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IL FASCINO DELLA LUCE LASER

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Title: CENNI INTRODUTTIVI Author: t Last modified by: PC Created Date: 7/14/2000 8:15:56 AM Document presentation format: A4 (21x29,7 cm) Company: t – PowerPoint PPT presentation

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Title: IL FASCINO DELLA LUCE LASER


1
IL FASCINO DELLA LUCE LASER
  • Prof. Dott. Ing. Antonino IARIA
  • Docente di FISICA del LASER
  • II Università di Tor Vergata
  • Cattedra di Medicina
  • MASTER DI MEDICINA ESTETICA

Email generale_03_at_libero.it
2
CENNI INTRODUTTIVI
  • L.A.S.E.R.
  • DIFFUSIONE DEI LASER
  • NECESSITÀ DI PROTEZIONE PER GLI OCCHI E LA PELLE

3
SCHEMA DI UN LASER
4
CARATTERISTICHE DELLA LUCE EMESSA DA UN LASER
  • MONOCROMATICITÀ
  • COERENZA
  • DIREZIONALITÀ
  • BRILLANZA

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SPETTRO DELLE ONDE ELETTROMAGNETICHE
6
FREQUENZE OTTICHESPETTRO DEL LASER
ULTRAVIOLETTO AZOTO
? 0.337 µm
ARGON ? 0.48 µm RODAMINA ? 0.59
µm KRIPTON ? 0.64 µm ELIO-NEON ? 0.663
µm RUBINO ? 0.69 µm
VISIBILE
ARSENIURO DI GALLIO ? 0.84 µm NEODIMIO YAG
? 1.06 µm MISCELADI IDROGENO E FLUORO ? 3
10 µm ANIDRIDE CARBONICA ? 10.6 µm
INFRAROSSO
7
CLASSIFICAZIONE DEI LASER
  • Pericolosità F (?, t, T, Q, P, ?, a, N)
  • Classe 1 (laser esenti)
  • Classe 2 (basse potenze nel visibile)
  • Classe 3A (basse potenze, ? ?)
  • Classe 3B (potenze lt 0.5 W)
  • Classe 4 (alte potenze)

8
DENSITÀ OTTICA O.D.
I PROTETTORI OCULARI DEVONO ESSENZIALMENTE
  1. Salvaguardare locchio (sufficiente attenuazione)
  2. Consentire la visione (elevata trasmittanza nel
    visibile)

PARAMETRO BASE
REQUISITO DI SICUREZZA
Et ? MPE
O.D. log10
9
EFFETTI BIOLOGICI DELLA RADIAZIONE LASER
10
INTERAZIONE DELLE RADIAZIONI LASER CON I TESSUTI
VIVENTI
  • Linterazione fra il raggio laser e i tessuti
    viventi si svolge attraverso meccanismi
    osservabili anche sulla materia inanimata, come
    ad esempio lassorbimento e la dispersione.
  • A seconda della potenza del laser, della durata
    dellirraggiamento, come pure della proprietà dei
    tessuti, si verificano i seguenti effetti
  • riscaldamento dei tessuti
  • accelerazione dei processi fisiologici
  • aumento delle velocità della mitosi
  • disidratazione e raggrinzimento del tessuto
    (reversibile)
  • denaturazione irreversibile delle preteine
  • termolisi, carbonizzazione
  • evaporazione del tessuto

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  • ASSORBIMENTO
  • A seconda del tipo di sostanze e del contenuto
    dacqua, il raggio laser presenta differenti
    coefficienti di assorbimento nei vari tipi di
    tessuto. Tale assorbimento è fortemente legato
    alla lunghezza donda

