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Emancipazione femminile:un percorso lungo e faticoso.

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Emancipazione femminile:un percorso lungo e faticoso. La donna. di Mariani Anna Francesca . – PowerPoint PPT presentation

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Title: Emancipazione femminile:un percorso lungo e faticoso.


1
Emancipazione femminileun percorso lungo e
faticoso.
  • La donna.
  • di Mariani
    Anna Francesca .

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Cronistoria
  • A partire dagli ultimi anni del XVIII secolo in
    Europa si svilupparono i primi movimenti
    femministi con il fine di conseguire
    leguaglianza politica, sociale, economica e
    giuridica tra uomini e donne. Diversi tra loro
    per analisi teoriche, pratiche politiche e
    obiettivi, questi movimenti crearono le
    condizioni per un inedito protagonismo delle
    donne e influirono profondamente sulla cultura e
    sui costumi delle società occidentali.
  • I movimenti femministi si diffusero in breve
    tempo in molti paesi europei e negli Stati Uniti,
    rivendicando diritti dai quali le donne erano
    escluse a causa di una cultura predominante che
    vedeva in esse degli individui meno forti e
    intelligenti delluomo, cui assegnare un ruolo
    sociale marginale e legato quasi esclusivamente
    alla cura della famiglia e dei figli.
  • Le donne si batterono per lestensione a tutti,
    senza differenze di sesso
    del diritto allistruzione, del diritto al
    lavoro, del suffragio universale e per
    conquistare uguali diritti nella famiglia.

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Dalle origini..
  • L'Illuminismo e la rivoluzione industriale
    contribuirono a creare in Europa un clima
    favorevole allo sviluppo del femminismo,
    sull'onda dell'influenza dei movimenti
    riformatori a cavallo fra il XVIII e il XIX
    secolo. In Francia, durante la Rivoluzione
    francese, le associazioni repubblicane delle
    donne invocarono l'estensione universale dei
    diritti di libertà, eguaglianza e fraternità
    senza preclusioni di sesso.
  • Nel 1789 iniziò infatti la pubblicazione dei
    Cahiers de doléances des femmes, una forte
    testimonianza del senso di esclusione provato
    dalle donne nel processo rivoluzionario, di cui
    esse si sentivano invece parte integrante.
  • In quegli anni linglese Mary Wollstonecraft
    scrisse un pamphlet intitolato A Vindication of
    the Rights of Woman (1792), in cui denunciava la
    forte discriminazione nei confronti delle donne
    nella società del suo tempo, richiedendo
    l'eguaglianza fra i generi.
  • Durante la rivoluzione industriale il passaggio
    dal lavoro artigianale (che le donne svolgevano
    in casa e senza essere retribuite) alla
    produzione di massa fece sì che le donne
    entrassero in fabbrica come salariate. Ciò
    rappresentò, pur tra grandi contraddizioni
    sociali, il primo passo verso la conquista di una
    maggiore autonomia. Fu nellambito della fabbrica
    che infatti si svilupparono le lotte per ottenere
    la parità di salario con gli uomini, migliori
    condizioni di lavoro e riduzioni dellorario di
    lavoro, che si saldarono a quelle per il
    suffragio condotte dalle donne di classe media e
    alta.

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  • Mentre nei paesi di religione cattolica la Chiesa
    si oppose duramente al femminismo, in quanto
    riteneva che distruggesse la famiglia
    patriarcale, nei paesi di religione protestante
    (come la Gran Bretagna e gli Stati Uniti
    d'America) il movimento femminista ebbe maggiori
    possibilità di svilupparsi. Alla sua guida si
    posero donne istruite e riformiste, come Lucrezia
    Coffin Mott, personaggio di primo piano nella
    lotta contro la schiavitù, Elizabeth Cady Stanton
    ed Emmeline Pankhurst (fondò nel 1903 l'Unione
    sociale e politica femminile Women's Social and
    Political Union). Negli Stati Uniti nel 1848 più
    di cento persone tennero la Convenzione di Seneca
    Falls, che chiese la piena parità di diritti tra
    uomini e donne e l'estensione a queste del
    suffragio.
  • Le femministe inglesi invece si riunirono per la
    prima volta nel 1855 per ottenere pari diritti di
    proprietà. Nel 1791, la scrittrice Olympe de
    Gouges presentò di fronte all'Assemblea
    Costituente di Parigi, una Dichiarazione dei
    diritti della donna e della cittadina
    rivendicando i diritti delle donne. La petizione
    fu respinta da Robespierre, che fece
    ghigliottinare la de Gouges, ma il movimento
    femminista non si arrestò e anzi, crebbe sempre
    più numeroso in Francia, in Inghilterra e in
    Germania sostenendo fermamente l'emancipazione
    femminile.
  • In Gran Bretagna, inoltre, l'opera Schiavitù
    delle donne (pubblicata nel 1869 e tuttoggi
    considerata cardine della letteratura
    femminista), del filosofo John Stuart Mill,
    influenzata probabilmente dalle conversazioni con
    la moglie Harriet Taylor Mill, richiamò
    l'attenzione sulla questione femminile e portò
    alla concessione nel 1870 dei diritti di
    proprietà alle donne sposate. In seguito furono
    introdotte le leggi sul divorzio, sul
    mantenimento e sul sostegno nella cura dei figli,
    e la legislazione del lavoro introdusse minimi
    salariali e limiti all'orario di lavoro.

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  • In Italia il movimento delle donne fece la sua
    comparsa allindomani dellUnità e si sviluppò
    per opera di Anna Maria Mozzoni, Anna Kuliscioff,
    Carlotta Clerici, Linda Malnati ed Emilia Mariani
    tra le altre.
  • I primi a introdurre ampi programmi per i diritti
    delle donne, che inclusero tra l'altro strutture
    di assistenza per i bambini, furono negli anni
    Trenta i governi socialisti della Svezia.
  • Un ruolo determinante nell'affermazione delle
    lotte femministe ebbe il movimento delle
    suffragette, che fiorì dal 1860 al 1930, riunendo
    donne di diversa classe sociale e di diversa
    istruzione attorno al comune obiettivo del
    diritto di voto. Nonostante le mobilitazioni di
    massa, la richiesta del diritto di voto, divenuto
    irrinunciabile per le femministe britanniche e
    statunitensi, incontrò durissime resistenze. Fu
    la Nuova Zelanda il primo paese a estendere il
    diritto di voto alle donne nel 1893. In altre
    nazioni del mondo ciò avvenne soltanto dopo la
    prima guerra mondiale, anche come concreto segno
    di riconoscimento del contributo dato dalle donne
    durante la guerra sia come lavoratrici sia come
    volontarie. In Italia le donne iniziarono a
    votare soltanto nel 1946. In Svizzera invece
    furono escluse dal voto federale sino al 1971.
    Ancora oggi le donne non votano in molti paesi
    islamici.
  • Durante gli anni Sessanta i profondi mutamenti
    politici, economici, sociali e culturali
    portarono in tutto l'Occidente a una rinascita
    dei movimenti femminili e alla diffusione di
    istanze che superavano la fase della
    rivendicazione della parità tra i sessi per
    affermare con forza la specificità dell'identità
    femminile. Essi si ispiravano a opere come Il
    secondo sesso (1949) di Simone de Beauvoir, La
    mistica femminile (1963 ) di Betty Friedan e La
    politica sessuale (1969) di Kate Millet.

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  • Il movimento femminista mise in discussione le
    istituzioni sociali e i valori dominanti,
    fondando le proprie critiche su una vasta
    produzione teorica raccolta intorno ai womens
    studies (studi delle donne), che affrontava la
    condizione femminile dai vari punti di vista
    della discriminazione, della famiglia, della
    sessualità, dellistruzione, del lavoro ecc. Il
    nuovo femminismo indicava nel sovvertimento della
    società patriarcale e sessista la strada per
    affermare lidentità e la libertà della donna e
    definiva il linguaggio stesso, in quanto
    'specchio linguistico' del tradizionale
    predominio maschile, uno strumento attraverso il
    quale si perpetuava la discriminazione.
  • Lobiettivo delle donne non era più quindi
    lemancipazione, ma la liberazione, rivendicata
    già a partire dalla denominazione che il
    movimento prese nella gran parte dei paesi
    occidentali movimento di liberazione della
    donna. Inizialmente legato anche ai tradizionali
    movimenti, partiti e sindacati di sinistra con
    i quali condusse varie battaglie, tra cui quella
    per la legalizzazione dellaborto o contro la
    violenza sessuale , il femminismo si mostrò
    presto irriducibile a organizzazioni gerarchiche
    e a strategie che non ponevano al primo posto la
    differenza, e quindi la contraddizione, ritenuta
    principale quella cioè tra luomo e la donna.

