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Escatologia - Lezione 27^

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Escatologia - Lezione 27^ Capitolo XI L escatologia 4) Grazie a Cristo e in Cristo, giunge a compimento ci che l uomo opera in questo mondo Cfr. – PowerPoint PPT presentation

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Title: Escatologia - Lezione 27^


1
Escatologia - Lezione 27
Capitolo XI Lescatologia
2
  • Signore, la morte è un mistero che sgomenta e non
    può non essere buono per il fatto che non lo
    capiamo.
  • Per non lasciarci travolgere bisogna andare di là
    con chi va, invece di fissare il vuoto che è
    rimasto di qua e che cerca d'inghiottirci.
  • In fondo, è pietà per noi, più che per i nostri,
    che sono nella pace eterna. Ancoriamo il cuore
    alla preghiera. Non cerchiamo di capire,
    amiamo... I morti vogliono questo da noi.
  • Primo Mazzolari

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  • Il corpo di Benjamin Franklin, tipografo
  • (come la copertina di un vecchio libro, usato nel
    suo contenuto e spogliato delle sue lettere e dei
    suoi ori) giace in questo luogo nutrimento per i
    vermi! L'opera non andrà tuttavia perduta,
    poiché, come lui credeva, essa apparirà
    nuovamente in una nuova e più bella edizione,
    riveduta e corretta dal suo Autore!

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  • Introduzione
  • Il passaggio dal
  • De Novissimi allEscatologia

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  • Il termine Novissimis indica ciò che è ultimo,
    oltre il quale non cè nulla.
  • Il termine escatologia è introdotto nel XVII sec.
    dal teologo luterano Abraham Calov
  • Definizione di questa parte della teologia
  • Lescatologia è la traduzione dellannuncio della
    fede circa il futuro definitivo delluomo, della
    sua storia e del suo mondo (in un sapere critico
    provvisorio) docta ignorantia futuri
  • (K. Rahner)

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  • Il manuale De Novissimi era strutturato su due
    parti
  • ? Il De Novissima hominis dove si considera il
    destino individuale della persona
  • la morte
  • il giudizio particolare
  • la retribuzione Inferno, Paradiso (Purgatorio?)
  • La retribuzione era la condizione intermedia per
    passare poi alla seconda parte
  • ? Il Novissima mundi dove si considera
  • a) la parusia
  • b) la risurrezione della carne
  • c) il giudizio universale
  • b) la palingenesi
    (trasformazione)
  • delluniverso

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  • Sullo sfondo sta una concezione e un procedere di
    tipo cronologico
  • ? morte persona?giudizio personale ?
  • destinazione
  • destinazione definitiva ? giudizio ?
    compiuta
  • del mondo

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  • Il trattato dava molte informazioni su tutti gli
    stati della morte e del post morte si poteva
    conoscere quasi tutto dellaldilà.
  • Nel 1949 Congar scrive che mancando di senso
    escatologico si era visto un insieme di cose
    poste dietro il velo della morte.
  • ? si affermò sempre più una vera e propria specie
    di fisica delle ultime cose.
  • Baus, ad esempio, nel XIX secolo tentò
    addirittura di calcolare il calore del fuoco
    dellinferno. In questa prospettiva un ruolo
    grande era giocato dalla curiosità verso questi
    temi. Curiosità peraltro legittima, come facevano
    ad es. le anime a scottarsi?

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  • Nel 1957 il testo di A. Piolanti testimonia
    questo modo di procedere (cfr. esempi vari) dove
    vi è una geografia dellaldilà (ricca di
    immaginario popolare) e dove questo trattato era
    una appendice della teologia
  • ?Interessante! La difficoltà sta in che tipo di
    razionalità (scientifica) riconoscere a queste
    asserzioni escatologiche?
  • Esempi tratti dal manuale del Piolanti
  • Il giudizio particolare
  • Il giudice è Cristo, non è necessario che
    Cristo si sposti in loco della morte del defunto.
    Il giudizio viene dato mentalmente

