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LA DESTINAZIONE TURISTICA DI SUCCESSO

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JOSEP EJARQUE LA DESTINAZIONE TURISTICA DI SUCCESSO Sociologia del Turismo Prof. Nicol Costa 1 Che cos una destinazione turistica 1.1 Per tentativi Mancanza di ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: LA DESTINAZIONE TURISTICA DI SUCCESSO


1
LA DESTINAZIONE TURISTICA DI SUCCESSO
  • JOSEP EJARQUE

Sociologia del Turismo Prof. Nicolò Costa
2
1 Che cosè una destinazione turistica1.1 Per
tentativi
  • Mancanza di una solida tradizione culturale e
    accademica nel settore privo di approcci teorici.
  • Modi di fare improvvisati
  • Passare allapproccio scientifico
  • 1.2 Prima idea il turismo è business
  • Fare turismo significa fare affari, il turismo ha
    un suo mercato, con regole precise.
  • Lattività turistica richiede strategie e
    capacità organizzativa.

3
1.3 Gli elementi della destinazione turistica
  • La destinazione turistica è un insieme di risorse
    che hanno una capacità di attrazione per il
    viaggiatore che è indotto a raggiungerla.
  • Non bastano musei e monumenti per fare di una
    località una destinazione turistica, occorrono i
    servizi
  • e, più in generale, organizzazione.

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Il modello di Tamma
  • Dal punto di vista dellorganizzazione le
    destinazioni turistiche possono presentarsi in
    tre modi
  • Il modello one to one, o di frammentazione la
    destinazione è priva di una propria proposta sul
    mercato il visitatore deve adoperarsi per
    cercare tutti i servizi che gli interessano.
  • Il modello package o di dipendenza
    lorganizzazione del viaggio ricade interamente
    nelle mani del t.o. che lo organizza il viaggio
    perde in personalizzazione.
  • Il modello network o di integrazione corrisponde
    al sistema, cioè alla creazione di un intreccio
    di servizi connessi allinterno di una rete
    locale di offerta efficace ed efficiente.

5
1.5 La costruzione dellofferta
  • Lofferta della città va costruita, ogni centro
    urbano è un contenitore che va riempito,
    necessario integrare gli elementi dellofferta.
  • Keller Lindustria turistica ha un costante
    bisogno di posizionare le destinazioni
    nellodierno mercato globale. Il turismo
    beneficia degli eventi in molti modi.
  • Esempio i megaeventi ricostruiscono unimmagine
    positiva della città.
  • 1.6 Conoscere e soddisfare il cliente
  • Il cliente va conosciuto per capirne i bisogni e
    le aspettative
  • Il cliente va soddisfatto perché (Kotler) i
    clienti soddisfatti acquistano di più il costo
    per servire un cliente abituale è minore il loro
    passaparola è positivo sono meno sensibili
    allaumento dei prezzi.

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2 La strategia della destinazione turistica2.1
Il prodotto turistico e i sistemi di offerta
  • I sistemi di offerta turistica
  • Economia locale
  • Società (popolazione locale)
  • Attrazione
  • Visibilità e accessibilità della destinazione.
  • Un prodotto turistico è costituito da risorse che
    devono essere integrate da un servizio.
  • 2.2 Dalle quattro S alle tre L
  • landscape, leisure e learning.

7
2.3 Personalizzare la standardizzazione
  • Rifiuto dei pacchetti standard, attualmente le
    richieste dei viaggiatori sono molto articolate.
  • Esempio Your holiday, your choice FAI RICERCA SUI
    T.O. CHE OFFRONO PACCHETTI PERSONALIZZATI
  • Il marchio è una forma di personalizzazione del
    prodotto.
  • 2.4 Il valore del tempo
  • Lodierna domanda turistica è alla ricerca del
    value for money ma anche del value for time.

8
2.6 Il prezzo
  • Il turismo è diventato unattività ordinaria, da
    ripetere a più riprese attenzione
    maggiore al rapporto qualità-prezzo.
  • Il cliente vuole chiarezza.
  • 2.7 Le destinazioni da contenitori a insieme di
    contenuti
  • Le destinazioni che offrono prodotti
    garantiscono al visitatore una serie di
    prestazioni, diverse possibilità di attività e un
    prezzo di riferimento.
  • Pochi casi in Italia oltre Rimini.

