LA DIMENSIONE STORICA E SOCIALE DELLA PSICOTERAPIA Marco Inghilleri - PowerPoint PPT Presentation

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LA DIMENSIONE STORICA E SOCIALE DELLA PSICOTERAPIA Marco Inghilleri

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LA DIMENSIONE STORICA E SOCIALE DELLA PSICOTERAPIA Marco Inghilleri Nella maggior parte della letteratura, il discorso scientifico visto come – PowerPoint PPT presentation

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Title: LA DIMENSIONE STORICA E SOCIALE DELLA PSICOTERAPIA Marco Inghilleri


1
LA DIMENSIONE STORICA E SOCIALE DELLA
PSICOTERAPIAMarco Inghilleri
  • Nella maggior parte della letteratura, il
    discorso scientifico è visto come
  •  
  •         indipendente rispetto al fluire storico
  •         indipendente rispetto al contesto
    sociale in cui prende
  • origine.
  •  
  • Questo vale soprattutto per la psicologia e la
    psicoterapia, le quali, quando vengono studiate
    da un punto di vista storico, sono spesso
    trattate come una collezione di idee e teorie che
    si susseguono e prendono forma solo grazie
    allintervento di chi riesce ad incarnare
    lantico mito di Prometeo.

2
  • Un simile atteggiamento è frutto delle scelte
    compiute dai primi teorici e storici delle
    discipline psicologiche, i quali per
    giustificarne linclusione nella realtà
    accademica, le hanno ritratte come dottrine
    apolitiche e transtoriche.
  •  
  • Pertanto, con lobiettivo di sottolineare
    lopportunità di esaminare i prodotti della
    scienza anche nei loro aspetti storici e sociali
  •  
  •         si presenteranno le analisi condotte dai
    teorici della sociologia della conoscenza
  •         si evidenzieranno alcuni parallelismi
    tra le caratteristiche storiche e culturali di
    alcune epoche della società occidentale,
    laffermarsi di specifiche teorie e prassi
    psicologiche e le relative configurazioni del sé.

3
  • Lo scopo è quello di mostrare in che modo gli
    psicologi costruiscano, mantengano e risanino la
    sfera del privato che lera moderna ha posto
    allinterno del soggetto stesso.
  • La cultura psicologica infatti ha descritto la
    forma di questa sfera privata ed ha fornito,
    attraverso le prassi psicoterapeutiche, una base
    razionale per accedervi, prescrivendo modalità
    autorappresentative sempre più funzionali alle
    esigenze di una particolare epoca e di una
    determinata società.
  •  

4
La sociologia della conoscenza e le sue
implicazioni epistemologiche
  • Dalle critiche di Popper al neopositivismo si è
    sviluppata, in filosofia della scienza una
    riflessione sui significati della scienza, che ha
    condotto all'adozione di una prospettiva storica.
    Questa si è declinata in un maggior interesse per
    la descrizione della natura dei contesti della
    ricerca scientifica e per i modi in cui gli
    scienziati decidono quali teorie accettare e
    quali obiettivi perseguire nella ricerca. Autori
    come Kuhn, Laudan, Lakatos, Feyerabend e Bartley
    hanno fatto proprie queste posizioni. La loro
    opera non è però del tutto rappresentativa di ciò
    che è stato prodotto in questa direzione.

5
  • Larea di ricerca indicata come sociologia della
    conoscenza ha, infatti, principalmente origini
    tedesche. Si può attribuire a Karl Mannheim
    (1936) il merito di aver riconosciuto come la
    conoscenza si formi necessariamente in
    particolari situazioni storiche e sociali ed è
    quindi plasmata, a sua volta, da tali contesti.
    Le tesi di Mannheim sostengono, in modo ancora
    più radicale, come i rapporti sociali influiscano
    sulla forma stessa del pensiero. Lepistemologia
    stessa è quindi il prodotto di formazioni sociali
    e varia di conseguenza da unepoca alla
    successiva.

6
  • La sociologia della conoscenza occupa oggi una
    posizione di particolare rilievo nelle
    discussioni metascientifiche per numerose
    ragioni. La prima coincide con il crescente
    potere della sociologia accademica nel periodo
    successivo alla seconda guerra mondiale. La
    seconda si La seconda si ritrova nella storia
    della filosofia e in particolare nel pensiero del
    secondo Wittgenstein
  • lesame del linguaggio non rivela la realtà come
    è in sé, in un certo senso esso crea la realtà o
    ciò che considera reale.

7
Lo studio della scienza come sistema sociale
  •  
  • Un aspetto che ha influito sullapproccio alla
    metascienza, proprio della sociologia della
    conoscenza, si individua nei risultati delle
    ricerche empiriche, compiute a partire dagli anni
    50, volte allo studio della scienza come sistema
    sociale
  •  
  • La scienza non opera in un vuoto culturale e,
    considerando come la tecnologia formi la base
    stessa della società attuale, ne consegue come la
    scienza non possa essere separata dal proprio
    contesto sociale.
  •  
  • Il tema di fondo è comprendere come la dimensione
    sociale della scienza influisca sulla forma
    stessa della conoscenza scientifica.
  •  

