Malattie che provocano Malnutrizione Il Malassorbimento - PowerPoint PPT Presentation

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Malattie che provocano Malnutrizione Il Malassorbimento

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Sonda di materiale bio-compatibile che, introdotta attraverso una vena tributaria, (diretta o indiretta) raggiunge: 1/3 distale di cava . sup. giunzione cavo-atriale – PowerPoint PPT presentation

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Title: Malattie che provocano Malnutrizione Il Malassorbimento


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Malattie che provocano MalnutrizioneIl
Malassorbimento
  • Prof.ssa Tiziana Montalcini

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Malassorbimento
  • Condizione clinica caratterizzata
    dall'insufficiente/ridotta assorbimento dei
    nutrienti a livello intestinale.
  • Gli alimenti devono essere digeriti e
    successivamente vengono assorbiti nel circolo
    ematico
  • Sito principale intestino tenue
  • Cause alterazione dei processi di digestione
    oppure ad un disturbo che ne impedisce
    direttamente l'assorbimento

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La Digestione
  • La prima fase precede lassorbimento dei
    nutrienti
  • Idrolisi dei macronutrienti
  • Inizia nella bocca poi stomaco, grazie dallacido
    cloridrico e pepsina
  • Prosegue nel tratto prossimale dellintestino
    tenue, soprattutto grazie agli enzimi pancreatici
    (amilasi, lipasi e tripsina).
  • La digestione libera monosaccaridi, peptidi e
    aminoacidi, monogliceridi e trigliceridi.

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Nella bocca
  • Digestione chimica e meccanica
  • Digestione carboidrati in oligosaccaridi tramite
    alfa-amilasi salivare e Ptialina
  • Digestione lipidi tramite lipasi salivare
  • poi Nello stomaco
  • HCL, pepsina scindono proteine
  • Lipasi gastrica liberano glicerolo e acidi grassi

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Ancora digestione nel Duodeno
  • Il pancreas secerne in duodeno enzimi digestivi,
    come tripsina (libera aa), amilasi (Amilasi
    pancreatiche scindono le alfa destrine in
    Disaccaridi e trisaccaridi ) e lipasi (liberano
    monogliceridi, ac grassi semplici).
  • Lattasi, Maltasi, Saccarasi (sulle pareti
    duodenali) liberano i monosaccaridi
  • Tripsina, chimotripsina e carbossipeptidasi
    digeriscono le proteine
  • Negli enterociti ulteriore idrolisi e liberazione
    di amminoacidi
  • Succhi digestivi 7 litri/die

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L'intestino tenue ha una lunghezza variabile dai
5 agli 8 m. Inizia a partire dal piloro e termina
con la valvola ileocecale nell'ileo terminale,
connette lo stomaco all'intestino crasso. E
diviso in 2 parti il duodeno e l'intestino tenue
mesenteriale (digiuno e l'ileo).
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Nel duodeno.una coordinazione perfetta
  • Il duodeno riceve la bile, portata dal dotto
    coledoco, e il succo pancreatico, che giunge dal
    condotto del pancreas.
  • La bile, serve per emulsionare i grassi in goccie
    lipidiche .
  • Il duodeno neutralizzare l'acidità del chimo
    gastrico mediante la secrezione alcalina di muco
    delle ghiandole del Brunner.
  • Il duodeno regola la velocità di svuotamento
    dello stomaco attraverso secretina e
    colecistochinina rilasciate dalle cellule
    nell'epitelio duodenale in risposta agli stimoli
    e agli acidi grassi presenti

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Cause di malassorbimento
  •  Digestione alterata
  • Ridotta concentrazione intestinale di sali
    biliari
  • Riduzione della superficie di assorbimento
  • Difetti di assorbimento primitivi della mucosa

