Title: Evoluzione del modello assistenziale nella gestione dell
1Evoluzione del modello assistenziale nella
gestione dellinfezione da HIV
HIV management dalla scelta della terapia alla
gestione integrata Roma - 20 Novembre 2006
25 giugno 1981
3Lepidemia
- Ai malati di AIDS viene associata una
rappresentazione che va ben oltre la loro
condizione clinica - la peste del secolo
- la peste dei tossicodipendenti
- la peste degli omosessuali
- il flagello di Dio
- Queste valenze negative hanno avuto conseguenze
sia sulla cura del malato che sulloperatività
quotidiana del personale sanitario
4AIDS ed assistenza
- Impatto diverso da altre situazioni cliniche
- Percepito come evento distruttivo assolutamente
unico dai soggetti colpiti, dai medici, dagli
infermieri, dai ricercatori - Rappresentazioni di morte e distruzione, fantasmi
psicologici che hanno rappresentato un ostacolo
al raggiungimento della migliore assistenza
possibile
5La situazione dei primi anni
- Patologia ad evoluzione infausta
- Alternarsi di episodi acuti (con necessità di
terapia intensiva) e fasi di remissione con
livello variabile di bisogni socio-sanitari - Difficoltà tecniche
- Resistenze culturali (operatori, altri pazienti e
loro familiari, comunità locali)
6I pazienti si organizzano
- 1982
- Nasce Gay Men Health Crisis, prima associazione
di attivisti per la lotta contro l'AIDS - 1983
- principi di Denver per l'autodeterminazione delle
persone sieropositive - 1987
- su pressione degli attivisti la FDA riduce i
tempi di approvazione dei farmaci anti-HIV - 1988
- FDA approva procedure speciali di accesso ai
farmaci sperimentali prima della loro
approvazione dopo una manifestazione di 5.000
pazienti
7Un nuovo associazionismo
- In pochi anni gli attivisti passano dalle
manifestazioni di strada alle discussioni con
l'FDA su farmaci, scienza, leggi, e su come
sviluppare ed estendere i programmi di accesso
allargato ai nuovi farmaci sperimentali - Non solo assistenza sanitaria per i malati e
prevenzione per i non malati ma una presa in
carico in prima persona di tutti gli aspetti
della malattia
8In Italia
- 1982 primo caso notificato
- 1987
- 1030 casi
- istituzione della Commissione Nazionale per la
Lotta contro lAIDS - 1989
- Proposte per il piano nazionale di prevenzione e
di lotta contro lAIDS - 5 giugno 1990 legge 135/90 - Programma di
interventi urgenti per la prevenzione e la lotta
contro lAIDS
9Consulta del Volontariato AIDS
- Organismo di informazione, comunicazione e
collegamento con la Commissione Nazionale AIDS - Tematiche di intervento
- modifica dei LEA, che inizialmente non
prevedevano la gratuità di prestazioni e
trattamenti per persone HIV non AIDS - garanzie sulla tutela delle privacy nella fase di
attivazione del registro nazionale di
sorveglianza - l'accesso ai trattamenti con farmaci
antiretrovirali per tossicodipendenti, in primo
tempo esclusi perchè non in grado di assumere
correttamente una terapia complessa
10Legge 135/90
- Interventi di prevenzione, informazione, ricerca
e sorveglianza epidemiologica - Costruzione e ristrutturazione reparti di
malattie infettive e laboratori ed integrazione
degli organici di personale - Ospedalizzazione diurna
- Assistenza domiciliare
- Formazione operatori sanitari
- Tutela dei pazienti HIV
111991Atto di intesa tra Stato e Regioni
- Le aziende sanitarie locali promuovono la
graduale attivazione dei servizi per il
trattamento dei soggetti affetti da AIDS e
patologie correlate, finalizzati a garantire
idonea e qualificata assistenza - Presso le ASL sono organizzate le Unità Operative
AIDS, di livello e funzioni differenti per ogni
grado di intervento
12Unità operative AIDS
- Primo livello organizzazione e svolgimento di