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  • 2) Le doti dei corpi gloriosi
  • si pensava che i corpi gloriosi fossero dotati di
    note particolari quali limpassibilità, la
    chiarezza, lagilità, la sottigliezza.
  • La più particolare è lagilità. È la dote per cui
    i corpi avrebbero potuto muoversi con celerità e
    rapidità senza essere ostacolati. Per
    giustificare questa dote si faceva riferimento a
  • Is 40,31Ma quanti sperano nel Signore
    riacquistano forza, mettono ali come aquile,
    corrono senza affannarsi, camminano senza
    stancarsi e a 1 Cor 15,42-44

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  • 3) Sul giudizio universale distingueva
  • Il modo il comando di Dio e lultimo squillo di
    tromba, con un suono sensibile che sveglierà
    tutti i morti. La sentenza conclusiva Venite a
    me benedetti dal Padre mio e allontanatevi da
    me (Mt 25,34.41) avverrà in modo sensibile, a
    voce, come nei tribunali.
  • Il luogo del giudizio non è indicato e quindi
    ignoto, ma è fisico tutti i morti correranno
    senza fatica.
  • ?Per Suarez è una pia opinione che tutti saranno
    radunati nella valle di Giosafat, che significa
    Dio che giudicherà.

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  • Queste sono idee tratte da un manuale del 1950,
    ricavate dalla Scrittura e dalla tradizione,
    senza però tener conto dei generi letterari, già
    riconosciuti dallenciclica Spiritus Paraclitus
    (?)
  • La Scrittura era una miniera dalla quale togliere
    materiale per la dogmatica.
  • Facevano scuola limmaginario guidato dalla paura
    e dalla fantasia

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  • Anche nella liturgia e nella predicazione
    lescatologia era presente ma solo in funzione
    morale
  • sollecitare la comunione dei santi, vivendo per
    i defunti alcune pratiche che li liberassero
    dalle pene del Purgatorio
  • incutere la paura dellInferno.

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  • Verso una nuova impostazione
  • ?Nel 1957 Von Balthasar scrisse un articolo dal
    titolo Escatologia Attorno allescatologia si
    muove tutta la riflessione teologica è il segno
    dei tempi della teologia contemporanea.
  • ?egli distingue lambito cattolico dallambito
    protestante nella teologia protestante
    lufficio escatologico fa le ore straordinarie,
    nella teologia cattolica invece lufficio è in
    via di ristrutturazione, con una trattazione
    simile a quella scolastica, con una vasta
    letteratura, ma senza casi degni di interesse.

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  • Da dove si muove il rinnovamento?
  • Allinizio del XX secolo nellambito protestante
    sintroduce la nuova tematica escatologica del
    Regno di Dio
  • trascendenza
  • Regno di Dio
  • immanenza

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  • Weiss e Sweitzer Gesù si aspettava lirruzione
    del regno di Dio già al suo tempo, ma poi ha
    visto che si è sbagliato e lha posta dopo la sua
    venuta lescatologia di Gesù è una escatologia
    conseguente
  • Dodd ritiene che Gesù annunciava una realtà
    trascendente, realtà che però si è resa già
    presente con la sua presenza e attività si ha a
    che fare con unescatologia realizzata
  • Jeremias mostra che nellannuncio di Gesù cè
    unescatologia realizzantesi, cè qui, è
    presente, ma anche si realizzerà in pienezza nel
    futuro. È il concetto del già e non ancora!

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  • nella linea del Regno di Dio gli sviluppi di
    Barth, Bultmann, Culmann
  • Il Regno di Dio è leschaton presenzializzato
  • lescatologia è lirruzione nella storia di una
    realtà trascendente
  • con Cristo è entrato nel tempo lattimo eterno
    purché diventiamo credenti
  • leternità non è collocata alla fine del tempo,
    ma combacia ogni attimo

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  • leschaton
  • è la trascendenza che è contemporanea ad
    ogni attimo e che può qualificare ogni attimo se
    da lei ci facciamo provocare ogni istante
  • (K. Barth)
  • le categorie escatologiche (futuro, eschaton,
    parusia, giudizio, risurrezione dai morti)
  • sono eventi che accadono anche oggi non è al
    termine la realizzazione, ma qui ed ora

