Title: Declino cognitivo nell
1Declino cognitivo nellanzianoinquadramento
clinico.Trento 20 giugno 2008Dottor Paolo
Sterzi
2Criteri standardizzati diagnostici di demenza
- Presenza di deficit cognitivi multipli
caratterizzati da - 1) compromissione mnesica (deficit ad apprendere
nuove informazioni o a richiamare informazioni
precedentemente apprese). - 2) Uno o più dei seguenti
- - Afasia (disturbi del linguaggio)
- - Aprassia (incapacità a eseguire gesti
nonostante - lintegrità della comprensione del compito da
- eseguire e della funzione motoria).
- - Agnosia (incapacità a riconoscere
oggetti in assenza - di deficit sensoriali)
- - Deficit del pensiero astratto o della
capacità di critica - (pianificare, organizzare ? funzioni
esecutive). - I deficit dei criteri A1 e A2 interferiscono
significativamente nel lavoro, nelle attività
sociali o nelle relazioni con gli altri, con un
peggioramento significativo rispetto al
precedente livello funzionale. - I deficit non si manifestano esclusivamente
durante un delirium. - DSM IV
3Aspetti centrali nella valutazione delle
prestazioni cognitivedellanziano
- Memoria
- Linguaggio
- Attenzione
- Coordinazione visivo-spaziale
- Capacità intellettive complesse (funzioni
esecutive) - Calcolo
4Magazzino a breve termine Memoria
operativa temporanea
Stimolo Ambientale
Registri Sensoriali
Magazzino a lungo termine Memoria permanente
visivo
uditivo
tattile
- processi di controllo
- ripasso
- decisioni
- codificazione
- strategie di richiamo
risposta
Un modello seriale di memoria a due
componenti.(Da Atkinson e Shiffrin, 1971)
5Le funzioni mnesiche (I)
- Memoria a Breve Termine (MBT)
- Ela memoria del presente. Consente lesecuzione
dei compiti quotidiani. Consente la
memorizzazione di piccole quantità di
informazioni. Questa memoria svanisce nellarco
di pochi secondi (meno di 30 sec.) - E identificata anche come memoria di lavoro
(working Memory) la capacità di mantenere
presenti e attive informazioni provenienti
dallesterno o dalla Memoria a Lungo Termine per
il tempo necessario a compiere semplici
operazioni quotidiane.
6- La memoria di lavoro (WM) è molto
- vulnerabile per effetti di distrazione,
- richiede attenzione e vigilanza per
- essere conservata
- (durante compiti di WM si mettono in
- azione il sistema reticolare attivatore e i
- network dei lobi prefrontali e parietali).
7Le funzioni mnesiche (II)
- La Memoria a Lungo Termine (MTL)
- E la memoria del passato. Consente la
conservazione - di quantità enormi di informazioni, per periodi
di - tempo (minuti, giorni o anni) condizionati dalla
- rilevanza affettiva/cognitiva dellinformazione.
- Sia la MBT che la MLT possono essere di natura
- Verbale e non verbale.
- La MLT comprende inoltre
- - Memoria Procedurale (Implicata)
- - Memoria Dichiarativa (Episodica e Semantica)
8Le funzioni mnesiche (III)
- Memoria Procedurale (implicita)
- E la conoscenza di sequenze motorie acquisite in
- modo implicito, la cui rievocazione può
manifestarsi - in un comportamento semi-automatico (es. andare
in - bicicletta, vestirsi, guidare lauto).
9- La memoria procedurale coinvolge centri
- extraippocampali gangli della base,
- cervelletto e corteccia sensoriale.
10Le funzioni mnesiche (IV)Memoria
dichiarativaComprende ricordi che vengono
rievocaticonsapevolmente
- Memoria dichiarativa episodica
- Riguarda il ricordo di eventi con
- una loro connotazione spazio-
- temporale e si caratterizza per il
- riferimento autobiografico
- Memoria dichiarativa semantica
- E il ricordo delle cosiddette
- conoscenze enciclopediche
- (storiche, matematiche,
- linguistiche ecc.) acquisite in ambito
scolastico, familiare e sociale, prive di una - connotazione spazio-temporale
11- La memoria episodica ha una durata da
- minuti, ad anni ed immagazzina informazioni
- correlate al cosa, dove, quando.
- Il complesso ippocampale ha una funzione
- critica per la memoria episodica. Laccumulo
- di nuove info si accompagna a modificazioni
- sinaptiche in questa sede. In seconda battuta
- le info si trasferiscono nella neocorteccia.
12(No Transcript)
13(No Transcript)
14(No Transcript)
15(No Transcript)
16Attenzione
- Funzione dellattenzioneconcentrare tutta
lenergia possibile sullo stimolo rilevante per
ottimizzarne lelaborazione. - Necessaria affinché siano possibili le
elaborazioni successive, a livello cosciente. - Focale o selettiva concentrarsi su
caratteristiche che catturano debolmente la
nostra attenzione, non badando ai distrattori
forti - Divisa attenzione a più compiti
contemporaneamente - Sostenuta attenzione protratta nel tempo
- Spaziale capacità di orientare lattenzione
nello spazio.
17Valutazione delle funzioni legate alla prassia
- Si intende per prassia quell insieme di
meccanismi, procedimenti, atteggiamenti, gesti
che ogni individuo, sotto il controllo delle
proprie funzioni cerebrali superiori, mette in
atto per compiere in atto utile rivolto a
raggiungere uno scopo preciso. La perdita della
funzione prassica provoca laprassia. - Laprassia si riferisce ad un disturbo non
paralitico dei movimenti finalizzati e
premeditati il paziente aprassico non sa più
cosa - fare (aprassia ideativa) o come deve agire (
aprassia ideomotoria) per raggiungere uno scopo
specifico. - Il grado dellintenzionalità e della
premeditazione è direttamente proporzionale alla
gravità del disturbo e preminente dellemisfero
sinistro.
18Valutazioni delle funzioni legate alla gnosi
- La gnosi o gnosia è linsieme di meccanismi con i
quali il cervello elabora le sensazioni che
provengono dallambiente esterno e interno per
realizzarne il significato. - La trasformazione dello stimolo in messaggio e in
conoscenza costituisce il processo gnostico.
19Valutazione delle modalità chiave del
linguaggio dellafasico.
Come parla?