9
2.8 La strategia della destinazione
  • Lassortimento è laltro fattore senza il quale
    non esisterebbe la destinazione turistica di
    successo.
  • Il turista deve essere opportunamente stimolato.
  • La city card come strumento di stimolo a girare e
    scoprire in modo attivo ma veicolato
    dalloperatore in modo strategico.
  • ESERCITAZIONE ELENCA ALTRI TIPI DI STRUMENTI
    UTILIZZATI DAGLI OPERATORI IN MODO STRATEGICO.

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2.10 Lanalisi delle destinazioni turistiche
  • Suddivisione rispetto alla meta
  • Mete finali costituiscono lo scopo del viaggio
  • Mete di transito ci si deve passare per arrivare
    altrove
  • Mete regionali vicine e con precisi elementi di
    interesse.

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  • Diverse tipologie rispetto alla mobilità
  • Destinazione unica costituisce la sola meta di
    un viaggio, presenta unofferta molto ampia.
  • Destinazione di base ci si reca in quanto
    suscita interesse, per poi partire verso altre
    destinazioni.
  • Destinazione come parte di un circuito località
    da cui si transita per recarsi verso altre mete
    la permanenza è breve, il numero dei turisti può
    essere elevato.
  • Destinazioni di percorsi tematici hanno in
    comune gli elementi che inducono al viaggio.
  • Ognuna di queste ha tempi e necessità
    organizzative diverse.

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  • Destinazioni in base al tipo di attività
    prevalente svolta dal turista in una località
  • Destinazione affari.
  • Leisure.
  • Sole e mare.
  • Montagna.
  • Destinazioni rurali.
  • Nuove destinazioni (turismo ambientale, special
    interest).
  • Destinazioni esotiche o esclusive.

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3 La creazione del prodotto3.1 Le componenti
dellofferta
  • Formula base della destinazione turistica

Immagine notorietà Prodotto adattato al
mercato
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  • Nove tappe per costruire il prodotto-destinazione
  • Definire il prodotto.
  • Analizzare il mercato.
  • Analizzare linterno.
  • Lanalisi degli elementi del prodotto.
  • Definizione degli obiettivi.
  • Posizionamento sul mercato.
  • La politica di marketing.
  • Lorganizzazione della destinazione.
  • La formazione.

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3.2 I pull factor
  • Pull factor fattori di attrazione
  • Le risorse elementi di attrazione che inducono
    il viaggiatore a spostarsi.
  • I dintorni immediati arricchiscono lofferta
    totale della destinazione.
  • La popolazione locale lospitalità è una
    componente alla base di una destinazione che
    vuole accogliere turisti.
  • Animazione e ambiente una città deve dare
    limpressione di essere frequentata da persone
    che vivono bene.

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  • 5. Strutture di divertimento valore aggiunto
    notevole per lo sviluppo di un turismo di
    qualità.
  • 6. Strutture ricettive la scelta dellalbergo
    non preminente per il turista, giusto rapporto
    qualità-prezzo.
  • 7. Sistemi di trasporto potente strumento
    di amplificazione del prodotto destinazione.
  • Immagine il turista cerca di acquisire valore
    per il tempo e il denaro che ha speso.

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Dal prodotto allofferta turistica.
18
3.3 I tre livelli del prodotto turistico

1. Il suo nucleo di prodotto
2. La parte tangibile (servizi)
3. Valore aggiunto
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3.4 La perdita di competitività e reingegneria
del prodotto
  • Maturità della località turistica
    (invecchiamento)
  • Competitori più innovativi con proposte vincenti
  • Di conseguenza
  • Lofferta deve essere organizzata sulla base di
    ciò che il cliente può scegliere, modificando
    lofferta sulla base della nuova domanda.
  • Il prodotto va rimodellato creando nuovi prodotti
    turistici, nuovi itinerari e forme di animazione.
  • 3.6 Le fasi del rinnovo attenersi alla seguente
    regola
  • La destinazione deve sapersi concentrare su un
    numero limitato di segmenti di domanda,
    esaminando attentamente a quale tipo di turista
    si rivolge, verificando la compatibilità dei
    diversi segmenti ed eliminando i fattori negativi.

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  • Cresce il city break, soprattutto fra tedeschi e
    americani.

