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Le proteine del plasma

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Argomenti di Patologia Clinica Le proteine del plasma Le proteine del plasma MIELOMA MICROMOLECOLARE o MIELOMA DI BENCE JONES La componente sierica costituita da ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Le proteine del plasma


1
Le proteine del plasma
Argomenti di Patologia Clinica
2
PROTEINE DEL PLASMA
Le proteine del plasma costituiscono un gruppo
eterogeneo di proteine, ognuna delle quali
possiede una funzione specifica o raggruppa in se
diverse funzioni ed è soggetta a specifiche
variazioni di concentrazione in svariate
condizioni fisiologiche e patologiche. La
sintesi di ciascuna proteina è sotto stretto e
specifico controllo genico e la sua normale
concentrazione plasmatica varia da pochi
microgrammi ad alcuni grammi per litro. La misure
delle concentrazioni delle proteine plasmatiche è
quindi di valido aiuto nella diagnosi e nella
gestione di diverse condizioni fisiopatologiche.
Poiché i metodi di separazione e di misurazione
impiegati rispecchiano in prevalenza aspetti
molecolari, chimici, fisici o la loro funzione,
unidentica sostanza viene molte volte, a seconda
delle circostanze e del metodo impiegato,
denominata in diversi modi macroglobulina,
immunoglobulina M, ?-globulina,
glicoproteina. E quindi importante lo studio
delle caratteristiche strutturali, metaboliche e
funzionali delle numerose proteine del plasma e
delle loro variazione genetiche. Altrettanto
importante è il valore clinico da attribuire alle
modificazioni dei singoli elementi o alle
variazioni multiple nella diagnosi e nel
monitoraggio delle malattie.
3
METODI QUALITATIVI
METODI QUANTITATIVI
  • elettroforesi
  • immunoelettroforesi
  • elettroforesi bidimensionale
  • determinazione delle proteine totali
  • frazionamento
  • tecniche immunochimiche
  • (immunodiffusione radiale,
  • turbidimetria, nefelometria)

CARATTERIZZAZIONE DELLE PROTEINE DEL PLASMA
A) Caratteristiche chimiche proteine semplici,
glicoproteine, lipoproteine B) Caratteristiche
chimico-fisiche solubilità, sedimentazione,
migrazione elettroforetica C) Caratteristiche
funzionali enzimi, proteine di trasporto, della
coagulazione, della cascata del
complemento, di controllo della crescita e del
differenziamento, delle difese immunitarie,
dintegrazione del metabolismo.
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SOLUBILITA PRECIPITAZIONE
FRAZIONATA
Le proteine hanno diversa solubilità in acqua o
in altri solventi, per cui possono essere
separate dalla soluzione per mezzo di una
precipitazione frazionata. Le proteine possono
precipitare per effetto di agenti denaturanti
calore, acidi forti (perclorico, tricloroacetico,
sali di metalli pesanti). Vengono quindi separate
dagli altri composti presenti nella soluzione per
filtrazione o per centrifugazione. Molte volte,
però, le proteine precipitate non devono essere
denaturate, bensì risospese in soluzione e
riutilizzate. Per questo motivo si ricorre alla
SALATURA. Poiché la solubilità delle proteine
è influenzata dalla presenza di sali, uno dei
metodi utilizzati per la concentrazione e la
separazione delle proteine consiste nellaggiunta
di sali alla soluzione o sospensione proteica in
quantità progressivamente maggiori fino ad
ottenere la precipitazione di alcuni componenti
SALTING OUT. Il sale
utilizzato è generalmente il solfato dammonio,
talvolta si usa il solfato di sodio
5
Diminuzione della concentrazione effettiva
dellacqua perché le molecole di acqua si
associano ai sali formando ioni idrati degli
stessi
SALI
  • Natura del sale utilizzato
  • pH
  • Temperatura
  • Concentrazione iniziale delle
  • proteine

Legame degli ioni alle proteine. Formazione di un
complesso ioni-proteina che precipita perché
eccede il suo prodotto di solubilità
solubilità delle proteine
Interazioni fra le aree delle superfici della
proteina deficienti di gruppi polari
interazioni idrofobiche, che sono fortemente
incrementate in condizioni di alta forza ionica
aggregazione delle proteine
6
Nella precipitazione frazionata mediante aggiunta
di solfato di ammonio, si esprime la
concentrazione del sale come DI SATURAZIONE Si
considera satura una soluzione 4,05 M di solfato
di ammonio in acqua a 20C Le proteine del
plasma possono essere così suddivise a)
GLOBULINE (33) b) ALBUMINA (60) c) FIBRINOGENO.