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IL RAPPORTO TEMPO-ETERNITÀ schema
profano
ETERNITÀ
CRISTO DIETRO
?
24-4-2010
TEMPO
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  • Lescaton ? è realtà trascendente che fa
  • irruzione nella
    storia
  • che si accoglie con la fede
  • ? viene smentita la teologia per cui la storia
    trova un senso a partire dal compimento che è
    fuori-sopra la storia, invece il senso della
    storia è nel presente puntuale

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  • Rinnovamento nellambito cattolico tre nomi
  • ? Y. Congar in un articolo dedicato al Purgatorio
    nel 1949 critica le concezioni manualistiche che
    fondavano la dottrina in particolare sul passo di
  • Mt 5, 26 in verità ti dico, non uscirai di là
    prigione finché tu non abbia pagato fino
    allultimo spicciolo!
  • Nellesegesi di questo brano si trova
  • ? un cosismo escatologico qualcosa su come
    sarà lal di là

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  • Per Congar invece per capire il Mistero del
    Purgatorio (e tutte le asserzioni escatologiche)
    è necessario riflettere sul mistero pasquale e
    parusiaco ricentramento cristologico
  • Escatologia vista nella cornice del passaggio di
    Cristo al Padre che giunge a compimento come
    capo di tutto il corpo (Ef pleroma)
  • ? cè una dimensione collettiva del compimento
    e si capovolge lo schema del manuale che partiva
    dalla sorte individuale
  • ? in primo piano sta quindi una
  • ? escatologia collettiva

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  • ? H.U. von Balthasar (1957)
  • Egli mostra la necessità di de-cosmologizzare la
    escatologia
  • ? La fedeltà alla rivelazione e alla fede porta a
    liberare le asserzioni escatologiche da tutto ciò
    che portavano con sé di fisico, che è prettamente
    del mondo
  • lescatologia va pensata cristologicamente
    (recependo listanza di Barth)
  • gli escata (paradiso, inferno) non sono più
    eventi tragici che devono accadere e non sono
    pensati in modo figurativo
  • tutta la teologia è connotata dalla dimensione
    escatologica (non basta aggiungere un capitoletto
    finale)

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  • ? J. Danielou riprende la dimensione
    storica-cronologica
  • il cristianesimo non è solo incarnazione (cioè
    immerso nella storia) ma è in primis escatologia
    (cioè oltre la storia)
  • il cristianesimo non è solo rivelazione
    dellincar-nazione, ma rivelazione del tempo
    escatolo-gico lultima fase del processo storico
  • ci troviamo già nel tempo escatologico (cfr
    Culmann)
  • lescatologia è la novità che si introduce nella
    storia con levento Cristo la storia ha già
    preso il suo orientamento definitivo

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  • il cristianesimo in questa prospettiva appare
    come la conclusione della storia in rapporto a
    esso tutto è superato, poiché Cristo è già il
    definitivo
  • Il cristianesimo è la verità definitiva viene
    reintrodotto leschaton nella storia e quindi si
    restituisce allevento Gesù Cristo la sua valenza
    insuperabile Cristo è leschatos lultimo,
    il definitivo (non si attende un altro)
  • Lescatologia è la trascendenza già entrata nella
    storia di qui la dimensione escatologica del
    presente, ma anche la continuità tra ciò che
    stiamo vivendo e il destino oltre la morte.

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  • Gli elementi sintetici che si colgono
    nellescatologia cattolica sono
  • ? un ritorno al centro del mistero Cristo
  • Egli è la persona ultima e gli eschata sono
    riferiti a lui.
  • Siccome il mistero di Cristo si compie nella
    Pasqua è da qui che si ripensa il mistero
    delluomo
  • ?Cristo in quanto risorto, cosa introduce nella
    storia degli uomini?
  • Che rapporto cè tra la storia umana di Gesù
    Cristo e la sua parusia (1 e 2 venuta)?
  • Cosa determina la parusia di Cristo per la storia
    e per lumanità?