Eloquio fluente
Eloquio non fluente
Come capisce?
male
bene
male
bene
Come ripete?
male
bene
male
male
bene
bene
bene
male
A. di Wernicke
A. di Conduzione
A. Globale
A. di Broca
- Transcorticale
- Sensoriale
A. Amnestica
20Funzioni Esecutive
- abilità necessarie per una attività intenzionale
e finalizzata al raggiungimento di obiettivi
(Anderson, 1998) - capacità che rendono una persona in grado di
mettere in atto con successo comportamenti
indipendenti, intenzionali, ed utili (Lezak,
1993)
21Funzioni Esecutive
- serie di abilità che permettono alle persone di
creare obiettivi, conservarli in memoria,
controllare le azioni, prevedere gli ostacoli al
raggiungimento degli obiettivi (Stuss, 1992) - Non servono per compiere attività routinarie, ma
sono necessarie nelle situazioni nuove e non
familiari sono modalità di risposta non iper
apprese. (Shallice, 1990)
22Funzioni Esecutive
- Capacità che permettono di
- individuare il problema
- definire lobiettivo
- pianificare e monitorare
- lesecuzione di un piano
- selezionare la risposta adeguata e
- inibire quella errata
- valutarne il risultato
23Funzioni Esecutive
- formulano ed eseguono articolati schemi di
azione - controllano i processi cognitivi superiori
che operano in contesti non abituali e in
situazioni complesse o conflittuali
24Funzioni Esecutive
- I lobi frontali sono coinvolti in tutti gli
aspetti del comportamento adattivo allambiente - A seconda della localizzazione della lesione del
lobo frontale o dei circuiti
fronto-sottocorticali, si osserveranno differenti
manifestazioni cliniche - Sindromi disesecutive
- (Baddley e Wilson 1988)
25Funzioni Esecutive
- le funzioni esecutive sono frazionate in diversi
processi più specifici che possono essere
danneggiati selettivamente - Necessità di valutare i diversi processi
- frontali in modo sistematico
26Sindrome disesecutiva
- Corteccia pre-frontale dorsolaterale
- Facile distraibilità
- tendenza ad orientare lattenzione verso
stimoli non rilevanti rispetto al contesto - ridotta capacità di giudizio e
valutazione critica delle circostanze - scarsa flessibilità cognitiva
- difficoltà ad affrontare situazioni
complesse
27Sindrome disesecutiva
- Corteccia pre-frontale dorsolaterale
- Il comportamento è disorganizzato e
caotico, non appropriato rispetto al fine
prefissato - Un paziente pur capace di eseguire le singole
azioni necessarie per preparare una pietanza, non
è in grado di realizzare un intero pasto, a meno
che non gli sia indicato lordine esatto con cui
procedere nei diversi passaggi. - Impatto sulle IADL
28Sindrome disesecutiva
- Corteccia pre-frontale dorsolaterale
- comportamento disorganizzato e caotico,
non appropriato rispetto al fine prefissato - rigidità comportamentale, risposte
ripetitive - (comportamenti perseverativi)
- Un paziente adotta in modo ripetitivo un
comportamento, una risposta che si era
dimostrata efficace in una precedente
situazione, senza adeguarla alle esigenze
della nuova situazione.
29Sindrome disesecutiva
- Corteccia pre-frontale dorsolaterale
- Il deficit di pianificazione può dipendere da una
ridotta efficienza nei processi di organizzazione
temporale e di memorizzazione a breve termine
delle informazioni. - Working memory
30Sindrome disesecutiva
- Corteccia orbitofrontale
- Alterazione dei processi decisionali
- Alterazione processi di risoluzione di
problemi - Pazienti con test neuropsicologici normali, ma
rilevanti alterazioni del comportamento. - Nel contesto di vita quotidiana i processi
attivati - implicano livelli di complessità
notevolmente - maggiori rispetto alle situazioni
riproducibili - con test neuropsicologici.
31Sindrome disesecutiva
- Corteccia orbitofrontale
- Gli effetti sulla gestione della vita
- quotidiana sono significativamente
più - gravi in pazienti con lesione
orbitofrontale, - rispetto a quelli con lesioni delle
aree - prefrontali
- Anderson Tranel, 2002
32Sindrome disesecutiva
- Corteccia orbitofrontale
- Alterata regolazione di comportamenti
socialmente adattivi - Pazienti incapaci di rispettare le norme sociali,
- di decidere in modo vantaggioso per se stessi,
- ed esprimere le emozioni in modo adeguato al
- contesto.
33Sindrome disesecutiva
- Corteccia cingolata anteriore
- Mutismo acinetico marcata apatia,
mancanza di iniziativa e di attività spontanea,
profonda indifferenza alle proprie necessità - Capacità di inibire risposte
precedentemente apprese - controllare leffetto di interferenza di
stimoli distraenti
34Modello interpretativo Norman Shallice 1986
- Operazioni abituali
- Sistema di Selezione Competitiva
- attiva schemi di risposta automatizzati
- Operazioni non abituali
- Sistema Attenzionale Supervisore (SAS)
- assegna una gerarchia di priorità ai diversi
schemi elementari di risposta
35Modello interpretativo SAS
- Lo squillo del telefono può attivare
automaticamente lo schema risposta al
telefono, ma il Sistema Attenzionale
Supervisore può inibire tale risposta nel
caso in cui il telefono appartenga a
qualcun altro.
36Modello interpretativo SAS
- Il SAS dipende dai lobi frontali
- una lesione frontale determina un danno del SAS e
consente il dominio del Sistema di Selezione
Competitivo sul comportamento - Nella gestione delle situazioni abituali non si
- osservano difficoltà, che invece sono presenti
- nelle situazioni nuove
37Modello interpretativo WMBaddley 1986,2003
- Esecutivo
- centrale
- Loop Taccuino
- articolatorio
visuospaziale
38Modello interpretativo Esecutivo Centrale
- Esecutivo Centrale
- coordina il funzionamento dei Sistemi Schiavi
- distribuisce le risorse attentive ai processi
ritenuti più rilevanti in quel
momento - Lesecuzione simultanea di due compiti
diversi richiede che il sistema EC gestisca
le risorse attentive suddividendole di volta
in volta tra i compiti, monitorando il
corretto svolgimento delle attività.
39Le funzioni esecutive
- Una riduzione delle risorse attentive da
disfunzione dellEsecutivo Centrale frontale
sarebbe inoltre corresponsabile dei defici di
altri ambiti cognitivi, dalla memoria, al
linguaggio, alle funzioni visuo-spaziali. - Disfunzioni dellesecutivo frontale
- Levento primario dellinvecchiamento
neuro-cognitivo sarebbe rappresentato da una
progressiva riduzione delle risorse innanzitutto
attenzionali, ma anche motivazionali e
strategiche, dipendenti dal lobo frontale e
necessarie per lo svolgimento di qualsiasi
compito cognitivo.
40Sindrome disesecutiva
- Deficit di memoria
- Dissociazione tra
- Rievocazione libera (danneggiata)
dipende da processi di recupero consapevoli e
richiede un intervento attivo del - soggetto nellorganizzare, codificare e
richiamare - linformazione.
- Riconoscimento (risparmiato) meno
dipendenti dalle - strategie di recupero.
- Difficoltà strategiche di organizzazione
attiva e recupero. - Ridotta capacità di elaborare le
informazioni contestuali - (episodi quotidiani amnesia della
fonte). - Scarsa consapevolezza del disturbo e
delle modalità di funzionamento della memoria. - Caratteristici errori intrusioni, falsi
allarmi, confabulazioni.