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Movimenti dagli inizi del 900 ad oggi
  • Suffragette e Suffragiste
  • Associazionismo femminile e movimenti
    emancipazionisti
  • Lesbo-femminismo
  • Sessismo
  • Pensiero della differenza
  • Femminismo post-moderno
  • Cyber-femminismo
  • Diotima

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Una festa per le donne in ricordo di una
tragedia
  • Le origini della festa dell'8 Marzo risalgono al
    lontano 1908, quando, pochi giorni prima di
    questa data, a New York, le operaie
    dell'industria tessile Cotton scioperarono per
    protestare contro le terribili condizioni in cui
    erano costrette a lavorare. Lo sciopero si
    protrasse per alcuni giorni, finché l'8 marzo il
    proprietario Mr. Johnson, bloccò tutte le porte
    della fabbrica per impedire alle operaie di
    uscire. Allo stabilimento venne appiccato il
    fuoco e le 129 operaie prigioniere all'interno
    morirono arse dalle fiamme. Successivamente
    questa data venne proposta come giornata di lotta
    internazionale, a favore delle donne, da Rosa
    Luxemburg, proprio in ricordo della tragedia.
  • Questo triste accadimento, ha dato il via negli
    anni immediatamente successivi ad una serie di
    celebrazioni che i primi tempi erano circoscritte
    agli Stati Uniti e avevano come unico scopo il
    ricordo della orribile fine fatta dalle operaie
    morte nel rogo della fabbrica.
  • Successivamente, con il diffondersi e il
    moltiplicarsi delle iniziative, che vedevano come
    protagoniste le rivendicazioni femminili in
    merito al lavoro e alla condizione sociale, la
    data dell'8 marzo assunse un'importanza mondiale,
    diventando, grazie alle associazioni femministe,
    il simbolo delle vessazioni che la donna ha
    dovuto subire nel corso dei secoli, ma anche il
    punto di partenza per il proprio riscatto.

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Tappe principali dell'emancipazione femminile nel
mondo
  • 1628 Papa Urbano VIII autorizza le suore
    dell'ordine delle Orsoline e delle Agostiniane a
    fondare scuole femminili per ovviare
    "all'ignoranza delle ragazze e alla corruzione
    dei costumi". Negli stessi anni, la figlia
    adottiva di Montaigne, Marie Le Jars de Gournay
    (1566 - 1645), scrive un Trattato
    sull'uguaglianza degli uomini e delle donne e uno
    scritto Lamenti delle dame, che inquadra la
    sottomessa condizione femminile, anche nei ceti
    più nobili.
  • 1647 In Inghilterra Mary Astell propone la
    fondazione di una università femminile (poiché
    alle donne non è permesso frequentare le altre,
    esclusivo privilegio degli uomini), la proposta
    però fu bocciata.
  • 1785 Sarah Trimmer riesce a fondare delle scuole
    specializzate di istruzione tecnica, che trovano
    la loro collocazione alla luce dello sviluppo
    industriale della Nazione Inglese.
  • 1791 In Francia, Olympe de Gouges prepara la
    "Dichiarazione dei diritti delle donne".
  • 1832 Ancora in Francia Marie Reine Guindorf e
    Désirée Véret fondano il giornale "La donna
    libera", redatto esclusivamente da donne.
  • 1835 Nasce in Inghilterra il movimento detto
    delle "suffragette", perché chiedono che il
    suffragio, cioè il diritto di voto, sia veramente
    universale, esteso quindi anche alle donne.
  • 1865-70 Due donne inglesi, dopo aver ottenuto di
    essere ammesse a frequentare l'Università,
    conseguono la laurea in medicina.

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  • 1866 Per la prima volta in Europa, precisamente
    in Svezia, la donna viene ammessa al voto.
  • 1871 Nasce in Francia "l'Unione Donne" per
    iniziativa di Elisabeth Dimitriev, amica di Marx.
    E' una specie di camera del lavoro che si propone
    di raggruppare le donne secondo le categorie
    lavorative.
  • 1900 Viene approvata in Francia una legge che
    permette alle donne di esercitare la professione
    di avvocato.
  • 1907-1914 Mary Jacobs, una ricca e annoiata
    statunitense inventò il reggiseno.
  • 1920 Per la prima volta nella storia, una donna,
    Jean Tardy entra a far parte di un ministero, il
    Ministero del Lavoro.
  • 1947 Viene eletta la prima donna Ministro della
    Francia Madame Poins - Chapuis, che assumerà il
    dicastero della Sanità Pubblica. Nel 1945 le
    francesi avevano ottenuto finalmente di andare a
    votare.
  • 1963 Valentina Tereskova, russa, è la prima donna
    astronauta lanciata nello spazio.
  • 1966 Indira Gandhi diventa Primo ministro
    dell'India il fatto desta grande stupore, mai
    fino ad allora, una donna aveva ricoperto questo
    ruolo.
  • 1969 Golda Meir, ucraina emigrata negli Stati
    Uniti dalla Russia nel 1906, e stabilitasi in
    Palestina nel 1920, diventa Primo Ministro dello
    Stato di Israele.
  • 1993 Dichiarazione di Vienna Tutti i Paesi
    venivano sollecitati a ratificare la Convenzione
    dell'ONU sull'eliminazione delle discriminazioni
    nei confronti delle donne (nel 1997 solo 162
    Stati su 190 avevano ratificato il documento, si
    spera che per il 50 anniversario della
    Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo anche i 28
    Stati restanti adottino tali disposizioni).
  • 1995 Quarta Conferenza Mondiale per i Diritti
    della Donna.

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Tappe principali dell'emancipazione femminile in
Italia
  • 1678 Lucrezia Cornaro, giovane di vastissima
    cultura (parla correntemente 6 lingue ed è
    studiosa di teologia e filosofia), diventa, per
    incarico della Repubblica di Venezia, la prima
    professoressa universitaria.
  • 1758 La bolognese Anna Morandi, occupa la
    cattedra di anatomia all'Università di Firenze.
    Nei moti carbonari del 1821 si distingueranno le
    donne chiamate in codice "giardiniere", ma si
    tratta soltanto di casi isolati, in generale,
    nelle donne si continua a vedere solo qualcuno da
    destinare alla cura della casa e dei figli, da
    tenere lontano dalle attività politiche e
    sociali.
  • 1889 Viene fondato a Varese il primo sindacato
    femminile che difende i diritti delle tessitrici.
  • 1907 Entra in vigore la prima legge sulla tutela
    del lavoro femminile e minorile. La prima donna
    italiana, la torinese Ernestina Prola, ottiene la
    patente per la guida automobilistica. Maria
    Montessori fonda, nel quartiere popolare di S.
    Lorenzo, a Roma, la prima "casa del bambino".
  • 1908 Si tenne a Roma, nel Campidoglio, il primo
    Congresso delle Donne Italiane, inaugurato dalla
    Regina Elena, al quale erano presenti molte donne
    della nobiltà. Le risoluzioni del congresso
    auspicavano una rigorosa applicazione
    sullobbligo scolastico, la fondazione di casse
    di assistenza e previdenza per la maternità e la
    richiesta di poter esercitare gli uffici tutelari
    (autorizzate dal marito se sposate). Tutte le
    mozioni vennero accettate a maggioranza, tranne
    una sullinsegnamento religioso, che determinò la
    scissione delle donne cattoliche e la fondazione
    dell'Unione Donne di Azione Cattolica (UDACI).
  • 1912 Teresa Labriola si iscrisse allAlbo degli
    Avvocati e Argentina Altobelli e Carlotta
    Chierici vennero elette al Consiglio Superiore
    del lavoro.