8
  • Queste forme di influenza sembrano plausibili
    quando si tiene conto della struttura sociale
    della comunità scientifica
  • Si deve considerare come i processi per mezzo dei
    quali vengono formati gli scienziati sono i
    medesimi che forniscono ad alcune idee uno status
    ontologico mentre ne confinano altre ai margini
    del dibattito scientifico o al vaglio di un
    dubbio sistematico.
  •        Gli scienziati imparano gradualmente come
    comportarsi all'interno della comunità
    scientifica. Essi apprendono quali tipi di
    pratiche siano accettabili e quali no. Imparano
    come eseguire con successo ricerche sperimentali
    e teoriche.
  •       Vengono a conoscere quali tipi di problemi
    siano potenzialmente risolvibili e degni di
    esame.
  •         Come sostiene Polanyi, imparano ad avere
    una sorta di sesto senso circa quali ricerche
    siano sane e attendibili e quali non valga invece
    la pena di compiere.
  •  
  •  

9
  • In questo quadro non va dimenticato il sistema di
    controllo sociale che opera all'interno della
    comunità scientifica, principalmente attraverso
    il sistema della valutazione per opera dei propri
    colleghi.
  •  
  • Tutte le ricerche vengono esaminate da "lettori"
    specialisti prima della pubblicazione in
    periodici scientifici, e il processo di
    valutazione continua anche dopo la pubblicazione,
    attraverso recensioni, relazioni annuali ecc...
  •  
  • Attraverso questo processo lungo e complesso di
    setacciamento viene gradualmente stabilita quale
    sia la "conoscenza certificata" su cui la
    comunità scientifica sente di poter fare
    affidamento.

10
  • Sociologi della conoscenza come Berger e Luckmann
    (1966) hanno sottolineato che il mondo quale è
    noto a noi è una realtà costruita socialmente.
    Tutto ciò che conosciamo è necessariamente il
    prodotto di una mediazione sociale. I due autori
    ipotizzano che la costruzione del mondo avvenga
    attraverso "quadri" o "cornici" (frames), i
    quadri però non hanno caratteri universali ma
    sono socialmente determinati e possono variare da
    un sistema allaltro, o da un'epoca a quella
    seguente. Ciò che vale come conoscenza
    scientifica, oggettiva, è dunque, ciò che è
    certificato dalla comunità scientifica,
    attraverso convegni, periodici, recensioni, libri
    ecc.. La conoscenza scientifica quindi risulta
    essere un "costrutto sociale".
  •  
  • Bloor sostiene che la conoscenza non è "credenza
    vera", bensì tutto ciò che gli uomini considerano
    conoscenza. Egli mostra come anche la matematica
    possa essere legata a particolari circostanze
    culturali e conclude come le immagini sociali
    forniscono i quadri epistemologici di
    riferimento.
  •  
  • Anche le ricerche di Latour e Woolgar pongono in
    evidenza il fatto che l'attività scientifica non
    sia "sulla natura", ma si configuri una dura
    lotta per costruire la realtà. I due autori
    sottolineano come i fenomeni scientifici sono
    "costituiti" dalle apparecchiature usate in
    laboratorio, le quali sono esse stesse i prodotti
    di una costruzione umana, e quindi influenzati da
    tutti i processi sociali che avvengono
    all'interno della comunità scientifica, i quali
    determinano il grado di attendibilità delle
    diverse apparecchiature.

11
  • È lecito affermare che la verità scientifica
    poggia essenzialmente sullintersoggettività e
    cioè sullaccordo della comunità scientifica,
    socialmente e culturalmente connotata.
  •  
  • E scientifico ciò che è riconosciuto come tale
    dalla maggioranza degli scienziati.
  •  
  • Pertanto, se questo è il quadro che disegna i
    caratteri della scienza e dellevoluzione della
    ricerca, non possono non essere sottoposte a
    revisione critica tutte quelle posizioni che
    hanno tradizionalmente definito i criteri di
    scientificità delle affermazioni degli
    scienziati.
  •  
  • Lo stesso metodo sperimentale, assunto a partire
    dal XVII secolo come il metodo, lunico in
    grado di produrre una conoscenza certa e
    definitiva, è sottoponibile a una profonda
    revisione.
  •  

12
Quadro teorico di riferimento
  • Ponendo quindi laccento, nelle discipline
    psicologiche, su quanto ha messo in evidenza la
    sociologia della conoscenza possiamo affermare
    che ogni società e ogni epoca possono essere
    studiate sulla base dei giudizi riguardanti
  •  
  •         la configurazione predominante del sé
  •         i disagi caratteristici del sé
  •         le istituzioni e gli operatori addetti
    al trattamento di tali disagi
  •         gli strumenti usati dalle istituzioni e
    dagli operatori per curare.
  •  
  • N.B. Delineando le mutevoli configurazioni del sé
    nelle diverse epoche della società occidentale, è
    possibile collocare storicamente lattuale
    psicologia, orientata allindagine e al
    trattamento delle problematiche che affliggono la
    modalità odierna di concepire lanima.
  •  

13
Il sé nellera moderna
  • Laffermarsi dellindividualismo, iniziato in
    occidente nel periodo rinascimentale è sia
    unespressione che una ragione del mutamento
    delle strutture socioeconomiche del tempo.
  •  
  • Lindividualismo moderno, infatti, mina le
    fondamenta del sistema feudale e porta alla
    crescita e al cambiamento del mercato finanziario
    grazie al contributo del capitalismo mercantile.
  •  
  • Lindustrializzazione, lurbanizzazione e la
    secolarizzazione conducono ad un rinnovato
    interesse per il mondo fisico, per gli studi
    umanistici, per la scienza, per il commercio e
    per la razionalità.
  •  
  • Il sé in trasformazione, sempre più
    individualizzato, pone nuovi problemi per
    lemergente stato moderno.
  •  

14
  • Per Foucault, in questa nuova realtà, lo Stato è
    costretto a mettere a punto nuovi sistemi di
    controllo adatti ad un individuo isolato, ad un
    umano raffigurato come microcosmo e maggiormente
    indipendente dallautorità divina.
  •  
  • Inizialmente si avvale di un nuovo tipo di
    esperto il filosofo moderno, che diventerà poi
    lo scienziato sociale, il quale comincia a
    sviluppare tecniche per osservare, quantificare,
    predire e controllare il comportamento dei nuovi
    individui.