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Segni e sintomi del malassorbimento
  • Apparato gastroenterico
  • Perdita di peso
  • diarrea (minore assorbimento di acqua,
    elettroliti)
  • Steatorrea (grassa o appiccicosa, maleodorante)
  • Meteorismo (fermentazione batterica di zuccheri
    non assorbiti)
  • Dolore addominale
  • Glossite( lingua a carta geografica), cheilite
    angolare ( ipovitamonosi), stomatite, mucosite
    della bocca

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Sistema ematopoietico
  • Anemie sideropeniche (da carenza di ferro)ed
    anemie megaloblastiche (da carenza di B12 /
    folati )
  • Sistema Nervoso
  • Emeralopia, la perdita della visione notturna,
    da deficit vitamina A
  • Neuropatia periferica da deficit vitamine gruppo
    B
  • Encefalopatia da deficit B1

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Cute
  • Acne, dermatite, eczema,da deficit vitaminici,
    Edemi per malassorbimento aa
  • Apparato genitourinario
  • Amenorrea infertilità, aborti
  • Apparato Muscolo-scheletrico
  • Osteoporosi/osteopenia e osteomalacia, deficit
    assorbimento calcio

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Sospetto diagnostico
  • Quantificare la produzione fecale
  • Quantitativo fecale giornaliero circa 200 gr

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Sindrome da intestino corto
  • Sindrome da malassorbimento, riguarda il piccolo
    intestino (tenue)
  • Frequentemente da resezione (acquisita) ma anche
    congenita
  • I sintomi e le conseguenze della SBS dipendono
    dalla sede e estensione del piccolo intestino
    resecato (manifestazioni se almeno 2/3 del tenue)
    , dalla presenza o meno della valvola ileocecale
    (meno grave se permane la valvola) e dalle
    condizioni dellintestino residuo..

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Cause
  • Resezioni per
  • Morbo di Crohn
  • Volvolo(una torsione spontanea del piccolo
    intestino) /intussuscezione, che conduce alla
    morte di tessuto
  • Tumori dell'intestino tenue
  • Lesioni /traumi al piccolo intestino
  • Enterocolite necrotizzante (neonato prematuro)
  • Intervento di bypass in ch. bariatrica
  • Enterite attinica

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Manifestazione clinica
  • Perdita di peso e la malnutrizione
  • Diarrea e steatorrea (20-30 scariche fase
    iniziale)
  • astenia
  • Dolore addominale (dipende)
  • Disidratazione
  • acidosi metabolica
  • escoriazioni perianali
  • sintomi da carenza elettrolitica (K, Ca, Na, Mg)
    e vitamine (B12, A,D,E,K)

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Il Prima fase corrisponde per lo più al
postoperatorio, ed è caratterizzato da
progressivo calo ponderale, diarrea, steatorrea,
turbe dellequilibrio eletrolitico e metabolico,
ipersecrezione gastrica acida. La terapia
riequilibrio idroelettrolitico, accesso venoso
centrale (Nutrizione Parenterale Totale), la
somministrazione di sintomatici per ridurre la
diarrea H2-antagonisti per bloccare
lipercloridria e la prevenzione di ulcere da
stress
Resezione o altro
Prima fase
Digiuno per 10-14 gg NPT Liquidi ed
elettroliti H2-bloccanti Sintomatici
Efficace
Si
No
Periodo delladattamento
Exitus
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Catetere venoso CENTRALE
  • Sonda di materiale bio-compatibile che,
    introdotta attraverso una vena tributaria,
    (diretta o indiretta) raggiunge
  • 1/3 distale di cava sup
  • giunzione cavo-atriale
  • 1/3 prox di atrio destro
  • Consente infusione di fluidi e farmaci in maggior
    sicurezza (vescicanti, ipertonici, acidi o
    basici)
  • Consente trattamenti in infusione continua e/o
    protratta (NPT, CHT)
  • Consente procedure speciali (PVC, emodialisi)
  • Se malposizionato aumenta il rischio di
    malfunzionamento e trombosi

