a Sulmona da una famiglia facoltosa, appartenente alla classe equestre. Ricevette un raffinata educazione letteraria Dopo il tradizionale ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: AMORE E POLITICA


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AMORE E POLITICA
OVIDIO
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BIOGRAFIA
  • Nato il 20 marzo del 43 a.C. a Sulmona da una
    famiglia facoltosa, appartenente alla classe
    equestre.
  • Ricevette un raffinata educazione letteraria
  • Dopo il tradizionale viaggio di istruzione in
    Atene entrò a far parte del circolo di Messalla
    Corvino.
  • Raggiunse ben presto un notevole successo con le
    sue prime opere la tragedia Medea, gli Amores, e
    lars amatoria
  • Ma proprio allapice del successo ricevette
    lordine di Augusto di lasciare Roma e recarsi in
    soggiorno a Tomi, sul mar Nero, un esilio forzato
  • Causa della condanna fu forse uno scandalo a
    corte e lui fu accusato di aver composto opere
    che istigavano alladulterio le donne romane.
  • Morì a Tomi nel 17 d.c.

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PRIMA FASE
  • Al I periodo ciclo della poesia propriamente
    elegiaca amorosa appartengono le poesie
    erotiche, che cantano l'amore nella galante
    cornice della vita di Roma
  • gli "Amores", un canzoniere d'amore
  • le "Heroides", lettere di eroine ai loro
    infedeli amanti
  • l' "Ars amatoria", una precettistica dell'arte
    d'amare
  • i "Medicamina faciei femineae", un trattato di
    cosmetica
  • i "Remedia amoris", composti per aiutare a
    guarire dalle pene d'amore.

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II FASE
  • Al II periodo ciclo della poesia
    epico-mitologica appartengono le opere
    mitologico-narrative, di più ampio respiro,
    composte a partire dal 3 d.C., e in varia misura
    collegate con la celebrazione del principato
    sono le "Metamorfosi", il poema delle
    trasformazioni,
  • e i "Fasti", un poema che doveva illustrare il
    calendario romano, ma che fu interrotto dalla
    relegazione del poeta a Tomi.

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III FASE
  • II III periodo ciclo della poesia dell'esilio
    comprende la composizione dei "Tristia" e delle
    "Epistulae ex Ponto", i canti della solitudine e
    della nostalgia, della noia e della disperazione.

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AMORES
  • "Amores". Gli "Amores", in 3 libri (una I ed.
    era però in 5 libri), furono composti tra il 23 e
    il 14 a.C. O. ne iniziò la composizione, dunque,
    intorno ai vent'anni.
  • Sono elegie che si strutturano in una sorta di
    romanzo amoroso, nel quale è cantata una donna,
    Corinna. Ma Corinna è uno pseudonimo (è il nome
    di una poetessa greca) forse di un personaggio
    puramente letterario, certamente lontanissimo
    dalle donne intensamente vagheggiate dagli altri
    poeti d'amore latini, e più verosimilmente vero e
    proprio filtro o simbolo delle galanterie amorose
    di O., in una Roma splendida, smaliziata e
    gaudente.

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  • Amore come avventura, dunque, con tutto ciò che
    ogni avventura comporta corteggiamento, attese,
    vezzose ritrosie, conquiste mai definitive, ma
    legate al momento, a un cenno di compiacenza, a
    un assenso finalmente ottenuto, ma pronto a
    dissolversi alle prime nuove brezze.
  • Arguto è O. in questo gioco dei sentimenti, d'una
    arguzia gradevolmente ironica, che costituisce
    una delle note più gustose di questo suo
    disincantato mondo poetico.
  • E una sequela di quadri, di scene di vita, che
    s'alternano a precetti d'amore, a casistiche
    varie, alle infinite situazioni che l'incontro di
    una donna può destare.
  • Il tutto con un distico elegiaco estremamente
    musicale, che segue con rara aderenza la materia
    trattata.

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Le heroides
  • Sono 21 lettere di argomento erotico mitologico
  • Le prime 15 sono lettere scritte da eroine del
    mito ai loro amanti lontani
  • Penelope ad Ulisse
  • Briseide ad Achille
  • Deianira a Ercole
  • Saffo a Faone
  • Le ultime sei aggiunte in seguito formano 3
    coppie in quanto comprendono le lettere degli
    uomini alle rispettive donne amate e le relative
    risposte.