Presente in quantità inferiori alle prime due ed
è meno solubile. Nel siero presente solo in
tracce
SEMISATURAZIONE
Precipitazione di globuline mentre albumina
rimane in soluzione
Albumina/Globuline gt 1 (1,40-1,70)
7
PRECIPITAZIONE FRAZIONATA MEDIANTE SOLVENTI
ORGANICI
Alcooli Acetone Diossano
Vengono utilizzati solventi organici miscibili
con acqua
  • I solventi mischiati con lacqua determinano
  • DISIDRATAZIONE DELLE MOLECOLE PROTEICHE
  • AGGREGAZIONE DELLE PROTEINE

Per prevenire la denaturazione delle proteine, il
frazionamento deve essere compiuto a bassa
temperatura (0C) ed in ambiente in grado di
assorbire velocemente il calore sviluppatosi in
seguito al mescolamento del solvente organico con
lacqua (bagno di ghiaccio).
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Frazionamento secondo Chon, ottenuto con alcool
etilico a bassa temperatura. Variando la
concentrazione di etanolo e la temperatura, le
diverse proteine possono essere precipitate in
differenti frazioni (5 nellesempio)
Basse concentrazioni di solvente (10-30)
Frazione I fibrinogeno 60 globulina
antiemofilica (fattore VIII) globuline
insolubili a freddo protrombina componente
C1q, C1r, C1s Frazione II gammaglobuline
95 Frazione III betaglobuline 60 (e
betalipoproteine) isoagglutinine,
immunoglobuline M, alfa2 macroglobulina protrom
bina e plasminogeno Frazione IV transferrina ap
toglobina ceruloplasmina globulina legante
gli ormoni tiroidei alfa1antitripsina alfa1g
licoproteina antitrombina III componenti
del Complemento Frazione V albumina 95
alfa1glicoproteina alfa e beta globuline
Alte concentrazioni di solvente Proteine di basso
peso molecolare
9
SEDIMENTAZIONE
Mediante ultracentrifugazione è possibile
conoscere la massa molecolare delle particelle
che sedimentano
Svedberg il coefficiente di sedimentazione è
definito come la velocità di sedimentazione in un
campo di forza unitaria (velocità/forza
centrifuga)
MASSA MOLECOLARE FORMA (ellissoide, sfera,
bastoncino) e DENSITA (sfera compatta, pallone
vuoto) DIMENSIONI DENSITA E VISCOSITA DEL MEZZO
CIRCOSTANTE
Il coefficiente di sedimentazione di una molecola
dipende dalla
Coefficiente di frizione di una molecola sferica
può essere calcolata con lequazione di Stokes La
legge non soddisfa più quando la forma si
allontana da quella di una sfera compatta e a
temperature gt 20C
RIASSUMENDO la velocità di sedimentazione di una
particella è proporzionale alla sua massa, ma una
molecola più densa sedimenta più velocemente di
una meno densa a parità di densità della
soluzione. Inoltre, il coefficiente di frizione
aumenta moltissimo procedendo dalla forma
ellissoide a quella a sigaro o a bastoncino.
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MIGRAZIONE ELETTROFORETICA
Il termine elettroforesi fu applicato in origine
al movimento, sotto linfluenza di un campo
elettrico, di ioni o di molecole di diversa
grandezza, provviste di carica netta e disciolte
in soluzione.
Le proteine in soluzione sono facilmente
ionizzabili e si dissociano in ioni R-COO- oppure
ioni R-NH3.
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WESTERN BLOT
Tecnica di separazione analitica delle proteine
sulla base del loro peso molecolare, ottenuta
mediante elettroforesi in un gel denaturante di
poliacrilamide Permette di valutare la presenza
di una specifica proteina, matura o in forma di
precursore, allinterno di un campione
A B -SH HS-
A B -S-S-
Riscaldamento a 95C con SDS
Proteina con due subunità, unite da un ponte
disolfuro
Proteina denaturata. Le molecole di SDS, cariche
negativamente, ricoprono la superficie della
proteina
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CORSA ELETTROFORETICA SU GEL DI POLIACRILAMIDE
La migrazione delle proteine allinterno del gel
avviene in base al loro peso molecolare le
proteine a basso peso molecolare migrano con
maggiore velocità. Lutilizzo di uno standard,
costituito da proteine con peso molecolare noto,
permette lindividuazione del peso molecolare
delle proteine contenute nel campione che si
vuole analizzare. Le frazioni separate dopo la
migrazione sono facilmente rivelate colorando le
strisce e le proteine mediante Rosso Ponceau,
colorante anionico che reagisce con i gruppi
amminici delle proteine in soluzione acida.
