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Nessun titolo diapositiva

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FUNCTIONAL FOOD Mariangela Rondanelli Dipartimento di Scienze Sanitarie Applicate e Psicocomportamentali, Sezione di Scienza dell Alimentazione e Nutrizione Umana, – PowerPoint PPT presentation

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Title: Nessun titolo diapositiva


1
FUNCTIONAL FOOD
Mariangela Rondanelli Dipartimento di Scienze
Sanitarie Applicate e Psicocomportamentali,
Sezione di Scienza dellAlimentazione e
Nutrizione Umana, Facoltà di Medicina e
Chirurgia, Servizio Endocrino-Nutrizionale,
Azienda di Servizi alla Persona di Pavia
2
I CIBI FUNZIONALI
Per cibo funzionale (FF functional food) si
intende un alimento capace di indurre vantaggi
salutistici, al di là del suo contenuto
nutrizionale classicamente inteso?. In una
società come la nostra che chiede vie alternative
alla medicina tradizionale per migliorare la
salute e prevenire la comparsa di malattie,
linserimento di cibi funzionali in programmi
educazionali e nelle indicazioni comportamentali
nutrizionali diventa sempre più importante.
? Backgrounder on Functional Foods. Washington,
DC International Food Information Council
Foundation 1999.
3
I CIBI FUNZIONALI
I cibi funzionali contengono una sostanza o un
mix di composti che favorisce una o più funzioni
dellorganismo e la prevenzione o il trattamento
di specifiche patologie essi rappresentano
pertanto unopportunità di grande rilievo nella
medicina del futuro con riferimento particolare
alle implicazioni a carattere preventivo?.
Emerge quindi lidentificazione di cibi che
combinano in modo sinergico aspetti nutrizionali
ed aspetti medico-farmacologici, rendendo così
sempre più labile la frontiera fra alimento puro
e semplice e prodotto farmacologico vero e
proprio?.
Arai S. Functional foods. Nippon
yakurigaku-Zasshi. 1997110 7-10. ? Farr DR.
Functional foods. Cancer Lett. 1997114(1-2)
59-63. ? Cole M When food meets medicine. Food
Rev. 199165-17.
4
I CIBI FUNZIONALI
Molti sono i termini utilizzati nel mondo
anglosassone per descrivere i prodotti naturali
sviluppati per favorire la salute. Oltre a
functional food,vengono utilizzati ad esempio
nutraceutical, pharmafood, designer food,
vitafood, phytochemical e foodaceutical,
medical foods,...
5
Per definire un functional food le condizioni
essenziali che si richiedono sono? ? è un cibo
(quindi non capsule o tavolette o polvere) ?
deve essere consumato come componente della dieta
quotidiana (quindi non deve essere
unintegrazione) ? una volta ingerito deve
presentare una funzione peculiare, che va a
regolare una particolare funzione
dellorganismo, quale ad esempio ? migliorare
le fisiologiche difese immunitarie
dellorganismo, ? prevenire specifiche
patologie, ? controllare le condizioni
psico-fisiche, ? rallentare il fisiologico
processo di invecchiamento.
? Goldberg I. Functional foods. Chapman Hall,
New York, 1994.
6
I CIBI FUNZIONALI
In accordo ad un recente parere espresso dalla
ADA americana (American Dietetic Association) i
cibi funzionali devono essere considerati utili
quando vengono consumati come parte di una dieta
variata, in modo regolare e in quantità tale da
garantire lintroduzione di dosi efficaci?.
? Position of the American Dietetic Association
functional foods. J Am Diet Ass 1999
991278-1285.
7
1
IL FUTURO DEGLI ALIMENTI GLI ALIMENTI FUNZIONALI
Attualmente le molecole maggiormente studiate per
rendere funzionale un cibo sono le seguenti
CAROTENOIDI ? a-carotene (carote) ? b-carotene
(frutta e ortaggi) ? licopene (pomodori,
carote) ? luteine
FLAVONOIDI ? Antocianidine (frutta) ?
Catechine (tè) ? Flavoni (frutta, ortaggi)
FITOESTROGENI ? Isoflavoni (soia) ? Lignani
(segale, lino, ortaggi)
TANNINI ? Proantocianidine (mirtillo,
cacao)
8
2
IL FUTURO DEGLI ALIMENTI GLI ALIMENTI FUNZIONALI
FENOLI ?Acido caffeico (frutta, agrumi,
ortaggi) ?Acido ferulico (frutta, agrumi,
ortaggi)
SAPONINE (soia e derivati)
INDOLI, ISOTIOCIANATI, GLUCOSINOLATI ?
sulforaphane (crocifere)
PEPTIDI BIOATTIVI ? Casomorfine (latte) ?