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  • 1912 Sulla scia della Lega Socialista, nata agli
    inizi del secolo, si costituisce l'Unione
    Nazionale delle donne socialiste. Da qualche
    tempo esule in Italia, Anna Michailovna
    Kuliscioff, a fianco di Filippo Turati, lavora
    per inserire la donna nella vita politica e
    affinchè lo Stato riconosca i suoi diritti. Nel
    "Primo Congresso delle Donne Italiane", al quale
    parteciparono tanto le donne cattoliche quanto le
    socialiste, le ideologie e le mete, però,
    differiscono troppo fra loro e ciascun gruppo
    intraprende strade differenti, perseguendo
    obbiettivi diversi.
  • 1918 Nasce la Gioventù Cattolica, destinata a
    formare le giovani dall'infanzia fino ai 30 anni
    alla vita religiosa e sociale.
  • 1931 Il Fascismo abolisce tutte le associazioni
    cattoliche e solo dopo la ferma presa di
    posizione di Pio XI, permetterà loro di vivere a
    condizione che esse abbiano solo uno scopo
    religioso. Tuttavia la seconda guerra mondiale,
    assai più della prima, porterà la donna, ad
    occupare anche posti di grande responsabilità
    civile considerati fino a quel momento soltanto
    "maschili" ottenendo non di rado risultati anche
    migliori. L'apporto dato dalla donna alla
    Resistenza è stato spesso insostituibile.
  • 1945 Nascono il Centro Femminile Italiano (CIF)
    che si propone di ottenere la ricostruzione della
    Patria, devastata dalla guerra e impoverita già
    precedentemente dalla politica ambiziosa di
    Mussolini, attraverso la giusta valorizzazione
    delle risorse femminili, e l'Unione Donne
    Italiane (UDI), propaggine del Partito Comunista,
    che si propone di coinvolgere attivamente le
    donne nella vita del Paese. Anche in Italia
    (1946) dopo Svezia (1866), Finlandia (1906),
    Norvegia (1909), Danimarca (1915), U.R.S.S.
    (1917), Inghilterra (1918), Stati Uniti (1920) e
    Francia (1945) fu riconosciuto alle donne il
    diritto di voto.
  • 1950 Viene emanata la prima legge che garantisce
    la conservazione del posto di lavoro per la
    lavoratrice madre.

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  • 1951 Angela Cingolani, democristiana, è la prima
    donna sottosegretario d'Italia.
  • 1958 E' approvata dal Parlamento, una legge,
    proposta dalla senatrice Lina Merlin
    (socialista), in cui si sancisce la chiusura dei
    bordelli, la legge che aveva lo scopo di
    eliminare dal Paese la piaga della prostituzione,
    mostra subito i suoi limiti, infatti la
    prostituzione dalle famose "case chiuse", si
    riversa nelle strade, non diminuendo affatto il
    giro di affari.
  • 1959 Uscì il libro di Gabriella Parca Le italiane
    si confessano suscitando un vero scandalo. Per la
    prima volta donne di ogni strato sociale
    confessavano i rapporti con laltro sesso, i
    ricatti subiti, le prevaricazioni, ma anche i
    diffusi pregiudizi.
  • 1959 Nasce il Corpo di Polizia femminile.
  • 1961 Le donne possono intraprendere senza più
    ostacoli la carriera della magistratura e della
    diplomazia.
  • 1963 Alle casalinghe viene riconosciuto il
    diritto alla pensione di invalidità e vecchiaia.
  • 1975 Entra in vigore il nuovo Diritto di
    famiglia.
  • 1976 Per la prima volta in Italia una donna, la
    democristiana Tina Anselmi, assume la carica di
    Ministro di un settore piuttosto difficile
    quello del Lavoro.
  • 1979 Leonilde Jotti (comunista) è eletta
    presidente della Camera dei Deputati italiana. La
    francese Simone Weil , è eletta presidente del
    Parlamento Europeo.

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Donne in rassegna
  • Personalità e storie diverse.

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Amelia Mary Earhart
  • Amelia Mary Earhart (Atchinson, 24 luglio 1897
     Oceano Pacifico, 2 luglio 1937) è stata una
    aviatrice statunitense.
  • Amelia Earhart nasce nella casa dei nonni ad
    Atchinson, nel Kansas, dove la madre Amy
    preferisce partorire, mentre il padre, Edwin, fa
    pratica legale a Kansas City. Dopo due anni e
    mezzo nasce la sorella, Muriel. Nel 1905 i
    genitori di Amelia si trasferiscono a Des Moines,
    Iowa, lasciando le figlie con i nonni. Solo nel
    1908 queste raggiungeranno i loro genitori.
  • Nel 1914, Amelia decide di frequentare i corsi
    per infermiera, che la porteranno a prestare
    servizio in un ospedale militare in Canada,
    durante tutta la durata della Prima guerra
    mondiale. Nel 1920, all'età di 23 anni, va
    insieme al padre ad un raduno aeronautico presso
    il Daugherty Airfield a Long Beach in California
    e, pagando un dollaro, per la prima volta sale a
    bordo di un biplano, per un giro turistico di
    dieci minuti sopra Los Angeles.
  • È in quell'occasione che decide di imparare a
    volare. Comincia a frequentare le lezioni di volo
    e ad un anno di distanza, con l'aiuto della
    madre, acquista il suo primo biplano, con il
    quale stabilirà il primo dei suoi record
    femminili, salendo ad un'altitudine di 14.000
    piedi.
  • Nell'aprile del 1928 il capitano Hilton H.
    Railey, le propone di essere la prima donna ad
    attraversare l'Atlantico e il 17 giugno, dopo
    diversi rinvii per le brutte condizioni del
    tempo, a bordo di un Fokker F7, chiamato
    Friendship (amicizia), decollano con Amelia
    Earhart, il pilota Stultz e il co-pilota e
    meccanico Gordon. Sebbene sia relegata a ben
    poche funzioni, quando il team arriva in Galles,
    21 ore dopo, gli onori sono quasi tutti per lei.
    Anche il Presidente Coolidge le invia con un
    cablogramma le sue personali congratulazioni.
  • All'inizio del 1932 nessun altro pilota, dopo
    Lindbergh, ha compiuto la trasvolata in
    solitaria ci riesce Lady Lindy, come viene
    soprannominata, impiegando quattordici ore e
    cinquantasei minuti per volare da Terranova a
    Londonderry nell'Irlanda del Nord. Il 24 agosto
    1932 è la prima donna a volare attraverso gli
    Stati Uniti senza scalo partendo da Los Angeles
    (California) a Newark (New Jersey). Sempre
    determinata e con l'intento di arrivare dove
    altri hanno fallito diventa la prima persona ad
    attraversare il Pacifico da Oakland in California
    ad Honolulu nelle Hawaii.

16
  • Nel 1937, quando ha quasi 40 anni, sente di
    essere pronta per la sfida finale vuole essere
    la prima donna a fare il giro del mondo in aereo.
    Dopo un tentativo fallito, il 1 giugno dello
    stesso anno, insieme con il navigatore Frederick
    J. Noonan, parte da Miami e comincia la
    trasvolata di ben 29.000 miglia che la porterà a
    San Juan in Porto Rico e poi, seguendo la costa
    nord-orientale del Sud America, verso l'Africa e
    quindi in India. Il 29 giugno quando arrivano a
    Lae in Nuova Guinea, hanno fatto 22.000 miglia e
    ne mancano solo 7.000 ormai per arrivare alla
    conclusione del viaggio. Tutto quello che è
    superfluo nell'aereo viene rimosso per far posto
    a più carburante che possa consentire
    approssimativamente 280 miglia extra. Le mappe
    che Noonan ha a disposizione non si sono rivelate
    molto accurate, ma ormai sono in prossimità
    dell'isola di Howland, dove è dislocata la
    guardia costiera con la quale sono in contatto
    radio. All'alba del 2 luglio Amelia Earhart
    chiama insistentemente alla radio "Dobbiamo
    essere sopra di voi ma non riusciamo a vedervi.
    Il carburante sta finendo..." A nulla valgono i
    tentativi compiuti dalla guardia costiera per
    farsi notare. Probabilmente l'aeroplano si perde
    e precipita ad una distanza calcolabile fra 35 e
    100 miglia dall'isola di Howland.
  • La notizia fa presto il giro del mondo, il
    Presidente Roosevelt autorizza le ricerche con
    l'impiego di nove navi e 66 aerei per un costo
    stimato di circa quattro milioni di dollari. Le
    navi e gli aerei impegnati nella ricerca, il cui
    mandante era amico personale di Amelia, non
    giungono sul luogo se non dopo cinque giorni.
  • Le ricerche vengono interrotte il 18 luglio dopo
    aver cercato su una superficie di 250.000 miglia
    quadrate di oceano.
  • Leggende metropolitane
  • Analizzando le varie teorie, tenta di resistere a
    tutte le obiezioni e scetticismi quella
    riguardante il coinvolgimento di Amelia in una
    missione di spionaggio. Secondo questa teoria, in
    una sosta erano stati potenziati i motori in modo
    tale che l'aereo potesse compiere una rotta più
    ampia, per arrivare a Howland nello stesso tempo
    che avrebbe impiegato viaggiando in linea retta.
    Questa teoria sostiene anche che furono montate
    delle potenti macchine fotografiche. Infine la
    trasvolatrice avrebbe poi simulato una avaria in
    modo tale da permettere agli americani di
    compiere le loro manovre. Il volo fu però
    compiuto di notte.

