Title: LA POESIA DELLE AVANGUARDIE
1LA POESIA DELLEAVANGUARDIE
2I presupposti filosofici
- maestri del sospetto (Marx, Freud, Nietzsche,
Bergson) e crisi delle certezze - crisi della scienza esatta teoria della
relatività (1905) e predominio dellinconscio - perdita di aureola del poeta non ha né
prestigio, né funzione
3Adesso chi è il poeta ?
- perdita di aureola del poeta (Baudelaire) non
ha né prestigio, né funzione e quindi lui stesso
non sa più chi sia - non è più lartiere di Carducci, né il vate
di DAnnunzio - è un saltimbanco, a cui gli uomini non
domandano più nulla (Palazzeschi)
4Dal canto spiegato
- il canto poetico nasce da una piena del
sentimento che preme alle dighe del linguaggio - (G. Langella)
- nell800 è spiegato perché il poeta vuole
comunicare verità e ha gli strumenti tradizionali
per farlo
5 al canto strozzato
- nel 900 è un canto che resta nella strozza
(Dante, If VII) - già con Pascoli il canto diventa singulto ,
bisbiglìo - per DAnnunzio si può parlare più precisamente di
eloquenza oratoria
6Il canto strozzato può
- tacere
- Sbarbaro, Taci anima stanca
-
- tentare di esporre contenuti negativi e inutili
- Montale, Non chiederci la parola
-
- in pochi casi, cercare di dire verità
- Ungaretti, Campana, Luzi
-
- mai rivelare il come comunicare
- Futuristi
7Le tre Avanguardie
FUTURISMO
Magma di inizio secolo
VOCIANI
CREPUSCOLARI
8FUTURISMO
- manifesti della letteratura (1909), della
sintassi, della pittura, della scultura, del
cinema,
Le parole di Marinetti per definire il Movimento
contrari alla contemplazione estetizzante
9FUTURISMO
- Manifesto tecnico della letteratura futurista (11
maggio 1912) -
- In aeroplano, seduto sul cilindro della
benzina, scaldato il ventre dalla testa
dell'aviatore, io sentii l'inanità ridicola della
vecchia sintassi ereditata da Omero. Bisogno
furioso di liberare le parole, traendole fuori
dalla prigione del periodo latino! () Ecco che
cosa mi disse l'elica turbinante, mentre filavo a
duecento metri sopra i possenti fumaiuoli di
Milano. E l'elica soggiunse - 1. Bisogna distruggere la sintassi
disponendo i sostantivi a caso, come nascono. - 2. Si deve usare il verbo all'infinito,
perché si adatti elasticamente al sostantivo e
non lo sottoponga all'io dello scrittore che
osserva o immagina. Il verbo all'infinito può,
solo, dare il senso della continuità della vita e
l'elasticità dell'intuizione che la percepisce.
3. Si deve abolire l'aggettivo, perché
il sostantivo nudo conservi il suo colore
essenziale. L'aggettivo avendo in sé un carattere
di sfumatura, è inconcepibile con la nostra
visione dinamica, poiché suppone una sosta, una
meditazione. 4. Si deve abolire
l'avverbio, vecchia fibbia che tiene unite l'una
all'altra le parole. L'avverbio conserva alla
frase una fastidiosa unità di tono.
10FUTURISMO
- Manifesto tecnico della letteratura futurista (11
maggio 1912) -
- 5. Ogni sostantivo deve avere il suo
doppio, cioè il sostantivo deve essere seguito,
senza congiunzione, dal sostantivo a cui è legato
per analogia. Esempio uomo-torpediniera,
donna-golfo, folla-risacca, piazza-imbuto,
porta-rubinetto. Siccome la velocità
aerea ha moltiplicato la nostra conoscenza dei
mondo, la percezione per analogia diventa sempre
più naturale per l'uomo. Bisogna dunque
sopprimere il come, il quale, il così, il simile
a. Meglio ancora, bisogna fondere direttamente
l'oggetto coll'immagine che esso evoca, dando
l'immagine in iscorcio mediante una sola parola
essenziale. - 6. Abolire anche la punteggiatura.