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PICC è un catetere centrale
V. Basilica o Cefalica presso piega gomito
(visibile/palpabile)
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Periodo delladattamento
Adattamento, Dura dai 2 ed i 6 mesi, Riduzione
della sintomatologia iniziale Funzione
vicariante con incremento della superficie
assorbente Si inizia il divezzamento Il transito
intestinale dei nutrienti stimola la guarigione,
la Nutrizione Enterale (per os, o per sonda
naso-enterica o gastrostomica) deve essere
iniziata il più precocemente possibile.
II fase
Divezzamento NPT NE H2-bloccanti
2-6 mesi NPP
NPP ovvero iniziare per os
Stabilizzazione 25 circa dei casi,dei parametri
Più frequentemente persistenza
sintomatologica Apporto calorico consigliato
30-35 Kcal/Kg Integrazione per os di Ca, Mg,
vitamine liposolubili vitamina B 12 a cicli,
soluzioni saline Se NPT, vitamine, minerali
III fase
Se la sindrome permane, no ripresa
Solo per os SUCCESSO
NPT
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Complicanze
Encefalopatia da lattato Pazienti in nutrizione
enterale possono andare incontro ad alterazioni
dello status mentale perché permane il
malassorbimento di carboidrati, perproduzione di
D-lattato (ACIDOSI) ed altri anioni organici a
livello colico Terapia periodica interruzione
della terapia enterale, dalluso di antibiotici
e/o tiamina.
I pazienti con sindrome da intestino corto
hanno un incrementato rischio di nefrolitiasi (da
ossalato di calcio) e di colelitiasi
Dopo asportazione della valvola ileo-cecale la
crescita batterica a livello dellintestino
residuo può contribuire a difettoso assorbimento
degli acidi grassi e dei grassi ricorrere ad
antibioticoterapia (tetracicline,
trimetoprim-sulfametossazolo, metronidazolo,
ampicillina). Nei pazienti sottoposti a
resezione degli ultimi 50 cm di ileo, il
malassorbimento degli acidi biliari è frequente
in tali casi la somministrarzione di
colestiramina può risultare efficace.
Loctreotide per ridurre la diarrea
(rallentando il tempo di transito e riducendo le
secrezioni intestinali) non utile nei soggetti
in NPT
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La terapia
Prodotti per NE specifici Dieta
monomerica/olimerica con peptidi facilmente
assorbibili Associati a soluzioni con
minerali Calcio, vitamine lipo/idrosolubili
(B12) Bicarbonato di sodio Antibiotici Antidiarroi
ci (Loperamide, codeina) Dieta semplice
La chirurgia è indicata per i pazienti che, dopo
6 mesi dalla resezione non rispondono alla NPT /
NE Scopo incremento del tempo di transito
(confezionamento di valvole intestinali,
interposizione di segmenti anti-peristaltici,
interposizione colica, loop di ricircolo,
elettrostimolazione intestinale),
oppure incrementare la superficie assorbente
(enteroplastica tubulare, crescita di neomucosa,
trapianto intestinale)
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Sindrome da rapido svuotamento Gastrico Dumping
Syndrome
  • Si manifesta temporaneamente ( 3-12 mesi) ma
    talvolta permanentemente dopo gastrectomia.
    Caratterizzata da segni e sintomi subito dopo
    aver consumato il pasto. Sindrome da rapido
    svuotamento gastrico o da transito accelerato, è
    causata dal rapido passaggio del cibo e dei
    liquidi nel piccolo intestino.
  • E caratterizzata da 2 fasi
  • fase precoce insorge 15 -30 minuti dopo il pasto
    ed è caratterizzata da sintomatologia
    gastrointestinale (sintomi osmotici)
  • fase tardiva, 2- 4 ore dopo il pasto, si associa
    ad altri sintomi legati a possibile ipoglicemia.
    (sintomi ipoglicemici)
  • Sintomi vasomotori e Gastrointestinali
  • vertigine
  • ipotensione
  • pallore
  • palpitazioni o tachicardia
  • sudore
  • nausea e vomito
  • debolezza
  • diarrea