41Invecchiamento e funzioni cognitive
- Letà influenza di più
- le capacità di astrazione e classificazione
- le capacità di set-shifting (tendenza alla
perseverazione) - la pianificazione (mediata da una ridotta
memoria di lavoro) - Corteccia prefrontale
dorsolaterale
- Letà influenza di meno
- le capacità di inibire le
- risposte automatiche
42Invecchiamento
- WML
- Ridotta velocità di elaborazione
- Ridotte capacità attentive
- Alterazione delle funzioni esecutive
- Tisserand and Jolles. Cortex, 2003 39 1107-28
43PROFILO COGNITIVO NELLINVECCHIAMENTO
- La memoria
- Tale declino non avviene in maniera uniforme
- Interessa prevalentemente la memoria a lungo
termine di tipo episodico, mentre la memoria
semantica e quella a breve termine appaiono più
resistenti. - Si manifesta quasi esclusivamente in compiti di
rievocazione libera, mentre la prestazione
dellanziano nelle prove di rievocazione cued, di
riconoscimento e di priming risulta spesso
sovrapponibile a quella del giovane. - Nellambito della memoria a breve termine,
riguarda solo i compiti di working memory, nei
quali linformazione deve essere mantenuta
presente e attiva mentre vengono svolte altre
operazioni mentali. - Interessa prevalentemente la fase di ritenzione
del materiale appreso (aumentata rapidità di
oblio), in maniera minore quella di rievocazione.
44PROFILO COGNITIVO NELLINVECCHIAMENTO
- Il linguaggio
- A partire dai 70 anni, però, si osserva un
peggioramento in compiti linguistici di tipo
diverso dai precedenti, in particolare sia nella
piena comprensione e organizzazione di discorsi
complessi che nella fluenza verbale. - Le abilità visuo-spaziali.
- I deficit visuo-spaziali puri nellanziano
normale sono tardivi e lievi si evidenziano a
partire dai 70-80 anni.
45- La Valutazione
- Neuropsicologica
- Test di Screening
- Approfondimento diagnostico
46Come valutare la memoria
- Memoria a breve termine (di lavoro) verbale
ripetizione - di stringhe di numeri (normale72) dura meno
di 30 - sec.
- Memoria a breve termine visiva riproduzione di
una - sequenza di punti disposti su un piano (test di
corsi) - Memoria episodica verbale breve racconto
- apprendimento coppie di parole orientamento
- Memoria episodica visiva riproduzione di disegni
- precedentemente copiati
- Memoria semantica denominazione oggetti
produzione - di elenchi di parole test dei sinomini
47MINI-MENTAL STATE EXAMINATION (3 fogli)
- ORIENTAMENTO (10 punti) totale____
- Il paziente sa riferire
- anno ? mese ? giorno ? giorno settimana ?
stagione - Il paziente sa riferire dove si trova
- Stato ? provincia ?città ?luogo ?piano
- REGISTRAZIONE (3 punti) totale____
- Annunciare al paziente che si farà un test di
memoria - Adesso le dirò il nome di tre oggetti. Lei dovrà
ripeterli dopo di me. - In caso di errore, ripetere finchè il paziente no
li ha imparati (max 6 volte) - Casa ?pane ?gatto Tentativi n. ___________
- ATTENZIONE E CALCOLO (5 punti)
- Fare entrambe le prove ed assegnare il migliore
tra i due punteggi ottenuti. - Chiedere al paziente di sottrarre 7 da 100 per
cinque volte (93, 86, 79, 72, 65). - ___ ___ ___ ___ ___
- Ora le dirò una parola e le chiederò di
ripeterla lettera per lettera allindietro - La parola è CARNE (E, N, R, A, C,
- ___ ___ ___ ___ ___
48MINI-MENTAL STATE EXAMINATION continuazione
- RIEVOCAZIONE (3 punti) totale____
- Quali erano i nomi dei tre oggetti che le ho
chiesto di ricordare? - ?casa ?pane ?gatto
- LINGUAGGIO (9 punti) totale____
- Che cosè questo ? ?una matita ?un orologio
- Ripeta questa frase dopo di mè ?tigre contro
tigre - Invitare il paziente ad eseguire correttamente i
seguenti ordini - ?prenda il foglio con la mano destra ?lo
pieghi a metà - ?lo butti a terra
- Legga quello che cè scritto qui e lo
faccia ?CHIUDA GLI OCCHI - Scriva una frase qualsiasi che le viene in
mente ?(soggetto e verbo) - Copi questo disegno ?
- PUNTEGGIO PARZIALE______
49MINI-MENTAL STATE EXAMINATION ultima parte
- Coefficienti di aggiustamento del MMSE per classi
di età e livelli di educazione
65-69 anni 70-74 anni 75-79 anni 80-84 anni gt85 anni
Scolarità 0-4 anni 0.4 0.7 1.0 1.5 2.2
Scolarità 5-7 anni - 1.1 - 0.7 - 0.3 0.4 1.4
Scolarità 8-12 anni - 2.0 - 1.6 - 1.0 - 0.3 0.8
Scolarità 13-17 anni - 2.8 - 2.3 - 1.7 - 0.9 0.3
- Livello di collaborazione del paziente
- Buona ? Scarsa ? Assente
- PUTEGGIO TOTALE__________________
- E necessaria una valutazione specialistica
neuropsicologica SI ? NO ? - Data ___________ Il medico-legale esaminatore
___________________
50I DISTURBI DELLA MEMORIA NON SONO PREPONDERANTI
NELLA DEMENZA VASCOLARE! E INDICATO ESPLORARE
LE FUNZIONI ESECUTIVE, IL SOLO MSE NON BASTA!
51(No Transcript)
52Patogenesi nella malattia di Alzheimer
- Fattori genetici
- mutazioni APP
- presenilina 1 2
- Neuropatologia
- Depositi di beta-amiloide
- Gomitoli neurofibrillari
- Perdita neuronale
- Perdita di sinapsi
- Fattori di rischio non modificabili
- età
- livello di educazione
- sesso
- ApoE4
- familiarità
- Fattori biochimici
- infiammazione
- radicali liberi
- deficit di fattore di crescita nervoso (NGF)
- deficit di estrogeni
- Conseguenze neuropatologiche
- deficit colinergico
- deficit noradrenergico
- deficit serotoninergico
53Cause malattie dellAlzheimer
alterazione APP e alterazione PS-1 PS-2
alterazione neurofilamenti
degradazione anomala APP
Accumulo ß-amiloide
alfa2-macroglobulina mutata accelera
deposizione sostanza amiloide
placche sinili e grovigli neurofibrillari
proteina ApoE4 processi riparativi e
rigenerativi meno efficaci
morte neuronale
54- Come avviene per lesame fisico, la
valutazione - cognitiva anche nelle sue forme più complesse
- (es. neuropsicologico)- non fornisce
- necessariamente una diagnosi.
- Questultima, infatti, rappresenta il frutto
- dellintegrazione delle informazioni
- anamnestiche, dellesame fisico e neurologico,
- dei test neuropsicologici, nonché degli esami di
- laboratorio e neuroradiologi.
