Title: Le decisioni di finanziamento e la struttura finanziaria dell
1Le decisioni di finanziamento e la struttura
finanziaria dellazienda
- Prof. Eugenio Pavarani
- Università di Parma
- testo di riferimento
- M.Dallocchio, Finanza dAzienda, cap. 7
2Fattori di influenza della struttura finanziaria
- Caratteristiche del mercato dei capitali
- Caratteristiche del fabbisogno (permanente,
corrente) e situazione interna dellazienda
(redditività, grado di rischio, possibilità di
fornire garanzie, forza contrattuale) - Convenienza economica delle varie forme di
finanziamento costo del capitale di credito e
del capitale proprio
3Fattori di influenza della struttura finanziaria
- Fattibilità finanziaria
- Elasticità finanziaria, per una protezione contro
eventuali andamenti sfavorevoli - Esigenze legate al controllo da parte del gruppo
di comando - Elementi connessi alla complessità delle
procedure e ai tempi di erogazione di ogni forma
di finanziamento
4Finanziamento operazione di trasferimento di
risorse nel tempo caratterizzata
dallacquisizione di entrate monetarie nette in
una prima fase e dal sostenimento di uscite
monetarie nette in una fase successiva.
- Figura Il profilo finanziario di una operazione
di finanziamento - I flussi sono monetari, differenziali, al netto
delle conseguenze fiscali.
Fo
t
F1
F2
5Diverse tipologie di capitale di debito
- Debiti a struttura perfettamente definita
- a breve termine
- commercial paper
- factoring
- a medio lungo termine
- mutuo leasing
- finanziamenti agevolati
- Debiti a struttura non perfettamente definita
- in funzione dellindice di riferimento
- linee stand by
- obbligazioni a tasso variabili
- mutui a tassi variabili
- in funzione dei fabbisogni
- apertura di credito in c/c
6Criteri per la valutazione della convenienza
economica di un finanziamento
- REA somma Ft(1r)-t
- Il finanziamento conviene se REA gt 0
- Il finanziamento conviene se TIM lt r
Rea
7.4
Tim
r
7Il costo del capitaleLe operazioni a struttura
perfettamente definita
- 1. Costruire il profilo dei flussi di cassa delle
operazioni considerate - 2. Calcolare il Tim
- 3. Scegliere confrontando il Tim delle
alternative di finanziamento
8Il Rea il Tim di un finanziamento
Rea
10
8
Tim
K
9Il costo e il rendimento marginali del capitale
per unazienda
r, k
r
k
Investimenti complessi
7.6
10Esempio acquisto di un fabbricato per 650.000
euro
- Alternative di finanziamento
- 1. Mutuo a tasso fisso di 433.000 euro (2/3
dellimporto) - durata 8 anni
- garanzie iscrizione ipoteca (4 del valore)
- tasso di interesse annuo 14
- rata semestrale 45.871,647 euro
- spese bancarie 200 euro
11(No Transcript)
122. Mutuo a tasso variabile
- Durata 8 anni
- Garanzie iscrizione ipotecaria (4 del valore)
- Tasso interesse 1 semestre 6,125
- 1 rata semestrale 43.248,102 euro
- Spese bancarie 200 euro
13(No Transcript)
14(No Transcript)
153. Il leasing finanziario
- Durata 8 anni
- Anticipo 10 del valore del bene (è deducibile
1/8 ogni esercizio) - Prezzo di riscatto 10
- 95 canoni mensili di 9.445,5 euro (deducibili)
- Spese di istruttoria 1.500 euro (deducibili nel
1 esercizio) - Gli ammortamenti non sono deducibili
16(No Transcript)
17 - Si sceglie il finanziamento con il Tim inferiore
- Nella valutazione della convenienza economica di
un finanziamento quale è il criterio preferibile
? - 1. In assenza di vincoli finanziari REA
- 2. In una situazione di capital rationing RAR
18Le operazioni a struttura non perfettamente
definita
- Operazioni di finanziamento il cui costo varia in
funzione di un indice di riferimento - Il problema principale per la valutazione della
convenienza economica di questi finanziamenti è
la previsione dei flussi, che dipende dal futuro