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  • La novità delle Heroides consiste nella forma
    epistolare del libro che tuttavia risulta un po
    monotono, tanto da determinare le modifiche
    dellultima parte
  • Fonti dellopera sono la commedia greca , la
    tragedia, la novellistica e lepillio
    alessandrino.
  • Le protagoniste sono trasportate dal mondo mitico
    a quello presente, i paesaggi sono stilizzati
  • Il punto di vista è quello delle donne
    abbandonate che si lamentano per lassenza del
    loro uomo.

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Ars amatoria
  • È un trattato didascalico in 3 libri con cui il
    poeta magister vuole insegnare a uomini e donne
    larte della seduzione
  • Attraverso la metafora della caccia luomo viene
    dipinto come un cacciatore intento a catturare la
    preda
  • La donna come colei che tenta di sfuggire alle
    sue mire con particolari giochi di seduzione.

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  • Secondo il Marchesi, si tratta del "capolavoro
    della poesia erotica latina" in cui Ovidio si fa
    praeceptor amoris, un ruolo comunque svolto da
    quasi tutti i poeti elegiaci ma che, grazie a una
    sapiente mescolanza di generi (elegia, epica
    didascalica, precettistica tecnica), riesce ad
    acquisire un'importanza maggiore.
  • I primi due libri sono dedicati agli uomini e
    trattano, rispettivamente, la conquista della
    donna e le tecniche di seduzione, e come far
    durare l'amore. Il III libro si propone di dare
    preziosi consigli alle donne. Il modello più
    frequente è quello "predatorio della caccia".
  • L'oggetto della caccia non è più l'amore, ma il
    sesso. E infatti Ovidio consiglia di non
    innamorarsi, ma di saper vivere l'amore come un
    gioco. Perciò egli ammette anche il tradimento in
    una relazione. Per Ovidio il tradimento è un
    elemento base della società del suo periodo.
  • Ma Ovidio specifica anche che non si riferisce al
    rapporto del matrimonio e neanche alle donne
    perbene. Egli dà consigli alle liberte, alle
    schiave e alle cortigiane.
  • Quindi l'opera rappresenta vivacemente il quadro
    sociale del tempo di Ovidio e dunque non stupisce
    il fatto che non sia stata apprezzata da Augusto
    stesso (probabilmente per il velato rifiuto dei
    modelli etici arcaici).

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Medicamina faciei femineae
  • Ci sono pervenuti i primi 100 versi
  • Contengono ricette di creme cosmetiche e si
    ispirano al principio secondo cui la bellezza
    deve fondarsi sulla sobrietà e la misura
  • Tenere dei comportamenti lontano dagli eccessi
    del lusso e dalla rozza semplicità delle antiche
    matrone

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I remedia amoris
  • Gli antidoti dellamore sono un poemetto in cui
    il poeta veste i panni del medico che deve
    guarire i pazienti dalla passione damore
  • È unopera speculare rispetto allars amatoria e
    latteggiamento del poeta è ironico e beffardo.

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Le metamorfosi
  • "Metamorfosi". Le "Metamorfosi" ("Metamorphoseon
    libri XV"), il "poema delle trasformazioni", che
    O. iniziò a comporre intorno al 3 d.C., sono in
    15 libri di esametri (unica opera, nella sua
    produzione, scritta in questi versi), contenenti
    circa 250 miti uniti tra loro dal tema della
    trasformazione uomini o creature del mito si
    mutano in parti della natura, animata e inanimata.

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  • La materia narrata è disposta cronologicamente in
    3 blocchi
  • I primordi
  • Letà del mito
  • Letà della storia
  • Molti sono i modelli dellopera, primo fra tutti
    Esiodo della Teogonia e del Catalogo.
  • Nelle intenzioni dellautore il poema deve dare
    limpressione di continuità e illimitatezza, per
    ottenerla egli fa ricorso alla tecnica
    dellincastro.