Caseinfosfopeptidi
9
3
IL FUTURO DEGLI ALIMENTI GLI ALIMENTI FUNZIONALI
FIBRE ? Insolubili (crusca) ? Solubili
(frutta ed ortaggi) ? b-glucani (avena)
ACIDI GRASSI ?Omega-3 (pesci) ? Acido
linoleico coniugato (formaggi)
PROBIOTICI ?Microrganismi vivi
lattobacillus casei,
bifidobacterium acidophilus,..
PREBIOTICI ? Carboidrati indigeribili
10
Attualmente il Giappone rappresenta il leader
mondiale nello sviluppo delle tecnologie
di produzione dei functional food In questa
nazione è infatti presente una
specifica legislazione inerente lo sviluppo, la
produzione e la messa in commercio
deifunctional food.
II.AA.RR,. Servizio di Nutrizione
11
In Giappone è presente da sempre una cultura dove
gli alimenti vengono considerati una forma di
Medicina, capace di condizionare, sia in senso
positivo che in senso negativo, la salute
12
Il progetto functional food inizia nel 1984
quando il Ministero dellEducazione, della
Scienza e della Cultura giapponese finanzia un
progetto di ricerca dal titolo Analisi
statistica e valutazione panoramica sulla
nutrizione
II.AA.RR,. Servizio di Nutrizione
13

Nel 1986 vengono riportati i primi dati
preliminari inerenti questa ricerca, la quale
individua le tre funzioni che il cibo esplica a
livello dellorganismo umano
? la funzione primaria, la quale è rappresentata
dal valore intrinseco nutritivo del cibo
stesso ? la funzione secondaria, la quale è
rappresentata dalle caratteristiche
organolettiche del cibo
14
INTRODUZIONE
? la funzione terziaria, la quale è rappresentata
dai benefici che i nutrienti presenti nel cibo
possono determinare sullorganismo umano, quali
ad esempio la protezione rispetto a particolari
patologie (prevenzione dei tumori, riduzione del
rischio di patologie cardiovascolari, prevenzione
o trattamento del diabete, riduzione
dellipertensione, prevenzione dellosteoporosi,
riduzione dellipercolesterolemia,).
15
Si sviluppa quindi in Giappone una
specifica legislazione inerente lo sviluppo,
la produzione e la messa in commercio di
questi cibi funzionali. Le caratteristiche
peculiari che un functional food deve
presentare per essere approvato dalla
legislazione giapponese e poter quindi essere
autorizzato ad avere la seguente etichetta
this is food for specified health use sono
  Farr DR. Functional foods. Cancer Lett
1997114(1-2)59-63.
16
1 Giugno 1993 data di approvazione del primo
functional food riso ipoallergenizzante

IIAARR, Servizio di Nutrizione
17
e questo primato viene detenuto dal riso infatti
il primo functional food legalmente approvato è
il riso ipoallergenizzante destinato ai soggetti
affetti da reazione allergica alla globina, una
frazione proteica contenuta nel riso (9). Molte
varietà di riso rientrano nella categoria dei
cibi funzionali per la fisiologica presenza nel
chicco di molecole aventi attività positive sulla
salute ad esempio nel riso nero sono presenti
elevate quantità di antociani, molecole con
spiccata attività antiossidante.
9) Ikesawa Z, Ikebe T, Ogura H, Odajima H,
Kurosaka F, Komatu H, et al. Mass trial of
hypoallergenic rice (HRS-1) produced by
enzymaytic digestion in atopic dermatitis with
suspected rice allergy. HRS-1 Research Group.
Acta Dermato-Venereologica 1992176108-12.
18
Ad oggi in Giappone 78 alimenti sono stati
legalmente approvati come functional food.
Inoltre, il Giappone ha costantemente aggiornato
la sua legislazione in merito ai functional
food nel 2001 e ancora nel 2005 (10). Il Riso
in oriente, ma anche in occidente è sinonimo di
cibo per la salute pertanto per dare un esempio
della metodologia di approccio, per valutare un
cibo funzionale dalla prossima DIA, tratteremo
alcune varietà di Riso, considerando anche la
grande diffusione nel mondo di questo prezioso
alimento per la nutrizione umana.