17
  • Nell'isola Nikumaroro (Kiribati) sarebbe stata
    ritrovata la suola di una scarpa numero 39 o 40
    dello stesso modello di quelle indossate da
    Amelia. In più, analizzando una foto della
    trasvolatrice che scende dall'ala dell'aereo si
    sarebbe risaliti al suo numero di scarpe, che è
    per l'appunto 39. L'isola sarebbe stata
    perlustrata in modo superficiale e dall'aria.
  • Esiste anche un'altra teoria sarebbe stata fatta
    prigioniera dai giapponesi con l'accusa di essere
    una spia ed in seguito giustiziata. Una donna
    afferma di averle parlato via radio mentre era
    tenuta prigioniera. Un'altra donna fornisce
    un'ulteriore testimonianza su alcuni dialoghi
    scambiati con una presunta Amelia, aggiungendo di
    aver assistito al momento dell'esecuzione
    afferma di aver taciuto per più di 30 anni
    temendo che, parlando della Earhart, avrebbe
    potuto essere arrestata.

18
  • Laika è uno dei nomi con cui è nota la cagnetta
    che il 3 novembre 1957 lasciò la Terra a bordo
    della capsula spaziale sovietica Sputnik 2
    diventando il primo essere vivente terrestre ad
    entrare in orbita.
  • Il suo vero nome era Kudrjavka mentre viene
    spesso chiamata anche Muttnik (da mutt che in
    inglese significa bastardino e dal nome della
    capsula Sputnik).
  • La capsula Sputnik 2 era attrezzata per il
    supporto vitale e portava cibo ed acqua ma non
    prevedeva il rientro, quindi la sorte di Laika
    era segnata fin dall'inizio della missione. La
    capsula era inoltre attrezzata con sensori tali
    da permettere il monitoraggio dei segnali vitali
    del passeggero come pressione sanguigna, battiti
    cardiaci e frequenza del respiro.
  • È certo che, dopo il lancio dello Sputnik 2 dal
    cosmodromo di Baikonur, Laika arrivò viva in
    orbita ma dopo l'entrata in orbita i dettagli
    della sua sorte sono incerti. Esistono infatti
    diverse versioni dei fatti tra loro contrastanti.
  • Secondo alcune Laika morì poche ore dopo
    l'entrata in orbita mentre altre stimano che
    Laika sopravvisse per circa dieci giorni (ipotesi
    inverosimile poiché le batterie che alimentavano
    i sistemi dello Sputnik 2 si esaurirono dopo
    circa sei giorni).
  • La versione ufficiale dell'epoca data dal governo
    sovietico è che Laika sopravvisse per "oltre
    quattro giorni". Tuttavia, nell'ottobre 2002
    furono resi noti i risultati di nuove ricerche
    compiute da uno scienziato russo (Dimitri
    Malashenkov), che rivelarono che Laika
    sopravvisse unicamente per un periodo compreso
    tra le 5 e le 7 ore dopo il decollo.
  • Lo Sputnik 2 proseguì il suo viaggio compiendo
    oltre duemila orbite per poi bruciare il 14
    aprile 1958 al rientro nell'atmosfera terrestre.

19
Florence Nightingale
  • Florence Nightingale (Firenze, 12 maggio 1820
     Londra, 13 agosto 1910) è stata una infermiera
    britannica nota come La signora con la lampada. È
    considerata la pioniera della moderna professione
    di infermiere e dell'organizzazione degli
    ospedali da campo militari.
  • Nacque in una famiglia molto benestante e fu
    chiamata Florence in onore di Firenze, Florence
    in inglese, la sua città natale. Di carattere
    molto forte e determinato nel 1845 annuncia alla
    famiglia di volersi dedicare alla cura di malati
    e indigenti. Pur non avendo una formazione di
    tipo medico-infermieristico riconobbe ben presto
    le carenze della professione infermieristica come
    era esercitata ai tempi.
  • Nel 1846 soggiornò per un periodo a Kaiserwerth,
    un ospedale gestito da un ordine di suore e
    rimase molto impressionata dall'elevata qualità
    delle cure mediche fornite, vi tornò nel 1851 per
    un periodo di formazione.
  • Nel 1853 la stampa riportò notizie delle
    gravissime condizioni in cui venivano curati i
    feriti nel corso della Guerra di Crimea. Florence
    offrì la sua collaborazione al governo britannico
    e insieme a 38 infermiere da lei formate partì
    alla volta di Scutari (Turchia) dove trovò un
    ospedale militare iperaffollato, scarso di
    medicinali e con condizioni igieniche disastrose.
    Nonostante qualche resistenza da parte dei medici
    l'ospedale fu rivoluzionato e in pochi mesi il
    tasso di decessi crollò. Dovette lasciare la
    Crimea in seguito ad una malattia.
  • La fama raggiunta per merito del suo intervento
    in Crimea le permise di ottenere fondi
    sufficienti per la formazione di infermiere. La
    professione infermieristica, fino ad allora
    piuttosto mal considerata, guadagnò di status.
    Molti ospedali, soprattutto militari, vennero
    costruiti seguendo le indicazioni di Florence.

20
  • Nei decenni successivi si dedicò all'osservazione
    critica e all'attività di consulenza per la
    sanità britannica. Sotto la sua guida venne
    introdotta la raccolta di dati per ottenere delle
    statistiche sui tassi di natalità, mortalità e
    sulle cause dei decessi. Nel 1858 divenne la
    prima donna membro della Royal Statistical
    Society. La sua fama si estese anche all'estero.
  • Si occupò anche di assistenza sociale e contribuì
    alla nascita dei servizi sociali inglesi.
  • Nella Chiesa di Santa Croce a Firenze c'è il
    monumento con la sua statua.

21
Marie Curie
  • Maria Sklodowska (meglio nota come Marie Curie)
    (Varsavia, 7 novembre 1867  Sancellemoz, 4
    luglio 1934) è stata una chimica e fisica
    polacca.
  • Nel 1903 fu insignita del premio Nobel per la
    fisica (assieme al marito Pierre Curie e a
    Antoine Henri Becquerel) e, nel 1911, del premio
    Nobel per la chimica per i suoi lavori sul radio.
  • Le origini Nata a Varsavia, figlia di Wladyslaw
    Sklodowski e di Bronislawa Boguska in Polonia,
    iniziò gli studi con il padre proseguendoli a
    Varsavia ed infine all'Università della Sorbona
    di Parigi, laureandosi in chimica e fisica. Maria
    fu la prima donna ad insegnare nell'università
    parigina. Alla Sorbona incontrò un altro docente,
    Pierre Curie che poi sposò.
  • Dopo che Antoine Henri Becquerel aveva scoperto
    le sue lastre fotografiche impressionate dal
    solfato di potassio-uranile con il quale le aveva
    riposte, deducendone che a produrre tale effetto
    era stato l'uranio contenuto nel solfato, Maria
    Sklodowska iniziò a misurare la radiazione
    dell'uranio mediante la piezoelettricità,
    scoperta dal marito Pierre in collaborazione con
    il fratello Jacques, facendo ionizzare l'aria tra
    due elettrodi e provocando il passaggio di una
    piccola corrente di cui misurava l'intensità in
    rapporto alla pressione su un cristallo
    necessaria a produrre un'altra corrente tale da
    bilanciare la prima. Tale sistema funzionò ed il
    marito Pierre abbandonò il suo lavoro per
    affiancare Maria Sklodowska in tali ricerche. Fu
    Maria Sklodowska a proporre il termine
    radioattività per indicare la capacità
    dell'uranio di produrre radiazioni e dimostrò la
    presenza di tale radioattività anche in un altro
    elemento il torio. Con il marito Pierre,
    saggiando il contenuto di uranio della pechblenda
    al fine di raffinare tale elemento, rilevò che
    alcuni campioni erano più radioattivi di quanto
    lo sarebbero stato se costituiti di uranio puro e
    ciò implicava che nella pechblenda fossero
    presenti elementi in quantità minime non rilevate
    dalla normale analisi chimica e che la loro
    radioattività fosse molto alta. Il passo
    successivo fu quello di esaminare tonnellate di
    pechblenda (delle miniere di Joachimstal in
    Cecoslovacchia) che vennero stipate in una
    baracca nella quale era stata installata
    un'officina e, nel 1898, isolò una piccola
    quantità di polvere nera avente radioattività
    pari a circa 400 volte quella di un'analoga
    quantità di uranio. In tale polvere era contenuto
    un nuovo elemento dalle caratteristiche simili al
    tellurio (sotto il quale venne successivamente
    sistemato nella tavola periodica) che fu chiamato
    polonio in onore del suo paese natale, la
    Polonia. Tale scoperta fu annunciata dal suo
    amico Gabriel Lippmann con una nota all'Accademia
    delle Scienze di Parigi.