DISPERSIONE A causa delle disomogeneità ottiche
del tessuto, il raggio laser in gran parte non si
propaga in linea retta, come in aria ma si
verificano numerosi processi di dispersione che
causano frequenti cambiamenti di direzione. La
dispersione dipende in gran parte dalla lunghezza
donda e dal tipo di tessuto
12
DANNI BIOLOGICI E LESIONI
  • La radiazione laser è estremamente pericolosa, in
    quanto può non presentarsi dolore o disagio anche
    dopo molte ore di esposizione.
  • PARTE DEL CORPO PIÙ ESPOSTA A LESIONI DA LASER
  • OCCHIO
  • CORNEA RETINA
  • A lunghezze donda maggiori la cornea, costituita
    essenzialmente di acqua, risulta più severamente
    danneggiata.
  • Responsabili di danneggiamenti di questo tipo
    sono i laser a CO2, che emettono vicino
    allinfrarosso a circa 10,6 µm.
  • TIPI DI LESIONI
  • BRUCIATURA RETINICA
  • VESCICHE
  • PERFORAZIONE CORNEA
  • NECROSI DEL TESSUTO
  • LASER He-Ne EPITELIO RETINICO
  • LASER A RUBINO ESPLOSIONE DELLEPITELIO
    RETINICO

13
EFFETTI SULLA RETINA
  • 1. Termo-acustico Espansione termica, onde di
    pressione (transienti acustici) deleterie per i
    tessuti anche a distanza.
  • 2.Termico Assorbimento di calore, denaturazione
    delle proteine.
  • 3.Foto-chimico Cattura di quanti di energia,
    attivazione molecolare.

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PUNTI DI ASSORBIMENTO
RETINA Radiazione nel visibile e nel vicino
infrarosso (400 1400 nm)
CORNEA Radiazione nel lontano infrarosso (3 µm
1 mm) e nel medio ultravioletto
CORNEA E CRISTALLINO Radiazione nel vicino
ultravioletto (320 390 mm) e nel medio
infrarosso (1,4 3 µm)
15
RISCHI PER LOCCHIO
  • Le strutture dellocchio più esposte a lesioni
    sono
  • la retina, per lunghezze donda comprese nel
    visibile ed infrarosso (400 nm - 1.4 µm)
  • la cornea, per lunghezze donda comprese nel
    medio ultravioletto (200 - 315 nm) e
    nellinfrarosso lontano (3 µm - 1mm)
  • la cornea ed il cristallino, per lunghezze donda
    nel vicino ultravioletto (320 - 390 nm) e nel
    medio infrarosso (1.4 - 3 µm)

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APPLICAZIONI IN OCULISTICAFOTOCOAGULAZIONE
  • La fotocoagulazione è quella tecnica che vede
    limpiego della luce laser che agisce a livello
    dellepitelio pigmentato retinico.
  • Provoca un brusco innalzamento della temperatura
  • Un effetto di coagulazione tissutale
  • Laser ad Argon 476 nm
  • Fotocoagulatori impiegati Laser a krypton
    648 nm
  • Dye laser 640 nm
  • Questi laser emettono in regime continuo


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EFFETTI TERAPEUTICI DOVUTI AL TRATTAMENTO LASER
DI FOTOCOAGULAZIONE
  • FOTOCOAGULATORI IMPIEGATI
  • Laser ARGON-KRIPTON E DYE
  • Tali fotocoagulatori hanno effetti biomedicali
    sulle seguenti patogenesi
  • obliterazione vascolare
  • macula
  • retinopatia
  • cataratta
  • fibrosi retino-vitreale
  • I fotocoagulatori hanno la possibilità di
    raggiungere il piano retinico con uno scattering
    molto limitato

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EFFETTI TERAPEUTICI DOVUTI AL TRATTAMENTO LASER
DI FOTOCOAGULAZIONE
  • FOTOCOAGULATORI IMPIEGATI
  • Limpiego dellArgon laser nello spettro
    blu-verde pari a 514 nm, deve essere evitato
    poiché tale finestra ottica è responsabile di
    danneggiare la sensibilità cromatica dellocchio.
  • NO LASER ARGON BLU - VERDE

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APPLICAZIONI CLINICHE DELLA FOTOABLAZIONE
  • La fotoablazione è una tecnica chirurgica che
    impiega laser ad eccimeri capace di generare luce
    coerente ad altissima potenza intrinseca tale da
    rompere selettivamente alcuni tipi di legami
    molecolari tissutali trasformandoli in frammenti
    volatili.
  • Tale tecnica chirurgica è impiegata
    principalmente nella microchirurgia della cornea.
  • VANTAGGI DELLA FOTOABLAZIONE
  • Precisione nella asportazione micrometrica di
    tessuto corneale
  • Massima affidabilità e sicurezza terapeutica
  • Asportazione di opacità corneali.