interventi di sanità pubblica per programmi di
informazione e diffusione di conoscenze sulle
modalità di prevenzione e sulle procedure di
accesso ai servizi di diagnosi e cura - Secondo livello diagnosi di laboratorio,
assistenza psicologica alle persone che
effettuano il test HIV e consulenza specialistica - Terzo livello presso strutture di elevata
qualificazione professionale funzioni di
assistenza, diagnosi e cura, coordinamento delle
attività di ambulatorio e day-hospital,
collaborazione con i servizi sanitari
territoriali per consulenze specialistiche
13Rilevazioni epidemiologiche e statistiche
- 1984 e 1985, circolari del Ministero della Sanità
- segnalazione telefonica dei casi di
sieropositività e di malattia - invio di una scheda informativa al Ministero e
allISS - Dichiarazione di pandemia da parte dellOMS
- necessità di adottare precise disposizioni in
materia di notifica
14Notifica
- 28/11/86, decreto Ministero della Sanità
- AIDS inserito nellelenco delle malattie
sottoposte a denuncia obbligatoria - 1987, circolare esplicativa
- limitazione della segnalazione ai soli casi di
malattia accertata, secondo i criteri dellOMS - modalità di notifica mediante lutilizzo di
scheda in triplice copia (Regione medico
COA/ISS) - ricerca di massima riservatezza pur nellobbligo
di fornire la maggior completezza possibile dei
dati (scheda anonima a livello locale)
15Notifica
- 1987
- inclusione di patologie con diagnosi presuntiva,
purché in presenza di sieropositività - inclusione di encefalopatia da HIV e wasting
syndrome - scheda differenziata per i casi di AIDS in
soggetti di età inferiore ai 15 anni
16Notifica
- 1994
- revisione della definizione di caso di AIDS
- 1995, revisione della scheda informativa
- eliminazione dellinformazione relativa al nome
delleventuale partner del paziente notificato - specificazione della data del primo test positivo
effettuato dal paziente - valore assoluto della conta dei CD4 alla prima
misurazione effettuata dopo il primo test positivo
17Legge 135/90
- Interventi di prevenzione, informazione, ricerca
e sorveglianza epidemiologica - Costruzione e ristrutturazione reparti di
malattie infettive e laboratori ed integrazione
degli organici di personale - Ospedalizzazione diurna
- Assistenza domiciliare
- Formazione operatori sanitari
- Tutela dei pazienti HIV
18Il ricovero
- Già nei primi anni dellepidemia la maggior parte
(83) dei casi di AIDS venivano segnalati dalle
unità di malattie infettive, seguiti da quelle di
immunologia clinica - Scelta del ricovero specializzato
- ristrutturazione o graduale realizzazione di
reparti di malattie infettive - istituzione o potenziamento di laboratori di
virologia, microbiologia ed immunologia - assunzione di personale
19Requisiti
- Requisiti strutturali e funzionali dei reparti di
malattie infettive - Zone filtro
- Impianti per il trattamento dellaria
- Disponibilità di stanze di degenza ad 1 o 2 letti
- Attivazione di strutture di Day Hospital
20Adeguamento repartimalattie infettive
1987 2001
Posti letto 6.070 3.808
Ricoveri 81.590 100.679
Degenza media 12.5 gg 9.8 gg
Occupazione media 46.1 71.4
oltre a 761 PL di DH con 329.110 giornate di
degenza
21Legge 135/90
- Interventi di prevenzione, informazione, ricerca
e sorveglianza epidemiologica - Costruzione e ristrutturazione reparti di
malattie infettive e laboratori ed integrazione
degli organici di personale - Ospedalizzazione diurna
- Assistenza domiciliare
- Formazione operatori sanitari
- Tutela dei pazienti HIV
22Day Hospital
- Lattività di Day Hospital era informalmente
attivata in alcuni ospedali italiani già dalla
metà degli anni 70, ma non aveva mai ricevuto