21
  • Tendenza dei turisti del nostro paese a ridurre
    i viaggi nel periodo estivo, progressiva
    suddivisione dei viaggi in diversi periodi
    dellanno, incrementando gli short break.

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Il turismo culturale
  • Nonostante l1, le motivazioni culturali sono
    un segmento rilevante se collegati al 16 delle
    città darte

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  • La richiesta di cultura è elevata e ha un peso
    considerevole per lItalia.
  • Secondo lENIT, lItalia è una destinazione che
    viene scelta per motivi culturali nel 53 dei
    casi.

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  • Notevole cambiamento nel modo di intendere il
    viaggio culturale nel corso dellultimo decennio.
  • Il turismo culturale è diventato anche il motore
    per lo sviluppo di destinazioni finora trascurate
    dai flussi.

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Cultura e turismo un binomio inscindibile?
  • Il bisogno di cultura genera turismo, aiuta la
    destagionalizzazione, prolunga le permanenze.
  • Il bisogno di turismo genera cultura musei,
    monumenti e siti archeologici hanno un maggior
    numero di visitatori, la cultura è finalmente
    messa a disposizione di tutti.
  • Il prodotto
  • Lofferta culturale deve curare la disponibilità
    (orari flessibili), visibilità, accessibilità,
    capacità di accoglienza, servizi connessi
  • Il prodotto diventa offerta con la
    commercializzazione, che passa anche attraverso
    la definizione del prezzo.

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La destagionalizzazione è possibile?
  • La possibilità di avere voli a tutte le tariffe
    contribuisce a mantenere i flussi di viaggiatori
    durante tutto lanno.
  • Importante è che il lavoro sia disincronizzato.

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4.5 Il turismo marino
  • Si tratta di un turismo maturo, la cui domanda si
    sta rinnovando, es. Rimini.
  • Da una domanda indifferenziata, di massa e
    universale che cercava solo riposo e benessere si
    è passati a una domanda molto frammentata, che
    cerca esperienze e nuove motivazioni.

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5 Lo sviluppo della destinazione turistica5.1 Il
turismo come opzione di sviluppo
  • Ci sono situazioni nelle quali il turismo
    costituisce il principale elemento di sviluppo,
    altre destinazioni utilizzano il turismo come un
    elemento di complementarietà della loro attività
    economica.
  • FARE ESEMPI DI LOCALITA CHE UTILIZZANO IL
    TURISMO COME ELEMENTO DI COMPLEMENTARIETA.

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  • 5.2 Gli effetti del turismo
  • Tre ambiti di osservazione dei movimenti
    turistici
  • Economico Turismo è unattività labour
    intensive, ad alta intensità occupazionale.
    Laccresciuto flusso di visitatori può causare
    danni.
  • Laspetto socio-culturale costruzione di nuove
    infrastrutture, recupero delle tradizioni, ma lo
    scontro con altre culture non è sempre
    positivo.
  • Laspetto ambientale il turismo ha spesso
    provocato danni ad aree di grande bellezza, ma
    oggi il turismo è sempre più responsabile e le
    amministrazioni locali attuano i principi del
    turismo sostenibile.

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  • 5.3 La costruzione della destinazione
  • Ottenere il massimo dei benefici limitando gli
    effetti negativi che il turismo può provocare.
  • INDIVIDUARE GLI EFFETTI NEGATIVI CHE IL TURISMO
    PUO PROVOCARE.
  • Fattori fondamentali che il gestore di una
    destinazione deve considerare quello che viene
    offerto, la domanda del cliente e la tipologia
    del turismo che sceglie la destinazione. SPIEGA
    PERCHE E IMPORTANTE LA SEGMENTAZIONE DEI
    TURISTI NELLA FASE DI PROGETTAZIONE DI UN STL.

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5.4 Il miglior rapporto costi/benefici
  • Necessario incentivare le attività che presentino
    risultati il più possibile durevoli.
    Indispensabile privilegiare i consumi che
    utilizzano fornitori locali.
  • Compito del management della destinazione è
    attivare le amministrazioni per far sì che
    agevolino lintervento degli imprenditori locali,
    che vanno sensibilizzati rispetto alle
    potenzialità che il turismo presenta e stimolati
    a creare partnership.
  • Formazione del personale .
  • Ruolo fondamentale dei residenti.