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APLICAZIONI CLINICHE DELLA FOTORESEZIONE
  • Il laser impiegato in tale tecnica è un Nd-YAG
    1.06 nm, pulsato
  • Tale radiazione è trasferita al biomicroscopio da
    un sistema di specchi accoppiati otticamente in
    maniera da avere la minore perdita di energia
    radiante.
  • Non è possibile impiegare fibre ottiche a causa
    dellelevata energia prodotta e quindi del danno
    biologico che ne deriverebbe ai tessuti limitrofi.

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LASER AD ECCIMERI
  • SCHEMA DI UN LASER AD ECCIMERI

22
LASER AD ECCIMERI
  • CARATTERISTICHE DI UN LASER AD ECCIMERI
  • Energia per impulso 0.1 - 1 J
  • Frequenza di ripetizione fino a 500 Hz
  • Efficienza gt 2
  • Durata dellimpulso 10 - 40 ns
  • Potenza media gt 100 W
  • Potenza di picco gt 100 MW
  • Lunghezza donda ArF 193 nm
  • KrF 248 nm
  • XeCl 308 nm
  • XeF 351 nm

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DIFFERENZA TRA UN LASER AD ECCIMERI E I LASER A
CO2 E YAG
  • I Laser a CO2 e YAG (10.6 e 1.06 µm
    rispettivamente) inducono un eccitazione di tipo
    termico.
  • La radiazione ultravioletta emessa da un laser ad
    eccimeri interagisce invece direttamente con i
    livelli elettronici consentendo di dissociare le
    molecole che costituiscono il materiale mediante
    pochi fotoni.
  • La rimozione di materiale avviene per ablazione
    ed essendo esigua lapporto termico fornito
    risulta limitata la zona termicamente alterata.

24
LASER A ECCIMERI
  • La differenza principale tra il laser ad eccimeri
    e i laser a CO2 e YAG usati attualmente per le
    applicazioni in campo industriale è la lunghezza
    donda della radiazione emessa.
  • È noto che i laser CO2 e YAG emettono a 10.6 e
    1.06 µm rispettivamente, inducono uneccitazione
    di tipo termico poiché vanno ad interagire con i
    livelli energetici vibro-rotazionali dei
    materiali. La radiazione ultravioletta emessa da
    un laser ad eccimeri interagisce invece
    direttamente con i livelli energetici elettronici
    ed è quindi possibile ionizzare, eccitare
    elettronicamente e dissociare le molecole che
    costituiscono il materiale mediante pochi fotoni.
  • Queste reazioni non-termiche di tipo fotochimico
    sono molto importanti nellinterazione con
    molecole in fase gassosa, polimeri, materie
    plastiche e tessuti biologici. La lunghezza
    donda molto corta emessa dai laser ad eccimeri
    consente inoltre di riprodurre strutture molto
    piccole con una risoluzione molto elevata. In
    teoria la radiazione laser ad eccimeri può essere
    focalizzata fino a circa 0,2 µm, un fattore 50
    migliore di un laser a CO2

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ASTIGMATISMO
  • Difetto refrattivo dovuto allalterazione di
    curvatura della cornea, per cui gli oggetti
    osservati risultano leggermente deformati ed
    appaiono più larghi di quello che sono in realtà.
  • Oggi, oltre a tecniche chirurgiche di correzione
    (cheratomia tangenziale), si impiega un laser ad
    eccimeri.
  • Tale raggio laser, sparato sulla cornea per pochi
    secondi riesce a rimettere a fuoco la vista.
  • Limpiego di tale laser ad eccimeri è altresì
    indicato per alcune correzioni di miopia che
    sostituiscono il ricorso a tecniche chirurgiche
    di
  • cheratomia radiale (incisioni della cornea con
    tagli a raggiera)
  • cheratomileusi (molatura della cornea)
  • lansectomia (asportazione del cristallino)
  • epicheratofachia (trapianto corneale)