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  • ? viene rivalorizzata la dimensione comunitaria
    (escatologia collettiva)
  • riprendendo la patristica e la teologia
    alto-medievale
  • la linea della escatologia individuale ha
    dominato il II millennio perché nella
    costituzione Benedictus Deus (29 gennaio 1336) di
    Benedetto XII si determinava il destino
    dellanima subito dopo la morte

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  • ? riconsiderazione della prospettiva
    antropologica
  • Luomo è misurato in rapporto a Gesù Cristo
  • Leschaton è la condizione delluomo nella
    Parusia di Cristo
  • salvezza e condanna (a livello escatologico) non
    sono sullo stesso piano
  • ?lescatologia dice riferimento soprattutto alla
    dimensione di salvezza
  • ? lescatologia è in altre parole il compimento
    della salvezza in Cristo

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  • La sintesi di questi tre elementi è raffigurabile
    in tre caratteristiche della trattazione
    escatologica
  • 1) Superamento del duplice ordine (naturale
    /sopranaturale) nelluomo cè un unico fine che
    è quello soprannaturale-cristologico (cf GS 22)
  • 2) Luomo si compie nella totalità del corpo di
    Cristo la retribuzione del singolo dunque può
    essere compresa alla luce della retribuzione
    collettiva
  • 3) Luomo nella sua totalità è il soggetto del
    compimento non sì dà unescatologia solo del
    corpo o solo dellanima ma ogni affermazione
    relativa ad un aspetto delluomo riguarda tutto
    luomo.

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  • Lescatologia del Concilio Vaticano II
  • Tesi centrale
  • Le asserzioni escatologiche del Vaticano II hanno
    come elemento fondamentale la cristologia che
    getta la sua luce sullecclesiologia e sulla
    antropologia

  • ecclesiologia
  • cristologia

  • antropologia
  • La figura globale dellescatologia del Vaticano
    II è data dallecclesiologia, dalla cristologia
    e dallantropologia nella fase del compimento.
  • Individuiamo 4 nuclei

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  • Cristo è linizio dei tempi nuovi
  • ? una svolta per/nella storia leschaton è qui
  • questa prospettiva si trova in LG 48
  • Già dunque è arrivata a noi lultima fase dei
    tempi (cfr. 1 Cor 10,11). La rinnovazione del
    mondo è irrevocabilmente acquisita e in certo
    modo reale è anticipata in questo mondo difatti
    la Chiesa già sulla terra è adornata di vera
    santità, anche se imperfetta.
  • Si pensa la storia in una successione dei tempi
    salvifici sulla quale si innesta la Chiesa.
  • La Chiesa appare come unità nuova del genere
    umano nei tempi nuovi (ultimi)
  • segnati dalla presenza del Regno di Dio del quale
    la Chiesa è il germe

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  • 2) Cristo è il paradigma delluomo compiuto
  • GS 22
  • ? e lo è sia nella sua dimensione terrena
  • solamente nel mistero del Verbo incarnato trova
    vera luce il mistero dell'uomo
  • che nella risurrezione
  • diventando conforme al Cristo nella morte, così
    anche andrà incontro alla risurrezione
    fortificato dalla speranza

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  • 3) In Cristo trova soluzione lenigma della morte
  • La morte è linterruzione più radicale, ma
    guardando a Cristo, si coglie una via duscita
  • La morte è da intendere come conclusione
    dellunico itinerario terreno
  • Siccome poi non conosciamo né il giorno né
    lora, bisogna come ci avvisa il Signore, che
    vegliamo assiduamente, affinché finito lunico
    corso della nostra vita terrena (Eb 9,27),
    meritiamo con Lui di entrare al banchetto
    nuziale (GS 18)
  • La morte che trova il suo senso, grazie e Cristo,
    non interrompe le relazioni con coloro che sono
    in cammino (la comunione dei santi)

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  • 4) Grazie a Cristo e in Cristo, giunge a
    compimento ciò che luomo opera in questo mondo
  • Cfr. GS 39
  • Ignoriamo il tempo in cui avranno fine la terra e
    lumanità e non sappiamo in che modo sarà
    trasformato luniverso. Sappiamo però dalla
    Rivelazione che Dio prepara una nuova abitazione
    e una terra nuova.
  • Lattesa di una terra nuova non deve indebolire,
    bensì piuttosto stimolare la sollecitudine nel
    lavoro relativo alla terra presente, dove cresce
    quel corpo della umanità nuova che già riesce ad
    offrire una certa prefigurazione, che adombra il
    mondo nuovo.