32
5.5 Il ciclo di vita della destinazione Introduzi
one, coinvolgimento, sviluppo, consolidamento,
maturità SPIEGA PERCHE IL MODELLO E SUPERATO
CONFRONTANDOLO CON IL MODELLO FLUSSO-REGOLAZIONE
DEL LIBRO DI COSTA.
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6 La diagnostica della destinazione6.1 Prima di
tutto conoscersi
  • Conoscenza degli elementi che compongono
    lofferta, analisi seria e approfondita delle
    debolezze e dei punti di forza della
    destinazione.
  • 6.2 Analisi del territorio
  • Analizzare gli aspetti geografici, ambientali e
    fisici.
  • 6.3 Analisi della popolazione locale
  • Stile di vita, tradizioni, musica, folklore,
    artigianato, livello di partecipazione dei
    cittadini agli eventi locali, livello di coesione
    sociale.
  • 6.4 Lanalisi della turisticità
  • Verificare limpatto del turismo sul territorio e
    sulla popolazione, valutare le potenzialità
    economiche tenendo conto delle ricadute.

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6.5 Limmagine percepita e limmagine proiettata
  • Valutazione dellimmagine che il pubblico e il
    mercato associano alla destinazione.
  • Limmagine percepita è quella che il turista ha
    di una destinazione.
  • 6.6 Le risorse turistiche
  • Due tipologie risorse principali, di supporto
    e/o secondarie, classificate e catalogate in
    base alla loro natura. SPIEGA PERCHE E
    IMPORTANTE EFFETTUARE IL CENSIMENTO DELLE
    RISORSE.

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Esempio
36
Esempio
37
Esempio
38
6.7 Laudit della destinazione turistica
  • Fondamentale per definire la strategia di
    sviluppo turistico della destinazione, per poter
    decidere quali iniziative adottare.
  • Due fasi redazione di un elenco di tutte le
    risorse disponibili realizzazione di unanalisi
    di queste in base a interesse, appeal e qualità
    che presentano.

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Analisi swot
  • Lanalisi SWOT individua i punti di forza e
    debolezza.

Strengthnesses Forza Weaknesses debolezza
Opportunities opportunità Threats Minacce
40
6.7.4 Lorganizzazione dellofferta
  • Necessario tener conto delle richieste e delle
    esigenze del cliente.
  • Creare un sistema integrato che permetta al
    visitatore un utilizzo ottimale del luogo che
    visita.
  • 6.8 La scelta del tipo di destinazione
  • Definire che tipo di destinazione si desidera
    creare.
  • Una buona destinazione deve possedere le cinque
    A
  • Attractions, accessibility, amenities (servizi
    pubblici), accommodation, activities.
  • Scegliere il tipo di turismo che si vuol
    costruire.

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  • Scegliere fra turismo organizzato e individuale
    il primo amplia le stagioni ma è meno
    remunerativo rispetto al secondo.
  • Scegliere fra destinazione leisure, affari,
    mare, montagna

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  • Quale strategia

Strategia differenziata Lavorare su più segmenti Incremento dei costi Perdita delle economie di scala
Strategia non differenziata Lavorare su tutto il mercato Apporta valore e benefici generici Canale distributivo non specializzato, pubblicità di massa
Strategia concentrata Lavorare su un unico segmento Acquisire grande conoscenza del mercato Crescita limitata e eccessiva dipendenza dal segmento scelto
43
7 Quali turisti per la destinazione?7.1 La
selezione del target
  • Non ci sono destinazioni turistiche che si
    possono adattare a tutti i tipi di turismo.
  • Il turismo va sempre più verso una
    personalizzazione dellofferta, il consumatore
    richiede qualità nel servizio e nelle
    prestazioni.

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La scelta del target quattro fasi
  • Lidentificazione dei gruppi occorre distinguere
    tra escursionisti o day tripper, visitatori, VFR,
    turista individuale, gruppi
  • Distinguere il turismo interno o domestico
    da quello esterno impatto economico è diverso,
    le azioni promozionali e di commercializzazione
    dovranno essere diverse.