55SCALA PER LA VALUTAZIONE DELLE INSTRUMENTAL
ACTIVITY OF DAILY LIVING
- Valuta
- Capacità di usare il telefono
- Fare acquisti
- Preparazione del cibo
- Governo della casa
- Biancheria
- Mezzi di trasporto
- Responsabilità nelluso dei farmaci
- capacità di maneggiare il denaro
56ADL
- ATTIVITA STRUMENTALI ATTIVITA ELEMENTARI
- ? Utilizzare il denaro ? Vestirsi
- Conservare gli hobbies ? Alimentarsi
- ? Utilizzare gli oggetti domestici ? Igiene
personale - Spostarsi autonomamente ? Controllo sfinterico
57- Per lelevata frequenza di patologie
- che interessano il sistema nervoso
- centrale, la valutazione delle
- funzioni cognitive rappresenta un
- aspetto fondamentale nellambito
- della valutazione multidimensionale
- dellanziano.
58Patogenesi nella malattia di Alzheimer
- Fattori genetici
- mutazioni APP
- presenilina 1 2
- Neuropatologia
- Depositi di beta-amiloide
- Gomitoli neurofibrillari
- Perdita neuronale
- Perdita di sinapsi
- Fattori di rischio non modificabili
- età
- livello di educazione
- sesso
- ApoE4
- familiarità
- Fattori biochimici
- infiammazione
- radicali liberi
- deficit di fattore di crescita nervoso (NGF)
- deficit di estrogeni
- Conseguenze neuropatologiche
- deficit colinergico
- deficit noradrenergico
- deficit serotoninergico
59Cause malattie dellAlzheimer
alterazione APP e alterazione PS-1 PS-2
alterazione neurofilamenti
degradazione anomala APP
Accumulo ß-amiloide
alfa2-macroglobulina mutata accelera
deposizione sostanza amiloide
placche sinili e grovigli neurofibrillari
proteina ApoE4 processi riparativi e
rigenerativi meno efficaci
morte neuronale
60DemenzeClassificazione epidemiologica
- Demenze frequenti
- - Forme Degenerative (Alzheimer) 45
- - Forme Vascolari 20
- - Forme Miste 20
- Demenze meno frequenti
- - M. di Creutzfeld-Jacob
- - M. di Binswanger
- - Sindrome lacunare
- - Idrocefalo Normoteso
- - Ematoma Subdurale
- - M. di Parkinson
- - M. di Hungtington
- - S. di Wernicke Korsakoff (alcoolisti)
- - Forme post-traumatiche (pugili)
61Classificazione delle demenze
- Degenerative M. Alzheimer
- Lewy Body Disease
- Frontali (Pick, Fronto-temporali)
- Vascolari Corticali (multi-infartuali)
- Sottocorticali (white matter lesions,
- infarti strategici, forme lacunari)
- Infettive Encefalopatia spongiforme
- Creutzfeld-Jakob
- Altre Processi espansivi (idrocefalo normoteso,
- ematoma subdurale, neoplasie
62Demenze Classificazione anatomo-clinica
- CORTICALI
- Malattia di Alzheimer (AD)
- - Early Onset
- - Late Onset (SDAT)
- Frontal lobe degeneration
- - M. di Pick
- - Frontal lobe dementia
- Lewy Body Dementia
- M. di Creutzfeld-Jacob
- (encefalite spongiforme)
- SOTTOCORTICALI
- Vascolari
- - Multi-infartuale (MID)
- - M. di Binswanger
- - Sindrome lacunare
- Pat. Extrapiramidali
- - M. di Parkinson
- - M. di Hungtington
- - Paralisi sopranucleare
- progressiva
- Idrocefalo Normoteso
- Dermolitive
- - Post-traumatiche
- - Da processi espansivi
- endocranici
ALTRE Pseudodemenze - S. depressiva - Farmaci
(anticoligenerici) Metaboliche - Ipotiroidismo,
Alcoolismo
- ALTRE
- Pseudodemenze
- - S. depressiva
- - Farmaci (anticoligenerici)
- Metaboliche
- - Ipotiroidismo, Alcoolismo
63Demenze degenerative
ALZHEIMER TYPE - Early onset (AD) - Late onset
(SDAT)
NON ALZHEIMER TYPE - Fronto Temporal Lobar
Degeneration - Lewy Body Disorders with
Dementia - Creutzfeldt Jakob Disease
64Demenze non Alzheimer Type
- FRONTO TEMPORAL LOBAR DEGENERATION
- - Picks Disease I
- - Picks Disease II
- - Fronto Temporal Dementia
- - Progressive (non fluent) Aphasia
- - Semantic Dementia
- LEWY BODY DISORDERS WITH DEMENTIA
- - Parkinsons Disease
- - Parkinson with AD
- - Diffuse Lewy Body Dementia
- - Lewy Body variant with AD
- CREUTZELDT-JAKOB DISEASE
65(No Transcript)
66CRITERI CLINICI (NINCDS-ADRDA) PER LA DIAGNOSI
DIMALATTIA DI ALZHEIMER(McKhann G. et al
Nerology 198434939-44
- Malattia di al Alzheimer probabile
- Demenza stabilita dallesame clinico e
documentata da MMSE, dalla Blessed Dementia Scale
o da esami simili, e con la conferma di test
neuropsicologici. - Deficit di 2 o più aree cognitive.
- Peggioramento progressivo della memoria e di
altre funzioni cognitive. - Assenza di disturbi di coscienza.
- Esordio tra i 40 e i 90 anni, più spesso dopo i
65. - Assenza di patologie sistematiche o di altre
cerebrali responsabili di deficit cognitivi e
mnseci di tipo progressivo. - La diagnosi di AD probabile è supportata da
- Deterioramento progressivo di funzioni cognitive
specifiche quali il linguaggio (afasia), la
gestualità (aprassia), la percezione (agnosia). - Compromissione delle attività quotidiane ed
alterate caratteristiche di comportamento. - Familiarità positiva per analoghi disturbi,
soprattutto se confermati neuropatologicamente. - Conferme strumentali di normalità dei reperti
liquorali standard, EEG normale o aspecifico,
come aumento dellattività lenta, atrofia
cerebrale alla TAC con progressione documentata
dopo ripetute osservazioni. - Altre caratteristiche cliniche compatibili con la
diagnosi di AD probabile, dopo aver escluso altre
cause di demenza - Plateau nella progressione della malattia
- Sintomi associati quali depressione, insonnia
disturbi di personalità, incontinenza sfinterica,
reazioni verbali emotive o fisiche di tipo
catastrofico, disturbi sessuali, calo ponderale. - Altre anomalie neurologiche, soprattutoo nei casi
con malattia avanzata, comprendenti segni motori
quali ipertono, mioclonie, disturbi della marci. - Crisi epilettiche in fase avanzata di malattia.