15
  • Una caratteristica fondamentale di questo nuovo
    sé è il suo senso di autocoscienza il pensiero
    intellettuale da Montaigne (1580), Descartes
    (1637) a Locke (1690) contribuisce a costruire un
    sé che si auto-osserva continuamente e che pone
    domande sulla sua stessa natura ed essenza.
    Questo tipo di pensiero delinea un mondo in cui
    il soggetto è scisso dalloggetto, lanima dal
    corpo e la ragione dal sentimento.
  •  
  • Il concetto del privato, del soggettivo, in
    quanto sede del pensiero indipendente e della
    resistenza allautorità, contribuisce al
    capovolgimento del sistema feudale lo stato
    moderno si trova a dover individuare nuove forme
    di controllo sociale.

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  • La sfera del privato è di fatto percepita come
    potenzialmente sovversiva in quanto non
    disponibile al controllo pubblico. Pertanto, la
    nuova filosofia e le scienze sociali, mentre
    cercano la giustificazione e i mezzi per
    penetrare allinterno del sé, gettano le basi per
    la nascita di un sé che non solo si attende di
    essere penetrato, ma che arrivi addirittura a
    desiderarlo.
  •  
  • Nel corso del tempo il sé è modellato per
    accettare lidea di essere dominato, osservato e
    tenuto sotto controllo.
  •  
  • N.B. Questo processo non è ascrivibile ad una
    oligarchia che cospira per manipolare gli
    individui, al contrario, si ipotizza che la
    cultura, le pratiche della vita quotidiana,
    dellarte e del pensiero intellettuale
    interagiscano reciprocamente, in modo complesso,
    compartecipando alla costruzione di determinate
    realtà.
  •  
  •  

17
Il Sé vittoriano
  • Il periodo vittoriano rappresenta lapice
    dellideale moderno
  •  
  • Il sé borghese è un sé
  •         secolare,
  •         razionale,
  •         soggettivo,
  •         diviso,
  •         sessualmente in conflitto,
  •         lineare,
  •         che considera il mondo come
    oggettivabile e quantificabile.
  •  
  • Il potere della religione diviene più limitato e
    il lavoro assume un ruolo totalizzante e quasi
    trascendente.
  • L'epoca Vittoriana si divide in 2 grandi archi
    temporali, l'era delle macchine, che va dal 1837
    (anno in cui Vittoria divenne regina in
    Inghilterra) al 1886, caratterizzata da un enorme
    progresso tecnologico e nell'epoca imperiale, che
    va dal 1886 al 1901 caratterizzata dall'Impero
    commerciale britannico Con epoca Vittoriano si
    indica un clima culturale che caratterizza non
    solo lInghilterra, ma tutta lEuropa. Lepoca
    vittoriana fu un periodo pieno di contraddizioni,
    di industrializzazione diffusa e progresso
    tecnologico, di estrema povertà, di sfruttamento
    degli operai e di grande guadagno per i
    proprietari delle fabbriche, di riforme sociali
    senza precedenti, di scoperte scientifiche e
    irrequietezza religiosa.

18
  • La mutazione del luogo di lavoro, dalla fattoria
    rurale o dalla corporazione medievale alla
    fabbrica urbanizzata e industrializzata o
    allufficio, produce sia nei lavoratori, sia nei
    dirigenti un senso di crescente alienazione.
  •  
  • Le donne sono sempre più costrette,
    desessualizzate ed escluse dai ruoli di potere e
    come conseguenza le differenze tra i due sessi
    aumentano ulteriormente.
  • Prima del diciannovesimo secolo, la vastità del
    mondo ha sempre rappresentato lelemento
    sconosciuto, ma con laumento della fede nella
    razionalità, nella scienza e nella possibilità di
    previsione, lignoto è eliminato dal mondo fisico
    esterno e collocato altrove. Freud (1915) lo
    scopre celato allinterno del sé, in un luogo
    segreto linconscio.

19
  • Le quattro malattie psicologiche predominanti
    del sé vittoriano sono
  •  
  • listeria,
  • la nevrastenia,
  • la perversione sessuale,
  • il comportamento criminale violento.
  • I medici sviluppano teorie contrastanti
    sulleziologia e sul trattamento di queste
    malattie, ma le teorie freudiana riescono ad
    avere la meglio
  • La causa delle malattie vittoriane viene così
    individuata nellemergere di impulsi primitivi,
    intrapsichici sessuali ed aggressivi, denominati
    pulsioni, che lindividuo non riesce a tenere
    efficacemente sotto controllo. Basandosi sulla
    fisica del diciannovesimo secolo, Freud
    concepisce la mente come un sistema idraulico,
    una macchina alimentata da una energia, la
    libido, che deve essere liberata in un modo o
    nellaltro. Se viene repressa, lenergia assume
    altre forme, può essere proiettata, rimossa o
    sublimata, ma prima o poi deve essere espressa.
  •  

20
  •  
  • Poiché molti di questi impulsi aggressivi o
    sessuali sono riconosciuti come potenzialmente
    pericolosi per gli altri e per lordine sociale,
    si configura la necessità di controllare e curare
    efficacemente la macchina - mente in modo che la
    libido trovi sfogo in unattività socialmente
    appropriata e produttiva. In tal senso le
    principali istituzioni responsabili della cura
    delle malattie vittoriane sono la medicina e lo
    stato.

