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Declino cognitivo nell

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Title: Reserch criteria for the diagnosis of Alzheimer r disease: revising the NINCDS-ADRDA criteria Author: 536400 Last modified by: 5311322 Created Date – PowerPoint PPT presentation

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Title: Declino cognitivo nell


1
Declino cognitivo nellanzianoinquadramento
clinico.Trento 20 giugno 2008Dottor Paolo
Sterzi
2
Criteri standardizzati diagnostici di demenza
  • Presenza di deficit cognitivi multipli
    caratterizzati da
  • 1) compromissione mnesica (deficit ad apprendere
    nuove informazioni o a richiamare informazioni
    precedentemente apprese).
  • 2) Uno o più dei seguenti
  • - Afasia (disturbi del linguaggio)
  • - Aprassia (incapacità a eseguire gesti
    nonostante
  • lintegrità della comprensione del compito da
  • eseguire e della funzione motoria).
  • - Agnosia (incapacità a riconoscere
    oggetti in assenza
  • di deficit sensoriali)
  • - Deficit del pensiero astratto o della
    capacità di critica
  • (pianificare, organizzare ? funzioni
    esecutive).
  • I deficit dei criteri A1 e A2 interferiscono
    significativamente nel lavoro, nelle attività
    sociali o nelle relazioni con gli altri, con un
    peggioramento significativo rispetto al
    precedente livello funzionale.
  • I deficit non si manifestano esclusivamente
    durante un delirium.
  • DSM IV

3
Aspetti centrali nella valutazione delle
prestazioni cognitivedellanziano
  • Memoria
  • Linguaggio
  • Attenzione
  • Coordinazione visivo-spaziale
  • Capacità intellettive complesse (funzioni
    esecutive)
  • Calcolo

4
Magazzino a breve termine Memoria
operativa temporanea
Stimolo Ambientale
Registri Sensoriali
Magazzino a lungo termine Memoria permanente
visivo
uditivo
tattile
  • processi di controllo
  • ripasso
  • decisioni
  • codificazione
  • strategie di richiamo

risposta
Un modello seriale di memoria a due
componenti.(Da Atkinson e Shiffrin, 1971)
5
Le funzioni mnesiche (I)
  • Memoria a Breve Termine (MBT)
  • Ela memoria del presente. Consente lesecuzione
    dei compiti quotidiani. Consente la
    memorizzazione di piccole quantità di
    informazioni. Questa memoria svanisce nellarco
    di pochi secondi (meno di 30 sec.)
  • E identificata anche come memoria di lavoro
    (working Memory) la capacità di mantenere
    presenti e attive informazioni provenienti
    dallesterno o dalla Memoria a Lungo Termine per
    il tempo necessario a compiere semplici
    operazioni quotidiane.

6
  • La memoria di lavoro (WM) è molto
  • vulnerabile per effetti di distrazione,
  • richiede attenzione e vigilanza per
  • essere conservata
  • (durante compiti di WM si mettono in
  • azione il sistema reticolare attivatore e i
  • network dei lobi prefrontali e parietali).

7
Le funzioni mnesiche (II)
  • La Memoria a Lungo Termine (MTL)
  • E la memoria del passato. Consente la
    conservazione
  • di quantità enormi di informazioni, per periodi
    di
  • tempo (minuti, giorni o anni) condizionati dalla
  • rilevanza affettiva/cognitiva dellinformazione.
  • Sia la MBT che la MLT possono essere di natura
  • Verbale e non verbale.
  • La MLT comprende inoltre
  • - Memoria Procedurale (Implicata)
  • - Memoria Dichiarativa (Episodica e Semantica)

8
Le funzioni mnesiche (III)
  • Memoria Procedurale (implicita)
  • E la conoscenza di sequenze motorie acquisite in
  • modo implicito, la cui rievocazione può
    manifestarsi
  • in un comportamento semi-automatico (es. andare
    in
  • bicicletta, vestirsi, guidare lauto).

9
  • La memoria procedurale coinvolge centri
  • extraippocampali gangli della base,
  • cervelletto e corteccia sensoriale.

10
Le funzioni mnesiche (IV)Memoria
dichiarativaComprende ricordi che vengono
rievocaticonsapevolmente
  • Memoria dichiarativa episodica
  • Riguarda il ricordo di eventi con
  • una loro connotazione spazio-
  • temporale e si caratterizza per il
  • riferimento autobiografico
  • Memoria dichiarativa semantica
  • E il ricordo delle cosiddette
  • conoscenze enciclopediche
  • (storiche, matematiche,
  • linguistiche ecc.) acquisite in ambito
    scolastico, familiare e sociale, prive di una
  • connotazione spazio-temporale

11
  • La memoria episodica ha una durata da
  • minuti, ad anni ed immagazzina informazioni
  • correlate al cosa, dove, quando.
  • Il complesso ippocampale ha una funzione
  • critica per la memoria episodica. Laccumulo
  • di nuove info si accompagna a modificazioni
  • sinaptiche in questa sede. In seconda battuta
  • le info si trasferiscono nella neocorteccia.

12
(No Transcript)
13
(No Transcript)
14
(No Transcript)
15
(No Transcript)
16
Attenzione
  • Funzione dellattenzioneconcentrare tutta
    lenergia possibile sullo stimolo rilevante per
    ottimizzarne lelaborazione.
  • Necessaria affinché siano possibili le
    elaborazioni successive, a livello cosciente.
  • Focale o selettiva concentrarsi su
    caratteristiche che catturano debolmente la
    nostra attenzione, non badando ai distrattori
    forti
  • Divisa attenzione a più compiti
    contemporaneamente
  • Sostenuta attenzione protratta nel tempo
  • Spaziale capacità di orientare lattenzione
    nello spazio.

17
Valutazione delle funzioni legate alla prassia
  • Si intende per prassia quell insieme di
    meccanismi, procedimenti, atteggiamenti, gesti
    che ogni individuo, sotto il controllo delle
    proprie funzioni cerebrali superiori, mette in
    atto per compiere in atto utile rivolto a
    raggiungere uno scopo preciso. La perdita della
    funzione prassica provoca laprassia.
  • Laprassia si riferisce ad un disturbo non
    paralitico dei movimenti finalizzati e
    premeditati il paziente aprassico non sa più
    cosa
  • fare (aprassia ideativa) o come deve agire (
    aprassia ideomotoria) per raggiungere uno scopo
    specifico.
  • Il grado dellintenzionalità e della
    premeditazione è direttamente proporzionale alla
    gravità del disturbo e preminente dellemisfero
    sinistro.

18
Valutazioni delle funzioni legate alla gnosi
  • La gnosi o gnosia è linsieme di meccanismi con i
    quali il cervello elabora le sensazioni che
    provengono dallambiente esterno e interno per
    realizzarne il significato.
  • La trasformazione dello stimolo in messaggio e in
    conoscenza costituisce il processo gnostico.