22
  • L'ulteriore lavoro conseguente al rilievo che
    quest'ultimo elemento, il polonio, non potesse
    giustificare gli alti livelli di radioattività
    rilevati, la condusse, sempre nel 1898, alla
    scoperta di un elemento ancor più radioattivo del
    polonio, avente proprietà simili al bario (sotto
    il quale venne successivamente sistemato nella
    tavola periodica) e dal quale fu separato
    mediante cristallizazioni frazionate, che fu
    chiamato radio per la sua intensa radioattività.
    Anche tale scoperta fu oggetto di una nota
    scritta in collaborazione con Gustave Bémont che
    aveva lavorato con i coniugi Curie. Il resoconto
    di tale lavoro divenne nel 1903 la tesi di
    dottorato di Maria Sklodowska.
  • I premi Nobel
  • Insieme al marito Pierre Curie ed a Antoine Henri
    Becquerel, Maria Sklodowska-Curie ricevette -
    prima donna della storia - il premio Nobel per la
    fisica nel 1903
  •  in riconoscimento dei servizi straordinari che
    essi hanno reso nella loro ricerca congiunta sui
    fenomeni radioattivi scoperti dal professor Henri
    Becquerel. 
  •  Otto anni dopo, nel 1911, fu insignita di un
    altro premio Nobel, questa volta per la chimica
  •  in riconoscimento dei suoi servizi
    all'avanzamento della chimica tramite la scoperta
    del radio e del polonio, dall'isolamento del
    radio e dallo studio della natura e dei
    componenti di questo notevole elemento. 
  •  La vita e alcune applicazioni delle sue scoperte
  • Con una mossa insolita, la Sklodowska-Curie
    intenzionalmente non depositò il brevetto
    internazionale per il processo di isolamento del
    radio preferendo lasciarlo libero affinché la
    comunità scientifica potesse effettuare ricerche
    in questo campo senza ostacoli, in maniera tale
    da favorire il progresso in questo settore
    scientifico.
  • Maria Sklodowska-Curie fu la prima persona a
    vincere o condividere due premi Nobel. Oltre a
    lei soltanto un'altra persona sino ad ora, ha
    ricevuto due premi Nobel in due campi scientifici
    differenti Linus Pauling.
  • Dopo la morte del marito, la Sklodowska-Curie
    ebbe una relazione con il fisico Paul Langevin,
    relazione che, essendo questo studioso sposato,
    provocò uno scandalo riportato ampiamente dalla
    stampa dell'epoca, spesso soggetta a pressioni
    xenofobe.

23
  • Durante la prima guerra mondiale, Maria
    Sklodowska-Curie sostenne l'uso delle unità
    mobili di radiografia come mezzo di diagnosi per
    i soldati feriti. Nel 1921 effettuò un viaggio
    negli Stati Uniti per raccogliere i fondi
    monetari necessari a continuare le ricerche sul
    radio ovunque fu accolta in modo trionfale.
  • Fondò l'Istituto del Radio, oggi noto come
    Istituto Curie, dapprima a Parigi e
    successivamente a Varsavia.
  • Gli ultimi suoi anni di vita furono turbati
    dall'uso improprio e privo di precauzioni del
    materiale radioattivo attorno al quale aveva
    molto lavorato. Morì vicino a Sallanches, in
    Francia, nel 1934 la causa fu quasi certamente
    la leucemia, molto probabilmente dovuta
    all'esposizione massiccia alle radiazioni durante
    i suoi lunghi anni di lavoro.
  • La sua figlia più grande, Irène Joliot-Curie,
    vinse anch'essa un premio Nobel per la chimica
    nel 1935, l'anno successivo la morte della madre.
    La secondogenita, Eve Denise Curie, è oggi membro
    onorario dell'UNICEF.
  • Altri riconoscimenti
  • Assieme al marito Pierre ricevette la Medaglia
    Davy nel 1903.
  • Nel 1995 le spoglie di Maria Sklodowska-Curie
    furono trasferite,
  • prima donna della storia, sotto la cupola del
    Pantheon di Parigi
  • in segno di onore per i suoi meriti.
  • Una banconota da 20 mila zloty polacchi che la
    raffigura
  • fu emessa negli anni '90.

24
Non molti premi Nobel per le donne
  • A partire dalla creazione del premio Nobel, nel
    1901, solo 28 premi su 634 sono andati alle
    donne, 12 dei quali divisi con uomini. Otto donne
    hanno ricevuto il premio Nobel per la letteratura
    e nove per la pace. Solo alcune hanno ricevuto
    riconoscimenti in campo scientifico cinque in
    medicina o psicologia, quattro in chimica, due in
    fisica - e nemmeno uno in economia, riserva
    esclusivamente maschile.
  • Per la pace, nove donne - di
    cui tre in comune con uomini - su 80 premiati
  • 1905 Baronessa Bertha von Suttner (Austria)
  • 1931 Jane Addams (USA) con Nicholas Murray Butler
  • 1946 Emily Green Balch (USA) con John R. Mott
  • 1976 Maircad Corrigan e Betty Williams (Gran
    Bretagna)
  • 1979 Madre Teresa (India)
  • 1982 Alva Mirdal (Svezia) con Alfonso Garcia
    Robles
  • 1991 Aung San Suu Kyí (Birmania)
  • 1992 Rigoberta Menchu (Guatemala)
  • Per la letteratura, otto donne - una in comune -
    su 91 premiati.
  • 1909 Selma Largelof (Svezia)
  • 1926 Grazia Deledda (Italia)
  • 1928 Sígrid Undset (Norvegia)
  • 1938 Pearl S. Buck (USA)
  • 1945 Gabriela Mistral ( Cile)
  • 1966 Nelly Sachs (Germania) con Shmucl Y. Agnon
  • 1991 Nadine Gordimer (Sudafrica)
  • 1993 Toni Morrison (USA)

25
  • Per la psicologia o la medicina, cinque donne -
    quattro in comune - su 158 premiati.
  • 1947 Gerty T. Cori (USA) con Carl F. Cori e
    Bernardo A. Hossay
  • 1977 Rosalyn Yalow (USA) con Roger Charles L.
    Guiflemin e Andrew V. Schalley
  • 1983 Barbara McClintock (USA)
  • 1986 Rita Levi Montalcini (Italia) con Stanley
    Cohen
  • 1988 Gertrude Belle Elion (USA) con Georges H.
    Hitchings e Sir James W. Black
  • Per la chimica, quattro donne - due in comune -
    su 121 premiati.
  • 1911 Marie Curie (Francia)
  • 1935 Irene Joliot Curie (Francia) con Frederich
    jobot Curie
  • 1964 Dorothy Crowfood Hodgkin (Gran Bretagna)
  • 1993 Kary B. Muflis (USA) con Michacl Smith
  • Per la fisica, due donne, entrambe in comune con
    uomini, su 146 premiati
  • 1903 Marie Curie (Francia) con Pierre Curie e
    Henri Becquere
  • 1963 Maria Geppert Mayer (USA) con Hans D. Iensen
    e Eugene P. Wigner
  • Per le scienze economiche nessuna donna su 38
    premiati

