Title: Colloquio non-direttivo
1Colloquio non-direttivo
- Aspetti applicativi
- a cura di Maria Paola Gusmini
2Premessa
- La tecnica del colloquio non direttivo, si
configura - sia come una peculiare metodologia di ricerca,
finalizzata alla raccolta di informazioni
rilevanti su fenomeni o oggetti di indagine non
ravvisabili attraverso losservazione diretta, - sia come una peculiare strategia formativa
nellambito del processo di insegnamento-apprendim
ento.
3Il colloquio non direttivo, che si rifà alla
teorie e alle tecniche elaborate da C. Rogers,
successivamente sviluppate da L. Lumbelli per
quanto riguarda lambito pedagogico-didattico, si
configura infatti come una metodologia di
indagine che tenta di sondare i vissuti, le
immagini, gli atteggiamenti, le opinioni degli
individui intorno a certi fenomeni, tematiche,
oggetti. Lesplorazione della soggettività (delle
idee, delle concezioni, dei vissuti, delle
aspirazioni di soggetti umani) è dunque lo scopo
delle ricerche che si avvalgono di questa
particolare metodologia. Unesplorazione che
richiede, per essere svolta, di poter accedere a
tale soggettività accesso che è reso a sua volta
possibile da tecniche comunicative peculiari
messe in gioco allinterno di un contesto
relazionale peculiare che è quello che si viene a
creare tra chi interroga e chi informa, tra chi
ascolta e chi è ascoltato. Unesplorazione che si
configura anche questo il presupposto della
teoria rogersiana come un contesto formativo
sui generis allinterno del quale i ruoli
tradizionali tra chi insegna e chi apprende
vengono rovesciati e si costituiscono le basi per
una effettiva co-costruzione delle conoscenze.
4Bibliografia
- Per una bibliografia delle opere di C.R. Rogers
si veda il volume di L. Lumbelli, Comunicazione
non autoritaria, Milano, Angeli, 1981 qui si
citano le opere più significative in traduzione
italiana C.R. Rogers (1942), Psicoterapia di
consultazione, trad. it., Roma, AstrolabioC.R.
Rogers (1969), Libertà nellapprendimento, trad.
it. Firenze, Giunti-BarberaC.R. Rogers (1970), La
terapia centrata sul cliente, trad it. Firenze,
MartinelliC.R. Rogers (1988), Come stabilire un
autentico rapporto interpersonale, trad. it. in
M. Baldini (a cura di), Educare allascolto,
Brescia, La Scuola Di L. Lumbelli si vedano in
particolare, oltre al già citato, Comunicazione
non autoritaria, anche Educazione come discorso,
Bologna, Il Mulino nel quale si trovano in
bibliografia le indicazioni di altre opere
dellautrice relative allargomento.
5La rilevanza del contesto relazionale
- Il contesto relazionale incide notevolmente
nellinibire o facilitare lo scambio tra due
interlocutori, in questo caso, con ruoli
comunicazionali differenti (intervistato/intervist
atore alunno/insegnante) - Colui che conduce un colloquio deve essere
consapevole che egli sta conducendo un colloquio
con un particolare scopo e che la qualità della
propria interazione verbale e non-verbale può
incidere sulla produzione verbale
dellintervistato, sia sul piano del contenuto
che sul flusso comunicativo (qualità e quantitÃ
del contenuto esposto)
6- Condizioni relazionali per linstaurazione di una
situazione comunicativa efficace - Autentiticità del terapeuta nella relazione
- -congruenza-
- Considerazione positiva incondizionata
- -accettazione-
- Empatia
-
- C. Rogers (1970), La terapia centrata sul
cliente, op. cit. pp. 49-58.
7Condizioni contestuali spazio e arredi
- Lo spazio e il suo allestimento comunicano una
serie di possibilità e divieti, mettono nelle
condizioni di sentirsi a proprio agio oppure no
(aspetti di chiusura/apertura -vicinanza/lontananz
a, ecc.) - Sarebbe opportuno di individuare un luogo
tranquillo, riparato da possibili interruzioni
nel quale svolgere il colloquio. - E necessario munirsi di audio-registratore per
documentare lintero colloquio (di ciò va
informato precedentemente lintervistato)
8Condizioni comunicative necessarie.1 Come
cominciare la formulazione dellincipit.
