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PREVENZIONE PRIMARIA

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PREVENZIONE PRIMARIA La prevenzione primaria ha l obiettivo di ridurre l INCIDENZA di una neoplasia attraverso: Rimozione o la modificazione dei fattori di ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: PREVENZIONE PRIMARIA


1
PREVENZIONE PRIMARIA
  • La prevenzione primaria ha lobiettivo di ridurre
    lINCIDENZA di una neoplasia attraverso
  • Rimozione o la modificazione dei fattori di
    rischio, cioè i fattori che ne causano o ne
    condizionano linsorgenza (ambientali,
    comportamentali, genetici, ecc...)

2
PREVENZIONE PRIMARIA
  • Per attuare interventi di prevenzione primaria è
    necessario che le cause di una malattia (o
    perlomeno alcuni fattori favorenti) siano note e
    suscettibili di modificazione.
  • Questo accade più facilmente quando una neoplasia
    è legata ad uno o pochi fattori e/o quando le
    esposizioni cancerogene sono concentrate in
    particolari ambienti o circostanze.
  • Infatti, i tumori in cui la prevenzione primaria
    si è dimostrata finora più facilmente attuabile e
    più efficace sono quelli legati a esposizioni
    professionali o iatrogene.

3
PREVENZIONE PRIMARIA
  • Per i tumori ad alta incidenza, legati ad una
    molteplicità di fattori molti diffusi in alcune
    società, quali soprattutto fattori dietetici, non
    si è ancora riusciti a promuovere interventi di
    prevenzione primaria.

4
PREVENZIONE PRIMARIA
  • Un caso a parte è rappresentato dai tumori legati
    al fumo di sigaretta.
  • Leliminazione del fumo di sigaretta dalla nostra
    società implicherebbe la prevenzione di una quota
    molto rilevante delle morti dovute a tumore (le
    cui stime variano tra il 25 e il 40) nel mondo
    occidentale.

5
PREVENZIONE PRIMARIA
  • Misure di ordine legislativo finalizzate alla
    riduzione del fumo di sigaretta
  • Limitazioni al fumo nei luoghi pubblici
  • Scuole
  • Ospedali e centri sanitari
  • Trasporti pubblici
  • Teatri, cinema
  • Bar, ristoranti
  • Regolamentazioni della pubblicità
  • - Diretta (TV/radio, quotidiani, riviste)
  • Indiretta (sponsorizzazione sport e spettacolo)

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RIDUZIONE DEL RISCHIO
CIGARETTE SMOKING IN THE US
Cigarette Tax Doubles 1983
Broadcast Ads Ban 1973
Tobacco Companies Law Suits 1996
Tax Doubles Again 1989
7
PREVENZIONE TRAMITE MISURE DI PROTEZIONE DA
AGENTI AMBIENTALI (UV E MELANOMA)
8
PREVENZIONE SECONDARIA
  • SCOPO ridurre la mortalità attraverso
    lidentificazione precoce della neoplasia.
  • La prevenzione secondaria si propone quindi di
    modificare levoluzione naturale della malattia
    neoplastica diagnosticandola nelle fasi più
    iniziali, quando sono attuabili azioni
    terapeutiche in grado di determinare la
    guarigione definitiva o più signifificativi
    prolungamenti della sopravvivenza, rendendo
    possibile una buona qualità di vita.

9
PREVENZIONE SECONDARIA
  • La prevenzione secondaria si attua mediante
    lapplicazione di test a livello
    preclinico-asintomatico (screening).
  • I programmi di screening possono essere applicati
    con particolare utilità nei confronti di
    neoplasie la cui fase preclinica è
    particolarmente duratura, anche di alcuni anni
    (esempio il carcinoma mammario).

10
DIAGNOSI TEMPESTIVA
  • Consiste nellidentificazione precoce della
    neoplasia in individui che si sottopongono a
    visita o esami diagnostici specifici perché
    sintomatici.

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PREVENZIONE SECONDARIAPROGRAMMA DI SCREENING
  • Il programma di screening è unindagine
    programmata che mira a ricercare in una
    popolazione asintomatica, mediante test o esami
    appropriati, quegli individui che, risultando
    positivi, potrebbero essere ammalati.
  • Lo screening ha lo scopo di evidenziare un
    determinato tipo di tumore e le lesioni
    precancerose può essere attuato su tutta una
    popolazione (screening di massa ) o mirato a
    fasce più ristrette o a gruppi a rischio.

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PREVENZIONE SECONDARIAPROGRAMMA DI SCREENING
  • Nellelaborazione di un programma di diagnosi
    precoce mediante screening bisogna essere in
    possesso di precise conoscenze inerenti le
    caratteristiche della malattia oggetto dello
    screening.
  • Conoscenza dellimportanza sociale e sanitaria
    della neoplasia nellambito del territorio sede
    dellindagine. Bisogna riferirsi ai dati
    statistici sui tassi di mortalità, di incidenza,
    di prevalenza ed inoltre alla prognosi agli
    effetti invalidanti del tumore soppesandone il
    costo per la società.