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BLOTTAGGIO
ANODO ()
SPUGNA CARTA ASSORBENTE GEL
DI POLIACRILAMIDE
Il blottaggio consiste nel trasferimento delle
proteine dal gel di poliacrilamide su un supporto
rigido, quale una membrana di nitrocellulosa, di
nylon o di carta. Il gel e la membrana vengono
orientati in modo tale che le proteine, cariche
negativamente, migrando dal catodo verso lanodo,
si leghino al supporto rigido. Il trasferimento
avviene in camera umida a voltaggio costante.
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INDIVIDUAZIONE DELLA PROTEINA RICERCATA
INCUBAZIONE CON ANTICORPO PRIMARIO E SECONDARIO E
SVILUPPO
ANTICORPO PRIMARIO ANTICORPO SECONDARIO PEROSSIDAS
I
ANTICORPO PRIMARIO ANTICORPO SECONDARIO FOSFATASI
ALCALINA
La fosfatasi alcalina, con la quale lanticorpo
secondario è coniugato, determina la
precipitazione di un substrato (BCIP) e la
formazione di aggregati, visibili con lutilizzo
di un colorante (NBT)
La perossidasi, con la quale lanticorpo
secondario è coniugato, determina la degradazione
ossidativa del Luminol e lemissione di luce, che
impressiona una lastra
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Utilizzo di membrane di acetato di cellulosa
DIAFANIZZAZIONE I tracciati vengono
letti mediante SCANSIONE FOTODENSITOMETRICA
trasforma le differenze di intensità in un
grafico con picchi di base e altezza variabili
secondo lampiezza e lintensità della zona
separata e colorata (quantificazione
qualitativa-semiquantitativa)
In un siero normale i valori espressi in
percentuale delle frazioni proteiche
(elettroforesi a 5 zone) sono albumina 55-65 ?1
2-5 ?2 7-11 ? 9-13 ? 14-20
Evidenzia solo variazioni qualitative delle
proteine del siero. Intensità del picco non
corrisponde alla quantità delle proteine perché
ogni colorante possiede affinità diversa per le
diverse proteine La proteina che principalmente
contribuisce ad una data frazione non è la sola
che migra in quella zona, ad eccezione
dellalbumina, che può essere considerata unica.
Si preferisce lispezione visiva (qualitativa)
delle strisce
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Attualmente si è passati ad una elettroforesi
delle proteine del siero, su acetato di cellulosa
o su agarosio, caratterizzata da una ottimale
separazione e risoluzione di 7 bande
elettroforetiche e dalla valutazione visiva in
senso qualitativo e/o quantitativo (intensità
della banda) delle singole proteine.
Risoluzione delle zone in bande più strette e più
intense
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1. banda della prealbumina prealbumina 2. banda
dellalbumina albumina 3. banda
?1 ?1-antitripsina ?1-glicoproteina
acida ?1-antichimotripsina ?1-lipoproteina
(HDL) ?1-fetoproteina4. 4. banda
?2 ?2-macroglobulina (anodica) aptoglobina
(catodica) ceruloplasmina proteina legante la
vit.D (globulina GC) 5. banda ?1 transferrina
?1-lipoproteine (LDL) 6. banda ?2 C3 ?2-microg
lobulina emopessina fibrinogeno (talvolta in
zona ?) 7. zona ? immunoglobuline (IgM ed IgA
talvolta in zona ?2)
CLASSIFICAZIONE DELLE PROTEINE SELEZIONATE IN
BASE ALLA MOBILITA ELETTROFORETICA
18
(No Transcript)
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SIGNIFICATO CLINICO DELLE PROTEINE PLASMATICHE
Le proteine totali nel sangue si possono dosare
sia su plasma che su siero. Per problemi di
strumentazione automatica il dosaggio si effettua
quasi esclusivamente su campioni di siero. Gli
intervalli di riferimento normali per le proteine
del siero sono tra 60 e 84g/L. Per il plasma, la
proteinemia totale è più alta del 3-5 per la
presenza del fibrinogeno. I valori sierici non
sono costanti in tutta la vita alla nascita le
proteine del siero ammontano a 55,2 g/L ed il
rapporto albumina/globuline e alto (2,10). Le
concentrazioni sieriche dei bambini si mantengono
più basse rispetto alladulto e nelle donne sono
leggermente inferiori rispetto a quelle