una specifica disciplina organizzativa - Lattivazione effettiva dei posti di assistenza a
ciclo diurno si ha solo nel 1992 in conseguenza
di quanto disposto dalla legge 135/90 - Riduzione numero e durata ricoveri per HIV
23Legge 135/90
- Interventi di prevenzione, informazione, ricerca
e sorveglianza epidemiologica - Costruzione e ristrutturazione reparti di
malattie infettive e laboratori ed integrazione
degli organici di personale - Ospedalizzazione diurna
- Assistenza domiciliare
- Formazione operatori sanitari
- Tutela dei pazienti HIV
24Vantaggi dellassistenza domiciliare
- Problematiche presenti nei soggetti con malattia
avanzata che possono validamente essere
affrontate con trattamento domiciliare - necessità di terapie farmacologiche
- supporto psicologico
- alimentazione
- disagio sociale
- importanza di trascorrere nellambiente familiare
il maggior tempo possibile - bisogno di aiuti per lo svolgimento di pratiche
assistenziali di tipo personale ed infermieristico
25Trattamento domiciliare
- Graduale attivazione di servizi per il
trattamento a domicilio di soggetti affetti da
AIDS e patologie correlate - Impiego di personale infermieristico ospedaliero
che opera - secondo le stesse norme previste per lambiente
ospedaliero - con la consulenza dei medici di reparto
- con la partecipazione allassistenza del MMG
- in collaborazione con volontariato e personale
infermieristico e tecnico dei servizi territoriali
26Nuovo ruolo del personale infermieristico
- Ampliamento dellautonomia operativa
dellinfermiere professionale di non poco conto,
che supera le disposizioni precedenti che, per
esempio, non consentono la possibilità che
linfermiere professionale esegua uniniezione
endovenosa al di fuori dellambiente ospedaliero - Tale limitazione viene invece superata nel caso
dellassistenza a domicilio ma esclusivamente per
i pazienti affetti da AIDS
27Il volontariato
- Lart. 1 della legge 135/90 sottolinea il ruolo
del volontariato nellazione di contrasto alla
diffusione della malattia - Anche questo aspetto era già presente nel
panorama legislativo del nostro Paese (v. legge
di istituzione del SSN) ma prende ora nuovo vigore
28La famiglia aiuto o ostacolo?
- La famiglia (inclusi anche amici e persone legate
da rapporti di affettività) costituisce la
struttura base, lo spazio e l'ambito di sviluppo
della persona - La malattia tuttavia evidenzia i contrasti,
suscita sentimenti ambivalenti aiuto-rifiuto,
amore-odio, solidarietà-indifferenza - Queste dinamiche impediscono che le risorse
positive di ciascuno confluiscano ad affrontare
la malattia - Spesso il miglioramento clinico non modifica il
rapporto di tensione, anzi peggiora in previsione
di un periodo di vita prolungato
29Assistenza domiciliare programmata
- Indirizzata a
- soggetti nellimpossibilità temporanea o
permanente di deambulare ovvero di essere
trasportati in ambulatorio - con limitazioni conseguenti a gravi patologie
quali insufficienza cardiaca o respiratoria,
artropatie, arteriopatia degli arti inferiori,
lesioni cerebrali, paraplegia o tetraplegia
30Assistenza domiciliare integrata
- Complesso integrato e coordinato di prestazioni
necessarie a pazienti affetti da patologie a
carattere cronico o infermità invalidanti o
bisognosi di un trattamento riabilitativo - Attuata quando non sussistano condizioni che
richiedano un ricovero in strutture ospedaliere
per effettuare procedure diagnostico-terapeutiche
31Case alloggio
- Nascita di strutture dedicate con
- Possibilità di soggiorni brevi alternati a
periodi di ospedalizzazione o rientro al proprio
domicilio - Possibilità di effettuare terapie intensive
- Collaborazioni specialistiche
- Interazione con il volontariato o gruppi di