andamento dei tassi di interesse - Per prevedere i tassi di interesse ci si avvale
della teoria delle aspettative i tassi futuri
attesi sono uguali, in media, ai tassi forward
impliciti nella struttura a termine dei tassi di
interesse - (1r2)2 (1r1)(1f2)
- r1 tasso a pronti per un anno
- r2 tasso a pronti per due anni
- f2 tasso a termine (forward) per lanno 2
19Il costo del capitale proprio
- Il calcolo del costo del capitale proprio
presenta le seguenti difficoltà - lentità dei flussi di dividendi è difficile da
quantificare - incerta è anche la loro esistenza e il momento di
manifestazione - Il Tim, quando è possibile calcolarlo, dà una
configurazione di costo-opportunità, non
confrontabile con quella di costo monetario
propria del capitale di credito. - Esistono diversi approcci per la determinazione
del costo del capitale proprio - modelli di crescita dei dividendi
- modelli rischio-rendimento
20I modelli di crescita dei dividendi
- Ipotizzano la possibilità di eseguire il calcolo
del Tim del capitale proprio. - Principale debolezza connessa alla difficile
prevedibilità dei dividendi e del loro tasso di
crescita, soprattutto in mancanza di una
situazione di equilibrio e di un gran numero di
società quotate.
211. Modello di Gordon
- Calcola il costo del capitale ke sulla base dei
dividendi distribuiti nellanno 0 (D0) e
ipotizzando un tasso di crescita costante degli
stessi(g). - P0 somma D0 ( 1g)t / (1ke)
- Se g lt Ke, si dimostra che
- P0 D1 / (ke-g)
- -gt Ke D1 / P0 g
- dove D1 dividendi del 1 esercizio
222. Modelli a due stadi
- Periodo iniziale di n anni a tasso di crescita
elevato nel quale è noto lammontare dei
dividendi distribuiti. - Periodo successivo, formato da un numero infinito
di periodi, a tasso di crescita costante (gn) - P0 somma Dt/(1Ke)t Pn/1Ke)n
- Dove Pn Dn 1 /( Ke - gn)
- Con Pn valore dellazione al tempo n
23I modelli rischio - rendimento
- Lutilizzo di questo modelli per la
determinazione del costo del capitale proprio si
basa sul concetto di costo - opportunità il
rendimento atteso dallazionista corrisponde al
costo del capitale per lazienda - Ke rf sigma
- dove
- Ke è il rendimento atteso per lazionista
- rf è il rendimento di una attività priva di
rischio - sigma è il premio per il rischio
24Il Capital Asset Pricing Model (CAPM)
- Il rischio di una attività si divide in
- rischio diversificabile (o non sistematico)
- può essere eliminato diversificato il proprio
portafoglio - rischio non diversificabile (o sistematico)
- non può essere eliminato
- Il CAPM definisce il valore di una attività in
funzione del suo rischio sistematico, misurato
dal coefficiente Beta
25 - Beta indica la sensibilità della variazione del
rendimento di una azione alla variazione del
rendimento di mercato. - Situazione di mercato Rendimento di
mercato rendimento di xyz - espansiva 20 30
- recessiva -10 -12,5
Rxyz
30
Beta
-10
Rm
20
-12,5
26 - In base al CAPM il rendimento atteso è
- Ke rf beta(rm-rf)
- la maggiore remunerazione per il rischio è quindi
funzione di beta - sigma beta (rm-rf)
27- Beta 0 titolo privo di rischio
- Beta 1 titolo rischioso quanto il portafoglio
di mercato - Beta lt 1 titolo meno rischioso del portafoglio di
mercato - Beta gt 1 titolo più rischioso del portafoglio di
mercato - Beta è influenzato da tre variabili principali
- il settore di appartenenza dellazienda
- il grado di leva operativa
- il grado di leva finanziaria
- Per le aziende quotate, esistono pubblicazioni
periodiche che riportano i beta relativi - Per le aziende non quotate, occorre fare
riferimento ad aziende quotate comparabili,
correggendo il beta per tenere conto della
diversa struttura finanziaria.