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  • Per una corretta metodologia in escatologia

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  • Linee per unermeneutica
  • delle asserzioni escatologiche
  • La convinzione religiosa della Vita eterna (e i
    concetti vicini di giudizio, destino eterno)
  • ? non è garantita da osservazioni dimostrabili
    empiricamente (reportage dellal di là che
    assomiglia troppo allal di qua!)
  • Come si può fondare
  • la conoscenza escatologica?

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  • Premessa fonti delle affermazioni circa la
    conoscenza escatologica
  • non sono delle prognosi (futurologia che rimane
    infratemporale)
  • non sono delle predizioni (rivelazioni segrete
    particolari Nostradamus, Swedenborg)
  • né proiezioni dei desideri delluomo, alla
    ricerca di immagini escatologiche (ricerca di un
    futuro contrastante con lesperienza
    insopportabile della miseria presente, al fine di
    poterla sopportare)

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  • né i racconti dei clinicamente morti
  • si è fatta strada una scienza empirica della
    morte, la cosiddetta tanatologia (dal greco
    thànatos, morte), che si occupa degli aspetti
    psichici e sociali del morire
  • ci ha messo a contatto con esperienze di
    reviviscenza dalla morte secondo tale scienza,
    in quella fase di passaggio tra laldilà e il di
    qua, qualcuno può aver visto qualcosa che è da
    raccontare
  • una conoscenza di questo tipo non è esperienza
    di eschaton, perché da lì non si torna.

39
  • né le visioni apocalittiche delle sette marginali
  • ?i movimenti neoapocalittici (cfr Testimoni di
    Geova) pensano di utilizzare i testi apocalittici
    della Bibbia come reportage di ciò che accadrà.
    Anche la fonte apocalittica non è la fonte della
    nostra ricerca.
  • ? Rimane il linguaggio della speranza la fonte
    della nostra conoscenza dellaldilà sta nelle
    promesse bibliche che asseriscono che Dio
    condurrà al compimento finale la storia
    universale e la storia particolare del singolo

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  • Asserzioni escatologiche
  • 1) La prospettiva bultmaniana che riduce
    lasserzione escatologica a qualcosa di già
    avvenuto nellesistenza del singolo, non
    corrisponde alle asserzioni escatologiche
    bibliche che intendono una realtà non ancora
    sopravvenuta.
  • ? Le asserzioni escatologiche sono anche, ma non
    solo, asserzioni esistenziali

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  • 2) Le asserzioni escatologiche riguardano
    situazioni definitive
  • Questo spiega perché il purgatorio non entrava
    nei quattro novissimi
  • perché è una posizione di passaggio (congiunto
    alla dottrina della purificazione)
  • Inoltre, la proposizione prende posizione contro
    lidea millenaristica, che è sempre stata una
    grande tentazione.

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  • 3) Le asserzioni escatologiche hanno per oggetto
    Dio, e cioè sono teologiche
  • Dio è lultima realtà (escathon) della
    creatura. Egli è il cielo per quanti lo
    raggiungono, linferno per quanti lo perdono, il
    giudizio per quanti sono esaminati, il purgatorio
    per quanti sono purificati. Egli è colui per cui
    il finito muore e mediante il quale risorge per
    Lui e in Lui. E lo è nel modo in cui si rivolge
    al mondo, cioè nel suo Figlio Gesù Cristo, che è
    la manifesta-zione definitiva (eschatos) di Dio
    e quindi il compendio delle ultime realtà
    (eschata).
  • (H.U. von Balthasar)
  • ? Gli eschata non riguardano cose, luoghi, tempi
    ma dicono lagire di Dio nei confronti
    dellumanità e del cosmo ( la relazione
    definitiva Dio-uomo).

