Title: Diapositiva 1
1 LO STRANIERO ED IL BARBARO NEL MONDO
GRECO LABIRINTO TEMATICO ELABORATO PER
UNIPOTETICA CLASSE DI BIENNIO DI LICEO CLASSICO
(ADATTABILE PER IL BIENNIO DELLE SCUOLE
SUPERIORI) Di Alessandra Traversa
2- Prerequisiti
- Gli alunni individuati appartengono ad una classe
che si trova frequentante preferibilmente la
seconda parte dellanno scolastico, ovvero il II
secondo quadrimestre o il secondo trimestre,
cosicchè abbia conseguito già i seguenti
obiettivi di partenza - conoscenza delle declinazioni (almeno fino alla
terza temi in occlusiva) - conoscenza della morfologia verbale attiva e
media (almeno fino alla formazione e coniugazione
dellimperfetto) per le conoscenze successive è
dausilio lintervento dellinsegnante - conoscenza del genitivo assoluto (ovvero di
alcune delle proposizioni subordinate implicite)
e di alcune delle proposizioni fondamentali
esplicite finale, dichiarativa, causale,
consecutiva - conoscenza di alcuni termini chiave legate al
tema dello straniero - N.B. Nel caso in cui il percorso fosse rivolto ad
una classe di V Ginnasio- ovvero una classe
terminale del biennio i prerequisiti vanno
individuati nella conoscenza morfologica, verbale
e sintattica prevista dalla programmazione ad
inizio di anno scolastico
3- Obiettivi
- Individuazione delle caratteristiche
(etimologiche, culturali e letterarie della
figura dello straniero nel mondo greco),
concentrando il tema sullaspetto dellospitalità
in opposizione a diversità. - Individuazione della figura del barbaro e della
sua caratterizzazione in ambito linguistico e
letterario. Lanalisi verterà su luoghi e su temi
di tale diversità, ovvero luoghi lontani e sui
Persiani. - Individuazione del diverso inteso come
soggettivamente repellente e mostruoso,
disarmonico e disturbante nella cultura greca.
4INGRESSO DEL LABIRINTO AVVERTENZA Per procedere
non hai alcuna guida, ma solo sollecitazioni che
tinvitano a procedere. Perdendoti, puoi porti
dei quesiti ritrovandoti, avrai comunque
osservato e riflettuto se non procedi, le tue
idee potrebbero restare solo parole.
STRANIERO xeno?, h, on straniero, strano,
ospite, estraneo, insolito, mercenario. Dalla
radice xen- che identificava anche lospite,
ovvero colui che viene da lontano. A costui è
dovuto lingresso nella dimora, un pasto ed un
ricovero. Colui che non osservava tale regola,
disonorava la sua famiglia e Zeus. Così si
comporta il ciclope Polifemo nella caverna,
deridendo Odisseo che chiede il rispetto
dellospitalità e cibandosi di alcuni suoi
sfortunati compagni di viaggio. Sarà
doverosamente punito. BARBARO barbaro?, a, on
barbaro, straniero, non greco, selvaggio. Dalla
radice bar- il suono onomatopeico che imitava la
difficoltà del non greco nel pronunciare,
balbettando, la lingua greca in quanto non sua
5I primi barbari in cui simbatterono i Greci i
Persiani Dario, il grande re
Di famiglia nobile ma non reale, giunse al
trono in seguito a una congiura di palazzo resasi
necessaria dopo la morte di Cambise la
successione spettava al fratello Smerdi, che però
fu sospettato quasi subito di essere un
impostore, in quanto il vero Smerdi risultava
essere stato assassinato. Un gruppo di nobili
persiani, tra cui Dario stesso, si coalizzò ben
presto per scoprire l'inganno e scacciare
l'impostore. Erodoto narra che per scegliere il
successore si decise chei sette congiurati, al
sorgere del sole, sarebbero montati in sella ai
loro cavalli e la scelta sarebbe caduta su colui
il cui cavallo avesse nitrito per primo. Dario,
con la complicità di uno scudiero, riuscì per
primo a incitare il suo destriero a nitrire e gli
altri sei rivali si prostrarono immediatamente ai
piedi del nuovo re. Durante i suoi trentasei anni
di regno (521-486 a.C.), l'impero fu organizzato
con consumata arte di governo e grandi capacità
organizzative, tanto che il regno di Persia si
espanse fino in Africa e all'Indo. La rivolta dei
Greci di Ionia, che domò nel 494 a.C., gli offrì
l'occasione per invadere la Grecia. L'ambizioso
progetto andò in frantumi a Maratona, nel 490
a.C., con la disastrosa sconfitta dell'esercito
persiano. Dario morì quattro anni dopo, lasciando
il regno in mano al figlio Serse.
6 Caratteristiche dei Persiani
La cosa più riprovevole, per i Persiani, è la
menzogna, e in secondo luogo avere dei debiti, e
questo per molte ragioni ma soprattutto perché,
dicono, chi ha debiti è portato per forza di cose
a dire ulteriori menzogne Erodoto rimase
sicuramente affascinato dalla potenza e dalla
complessità dell'impero persiano, di cui analizzò
usanze e costumi senza pregiudizi, anche se era
solito chiamare Dario e i suoi discendenti
"barbari", perché incapaci, a detta sua e dei
Greci, di sillabare più di una parola. La realtà
era ben altra, ed Erodoto se ne convinse durante
i suoi soggiorni in terra di Persia, dove acquisì
tutte quelle conoscenze necessarie per stilare il
proprio ragionamento su un popolo che dominò le
terre d'Asia per molto tempo, prima di imbarcarsi
nelle spedizioni in Grecia che ne segnarono il
lento ed inesorabile declino. I Persiani erano
persone semplici, che si accontentavano di
mangiare pasti frugali e vivevano principalmente
di agricoltura. Era però durante le feste e le
cerimonie religiose che il lusso e lo sfarzo
tipico delle corti orientali la faceva da padrone.