19
Valutazione delle modalità chiave del
linguaggio dellafasico.
Come parla?
Eloquio fluente
Eloquio non fluente
Come capisce?
male
bene
male
bene
Come ripete?
male
bene
male
male
bene
bene
bene
male
A. di Wernicke
A. di Conduzione
A. Globale
A. di Broca
  • Transcorticale
  • Sensoriale

A. Amnestica
  • Transcorticale
  • Mista
  • Transcorticale
  • Motoria

20
Funzioni Esecutive
  • abilità necessarie per una attività intenzionale
    e finalizzata al raggiungimento di obiettivi
    (Anderson, 1998)
  • capacità che rendono una persona in grado di
    mettere in atto con successo comportamenti
    indipendenti, intenzionali, ed utili (Lezak,
    1993)

21
Funzioni Esecutive
  • serie di abilità che permettono alle persone di
    creare obiettivi, conservarli in memoria,
    controllare le azioni, prevedere gli ostacoli al
    raggiungimento degli obiettivi (Stuss, 1992)
  • Non servono per compiere attività routinarie, ma
    sono necessarie nelle situazioni nuove e non
    familiari sono modalità di risposta non iper
    apprese. (Shallice, 1990)

22
Funzioni Esecutive
  • Capacità che permettono di
  • individuare il problema
  • definire lobiettivo
  • pianificare e monitorare
  • lesecuzione di un piano
  • selezionare la risposta adeguata e
  • inibire quella errata
  • valutarne il risultato

23
Funzioni Esecutive
  • formulano ed eseguono articolati schemi di
    azione
  • controllano i processi cognitivi superiori
    che operano in contesti non abituali e in
    situazioni complesse o conflittuali

24
Funzioni Esecutive
  • I lobi frontali sono coinvolti in tutti gli
    aspetti del comportamento adattivo allambiente
  • A seconda della localizzazione della lesione del
    lobo frontale o dei circuiti
    fronto-sottocorticali, si osserveranno differenti
    manifestazioni cliniche
  • Sindromi disesecutive
  • (Baddley e Wilson 1988)

25
Funzioni Esecutive
  • le funzioni esecutive sono frazionate in diversi
    processi più specifici che possono essere
    danneggiati selettivamente
  • Necessità di valutare i diversi processi
  • frontali in modo sistematico

26
Sindrome disesecutiva
  • Corteccia pre-frontale dorsolaterale
  • Facile distraibilità
  • tendenza ad orientare lattenzione verso
    stimoli non rilevanti rispetto al contesto
  • ridotta capacità di giudizio e
    valutazione critica delle circostanze
  • scarsa flessibilità cognitiva
  • difficoltà ad affrontare situazioni
    complesse

27
Sindrome disesecutiva
  • Corteccia pre-frontale dorsolaterale
  • Il comportamento è disorganizzato e
    caotico, non appropriato rispetto al fine
    prefissato
  • Un paziente pur capace di eseguire le singole
    azioni necessarie per preparare una pietanza, non
    è in grado di realizzare un intero pasto, a meno
    che non gli sia indicato lordine esatto con cui
    procedere nei diversi passaggi.
  • Impatto sulle IADL

28
Sindrome disesecutiva
  • Corteccia pre-frontale dorsolaterale
  • comportamento disorganizzato e caotico,
    non appropriato rispetto al fine prefissato
  • rigidità comportamentale, risposte
    ripetitive
  • (comportamenti perseverativi)
  • Un paziente adotta in modo ripetitivo un
    comportamento, una risposta che si era
    dimostrata efficace in una precedente
    situazione, senza adeguarla alle esigenze
    della nuova situazione.

29
Sindrome disesecutiva
  • Corteccia pre-frontale dorsolaterale
  • Il deficit di pianificazione può dipendere da una
    ridotta efficienza nei processi di organizzazione
    temporale e di memorizzazione a breve termine
    delle informazioni.
  • Working memory

30
Sindrome disesecutiva
  • Corteccia orbitofrontale
  • Alterazione dei processi decisionali
  • Alterazione processi di risoluzione di
    problemi
  • Pazienti con test neuropsicologici normali, ma
    rilevanti alterazioni del comportamento.
  • Nel contesto di vita quotidiana i processi
    attivati
  • implicano livelli di complessità
    notevolmente
  • maggiori rispetto alle situazioni
    riproducibili
  • con test neuropsicologici.

31
Sindrome disesecutiva
  • Corteccia orbitofrontale
  • Gli effetti sulla gestione della vita
  • quotidiana sono significativamente
    più
  • gravi in pazienti con lesione
    orbitofrontale,
  • rispetto a quelli con lesioni delle
    aree
  • prefrontali
  • Anderson Tranel, 2002

32
Sindrome disesecutiva
  • Corteccia orbitofrontale
  • Alterata regolazione di comportamenti
    socialmente adattivi
  • Pazienti incapaci di rispettare le norme sociali,
  • di decidere in modo vantaggioso per se stessi,
  • ed esprimere le emozioni in modo adeguato al
  • contesto.

33
Sindrome disesecutiva
  • Corteccia cingolata anteriore
  • Mutismo acinetico marcata apatia,
    mancanza di iniziativa e di attività spontanea,
    profonda indifferenza alle proprie necessità
  • Capacità di inibire risposte
    precedentemente apprese
  • controllare leffetto di interferenza di
    stimoli distraenti

34
Modello interpretativo Norman Shallice 1986
  • Operazioni abituali
  • Sistema di Selezione Competitiva
  • attiva schemi di risposta automatizzati
  • Operazioni non abituali
  • Sistema Attenzionale Supervisore (SAS)
  • assegna una gerarchia di priorità ai diversi
    schemi elementari di risposta

35
Modello interpretativo SAS
  • Lo squillo del telefono può attivare
    automaticamente lo schema risposta al
    telefono, ma il Sistema Attenzionale
    Supervisore può inibire tale risposta nel
    caso in cui il telefono appartenga a
    qualcun altro.

36
Modello interpretativo SAS
  • Il SAS dipende dai lobi frontali
  • una lesione frontale determina un danno del SAS e
    consente il dominio del Sistema di Selezione
    Competitivo sul comportamento
  • Nella gestione delle situazioni abituali non si
  • osservano difficoltà, che invece sono presenti
  • nelle situazioni nuove

37
Modello interpretativo WMBaddley 1986,2003
  • Esecutivo
  • centrale
  • Loop Taccuino
  • articolatorio
    visuospaziale

38
Modello interpretativo Esecutivo Centrale
  • Esecutivo Centrale
  • coordina il funzionamento dei Sistemi Schiavi
  • distribuisce le risorse attentive ai processi
    ritenuti più rilevanti in quel
    momento
  • Lesecuzione simultanea di due compiti
    diversi richiede che il sistema EC gestisca
    le risorse attentive suddividendole di volta
    in volta tra i compiti, monitorando il
    corretto svolgimento delle attività.

39
Le funzioni esecutive
  • Una riduzione delle risorse attentive da
    disfunzione dellEsecutivo Centrale frontale
    sarebbe inoltre corresponsabile dei defici di
    altri ambiti cognitivi, dalla memoria, al
    linguaggio, alle funzioni visuo-spaziali.
  • Disfunzioni dellesecutivo frontale
  • Levento primario dellinvecchiamento
    neuro-cognitivo sarebbe rappresentato da una
    progressiva riduzione delle risorse innanzitutto
    attenzionali, ma anche motivazionali e
    strategiche, dipendenti dal lobo frontale e
    necessarie per lo svolgimento di qualsiasi
    compito cognitivo.