26
Maria Montessori
  • Maria Montessori (Chiaravalle, 31 agosto 1870
     Noordwijk aan Zee, 6 maggio 1952) è stata una
    pedagogista, scienziata, medico e filosofa,
    femminista e volontaria italiana.
  • Maria Montessori, figlia di Alessandro e Renilde
    Stoppani e nipote dell'abate Antonio Stoppani,
    geologo e patriota, nasce, come ci informa il suo
    certificato di battesimo, il 31 agosto 1870 a
    Chiaravalle (AN), in un'abitazione al civico 10
    di Piazza Mazzini. Pochi anni dopo si
    trasferisce, con tutta la famiglia, a Roma,
    divenuta da poco capitale. Fin dai primi anni di
    studio manifesta interesse per le materie
    scientifiche, soprattutto matematica e biologia,
    una circostanza che le causerà contrasti con i
    genitori, i quali avrebbero voluto avviarla alla
    carriera di insegnante. Andando contro le
    aspettative familiari, si iscrive alla Facoltà di
    Medicina dell'Università "La Sapienza" scelta che
    la porterà a diventare, nel 1896, la prima donna
    medico dopo l'unità d'Italia.
  • Ottiene la nomina di assistente presso la clinica
    psichiatrica dell'università, dedicandosi al
    recupero dei bambini con problemi psichici, da
    lei definiti anormali. Il lavoro in clinica la
    porta ad entrare materialmente in contatto con
    gli ambienti scientifici di Inghilterra e
    Francia. Nasce così il suo interesse per la
    letteratura scientifica francese del primo
    Ottocento a proposito dei casi di fanciulli
    selvaggi, allevati da animali, ritrovati in zone
    isolate nel corso del Settecento e per gli
    esperimenti rieducativi tentati da Jean Marc
    Itard (1765-1835). Attira inoltre la sua
    attenzione il lavoro svolto da Itard e il suo
    collaboratore, Edouard Seguin (1812-1880),
    riguardo alla possibilità di inserimento nella
    comunità dei bambini anormali, attraverso un
    percorso di educazione adeguato. Proprio la
    partecipazione a numerosi convegni pedagogici, in
    varie città europee, le permettere di entrare in
    contatto con la scuola di Itard e Seguin e di
    apprendere i loro metodi sperimentali di
    rieducazione dei minorati mentali, applicato dai
    due medici francesi.
  • Contribuisce con il suo impegno all'emancipazione
    femminile ed è rimasto famoso un suo intervento
    al Congresso femminile di Berlino nel 1896.
  • Nel 1898 presenta a Torino, al congresso
    pedagogico, i risultati delle sue prime ricerche
    e dopo breve tempo, diventa direttrice della
    scuola magistrale ortofrenica di Roma.

27
  • Con lo spostamento dei suoi interessi sul lato
    dell'educazione, decide di rinnovare le sue basi
    culturali laureandosi in Filosofia. Nel 1907, a
    San Lorenzo, apre la prima Casa dei Bambini, in
    cui applica una nuova concezione di scuola
    d'infanzia Il metodo della pedagogia
    scientifica, volume scritto e pubblicato a Città
    di Castello (Perugia) durante il primo Corso di
    specializzazione (1909), viene tradotto e accolto
    in tutto il mondo con grande entusiasmo. Nel
    1913, ad esempio, il suo metodo riscosse un
    discreto interesse nel Nord America, col tempo
    poi affievolitosi, fino a quando non fu riportato
    in auge da Nancy McCormick Rambusch, fondatrice,
    nel 1960, della Società Montessori Americana.
  • Dal successo del suo esperimento nasce il
    movimento montessoriano, dal quale nel 1924 avrà
    origine la scuola magistrale Montessori e
    l'"opera Nazionale Montessori", eretta,
    quest'ultima, in Ente Morale e volta alla
    conoscenza, alla diffusione, all'attuazione e
    alla tutela del suo Metodo. Maria Montessori ne
    diviene Presidente onoraria.
  • Nel 1929 viene fondata l'Associazione Montessori
    Internazionale (A.M.I.) di cui attualmente è
    presidente la nipote Renilde Montessori. Nei
    primi anni trenta incontra incomprensioni e
    crescenti difficoltà da parte del regime fascista
    che aveva tentato di farne uno strumento di
    propaganda politica e nazionalistica e
    soprattutto da parte del regime nazista che fece
    sì che la sua immagine e i suoi libri venissero
    dati alle fiamme prima a Berlino e poi a Vienna.
  • Nel 1933 esce "La pace e l'educazione", ma la
    Montessori è ormai emarginata dalla cultura
    fascista.
  • Nel 1933 Maria e il figlio Mario Montessori
    decidono di dimettersi dall'Opera Nazionale, che
    in pratica verrà definitivamente chiusa dal
    fascismo nel 1936, insieme alla "Scuola di
    metodo" operante a Roma dal 1928. A causa degli
    ormai insanabili contrasti con il regime fascista
    si trova costretta ad abbandonare l'Italia, nel
    1934. Continuano così i suoi viaggi in vari paesi
    per diffondere la propria teoria educativa. Si
    reca in India, durante la seconda guerra
    mondiale, dove continua a diffondere la sua opera
    pedagogica, per tornare poi in Europa nel 1946.

28
  • Ovunque viene accolta con onori.
  • Al suo rientro in Italia, nel 1947, si preoccupa
    innanzitutto di ricostruire l'Opera Nazionale
    alla quale vengono affidati praticamente gli
    stessi compiti previsti dallo Statuto del 1924,
    la cui attuazione e il cui sviluppo venne
    favorito anche attraverso la presenza di "Vita
    dell'infanzia" di cui ispirò e determinò la
    nascita.
  • Grazie all'impulso datole da Maria Jervolino e
    Salvatore Valitutti, l'Opera Montessori poté
    riprendere e sviluppare le proprie finalità
    valorizzando i principi pedagogici della
    fondatrice e diffondendo la conoscenza e
    l'attuazione del Metodo.
  • A causa di una grave crisi finanziaria ed
    organizzativa ne fu commissariata la gestione
    fino al 1986, quando, completamente risanata,
    riacquistò la propria fisionomia statutaria che
    ancor oggi la caratterizza.
  • Maria Montessori muore il 6 maggio 1952
  • nella città di Noordwijk in Olanda.


29
  • Il pensiero pedagogico montessoriano parte dallo
    studio dei bambini con problemi psichici,
    espandendosi successivamente allo studio
    dell'educazione per tutti i bambini. La
    Montessori stessa sosteneva che il metodo
    applicato su persone subnormali aveva effetti
    stimolanti anche se applicato all'educazione di
    bambini normali.
  • Il suo pensiero identifica il bambino come essere
    completo, capace di sviluppare energie creative e
    possessore di disposizioni morali (come l'amore),
    che l'adulto ha ormai compresso dentro di sé
    rendendole inattive. L'adulto ha la tendenza a
    reprimere la personalità del bambino e spesso lo
    costringe a vivere in un ambiente di altra misura
    con ritmi di vita innaturali.
  • Il principio fondamentale deve essere la libertà
    dell'allievo, poiché solo la libertà favorisce la
    creatività del bambino già presente nella sua
    natura. Dalla libertà deve emergere la
    disciplina. Un individuo disciplinato è capace di
    regolarsi da solo quando sarà necessario seguire
    delle regole di vita.
  • Il periodo infantile è un periodo di enorme
    creatività, è una fase della vita in cui la mente
    del bambino assorbe le caratteristiche
    dell'ambiente circostante facendole proprie,
    crescendo per mezzo di esse, in modo naturale e
    spontaneo, senza dover compiere alcuno sforzo
    cognitivo.
  • Con la Montessori molte regole dell'educazione
    consolidate nei primi anni del secolo cambiarono.
    I bambini subnormali venivano trattati con
    rispetto, venivano organizzate per loro delle
    attività didattiche. I bambini dovevano imparare
    a prendersi cura di se stessi e venivano
    incoraggiati a prendere decisioni autonome.