- un primo stimolo, che sollecita determinate
informazioni lasciando linformatore libero di
pianificare il suo discorso, come la sua
competenza verbale gli consente(1992, Lumbelli,
p. 11)
92 Come proseguire rispecchiare le affermazioni
dellintervistato.
- Si tratta di sostenere linterlocutore nel
proprio discorso in modo tale che possa
riformulare, chiarire, ristrutturare, modificare
quanto già affermato senza che lintervistatore
aggiunga nulla di personale (proprie opinioni,
giudizi, ecc.)
10Lumbelli parla in questo caso di un secondo
stimolo che si traduce in unasserzione
riguardante ciò che linterlocutore ha appena
affermato, proposta sotto forma di ipotesi di
lettura o di comprensione.
11Intervento a specchio
- La tecnica dellintervento a specchio, o
rispecchiamento, è stata messa a punto prima nel
campo del colloquio psicoterapeutico Rogers
(194219511967), poi in quello del colloquio
volto raccogliere informazioni su opinioni,
esperienze, atteggiamenti delle persone
nellambito delle ricerche psicosociali.
12Intervento a specchio
- è un intervento verbale con cui si intende
testimoniare esclusivamente attenzione (cognitiva
e emotiva) scevra da qualsiasi valutazione, e
quindi totale accettazione, a chi sta parlando - consiste tecnicamente nel riprendere qualche
aspetto del discorso altrui esprimendo unipotesi
di comprensione (ad es. tu pensi dunque che mi
pare di aver capito che tu sostieni che) - la ripresa può consistere nella ripetizione di
qualche frase, oppure in un riformulazione
attenta e fedele (parafrasi), o ancora in una
sintesi di quanto linterlocutore ha detto. - la ripresa può riguardare anche aspetti non
verbali della comunicazione dellinterlocutore,
cioè può consistere nella descrizione dei
sentimenti che vengono espressi e colti nel tono
di voce o nella mimica facciale
dellinterlocutore, descrizione espressa sempre
in forma di constatazione dubitative ( ad es. mi
sembra che tu sia arrabbiato) - la ripresa verbale deve essere accompagnata da
messaggi non verbali (tono della voce, mimica
facciale, postura aperta) che comunichino
accettazione piena e acritica. - messaggio verbale (ripresa) e messaggio non
verbale concorrono a metacomunicare la qualitÃ
della relazione, appunto completamente centrata
sulla accettazione piena e acritica
dellinterlocutore.
13Primo scopo perseguibile con lintervento a
specchio
- dimostrare attenzione come testimonianza di non
valutazione per facilitare lespressione
dellinterlocutore, cioè creare un situazione
comunicativa in cui egli parli nel modo più
libero possibile, e quindi più aderente possibile
a ciò che pensa e sente. - Lipotesi è che solo la testimonianza di
unattenzione acritica, quindi di una totale
accettazione, consenta la libera espressione
dellinterlocutore.
14Modalità che limitano la libera comunicazione
- DOMANDE
- costringono le risposte entro i termini stabiliti
dalle domande stesse ? costringono entro la
visione del mondo dellintervistatore,
mascherando e non permettendo di cogliere quella
del soggetto - fanno nascere presupposizioni sulle intenzioni
che guidano chi fa le domande e - ?quindi alimentano la tendenza a
accondiscendere, contrastare, eludere tali
intenzioni con le risposte - VALUTAZIONI , positive o negative che siano, in
quanto esprimono un giudizio sul discorso
dellinterlocutore e quindi in qualche misura lo
controllano, lo limitano, lo guidano
nellespressione - COMMENTO, in quanto, anziché accettare il
contenuto proposto dallinterlocutore, lo
ridefinisce in termini diversi (ad. es. dici
questo perché ).
15Secondo scopo perseguibile con lintervento a
specchio
- dimostrare attenzione come testimonianza di
comprensione (ho capito quello che dici) per
sollecitare indirettamente nellinterlocutore la
prosecuzione del discorso. - Lipotesi è che vedere rispecchiato con
attenzione il proprio comportamento verbale sia
il migliore incoraggiamento possibile a far
proseguire liberamente quel comportamento. - Il rispecchiamento funziona così come invito
indiretto a continuare a parlare evitando gli
inconvenienti dell invito diretto
linterlocutore può decidere di non continuare il
discorso, se non si sente in grado di farlo,
senza essere costretto a contrapporsi a chi lo
invita a farlo.