40
Sindrome disesecutiva
  • Deficit di memoria
  • Dissociazione tra
  • Rievocazione libera (danneggiata)
    dipende da processi di recupero consapevoli e
    richiede un intervento attivo del
  • soggetto nellorganizzare, codificare e
    richiamare
  • linformazione.
  • Riconoscimento (risparmiato) meno
    dipendenti dalle
  • strategie di recupero.
  • Difficoltà strategiche di organizzazione
    attiva e recupero.
  • Ridotta capacità di elaborare le
    informazioni contestuali
  • (episodi quotidiani amnesia della
    fonte).
  • Scarsa consapevolezza del disturbo e
    delle modalità di funzionamento della memoria.
  • Caratteristici errori intrusioni, falsi
    allarmi, confabulazioni.

41
Invecchiamento e funzioni cognitive
  • Letà influenza di più
  • le capacità di astrazione e classificazione
  • le capacità di set-shifting (tendenza alla
    perseverazione)
  • la pianificazione (mediata da una ridotta
    memoria di lavoro)
  • Corteccia prefrontale
    dorsolaterale
  • Letà influenza di meno
  • le capacità di inibire le
  • risposte automatiche

42
Invecchiamento
  • WML
  • Ridotta velocità di elaborazione
  • Ridotte capacità attentive
  • Alterazione delle funzioni esecutive
  • Tisserand and Jolles. Cortex, 2003 39 1107-28

43
PROFILO COGNITIVO NELLINVECCHIAMENTO
  • La memoria
  • Tale declino non avviene in maniera uniforme
  • Interessa prevalentemente la memoria a lungo
    termine di tipo episodico, mentre la memoria
    semantica e quella a breve termine appaiono più
    resistenti.
  • Si manifesta quasi esclusivamente in compiti di
    rievocazione libera, mentre la prestazione
    dellanziano nelle prove di rievocazione cued, di
    riconoscimento e di priming risulta spesso
    sovrapponibile a quella del giovane.
  • Nellambito della memoria a breve termine,
    riguarda solo i compiti di working memory, nei
    quali linformazione deve essere mantenuta
    presente e attiva mentre vengono svolte altre
    operazioni mentali.
  • Interessa prevalentemente la fase di ritenzione
    del materiale appreso (aumentata rapidità di
    oblio), in maniera minore quella di rievocazione.

44
PROFILO COGNITIVO NELLINVECCHIAMENTO
  • Il linguaggio
  • A partire dai 70 anni, però, si osserva un
    peggioramento in compiti linguistici di tipo
    diverso dai precedenti, in particolare sia nella
    piena comprensione e organizzazione di discorsi
    complessi che nella fluenza verbale.
  • Le abilità visuo-spaziali.
  • I deficit visuo-spaziali puri nellanziano
    normale sono tardivi e lievi si evidenziano a
    partire dai 70-80 anni.

45
  • La Valutazione
  • Neuropsicologica
  • Test di Screening
  • Approfondimento diagnostico

46
Come valutare la memoria
  • Memoria a breve termine (di lavoro) verbale
    ripetizione
  • di stringhe di numeri (normale72) dura meno
    di 30
  • sec.
  • Memoria a breve termine visiva riproduzione di
    una
  • sequenza di punti disposti su un piano (test di
    corsi)
  • Memoria episodica verbale breve racconto
  • apprendimento coppie di parole orientamento
  • Memoria episodica visiva riproduzione di disegni
  • precedentemente copiati
  • Memoria semantica denominazione oggetti
    produzione
  • di elenchi di parole test dei sinomini

47
MINI-MENTAL STATE EXAMINATION (3 fogli)
  • ORIENTAMENTO (10 punti) totale____
  • Il paziente sa riferire
  • anno ? mese ? giorno ? giorno settimana ?
    stagione
  • Il paziente sa riferire dove si trova
  • Stato ? provincia ?città ?luogo ?piano
  • REGISTRAZIONE (3 punti) totale____
  • Annunciare al paziente che si farà un test di
    memoria
  • Adesso le dirò il nome di tre oggetti. Lei dovrà
    ripeterli dopo di me.
  • In caso di errore, ripetere finchè il paziente no
    li ha imparati (max 6 volte)
  • Casa ?pane ?gatto Tentativi n. ___________
  • ATTENZIONE E CALCOLO (5 punti)
  • Fare entrambe le prove ed assegnare il migliore
    tra i due punteggi ottenuti.
  • Chiedere al paziente di sottrarre 7 da 100 per
    cinque volte (93, 86, 79, 72, 65).
  • ___ ___ ___ ___ ___
  • Ora le dirò una parola e le chiederò di
    ripeterla lettera per lettera allindietro
  • La parola è CARNE (E, N, R, A, C,
  • ___ ___ ___ ___ ___

48
MINI-MENTAL STATE EXAMINATION continuazione
  • RIEVOCAZIONE (3 punti) totale____
  • Quali erano i nomi dei tre oggetti che le ho
    chiesto di ricordare?
  • ?casa ?pane ?gatto
  • LINGUAGGIO (9 punti) totale____
  • Che cosè questo ? ?una matita ?un orologio
  • Ripeta questa frase dopo di mè ?tigre contro
    tigre
  • Invitare il paziente ad eseguire correttamente i
    seguenti ordini
  • ?prenda il foglio con la mano destra ?lo
    pieghi a metà
  • ?lo butti a terra
  • Legga quello che cè scritto qui e lo
    faccia ?CHIUDA GLI OCCHI
  • Scriva una frase qualsiasi che le viene in
    mente ?(soggetto e verbo)
  • Copi questo disegno ?
  • PUNTEGGIO PARZIALE______

49
MINI-MENTAL STATE EXAMINATION ultima parte
  • Coefficienti di aggiustamento del MMSE per classi
    di età e livelli di educazione

65-69 anni 70-74 anni 75-79 anni 80-84 anni gt85 anni
Scolarità 0-4 anni 0.4 0.7 1.0 1.5 2.2
Scolarità 5-7 anni - 1.1 - 0.7 - 0.3 0.4 1.4
Scolarità 8-12 anni - 2.0 - 1.6 - 1.0 - 0.3 0.8
Scolarità 13-17 anni - 2.8 - 2.3 - 1.7 - 0.9 0.3
  • Livello di collaborazione del paziente
  • Buona ? Scarsa ? Assente
  • PUTEGGIO TOTALE__________________
  • E necessaria una valutazione specialistica
    neuropsicologica SI ? NO ?
  • Data ___________ Il medico-legale esaminatore
    ___________________