- TAC normale per letà
- Caratteristiche che rendono la diagnosi di AD
probabile incerta
67CRITERI CLINICI (NINCDS-ADRDA) PER LA DIAGNOSI
DIMALATTIA DI ALZHEIMER(McKhann G. et al
Nerology 198434939-44)
- Malattia di Alzheimer possibile
- Sindrome demenziale in assenza di disturbi
neurologici, psichiatrici o sistemici in grado di
causare demenza e in presenza di variazioni
nellesordio, nella presentazione o nel decorso
clinico. - Presenza di una patologia neurologica o sistemica
concomintante sufficiente a produrre demenza, ma
considerata la vera causa della demenza.
(coesistono altre patologie oltre la dementigena) - Dovrebbe essere utilizzata nella ricerca quando
un deficit cognitivo isolato, progressivo e
grave, sia evidenziabile in assenza di altre
cause identificabilli. - Malattia di Alzheimer certa
- Presenza dei criteri clinici per la diagnosi si
AD probabile ed evidenza neuropatologica
autoptica.
68Reserch criteria for the diagnosis of Alzheimerr
diseaserevising the NINCDS-ADRDA criteria
69Criteri diagnostici per Malattia Alzheimer
- Malattia di Alzheimer probabile criterio
fondamentale (A) e uno o più criteri di supporto
(B,C,D o E) - Criterio fondamentale
- Presenza di deficit mnesico significativo
- Graduale e progressive disturbo di memoria
riportato dal paziente dai familiari da almeno 6
mesi. - Evidenzia oggettiva di disturbo mnesico tramite
batterie testistiche (deficit di memoria che non
migliorano significativamente dopo cueing) - Il deficit mnesico può essere isolato o associate
a deficit di altri domini cognitivi.
70Criteri diagnostici per Malattia Alzheimer
- Criteri di supporto
- Presenza di atrofia temporale mesiale.
- Atrofia ippocampale, della corteccia
entorinale, dellamigdala dimostrante con
Risonaza Magnetica dellencefalo e misurata
attraverso un visual rating qualitativo o
attraverso misure volumetriche quantitative
posizionando regioni dinteresse. Tali procedure
devono poter essere comparate con una popolazione
di pari età ben caratterizzata.
71Criteri diagnostici per Malattia Alzheimer
- C. Alterazione di marcatori biologici
liquorali. - Riduzione della concentrazione di Abeta
1-42, aumento dei livelli di proteina Tau
o phopsho-Tau o la combinazione di queste. - Dovranno essere inclusi in un prossimo
futuro eventuali altri marcatori che
dimostreranno elevata sensibilità e specificità.
72Criteri diagnostici per Malattia Alzheimer
- D. Pattern ipometabolico tramite Tomografia
ad Emissione di Positroni (PET). - Ridotto metabolismo di glucosio a livello
temporo-parietale bilateralmente. - Dovranno essere considerati, dopo validazione,
altri ligandi, quali il Pittsburg compound B o il
FDDNP. - E. Dimostrazione di una mutazione causativa
di Malattia di Alzheimer.
73Criteri diagnostici per Malattia Alzheimer
- Criteri di esclusione
- La storia (esordio improvviso, comparsa precoce
di disturbi dellandatura, epilessia, disturbi
comportamentali precoci). - Caratteristiche cliniche (disturbi neurologico
focale, quale emiparesi, deficit sensitivo,
deficit campimetrico, precoce sindrome
extrapiramidale). - Altre patologie sufficientemente severe da poter
essere responsabili dei deficit mnesici e del
decadimento cognitivo (Demenza non-Alzheimer,
Depressione Maggiore, patologia cerebrovascolare,
alterazioni metaboliche che necessitano di
indagini specifiche, Risonanza Magnetica
cerebrale FLAIR o pesata in T2 che evidenzia
patologia infettiva o vascolare a carico del lobo
temporale mesiale.
74Criteri diagnostici per Malattia Alzheimer
- Criteri per Malattia di Alzheimer definita.
- Evidenzia sia clinica che patologica
(istopatologia o biopsia cerebrale) di Malattia
di Alzheimer, secondo i criteri NIA-Reagan tutte
e due le evidenze devono essere presenti. - Evidenzia sia clinica che genetica
(mutazioni a carico del cromosoma 1, 14, o 21) di
Malattia di Alzheimer tutte e due le evidenze
devono essere presenti.
75 Criteri generali raccomandati per la diagnosi di declino cognitivo lieve (MCI)
Non normale, non demente (non soddisfa i criteri del DSM IV, ICD 10 per la diagnosi di demenza)
Declino cognitivo - Declino riferito dal paziente e/o da una persona a lui vicina riscontro di deficit oggettivo/i in specifici ambiti cognitivi o tramite test neuropsicologici adeguati e/o Evidenzia nel tempo di declino significativo in test cognitivi oggettivi
Attività di base della vita quotidiana conservate / minimo declino alle funzioni strumentali complesse.
76Variabilità delle presentazioni cliniche nel
declino cognitivo lieve e possibili multiple
eziologie
Presentazioni cliniche MCI Amnesico MCI Multidom
inio MCI a dominio singolo non mnesico
- Eziologie possibili
- Degenerativa
- Vascolare
- Metabolica
- Traumatica
- Psichiatrica
- Altre
77Processo di classificazione del MCI
Disturbo cognitivo soggetto
Livello cognitivo non normale per età. Non
demente. Declino cognitivo. Attività funzionali
sostanzialmente preservate
Declino Cognitivo Lieve (MCI)
Deficit di memoria?
SI
NO
Coinvolta solo la memoria?
Coinvolti più di un dominio?
SI
NO
SI
NO
MCI amnestico
MCI amnestico mutidominio
MCI multidominio non-amnesico
MCI a dom. singolo non-amnesico
78- La memoria procedurale coinvolge centri
- extraippocampali gangli della base,
- cervelletto e corteccia sensoriale.
79Le funzioni mnesiche (IV)Memoria
dichiarativaComprende ricordi che vengono
rievocaticonsapevolmente
- Memoria dichiarativa episodica
- Riguarda il ricordo di eventi con
- una loro connotazione spazio-
- temporale e si caratterizza per il
- riferimento autobiografico
- Memoria dichiarativa semantica
- E il ricordo delle cosiddette
- conoscenze enciclopediche
- (storiche, matematiche,
- linguistiche ecc.) acquisite in ambito
scolastico, familiare e sociale, prive di una - connotazione spazio-temporale
80- La memoria episodica ha una durata da
- minuti, ad anni ed immagazzina informazioni
- correlate al cosa, dove, quando.
- Il complesso ippocampale ha una funzione
- critica per la memoria episodica. Laccumulo
- di nuove info si accompagna a modificazioni
- sinaptiche in questa sede. In seconda battuta
- le info si trasferiscono nella neocorteccia.
81- Le funzioni della memoria includono
- -Registrazione (codificazione o
- acquisizione)
- -Ritenzione (immagazzinamento)
- -Stabilizzazione (consolidamento)
- -Recupero (decodificazione o richiamo)
- processi coscienti
82- - Codificazione ? complesso
- ippocampale e lobi frontali
- - Recupero ? lobi frontali
83- Idrocefalo normomeso (NPH)
- Ogni giorno, i plessi corioidei, costituiti dalle
cellule ependimali che rivestono le pareti
ventricolari producono per filtrazione
approssimativamente 500 ml di liquor. Dopo aver
liberamente circolato allinterno dei ventricoli,
esso fluisce dai forami di Magendie e Luschka
nello spazio subarancnoideo, raccogliendo in
parte nelle cisterne della base e ricoprendo gli
emisferi cerebrali, il cervelletto e il midollo
spinale.