282. LArbitrage Price Theory (APT)
- Ipotizza lesistenza di molteplici fattori di
rischio sistematico - Si possono avere tanti beta quanti sono i fattori
di rischio sistematico presi in considerazione - Ke rf somma betaj (rj-rf)
- dove rj-rf premio al rischio per il fattore j
- betaj beta relativo al fattore j
- k numero di fattori
29Il costo dellautofinanziamento
- Autofinanziamento investimento che lazienda fa
per gli azionisti, i quali rinunciano ad entrate
oggi (sotto forma di dividendi) in cambio di
entrate future - Calcolo del costo dellautofinanziamento come
costo - opportunità, attraverso i modelli rischio
- rendimento - Questa forma di finanziamento conviene solo se il
rendimento offerto sullinvestimento aziendale è
superiore al rendimento che gli azionisti possono
ottenere nel mercato.
30Valore dellimpresa e struttura finanziaria
- Quale è la struttura finanziaria che massimizza
il valore dellimpresa ? - Premessa
- Vc Vi Vaad
- dove Vc valore complessivo creato dallazienda
- Vi valore complessivo dellimpresa (diritti
negoziabili) - Vaad valore degli altri aventi diritto
(diritti non negoziabili) - Vi Va Vd
- dove Va valore per gli azionisti
- Vd valore del debito
31Teoria di Modigliani - Miller
- Ipotesi
- mercati finanziari perfetti
- assenza di costi di transazione
- possibilità illimitata per chiunque di ottenere
credito - tasso di interesse unico per società ed individui
- coincidenza dei tassi di interesse attivi e
passivi - assenza dei costi legati al fallimento
- indipendenza della redditività operativa dalla
struttura finanziaria
32VALORE flussi di cassa / tasso di
attualizzazione
- 1a PROPOSIZIONE in un mondo senza imposte in cui
i soli aventi diritto sul valore creato sono
azionisti ed obbligazionisti, il valore di una
impresa indebitata (levered) e quello di una
impresa priva di debito (unlevered) sono uguali. - Quindi due imprese con uguale reddito operativo
(uguale flusso di cassa in caso di assenza di
sviluppo) hanno, secondo Modigliani Miller, un
pari valore, indipendentemente dalla struttura
finanziaria.
33Va
7.10
Va
Vd
Vd
Vaad
7.11
Va
Vaad
Va
Vd
Vd
34Esempio
- Valore dellimpresa U (unlevered) Viu 2.000.000
- Valore del debito Vdu 0
- Valore dellimprese L (levered) Vil ?