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I temi
  • Oltre alla metamorfosi tema dominante è lamore
    collocato nella sfera del mito.
  • Protagonisti sono dei ed eroi , le storie sono
    patetiche, ma trattate spesso con distacco
    ironico
  • Ingredienti sono la fantasia e luso ornamentale
    del mito
  • Gli dei hanno sentimenti umani e la narrazione è
    priva di intenti etici.

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Il genere
  • Pur appartenendo al genere epico per il metro,
    le Metamorfosi se ne staccano perché contaminano
    tratti di vari generi letterari, collocandosi
    così al di sopra dei generi.
  • Alla base del tema della metamorfosi si colloca
    la teoria pitagorica della metempsicosi, esposta
    nellultimo libro
  • Se tutto si trasforma in qualcosaltro, la poesia
    è la parte di Ovidio che sopravvivrà alla sua
    morte e attraverso di essa il poeta vivrà in
    eterno.

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I FASTI
  • I fasti (calendario) sono un poemetto eziologico
    e antiquario in distici elegiaci che avrebbe
    dovuto comprendere 12 libri, ma si fermò a sei a
    causa dellesilio.
  • Il titolo riprende gli antichi calendari dei
    pontefici
  • Il poeta intende parlare delle festività del
    mondo romano e delle loro origini, creando
    unopera allo stesso tempo civilmente impegnata,
    secondo le direttive di Augusto, ed eziologica,
    secondo il gusto alessandrino.

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Le fonti dei fasti
  • Molte le fonti, dagli annales prisci a Igino, da
    Varrone a Valerio Flacco, da Livio al Virgilio
    dellEneide.
  • La materia che rischiava di essere monotona e
    arida, fu ravvivata da narrazioni mitologiche,
    descrizioni geografiche, inserti eziologici e
    spiegazioni etimologiche. Lambiente descritto è
    quello di una Roma mondana, simile a quella che
    fa da sfondo alle elegie. In fondo, lintento
    ultimo dellautore è quello di stupire il lettore.

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Le opere dellesilio
  • I cinque libri dei Tristia sono caratterizzati da
    profonda malinconia.
  • Sono costituiti da elegie in cui il poeta lamenta
    la rozzezza degli abitanti di Tomi, la propria
    solitudine, lasprezza del clima.
  • In particolare lelegia del II libro indirizzata
    ad Augusto contiene una puntigliosa e accorata
    autodifesa.
  • Le epistulae ex ponto sono 46 lettere in distici
    elegiaci raccolte in 4 libri. Lopera segue tutti
    i moduli dello stile epistolare.

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Opere dellesilio
  • Nel poemetto Ibis il poeta si scaglia
    violentemente contro un ignoto detrattore e gli
    augura una serie di sventure.
  • Infine negli Halieutica (la pesca) scritta
    secondo Plinio il vecchio negli ultimi anni di
    vita, il poeta descrive le varietà di pesci e
    larte della pesca, ormai rassegnato allesilio.

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Lo stile
  • Caratteri fondamentali della poesia di Ovidio
    sono la varietà e lo sperimentalismo che si
    uniscono a una fervida immaginazione, a
    uneccezionale facilità di versificazione, alla
    capacità di creare una poesia di immagini.
  • Strutture paratattiche, periodi brevi, linguaggio
    erotico della tradizione elegiaca
  • Formule tipiche, espressioni alte, proprie
    dellepica e del genere elegiaco.

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La fortuna
  • La fortuna di Ovidio è stata straordinaria sin
    dallantichità per la forza invettiva e la
    perfezione metrica della sua poesia, che costituì
    ben presto un modello per i poeti di età
    imperiale.
  • Nel Medioevo la fama influenzò Dante, Petrarca e
    Boccaccio.
  • Anche nel periodo Rinascimentale Barocco, Ovidio
    influenzò Poliziano, Boiardo, Ariosto, il teatro
    di Shakespeare nel sogno di una notte di mezza
    estate.
  • Marino nellAdone e nel 700 Alfieri nella
    tragedia Mirra.
  • Dopo una pausa nel periodo romantico la sua fama
    riprese con il Decadentismo e in autori come
    DAnunzio, Pavese, Eliot.
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