19
PULA DI RISO
I prodotti con pula di riso hanno manifestato
promettente efficacia nella prevenzione di
numerose patologie. Le sostanze candidate alla
responsabilità di questi effetti sono linositolo
(e i prodotti correlati a questa sostanza),
lacido ferulico, il gamma-orizanolo, i
tocotrienoli e gli steroli vegetali contenuti
nella pula del riso??.
? Xu Z, Hua N, Godber JS. Antioxidant activity
of tocopherols, tocotrienols and gamma-oryzanol
components from rice bran against cholesterol
oxidation accelerated by 2,2-azobis
(2-8methylpropionamidine) dilhydrochloride. J
Agric Food Chem. 2001 492077-2081. ? Kerckhoffs
DA, Brouns F, Hornstra G, Mensink RP. Effects on
the human serum lipoprotein profile of
beta-glucan, soy protein and isoflavones, plant
sterols and stanols, garlic and tocotrienols. J
Nutr. 2002 1322494-505.
20
PULA DI RISO
Le condizioni patologiche in cui unazione
preventiva e/o gli effetti nutriceutici della
pula del riso sono stati dimostrati sono
numerose liperlipemia, la steatosi epatica,
lipercalciuria, la calcolosi renale e le
patologie cardiovascolari?. Inoltre, deve essere
ricordato leffetto positivo esercitato dal gamma
orizanolo, un composto presente nella pula del
riso, che è un fitosterolo non saponificabile.
Questa sostanza induce una riduzione dei valori
di colesterolo totale, di colesterolo LDL, di
Apolipoproteina B e di trigliceridi, migliorando
significativamente il rapporto colesterolo
LDL/HDL e ApoB/ApoA? ?.
? Yoshino G, Kazumi T, Amano M. Effects of
gamma-oryzanolo on hyperlipidemic subjects.
Current Therapeutic Research 198945543-52. ?
Hegsted M, Windhauser MM, Lester SB, Morris K.
Stabilized rice bran and oat bran lower
cholesterolo in humans. FASEB 19904A368.
21
PULA DI RISO
Infine, vi sono evidenze iniziali di un
potenziale ruolo anche nella prevenzione della
cancerogenesi. Un recentissimo studio condotto
sullanimale da esperimento ha dimostrato
leffetto preventivo svolto dalla pula di riso
fermentato dallAspergillus Oryzae
sullepatocarcinogenesi indotta dalla
dietilnistrosamina e dal fenobarbital.
Katayama M, Sugue S, Yoshimi N, Yamada Y,
Sakata K, Qiao Z, Iwasaki T, Kobayashi H, Mori H.
Preventive effect of fermented brown rice and
rice bran on diethylnitrosoamine and
phenobarbital-induced hepatocarcinogenesis in
male F344 rats. Oncol Rep 2003 10875-880.
22
RISO NERO
Le antocianine, pigmenti colorati presenti in
vari frutti e vegetali come coloranti naturali,
posseggono proprietà bioattive ben definite. Nel
riso nero è stata dimostrata la presenza di
elevate quantità di antocianine, in particolare
cianidina 3-glucoside e peonidina 3-glucoside,
riscontrate nellaleurone per l85 del totale
delle antocianidine contenute nel chicco intero
di riso nero?.
? Hu C, Zawistowski J, Ling W, Kitts D. Black
rice (Oryza sativa L. Indica) pigemented fraction
suppressed both reactive oxigen species and
nitric oxide in chemical and biological model
systems. J Agric Food Chem 2003 515271-5277.
23
RISO NERO
La frazione pigmentata estratta dal riso nero ha
dimostrato di possedere elevate proprietà
antiossidanti e di scavenger di radicali
liberi in svariati modelli sperimentali in vitro
con prevenzione del danno del DNA e della
ossidazione delle LDL?. Inoltre, questo estratto
è in grado di ridurre la formazione di ossido
nitrico, un potente produttore di radicali
liberi, mediante soppressione della sintesi di
questa sostanza in macrofagi attivati, senza
indurre citotossicità.
Hu C, Zawistowski J, Ling W, Kitts D. Black
rice (Oryza sativa L. Indica) pigemented fraction
suppressed both reactive oxigen species and
nitric oxide in chemical and biological model
systems. J Agric Food Chem 2003 515271-5277. ?