21
Inizio e sviluppo della psicoterapia nella forma
attuale
  • Le principali caratteristiche del panorama
    culturale vittoriano sono
  • il vuoto spirituale,
  • la confusione morale,
  • e un forte bisogno di religiosità.
  •  
  • Sotto varie denominazioni come
  • mesmerismo,
  • filosofia della cura della mente,
  • pensiero positivo.
  • Emerge una psicologia popolare, religiosa, ma
    posta al di fuori della chiesa ufficiale, che si
    diffuse in maniera particolare nella seconda metà
    del XIX secolo.

22
  •  
  • Il mesmerismo, e in special modo i suoi derivati,
    sono i precursori di molte forme di psicoterapia
    del XX secolo, nonché di certi gruppi
    contemporanei ristretti, come le sette religiose,
    le maratone psicologiche di massa e i programmi
    esperenziali della New Age.
  •  
  • Esso è solo il primo di una lunga serie di
    tentativi di curare contemporaneamente i problemi
    psicologici, la sete spirituale e il
    disorientamento dellOccidente.
  • Gli storici individuano nel mesmerismo e nei suoi
    sviluppi molte premesse alla psicoterapia
    attuale alcuni concetti promossi da questo
    movimento diventeranno parte integrante delle
    teorie psicologiche del XX secolo.
  •  
  • Questa dottrina afferma che gli individui
    soffrono di malattie interiori, spirituali o
    emotive, causate da inadeguatezze personali e da
    deprivazioni spirituali, senza relazione con le
    condizioni politiche in cui le persone vivono. Si
    basa su un cognitivismo ante litteram, che
    ritiene come il disagio psicologico sia scatenato
    da pensieri inadeguati e che la salute dipenda
    direttamente dalla capacità di ideare pensieri
    giusti.

23
  • Le tecniche di guarigione pongono laccento sulla
    trasformazione mistica del soggetto
  •  
  • Da un sé quotidiano falso, a un sé più
    autentico e vero.
  • Si ritiene che la sofferenza sia situata nella
    dimensione psichica del soggetto e non abbia
    relazioni con le norme, i ruoli e i significati
    sociali.
  • Si sostiene lesistenza di una relazione diretta
    tra la cura psicologica e lacquisizione del
    benessere economico la ricchezza personale
    dipende solamente dalla dimensione psicologica
    dellindividuo, non dalla sua condizione
    socio-economica o dalla diversa suddivisione del
    potere nelle classi sociali.

24
  • In sostanza si favorisce lo sviluppo di una
    interiorità apolitica.
  • Lattenzione posta dalla cultura occidentale
    sulla produttività economica è presente anche
    nellapproccio medico alla psicoterapia, la quale
    fornisce al lavoro assume un ruolo sempre più
    importante, necessario per la redenzione
    dellindividuo. La malattia peggiore è
    considerata la mancanza di produttività,
    attraverso il trattamento psichiatrico si può far
    tornare la donna ad occuparsi della propria casa
    e si permettere alluomo di volgersi nuovamente
    al mondo del commercio e del lavoro.
  • N.B. Queste argomentazioni non sostengono che lo
    Stato solleciti i medici a falsificare le loro
    diagnosi e a modificare lobiettivo dei
    trattamenti, ma evidenziano come la teoria e la
    pratica della psicoterapia siano prodotti sociali
    e, in quanto tali, riflettono la configurazione
    del sé e delle malattie del tempo.
  •  
  •  

25
  • I prodotti di una certa società, come le
    istituzioni politiche, le teorie della
    psicologia, le forme della psicoterapia e le
    comuni malattie psichiatriche possiedono un
    denominatore comune, individuabile in una comune
    matrice simbolica di riferimento.
  •  
  • In epoca vittoriana sono presenti due
    configurazioni del sé
  •  
  • La prima vede il sé come la sede di istinti
    socialmente pericolosi e combacia con il
    tentativo dello Stato di giustificare il suo
    ruolo di supervisore dei sé individuali.
  • La seconda delinea un sé energico, ambizioso,
    alla ricerca di un miglioramento spirituale e
    pratico, che combacia con la visione dello Stato
    come garante di sé individuali indipendenti ed
    economicamente produttivi.
  •  
  •  

26
Psicoanalisi e CURA della mente
  • La psichiatria occidentale della prima decade del
    XX secolo, fondata sul modello fisiologico della
    malattia e della cura, si distingueva dalla
    psicoanalisi che presentava un approccio
    contemporaneamente psicologico e scientifico.
  • La psicoanalisi, più adeguata e sofisticata della
    filosofia della cura della mente e più
    scientifica del pensiero positivo e del
    mesmerismo, si collocava in uno spazio sia
    medico sia psicologico e forniva, in unepoca
    ancora profondamente coloniale, un nuovo
    territorio vergine, una nuova frontiera
    interiore.
  • Il concetto di inconscio apre, indirettamente,
    nuove possibilità economiche e produttive e
    fornisce le basi per lindagine psicologica,
    divenendo terreno di controllo per psicologi e
    psicoanalisti, ampliando anche il significato e
    la portata del concetto di psicoterapia.