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Si associa a
  • malassorbimento dovuto alllaccelerato transito
    intestinale, alla proliferazione batteria
    nellintestino, e allincoordinazione fra
    secrezione biliare e pancreatica e transito del
    bolo (ferro, calcio, vitamine liposolubili).
  • reflusso biliare dal tenue verso la porzione
    residua di stomaco o nellesofago , generando
    dispepsia (cattiva digestione)

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Sintomi precoci Persa la funzione di reservoire
da parte dello stomaco Fase precoce dovuta al
passaggio di materiale osmoticamente attivo
rapidamente nel tenue, che provoca
richiamo/spostamento dei fluidi dal compartimento
intravascolare Si riduce improvvisamente il
volume circolante con conseguente ipotensione e
vertigini (aumenta rilascio di VIP polipeptide
vasoattivo intestinale) Sintomi tardivi
Limprovviso carico glicemico fa aumentare la
glicemia e insulinemia, con conseguente
ipoglicemia reattiva
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Trattamento Dietetico Dumping syndrome
  • Precoce
  • Pasti piccoli (riduzione effetti osmotici) e
    frequenti (6 -7)
  • Assumere alimenti solidi lontano dalle bevande
    liquide, di circa 40 minuti, per rallentare il
    passaggio
  • Aumentare l'assunzione di proteine
  • Tardiva
  • Evitare zuccheri semplici (minore rialzo
    insulina) e alcol,
  • Anticipare la cena (pericolo ipoglicemia
    notturna)

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La dieta
  • Ridurre lassunzione di liquidi durante i pasti.
    per ritardare lo svuotamento gastrico dei cibi
    solidi per portata (mezzo bicchiere dacqua)
  • consumare piccoli pasti e spuntini più volte
    nellarco della giornata, 6 pasti al giorno,
    privilegiando soprattutto cibi con più alto
    valore nutritivo.
  • Limitare lintroduzione di zuccheri semplici come
    zucchero, marmellata, miele, bevande zuccherate e
    preferire carboidrati complessi come pane, pasta,
    cracker integrali, fette biscottate.
  • Preferire grassi e proteine al posto dei
    carboidrati semplici.
  • Laggiunta di panna, burro, margarina e grassi in
    genere può essere utile per aumentare le calorie
    assunte
  • evitare cibi troppo caldi o troppo freddi
  • evitare bevande gassate o alcoliche.
  • masticare a lungo e lentamente. Sarà utile
    evitare di coricarsi nella prima ora dopo i
    pasti per evitare il reflusso
  • i cibi con gran quantità di fibra (legumi, pane
    e pasta integrali), dovranno essere consumati
    dapprima in piccole quantità, poi aumentate
    gradualmente

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Diarrea nella DS
  • Eliminare inizialmente il latte e reintrodurlo
    gradualmente in base alla tollerabilità
  • Evitare bevande ipertonici
  • Curare l'idratazione dell'organismo assicurando
    un introito di liquidi sufficiente
  • Dieta ipolipidica in caso di steatorrea
  • Evitare Fibre insolubili che aumenterebbero il
    transito fecale (legumi, frutta fresca, crusca)
  • Consigliare Fibre Solubili riducono assorbimento
    di carboidrati (cereali integrali, frutta secca,
    verdura a foglia verde)

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La Celiachia
  • La celiachia o malattia celiaca è unintolleranza
    permanente al glutine, complesso proteico
    contenuto in grano tenero, grano duro, farro,
    segale, kamut, orzo e altri cereali minori.
  • positività agli anticorpi Anti transglutamminasi
    (anti-gliadina AGA ed agli anticorpi
    anti-endomisio EMA non più necessari)
  • 1/100 è celiaco, in Italia 100 mila diagnosticati
  • Tra i cereali che non contengono glutine ci sono
    il mais e il riso.
  • Molto usato nell'industria alimentare perché
    aiuta a dare elasticità e consistenza al prodotto
    finale ed inoltre favorisce la lievitazione degli
    impasti.
  • Lingestione di glutine, nei pazienti affetti,
    provoca un grave danneggiamento dei villi della
    mucosa intestinale con un conseguente
    malassorbimento che può portare a carenze e
    determinare altre patologie.
  • Lunica terapia consiste in una dieta
    rigorosamente priva di glutine da seguire per
    tutta la vita.