Ichikawa H, Ichiyanagi T, Xu B, Yoshii Y,
Nakajima M, Konishi T Antioxidant Activity of
Anthocyanin Extract from Purple Black Rice. J Med
Food. 20014211-218.
24
RISO NERO
Gli studi sullattività antiossidante delle
antocianine contenute nel riso nero sono stati
effettuati anche su modelli animali. Nel 2002, un
gruppo di ricercatori cinesi coordinati da Ling
WH presso luniversità di Guangzhou, hanno
valutato leffetto della frazione esterna del
riso nero, in conigli trattati con dieta molto
ricca in lardo e di fatto ipercolesterolizzante
(HC)?. Questi dati sono stati confrontati con
quanto osservato in animali trattati con dieta
normale e con un ulteriore gruppo trattato con
dieta ricca in lardo (HC) e con riso bianco?.
? Ling W, Cheng QX, Ma J, Wang T. Red and black
rice decrease atherosclerotic plaque formation
and increase antioxidant status in rabbits. J
Nutr 2001 1311421-1426.
25
RISO NERO
La dieta arricchita in derivato del riso nero ha
indotto una diminuzione significativa dei livelli
nel siero e nel tessuto aortico di composti
espressivi di un effetto antiossidante e
antiinfiammatorio come la deossiguanoside
(8-OHdG) e la malondialdeide. Mentre il primo
composto appare rispettivamente ridotto del 52 e
del 44 nel siero e nellaorta, il secondo si
riduce del 37 e del 50 nei conigli trattati con
dieta arricchita in riso nero (5 grammi per 100
grammi di frazione pigmentata del riso nero, per
2 mesi di trattamento).
? Ling W, Cheng QX, Ma J, Wang T. Red and black
rice decrease atherosclerotic plaque formation
and increase antioxidant status in rabbits. J
Nutr 2001 1311421-1426.
26
RISO NERO
Presso la Scuola di Salute Pubblica di Guangzhou,
nella Repubblica Popolare Cinese, si è dimostrata
la capacità della frazione pigmentata del riso
nero di ridurre la formazione di placche
aterosclerotiche?. Questi ricercatori hanno
focalizzato lattenzione su un modello animale
spiccatamente aterogenico, caratterizzato da
deficienza di Apolipoproteina E. Gli animali sono
stati divisi in tre gruppi trattati con una dieta
standard o con la medesima dieta arricchita con 5
grammi/100 grammi di frazione pigmentata del riso
nero o con riso bianco.
? Xia M, Ling WH, Ma J, Kitts DD, Zawistowski J.
Supplementation of diets with black rice pigment
fraction attenuates atherosclerotic plaque
formation in apolipoprotein E deficint mice. J
Nutr 2003 133744-751.
27
RISO NERO
Il gruppo di animali nutrito con dieta arricchita
in frazione pigmentata del riso nero manifestava
una componente aterosclerotica ridotta del 48
rispetto al gruppo con dieta standard e del 46
rispetto al gruppo trattato con dieta arricchita
in riso bianco. Anche i livelli sierici di
colesterolo così come la concentrazione di
colesterolo nel tessuto epatico e nella aorta
apparivano inferiori nel gruppo trattato con
dieta arricchita in derivato pigmentato del riso
nero unitamente ad un incremento statisticamente
significativo dellHDL colesterolo ed una
diminuzione della componente LDL ?.
? Xia M, Ling WH, Ma J, Kitts DD, Zawistowski J.
Supplementation of diets with black rice pigment
fraction attenuates atherosclerotic plaque
formation in apolipoprotein E deficint mice. J
Nutr 2003 133744-751.
28
RISO NERO
In addizione i topi trattati con derivato del
riso nero manifestavano una minor espressione dei
linfociti CD4 ed una più debole induzione della
produzione di ossido nitrico, confermando quindi
che linibizione del danno aterosclerotico da
parte della frazione pigmentata del riso nero è
attribuibile ad un miglioramento dei sistemi di
accumulo del colesterolo ed una riduzione dello
stress ossidativo e della flogosi.
? Xia M, Ling WH, Ma J, Kitts DD, Zawistowski J.
Supplementation of diets with black rice pigment
fraction attenuates atherosclerotic plaque
formation in apolipoprotein E deficint mice. J
Nutr 2003 133744-751.