84Possibili cause di idrocefalo normoteso
nellanziano
- Emorragia subaracnoidea post-traumatica
- Meningiti
- Infarti cerebrali
- Tumori
- Interventi chirugici in fossa cranica posteriore
- SIADH
- Morbo di Paget del cranio
- Mucopolisaccaridosi delle meningi
- Acondroplasia
85- Difficoltà nella deambulazione, che appare
rallenata, a base allargata e a piccoli passi.
Può insorgere mesi o anni prima rispetto agli
altri sintomi. Andatura magnetica durante il
cammino i piedi vengono sollevati di poco dal
pavimento e tendono ad essere trascinati. Si
associano iperreflessia ed ipertonia a livello
degli arti inferiori, in assenza di debolezza
muscolare i incoordinazione. - Questo tipo di marcia, che mima in qualche
aspetto quella del parkinsoniano (bradicinesia,
esitazione nelliniziare a deambulare, difficoltà
a girarsi), può essere definita come aprassia
dellandatura, per sottolineare lincapacità a
compiere movimenti familiari e decisi in assenza
di paralisi o altri disturbi sensitivo-motori e
le difficoltà ad adattare la postura durante il
cammino. - Le fibre del fascio motorio corticospinale
destinato agli arti inferiori passano più vicine
a i ventricoli laterali, prima di raggiungere la
capsula interna ciò spiega perché i disturbi
dellandatura siano generalmente i primi a
comparire ed i primi a risolversi dopo un
intervento di derivazione liquorale.
86- Decadimento cognitivo graduale, fluttuante è
caratterizzato da disturbi attentivi, difficoltà
a ricordare gli eventi, difficoltà a pianificare,
bradifrenia (slow thinking). Si tratta di una
demenza sottocorticale, o meglio,
fronto-sottocorticale, lentamente progressiva
(meni rapidamente rispetto a quella di tipo
Alzheimer), di grado medio severo, che tende
dapprima a coinvolgere la vigilanza e solo negli
stadi terminali procura completa inerzia motoria
e verbale. Non sono presenti afasia, agnosia o
deficit di lato. - Disturbi urinari insorgono generalmente mesi o
anni più tardi rispetto a quelli dellandatura i
pazienti riferiscono pollachiuria, nicturia, ma
soprattutto urgenza minzionale, che si accompagna
negli stadi terminali a franca disinibizione.
Questi disturbi potrebbero essere dovuti
inizialmente al coinvolgimento delle fibre
sacrali del fascio corticospinale
successivamente sono da imputare anche alla
demenza.
87(No Transcript)
88 The criteria for the clinical diagnosis
of probable vascular dementia include all of the
following
891. Dementia defined by cognittive decline from a
- previously higher level of functioning and
manifested by - Impairment of memory and of two or more cognitive
- domains (orientation, attention, language,
visuospatial - functions, executive functions, motor control,
and praxis), - preferably established by clinical examination
and - documented by neuropsychological testing
deficits should be - severe enough to interfere with activities of
living no due - to physical effects of stroke alone.
90- Cerebrovascula disease, defined by the presence
of focal - signs on neurologic examination, such as
hemiparesis, lower - facial weakness, Babinski sign, sensory deficit,
hemianopia, and - Dysarthria consistent with stroke (with or
without history of stroke), - and
- evidence of relevant CVD by brain imaging (CT or
MRI) including - Multiple large-vessel infacts or a single
strategically placed infarct - (angular gyrus, thalamus, basal forebrain, or PCA
or ACA - territories), as well as multiple basal ganglia
and white matter - lacunes or extensive periventricular white matter
lesions, or - combinations thereof.
91(No Transcript)
92- 3. A relation between the above two disorders,
- manifested or inferred by the presence of one or
- more of the following
- Onset of dementia within 3 months following a
- recognized stroke
- (b) abrupt deterioration in cognitive functions
or - fluctuating, stepwise progression of cognitive
- deficits.
93Clinical features consistent with the diagnosis
of probable vascular dementia include the
following (a) Early oresence of a gait
disturbance (small step gait or marche a petits
pas, or magnetic, apraxic-ataxic or parkinsonian
gait) (b) history of unsteadiness and frequent,
unprovoked falls (c) early urinary frequency,
urgency, and other urinary symptoms not explained
by urology disease (d) pseudobulbar palsy
and (e) personality and mod changes, abulia,
depression, emational Incontinence, or other
subcortical deficits including psychomotor retardt
ion and abnorma executive function.
94Clinical diagnosis of possible vascular
dementia may be made in the presence of demntia
with focal neurologic signs in patients in whom
brain imaging studies to confirm definite CVD
are missing or in the absence of clear
temporal relationship between dementia and
stroke or in patients with subtle onset and
variable course (plateau or improvement) of
cognitive deficits and evidence of relevant CVD.
95CRITER CLINICI (NINDS-AIREN) PER LA DIAGNOSI
DEMENZA VASCOLARE (Roman GC et al, Neurology
199343250)
- Demenza vascolare probabile
- 1. Demenza declino cognitivo rispetto a un
precedente livello funzionale più elevato,
caratterizzato da alterazione della memoria e di
due o più funzioni corticali superiori che
comprendono l'orientamento, l'attenzione, le
capacità linguistico-verbali, le abilità
visuo-spaziali, il calcolo, le funzioni
esecutive, il controllo motorio, la prassia,
l'astrazione, e le capacità di giudizio. I
deficit devono essere gravi abbastanza da
compromettere le attività della vita quotidiana,
non tenendo conto di quelli causati dalle
conseguenze motorie dell'ictus. Vanno esclusi i
pazienti con disturbi della coscienza, delirio,
psicosi, grave afasia, o alterazioni
sensitivo-motorie che possano precludere una
corretta esecuzione dei test neuropsicologici.
Non devono inoltre essere presenti altre
patologie cerebrali o sistemiche in grado di
produrre una sindrome demenziale. - 2. Cerebrovasculopatia presenza di segni
neurologici focali compatibili con una diagnosi
di ischemia cerebrale e dall'evidenza
neuroradiologica di lesioni cerebrali di origine
vascolare (infarti multipli da occlusione di
grossi vasi, singoli infarti strategici del giro
angolare, del talamo, della base del tronco
encefalico, dei territori della cerebrale
anteriore o posteriore, lacune ischemiche della
sostanza bianca sottocorticale, leucoaraiosi
periventricolare). - 3. Correlazione temporale tra demenza e
cerebrovasculopatia insorgenza di demenza nei
tre mesi successivi alla diagnosi di ictus,
oppure storia di esordio brusco e andamento a
scalino del deficit cognitivo. - Criteri aggiuntivi presenza precoce di disturbi
dell'andatura storia d'instabilità e cadute
frequenti pollachiuria, impellenza alla minzione
e altri sintomi urinari non attribuibili a
malattie urologiche paralisi pseudobulbare
modificazioni della personalità e dell'umore con
abulia, depressione, incontinenza emotiva
alterazioni di natura sottocorticale quali
ritardo psicomotorio, anormalità delle funzioni
esecutive.