delluomo. Oltre alletà e al sesso, altri
fattori possono far variare la proteinemia
durante la giornata si possono osservare
variazioni cospicue, vi sono variazioni
stagionali con picchi a novembre e diminuzioni
massime a giugno, aumenti dopo esercizio fisico,
diminuzioni in soggetti che sono a letto. I
livelli plasmatici fisiologici dipendono dalla
sintesi, dal catabolismo, dalla diminuzione delle
proteine nei vari compartimenti corporei e da
perdite esterne. Questi fattori devono essere
tenuti in considerazione anche durante lo
sviluppo di una patologia,poiché le modifiche
contemporanee di alcune condizioni (ad esempio
aumentata sintesi ed aumentato catabolismo)
possono risultare in u livello normale della
componente proteica. Le plasmaproteine vengono
sintetizzate principalmente dal fegato, in
particolare lalbumina, il fibrinogeno e le
globuline, ad eccezione delle immunoglobuline che
vengono prodotte dal sistema immunitario
(plasmacellule). Contribuiscono alla sintesi
anche lintestino per le lipoproteine ed il
sistema monocito/macrofagico per alcuni fattori
del complemento. Il metabolismo delle proteine è
rapido ed intenso viene giornalmente rinnovato,
in condizioni fisiologiche, il 9 di tutte le
proteine sintetizzate dal fegato ed il 10-25 di
quelle circolanti. Anche nel catabolismo gioca
un ruolo fondamentale il fegato. In condizioni
fisiologiche le perdite (esterne) avvengono
attraverso lapparato gastroenterico (tutte le
proteine), il rene (selettivo), le ghiandole
esocrine, lapparato respiratorio e gli organi
genitali.
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PREALBUMINA o TRANSTIRETINA E la frazione più
veloce. Chiamata così perché migra davanti
allalbumina. E visibile come tenue banda sul
tracciato non diafanizzato. La sua
individuazione costituisce un controllo tecnico
di buona separazione elettroforetica. La
sintesi avviene principalmente nel fegato e in
parte anche nella retina ed in altri tessuti. E
il vettore sia per la tiroxina che per la
proteina legante il retinolo.La concentrazione
serica diminuisce moto nei casi di deficit
nutrizionali proteici, nelle lesioni delle
cellule epatiche, nel diabete. E una proteina
negativa della fase acuta.
ALBUMINA Banda più stretta, intensa ed
omogenea. Proteina di massa molecolare di 66,5
kDa, a singola catena polipeptidica. La molecola
è ellissoidale asimmetrica stabilizzata da 17
ponti disolfuro. Il gene (specifico delle cellule
del fegato) si trova sul cromosoma 4. E
sintetizzata come molecola più lunga di 24 aa,
costituenti un peptide segnale che viene rimosso
per via enzimatica prima della secrezione della
proteina nel plasma. Il dosaggio dellalbumina è
un ottimo indice della funzionalità epatica.
E una proteina di trasporto (bassa specificità
ed affinità ed amplissima capacità farmaci,
bilirubina, acidi grassi, metalli ed ormoni). La
concentrazione plasmatica dellalbumina
diminuisce nei processi infiammatori. Nella corsa
elettroforetica, la frazione albuminica appare
come singola banda. Lidentificazione delle
varianti genetiche dellalbumina è visibile per
la presenza di due bande (bisalbuminemia), una
con la stessa mobilità dellalbumina normale,
laltra con mobilità anodica (variante fast) o
più catodica (variante slow) negli stati
eterozigoti. Al densitogramma la bisalbuminemia
appare come un picco bicuspidato.
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Condizioni di ipalbuminemia si osservano in caso
di infiammazioni acute.
Liperlbuminemia è rarissima. Anche quando si ha
un aumento nella sintesi di albumina, non si ha
infatti un aumento dei suoi livelli ematici. Si
ha un incremento solo nei casi di disidratazione.
Condizione molto rara è lanalbuminemia, in cui
scompare o è appena visibile la banda
dellalbumina (5 mg/dl). La causa del deficit è
la diminuita sintesi di albumina. Talvolta si
tratta di normale albumina altre volte vengono
sintetizzate forme inattivate della proteina.