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  • 4) Le asserzioni escatologiche sono
    antropologiche perché relative alluomo e alla
    sua condizione di totalità
  • ? non cè dunque una escatologia dellanima che
    non sia escatologia del corpo
  • ? e non cè una escatologia delluomo che non sia
    anche unescatologia del mondo.

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  • 5) Le asserzioni escatologiche suppongono la
    concezione di Dio come
  • ? Principio
  • ?Dio ha dato principio a tutto
  • ? luomo ritorna là da dove è venuto
  • ? Misura
  • il compimento delluomo non trova in lui il suo
    paradigma
  • è Cristo che dice qual è la pienezza
  • ? Compimento delluomo
  • luomo non ritorna così come è venuto, ma dopo la
    sua storia terrena (il pellegrinaggio) che lo ha
    modellato (percorso da immagine a somiglianza)
  • Dio può ri-dare principio colui che è Creatore
    è anche Risuscitatore

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  • 6) Le asserzioni escatologiche mettono in conto
    la struttura di libertà delluomo, (la quale non
    può essere esclusa), che è come dire che nella
    determinazione del suo eschaton concreto, luomo
    è in gioco, non è un partner passivo
  • se tale libertà non venisse inclusa, le
    asserzioni escatologiche non avrebbero a che fare
    con quelle antropologiche (nelloggi è deciso il
    futuro)
  • non possiamo tralasciare linflusso della libertà
    delluomo proprio a motivo di ciò, le asserzioni
    escatologiche hanno una valenza anche attuale (il
    futuro decide delloggi)
  • lannuncio tradizionale manteneva vivo il
    collega-mento etico come vivi, così muori

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  • 7) Sono asserzioni escatologiche positive, di
    compimento, riguardano la salvezza e la spe-ranza
    per tutti e non sono da porre sullo stesso piano
    quelle relative alla perdizione
  • ? ma siccome è in gioco la libertà delluomo,
    bisogna tener conto di un possibile esito di
    fal-limento ( dannazione come autoesclusione)
  • La Chiesa ha il compito di annunciare la salvezza
    universale in Cristo, ma questo non la autorizza
    ad affermare che tutti si salvano (anche coloro
    che non lo vorrebbero).
  • NB la Chiesa non ha mai fatto dichiarazioni
    ufficiali circa un soggetto particolare che
    sarebbe dannato, mentre canonizza i santi.

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  • 8) Le asserzioni escatologiche delineano il
    com-pimento assumendo i parametri del presente
    nella forma della continuità
  • ? cioè riguardano il compimento della salvezza
    che già viviamo (es. concetto di comunio-ne non
    solo nella fede, ma nella visione)
  • e della contrapposizione riguardo alle
    espe-rienze della salvezza che ora non percepiamo
    (es. nellAp non vi sarà più né dolore, né
    lutto, né pianto)
  • ?Noi vediamo solo il presente e questo si
    pre-senta a noi nella forma del positivo e del
    negativo.
  • ? Nelleschaton non ci sarà più il negativo.

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  • Lo conferma la Sacra Congregazione per la
    Dottrina della Fede, Alcune questioni di
    escatologia, 17 maggio 1979
  • Né le sacre Scritture né la teologia ci offrono
    lumi sufficienti per una rappresentazione
    dellaldilà. Il cristiano deve tenere fermi
    saldamente due punti essenziali egli deve
    credere, da una parte, alla continuità
    fondamentale che esiste, per virtù dello Spirito
    Santo, tra la vita presente nel Cristo e la vita
    futura (in effetti, la carità è la legge del
    regno di Dio, ed è precisamente la nostra carità
    quaggiù che sarà la misura della nostra
    partecipazione alla gloria del cielo) ma,
    daltra parte, il cristiano deve discernere la
    rottura radicale tra il presente e il futuro in
    base al fatto che, al regime della fede, si
    sostituisce quello della piena luce noi saremo
    col Cristo e vedremo Dio (cfr. 1Gv 3,2),
    promessa e mistero inauditi in cui consiste
    essenzialmente la nostra speranza. Se la nostra
    immaginazione non vi può arrivare, il nostro
    cuore vi giunge distinto e in profondità.