- Valore del debito Vdl 1.000.000
- tasso di interesse rd 5
- Strategia Costo Profitti attesi
- acquisto 10 di U 0,1Viu 0,1 Vau 0,1 P
- acquisto 10 di L 0,1 Val 0,1 (Vil -Vdl) 0,1
(P-rdVdl) - prestito di 0,1Vdl e 0,1 ( Viu - Vdl) 0,1
(P-rdVdl) - acquisto 10 di U
35 - Confrontando la strategia 2 e 3 si vede che i
rendimenti attesi sono uguali. - Lo saranno anche i costi, quindi Vil Viu
2.000.000 - anche ipotizzando che Vil gt Viu, operazioni di
arbitraggio riporterabnno rapidamente in
equilibrio i due valori
Vil
7.12
Viu
D
36Va
7.13
7.14
Va
Vd
372a PROPOSIZIONE dal momento che il valore
dellimpresa non varia al variare del rapporto di
indebitamento, non varia neanche il costo del
capitale K0
- K0 è la media ponderata del costo del capitale
proprio (Ka) e di credito Kd) - K0 Vd/(VdVa)kd Va/(VdVa)Ka
- Ka è funzione crescente del livello di
indebitamento - Kal K0 Vd/Va ( K0 Kd(1-t))
38 - Il costo del capitale complessivo rimane costante
- impresa impresa
- levered unlevered
- Ka 10 7,5
- Kd 5 5
- Ko 7,5 7,5
397.15
K
Ka
Ko
Kd
D
40 1200 Stato
7.16
800 azionisti
500 obbligazionisti
1000 Stato
7.17
500 azionisti
41Presenza di imposte sul reddito delle società
- Vc diverso da Vi
- una parte del valore creato è ora destinata allo
Stato - si massimizza il valore quando si minimizza la
parte di valore di spettanza dello Stato - La prima proposizione viene modificata il valore
di una impresa aumenta allaumentare del livello
di indebitamento per effetto del risparmio
fiscale relativo alla deducibilità degli OF - Vit Viu tVd
42Presenza di imposte sul reddito della società
- impresa impresa
- unlevered levered
- RO 150.000 150.000
- OF 0 (25.000)
- Imposte (40) (60.000) (50.000)
- RN 90.000 75.000
- Vd (OF/5) 0 500.000
- Vs(imp/5) 1.200.000 1.000.000
- Vc 2.000.000 2.000.000
- Vi 800.000 1.000.000
- Va 800.000 500.000
437.18
Vi
Vil
VA del risparmio fiscale
Viu
D
44 - La 2a proposizione si modifica in presenza di
imposte, in costo del capitale diminuisce
allaumentare dellindebitamento, mentre il
rendimento atteso degli azionisti aumenta - Impresa U Impresa L
- Ka 11,25 15
- Ko 11,25 9
457.19
K
Kal Ko Vd/Val (Ko-Kd)
Ka
Ko
Kd
D
46Valore dei diritti non negoziabili
Stato
Altri aventi diritto
Obbligazionisti
Azionisti
Valore dei diritti negoaziabili
7.20
47I costi del dissesto
- Secondo il modello di MM, modificato per tenere
conto delle imposte, la struttura finanziaria
ottimale è quella che prevede il massimo livello
di indebitamento - Conclusione irrealistica, dovuta al fatto che non
si tiene conto degli altri soggetti che vantano
dei diritti sul valore creato (Vaad) - A fronte dei benefici fiscali sul debito, si ha
una maggiore rigidità dellazienda e un maggiore
rischio di fallimento tutto ciò genera costi
aggiuntivi (costi del dissesto) - costi diretti (costi legali ed amministrativi)
- costi indiretti (riduzione delle vendite, )
48I costi di dissesto
- Esiste anche una tipologia di costi del dissesto
legata a comportamenti egoistici degli azionisti - progetti di investimento molto rischiosi
- riduzione degli investimenti
- tendenza a mungere limpresa
49Una curiosità ?
- Prob. Valore impresa azioni obblig.
- Progetto A
- Hp pessimistica 0,5 200 0 200
- Hp ottimistica 0,5 400 200 200
- Progetto B
- Hp pessimistica 0,5 100 0 100
- Hp ottimistica 0,5 480 280 200
507.21
Vi
Vil
VA costi del dissesto
D
D
51Le imposte personali
- Le decisioni in merito alla struttura finanziaria
di una azienda sono influenzate anche dalle
imposte personali gravanti sulle varie forme di
indebitamento - Leffettiva misura del vantaggio fiscale è pari a
- Vil Viu tVd
- t 1 - (1-ts)(1-tpe) / (1-tpd)
- dove
- ts aliquota dimposta sulle persone giuridiche
- tpe aliquota dimposta personale sul reddito
azionario - tpd aliquota dimposta personale sul reddito da
interessi
52Finanziamento criterio di valutazione
53Struttura finanziaria e valore dellimpresa