96CRITERI CLINICI (NINDS-AIREN) PER LA DIAGNOSI
DIDEMENZA VASCOLARE(Roman GC et al, Neurology
199343250)
- Demenza vascolare possibile
- Demenza
- 2. Cerebrovasculopatia
- 3. Assenza del criterio temporale tra demenza e
cerebrovasculopatia oppure nessuna evidenza alla
TC o RM di lesioni cerebrali ischemiche oppure
insorgenza subdola e decorso variabile (plateau o
miglioramenti) della demenza. - Demenza vascolare certa
- Dimostrazione autoptica in soggetto con diagnosi
clinica di demenza vascolare probabile.
97CRITERI CLINICI (NINDS-AIREN) PER LA DIAGNOSI
DIDEMENZA VASCOLARE(Roman GC et al, Neurology
199343250)
- Diagnosi differenziale condizioni che presentano
alterazioni all'imaging cerebrale caratterizzate
da lesioni diffuse o focali della sostanza bianca
- Leucoencefalopatia senile
- Leucodistrofia con insufficiente mielinizzazione
- Adrenoleucodistrofia, distrofia a cellule
globoidi, leucodistrofia metacromatica - Disordini emodinamici
- Encefalopatia ipertensiva
- Emorragia subaracnoidea
- Malformazioni arterovenose
- Angiopatia amiloide cerebrale
- Trombosi venosa cerebrale
- Policitemia
- Edema cerebrale
- Infarto recente, trauma, metastasi
- Idrocefalo
- Ostruttivo, idrocefalo normoteso
- Irradiazione cerebrale
- Encefaliti
98(No Transcript)
99- La malattia delle piccole arterie e arteriole
che penetrano nella corteccia e raggiungono le
strutture sottostanti della sostanza bianca e dei
nuclei della base rappresenta circa 1/3 degli
stroke. - La malattia dei piccoli vasi include
larteriosclerosi (danneggiamento o ispessimento
della parete arteriolare, nota anche con il
termine fibroialinosi o lipoialinosi) e
langiopatia amilidea cerebrale (deposizione del
peptide ß- amiloide nella parete vasale)
100Magnitudo del problema
- Negli studi clinici, la proporzione di demenza
vascolare causata da malattia dei piccoli vasi
varia dal 35 al 65. - Infarti lacunari sono riscontrabili nel10/30
degli stroke sintomatici, con una prevalenza
nella popolazione generale del 13 per 100.000
abitanti. - Il Cardiovascular Health Study ha evidenziato la
presenza di almeno una lacuna allo studio RMN in
circa un quarto dei 3660 partecipanti con età
superiore ai 65 anni. La maggior parte delle
lacune (90) risultano clinicamente silenti. - Le alterazioni a carico della sostanza bianca
sono presenti in circa il 20 della popolazione
anziana. La loro presenza è associata alletà
avanzata, ipertensione arteriosa, malattie
cardiovascolari, ipotensione ortostatica, fumo e
basso livello socio-culurale. - I disturbi cognitivi e la difficoltà alla
deambulazione sono in relazione diretta con
lestensione delle lesioni.
101Ipertensione e declino cognitivo ruolo della
sostanza bianca.
- Valori elevati di pressione arteriosa causano
ialinizzazione della parete vascolare - La ialinizzazione associata ad episodi di
ipotensione può portare ad ipoperfusione e
ischemia in aree cerebrali più vulnerabili, in
particolare la sostanza bianca profonda. - La conseguente demielinizzazione può generare
alterazioni dei circuiti cortico-sottocorticali
con conseguente declino cognitivo e demenza
102Fisiopatologia
Hypertension
Arteriolosclerosis
Occlusion
Hypoperfusion
Complete infarct
Incomplete infarct
White matter signal hyperintensities
Lacune
Lacunar state
Binswangers disease
Roman, 2002
103Fisiopatologia
- Lo stato lacunare e le lesioni della sostanza
bianca frequentemente coesistono. Non è
infrequente, inoltre, la presenza di malattia
cerebrovascolare sia dei piccoli che dei grandi
vasi. In circa metà dei casi di VC microinfarti
corticali e dei gangli della base coesistono,
anche se non rilevabili alla RMN. - I meccanismi coinvolti nelle alterazioni della
microcircolazione cerebrale comprendono fattori
emorreologici, aumentano della resistenza al
flusso, ridotta autoregolazione, alterazioni
endoteliali e della barriera emato-encefalica e
dilatazione degli spazi perivenricolari. - Leffetto combinato genera ipoperfusione e
infarti incompleti della sostanza bianca.
104CRITERI CLINICI PER LA DIAGNOSI DI DEMENZA
VASCOLARE SOTTOCORTICALE(Erkinjuntti T. et al, J
Neural Transm Suppl, 20005923-30) 30)
- I criteri per la diagnosi clinica della demenza
vascolare sottocorticale includono tutti i
seguenti - 1. SINDROME COGNITIVA che include entrambi i
seguenti - -sindrome disesecutiva deterioramento nella
formulazione di obiettivi, nella iniziazione,
pianificazione, organizzazione, performance di
azione, esecuzione, cambiamento e mantenimento
della risposta, astrazione - -deficit di memoria (potrebbe essere lieve)
rievocazione deteriorata, riconoscimento
relativamente intatto, amnesia meno grave,
beneficio dai suggerimenti che indicano declino
da un precedente più elevato livello di
funzionamento, e che interferiscono con complesse
(esecutive) attività occupazionali e sociali, non
dovuto agli effetti fisici della sola malattia
cerebrovascolare. - 2. MALATTIA CEREBROVASCOLARE che include
- -evidenza di rilevante malattia cerebrovascolare
attraverso l'imaging cerebrale (lesione sfumata o
leucoaraiosialmeno un infarto lacunare) - -presenza o storia di segni neurologici come
evidenza per una malattia cerebrovascolare come
emiparesi, paralisi facciale centrale, segno di
Babinski, deficit sensitivi, disartria,
alterazioni della deambulazione, segni
extrapiramidali compatibili con lesioni cerebrali
sottocorticali.
105Clinica della demenza vascolaresottocorticale
(SIVD)
- Rallentamento psicomotorio (alterazioni del
linguaggio, apatia, disturbi di memoria). - Nel setting neurologici, segni neurologici focali
sono riscontrati maggiormente nei setting
psichiatrici prevalgono i disturbi
comportamentali, nei setting geriatrici prevale
la ripercussione dei disturbi comportamentali sui
familiari (Pantoni, 2003). - Alterazioni delle funzioni esecutive, secondaria
allinteruzione dei circuiti prefrontali-sotocorti
cali da lacune a livello dello striato, globo
pallido, talamo o da alterazioni della sostanza
bianca a livello del giro cingolato ateriore,
gangli basali o proiezioni di talamo-corticali.