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  • 9) Il luogo privilegiato nel quale sorgono le
    asser-zioni escatologiche è lesperienza del
    male.
  • Di fronte ad essa nasce la reazione non deve
    essere così! La persona percepisce di essere
    protesa oltre. Essa non può realizzarsi se non
    parzialmente nella fase storica, che è in
    contraddizione con i desideri più forti e con il
    criterio della giustizia ( la storia non è come
    dovrebbe essere)
  • Lesperienza storica non può essere la parola
    ultima. Questa nostalgia, che è ravvivata dalla
    speranza, è correlata alle asserzioni
    escatologiche

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  • 10) Le asserzioni escatologiche sono strutturate
    in forza di un triplice riferimento
  • ? verso il passato (lazione compiuta da Dio)
    passione morte risurrezione di Cristo il
    male non è stato la parola definitiva
  • ? verso lalto la persona/storia umana ha a che
    fare col mistero di Dio (non finisce tutto dentro
    la storia terrena cfr. le formule di contrasto
    di Atti Voi lo avete uccisoma Dio lo ha
    risuscitato)
  • ? verso il futuro prospettiva del desiderio di
    vincere la morte
  • ?Le asserzioni escatologiche cristiane hanno come
    riferimento la Risurrezione di Gesù. Questo
    elemento del passato viene dallalto e sarà il
    nostro futuro!

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  • 11) Le asserzioni escatologiche fanno uso
    necessariamente di immagini perché sono relative
    a situazioni non ancora date e quindi solo
    immaginate. Sono di due tipi
  • Si tratta di immagini omogenee che stabilis-cono
    una continuità con la nostra esperienza
    quotidiana (es. il banchetto come
    rappresen-tanza del Regno di Dio)
  • Sono immagini originali che non trovano
    ris-contro nella vita quotidiana e sono pure
    co-struzioni (il drago, langelo che mette un
    piede sulla terra e uno sul mare). Hanno lo scopo
    di far vedere la discontinuità con la realtà e
    dicono la cifra dellalterità.

52
  • Infatti
  • Congregazione per la Dottrina della Fede, Alcune
    questioni di escatologia 1979
  • In ciò che concerne le condizioni delluomo dopo
    la morte, cè da temere particolarmente il
    pericolo di rappresentazioni fantasiose e
    arbitrarie, perché i loro eccessi entrano, in
    gran parte, nelle difficoltà che spesso incontra
    la fede cristiana. Tuttavia, le immagini usate
    nella sacra Scrittura meritano rispetto. E
    necessario coglierne il senso profondo, evitando
    il rischio di attenuarle eccessivamente, il che
    equivale spesso a svuotare del loro contenuto le
    realtà che esse designano.

53
  • 12) Le asserzioni escatologiche sono asserzioni
    teologiche e antropologiche che nel contesto
    cristiano trovano il loro punto di incontro nelle
    asserzioni cristologiche proiettate
    sulloriz-zonte del futuro.
  • La cristologia ci serve per comprendere tutte le
    asserzioni escatologiche es. per Paolo la
    formula saremo con Cristo (Fil 1,26) usata sia
    in termini individuali che collettivi
  • Il criterio di verità delle asserzioni
    escatolo-giche lo si coglie nel rapporto con le
    asserzioni teologiche, cristologiche e
    antropologiche. Vedi la citazione di Bulgakov

54
  • Il cammino del mondo verso la pienezza del
    proprio essere è segnato da tre compimenti la
    creazione del mondo dal Padre mediante il Figlio
    nello Spirito Santo la sua unione con Dio
    tramite lIncarnazione del Figlio inviato dal
    Padre e compiuta dallo Spirito Santo, che unisce
    nel Cristo le due nature, quella divina e quella
    umana, e, in questultima, quella di tutto il
    mondo riassunto o concentrato nelluomo e,
    infine, la trasfigurazione del mondo, cioè la sua
    definitiva divinizzazione, con la piena
    trasparenza nei confronti della Sapienza divina
    mediante lo Spirito Santo, mandato dal Figlio da
    presso il Padre
  • (S.N. Bulgakov, La Sposa dellAgnello, tr. it.
    cit., 616-7).
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