27
  • Le trasformazioni che la vita moderna esige dai
    cittadini (come il continuo sviluppo della
    propria personalità, i successi economici, la
    mobilità geografica, luso creativo del tempo
    libero, lindipendenza dagli altri e
    ladattabilità a nuovi ambienti e a nuovi ruoli)
    assumono con la scoperta dellinconscio un forma
    più medicalizzata e affascinante.
  • La guarigione terapeutica appare
    contemporaneamente più comprensibile e diviene il
    campo dazione di un gruppo di esperti che
    utilizzano procedure nuove, complesse e forse
    anche scientifiche.

28
  • La psicoanalisi offre implicitamente enormi
    opportunità in altri campi, come la pubblicità,
    lo spettacolo e la politica. Il concetto di
    inconscio possiede delle caratteristiche, ben
    integrabili nel sistema sociale occidentale, le
    quali possono essere organizzate per ottenere
    vantaggi economici la psicoanalisi, grazie a
    queste sue peculiarità, si colloca naturalmente
    nel mondo del capitale.
  • Con Freud (1926), il concetto di terapia assume
    un significato più profondo e il miglioramento
    terapeutico diviene un fenomeno psicologico
    infinitamente più complesso e molto meno naturale
    e automatico di quanto i difensori della cura
    della mente avrebbero mai potuto immaginare.

29
Il contributo del comportamentismo
  • Unaltra importante tendenza nellambito delle
    teorie psicologiche fa la sua comparsa negli anni
    precedenti alla Prima Guerra Mondiale. Essa
    esprime il tentativo riuscito da parte degli
    psicologi sperimentali di definire la psicologia
    come una branca sperimentale puramente oggettiva
    della scienza naturale, il cui scopo teoretico è
    la predizione e il controllo del comportamento.
  •  
  • Con questo approccio, la psicologia viene
    definitivamente utilizzata dal mondo economico,
    essa diviene quindi un consigliere scientifico di
    sistemi caratteristici del XX secolo la
    pubblicità e lorganizzazione del personale.
    Moderando le teorie più radicali, il
    comportamentismo riesce a mettere a punto delle
    applicazioni utili per la vita di ogni giorno,
    per lufficio e per la fabbrica.
  •  

30
  • La linea di teorizzazione comportamentista
    contribuisce allo sviluppo della psicologia
    cognitiva, una forza crescente nella pratica
    della psicoterapia. In tal senso e in maniera del
    tutto paradossale, perfino la meno interiore
    fra tutte le psicoterapie, il comportamentismo,
    ha dovuto soccombere alla tendenza culturale di
    situare i principali eventi psicologici
    allinterno dellindividuo.
  •  
  • Si può quindi sostenere che agli inizi del XX
    secolo il sé è considerato un contenitore di vari
    ingredienti della personalità che possono essere
    esibiti socialmente, per permettere allindividuo
    di ottenere notorietà, popolarità e successo nel
    mondo emergente del consumismo e dei mass- media.
    Nel contenitore cè anche un inconscio nascosto,
    concettualizzato come qualcosa di imprevedibile,
    che necessita di un controllo continuo.
  • Gli psicoterapeuti, gli psicologi del lavoro e i
    pubblicitari sono quindi i titolari della
    trasformazione terapeutica. Questi professionisti
    adottano varie tecniche i pubblicitari mettono
    in relazione i prodotti con modi di essere
    immaginari, gli psicologi del lavoro impiegano i
    primi strumenti di valutazione e lesortazione
    personale, mentre gli psicoterapeuti utilizzano
    pratiche conversazionali.
  •  

31
La psicoterapia negli anni venti
  • Gli anni venti vedono una crescente elaborazione
    delle più importanti forme di psicoterapia, in
    particolare la psicoanalisi e il
    comportamentismo. In questo periodo gli psicologi
    si adoperano per cercare un modo di integrare le
    influenze dellambiente sociale con quello che
    viene considerato il patrimonio ereditario
    dellindividuo, ovvero le sue capacità e i suoi
    meccanismi intrapsichici. Gli psicologi tentano
    anche di delineare e giustificare la propria
    posizione nellambito universitario e nella
    pratica medica.
  •  
  • I primi psicologi clinici ritengono che il
    trattamento debba essere di natura educativa e
    mettono a punto le prime tecniche di modifica del
    comportamento. Lattenzione verso la delinquenza
    minorile porta le cliniche per lassistenza
    infantile, che si avvalgono, negli Stati Uniti,
    di assistenti sociali, a interessarsi a modelli
    di interazione familiare. Le crescenti esigenze
    burocratiche dello Stato e il bisogno
    dellindustria e della pubblicità di sviluppare
    tecniche di influenzamento e di gestione del
    personale più efficaci rendono necessarie
    tipologie più elaborate e test psicologici più
    accurati, comprese le tecniche per le ricerche di
    mercato.