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RAGGIO LASER CONTRO LASTIGMATISMO
  • Viene impiegato il laser infrarosso, non
    visibile, che con impulsi di un millesimo di
    miliardesimo di secondo a bassa energia consente
    di variare la curvatura della cornea in modo da
    riportare le immagini a fuoco sulla retina.
  • Il raggio laser viene indirizzato autonomamente
    dal computer che attraverso un sofisticato
    sistema elettronico insegue tutti i movimenti
    dellocchio se il paziente non è fermo.
  • Il raggio laser agisce a livello molecolare, le
    cellule colpite vengono letteralmente
    volatilizzate, si tratta di una serie di impulsi
    ripetuti, con il fascio di luce che ad ogni
    impulso annienta un micron di materia. Per
    lintervento bastano pochi minuti, in anestesia
    locale, con recupero visivo immediato.

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Il LASER in Medicina Esteticaed in Chirurgia
EsteticaAnche locchio vuole la sua
partepulchrum est solum quod est pulchrum
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PARAMETRI DEL RAGGIO ELETTROMAGNETICO IRRADIATO
DA UNA APPARECCHIATURA LASER (Light Amplification
by Stimulated Emission of Radiation) OPPURE IPL
(Luce Intensa Pulsata)
  1. LUNGHEZZA DONDA (nm) dipende dal mezzo attivo
    del LASER o dal filtro di selezione della
    lunghezza donda usato per lIPL.
  2. FLUENZA o densità di energia (Joules/ cm2)
    energia (Joules) / unità di superficie (cm2)
    dipende dalla energia erogata dalla macchina e
    dal diametro dello spot
  3. POTENZA (Watt) energia (Joules) x unità di
    tempo (secondi) dipende dalla energia erogata
    dalla macchina e dalla durata dellimpulso.

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PARAMETRI DEL RAGGIO ELETTROMAGNETICO IRRADIATO
DA UNA APPARECCHIATURA LASER (Light Amplification
by Stimulated Emission of Radiation) OPPURE IPL
(Luce Intensa Pulsata)
  • IRRADIANZA o densità di potenza (Watt/cm2)
    potenza (Watt) / unità di superificie (diametro
    dello spot) dipende dalla energia erogata dalla
    macchina, dalla durata dellimpulso e dal
    diametro dello spot.
  • Tipo di impulso continuo, pulsato, pseudo
    continuo (se le pause fra gli impulsi sono di
    durata piccolissima dellordine di nanosecondi)

30
CARATTERISTICHE DEL BERSAGLIO ED EFFETTI DEL
RAGGIO ELETTORMAGNETICO SUL BERSAGLIO
  • VELOCITA DI ASSORBIMENTO DELLENERGIA è
    dellordine di nanosecondi e dipende dalle
    caratteristiche fisico chimiche del bersaglio e
    dalla lunghezza donda. Lenergia assorbita viene
    trasformata per la maggior parte in energia
    termica (calore), ma anche meccanica (es.
    vaporizzazione ed esplosione del bersaglio) e
    chimica (ad es. lenergia degli UV assorbita dal
    DNA determina la formazione di dimeri di
    timidina).
  • EFFETTI TERMICI dipendono dalla T raggiunta dal
    bersaglio coagulazione, carbonizzazione,
    evaporazione.

31
CARATTERISTICHE DEL BERSAGLIO ED EFFETTI DEL
RAGGIO ELETTORMAGNETICO SUL BERSAGLIO
  • PICCHI DI ASSORBIMENTO DEI COMPONENTI TESSUTALI
    dipendono dalle caratteristiche fisico chimiche
    del bersaglio
  • ad es. ACQUA (infrarossi), OSSIEMOGLOBINA
    (intorno a 490 e 590 nm, blu verde e giallo),
    MELANINA (lenergia assorbita decresce con
    laumentare della lunghezza donda, rapporto
    ottimale intorno a 800 nm).