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2. I profili dei target occorre conoscere i
comportamenti del cliente per sviluppare
strategie di marketing adeguate.
  • Il turista compie le sue scelte sulla base di
    elementi personali e sociali non sempre
    facilmente controllabili.
  • La conoscenza del processo decisionale è di
    grande importanza per chi gestisce una
    destinazione.
  • Vanno isolati tre momenti come compie la
    decisione dacquisto, come consuma la sua
    vacanza, come utilizza i servizi.

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  • Il turista organizzato e individuale hanno due
    modi di operare diversi.

Turista organizzato Elemento importante prezzo Acquista pacchetti turistici in agenzia, conta la descrizione che trova nella brochure
Turista individuale Personalizzazione dellofferta Acquista in base alle sue preferenze, esigenze, attitudini e esperienze
47
Esempio
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  • 3. La scelta dei target più adatti e convenienti
    per la destinazione
  • Non si possono miscelare target incompatibili
    fra loro, es se si punta sul turismo edonistico
    si deve rinunciare alle famiglie, se si cerca di
    attrarre giovani si deve fare a meno degli ospiti
    della terza età.
  • La scelta deve tenere conto delle opportunità di
    mercato e della situazione sociale esistente.

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Esempi
50
  • 4. La costruzione di un portafoglio di turisti
    adeguato per la destinazione, da definire
    allinterno di una visione strategica
  • Il gestore della destinazione è così in grado di
    scegliere i diversi target che dovranno formare
    il suo portafoglio clienti.

51
Esempio
52
8 Il piano di sviluppo8.1 Essere competitivi
  • Realizzare un piano di sviluppo significa
    sfruttare al meglio tutte le opportunità e le
    possibilità turistiche che essa presenta.
  • E necessaria creatività, sensibilità e
    conoscenza dei mercati-obiettivo.
  • La pianificazione strategica deve basarsi su
    alcune linee guida.
  • Obiettivo fondamentale rendere la destinazione
    competitiva in un mercato sempre più
    concorrenziale.

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  • Occorre tenere conto del vantaggio competitivo
    (capacità della destinazione di mantenere e
    migliorare il suo ruolo sul mercato) e
    comparativo (confronto fra i prezzi).
  • Porter quattro fattori in base ai quali viene
    definito il livello di competitività
  • I fattori produttivi
  • La struttura produttiva
  • La domanda
  • La situazione economica della destinazione.

54
8.2 La preparazione del piano di sviluppo
55
8.3 La gerarchia degli obiettivi
  • Definire la missione è il punto di partenza
    nella formulazione della strategia della
    destinazione e definisce il suo modo di essere e
    di presentarsi al pubblico.
  • Definire obiettivi e scopi, quantificando anche
    un tetto massimo, per evitare danni ambientali.
  • Definire le strategie, senza mai perdere di vista
    il fatto che una destinazione è un sistema
    composto da una molteplicità di fattori che vanno
    costantemente monitorati.
  • Definire il programma dazione, ovvero decidere
    che cosa e come fare.

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9 Promuovere la destinazione9.1 Promozione è
comunicazione
  • Promuovere significa comunicare con i potenziali
    consumatori per cercare di convincerli che
    lofferta proposta è in grado di soddisfarne le
    esigenze.
  • Diversi strumenti dalle fiere ai manifesti
    diverse strategie pushspingere i venditori
    pulltrainare il consumatore.

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(No Transcript)
58
(No Transcript)
59
(No Transcript)
60
10 Comunicare la destinazione10.1 Il piano di
comunicazione
  • La comunicazione deve essere pianificata da
    professionisti che sappiano trovare elementi di
    differenziazione e attrazione tali da fare
    emergere la destinazione sulle altre.
  • Obiettivo rafforzare la percezione del prodotto
    e trasmettere la proposta in termini di valore.
  • Strumenti tradizionali, direct marketing e
    strumenti alternativi (web, TV interattiva)
  • Scegliere attentamente i destinatari dei
    messaggi. Si può trattare di intermediari,
    organizzatori di congressi, agenti di viaggio,
    banconisti, opinion leader o consumatori finali.

61
(No Transcript)
62
10.2 Il ruolo del materiale cartaceo
  • Rimane ancora uno strumento importante di
    marketing e promozione turistica.
  • Aspetti da non sottovalutare dimensioni,
    pesantezza, costi di spedizione, quantità di
    informazione
  • Brochure di accoglienza destinate ai turisti già
    sul posto, devono indurre a consumare il più
    possibile.
  • Brochure promozionali Devono convincere i
    potenziali consumatori a visitare la località
    devono coincidere con i desideri di immagine,
    status, qualità che il turista si prefigge.
  • Pubblicazioni illustrate libri, possibilmente
    con carta di ottima qualità e belle fotografie.