106Correralazione fralesione ischemiche e demenza
- La severità della demenza nella patologia
vascolare sottocorticale dipende maggiormente dal
grado di atrofia ippocampale e cerebrale rispetto
alla severità della sostanza bianca. - Esiste una relazione diretta fra atrofia
cerebrale e lesioni a carico della sostanza
bianca. - Lipoperfusione, le alterazioni metaboliche e la
concomitanza con la malattia di Alzheimer
costituiscono possibili spiegazioni del fenomeno.
107(No Transcript)
108I DISTURBI DELLA MEMORIA NON SONO PREPONDERANTI
NELLA DEMENZA VASCOLARE! E INDICATO ESPLORARE
LE FUNZIONI ESECUTIVE, IL SOLO MSE NON BASTA!
109(No Transcript)
110Funzioni esecutive
- Le funzioni esecutive sono capacità metacognitive
che controllano le funzioni corticali strumentali
necessarie per lesecuzione di azioni
finalistiche. Esse possono essere sinteticamente
definite come linsieme dei processi mentali
messi in atto nellintervallo tra uno stimolo
esogeno o endogeno e la risposta. - Controllano e coordinano le funzioni cognitive
strumentali. - Permettono di
- - reagire a nuove situazioni
- - pianificare e applicare nuove strategie
- - inibire stimoli irrilevanti
- - controllare prestazioni
- - aggiustare risposte future via feed-basck
- Le principali componenti sono
- - memoria di lavoro e memoria prospettica
- - consapevolezza di sé
- - ideazione, iniziativa e mantenimento
111Criteri diagnostici
112Criteri diagnostici(2)
113(No Transcript)
114Conclusioni
- Fino al 95 dei casi di demenza in fase iniziale
non vengono diagnosticati dal medico di medicina
generale (Gifford Cummings, 1999) - Esistono barriere alla diagnosi precoce
- - il paziente spesso nega, minimizza o è
completamente inconsapevole dei sintomi - - una valutazione geriatrica multidimensionale di
screening risulta dispendiosa in termini di tempo
e non adeguatamente incentivata dal SSN - - esiste ancora la convinzione che un certo grado
di deterioramento sia fisiologico con
linvecchiamento - - convinzione che la demenza sia una patologia
non curabile - - ruolo del geriatra è sempre più fare da
raccordo con gli altri specialisti.
115Clinical assessment
- Detailed history (from the patient and an
informant) - Full mental-state examinations
- Full cognitive examinations
- Full physical (including neurological)
examinations - McKeith et al. Lancet Neurology 2004
116Revised criteria for the clinical diagnosis
ofdementia with Lewy bodies (DLB)
117CRITERI CLINICI PER LA DIAGNOSI DI DEMENZA A
CORPI DILEWY(McKeith IG et al, Neurology 1999
Sep 2253(5)902 -5)
- 1. La caratteristica chiave necessaria per la
formulazione della diagnosi di demenza con corpi
di Lewy è la presenza di un decadimento cognitivo
di entità sufficiente per interferire con le
normali occupazioni lavorative o sociali. Il
disturbo di memoria preminente e persistente può
non essere presente nelle fasi iniziali ma di
solito compare con la progressione della
malattia. Particolarmente spiccati sono di solito
disturbi di attenzione, delle abilità
frontali-sottocorticali e visuospaziali - 2. Due delle seguenti caratteristiche centrali
della malattia sono indispensabili per la
formulazione della diagnosi di demenza con corpi
di Lewy probabile, e una sola caratteristica per
quella di demenza con corpi di Lewy possibile - -fluttuazioni della cognitività con importanti
variazioni di attenzione e stato di coscienza - -allucinazioni visive ricorrenti, tipicamente
strutturate e dettagliate - -caratteristiche motorie di parkinsonismo
- 3. Caratteristiche che supportano la diagnosi,
anche se non necessariamente presenti, sono - -cadute ripetute
- -sincopi
- -episodi transitori di perdita di coscienza
- -esagerata sensibilità ai neurolettici (sviluppo
di parkinsonismo con minime dosi) - -deliri strutturati
- -allucinazioni non visive
- -disturbi del sonno REM
- -sintomi depressivi
- 4. La diagnosi di demenza con corpi di Lewy è
meno probabile se vi è evidenza di - -malattia cerebrovascolare, come segni
neurologici focali o dimostrata con neuroimaging - -qualunque altra malattia somatica o cerebrale
sufficiente per spiegare il quadro clinico
118Revised criteria for the clinica diagnosis of
dementia with Lewy bodies (DLB)
- Central feature (essential for a diagnosis of
possible or probable DLB) - - Dementia defined as progressuve cognitive
decline of sufficient magnitude to interfere with
norma social or occupational function. - - Prominent or persistent memory impairment may
not necessarily occur in the early stages but is
usually evident with progression. - - Deficit on tests of attention, executive
function, and visuospatial ability may be
especially prominent. -
- I. McKeith et al. Neurology 2005
119Revised criteria for the clinica diagnosis of
dementia with Lewy bodies (DLB)
- Central feature (essential for a diagnosis of
possible or probable DLB) - - Dementia defined as progressive cognitive
decline of sufficient magnitude to interfere with
normal social occupationl function. - - Prominent or persisten memory impairment may
not necessarily occur in the early stager but in
usually evident with progression. - - Deficits on tests of attention, excutive
function, and visuospatial may be especially
prominent. - Core feature (two core feature are sufficient for
a diagnosis of probable DLB, one for possible
DLB) - - Fluctuating cognition with pronounced
variations in attention and alertness - - Recurrent visual hallucinations that are
typically well formed and detailed - - Spontaneous features of pakinsonism
- I. McKeith et al. Neurology 2005
-
120Revised critetia for the clinical diagnosis
ofdementia with Lewy bodies (DLB)
- Suggestive features (if one or more of these is
present in the presence of one or more core
features, a diagnosis of probable DLB can be
made. In the absence of any core features, one
or more suggestive features in sufficient for
possibile DLB. Probalble DLB should not be
diagnosed on the basis of suggestive features
alone.) - - REM sleep behavior disorder
- - Severe neuroleptic sensitivity
- - Low dopomine transponter uptake in basal
ganglia demonstrated by SPECT or PET imaging. -
- I. McKeith et al. Neurology 2005
121Revised critetia for the clinical diagnosis
ofdementia with Lewy bodies (DLB)
- Supportive features (commonly present but not
proven to have diagnostic specificity) - - Repeated falls and syncope
- - Trnsient, unexplained loss of consciousness
- - Severe autonomic dysfunction,e.g., orthostatic
hypotension, urinary incontinence - - Hallucinations in other modalities
- - Systematized delusions
- - Depression
- - Relative preservation of medial temporal lobe
structures on CT/MRI scan - - Generalized low uptake on SPECT/PET