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CARATTERISTICHE DEL BERSAGLIO ED EFFETTI DEL
RAGGIO ELETTORMAGNETICO SUL BERSAGLIO
  • FENOMENI DI DISPERSIONE DELLENERGIA non tutta
    lenergia irradiata viene assorbita dal
    bersaglio una parte viene dispersa per
    trasmissione, riflessione/rifrazione del raggio
    incidente, oppure per conduzione del calore
    derivante dallenergia assorbita, oppure per
    assorbimento dellenergia da parte degli strati
    sovrastanti al bersaglio ad es. il fototipo
    cutaneo ( da 0 a 5 albini, rossi, biondi,
    castani, mori, negri) la melanina presente nello
    strato corneo assorbe una parte dellenergia
    indirizzata al bersaglio costituito ad es. dai
    capillari di un angioma piano.

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CARATTERISTICHE DEL BERSAGLIO ED EFFETTI DEL
RAGGIO ELETTORMAGNETICO SUL BERSAGLIO
  • TRT ( TEMPO DI RILASSAMENTO TERMICO) il tempo
    che il bersaglio (es. emoglobina, melanina,
    acqua), raffreddandosi, impiega per dimezzare il
    calore sviluppato.
  • Dipende soprattutto dal volume del bersaglio,
    aumentando in modo direttamente proporzionale al
    quadrato del diametro, per cui bersagli molto
    piccoli hanno un TRT piccolissimo (es.
    melanosomi 50 100 nanosec. capillari di 20
    60 micron 0.15 3 millisec.) dunque durate
    dellimpulso molto brevi hanno loscopo di evitare
    che il calore si accumuli più del necessario e si
    diffonda ai tessuti sani circostanti
    danneggiandoli.

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LASER IMPIEGATI IN CHIRURGIA ESTETICA
riduzione/cancellazione cicatrici
  • Laser a CO2 10,6 µm
  • Laser ad ERBIUM
  • Laser a Diodi Semiconduttori (LED)

macchie cutanee
teleangioctesie segni di capillari attenuazione
cellulite
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LASER IMPIEGATI IN CHIRURGIA ESTETICA
  • Laser ad ALEXANDRITE
  • Laser a diodo superpulsato ad infrarosso

epilazione
dolori reumatici allineamento ed aumento dei
fibroblasti il colore bersaglio è il verde
36
LASER IMPIEGATI IN CHIRURGIA ESTETICA
  • Laser a diodi
  • 808 nm
  • Laser Nd. YAG
  • 1,06 µm

lesioni benigne vascolari e pigmentate del volto
lesioni vascolari arti inferiori tecniche di
ringiovanimento del volto varici reticolari ed
arti inferiori
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APPLICAZIONI LASER CHIRURGIA ESTETICA
  • protocollo di trattamento per resurfacing
    facciale con LASER a HERBIUM
  • epilazione con LASER ad ALEXANDRITE
  • epilazione permanente con LASER a SEMICONDUTTORI

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APPLICAZIONI LASER CHIRURGIA ESTETICA
  • trattamento lesioni benigne vascolari e
    pigmentarie del volto con
  • LASER a DIODI di 808 nm
  • applicazioni di skin resurfacing con
  • LASER ERBIUMYAG VSP (Variable Square Pulse)
  • trattamento con LASER COMBINATO contro
    linvecchiamento cutaneo

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APPLICAZIONI LASER CHIRURGIA ESTETICA
  • terapia LASER endovasale nuovo approccio
    terapeutico per le varicosità reticolari
  • trattamento LASER di cicatrici ipertrofiche e
    chelotiche