auto-aiuto
32Case alloggio
- 1989 le prime case alloggio per persone affette
da HIV offrono - accoglienza abitativa
- assistenza socio-sanitaria
- Riduzione dellospedalizzazione a vantaggio di
unassistenza personalizzata che assicuri un
sostegno, sia sul piano terapeutico che su quello
psicologico - Collegamento funzionale con le strutture
sanitarie e sociali di riferimento
33Risultati
- La legge 135/90 prevedeva listituzione di 2.100
trattamenti a domicilio - Nel 1998 ne erano stati attivati 2.473 di cui
- 1.586 con personale ospedaliero
- 351 con personale convenzionato
- 536 in case alloggio o residenze collettive
34Legge 135/90
- Interventi di prevenzione, informazione, ricerca
e sorveglianza epidemiologica - Costruzione e ristrutturazione reparti di
malattie infettive e laboratori ed integrazione
degli organici di personale - Ospedalizzazione diurna
- Assistenza domiciliare
- Formazione operatori sanitari
- Tutela dei pazienti HIV
35Aggiornamento professionale
- Svolgimento di corsi di formazione e di
aggiornamento professionale del personale medico,
infermieristico ed ausiliario che si occupa
dellassistenza dei pazienti con infezione da HIV - I corsi sono tenuti fuori dallorario di
servizio, con obbligo di frequenza e con la
corresponsione di un assegno di studio
36Legge 135/90
- Interventi di prevenzione, informazione, ricerca
e sorveglianza epidemiologica - Costruzione e ristrutturazione reparti di
malattie infettive e laboratori ed integrazione
degli organici di personale - Ospedalizzazione diurna
- Assistenza domiciliare
- Formazione operatori sanitari
- Tutela dei pazienti HIV
37Tutela della privacy
- Già nei primi anni dellepidemia lAIDS si
associa a paura, colpevolizzazione,
discriminazione e pregiudizio - Gli stessi operatori socio-sanitari provavano
disagio e difficoltà nel dare soluzione ai
quesiti dei cittadini e alle problematiche
sollevate dai pazienti - Approvazione di una specifica normativa per
richiamare lattenzione su aspetti già esistenti
nellordinamento giuridico ma quasi dimenticati
di fronte allemozione sviluppatasi
38Consenso al test
- Riferimenti nella Costituzione e nella legge di
istituzione del Servizio Nazionale - Principio di autodeterminazione del paziente nel
processo di diagnosi e cura - Il paziente è il protagonista nella gestione
della propria salute, che resta un suo bene
personale
39Screening per HIV?
- Non esiste alcuna normativa che preveda un
trattamento sanitario obbligatorio specifico per
i pazienti affetti da HIV - Non giuridicamente legittimo proporre di
sottoporre "routinariamente" al test per HIV
alcune categorie (chi deve essere sottoposto ad
intervento chirurgico, donne gravide, ecc.),
senza preventivo consenso - Ingiustificato anche se lo scopo fosse tutelare
la salute degli operatori sanitari
40Relazione medico-paziente
- Una significativa relazione medico-paziente si
fonda anche sulla garanzia che quanto viene
discusso non sarà resa noto - Principio fondamentale nellinfezione da HIV per
la portata sociale della malattia ed i rischi di
emarginazione e di stigmatizzazione che essa
comporta - Attenzione a
- condizioni ambientali
- comportamento del medico
- affrontare subito esplicitamente la questione del
mantenimento del segreto professionale - Rischio reale che altrimenti la persona rinunci a
riconoscere la centralità del ruolo del medico
nella relazione di cura, a modificare i
comportamenti a rischio o a ricorrere con
tempestività alle terapie
41Invalidità
- Il riconoscimento dell'invalidità dà diritto a
- assistenza protesica e riabilitativa
- esenzione ICI
- esenzione tassa rifiuti
- abbonamento ai mezzi pubblici
- dal 46 iscrizione nelle liste speciali del