32
  • Nellanalizzare la posizione della psicoterapia
    nella realtà del XX secolo, è necessario tener
    presente due elementi
  •   Il primo si riferisce al fatto che la storia
    della psicoterapia, nel pensiero occidentale, si
    sviluppa essenzialmente nel nuovo continente. La
    psicoterapia in Europa trova un difficile terreno
    dove crescere, sia per lanti-psicologismo delle
    dottrine filosofiche idealiste, sia per le
    vicissitudini politiche e storiche che
    costringono gli studiosi europei a emigrare negli
    Stati Uniti, trovando una diversa e più
    accogliente disponibilità. Questo processo dà
    vita ad un singolare fenomeno di reimportazione
    culturale, secondo cui approcci teorici
    originariamente europei ritornarono in Europa
    modificati dallambiente socio-culturale
    incontrato nel nuovo continente
  •  
  •  Il secondo si inserisce nel principale problema
    del capitalismo del tempo il ristagno economico.
  •  

33
  •  
  • Le complesse procedure di risanamento hanno
    trovato sostegno
  •  
  •         dallenfatizzazione del consumo
  •         dallaumento del controllo tecnico sul
    lavoro.
  • Questi due processi sono stati ottenuti
    avvalendosi anche di tecniche psicologiche per
    penetrare e controllare la vita quotidiana e la
    soggettività
  •  
  • Lattenzione posta sullanalizzabilità
    dellinconscio e sulle possibilità di sublimare
    lEs pervade la psicoanalisi del caratteristico
    ottimismo nord americano e delle preoccupazioni
    per gli aspetti economici del vivere. Linconscio
    è concepito come un terreno in parte nascosto,
    che può essere conosciuto, capito e in tal modo
    reso finalmente disponibile per propositi
    civili.

34
Le forme attuali di psicoterapia
  • Molte teorie della psicologia clinica e della
    psicoterapia assumono come imperativo la salute
    psicologica.
  • Per permettere agli individui di essere
    psicologicamente sani, la psicoterapia deve aver
    accesso alla sfera interiore e privata della
    persona. Così, il sé del XX secolo viene
    costruito in modo da desiderare di essere
    psicologicamente analizzato.
  •  
  • La perdita del senso della comunità e della
    tradizione sono i fattori fondamentali per la
    costruzione di un sé che anela una guarigione
    interiore e una guida. Nel varco lasciato aperto
    da questa carenza, che assume sempre più la
    connotazione di un vuoto spirituale, si
    inseriscono la pubblicità e la psicoterapia,
    ricevendo una positiva accoglienza da parte delle
    classi medie.

35
  • I sentimenti e i pensieri dellindividuo, essendo
    localizzati dalla psicoterapia allinterno del
    soggetto, sono considerati dagli psicoterapeuti
    come prodotti dei processi intrapsichici e non
    come effetti della cultura, della storia o delle
    interazioni interpersonali.
  •  
  • Negando linfluenza della storia e della cultura,
    la psicoterapia mistifica linfluenza sociale e
    il controllo esercitato dallo Stato e da
    qualsiasi altro tipo di istituzione sociale.
    Questo dà origine ad alcune affezioni
    dellattuale mondo occidentale, come
    lalienazione, il desiderio di possesso e la
    competizione portata allestremo, considerata
    come naturale e inevitabile e perciò al di fuori
    della sfera di influenza della politica e della
    storia.

36
  • Durante i 500 anni di evoluzione storica del
    moderno sé, la sede delliniziativa, del
    controllo e della trascendenza si sposta
    progressivamente dallesterno del soggetto al suo
    interno. È tale fenomeno a contribuire alla
    disgregazione delle autorità esterne come lo
    stato feudale e la monarchia.
  •  
  • Nel XX secolo in particolare, con laffievolirsi
    della moralità religiosa, il soggetto finisce per
    essere considerato lunica sede legittima delle
    opinioni e dei desideri. Da allora le politiche
    liberiste mettono in atto strategie per rendere
    la propria influenza invisibile, suscitando
    sentimenti ed opinioni che, apparentemente,
    sembrano aver origine allinterno dellindividuo.

37
  • Il controllo invisibile è amplificato
    dallideologia delligiene mentale. La scienza
    psicologica è presentata come una verità
    oggettiva, piuttosto che come unaltra autorità
    esterna o una superstizione. Essa è riconosciuta
    dallo Stato come criterio per stabilire ciò che è
    socialmente desiderabile o deviante.
  •  
  • La sede della malattia è posta allinterno della
    persona e la sua origine viene individuata nelle
    disfunzioni o nei conflitti intrapsichici, senza
    alcun riferimento alla realtà sociale. Il
    modello medico esiste per impadronirsi dei
    problemi sociali e medicalizzarli. Alla luce di
    una simile concezione i comportamenti devianti
    perdono la propria dimensione sociale e il
    controllo psicologico della popolazione viene
    involontariamente occultato da una psicologia
    ignara del proprio ruolo di controllo

38
Il sé del dopoguerra
  •  
  • Il sé del dopoguerra non possiede uninteriorità
    colma di spinte, desideri, sentimenti, conflitti,
    istinti, impulsi, fantasie, carattere, morale,
    valori e opinioni.
  • Nella società molti elementi confermano che la
    configurazione del sé, nella classe media, è
    quella di un sé vuoto.
  •  
  • Il senso di vuoto inizia a configurarsi come la
    principale lamentela delle persone che si
    rivolgono ad uno psicologo ad uno psicoterapeuta
  • Molti sintomi delineano un sé vuoto che
    desidera, simbolicamente, essere riempito
  • leccesso di alimentazione,
  • le varie forme di dipendenza,
  • la solitudine interpersonale,
  • il consumismo sfrenato e compulsivo,
  • il carrierismo e il lavoro divinizzati ed elevati
    ad uniche dimensione dellesistenza.
  •  
  • La pubblicità vende merci lasciando intendere che
    lacquisto e il consumo del prodotto
    trasformeranno magicamente il consumatore,
    facendo proprio lo stile di vita dellinterprete
    utilizzato nella pubblicità.