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PREVENZIONE SECONDARIAPROGRAMMA DI SCREENING
  • Conoscenza della storia naturale della malattia
    neoplastica, in particolare della fase preclinica
    asintomatica.
  • Per ogni tipo di neoplasia esiste un punto
    critico che corrisponde a quel particolare
    momento della storia naturale dopo il quale
    qualsiasi intervento terapeutico non è più in
    grado di determinare la guarigione.
  • Se questo punto è situato fra lesordio biologico
    della malattia (che è preceduto dal periodo di
    azione dei fattori causali sostanze cancerogene,
    ecc) e il momento in cui è possibile evidenziare
    mediante test di screening la presenza della
    malattia, la diagnosi precoce non è più in grado
    di modificare la prognosi della malattia.

14
PREVENZIONE SECONDARIAPROGRAMMA DI SCREENING
  • Se il punto critico è invece situato fra il
    momento in cui è possibile evidenziare mediante
    test di screening la malattia e il momento in cui
    cè la comparsa delle alterazioni patologiche con
    comparsa dei sintomi, la prevenzione secondaria
    sarà ancora in grado di modificare la prognosi
    della malattia.

15
PREVENZIONE SECONDARIARequisiti di un test di
screening
  • ACCETTABILITA da parte della popolazione varia
    in funzione del grado di cultura, di educazione
    sanitaria, delle abitudini di vita, ecc.. La
    popolazione deve comunque essere edotta sulle
    modalità di esecuzione dellesame e sulle
    finalità
  • Il test deve essere semplice e rapido
    nellesecuzione, riproducibile, innocuo
  • Non deve essere troppo costoso in tutti i casi
    infatti i programmi di screening vengono attuati
    dopo un attenta analisi costo-benefici.

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PREVENZIONE SECONDARIARequisiti di un test di
screening
Non dovrebbe indurre false convinzioni
psicologiche (es ingiustificato senso di
sicurezza in caso di negatività del test) Il
servizio di screening deve essere a disposizione
della popolazione in maniera continuativa
loccasionalità falserebbe i risultati
dellindagine. Il test deve essere valido. A tal
fine è indispensabile una standardizzazione dei
parametri atti a definire la positività ed un
periodico controllo di qualità. A tal scopo
esistono metodologie per valutare la validità o
lefficienza del test.
17
PREVENZIONE SECONDARIARequisiti di un test di
screening
  • Il test deve essere predittivo. La predittività
    di un test può essere calcolata conoscendo la
    sensibilità e la specificità di un test.
  • La sensibilità è la capacità dellesame di
    evidenziare tutti gli individui ammalati
    nellambito di una popolazione di soggetti tutti
    realmente malati. I falsi negativi, cioè
    individui malati con test negativo, diminuiscono
    con laccrescersi della sensibilità.
  • La specificità corrisponde alla capacità del
    test di riconoscere tutti gli individui sani
    nellambito di una popolazione sicuramente sana.
    I fasi positivi (cioè soggetti sani con esame di
    screening positivo) si riducono numericamente con
    laumento della specificità.

18
PREVENZIONE SECONDARIARequisiti di un test di
screening
  • Valore predittivo di un test
  • E dato dal rapporto fra il numero dei veri
    positivi ed il numero di coloro risultati
    positivi al test
  • Esso indica la percentuale di individui
    positivi al test che realmente hanno la malattia.
    Quando lo screening viene effettuato su gruppi
    selezionati ad alto rischio il valore predittivo
    aumenta.

19
Screening Guidelines for the Early Detection of
Breast Cancer, American Cancer Society 2003
  • Yearly mammograms are recommended starting at
    age 40 and continuing for as long as a woman is
    in good health.
  • A clinical breast exam should be part of a
    periodic health exam, about every three years for
    women in their 20s and 30s, and every year for
    women 40 and older.
  • Women should know how their breast normally feel
    and report any breast changes promptly to their
    health care providers. Breast self-exam is an
    option for women starting in their 20s.
  • Women at increased risk (e.g., family history,
    genetic tendency, past breast cancer) should talk
    with their doctors about the benefits and
    limitations of starting mammography screening
    earlier, having additional tests (i.e., breast
    ultrasound and MRI), or having more frequent
    exams.

20
Mammogram Prevalence (), by Educational
Attainment and Health Insurance Status, Women 40
and Older, US, 1991-2002
All women 40 and older
Women with less than a high school education
Women with no health insurance
A mammogram within the past year. Note Data
from participating states and the District of
Columbia were aggregated to represent the United
States. Source Behavior Risk Factor Surveillance
System CD-ROM (1984-1995, 1996-1997, 1998, 1999)
and Public Use Data Tape (2000, 2002), National
Centers for Chronic Disease Prevention and Health
Promotion, Centers for Disease Control and
Prevention 1997, 1999, 2000, 2000, 2001,2003.
21
Screening Guidelines for the Early Detection of
Cervical Cancer, American Cancer Society 2003
  • Screening should begin approximately three years
    after a women begins having vaginal intercourse,
    but no later than 21 years of age.
  • Screening should be done every year with regular
    Pap tests or every two years using liquid-based
    tests.
  • At or after age 30, women who have had three
    normal test results in a row may get screened
    every 2-3 years. However, doctors may suggest a
    woman get screened more if she has certain risk
    factors, such as HIV infection or a weakened
    immune system.
  • Women 70 and older who have had three or more
    consecutive Pap tests in the last ten years may
    choose to stop cervical cancer screening.
  • Screening after a total hysterectomy (with
    removal of the cervix) is not necessary unless
    the surgery was done as a treatment for cervical
    cancer.