collocamento - esenzione dal pagamento dei ticket sanitari
- dal 74 al 99 assegno di invalidità
- al 100 pensione di inabilità
- indennità di accompagnamento per chi non è in
grado di deambulare o di compiere i normali atti
della vita quotidiana senza l'ausilio di un
accompagnatore
42Assistenza sanitaria in Italia
- Prima del 1990
- Pazienti con AIDS 51-130 gg di degenza
ospedaliera - Anni 90
- Diminuzione del 35 dei gg di degenza ospedaliera
431981-2006
1996-2006
44AIDS oggi
- Nel corso di questi decenni, molte cose sono
cambiate sul fronte dell'AIDS e la ricerca
scientifica ha realizzato notevoli avanzamenti
nel trattamento di una patologia che, fino a
pochi anni fa, sembrava incontrollabile, ma
452006 25 years of AIDS
46A quarter century into the pandemic, the global
response stands at a crossroads. More new
infections and deaths occurred in 2005 than ever
before
- The HIVAIDS Pandemic at 25
- The Global Response
- Michael H. Merson - N Engl J Med 2006
47Estimated number of people living with HIV
globally,19852005
48Diagnosi di AIDS, decessi AIDS-correlati e casi
di AIDS viventi, per anno
Anno di diagnosi
Dati al 31-12-2005
49Distribuzione delle nuove diagnosi di infezione
da HIV
percentuale
anni
50Uso di terapie antiretrovirali e regime
terapeutico pre-AIDS
51Tempo tra 1 test HIV e diagnosi di AIDS
1996-2005
52.6
20.6
33.0
41.3
46.5
48.1
48.1
51.1
51.3
50.6
52Proporzione di diagnosi tardive per categoria di
esposizione
53Pre-HAART
- Decorso della malattia rapidamente fatale
- Assistenza diretta principalmente al trattamento
delle infezioni opportunistiche ed alle cure
palliative - Qualità della vita fortemente condizionata dai
sintomi
Post-HAART
- Decorso della malattia ad andamento cronico
- Malattia comunque sempre contagiosa e
potenzial-mente letale - Regimi terapeutici estremamente complessi e
gravati da numerosi effetti collaterali - Sottostima del rischio di contagio
- Persistenza della discriminazione
54Assistenza sanitaria oggi
- Situazione attuale
- Persistenza di necessità di assistenza
opsedaliera intensiva per i casi più gravi - Rilevanza delle comorbidità
- Cardiovascolare
- Polmonare
- Ematologica
- Gastrointestinale
- Pancreatica
- Renale
- Epatopatia cronica (specie HCV)
- Metabolica
- Tossicità dei farmaci
55Assistenza sanitaria oggi
- La gestione dellinfezione da HIV necessita,
ormai per definizione, di un approccio integrato
per lattuazione del quale è richiesta la
collaborazione di strutture assistenziali
differenti e di molteplici figure professionali
56Processo assistenziale complesso
- Meno episodi di degenza ordinaria
- Maggior ricorso ad accessi di Day Hospital o
ambulatorio - Terapie estremamente costose
- Complesso monitoraggio clinico e di laboratorio
- Costante aumento dei nuovi casi di infezione che
richiedono trattamento - Le nuove diagnosi sono spesso di pazienti già in
fase di malattia conclamata
57Costi
- Dopo il 1996
- Diminuzione del numero e del costo dei ricoveri
di degenza ordinaria - Aumento delle degenze in Day Hospital
- Aumento notevole e progressivo della spesa
farmaceutica - Costo annuo stimato della HAART 2500-8000
58Obiettivi principali dellassistenza oggi
- Riduzione dei tempi di degenza
- Umanizzazione dei reparti di degenza
- Attenzione per cure palliative e di supporto
- Integrazione tra le diverse modalità
assistenziali - Risposta integrata a bisogni sanitari diversi
TD, MST, TBC, epatopatie, psichiatria, gravidanza - Promozione dellassistenza domiciliare
- Attenzione ai bisogni psicologici e sociali
- Soluzioni assistenziali residenziali
diversificate - Collaborazione tra servizi sanitari pubblici,
agenzie no profit, volontariato
59Cosa manca?