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BANDA ? 1
? 1-ANTITRIPSINA glicoproteina. Sintetizzata
nel fegato come forma immatura (propeptide),
contenente una sequenza segnale che viene
rimossa prima dellemissione in circolo, dove
costituisce la maggiore componente delle
proteasi circolanti. E sintetizzata dagli
epatociti, dai macrofagi ma anche in altri
tessuti (rene, pancreas, stomaco, intestino,
milza, surrene. Tale proteina agisce come
inibitore della tripsina pancreatica,
chimotripsina, trombina, proteina C attivata,
fattori XI e XIII. Inibisce lelastasi
prodotta dai neutrofili durante i processi
infiammatori acuti (riduzione demolizione del
tessuto) ,soprattutto a livello polmonare.
? 1-ANTICHIMOTRIPSINA glicoproteina. Inibisce
la chimotripsina pancreatica. Protegge
lorganismo dai processi infiammatori (polmoni e
bronchi) e dai danni tessutali, modula la
risposta immune proteggendo da reazioni
allergiche.
Uno sdoppiamento raro della banda può essere
dovuto ad elevati livelli di ?1-fetoproteina, i
quali, dopo il secondo anno di vita, sono
indicatori di epatiti evolutive, carcinoma
epatico
23
BANDA ? 2
?2-MACROGLOBULINA glicoproteina. Sintetizzata
dal fegato. Inibitore di proteasi, ma
aspecifico. Agisce solamente nel sangue e non
nei tessuti a causa delle sue grosse dimensioni.
Modulatore dellattività delle citochine. Aumenta
fisiologicamente nel 3 trimestre della
gravidanza, nellinfanzia e nelletà avanzata.
Aumenti patologici si hanno nellinfiammazione
acuta, nelle epatopatie, nel diabete.
APTOGLOBINA glicoproteina. Lega lemoglobina
libera (in modo forte ed irreversibile) nel
plasma delluomo e di altre specie animali. Ogni
molecola di aptoglobina lega due molecole di
ossiemoglobina . La sua concentrazione aumenta
dalla nascita fino alletà adulta. Diminuisce
per iperconsumo in tutti i casi di emolisi
intravascolare e per difetto di sintesi in
condizione di riduzione del numero di epatociti.
Può diminuire anche in seguito a sport
prolungati, che comportano distruzione di
eritrociti. E una proteina della fase acuta.
CERULOPLASMINA glicoproteina. Maggiore proteina
di trasporto plasmatico del rame. La sua sintesi
avviene nel fegato, ma la regolazione della
sintesi è indipendente dalla quantità di rame in
circolo. Ogni molecola si lega a 6 atomi di rame.
La ceruloplasmina trasporta il rame, normalmente
conservato nel fegato, ai tessuti periferici,
dove viene utilizzato per la sintesi di numerosi
enzimi. Diminuzione dei livelli di ceruloplasmina
si osservano nel morbo di Wilson, caratterizzato
da elevati depositi tossici di rame nel fegato,
cervello, cuore.
PROTEINA TRASPORTATRICE DELLA VITAMINA D non si
conosce bene la sua funzione specifica, me è la
maggior proteina trasportatrice della vitamina D
e dei suoi metaboliti. Sintetizzata del fegato.
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BANDA ? 1
TRANSFERRINA glicoproteina. Lega e trasporta in
modo reversibile lo ione ferrico. Costituisce la
maggiore proteina plasmatica legante il ferro
(nel plasma 200-400 mg/dl). La sua
concentrazione presenta variazioni circadiane e
infradiane. Aumenta nelle sideropenie e
diminuisce negli accumuli di ferro. Le funzioni
principali della transferrina sono trasporto
di ferro assorbito dallintestino alle cellule
che lo richiedono fattore protettivo contro
cellule batteriche e neoplastiche in quanto
compete con esse per lutilizzo di ferro.
25
BANDA ? 2
C3 proteina della fase acuta che si eleva
molto lentamente e richiede 2-10 giorni per
raggiungere il massimo livello dopo
uninfiammazione. E la proteina del complemento
presente nel plasma in più alte concentrazioni.
Svolge un ruolo importante nelle reazioni
proteolitiche nelle vie di attivazione del
complemento. Unica proteina del complemento
identificabile tramite elettroforesi, ma solo su
siero fresco. Con il passar del tempo il C3 va
incontro a scissione ed i prodotti migrano nella
banda ?1-?2.
EMOPESSINA glicoproteina. Gene espresso
esclusivamente nel fegato. Lega il gruppo eme
libero in rapporto 11 e lo trasporta al fegato,
dove leme entra nella cellula e libera il ferro
che è riutilizzato.