16Terzo scopo perseguibile con lintervento a
specchio
- dimostrare attenzione come testimonianza di
comprensione (ho capito quello che dici) su
parti selezionate del discorso dellinterlocutore
per sollecitarlo indirettamente a approfondire,
chiarificare quelle parti. - Lipotesi è che vedere rispecchiate le proprie
testimonianze, percepirle come discorso altrui,
permette di notare più facilmente eventuali
lacune o parzialità , e se ne trae una
sollecitazione a precisarle, a dare nuove
informazioni - il rispecchiamento assume in questo caso una
sfumatura formativa è intervento educativo - Particolarmente utile in quei casi in cui il
discorso dellinterlocutore sia solo parzialmente
comprensibile (ad es. soggetti con limiti di
competenza verbale), per i quali un richiesta
diretta di precisazione avrebbe valore
sicuramente valutativo (valutazione negativa),
con leffetto probabile di bloccare la
comunicazione stessa. - Ipotesi è utile estendere ai soggetti con
disagio nel parlare e capire le cautele adottate
con la tecnica del rispecchiamento in ambito
clinico per soggetti con disagi psichici ?massimo
di rassicurazione, interesse, concentrazione da
parte di chi conduce il colloquio.
17Come riprendere e rispecchiare(cfr. Mignosi 2001)
- RIPRESA AD ECO
- Ripresa di una parola-chiave del discorso, o
ri-proposizione delle sue ultime parole per
incoraggiare a continuare - RISPECCHIAMENTO SELETTIVO
- Ripresa di frasi salienti, precedentemente
pronunciate, per riprendere un discorso dal quale
ci si è allontanati e sul quale si vuole
ritornare - RIFLESSO DEL SENTIMENTO
- Lintervistatore ripropone sentimenti che sono
sembrati sottesi alle parole o allanalogico - RIFORMULAZIONE
- Lintervistatore riprende ciò che ritiene essere
saliente, senza aggiungere nulla di suo (diverso
da intervento che tende a chiarificare,
correggere)
18RIEPILOGORiassumere le parole dellintervistato,
ripropone, riorganizzandoli elementi del discorso
sotto forma di ipotesiCONCLUSIONE DI UNA FRASE
LASCIATA IN SOSPESOPropone, anticipandolo, un
termine congruente con quanto sa dicendo
lintervistato in situazioni di difficoltà a
continuare da parte di questultimo (quando non
vengono le parole)MANIFESTAZIONE DI
EMPATIAVerbale, paralinguistica,
analogicaMANIFESTAZIONE DI INTERESSE E
ACCETTAZIONEVerbale, paralinguistica,
analogicaDOMANDE DI CHIARIMENTO O
APPROFONDIMENTODa utilizzare nel caso in cui
lintervistatore non capisca uso di termini o
affermazioni troppo implicite
19La strategia dintervento ipotizzata prevede
- uno stimolo che solleciti determinate
informazioni lasciando libero il soggetto di
pianificare il suo discorso, come la sua
competenza verbale gli consente - il rispecchiamento della parte comprensibile del
discorso, dimostrando autentica attenzione e
comprensione - tale rispecchiamento dovrebbe sollecitare
nellinterlocutore aggiunte che renderebbero il
discorso precedente più comprensibile - tali aggiunte diventano a loro volta oggetto di
rispecchiamento
20ANALIZZARE IL PROTOCOLLO
- Analisi degli interventi dellintervistatore.
- In primo luogo si chiede di compiere unanalisi
delle riprese compiute da chi ha condotto
lintervista, al fine di individuarne e
commentarne ladeguatezza tecnica ed empatica.
21Dopo aver numerato i turni dialogici ed aver
individuato le battute dellintervistatore sarÃ
possibile passare alla loro analisi. La
numerazione facilita il riferimento preciso al
parte di protocollo indagata. Si tratta in
particolare di riconoscere il tipo di ripresa
utilizzata, secondo la classificazione proposta
da Mignosi e di valutarne ladeguatezza, anche in
relazione allesito che ha prodotto sulla
comunicazione dellintervistato/a.