50
I DISTURBI DELLA MEMORIA NON SONO PREPONDERANTI
NELLA DEMENZA VASCOLARE! E INDICATO ESPLORARE
LE FUNZIONI ESECUTIVE, IL SOLO MSE NON BASTA!
51
(No Transcript)
52
Patogenesi nella malattia di Alzheimer
  • Fattori genetici
  • mutazioni APP
  • presenilina 1 2
  • Neuropatologia
  • Depositi di beta-amiloide
  • Gomitoli neurofibrillari
  • Perdita neuronale
  • Perdita di sinapsi
  • Fattori di rischio non modificabili
  • età
  • livello di educazione
  • sesso
  • ApoE4
  • familiarità
  • Fattori biochimici
  • infiammazione
  • radicali liberi
  • deficit di fattore di crescita nervoso (NGF)
  • deficit di estrogeni
  • Conseguenze neuropatologiche
  • deficit colinergico
  • deficit noradrenergico
  • deficit serotoninergico

53
Cause malattie dellAlzheimer
  • Iperfosforilazione
  • tau

alterazione APP e alterazione PS-1 PS-2
alterazione neurofilamenti
degradazione anomala APP
Accumulo ß-amiloide
alfa2-macroglobulina mutata accelera
deposizione sostanza amiloide
placche sinili e grovigli neurofibrillari
proteina ApoE4 processi riparativi e
rigenerativi meno efficaci
morte neuronale
54
  • Come avviene per lesame fisico, la
    valutazione
  • cognitiva anche nelle sue forme più complesse
  • (es. neuropsicologico)- non fornisce
  • necessariamente una diagnosi.
  • Questultima, infatti, rappresenta il frutto
  • dellintegrazione delle informazioni
  • anamnestiche, dellesame fisico e neurologico,
  • dei test neuropsicologici, nonché degli esami di
  • laboratorio e neuroradiologi.

55
SCALA PER LA VALUTAZIONE DELLE INSTRUMENTAL
ACTIVITY OF DAILY LIVING
  • Valuta
  • Capacità di usare il telefono
  • Fare acquisti
  • Preparazione del cibo
  • Governo della casa
  • Biancheria
  • Mezzi di trasporto
  • Responsabilità nelluso dei farmaci
  • capacità di maneggiare il denaro

56
ADL
  • ATTIVITA STRUMENTALI ATTIVITA ELEMENTARI
  • ? Utilizzare il denaro ? Vestirsi
  • Conservare gli hobbies ? Alimentarsi
  • ? Utilizzare gli oggetti domestici ? Igiene
    personale
  • Spostarsi autonomamente ? Controllo sfinterico

57
  • Per lelevata frequenza di patologie
  • che interessano il sistema nervoso
  • centrale, la valutazione delle
  • funzioni cognitive rappresenta un
  • aspetto fondamentale nellambito
  • della valutazione multidimensionale
  • dellanziano.

58
Patogenesi nella malattia di Alzheimer
  • Fattori genetici
  • mutazioni APP
  • presenilina 1 2
  • Neuropatologia
  • Depositi di beta-amiloide
  • Gomitoli neurofibrillari
  • Perdita neuronale
  • Perdita di sinapsi
  • Fattori di rischio non modificabili
  • età
  • livello di educazione
  • sesso
  • ApoE4
  • familiarità
  • Fattori biochimici
  • infiammazione
  • radicali liberi
  • deficit di fattore di crescita nervoso (NGF)
  • deficit di estrogeni
  • Conseguenze neuropatologiche
  • deficit colinergico
  • deficit noradrenergico
  • deficit serotoninergico

59
Cause malattie dellAlzheimer
  • Iperfosforilazione
  • tau

alterazione APP e alterazione PS-1 PS-2
alterazione neurofilamenti
degradazione anomala APP
Accumulo ß-amiloide
alfa2-macroglobulina mutata accelera
deposizione sostanza amiloide
placche sinili e grovigli neurofibrillari
proteina ApoE4 processi riparativi e
rigenerativi meno efficaci
morte neuronale
60
DemenzeClassificazione epidemiologica
  • Demenze frequenti
  • - Forme Degenerative (Alzheimer) 45
  • - Forme Vascolari 20
  • - Forme Miste 20
  • Demenze meno frequenti
  • - M. di Creutzfeld-Jacob
  • - M. di Binswanger
  • - Sindrome lacunare
  • - Idrocefalo Normoteso
  • - Ematoma Subdurale
  • - M. di Parkinson
  • - M. di Hungtington
  • - S. di Wernicke Korsakoff (alcoolisti)
  • - Forme post-traumatiche (pugili)

61
Classificazione delle demenze
  • Degenerative M. Alzheimer
  • Lewy Body Disease
  • Frontali (Pick, Fronto-temporali)
  • Vascolari Corticali (multi-infartuali)
  • Sottocorticali (white matter lesions,
  • infarti strategici, forme lacunari)
  • Infettive Encefalopatia spongiforme
  • Creutzfeld-Jakob
  • Altre Processi espansivi (idrocefalo normoteso,
  • ematoma subdurale, neoplasie

62
Demenze Classificazione anatomo-clinica
  • CORTICALI
  • Malattia di Alzheimer (AD)
  • - Early Onset
  • - Late Onset (SDAT)
  • Frontal lobe degeneration
  • - M. di Pick
  • - Frontal lobe dementia
  • Lewy Body Dementia
  • M. di Creutzfeld-Jacob
  • (encefalite spongiforme)
  • SOTTOCORTICALI
  • Vascolari
  • - Multi-infartuale (MID)
  • - M. di Binswanger
  • - Sindrome lacunare
  • Pat. Extrapiramidali
  • - M. di Parkinson
  • - M. di Hungtington
  • - Paralisi sopranucleare
  • progressiva
  • Idrocefalo Normoteso
  • Dermolitive
  • - Post-traumatiche
  • - Da processi espansivi
  • endocranici

ALTRE Pseudodemenze - S. depressiva - Farmaci
(anticoligenerici) Metaboliche - Ipotiroidismo,
Alcoolismo
  • ALTRE
  • Pseudodemenze
  • - S. depressiva
  • - Farmaci (anticoligenerici)
  • Metaboliche
  • - Ipotiroidismo, Alcoolismo

63
Demenze degenerative
ALZHEIMER TYPE - Early onset (AD) - Late onset
(SDAT)
NON ALZHEIMER TYPE - Fronto Temporal Lobar
Degeneration - Lewy Body Disorders with
Dementia - Creutzfeldt Jakob Disease
64
Demenze non Alzheimer Type
  • FRONTO TEMPORAL LOBAR DEGENERATION
  • - Picks Disease I
  • - Picks Disease II
  • - Fronto Temporal Dementia
  • - Progressive (non fluent) Aphasia
  • - Semantic Dementia
  • LEWY BODY DISORDERS WITH DEMENTIA
  • - Parkinsons Disease
  • - Parkinson with AD
  • - Diffuse Lewy Body Dementia
  • - Lewy Body variant with AD
  • CREUTZELDT-JAKOB DISEASE