63
10.3 I nuovi materiali promozionali
  • Il marketing elettronico (CD-ROM, DVD)
    costituisce una nuova opportunità il venditore
    presenta i suoi prodotti attraverso la rete di
    comunicazione al cliente potenziale, anche da
    casa propria.
  • 10.4 Il ruolo dei media
  • Due grandi categorie di mezzi di comunicazione di
    massa che si occupano di turismo i travel media
    e i media non turistici.
  • Pubblicità indiretta tramite fiction televisive.
  • Una DMO deve intrattenere buoni rapporti coi
    giornalisti.
  • Lutilizzo della guide turistiche cresce
    necessario che la DMO fornisca materiale
    fotografico e di informazione, continuamente
    aggiornato, a chi le pubblica.

64
11 Vendere la destinazione11.1 Distribuzione
diretta e indiretta
  • Ricordarsi che il nuovo turista ama scegliere e
    autorganizzarsi.
  • Il passo necessario è trasformare il
    prodotto-destinazione in offerta, ossia
    presentare il prezzo.
  • Poi, inserire la destinazione nel sistema di
    distribuzione e commercializzazione, in modo
    diretto (senza intermediazione) o indiretto (meno
    vantaggioso).

65
11.5 Le politiche di vendita
  • La DMO deve favorire lincontro dei diversi
    attori del sistema e creare una politica
    commerciale facendo cogliere alle imprese
    interessate la validità e il vantaggio nel
    partecipare.
  • Es. creazione di un proprio portale, iscrizione
    in portali gestiti da altre organizzazioni,
    stipulazione di accordi, patti, creazione di un
    call centre, costituzione di un consorzio
  • 11.6 La vendita a mezzo di intermediari
  • Canale corto dal produttore al
    cliente/consumatore, passando per lagente di
    viaggio o lufficio del turismo il call centre
    Internet.
  • Canale lungo tour operator che assembla i
    prodotti e lagenzia che li offre sul mercato
    PCO, MPI club di prodotti di special interest

66
11.7 Quale canale scegliere?
  • La DMO dovrà cercare di rivolgersi al mercato
    utilizzando il maggior numero possibile di
    alternative.
  • Commercializzazione intensiva posizionare la
    destinazione sul massimo dei canali possibili,
    con lo scopo di massimizzare il potenziale
    turistico.
  • Commercializzazione esclusiva utilizzare pochi
    canali di vendita per garantire la
    specializzazione del prodotto.
  • Commercializzazione selettiva creare un mix una
    parte dellofferta passa attraverso i t.o.,
    unaltra per i clienti individuali, unaltra a un
    ambito associativo ecc.

67
11.8 Vendita della destinazione e tour operator
  • Tour operator
  • Vantaggi
  • Assicurano stagione più lunga
  • Assicurano una ricaduta
  • positiva sul settore ricettivo
  • Il flusso è più costante
  • Il numero dei visitatori sale
  • Prenotazioni anticipate
  • Comparsa della località nei
  • cataloghi.
  • Svantaggi
  • Conosce e controlla la domanda
  • Portano a un turismo di massa (mira alla
    quantità)
  • Creano dipendenza
  • Non tutti i t.o. sono adatti alla destinazione.

68
DMO e t.o.
  • Esistono almeno due tipi di t.o. generalisti o
    di massa e specialisti o di nicchia.
  • Per avere successo la DMO deve ragionare con il
    t.o. per scegliere il canale adatto ai propri
    clienti.
  • La DMO deve facilitare i contatti tra i t.o. e
    gli hotel, devono definire insieme il prezzo e
    inoltre lazione promozionale.
  • La DMO deve collaborare per il lancio e il
    posizionamento della località attraverso azioni
    di co-marketing.