29
RISO NERO
Anche altri studi condotti sui ratti resi
ipercolesterolemici hanno dimostrato che
unalimentazione a base di riso nero determina un
aumento delle lipoproteine ad alta densità in
associazione ad una riduzione dellestensione
delle lesioni aterosclerotiche?.
? Chen Q, Ling W, Ma J, Mei J. Effects of black
and red rice on the formation of aortic plaques
and blood lipids in rabbits. Wei Sheng Yan Jiu.
2000 3029170-2.
30
RISO NERO
Questi dati suggeriscono che il riso nero, una
varietà coltivata in Cina da più di mille anni
che fino al diciannovesimo secolo era prodotta
esclusivamente per limperatore e la sua corte,
mentre i poveri lo utilizzavano per gli ammalati,
i bambini e le donne prima e dopo del parto,
possa manifestare benefici salutistici associati
al controllo dello stress ossidativo. Questa
varietà fino a qualche anno fa non era
coltivabile in Italia, perché non adatta al clima
a causa della sua fotosensibilità ed instabilità.
Il riso nero è stato quindi incrociato con
varietà locali allo scopo di ottenere un riso a
pericarpo nero adatto allambiente climatico
italiano. E quindi stato prodotto, dopo alcuni
anni di lavoro per ottenere una linea stabile
dopo gli incroci artificiali, un riso nero,
regolarmente iscritto al registro nazionale con
il nome Venere e prodotto in alcune zone del
nostro paese.
31
RISO ROSSO
Il riso rosso contiene procianidina acetilata,
unantocianina con dimostrate attività
antiradicali liberi?. Il riso rosso fermentato
mediante lazione del lievito Monascus
purpureus è utilizzato in Cina sia come cibo
che come rimedio medicinale da alcune centinaia
di anni, oltre che, sotto forma di polvere, come
colorante per cibi quali formaggi, pesce e
bevande alcoliche. Attualmente numerosi studi
condotti in vitro hanno dimostrato che questo
lievito presenta la caratteristica di inibire
lattività dellenzima HMG-CoA reduttasi, enzima
coinvolto nei meccanismi che determinano
laumento del colesterolo?.
? Oki T, Masuda M, Kobayashi M, Nishiba Y, Furuta
S, Suda I, Sato T. polymeric procyanidins as
radical-scavenging componenets in red-hulled
rice. J Agrc Food Chem. 2002 507524-7529.
32
RISO ROSSO
Agli studi in vitro sono seguite esperienze
cliniche nelluomo, che hanno dimostrato come
lassunzione di riso rosso fermentato per 12
settimane determini una significativa diminuzione
dei livelli di colesterolo totale, colesterolo
LDL e trigliceridi ed un aumento dei valori di
HDL??.
? Heber D, Yip I, Ashley JM, Elashoff DA, Go VLW.
Cholesterol-lowering effects of a proprietary
Chinese red-yeast-rice dietary supplement. Am J
Clin Nutr. 199969231-236. ? Wang J, Lu Z, Chi
J, Wang W, Su M, Kou W, et al. Multicenter
clinical trial of serum lipid-lowering effects of
a Monascus purpureus (red yeast) rice preparation
from traditional Chinese medicine. Curr Ther Res.
199758(12)964-978.
33
RISO ROSSO
Il pigmento rosso del riso rosso fermentato in
presenza di Monascus Purpureos fornisce
monacoline capaci di inibire la produzione di
colesterolo?. Tuttavia, la preparazione e
produzione di monacoline rappresenta un processo
biologico che deve essere controllato e
standardizzato in termini di qualità. Heber e
collaboratori hanno recentemente analizzato
presso il Center for Human Nutrition della UCLA
di Los Angeles, più campioni di riso rosso
dimostrando una marcata varietà nella quantità di
monacolina presente (da 0 a 0.58 w/w), con
evidenza della completa varietà di 10 monacoline
in una sola delle 9 preparazioni testate.
? Heber D, Lembertas A, Lu QY, Bowerman S, Go VL.
An analysis of nine proprietary Chinese red yeast
rice dietary supplements implications of
variability in chemical profile and contents. J
Altern Complement Med 20017133-9.
34
RISO ROSSO
Occorre quindi cautela ed attenzione
nellaffrontare il problema ed occorre
standardizzare la tecnologia di preparazione del
riso rosso per garantire la disponibilità di
supplementi dietetici attivi ed efficaci e, nel
contempo, limitare la produzione di sottoprodotti
negativi della fermentazione, quali la citrinina.