30
  • La Montessori sviluppò tutto il suo pensiero
    pedagogico partendo da una costruttiva critica
    della psicologia scientifica, corrente di
    pensiero affermatasi nei primi anni del secolo.
  • L'equivoco di base della psicologia scientifica
    era da ricercare nella sua illusione di fondo,
    secondo la quale erano sufficienti una
    osservazione pura e semplice e una misurazione
    scientifica per creare una scuola nuova,
    rinnovata ed efficiente.
  • Il pensiero pedagogico montessoriano riparte
    dalla pedagogia scientifica infatti
    l'introduzione della scienza nel campo
    dell'educazione è il primo passo fondamentale per
    poter costruire un'osservazione obiettiva
    dell'oggetto.
  • L'oggetto dell'osservazione non è il bambino in
    sé, ma la scoperta del bambino nella sua
    spontaneità ed autenticità.
  • Infine, della scuola tradizionale infantile Maria
    Montessori critica il fatto che, in essa, tutto
    l'ambiente sia pensato a misura di adulto. In un
    ambiente così concepito il bambino non si trova a
    suo agio e quindi nelle condizioni per poter
    agire spontaneamente.

31
  • La Montessori definisce il bambino come un
    embrione spirituale nel quale lo sviluppo
    psichico si associa allo sviluppo biologico.
    Nello sviluppo psichico sono presenti dei periodi
    sensitivi, definiti nebule, cioè periodi
    specifici in cui si sviluppano particolari
    capacità.
  • Le fasi di sviluppo sono così delineate
  • dai 0 ai 3 anni il bambino ha una mente
    assorbente, la sua intelligenza opera
    inconsciamente assorbendo ogni dato ambientale.
    In questa fase si formano le strutture essenziali
    della personalità.
  • dai 3 ai 6 anni fase in cui inizia l'educazione
    prescolastica. Alla mente assorbente si associa
    la mente cosciente. Il bambino sembra ora avere
    la necessità di organizzare logicamente i
    contenuti mentali assorbiti.


32
  • Nel 1907 fonda a Roma la prima casa dei bambini,
    destinata non più ai bambini ritardati ma ai
    figli degli abitanti del quartiere San Lorenzo.
  • Si tratta di una casa speciale, non costruita per
    i bambini ma è una casa dei bambini. È ordinata
    in maniera tale che i bambini la sentano
    veramente come loro.
  • L'intero arredamento della casa è progettato e
    proporzionato alle possibilità del bambino. In
    questo ambiente il bambino interagisce
    attivamente con il materiale proposto,
    mostrandosi concentrato, creativo e volenteroso.
    Il bambino trova un ambiente per potersi
    esprimere in maniera originale e allo stesso
    tempo apprende gli aspetti fondamentali della
    vita comunitaria.
  • Essenziale è la partecipazione dei genitori per
    la cura della salute e dell'igiene come
    prerequisito per la scuola.
  • Il compito dell'insegnante è l'organizzazione
    dell'ambiente. Deve attendere che i bambini si
    concentrino su un determinato materiale, per poi
    dedicarsi all'osservazione dei comportamenti
    individuali.
  • L'insegnante aiuta il bambino, lo sviluppo del
    quale deve compiersi secondo i ritmi naturali e
    in base alla personalità che il bambino dimostra.

33
  • La Montessori realizza del materiale didattico
    specifico per l'educazione sensoriale e motoria
    del bambino e lo suddivide in
  • materiale didattico analitico, incentrato su
    un'unica qualità dell'oggetto, per esempio peso,
    forma e dimensioni. Educa i sensi isolatamente.
  • materiale didattico autocorrettivo, educa il
    bambino all'autocorrezione dell'errore e al
    controllo dell'errore, senza l'intervento
    dell'educatore.
  • materiale didattico attraente, oggetti di facile
    manipolazione e uso, creato per invogliare il
    bambino all'attività di gioco-lavoro con esso.
  • Il bambino è libero nella scelta del materiale.
    Tutto deve scaturire dall'interesse spontaneo del
    bambino, sviluppando così un processo di
    autoeducazione e di autocontrollo.
  • Alla Montessori sono state mosse accuse sul piano
    ideologico per quanto riguarda la
    contrapposizione troppo rigida tra il fanciullo
    buono e l'adulto sclerotizzato e corrotto.
  • Sul piano didattico è stato criticato il
    carattere artificioso dei materiali e le modalità
    troppo rigide del loro impiego.
  • Nonostante le critiche il metodo montessoriano è
    tuttora diffuso ed utilizzato in modo particolare
    all'estero.

34
Rosa Luxemburg
  • Rosa Luxemburg (Rozalia Luksenburg) (Zamosc, 5
    marzo 1870 o 1871 - Berlino, 15 gennaio 1919),
    esponente politica, teorica socialista e
    rivoluzionaria.Rosa Luxemburg nacque a Zamosc nel
    Voivodato di Lublino, ora in Polonia, da una
    famiglia ebraica. Dopo essere fuggita in Svizzera
    per evitare la detenzione, frequentò l'Università
    di Zurigo assieme ad altre figure di spicco del
    socialismo, come Anatoli Lunacharsky e Leo
    Jogiches. Contro il nazionalismo del Partito
    Socialista Polacco (PPS) creò, nel 1893, assieme
    a Leo Jogiches e Julian Marchlewski, la rivista
    Sprawa Robotnicza (La causa dei lavoratori).
    Riteneva che l'indipendenza della Polonia sarebbe
    stata possibile solo tramite una rivoluzione in
    Germania, Austria e Russia, e che la lotta contro
    il capitalismo fosse più importante
    dell'indipendenza. Negava il diritto di
    autodeterminazione delle nazioni, in disaccordo
    con Lenin.
  • Nel 1897 ottenne la cittadinanza tedesca e l'anno
    successivo aderì al Partito Socialdemocratico. Il
    Partito Socialdemocratico Tedesco (SPD), cui Rosa
    si iscrisse, era, prima del 1914, il più forte
    partito socialista d'Europa ed il suo segretario
    Karl Kautsky era considerato l'erede ed il
    continuatore di Marx ed Engels, il detentore ed
    il custode della autentica dottrina marxista, del
    marxismo più "puro" ed ortodosso.È a fianco di
    Kautsky che Rosa Luxemburg condusse la polemica
    con i riformisti, quando nel suo scritto
    intitolato Riforma sociale o rivoluzione? (1899)
    prese risolutamente posizione per il secondo
    termine dell'alternativa. Nella sua difesa del
    marxismo "classico" contro il revisionismo
    riformista, Rosa introdusse però alcune
    importanti note personali interamente suo è
    l'accento sulla creatività delle masse, sulla
    loro spontaneità rivoluzionaria che i dirigenti
    del partito operaio non devono né forzare, né
    reprimere o bloccare in una "camicia di forza
    burocratica".
  • Per Rosa, il compito del partito è quello di
    indicare la via, ma l'iniziativa storica non
    spetta ad esso, bensì alle masse anche i passi
    falsi di un reale movimento operaio sono
    storicamente più utili dell'infallibilità del
    miglior comitato centrale. Fece parte del fronte
    pacifista all'inizio della prima guerra mondiale
    e assieme a Karl Liebknecht, nel 1915, creò il
    Gruppo Internazionale, che sarebbe diventato in
    seguito la Lega Spartachista. Questa fece parte
    in un primo tempo del Partito Socialdemocratico e
    poi del Partito Socialdemocratico Indipendente,
    prima di divenire il nucleo del Partito Comunista
    Tedesco.