39
  • Le merci, quindi, sono divenuti loggetto
    trasformazionale del nostro tempo e il consumo il
    fondamentale processo trasformativo.
  • Applicando un approccio interpretativo alla
    cultura popolare, è possibile individuare molti
    elementi che confermano la descrizione del sé
    attuale come un sé vuoto, affamato di cibo, di
    merci, di droghe, di celebrità e di leader
    carismatici.
  • In un altro tipo di pubblicità, gli articoli sono
    raffigurati come se avessero tratti e personalità
    umani. La pubblicità di questo tipo opera una
    scarsa distinzione tra esseri umani e merci
    sembra che non esista più una differenza
    qualitativa. Pertanto, se i beni di consumo, le
    merci sono come gli esseri umani, allora
    consumare è come avere delle relazioni è
    soddisfacente, calmante, energizzante, allontana
    la solitudine, rende la vita ricca e gratificante.

40
La risposta al sé vuoto
  • Tre scuole di psicoterapia cercano di rispondere
    ai bisogni del sé vuoto
  • la psicologia umanistica,
  • la psicologia cognitiva,
  • la terapia familiare.
  •  
  • Esse sviluppano delle teorie che ampliano il
    campo della psicologia, dando vita a pratiche
    terapeutiche alternative. Tuttavia, non
    collocando storicamente il sé, la maggior parte
    di queste scuole non riesce a offrire una cura
    che non produca anche la malattia.
  •  

41
  • La psicologia umanistica inizia come una
    ribellione contro listituzione psicoanalitica
    elitaria, gerarchica, formalizzata, impersonale,
    meccanicistica e contro un comportamentismo
    eccessivamente scientifico, freddo e lontano.
    Affondando le sue radici nellesistenzialismo,
    nellumanesimo e nei movimenti di liberazione
    degli anni 60, la psicologia umanistica centra
    lattenzione sulla persona e sulla sua
    esperienza, enfatizza la scelta, la valutazione,
    lautorealizzazione e lo sviluppo del potenziale
    dellindividuo e della sua unicità. Al tempo
    stesso, tuttavia, non è in grado di cogliere i
    problemi inerenti a categorie così poco definite
    come lesperienza ed è priva di una prospettiva
    storica sulletnocentrismo e il classismo,
    fattori impliciti di un individualismo
    ipertrofizzato. Abbraccia, senza discussione, la
    configurazione del sé del dopoguerra
    completamente soggettivo, isolato e
    antitradizionale.

42
  • La psicologia cognitivista si è sviluppata da una
    parte dal comportamentismo, sebbene sembri
    offrire un tipo di psicoterapia che non si
    preoccupa della costruzione del sé interiore, è
    possibile notare come i modelli di elaborazione
    dellinformazione, si basano anche
    sullinteriorizzazione.
  • La psicologia cognitivista deriva dalla
    tradizione più normativa di Hull (1943) e Tolman
    (1951), i quali furono i primi a situare i
    meccanismi mediatori allinterno dellindividuo,
    ponendoli al centro della classica diade
    stimolo-risposta.

43
  • Il cognitivismo, nelle sue vesti più rigorose,
    alimenta la speranza di una pura psicologia
    scientifica. Tuttavia laspirazione di essere una
    scienza scevra di valori fallisce, tanto è vero
    che gli sono stati imputati gli stessi limiti
    individualistici e soggettivi in cui sono cadute
    le altre scuole di psicoterapia.
  • Il comportamento, nella psicologia cognitiva, è
    una funzione del mondo soggettivo trasformato e
    rappresentato internamente. Il meccanismo di
    mediazione della psicologia, la rappresentazione
    simbolica, viene collocato entro lindividuo.
    Riproduce unennesima volta un sé interiore,
    animato non da oggetti parziali, come nella
    teoria delle relazioni oggettuali, ma da
    rappresentazioni simboliche di eventi esterni.

44
  • Nella terapia, gli individui vengono stimolati a
    cambiare la loro esperienza soggettiva della
    realtà, piuttosto che a lavorare per mutare le
    loro condizioni esterne.
  • Le strategie della terapia cognitiva privilegiano
    lesperienza interna, soggettiva del cliente e
    attribuiscono la responsabilità del comportamento
    alla visione del mondo del cliente. Leffetto
    generale è che lattuale concetto del sé e le
    disposizioni politiche del potere e del
    privilegio vengono accettati come dati di fatto e
    non vengono messi in discussione.

45
  • La terapia familiare affonda le sue radici nella
    sociologia, nella teoria interpersonale e
    nellinteresse per la terapia infantile e
    rappresenta il tentativo di ampliare il concetto
    di processo interattivo. Il salto che viene messo
    in atto in alcune forme di terapia familiare è
    dal sé individuale, profondo e isolato, a un più
    ampio sé di gruppo. Alcune terapie familiari,
    come la terapia dei sistemi, trattano i gruppi,
    come la famiglia o le imprese, isolandoli,
    estraniandoli dal più ampio contesto sociale.
  •  
  • In tempi molto recenti, alla terapia familiare è
    stata applicata una prospettiva costruttivista.
    In questi casi lattenzione è posta
    principalmente sulla costruzione dialogica del
    significato che avviene allinterno del setting
    terapeutico, ponendo scarsa attenzione ai fattori
    storici, sebbene questi terapeuti si pongano in
    una relazione non gerarchica, assumendo il ruolo
    di co-autori del cambiamento e non prendono
    pienamente in considerazione limpatto sulla
    famiglia delle più ampie forze storiche e
    sociali, né le funzioni politiche della
    psicoterapia allinterno della società.