35
RISO E PREVENZIONE ONCOLOGICA
Di particolare interesse dato il significato
epidemiologico e clinico del problema, è il
potenziale ruolo di componenti del riso nella
prevenzione della malattia oncologica. Adom e Liu
alla Cornell University di New York, hanno
focalizzato lattenzione sul ruolo di fitofarmaci
presenti nei cereali integrali?. Molte
osservazioni epidemiologiche hanno sottolineato
che il consumo di cerali integri si associa ad
una riduzione del rischio per malattie croniche,
inclusi vari tipi di tumore. Tuttavia, gli studi
di settore sono complessi in questo campo anche
perché la letteratura epidemiologica ha
costantemente sottostimato questo aspetto, in
virtù della assenza di dati sul contenuto in
fitofarmaci dei singoli prodotti alimentari.
? Adom KK, Liu RH. Antioxidant activity of
grains. J Agric Food Chem. 2002506182-7.
36
RISO E PREVENZIONE ONCOLOGICA
La maggior parte dei composti fenolici osservati
nei cereali integrali è presente in forma legata
(85 nel mais, 75 nel grano, 62 nel riso).
Lacido ferulico appare il composto più frequente
nelle granaglie integre testate con componente
libera, solubile e legata, presente in rapporto
di 0.111 Il mais manifesta lattività più
marcata, mentre il riso manifesta una attività
espressa in equivalenti di vitamina C per grammo
di cereale pari a 55,7 (il valore espresso per il
mais è di 181.4). La quota in fitofarmaci legati
rappresenta il maggior contributo allattività
antiossidante totale e può in parte spiegare il
ruolo protettivo dei cereali integrali, incluso
il riso, nella prevenzione del cancro del colon,
di altri tumori digestivi, del cancro della
mammella e della prostata.
37
RISO E PREVENZIONE ONCOLOGICA
Anche gli inibitori delle proteasi che
rappresentano costituenti comuni di molti cereali
ed in particolare del riso e del mais hanno
dimostrato proprietà inibenti sulla cancerogenesi
sperimentale mammaria colica e cutanea?. Molte
osservazioni epidemiologiche hanno posto in
evidenza che diete ricche in questi alimenti
diminuiscono la frequenza di tumori della
prostata, della mammella e del colon
nelluomo. Pertanto lintegrazione alimentare con
alimenti ricchi di inibitori della proteasi, come
il riso, può favorire la prevenzione oncologica.
? Troll W, Wiesner R. Protease inhibitors
possible anticarcinogens in edible seeds.
Prostate 19834345-9.
38
RISO E PREVENZIONE ONCOLOGICA
Gli inibitori di proteasi agiscono anche come
antiossidanti in presenza di promotori
delloncogenesi e di effetti critici dovuti a
radiazioni ionizzanti. Deve essere tuttavia
ancora definito in modo conclusivo il reale ruolo
protettivo nelluomo di diete ricche in questi
alimenti.
39
RISO E PREVENZIONE ONCOLOGICA
Studi di particolare interesse sono quelli
indirizzati alla valutazione delleffetto di una
dieta ricca in riso sulla incidenza del cancro
della prostata. Una ricerca condotta su 7999
maschi giapponesi inclusi nel progetto fra il
1965 ed il 1968 e poi monitorati sino al 1976 ha
portato alla osservazione di 174 casi incidenti
di cancro alla prostata?. Il tumore prostatico
non appariva associato allo stato
socio-economico, alla scolarità, al tipo di
occupazione ed alla residenza, né era associato
al numero di figli, quale misura surrogata
della attività sessuale. Consumi elevati di riso
e di tofu erano associati ad un minor rischio di
cancro della prostata. Non vi era correlazione
fra cancro prostatico e assunzione di vari
nutrienti, inclusa la quota totale di grassi e
proteine.
? Severson RK, Nomura AM, Grove JS, Stemmermann
GN. A prospective study of demographics, diet,
and prostate cancer among men of Japanese
ancestry in Hawaii. Cancer Res. 1989491857-60.
40
RISO E PREVENZIONE ONCOLOGICA
Questi dati nel loro insieme, benché non
conclusivi, supportano in modo considerevole il
potenziale ruolo protettivo di una alimentazione
ricca in riso ed in particolare di riso
integrale, nella prevenzione delle patologie
neoplastiche.
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