22Livelli empatia
- il livello di empatia è basso, quando il
terapeuta si rivela troppo preoccupato e
interessato alle proprie interpretazioni
intellettuali del comportamento del paziente o
centra la propria attenzione sul contenuto
intellettuale della comunicazione del paziente
23il livello di empatia è intermedio quando il
terapeuta risponde con chiarezza solo ai
sentimenti più ovvii ed espliciti del paziente
24il livello di empatia è elevato quando il
terapeuta riesce a riferirsi in modo adeguato a
sentimenti ed esperienze del paziente che sono
molto poco evidenti nelle sue comunicazioni, che
sono solo accennate (cfr. 1972, Lumbelli L.,
Comunicazione non autoritaria Milano, Franco
Angeli, pp. 89-90)
25Esempio di commento in tabella
26Esempio di commento discorsivo
- Intervento n. 2 (r. )
- Int. ... sì, certo ...
- Questo secondo intervento costituisce un
manifestazione di interesse e accettazione. In un
momento di pausa da parte dellintervistata,
lintervistatrice, anziché sollecitare in modo
esplicito lintervistata a proseguire il discorso
o farle una domanda diretta, preferisce
dimostrare il suo interesse per quanto ella sta
dicendo. In questo modo si favorisce
linstaurazione di un clima di fiducia e di
complicità , e questo clima, a sua volta,
incoraggia la comunicazione, permettendo
allindividuo di esprimere al meglio la sua
soggettività . Per questo motivo lintervento
risulta adeguato il livello empatico è buono.
27Intervento n. 3 (rr )Int. Quindi, da
quanto capisco, la tua esperienza di insegnante è
comunque positiva ...Il terzo intervento
presenta la struttura di un rispecchiamento
selettivo, in quanto ripropone, utilizzando
direttamente le parole dellintervistata (...
molto positiva ..., r. 13), un argomento
essenziale, che ricorre per ben tre volte nel
corso di questa prima fase del colloquio, cioè
lidea di soddisfazione nei confronti del proprio
lavoro infatti lintervistata, subito alle prime
battute, definisce molto positiva la propria
esperienza di insegnante (r. 13) poi passa a
parlare delle aspettative che aveva nel momento
in cui ha cominciato a lavorare come insegnante,
e continua a comunicare unidea di positività nei
confronti della propria professione (...
lesperienza mi è piaciuta moltissimo ..., rr.
24-25) quindi accenna alla sua attività di
supervisore, ma torna comunque a parlare in
termini positivi della propria professione (...
fare linsegnante è proprio una professione, non
un semplice ripiego, come molti credono, e in
questa professione si deve sempre crescere ...,
rr. ). segue
28E evidente che lidea di positività e di
soddisfazione per il proprio lavoro domina in
questa prima parte dellintervista, e proprio su
questa idea lintervistatrice tenta ora di
focalizzare lattenzione, per favorire la
prosecuzione del colloquio. Nel selezionare la
tematica della soddisfazione professionale,
lintervistatrice chiede indirettamente
allintervistata se la propria comprensione sia
corretta (da quanto capisco ... comunque, rr.
41-42) questo, in realtà , è un elemento tipico
dellintervento riepilogativo e serve favorire
linstaurazione di un clima positivo, in quanto
da un lato manifesta rispetto per i sentimenti e
le idee di chi sta parlando (chiedere conferma
significa esprimere rispetto per laltro e per le
sue idee, evitare di interpretare in modo errato,
evitare di esprimere giudizi), dallaltro
evidenzia disponibilità , interesse e accettazione
nei confronti dellaltro.Lintervento nel suo
complesso risulta adeguato, anche se, come avremo
modo di vedere in un secondo momento,
lintervistatrice rivela in questo caso il
desiderio di selezionare alcuni argomenti, di
fronte alla ricchezza di riflessioni che
lintervistata propone. Il livello empatico è
comunque buono.
29Andamento dellintervista.
- In seconda battuta e solo dopo aver compiuto
lanalisi delle riprese sarà possibile valutare
landamento del colloquio. - Si considerano a tal fine le seguenti questioni
- Vi è una tipologia ricorrente di riprese?