65
(No Transcript)
66
CRITERI CLINICI (NINCDS-ADRDA) PER LA DIAGNOSI
DIMALATTIA DI ALZHEIMER(McKhann G. et al
Nerology 198434939-44
  • Malattia di al Alzheimer probabile
  • Demenza stabilita dallesame clinico e
    documentata da MMSE, dalla Blessed Dementia Scale
    o da esami simili, e con la conferma di test
    neuropsicologici.
  • Deficit di 2 o più aree cognitive.
  • Peggioramento progressivo della memoria e di
    altre funzioni cognitive.
  • Assenza di disturbi di coscienza.
  • Esordio tra i 40 e i 90 anni, più spesso dopo i
    65.
  • Assenza di patologie sistematiche o di altre
    cerebrali responsabili di deficit cognitivi e
    mnseci di tipo progressivo.
  • La diagnosi di AD probabile è supportata da
  • Deterioramento progressivo di funzioni cognitive
    specifiche quali il linguaggio (afasia), la
    gestualità (aprassia), la percezione (agnosia).
  • Compromissione delle attività quotidiane ed
    alterate caratteristiche di comportamento.
  • Familiarità positiva per analoghi disturbi,
    soprattutto se confermati neuropatologicamente.
  • Conferme strumentali di normalità dei reperti
    liquorali standard, EEG normale o aspecifico,
    come aumento dellattività lenta, atrofia
    cerebrale alla TAC con progressione documentata
    dopo ripetute osservazioni.
  • Altre caratteristiche cliniche compatibili con la
    diagnosi di AD probabile, dopo aver escluso altre
    cause di demenza
  • Plateau nella progressione della malattia
  • Sintomi associati quali depressione, insonnia
    disturbi di personalità, incontinenza sfinterica,
    reazioni verbali emotive o fisiche di tipo
    catastrofico, disturbi sessuali, calo ponderale.
  • Altre anomalie neurologiche, soprattutoo nei casi
    con malattia avanzata, comprendenti segni motori
    quali ipertono, mioclonie, disturbi della marci.
  • Crisi epilettiche in fase avanzata di malattia.
  • TAC normale per letà
  • Caratteristiche che rendono la diagnosi di AD
    probabile incerta

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CRITERI CLINICI (NINCDS-ADRDA) PER LA DIAGNOSI
DIMALATTIA DI ALZHEIMER(McKhann G. et al
Nerology 198434939-44)
  • Malattia di Alzheimer possibile
  • Sindrome demenziale in assenza di disturbi
    neurologici, psichiatrici o sistemici in grado di
    causare demenza e in presenza di variazioni
    nellesordio, nella presentazione o nel decorso
    clinico.
  • Presenza di una patologia neurologica o sistemica
    concomintante sufficiente a produrre demenza, ma
    considerata la vera causa della demenza.
    (coesistono altre patologie oltre la dementigena)
  • Dovrebbe essere utilizzata nella ricerca quando
    un deficit cognitivo isolato, progressivo e
    grave, sia evidenziabile in assenza di altre
    cause identificabilli.
  • Malattia di Alzheimer certa
  • Presenza dei criteri clinici per la diagnosi si
    AD probabile ed evidenza neuropatologica
    autoptica.

68
Reserch criteria for the diagnosis of Alzheimerr
diseaserevising the NINCDS-ADRDA criteria
  • Lancet Neurology 2007

69
Criteri diagnostici per Malattia Alzheimer
  • Malattia di Alzheimer probabile criterio
    fondamentale (A) e uno o più criteri di supporto
    (B,C,D o E)
  • Criterio fondamentale
  • Presenza di deficit mnesico significativo
  • Graduale e progressive disturbo di memoria
    riportato dal paziente dai familiari da almeno 6
    mesi.
  • Evidenzia oggettiva di disturbo mnesico tramite
    batterie testistiche (deficit di memoria che non
    migliorano significativamente dopo cueing)
  • Il deficit mnesico può essere isolato o associate
    a deficit di altri domini cognitivi.

70
Criteri diagnostici per Malattia Alzheimer
  • Criteri di supporto
  • Presenza di atrofia temporale mesiale.
  • Atrofia ippocampale, della corteccia
    entorinale, dellamigdala dimostrante con
    Risonaza Magnetica dellencefalo e misurata
    attraverso un visual rating qualitativo o
    attraverso misure volumetriche quantitative
    posizionando regioni dinteresse. Tali procedure
    devono poter essere comparate con una popolazione
    di pari età ben caratterizzata.

71
Criteri diagnostici per Malattia Alzheimer
  • C. Alterazione di marcatori biologici
    liquorali.
  • Riduzione della concentrazione di Abeta
    1-42, aumento dei livelli di proteina Tau
    o phopsho-Tau o la combinazione di queste.
  • Dovranno essere inclusi in un prossimo
    futuro eventuali altri marcatori che
    dimostreranno elevata sensibilità e specificità.

72
Criteri diagnostici per Malattia Alzheimer
  • D. Pattern ipometabolico tramite Tomografia
    ad Emissione di Positroni (PET).
  • Ridotto metabolismo di glucosio a livello
    temporo-parietale bilateralmente.
  • Dovranno essere considerati, dopo validazione,
    altri ligandi, quali il Pittsburg compound B o il
    FDDNP.
  • E. Dimostrazione di una mutazione causativa
    di Malattia di Alzheimer.

73
Criteri diagnostici per Malattia Alzheimer
  • Criteri di esclusione
  • La storia (esordio improvviso, comparsa precoce
    di disturbi dellandatura, epilessia, disturbi
    comportamentali precoci).
  • Caratteristiche cliniche (disturbi neurologico
    focale, quale emiparesi, deficit sensitivo,
    deficit campimetrico, precoce sindrome
    extrapiramidale).
  • Altre patologie sufficientemente severe da poter
    essere responsabili dei deficit mnesici e del
    decadimento cognitivo (Demenza non-Alzheimer,
    Depressione Maggiore, patologia cerebrovascolare,
    alterazioni metaboliche che necessitano di
    indagini specifiche, Risonanza Magnetica
    cerebrale FLAIR o pesata in T2 che evidenzia
    patologia infettiva o vascolare a carico del lobo
    temporale mesiale.

74
Criteri diagnostici per Malattia Alzheimer
  • Criteri per Malattia di Alzheimer definita.
  • Evidenzia sia clinica che patologica
    (istopatologia o biopsia cerebrale) di Malattia
    di Alzheimer, secondo i criteri NIA-Reagan tutte
    e due le evidenze devono essere presenti.
  • Evidenzia sia clinica che genetica
    (mutazioni a carico del cromosoma 1, 14, o 21) di
    Malattia di Alzheimer tutte e due le evidenze
    devono essere presenti.

75
Criteri generali raccomandati per la diagnosi di declino cognitivo lieve (MCI)
Non normale, non demente (non soddisfa i criteri del DSM IV, ICD 10 per la diagnosi di demenza)
Declino cognitivo - Declino riferito dal paziente e/o da una persona a lui vicina riscontro di deficit oggettivo/i in specifici ambiti cognitivi o tramite test neuropsicologici adeguati e/o Evidenzia nel tempo di declino significativo in test cognitivi oggettivi
Attività di base della vita quotidiana conservate / minimo declino alle funzioni strumentali complesse.
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Variabilità delle presentazioni cliniche nel
declino cognitivo lieve e possibili multiple
eziologie
Presentazioni cliniche MCI Amnesico MCI Multidom
inio MCI a dominio singolo non mnesico
  • Eziologie possibili
  • Degenerativa
  • Vascolare
  • Metabolica
  • Traumatica
  • Psichiatrica
  • Altre

77
Processo di classificazione del MCI
Disturbo cognitivo soggetto
Livello cognitivo non normale per età. Non
demente. Declino cognitivo. Attività funzionali
sostanzialmente preservate
Declino Cognitivo Lieve (MCI)
Deficit di memoria?
SI
NO
Coinvolta solo la memoria?
Coinvolti più di un dominio?
SI
NO
SI
NO
MCI amnestico
MCI amnestico mutidominio
MCI multidominio non-amnesico
MCI a dom. singolo non-amnesico
78
  • La memoria procedurale coinvolge centri
  • extraippocampali gangli della base,
  • cervelletto e corteccia sensoriale.