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  • Il 28 giugno 1916 la Luxemburg, assieme a Karl
    Liebknecht, venne arrestata dopo il fallimento di
    uno sciopero internazionale e condannata a due
    anni di reclusione. Durante questo periodo
    scrisse diversi articoli, compreso La Rivoluzione
    Russa, che fa riferimento al pericolo di una
    dittatura bolscevica in Russia, e anche il
    cosiddetto Pamphlet Junius, che contiene la
    nota espressione socialismo o barbarie, che sta
    ad indicare che in futuro gli unici esiti
    possibili saranno l'instaurazione della società
    socialista o la barbarie.1
  • Sullo stesso argomento è notevole la breve opera,
    pubblicata postuma, La rivoluzione russa. Un
    esame critico (recentemente ripubblicata in
    italiano in un'edizione a cura di R. Massari,
    Bolsena 2004).
  • In questo scritto la Luxemburg esalta il coraggio
    dei bolscevichi che in condizioni difficilissime,
    quasi disperate, hanno osato lanciare la parola
    d'ordine dell'insurrezione, e contrappone questo
    coraggio alla pusillanimità dei socialdemocratici
    tedeschi che si sono resi complici del
    militarismo del loro governo.
  • Per Rosa, l'unica possibilità di salvezza per la
    rivoluzione russa è che il proletariato europeo,
    stimolato dall'esempio dei russi, si sollevi a
    sua volta non solo non è possibile realizzare
    una società socialista in un solo paese, per di
    più arretrato come la Russia, ma la situazione di
    isolamento e di difficoltà oggettiva in cui si
    trovano i bolscevichi li costringe, secondo la
    Luxemburg, a commettere degli errori, ad attuare
    delle misure che non vanno in direzione del
    socialismo.
  • Rosa Luxemburg critica in particolare
    l'abolizione delle libertà democratiche senza
    libertà di stampa, senza diritto d'associazione e
    di riunione, la rivoluzione non può andare
    avanti, perché questi diritti sono uno strumento
    indispensabile per l'auto-educazione politica
    delle masse popolari. I bolscevichi hanno
    istituito i Soviet come organismo rappresentativo
    delle masse lavoratrici "ma col soffocamento
    della vita politica in tutto il paese - scrive
    Rosa - anche la vita dei soviet non potrà
    sfuggire a una paralisi sempre più estesa. Senza
    elezioni generali, libertà di stampa e di
    riunione illimitata, libera lotta d'opinione in
    ogni pubblica istituzione, la vita si spegne,
    diventa apparente e in essa l'unico elemento
    attivo rimane la burocrazia". Rosa Luxemburg
    condivide il principio della dittatura del
    proletariato, ma per lei "questa dittatura deve
    essere opera della classe, e non di una piccola
    minoranza di dirigenti in nome della classe".

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  • Nel 1918 si oppose alla cosiddetta Sollevazione
    Spartachista perché la riteneva avventurista, ed
    alla formazione del Partito Comunista Tedesco
    perché prematura. All'alba della "Rivolta di
    Gennaio", il 15 gennaio 1919, venne rapita ed in
    seguito assassinata, insieme con Liebknecht, dai
    soldati dei cosiddetti Freikorps, agli ordini del
    governo del socialdemocratico Friedrich Ebert.
  • Nel 1926, a lei e a Liebknecht venne dedicato un
    monumento di Ludwig Mies van der Rohe.
  •  

37
  • Lou von Salomé (San Pietroburgo, 12 febbraio 1861
    - Gottinga, 5 febbraio 1937) fu "la giovane e
    affascinante russa", che Friedrich Nietzsche
    conobbe nel 1882 e che probabilmente lo ispirò a
    creare le prime due parti della sua opera più
    importante Così parlò Zarathustra.
  • Lou von Salomé naque il 12 febbraio 1861 a
    S.Pietroburgo nella famiglia di un generale
    russo, d'origine tedesca. A parte Lou, nella
    famiglia c'erano altri cinque fratelli, che
    parlavano sia francese che tedesco, anche se il
    generale considerava se stesso un gran patriota.
  • Dopo la morte di Nietzsche due donne pubblicarono
    le loro memorie Elisabeth Förster-Nietzsche e
    Lou Andreas von Salomé.
  • Alcuni chiamarono Lou "La Grande Rivoluzione
    Russa" nella vita di Nietzsche. Di lei era
    innamorato anche il poeta Rilke. Lei elogiava
    particolarmente il padre della psicoanalisi
    Sigmund Freud ed era una profonda conoscitrice di
    Henrik Ibsen, Lev Nikolaevic Tolstoj, Ivan
    Sergeyevich Turgenev, Richard Wagner, ecc. Lei,
    che fu vergine fino all'età di trent'anni, dopo
    aver avuto finalmente la prima esperienza intima,
    scrisse un libro che divenne un vero bestseller
    nei paesi europei, "Erotica".
  • Si interessò a lungo di psicoanalisi, e rimase a
    lungo in contatto con i circoli psicoanalitici ed
    alcuni dei più noti psicoanalisti dell'epoca (tra
    cui Sandor Ferenczi e Viktor Tausk, con cui ebbe
    una relazione sentimentale).
  • Nel 1882, Friedrich Nietzsche, trentottenne,
    conobbe Lou Andreas Salomé, che all'epoca aveva
    solo 21 anni. Lou Andreas Salomé voleva costruire
    una piccola comune intelettuale, una specie di
    "trinità" filosofica tra lei, Nietzsche e l'amico
    Paul Rée, di 32 anni. Nietzsche, innamorato della
    "giovane e affascinante russa", volle sposarla,
    ma ottenne solo il rifiuto. Deluso nelle sue
    aspettative, in una grande depressione Nietzsche
    scrisse la prima parte del libro Così parlò
    Zarathustra.

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Movimento delle suffragette
  • Movimento sorto in Gran Bretagna alla fine
    dell'Ottocento per ottenere il suffragio
    elettorale femminile. Pronunciamenti in favore
    del voto femminile si erano avuti in Francia e in
    Inghilterra alla fine del XVIII secolo, ma un
    movimento di donne nacque in Inghilterra solo nel
    secolo successivo. Ottenuto il voto municipale
    (1869) e di contea (1880), esso si pose
    l'obiettivo del voto per il parlamento. Nel 1897
    il movimento si strutturò nelle National Union of
    Women's Suffrage Societies. Il rifiuto di
    concedere l'estensione del voto femminile portò
    Emmeline Pankhurst a fondare nel 1903 un
    movimento che venne definito "militante"
    l'Unione nazionale sociale e politica delle
    donne. Questo si fece promotore di agitazioni
    culminate in numerosi arresti. Tale movimento fu
    definito delle "suffragette" in contrapposizione
    a quello delle "suffragiste" che perseguiva lo
    stesso obiettivo con metodi più moderati.
    Interrotte le proteste nel 1914 per contribuire
    alla causa nazionale, nel 1918 le donne sopra i
    trent'anni furono ammesse al voto politico e nel
    1928 il suffragio fu esteso a tutte le donne.
    Anche negli Stati uniti si formarono dal 1869
    movimenti analoghi che riuscirono a ottenere il
    suffragio nel 1920. Il movimento statunitense
    diede vita anche all'Alleanza internazionale per
    il suffragio della donna. Ma il primo paese in
    cui le donne ottennero il diritto di voto fu
    l'Australia, nel 1903.

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(No Transcript)
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(No Transcript)
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Emmeline Pankhurst
  • Emmeline Pankhurst (Manchester 1858 - Londra
    1928) fu una femminista inglese che guidò il
    movimento suffragista femminile inglese.
  • Nel 1894 ottenne per le donne sposate il diritto
    al voto nelle elezioni locali. Arrestata e
    processata diverse volte, riuscì con la sua
    incessante attività ad assicurare fondamentali
    diritti politici a tutte le donne inglesi, come
    il suffragio femminile per la camera dei Comuni
    nel 1918.

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Movimento delle suffragiste
  • La richiesta del suffragio femminile venne
    avanzata per la prima volta nel 1848 alla
    Convenzione di Seneca Falls e nel 1869 venne
    fondata la National Woman Suffrage Association
    (Nwsa, Associazione nazionale femminile per il
    suffragio). Il quindicesimo emendamento della
    Costituzione, che nel 1869 riconobbe il diritto
    di voto ai neri ma non alle donne, provocò
    scontento e divisione tra le appartenenti al
    movimento suffragista. Si formarono due
    organizzazioni
  • la più conservatrice American Woman Suffrage
    Association, guidata da Lucy Stone, che decise di
    appoggiare l'emendamento,
  • e la radicale Nwsa che ruppe i suoi legami con
    gli abolizionisti e ammise soltanto donne tra i
    suoi membri.
  • La prima ebbe centro a Boston e cercò, in
    particolare attraverso la pubblicazione della
    rivista "Woman's Journal", di diffondere l'idea
    del suffragio femminile.
  • La seconda, con base a New York, fece del diritto
    al voto l'obiettivo di un programma per la parità
    dei diritti in ogni campo, occupandosi nel
    settimanale "The Revolution" di temi sociali
    scottant
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