22
Trends in Recent Pap Test Prevalence (), by
Educational Attainment and Health Insurance
Status, Women 18 and Older, US, 1992-2002
All women 18 and older
Women with no health insurance
Women with less than a high school education
A Pap test within the past three years. Note
Data from participating states and the District
of Columbia were aggregated to represent the
United States. Educational attainment is for
women 25 and older. Source Behavior Risk Factor
Surveillance System CD-ROM (1984-1995, 1996-1997,
1998, 1999) and Public Use Data Tape (2000,
2002), National Center for Chronic Disease
Prevention and Health Promotion, Center for
Disease Control and Prevention,1997, 1999, 2000,
2000, 2001, 2003.
23
Screening Guidelines for the Early Detection of
Colorectal Cancer, American Cancer Society 2003
  • Beginning at age 50, men and women should follow
    one of the following examination schedules
  • A fecal occult blood test (FOBT) every year
  • A flexible sigmoidoscopy (FSIG) every five years
  • Annual fecal occult blood test and flexible
    sigmoidoscopy every five years
  • A double-contrast barium enema every five years
  • A colonoscopy every ten years
  • Combined testing is preferred over either annual
    FOBT, or FSIG every 5 years alone.
  • People who are at moderate or high risk for
    colorectal cancer should talk with a doctor about
    a different testing schedule

24
Trends in Recent Fecal Occult Blood Test
Prevalence (), by Educational Attainment and
Health Insurance Status, Adults 50 Years and
Older, US, 1997-2002
A fecal occult blood test within the past year.
Note Data from participating states and the
District of Columbia were aggregated to represent
the United States. Source Behavioral Risk
Factor Surveillance System CD-ROM (1996-1997,
1999) and Public Use Data Tape (2001, 2002),
National Center for Chronic Disease Prevention
and Health Promotion, Centers for Disease Control
and Prevention and Prevention, 1999, 2000, 2002,
2003.
25
Trends in Recent Flexible Sigmoidoscopy
Prevalence (), by Educational Attainment and
Health Insurance Status, Adults 50 Years and
Older, US, 1997-2002
A flexible sigmoidoscopy or colonoscopy within
the past five years. Note Data from
participating states and the District of Columbia
were aggregated to represent the United States.
Source Behavioral Risk Factor Surveillance
System CD-ROM (1996-1997, 1999) and Public Use
Data Tape (2001, 2002), National Center for
Chronic Disease Prevention and Health Promotion,
Centers for Disease Control and Prevention and
Prevention, 1999, 2000, 2002, 2003.
26
Screening Guidelines for the Early Detection of
Prostate Cancer, American Cancer Society 2003
  • The prostate-specific antigen (PSA) test and the
    digital rectal examination (DRE) should be
    offered annually, beginning at age 50, to men who
    have a life expectancy of at least 10 years.
  • Men at high risk (African-American men and men
    with a strong family history of one or more
    first-degree relatives diagnosed with prostate
    cancer at an early age) should begin testing at
    age 45.
  • For men at average risk and high risk,
    information should be provided about what is
    known and what is uncertain about the benefits
    and limitations of early detection and treatment
    of prostate cancer so that they can make an
    informed decision about testing.

27
Recent Prostate-Specific Antigen (PSA) Test
Prevalence (), by Educational Attainment and
Health Insurance Status, Men 50 Years and Older,
US, 2001-2002
A prostate-specific antigen (PSA) test within
the past year. Note Data from participating
states and the District of Columbia were
aggregated to represent the United States.
Source Behavioral Risk Factor Surveillance
System Public Use Data Tape (2001, 2002),
National Center for Chronic Disease Prevention
and Health Promotion, Centers for Disease Control
and Prevention and Prevention,, 2002, 2003.
28
Recent Digital Rectal Examination (DRE)
Prevalence (), by Educational Attainment and
Health Insurance Status, Men 50 Years and Older,
US, 2001-2002
A digital rectal examination (DRE) within the
past year. Note Data from participating states
and the District of Columbia were aggregated to
represent the United States. Source Behavioral
Risk Factor Surveillance System Public Use Data
Tape (2001, 2002), National Center for Chronic
Disease Prevention and Health Promotion, Centers
for Disease Control and Prevention and
Prevention,, 2002, 2003.
29
(No Transcript)
30
(No Transcript)
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