79
Le funzioni mnesiche (IV)Memoria
dichiarativaComprende ricordi che vengono
rievocaticonsapevolmente
  • Memoria dichiarativa episodica
  • Riguarda il ricordo di eventi con
  • una loro connotazione spazio-
  • temporale e si caratterizza per il
  • riferimento autobiografico
  • Memoria dichiarativa semantica
  • E il ricordo delle cosiddette
  • conoscenze enciclopediche
  • (storiche, matematiche,
  • linguistiche ecc.) acquisite in ambito
    scolastico, familiare e sociale, prive di una
  • connotazione spazio-temporale

80
  • La memoria episodica ha una durata da
  • minuti, ad anni ed immagazzina informazioni
  • correlate al cosa, dove, quando.
  • Il complesso ippocampale ha una funzione
  • critica per la memoria episodica. Laccumulo
  • di nuove info si accompagna a modificazioni
  • sinaptiche in questa sede. In seconda battuta
  • le info si trasferiscono nella neocorteccia.

81
  • Le funzioni della memoria includono
  • -Registrazione (codificazione o
  • acquisizione)
  • -Ritenzione (immagazzinamento)
  • -Stabilizzazione (consolidamento)
  • -Recupero (decodificazione o richiamo)
  • processi coscienti

82
  • - Codificazione ? complesso
  • ippocampale e lobi frontali
  • - Recupero ? lobi frontali

83
  • Idrocefalo normomeso (NPH)
  • Ogni giorno, i plessi corioidei, costituiti dalle
    cellule ependimali che rivestono le pareti
    ventricolari producono per filtrazione
    approssimativamente 500 ml di liquor. Dopo aver
    liberamente circolato allinterno dei ventricoli,
    esso fluisce dai forami di Magendie e Luschka
    nello spazio subarancnoideo, raccogliendo in
    parte nelle cisterne della base e ricoprendo gli
    emisferi cerebrali, il cervelletto e il midollo
    spinale.

84
Possibili cause di idrocefalo normoteso
nellanziano
  • Emorragia subaracnoidea post-traumatica
  • Meningiti
  • Infarti cerebrali
  • Tumori
  • Interventi chirugici in fossa cranica posteriore
  • SIADH
  • Morbo di Paget del cranio
  • Mucopolisaccaridosi delle meningi
  • Acondroplasia

85
  • Difficoltà nella deambulazione, che appare
    rallenata, a base allargata e a piccoli passi.
    Può insorgere mesi o anni prima rispetto agli
    altri sintomi. Andatura magnetica durante il
    cammino i piedi vengono sollevati di poco dal
    pavimento e tendono ad essere trascinati. Si
    associano iperreflessia ed ipertonia a livello
    degli arti inferiori, in assenza di debolezza
    muscolare i incoordinazione.
  • Questo tipo di marcia, che mima in qualche
    aspetto quella del parkinsoniano (bradicinesia,
    esitazione nelliniziare a deambulare, difficoltà
    a girarsi), può essere definita come aprassia
    dellandatura, per sottolineare lincapacità a
    compiere movimenti familiari e decisi in assenza
    di paralisi o altri disturbi sensitivo-motori e
    le difficoltà ad adattare la postura durante il
    cammino.
  • Le fibre del fascio motorio corticospinale
    destinato agli arti inferiori passano più vicine
    a i ventricoli laterali, prima di raggiungere la
    capsula interna ciò spiega perché i disturbi
    dellandatura siano generalmente i primi a
    comparire ed i primi a risolversi dopo un
    intervento di derivazione liquorale.

86
  • Decadimento cognitivo graduale, fluttuante è
    caratterizzato da disturbi attentivi, difficoltà
    a ricordare gli eventi, difficoltà a pianificare,
    bradifrenia (slow thinking). Si tratta di una
    demenza sottocorticale, o meglio,
    fronto-sottocorticale, lentamente progressiva
    (meni rapidamente rispetto a quella di tipo
    Alzheimer), di grado medio severo, che tende
    dapprima a coinvolgere la vigilanza e solo negli
    stadi terminali procura completa inerzia motoria
    e verbale. Non sono presenti afasia, agnosia o
    deficit di lato.
  • Disturbi urinari insorgono generalmente mesi o
    anni più tardi rispetto a quelli dellandatura i
    pazienti riferiscono pollachiuria, nicturia, ma
    soprattutto urgenza minzionale, che si accompagna
    negli stadi terminali a franca disinibizione.
    Questi disturbi potrebbero essere dovuti
    inizialmente al coinvolgimento delle fibre
    sacrali del fascio corticospinale
    successivamente sono da imputare anche alla
    demenza.

87
(No Transcript)
88
The criteria for the clinical diagnosis
of probable vascular dementia include all of the
following
89
1. Dementia defined by cognittive decline from a
  • previously higher level of functioning and
    manifested by
  • Impairment of memory and of two or more cognitive
  • domains (orientation, attention, language,
    visuospatial
  • functions, executive functions, motor control,
    and praxis),
  • preferably established by clinical examination
    and
  • documented by neuropsychological testing
    deficits should be
  • severe enough to interfere with activities of
    living no due
  • to physical effects of stroke alone.



90
  • Cerebrovascula disease, defined by the presence
    of focal
  • signs on neurologic examination, such as
    hemiparesis, lower
  • facial weakness, Babinski sign, sensory deficit,
    hemianopia, and
  • Dysarthria consistent with stroke (with or
    without history of stroke),
  • and
  • evidence of relevant CVD by brain imaging (CT or
    MRI) including
  • Multiple large-vessel infacts or a single
    strategically placed infarct
  • (angular gyrus, thalamus, basal forebrain, or PCA
    or ACA
  • territories), as well as multiple basal ganglia
    and white matter
  • lacunes or extensive periventricular white matter
    lesions, or
  • combinations thereof.

91
(No Transcript)
92
  • 3. A relation between the above two disorders,
  • manifested or inferred by the presence of one or
  • more of the following
  • Onset of dementia within 3 months following a
  • recognized stroke
  • (b) abrupt deterioration in cognitive functions
    or
  • fluctuating, stepwise progression of cognitive
  • deficits.