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La Celiachia
  • Lunica terapia attualmente disponibile per la
    malattia celiaca è lesclusione totale e
    permanente dei cereali contenenti glutine dalla
    dieta. Tra i principali grano tenero, grano
    duro, segale ed orzo. Per quanto riguarda
    lavena, le evidenze sperimentali indicano che la
    stragrande maggioranza dei celiaci può
    tollerarla, tuttavia per precauzione è bene non
    includerla nella dieta priva di glutine
    soprattutto per il rischio di contaminazione.
  • Per i celiaci il rispetto della dieta priva di
    alimenti contenenti glutine è indispensabile al
    fine di ottenere la remissione dei segni e
    sintomi della malattia il titolo anticorpale si
    riduce sino a scomparire e lintestino tenue
    riacquista la sua normale morfologia e funzione
    assorbente.

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Complicanze
  • La stretta osservanza della dieta, è
    determinante per  prevenire  lo sviluppo di
    possibili complicanze connesse con i deficit
    nutrizionali o con lo stato di infiammazione
    cronica del sistema immunitario intestinale.
  • Complicanze osteoporosi, bassa statura, anemia
    sideropenica, dermatide erpetiforme, afte,
    alterazioni smalto dei denti
  • La terapia dietetica è quindi necessaria, ma
    difficile da seguire a causa della diffusione dei
    cereali contenenti glutine nellalimentazione
    quotidiana.
  • La qualità di vita dei consumatori celiaci può
    risultare condizionata in modo importante dalla
    dieta, che ne limita anche la vita sociale (si
    pensi alla difficoltà di consumare pasti fuori
    casa). Il glutine si lo si può trovare anche in
    molti prodotti alimentari non contenenti cereali,
    ma a cui è stato aggiunto nel corso dei processi
    produttivi industriali.
  • Rischio oncologico linfoma intestinale

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Il glutine nascosto
  • Coloro che sono affetti da celiacha possono
    consumare tranquillamente molti alimenti tutti i
    tipi di carne, formaggi , frutta, grano saraceno,
    latte e derivati, legumi e verdure, miglio, mais,
    olio di oliva, di arachide, di girasole e di
    mais pesce, polenta, patate, riso sesamo, soia,
    tapioca, uova.
  • Oorre attenzione a quanto riportato sulle
    etichette dei prodotti infatti, molto spesso,
    alcuni alimenti permessi nella dieta del celiaco
    per motivi industriali sono prodotti e
    confezionati con il glutine.
  • E' bene porre attenzione anche ai surgelati
    nell' acquisto di prodotti consentiti come il
    pesce, controllare sempre la presenza di
    eventuali panature ricordando che l'infarinatura
    è consentita solo con le farine permesse.E'
    importante infine non acquistare prodotti di cui
    non se ne conosce l'esatta composizione.

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Alimenti consentiti
  • Sono consentiti
  • o tutti i tipi di carne e pesce
  • o uova
  • o prosciutto crudo
  • o latte, formaggi freschi e stagionati
  • o yogurt naturale
  • o panna fresca e UHT burro
  • o tutti i tipi di verdura
  • o tutti i legumi freschi e secchi
  • o tutti i tipi di frutta fresca, frutta
    sciroppata, frutta oleosa con guscio, nettari e
    succhi di frutta
  • o tutti gli olii, ad eccezione dellolio di germe
    di grano e dellolio di semi vari
  • o prodotti sottolio di oli ben specificati (es
    olio di oliva, arachide, girasole, ecc.)
  • o passata di pomodoro, pomodori pelati
  • o spezie ed erbe aromatiche
  • o miele e zucchero (non a velo).