46
Le nuove prospettive in psicoterapia
  • Le riflessioni condotte in relazione alla
    dimensione storica e sociale della psicoterapia
    che hanno avuto il loro massimo sviluppo a
    partire dalla fine degli anni 60 hanno definito
    la messa a punto di nuove forme di intervento,
    che attribuiscono una particolare significatività
    non solamente ai processi interni al soggetto, ma
    anche a quella dimensione interattiva che
    costituisce essa stessa la matrice generativa del
    senso di identità del soggetto. Si riferisce
    quindi a quella pluralità di situazioni in cui
    gli individui scoprono un ruolo, unimmagine di
    sé, delle regole interpretative e prescrittive
    che emergono dallo specifico contesto di
    interazione.
  •  
  • I processi costitutivi dellidentità personale,
    situati dal modernismo e dalle psicoterapie
    tradizionali allinterno del soggetto, vengono
    invece visti come emergenti dalla relazione
    esistente tra soggetto e le dimensioni sociali e
    culturali in cui è immerso, costituendo lo spazio
    di intervento privilegiato per lattivazione dei
    processi orientati al cambiamento.

47
  • Secondo queste linee, il termine psicoterapia
    risulta un termine improprio. Lo si potrebbe
    considerare come una figura retorica, un ossimoro
    professionale, in quanto sono messi in relazione
    due termini psico e terapia, che appartengono a
    realtà differenti. Mentre il primo è un costrutto
    di origine concettuale, il secondo si
    caratterizza per la sua natura sostanziale,
    originata dal modello medico, dove viene
    considerata come una modalità per eliminare le
    cause che hanno generato un problema e per
    ripristinare poi la situazione di partenza.

48
  • Ricodificare la psicoterapia come non più
    orientata alla cura e quindi non più riferibile
    alla condizione di malattia mette anche in
    discussione limpiego di quadri psicopatologici
    nosografico-descrittivi ed eziologia la
    psicopatologia non è più intesa come
    caratteristica intrinseca al soggetto, ma assume
    attributi diversi, non riconducibili,
    esclusivamente, a tratti di personalità,
    disposizioni intrapsichiche, eventi motivazionali
    e disfunzionalità fisiologiche.
  • La sofferenza ed il disagio psicologico, data la
    sua appartenenza ad una realtà di tipo
    concettuale, si declina attraverso pratiche
    comunicative, analogiche e dialogiche, generate
    dalla matrice culturale di appartenenza. Essa
    viene pertanto a configurarsi come lespressione
    di una identità disfunzionale, rispetto ai
    significati, alle regole, alle relazioni presenti
    e condivise in specifiche pratiche sociali.
  •  

49
Conclusioni 
  • Tre sono gli aspetti sottolineati dalla rilettura
    storico sociale del sé contemporaneo in relazione
    alle pratiche psicologiche e psicoterapeutiche.
  •  
  • Gli effetti politici e sociali delle due guerre
    mondiali e la forma particolare del sistema
    economico nord occidentale hanno rappresentato un
    potente motore per la sviluppo della psicoterapia
    e della sua accettazione allinterno della
    società.
  • La collusione della psicoterapia con il programma
    modernista ha portato ad individuare nella
    costruzione e nella cura dellinteriorità
    personale di ciascun individuo il proprio compito
    primario, gli psicoterapeuti sono divenuti i
    dottori dellinteriorità psicologica.
  • La collocazione del malessere e del disagio
    nellinteriorità del soggetto, la sua definizione
    e la messa a punto dei mezzi tecnologici di
    intervento appartengono ad un processo di
    costruzione sociale e storica, dove la
    psicoterapia è soltanto una delle istanze
    coinvolte.

50
  • Il compito di gestire la popolazione nei tempi di
    crisi della società o di ristrutturare leconomia
    è spesso toccato alle scienze sociali. Il
    tentativo dello Stato di controllare una
    popolazione di individui autonomi ha dato alla
    psicologia una ragione per esistere come
    disciplina indipendente linteriorità personale
    ha bisogno di essere protetta, compresa,
    sostenuta, curata e fatta prosperare. A sua
    volta, il pensiero psicoterapeutico ha fornito
    una descrizione e una spiegazione sempre più
    articolata dellinteriorità ed organizzato una
    gamma sempre più ampia di pratiche in grado di
    accedervi, con lobiettivo di svolgere una
    cosiddetta azione terapeutica.
  •  

51
  • In questa prospettiva, la psicoterapia può essere
    interpretata come uninsieme di pratiche che
    hanno indirettamente creato, adattato e
    modificato le teorie psicologiche del sé, per
    costruire e rifinire il concetto di interiorità.
    Lidea di sé vuoto che si è delineata a partire
    dal secondo dopoguerra, rappresenta lultimo
    esempio di una lunga sequenza di processi che
    definiscono il moderno progetto di un sé
    circoscritto, dotato di una realtà interiore
    complessa, utilizzabile sia socialmente, sia
    economicamente. Agli psicoterapeuti, in quanto
    esperti della sfera interiore, è stato assegnato
    il compito di prendersi cura e di rigenerare
    costantemente lattuale configurazione del sé.
  • Se potessimo capovolgere la tendenza degli ultimi
    150 anni e se potessimo collocare storicamente la
    psicoterapia ed abbandonare lobiettivo di
    costruire e proteggere linteriorità personale,
    si riuscirebbe a contribuire alla creazione di
    una critica culturale più completa e produttiva.
    In tal modo, si potrebbe intervenire sulle
    matrici di significato sociale simbolico che
    costruiscono quella fenomenologia problematica
    che costituisce il nuovo campo applicativo della
    psicoterapia e della psicologia clinica.
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