93
Clinical features consistent with the diagnosis
of probable vascular dementia include the
following (a) Early oresence of a gait
disturbance (small step gait or marche a petits
pas, or magnetic, apraxic-ataxic or parkinsonian
gait) (b) history of unsteadiness and frequent,
unprovoked falls (c) early urinary frequency,
urgency, and other urinary symptoms not explained
by urology disease (d) pseudobulbar palsy
and (e) personality and mod changes, abulia,
depression, emational Incontinence, or other
subcortical deficits including psychomotor retardt
ion and abnorma executive function.
94
Clinical diagnosis of possible vascular
dementia may be made in the presence of demntia
with focal neurologic signs in patients in whom
brain imaging studies to confirm definite CVD
are missing or in the absence of clear
temporal relationship between dementia and
stroke or in patients with subtle onset and
variable course (plateau or improvement) of
cognitive deficits and evidence of relevant CVD.
95
CRITER CLINICI (NINDS-AIREN) PER LA DIAGNOSI
DEMENZA VASCOLARE (Roman GC et al, Neurology
199343250)
  • Demenza vascolare probabile
  • 1. Demenza declino cognitivo rispetto a un
    precedente livello funzionale più elevato,
    caratterizzato da alterazione della memoria e di
    due o più funzioni corticali superiori che
    comprendono l'orientamento, l'attenzione, le
    capacità linguistico-verbali, le abilità
    visuo-spaziali, il calcolo, le funzioni
    esecutive, il controllo motorio, la prassia,
    l'astrazione, e le capacità di giudizio. I
    deficit devono essere gravi abbastanza da
    compromettere le attività della vita quotidiana,
    non tenendo conto di quelli causati dalle
    conseguenze motorie dell'ictus. Vanno esclusi i
    pazienti con disturbi della coscienza, delirio,
    psicosi, grave afasia, o alterazioni
    sensitivo-motorie che possano precludere una
    corretta esecuzione dei test neuropsicologici.
    Non devono inoltre essere presenti altre
    patologie cerebrali o sistemiche in grado di
    produrre una sindrome demenziale.
  • 2. Cerebrovasculopatia presenza di segni
    neurologici focali compatibili con una diagnosi
    di ischemia cerebrale e dall'evidenza
    neuroradiologica di lesioni cerebrali di origine
    vascolare (infarti multipli da occlusione di
    grossi vasi, singoli infarti strategici del giro
    angolare, del talamo, della base del tronco
    encefalico, dei territori della cerebrale
    anteriore o posteriore, lacune ischemiche della
    sostanza bianca sottocorticale, leucoaraiosi
    periventricolare).
  • 3. Correlazione temporale tra demenza e
    cerebrovasculopatia insorgenza di demenza nei
    tre mesi successivi alla diagnosi di ictus,
    oppure storia di esordio brusco e andamento a
    scalino del deficit cognitivo.
  • Criteri aggiuntivi presenza precoce di disturbi
    dell'andatura storia d'instabilità e cadute
    frequenti pollachiuria, impellenza alla minzione
    e altri sintomi urinari non attribuibili a
    malattie urologiche paralisi pseudobulbare
    modificazioni della personalità e dell'umore con
    abulia, depressione, incontinenza emotiva
    alterazioni di natura sottocorticale quali
    ritardo psicomotorio, anormalità delle funzioni
    esecutive.

96
CRITERI CLINICI (NINDS-AIREN) PER LA DIAGNOSI
DIDEMENZA VASCOLARE(Roman GC et al, Neurology
199343250)
  • Demenza vascolare possibile
  • Demenza
  • 2. Cerebrovasculopatia
  • 3. Assenza del criterio temporale tra demenza e
    cerebrovasculopatia oppure nessuna evidenza alla
    TC o RM di lesioni cerebrali ischemiche oppure
    insorgenza subdola e decorso variabile (plateau o
    miglioramenti) della demenza.
  • Demenza vascolare certa
  • Dimostrazione autoptica in soggetto con diagnosi
    clinica di demenza vascolare probabile.

97
CRITERI CLINICI (NINDS-AIREN) PER LA DIAGNOSI
DIDEMENZA VASCOLARE(Roman GC et al, Neurology
199343250)
  • Diagnosi differenziale condizioni che presentano
    alterazioni all'imaging cerebrale caratterizzate
    da lesioni diffuse o focali della sostanza bianca
  • Leucoencefalopatia senile
  • Leucodistrofia con insufficiente mielinizzazione
  • Adrenoleucodistrofia, distrofia a cellule
    globoidi, leucodistrofia metacromatica
  • Disordini emodinamici
  • Encefalopatia ipertensiva
  • Emorragia subaracnoidea
  • Malformazioni arterovenose
  • Angiopatia amiloide cerebrale
  • Trombosi venosa cerebrale
  • Policitemia
  • Edema cerebrale
  • Infarto recente, trauma, metastasi
  • Idrocefalo
  • Ostruttivo, idrocefalo normoteso
  • Irradiazione cerebrale
  • Encefaliti

98
(No Transcript)
99
  • La malattia delle piccole arterie e arteriole
    che penetrano nella corteccia e raggiungono le
    strutture sottostanti della sostanza bianca e dei
    nuclei della base rappresenta circa 1/3 degli
    stroke.
  • La malattia dei piccoli vasi include
    larteriosclerosi (danneggiamento o ispessimento
    della parete arteriolare, nota anche con il
    termine fibroialinosi o lipoialinosi) e
    langiopatia amilidea cerebrale (deposizione del
    peptide ß- amiloide nella parete vasale)

100
Magnitudo del problema
  • Negli studi clinici, la proporzione di demenza
    vascolare causata da malattia dei piccoli vasi
    varia dal 35 al 65.
  • Infarti lacunari sono riscontrabili nel10/30
    degli stroke sintomatici, con una prevalenza
    nella popolazione generale del 13 per 100.000
    abitanti.
  • Il Cardiovascular Health Study ha evidenziato la
    presenza di almeno una lacuna allo studio RMN in
    circa un quarto dei 3660 partecipanti con età
    superiore ai 65 anni. La maggior parte delle
    lacune (90) risultano clinicamente silenti.
  • Le alterazioni a carico della sostanza bianca
    sono presenti in circa il 20 della popolazione
    anziana. La loro presenza è associata alletà
    avanzata, ipertensione arteriosa, malattie
    cardiovascolari, ipotensione ortostatica, fumo e
    basso livello socio-culurale.
  • I disturbi cognitivi e la difficoltà alla
    deambulazione sono in relazione diretta con
    lestensione delle lesioni.

101
Ipertensione e declino cognitivo ruolo della
sostanza bianca.
  • Valori elevati di pressione arteriosa causano
    ialinizzazione della parete vascolare
  • La ialinizzazione associata ad episodi di
    ipotensione può portare ad ipoperfusione e
    ischemia in aree cerebrali più vulnerabili, in
    particolare la sostanza bianca profonda.
  • La conseguente demielinizzazione può generare
    alterazioni dei circuiti cortico-sottocorticali
    con conseguente declino cognitivo e demenza

102
Fisiopatologia
Hypertension
Arteriolosclerosis
Occlusion
Hypoperfusion
Complete infarct
Incomplete infarct
White matter signal hyperintensities
Lacune
Lacunar state
Binswangers disease
Roman, 2002
103
Fisiopatologia
  • Lo stato lacunare e le lesioni della sostanza
    bianca frequentemente coesistono. Non è
    infrequente, inoltre, la presenza di malattia
    cerebrovascolare sia dei piccoli che dei grandi
    vasi. In circa metà dei casi di VC microinfarti
    corticali e dei gangli della base coesistono,
    anche se non rilevabili alla RMN.
  • I meccanismi coinvolti nelle alterazioni della
    microcircolazione cerebrale comprendono fattori
    emorreologici, aumentano della resistenza al
    flusso, ridotta autoregolazione, alterazioni
    endoteliali e della barriera emato-encefalica e
    dilatazione degli spazi perivenricolari.
  • Leffetto combinato genera ipoperfusione e
    infarti incompleti della sostanza bianca.