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Alimenti con Glutine
  • Frumento (grano), segale, orzo, avena, farro,
    spelta, kamut, triticale, monococco
  • Farine, amidi, semola, semolini, creme e fiocchi
    dei cereali vietati
  • Paste, paste ripiene, gnocchi di patate, gnocchi
    alla romana, pizzoccheri preparati con i cereali
    vietati
  • Pane, pancarrè, pan grattato, focaccia, pizza,
    piadine, panzerotti, grissini, cracker, fette
    biscottate, taralli, crostini,salatini, cracotte,
    crepes preparati con i cereali vietati
  • Germe di grano
  • Couscous (da cereali vietati),
  • Crusca dei cereali vietati
  • Malto dei cereali vietati
  • Muesli

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AllerGie alimentari e Intolleranze
  • Gli alimenti che più frequentemente danno
    reazioni allergiche sono uova, latte vaccino,
    crostacei, pesce, nocciole e arachidi, kiwi,
    pesche, mele, pere, prugne, ciliegie, albicocche,
    sedano, carne di maiale, soia.
  • Lallergia al latte e allalbume duovo è molto
    frequente nei bambini (incidenza fino al 5-6)
    già a 3-6 mesi di età, per poi scomparire
  • Negli adulti rare (incidenza del 2-4)
  • Elenco alimenti che possono causare forme
    allergiche (elenchi aggiornati sul sito
    dellInternational union of immunological
    societies) ed esistono sostanze-test ma non per
    tutti

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Legislazione
  • In Italia, con il recepimento della Direttiva
    2003/89/Ce, i produttori hanno lobbligo di
    indicare in etichetta i seguenti ingredienti e
    sostanze da essi derivate, responsabili di
    allergie e intolleranze alimentari cereali
    contenenti glutine, crostacei, uova, pesce,
    arachidi, soia, latte, frutta con guscio, sedano,
    senape, semi di sesamo, anidride solforosa.
  • La dichiarazione in etichetta è obbligatoria,
    indipendentemente dalla loro quantità, ad
    eccezione dellanidride solforosa per la quale è
    fissato un limite di 10 mg/kg.
  • Esistono test per rilevare la presenza di
    allergeni in determinati prodotti alimentari sono
    oggi molto sensibili e sono in grado di
    rintracciarli anche in piccole dosi (della
    proteina allergica e sullanalisi del dna)

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Segni e sintomi
  • sintomi modesti, di difficile interpretazione
  • coliche addominali
  • Cefalea
  • febbre,
  • Eczema/dermatite.
  • Le intolleranze da deficit enzimatici sono quelle
    che producono sintomi più importanti.
  • Tra le più diffuse deficit da enzima lattasi, che
    determina intolleranza al lattosio, lo zucchero
    contenuto nel latte.
  • In caso di carenza il lattosio non viene
    trasformato in zuccheri semplici e assorbibili
    (glucosio e galattosio) e rimane nellintestino,
    dove fermenta per azione dei batteri, provocando
    flatulenza, dolore addominale e diarrea solo
    raramente è tanto grave da impedire
    lassorbimento di altre sostanze nutritive.
  • La carenza di lattasi può essere presente fin
    dalla nascita o instaurarsi nel corso degli anni

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Funzioni del lattosio
  • il lattosio aumenta lassorbimento di minerali
    come calcio, magnesio e zinco.
  • Esso favorisce anche lo sviluppo di
    Bifidobacterium nel colon
  • Da esso deriva il galattosio che è un nutriente
    essenziale per la formazione dei galattolipidi
    cerebrali.

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(No Transcript)
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(No Transcript)
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