- Quanti rispecchiamene selettivi sono stati
utilizzati? E su quali temi? - Come si è evoluta la verbalizzazione
dellintervistato/a? Quanto hanno influito le
riprese dellintervistatore? Hanno inibito o
promosso la verbalizzazione? - Il discorso dellintevistato/a si è via via
ri-strutturato?
30Esempio
Nel complesso, oltre ad utilizzare con sicurezza
le richieste di conferma, lintervistatrice
sembra prediligere interventi di riformulazione e
di rispecchiamento selettivo. Questa osservazione
ci permette di evidenziare che il colloquio
presenta, al suo interno, due spinte diverse da
un lato lintervistatrice cerca di applicare
scrupolosamente i principi della non direttivitÃ
proposti da Rogers (la riformulazione riprende il
contenuto saliente delle parole
dellintervistata, fornendo un invito implicito a
proseguire), dallaltro, senza dubbio
inconsapevolmente, ella tende a indirizzare
comunque il colloquio, selezionando alcuni
argomenti che le stanno maggiormente a cuore (il
rispecchiamento selettivo riconduce
lintervistata ad un argomento dal quale ella si
è allontanata, e quindi rivela il desiderio di
indirizzare le sue parole).
segue
31Lintervento di rispecchiamento selettivo viene
utilizzato dallintervistatrice soprattutto
quando il discorso dellintervistata offre una
ricca serie di spunti di riflessione (in
particolare, si vedano gli interventi n. e n. )
quindi, nel momento in cui lintervistata,
seguendo il flusso dei suoi pensieri, affronta
tematiche diverse, lintervistatrice pare
concentrare la sua attenzione su alcuni argomenti
particolari per invitare lintervistata a
proseguire. Anzi, penso di poter affermare che
alcune svolte fondamentali dellintervista sono
dovute allintervento selettivo
dellintervistatrice
32Analisi tematica del colloquio.
Da ultimo si chiede di individuare i contenuti
affrontati dallintervistato e di darne breve
commento.
33Quali le tematiche emerse?
- Relazione insegnante sostegno e colleghi
- Relazione insegnante sostegno e famiglie
- Relazione insegnante sostegno e alunno diverso
- Relazione insegnante sostegno e alunni della
classe - Strategie didattiche
34Esempio
- La xy tematica potrebbe essere definita la
difficoltà di rapporti con i colleghi in
relazione allinnovazione scolastica. Infatti
lintervistata insiste molto sui problemi
determinati dalle difficoltà di relazione con gli
altri docenti, tanto della propria scuola, quanto
di altre scuole. Per quanto concerne la scuola in
cui lavora, sembra volere mettere in luce che le
difficoltà sono legate soprattutto
allatteggiamento conservatore di alcuni colleghi
a livello di scelte metodologico-didattiche
35- (... è molto difficile il lavoro di relazione con
gli altri insegnanti ..., rr. ... non sono
contenta della scuola in cui vivo, in quanto è
difficile trasferire ai colleghi le iniziative di
innovazione ..., rr. ... è molto conservatrice
..., r. 56 daltra parte i docenti non sempre
hanno lautorità per imporsi sui colleghi ...,
rr ... capita magari che, a gruppetti molto
piccoli, a volte si rifletta ..., rr ... si
viene allo scontro, perché ci sono proprio dei
mondi diversi e dei modi di concepire la
didattica molto diversi ..., rr. ... io posso
dire ad un collega quello che penso della
didattica, ma non posso imporlo, non posso
produrre innovazione da sola ..., rr. ... non è
che non vi sia rapporto, cè una continua
discussione, un continuo dibattito, anche con
discussioni molto infervorate ..., rr. ... è
molto vivace il dibattito, ma, concretamente, non
si giunge mai a nessuna soluzione ..., rr. ...
il problema della condivisione ..., r. ... ci
sono molte persone, molte teste, molte idee,
molti pareri, anche a livello politico,
chiaramente ..., rr. ... lideologia che uno ha
influenza anche il modo di insegnare ..., pp.
... cè chi sostiene la tradizione a tutti i
costi ..., rr. ... su questo avviene il grande
scontro ..., rr. ... un conflitto ..., r.). Da
quanto possiamo capire, le discussioni con i
colleghi sono particolarmente frequenti ed
animate, ed il clima che si crea a scuola non
sembra essere del tutto sereno