40
IL LASER ANTICELLULTE
La cellulite insorge quando, a causa di
alterazioni ormonali o del metabolismo, si crea
una situazione di squilibrio tra la QUANTITÀ DI
SIERO TRASUDATO dai capillari e la CAPACITA DI
RIASSORBIMENTO del sistema linfatico.
OCCORRE ripristinare lelasticità delle pareti
dei capillari sanguigni e linfatici per ricreare
il corretto scambio di liquidi.
41
COME FUNZIONANO I VARI TIPI DI LASER
LASER A CALDO ablativo non ablativo
Vaporizza e disgrega il tessuto bersaglio,
penetrando in profondità e scaldando la parte
Emanato ad impulsi brevissimi non scalda i
tessuti circostanti e agisce a livello
superficiale
LASER A FREDDO non ablativo
42
LAZIONE SULLA CELLULITE
1. rinforza le pareti dei capillari sanguigni e
linfatici
LASER A DIODO SUPERPULSATO AD INFRAROSSI
2. sotto lazione del calore i fibroblasti
intensificano la loro attività
3. gli adipociti si sgonfiano per effetto della
nuova funzionalità del derma
4. le fibre del derma, moltiplicandosi,
conferiscono una maggiore elasticità ai tessuti
con evidente miglioramento estetico
43
CORIUM 400
Il CORIUM 400 è un laser cosmetico a stato
solido, un diodo pompato a 532 nm, che permette
di ottenere ottime performances nel trattamento
di lesioni ed imperfezioni vascolari e pigmentate
della pelle
manipoli variabili da 100 a 1500 microns
Concepito in modo da combinare dimensioni e tempi
di rilassamento del tessuto da colpire
ampiezza e ripetizione di impulso variabile
44
CORIUM 400
ampiezza di impulso adattabile in msec.
produce la coagulazione dei vasi sanguigni
uniformemente, risparmiando il tessuto circostante
tavola di assorbimento
la lunghezza donda di 532 nm è ben assorbita
dalla emoglobina ossigenata, offrendo una
modalità superiore di trattamento per le lesioni
vascolari
IL CORIUM E IN GRADO DI TRATTARE UNA GRANDE
VARIETA DI LESIONI VASCOLARI E PIGMENTATE DELLA
PELLE, INCLUSA LA TELANGECTASIA FACCIALE, I
CAPILLARI ALLE GAMBE E LE MACCHIE SOLARI
45
CORIUM 600
  • Il CORIUM 600 possiede tutte le caratteristiche
    del CORIUM 400
  • laser a stato solido a 532 nm ad elevato livello
    di assorbimento dellemoglobina
  • manipoli variabili da 100 a 1500 microns
  • ampiezza e ripetizione di impulso variabile
  • lunghezza donda pura nel verde

CON 6 WATTS DI POTENZA CONSENTE DI DIMEZZARE I
TEMPI DI ESPOSIZIONE NEL TRATTAMENTO DELLE
LESIONI VASCOLARI E PIGMANTATE DELLA PELLE
INOLTRE
46
STENDHAL
  • Laser a NdYAG a 1064nm e 532nm
  • Durata dimpulso 2ms-30ms
  • Frequenza di ripetizione 1Hz,2Hz
  • Sistema di generazione del fascio a fibre ottiche
  • SPOT SIZE regolabile da 1 a 5 mm

Lesioni vascolari
Lesioni pigmentate
Trattamento delle vene degli arti inferiori
47
SISTEMA CELLULESS
  • Laser a diodi di potenza
  • selezione dellaspirazione in modo continuo,
    pulsato e superpulsato per regolare la potenza in
    modo ottimale
  • Scanner computerizzato
  • permette di trattare ampie aree assicurando
    lemissione dellesatta quantità di energia al
    tessuto

EPIDERMIDE rimozione cellule morte
DERMA stimolazione linfatica e venosa
IPODERMA azione tessuti e liquidi, eliminazione
tossine
MUSCOLO tonificazione
ADIPE PROFONDO rilancio dagli scambi
intracellulari
48
EPILAZIONE PERMANENTE LASER ASSISTITA
  • LASER IMPIEGATI

LASER A RUBINO AD IMPULSO LUNGO (694 nm)
LASER A DIODO PULSATO (800 nm)
LASER AD ALESSANDRITE AD IMPULSO LUNGO (755 nm)
Q-SWITCHED AD IMPULSO LUNGO
LASER NEODIMIO-YAG (1064 nm)
49
EPILAZIONE PERMANENTE LASER ASSISTITA
  • NOTA il trattamento va RIPETUTO a distanza di
    tempo variabile tra le 4 e le 6 settimane . Di
    solito sono necessarie 6-8 sedute per ottenere
    unepilazione permanente
  • NOTA lepilazione laser è un trattamento valido,
    indolore e sicuro ma NECESSITA DI UNA VALUTAZIONE
    SERIA del paziente e di una PROFONDA CONOSCENZA
    della metodica laser da parte del personale
    medico, in quanto non scevra da possibili rischi
    e complicanze