Essendo soppressi gli aggettivi, gli avverbi e le
congiunzioni, la punteggiatura è naturalmente
annullata, nella continuità varia di uno stile
vivo che si crea da sé, senza le soste assurde
delle virgole e dei punti. Per accentuare certi
movimenti e indicare le loro direzioni,
s'impiegheranno segni della matematica - x
gt lt, e i segni musicali. - 7. Gli scrittori si sono abbandonati
finora all'analogia immediata. Hanno paragonato
per esempio l'animale all'uomo o ad un altro
animale, il che equivale ancora, press'a poco, a
una specie di fotografia... () L'analogia non è
altro che l'amore profondo che collega le cose
distanti, apparentemente diverse ed ostili. Solo
per mezzo di analogie vastissime uno stile
orchestrale, ad un tempo policromo, polifonico, e
polimorfo, può abbracciare la vita della materia.
11FUTURISMO
Manifesto tecnico della letteratura futurista (11
maggio 1912)
- Ci gridano La vostra letteratura non sarà
bella! Non avremo più la sinfonia verbale, dagli
armoniosi dondolii, e dalle cadenze
tranquillizzanti! Ciò è bene inteso! E che
fortuna! Noi utilizziamo, invece, tutti i suoni
brutali, tutti i gridi espressivi della vita
violenta che ci circonda. Facciamo
coraggiosamente il brutto in letteratura, e
uccidiamo dovunque la solennità. Via! non
prendete di quest'arie da grandi sacerdoti,
nell'ascoltarmi! Bisogna sputare ogni giorno
sull'Altare dell'Arte! Noi entriamo nei dominii
sconfinati della libera intuizione. Dopo il verso
libero, ecco finalmente le parole in libertà!
C. Govoni, Poesia visiva (1915)
12FUTURISMO
distruzione del metro e della sintassi
F. T. Marinetti, Parole in libertà (1919)
C. Govoni, Il palombaro, da Rarefazioni e parole
in libertà (1915)
13FUTURISMO
Boccioni, Visioni simultanee
Boccioni, Dinamismo di un giocatore di pallone
rivolti allintervento, alla produzione, alla
guerra, alla macchina
14CREPUSCOLARI
- autoemarginazione in un provincialismo
esistenziale e filosofico - parlano con un fil di voce , quasi con
vergogna
Guido Gozzano
- richiami al fanciullino pascoliano e al Poema
paradisiaco dannunziano - sintassi prosaica, studiata sciatteria, epiteto
diminutivo, metrica pedestre - ridurre tutto dal magnifico al quotidiano
- assenza della donna fatale
15CREPUSCOLARI
- Sei quasi brutta, priva di lusinganelle tue
vesti quasi campagnole,ma la tua faccia buona e
casalinga,ma i bei capelli di color di
sole,attorti in minutissime trecciuole,ti fanno
un tipo di beltà fiamminga ... - E rivedo la tua bocca vermigliacosì larga nel
ridere e nel bere,e il volto quadro, senza
sopracciglia,tutto sparso d'efelidi leggieree
gli occhi fermi, l'iridi sincereazzurre d'un
azzurro di stoviglia ... - Tu m'hai amato. Nei begli occhi fermirideva una
blandizie femminina.Tu civettavi con sottili
schermi,tu volevi piacermi, Signorinae più
d'ogni conquista cittadinami lusingò quel tuo
voler piacermi! - G. Gozzano
- La signorina Felicita ovvero la Felicità (1911)
S. Lega, Ragazza che cuce
16 VOCIANI
- Prezzolini fonda La Voce nel 1908
- non costituiscono movimento o scuola
- riprendono dallespressionismo tedesco
(linguaggio violento, crudamente realistico,
contro la norma, ), ma sono meno ribelli - contraddizione fra esigenza anarchica di rottura
e bisogno di ordine - oscillazione fra verso e prosa poetica
- si afferma la poetica del frammento
17C. SBARBARO (1888 1967)
- resta lontano dai vociani
- crede nellimpossibilità che la poesia comunichi
(Taci) - indifferenza nei confronti degli altri e del
mondo in genere (sonnambulo)
- il tono è medio, il lessico banale e quotidiano,
lo stile prosastico, la metrica tradizionale
18C. SBARBARO (1888 1967)
Talor, mentre cammino per le stradedella città
tumultuosa solo,mi dimentico il mio destino
d'essereuomo tra gli altri, e, come
smemorato,anzi tratto fuor di me stesso,
guardola gente con aperti estranei
occhi. Pianissimo, 1913
Io che come un sonnambulo cammino per le mie
trite vie quotidiane, vedendoti dinnanzi a me
trasalgo. Tu mi cammini innanzi lenta come una
regina. Resine, 1911