? 2-MICROGLOBULINA costituisce la catena leggera
degli antigeni del complesso maggiore di
istocompatibilità (MHC) e si trova sulla
superficie di tutte le cellule che esprimono
questo antigene.
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ZONA ?
E costituita dalle diverse classi delle
immunoglobuline. A causa della loro eterogeneità,
le immunoglobuline si estendono dalla regione ? a
quella ? e talvolta occupano anche la zona ?.
Laumento policlonale di una classe di Ig si
manifesta come un incremento di colore in zona ?-
? La presenza di una componente monoclonale si
evidenzia con la comparsa in zona ?- ? di una
banda stretta, la quale può essere rilevata come
picco al densitogramma quando presente al di
sopra di 1g/L.
Le Ig sono lespressione dellattività secretoria
di diversi cloni plasmacellulari
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IPERGAMMAGLOBULINEMIA POLICLONALE Tutte le
malattie croniche infettive, collagenopatie,
malattie autoimmuni. Utile seguire il decorso
delle epatiti acute virali e di alcune malattie
autoimmuni tipo LES e artrite reumatoide
IPOGAMMAGLOBULINEMIA Più frequenti quelle
acquisite. Negli adulti e negli anziani deve far
sospettare una malattia immunoproliferativa
(linfoma)
AGAMMAGLOBULINEMIA Legata al sesso
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LE GAMMAPATIE MONOCLONALI
La proliferazione di un singolo clone
plasmacellulare porta invece alla produzione di
ununica classe, sottoclasse, idiotipo di
immunoglobulina, detta monoclonale. La presenza
di Ig patologiche si mette in evidenza
allelettroforesi del siero come una banda netta
che nella maggior parte dei casi si trova in zona
?, da qui il nome di gammapatia monoclonale alla
malattia e di componente monoclonale della
proteina (CM). Il termine CM si riferisce quindi
a qualunque banda immunoglobulinica che presenti
le caratteristiche duna mobilità elettroforetica
e sia costituita da un solo tipo di catena
pesante e da un solo tipo di catena leggera. La
frequenza è 1-2 nella popolazione al di sopra
dei 25 anni ed aumenta al 3-7 negli
ultrasettantenni.
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Striscia e densitogramma di elettroforesi su
acetato di cellulosa mostrante una componente
monoclonale
30
Lelettroforesi su acetato di cellulosa e su gel
di agarosio è la tecnica essenziale per il
riconoscimento di una CM. E possibile
effettuare una quantificazione e la tipizzazione
delle Ig e delle catene leggere della CM. Per il
DOSAGGIO IN FASE LIQUIDA si possono usare la
nefelometria o la turbidimetria.
NEFELOMETRIA lantigene (facente parte della
proteina che si ricerca, in questo caso le catene
pesanti o leggere dellimmunoglobulina) reagisce
con un anticorpo dotato di alta specificità
contro quella specifica proteina complesso
antigene-anticorpo specifico, anche in presenza
di altre proteine. Il fascio di luce del
nefelometro viene deviato (scatter) è la
deviazione è tanto maggiore quanto più numerosi e
più grandi sono i complessi e quindi la
concentrazione della proteina
TURBIDIMETRIA è una tecnica in assorbimento che
utilizza un normale spettrofotometro. Esiste una
relazione lineare fra assorbanza e concentrazione
Per il DOSAGGIO IN SITU si utilizza
lIMMUNOFISSAZIONE Consiste nel fissare le CM
(catene pesanti e leggere) in situ (lastrine di
agarosio) mediante specifici antisieri e poi
colorarle dopo aver rimosso tutte le altre bande
non fissate, permettendo lidentificazione di una
banda
31
(No Transcript)
32
Picco monoclonale e tipizzazione della CM
(mieloma ad IgG a catene leggere ?)
33
GAMMAPATIA MONOCLONALE da MIELOMA MULTIPLO
Il mieloma multiplo è la forma più comune di
neoplasia plasmacellulare nelluomo. Produce in
genere unimmunoglobulina monoclonale ed un
eccesso di catene leggere libere. Le Ig possono
appartenere a tutte le classi di Ig con frequenza
corrispondente al loro normale contenuto serico.
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MIELOMA MICROMOLECOLARE o MIELOMA DI BENCE
JONES La componente sierica è costituita da
sole catene leggere in forma di monomeri, dimeri
o trimeri. E dovuta ad una eccessiva produzione
di catene leggere omogenee (kappa o lambda)
parallelamente ad una mancata sintesi di catene
pesanti.
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