- Sono sempre meno i progetti di prevenzione
specifici rivolti a target definiti a essere
attivati e sostenuti con continuità - Mancano programmi condivisi di prevenzione
rivolti alla comunità omosessuale, alla
popolazione straniera o a quella prostituta, gli
interventi di riduzione del danno in favore delle
persone tossicodipendenti
60Accesso alle cure
- Essere sieropositivi nelle città in cui sono
presenti grandi centri di ricerca sull'HIV è oggi
una fortuna. Nei reparti di Malattie Infettive di
un normale ospedale spesso non sono disponibili
le stesse opportunità terapeutiche - Per una persona con HIV trovare un dentista
disponibile a curarla è tuttora un problema, così
come non sono rare situazioni di discriminazione
che determinano forme di autoesclusione e
autodiscriminazione - Sempre più spesso i pazienti sieropositivi si
rivolgono per qualsiasi tipologia sanitaria,
soprattutto se chirurgica, a centri di cura per
sieropositivi per non subire lunghe liste di
attesa o il disagio di dover chiarire le proprie
condizioni
61Carceri
- Sempre difficoltoso l'accesso a farmaci e cure in
molti penitenziari italiani, nei quali le terapie
vengono interrotte o modificate, senza che ne sia
neppur data comunicazione allinteressato,
esclusivamente in funzione della disponibilità
del farmaco nella farmacia del penitenziario - Spesso il detenuto non dichiara la
sieropositività per non essere discriminato con
conseguente interruzione delle terapie
62I rovesci della medaglia
- LAIDS ha anche provocato positivi cambiamenti
nella prevenzione, nellassistenza e cura dei
malati, nelle politiche sanitarie e nel rispetto
dei diritti del cittadino - Questioni etiche
- Ricerca scientifica
- Rapporto medico-paziente
63Etica
- Ha sollevato nuovi problemi etici
- rispetto della privacy e del segreto
professionale (quando ancora l'Autorità Garante
della Privacy non era stata nemmeno programmata) - consenso informato a cure e partecipazione a
studi sperimentali - problematica sulla necessità di informare i
familiari o il partner del malato circa la
sieropositività - rivalutazione dellimportanza del counselling
- diritto/dovere alle cure
- desiderio di procreazione
- richiesta deutanasia o di suicidio assistito
64Ricerca
- Non vi è altro esempio nella storia della
medicina di un trasferimento così significativo
di fondi destinati alla ricerca, alla
prevenzione, alle cure, quale quello che si è
verificato per la lotta all'AIDS
65Qualità della vita e dellassistenza
- Qualità della vita oltre che quantità di vita
- Soddisfazione degli utenti, dei familiari e
degli operatori - Il trattamento e la cura dell'infezione da HIV ci
hanno obbligato a considerare ogni singolo atto
medico all'interno di un contesto sociale che
contribuisce a determinare il risultato dell'atto
stesso
66Atto medico
- Sarebbe veramente un peccato non fare tesoro, se
non altro, di ciò che questa malattia ci ha
costretti a recuperare - il valore di una medicina più umana, forse ancora
in grado di prendersi cura dellaltro e di
tollerare il limite, riscoprendo, nella
sofferenza, limportanza della relazione
67Giovanni Paolo II Giornata Mondiale del Malato
2005
Maria, Vergine Immacolata, Donna del dolore e
della speranza, sii benigna verso ogni persona
che soffre e ottieni a ciascuno pienezza di vita
Volgi il tuo sguardo materno specialmente su
coloro che in Africa sono nell'estremo
bisogno, perché colpiti dall'AIDS o da altra
malattia mortale
Guarda le mamme che piangono i loro figli guarda
i nonni privi di risorse sufficienti per
sostenere i nipoti rimasti orfani
Stringi tutti al tuo cuore di Madre. Regina
dell'Africa e del mondo intero, Vergine
Santissima, prega per noi