50
APPLICAZIONI PER SPECIALITA
Chirurgia Estetica
51
ASSORBIMENTO E PENETRAZIONE DEI TESSUTI
52
DIFFERENZE FISICHE FRA LASER E LUCE INTENSA
PULSATA (IPL) 1) sul bersaglio Effetto
FOTOTERMOLISI SELETTIVA
  • LASER
  • Radiazione el.magnetica monocromatica collimata
  • coerente
  • IPL
  • Radiazione el.magnetica monocromatica filtrata
    abbastanza collimata
  • non coerente

53
RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE
  • Onde elettriche (? 20Km-3Km)
  • Onde Hertziane (lunghissimegt1Km , lunghe1Km-30m
    , corte30m-12m , ultracorte12m-1m ,
    microonde1m-1mm)
  • Raggi infrarossi (1mm-750nm)
  • Luce visibile (750-400nm)
  • Raggi ultravioletti (A400-320nm, B320-280,
    C280-100nm)
  • Raggi X ( lt100 nm )
  • Raggi ? ( lt0.1 nm )

54
Fototermolisi selettiva
55
DIFFERENZE FISICHE FRA LASER E LUCE INTENSA
PULSATA (IPL) 2) alla fonte
  • LASER
  • Sorgente di energia
  • Mezzo attivo (solido,liquido,gas)
  • Sistemi di regolazione di numero e durata degli
    impulsi e delle pause
  • Sistemi di raffreddamento delle macchine e della
    cute
  • IPL
  • Lampade flash
  • Filtri
  • Sistemi di regolazione di numero e durata degli
    impulsi e delle pause
  • Sistemi di raffreddamento delle macchine ma non
    ancora della cute

56
INDICAZIONI
  • 1) A FINI ESTETICO -FUNZIONALI
  • (IPL e laser vascolari e pigmentari , laser
    abrasivi)
  • 2) PER ALCUNE PATOLOGIE DERMATOLOGICHE
    SPECIFICHE
  • (laser eccimeri , laser CO2 continuo)

57
INDICAZIONI ESTETICO-FUNZIONALI
  • PATOLOGIE VASCOLARI
  • angiomi piani , teleangectasie , spider nevi,
    nevi rubini
  • MACCHIE PIGMENTATE
  • tatuaggi (rosso 532, verde o giallo 694rubino e
    755alessandrite, nero da 514 a 1064) lesioni
    melaniche benigne ( efèlidi, cloasma ,
    pigmentazioni post-infiammatorie )
  • EPILAZIONE
  • SKIN RESURFACING

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  • LASER VASCOLARI Argon (488-514), Nd/YAG df (532)
    , a coloranti (dye laser 570-600 , Vbeam con
    sist. raffr.), a vapori di rame (578)
  • LASER PIGMENTARI Nd/YAG df (1064 o 532) ,
    Alexandrite (755) , Rubino(694), Diodo (800-810)
  • LASER ABRASIVI CO2 (10.600), Erbio/YAG (2.900)

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INDICAZIONI PER ALCUNE PATOLOGIE DERMATOLOGICHE
SPECIFICHE
  • Laser ad eccimeri
  • Psoriasi
  • Laser CO2 continuo
  • Tumori benigni e precancerosi cutanee
  • Oncologia palliativa

60
PREVEDIBILI SVILUPPI
  • Riduzione del costo dei laser vascolari e
    pigmentari per la concorrenza con la IPL
  • Sviluppo dei laser a diodi (dimensioni e costi
    ridotti)
  • Sviluppo dei sistemi di raffreddamento cutaneo
    (tipo V-beam) anche nei sistemi IPL

61
DOMANDE ?
62
IL FASCINO DELLA LUCE LASER
GRAZIE PER L ATTENZIONE
  • Prof. Dott. Ing. Antonino IARIA
  • Docente di FISICA del LASER
  • II Università di Tor Vergata
  • Cattedra di Medicina

Email generale_03_at_libero.it
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