69
13 La gestione dellaccoglienza13.1
Linformazione attiva
  • Da un atteggiamento passivo ad uno attivo.
    Esempio da centri dinformazione che attendono i
    turisti e cercano di rispondere alle loro
    richieste a centri daccoglienza organi attivi
    della strategia complessiva del management della
    destinazione.
  • E necessario che gli addetti si attivino per
    svelare ai turisti le potenzialità della
    destinazione e che facciano di tutto per far sì
    che la loro esperienza sia soddisfacente. FARE
    CONFRONTI CON IL CONCETTO DI CITTA OSPITALE.

70
  • Non sono semplici uffici, perché è qui che si
    attuano le premesse per definire una relazione
    fra il visitatore e gli operatori del luogo.
  • Le attività

Investigazione e ricerca
Informazione
Vendita dei servizi e dei prodotti complementari
Promozione dellofferta e dei prodotti turistici
Attività di animazione
71
13.3 La struttura dei centri dinformazione
  • Il management della destinazione deve tener conto
    dellubicazione, degli orari di apertura e del
    personale dei centri dinformazione e
    accoglienza, compresa la struttura degli uffici,
    i quali rappresentano il primo momento di
    incontro fra turista e destinazione.
  • La segnaletica turistica
  • Da non sottovalutare la segnaletica turistica fa
    sentire a suo agio il visitatore, permette di
    identificare le risorse turistiche
    sottolineandone la loro importanza
  • Non bisogna utilizzare solo gli indicatori di
    direzione, ma anche cartelli con storie, leggende
    e curiosità che aumentano il livello qualitativo
    della visita.

72
13.5 Gli strumenti per la gestione dei flussi
  • La DMO deve soddisfare il turista (generando il
    passaparola positivo) e farlo spendere il più
    possibile.
  • attraverso
  • City card voucher prepagati che consentono di
    ottenere diverse tipologie di servizi molti
    benefici sia per il turista che per la
    destinazione.
  • Visite guidate aumenta la qualità della visita,
    è un servizio molto apprezzato in quanto aumenta
    lofferta, la qualifica e può allungare i tempi
    di permanenza dei visitatori.

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  • Sightseeing, boat trip e ogni servizio integrato
    di trasporto e visita.
  • Voucher e carnet di sconto raccolta di
    buoni-sconto per musei, negozi, bar, ristoranti,
    mostre, trasporti.

74
  • 13.6 I momenti della verità nellaccoglienza
  • I compiti della DMO continuano nel controllo
    della qualità del servizio.
  • Interattività e le 5 tappe Prima della partenza,
    larrivo, la permanenza, la partenza, il ricordo.
    SPIEGA PERCHE E IMPORTANTE CONOSCERE I
    COMORTAMENTI DEL CLIENTE ANCHE PRIMA DEL SUO
    ARRIVO NELLA DESTINAZIONE.

75
14 La gestione del sistema destinazione14.1 I
compiti della DMO
  • Fidelizzazione e passaparola risultano strumenti
    più convenienti per la DMO, in quanto acquisire
    nuovi clienti è più costoso e complicato.
  • In sostanza il compito di una DMO è quello di
    creare un sistema interconnesso e di garantirne
    il funzionamento.

76
14.3 La creazione del valore
  • La DMO deve aggiungere valore al prodotto
    turistico complessivo affinché la destinazione
    possa avere una identità distintiva.
  • Far sì che i servizi materialmente acquistati dal
    viaggiatore soddisfino le esigenze immateriali.
  • Generare autenticità concetto contrapposto a
    quello di omologazione, consiste nella ricerca di
    prodotti tipici di una destinazione la propria
    cultura, la gente, le abitudini sociali, la
    gastronomia
  • Generare qualità, innovazione e integrazione.

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  • La carta della qualità dellaccoglienza nei punti
    informativi di Torino è un esempio di creazione
    del valore aggiunto da parte della DMO.
  • Offrire unaccoglienza gentile ed efficace è tra
    gli obiettivi fondamentali affinché il turista
    possa ritenersi soddisfatto e quindi indotto a
    spendere di più, magari prolungando la
    permanenza, ritornare e generare un passaparola
    positivo.
  • Un punto da non sottovalutare è il coinvolgimento
    della popolazione locale, con la quale il turista
    instaura un contatto umano che deve essere
    assolutamente positivo.

78
E possibile inoltre, svolgere qualsiasi altro
tipo di esercitazione e/o ricerca che si ritiene
più interessante e utile ai fini dellesame.
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