7- Esercizi di verifica
- Ti viene proposto il paragrafo 85 del III libro
delle Storie di Erodoto. - Svolgi le seguenti consegne
- Traduci il paragrafo in lingua italiana corrente.
- Individua i personaggi chiave che aiutano Dario a
proclamarsi re - Che cosa è uno stratagemma? Individua
letimologia di questo termine e spiega se è
riscontrabile nella terminologia corrente. - Erodoto, a proposito del consiglio fornito da
Ebare, usa il termine sofisma. Rintraccia se
esiste ancora nel lessico italiano. - Riscrivi con parole tue lepisodio narrato dallo
storico, mettendo in evidenza il ruolo svolto da
Ebare e latteggiamento di Dario
8Un esercito di Greci in terre straniere.
LAnabasi di Senofonte
Nel 401 a.C., con l'avvento della democrazia,
Senofonte dovette abbandonare Atene e si unì ai
mercenari greci al soldo di Ciro il Giovane. Alla
morte di Ciro nella battaglia di Cunassa (401
a.C.), gli ufficiali dell'esercito mercenario
vennero assassinati da Tissaferne. Senofonte
assunse allora il comando dei diecimila soldati
sopravvissuti e ne guidò la ritirata. La
lunghissima marcia, (oltre 2000 km) durò cinque
mesi. Nella sua opera più celebre, Anabasi (cioè
"marcia verso l'interno"), Senofonte descrive la
ritirata attraverso un paesaggio sconosciuto e
pieno di ostacoli, sotto inclementi condizioni
climatiche, senza viveri e contro nemici feroci.
Da Trapezus, Senofonte si spostò a Chrysopolis e
si unì agli spartani nella campagna contro
Tissaferne in Asia. I sette libri dell'Anabasi
presentano il racconto, fatto da Senofonte in
terza persona, della rivolta di Ciro di Persia,
della sconfitta a Cunassa e soprattutto della
ritirata dei mercenari greci, evento che occupa
la parte principale dell'opera. Senofonte narra
minuziosamente, quasi diaristicamente, dati,
eventi e dimostra particolare cura nella
descrizione dei paesaggi attraversati nella sua
lunga marcia sottolinea inoltre spesso
l'importanza del suo ruolo ponendosi sempre al
centro della narrazione. Potenti le descrizioni
degli insoliti luoghi attraversati e delle
popolazioni così diverse dai Greci.
9 Persiani e Mercenari LANABASI di
Senofonte
Ciro rivela i suoi piani ai mercenari greci (
Anab. I, 7 2-5 ) Esegui un esercizio di
traduzione contrastiva. Traduci loriginario
testo greco senofonteo e confrontalo con la
traduzione dellarcheologo e scrittore Valerio
Massimo Manfredi. Dunque Ciro, riuniti i
comandanti ed i capitani dei Greci, decise
assieme a loro come avrebbe potuto condurre la
battaglia e, incoraggiandoli, egli stesso fece le
seguenti raccomandazioni. Greci, io vi guido
come alleati non perchè sia privo di barbari, ma
perchè penso che voi siate migliori e più forti
di molti barbari per questo motivo vi arruolai.
Perchè dunque siate degni della libertà che vi
siete guadagnati e per cui io vi credo felici.
Sappiate infatti bene che preferirei la libertà
al posto di tutto ciò che io posseggo e molto di
più. Affinchè poi sappiate anche verso quale
battaglia stiate andando incontro, dal momento
che io lo so, ve lo spiegherò. Infatti la gran
massa ( dei nemici ) è enorme ed essi si lanciano
allattacco con molte grida se poi saprete
resistere a tutto questo, quasi mi vergogno di
farvi sapere che uomini abbiamo nella regione. E,
se i miei progetti andassero in porto, io farò in
modo che chi voglia ritornare in patria presso i
propri concittadini vi torni felice tuttavia
penso che farò sì che molti preferiscano il mio
paese alla loro patria.
10Esercizio di verifica Leggi il capitolo 8 del
romanzo di Valerio Massimo Manfredi la
riscrittura al femminile dellAnabasi di
Senofonte fatta dalla barbara Abira, donna al
seguito dellesercito greco ed innamorata di
Senofonte ed esponi iltuo punto di vista sulle
differenze tra la narrazione dello storico greco
e il personaggio di fantasia Abira.
11Falsa uscita dal labirinto Il modello greco
della bellezza
I Greci, e Atene in particolare, che hanno
codificato modelli culturali, hanno canonizzato
il bello nella rappresentazione plastica, ma
anche il concetto di bello ideale. Le cose non
stanno realmente così se è vero che esisteva il
Canon di Policleto, è stata lepoca moderna a
canonizzare la grecità come perfetta e razionale.
Ma siamo certi che le cose andassero così?
12 Uscita per riflettere i Freaks di Todd
Browning e Gollum
Il brutto sembra estraneo al mondo greco,
perché la deformità appare inconciliabile con i
dogmi ed i valori presentati dallidealizzazione
dello stesso. Nel 1932 il film FREAKS del
regista Browning sconvolse gli Usa e fu ritirato,
perché gli attori erano veri e propri deformi
prestati al cinema per mostrare lumanità che i
normali non riescono a dimostrare per avidità e
cattiveria. Forte ancora oggi, dimostra che la
compassione o il rifiuto non avvicinano. Anche
Gollum è duplice, e la sua anima non è orribile
come si presenta Uscita, prego.