104
CRITERI CLINICI PER LA DIAGNOSI DI DEMENZA
VASCOLARE SOTTOCORTICALE(Erkinjuntti T. et al, J
Neural Transm Suppl, 20005923-30) 30)
  • I criteri per la diagnosi clinica della demenza
    vascolare sottocorticale includono tutti i
    seguenti
  • 1. SINDROME COGNITIVA che include entrambi i
    seguenti
  • -sindrome disesecutiva deterioramento nella
    formulazione di obiettivi, nella iniziazione,
    pianificazione, organizzazione, performance di
    azione, esecuzione, cambiamento e mantenimento
    della risposta, astrazione
  • -deficit di memoria (potrebbe essere lieve)
    rievocazione deteriorata, riconoscimento
    relativamente intatto, amnesia meno grave,
    beneficio dai suggerimenti che indicano declino
    da un precedente più elevato livello di
    funzionamento, e che interferiscono con complesse
    (esecutive) attività occupazionali e sociali, non
    dovuto agli effetti fisici della sola malattia
    cerebrovascolare.
  • 2. MALATTIA CEREBROVASCOLARE che include
  • -evidenza di rilevante malattia cerebrovascolare
    attraverso l'imaging cerebrale (lesione sfumata o
    leucoaraiosialmeno un infarto lacunare)
  • -presenza o storia di segni neurologici come
    evidenza per una malattia cerebrovascolare come
    emiparesi, paralisi facciale centrale, segno di
    Babinski, deficit sensitivi, disartria,
    alterazioni della deambulazione, segni
    extrapiramidali compatibili con lesioni cerebrali
    sottocorticali.

105
Clinica della demenza vascolaresottocorticale
(SIVD)
  • Rallentamento psicomotorio (alterazioni del
    linguaggio, apatia, disturbi di memoria).
  • Nel setting neurologici, segni neurologici focali
    sono riscontrati maggiormente nei setting
    psichiatrici prevalgono i disturbi
    comportamentali, nei setting geriatrici prevale
    la ripercussione dei disturbi comportamentali sui
    familiari (Pantoni, 2003).
  • Alterazioni delle funzioni esecutive, secondaria
    allinteruzione dei circuiti prefrontali-sotocorti
    cali da lacune a livello dello striato, globo
    pallido, talamo o da alterazioni della sostanza
    bianca a livello del giro cingolato ateriore,
    gangli basali o proiezioni di talamo-corticali.

106
Correralazione fralesione ischemiche e demenza
  • La severità della demenza nella patologia
    vascolare sottocorticale dipende maggiormente dal
    grado di atrofia ippocampale e cerebrale rispetto
    alla severità della sostanza bianca.
  • Esiste una relazione diretta fra atrofia
    cerebrale e lesioni a carico della sostanza
    bianca.
  • Lipoperfusione, le alterazioni metaboliche e la
    concomitanza con la malattia di Alzheimer
    costituiscono possibili spiegazioni del fenomeno.

107
(No Transcript)
108
I DISTURBI DELLA MEMORIA NON SONO PREPONDERANTI
NELLA DEMENZA VASCOLARE! E INDICATO ESPLORARE
LE FUNZIONI ESECUTIVE, IL SOLO MSE NON BASTA!
109
(No Transcript)
110
Funzioni esecutive
  • Le funzioni esecutive sono capacità metacognitive
    che controllano le funzioni corticali strumentali
    necessarie per lesecuzione di azioni
    finalistiche. Esse possono essere sinteticamente
    definite come linsieme dei processi mentali
    messi in atto nellintervallo tra uno stimolo
    esogeno o endogeno e la risposta.
  • Controllano e coordinano le funzioni cognitive
    strumentali.
  • Permettono di
  • - reagire a nuove situazioni
  • - pianificare e applicare nuove strategie
  • - inibire stimoli irrilevanti
  • - controllare prestazioni
  • - aggiustare risposte future via feed-basck
  • Le principali componenti sono
  • - memoria di lavoro e memoria prospettica
  • - consapevolezza di sé
  • - ideazione, iniziativa e mantenimento

111
Criteri diagnostici
112
Criteri diagnostici(2)
113
(No Transcript)
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Conclusioni
  • Fino al 95 dei casi di demenza in fase iniziale
    non vengono diagnosticati dal medico di medicina
    generale (Gifford Cummings, 1999)
  • Esistono barriere alla diagnosi precoce
  • - il paziente spesso nega, minimizza o è
    completamente inconsapevole dei sintomi
  • - una valutazione geriatrica multidimensionale di
    screening risulta dispendiosa in termini di tempo
    e non adeguatamente incentivata dal SSN
  • - esiste ancora la convinzione che un certo grado
    di deterioramento sia fisiologico con
    linvecchiamento
  • - convinzione che la demenza sia una patologia
    non curabile
  • - ruolo del geriatra è sempre più fare da
    raccordo con gli altri specialisti.

115
Clinical assessment
  • Detailed history (from the patient and an
    informant)
  • Full mental-state examinations
  • Full cognitive examinations
  • Full physical (including neurological)
    examinations
  • McKeith et al. Lancet Neurology 2004

116
Revised criteria for the clinical diagnosis
ofdementia with Lewy bodies (DLB)
117
CRITERI CLINICI PER LA DIAGNOSI DI DEMENZA A
CORPI DILEWY(McKeith IG et al, Neurology 1999
Sep 2253(5)902 -5)
  • 1. La caratteristica chiave necessaria per la
    formulazione della diagnosi di demenza con corpi
    di Lewy è la presenza di un decadimento cognitivo
    di entità sufficiente per interferire con le
    normali occupazioni lavorative o sociali. Il
    disturbo di memoria preminente e persistente può
    non essere presente nelle fasi iniziali ma di
    solito compare con la progressione della
    malattia. Particolarmente spiccati sono di solito
    disturbi di attenzione, delle abilità
    frontali-sottocorticali e visuospaziali
  • 2. Due delle seguenti caratteristiche centrali
    della malattia sono indispensabili per la
    formulazione della diagnosi di demenza con corpi
    di Lewy probabile, e una sola caratteristica per
    quella di demenza con corpi di Lewy possibile
  • -fluttuazioni della cognitività con importanti
    variazioni di attenzione e stato di coscienza
  • -allucinazioni visive ricorrenti, tipicamente
    strutturate e dettagliate
  • -caratteristiche motorie di parkinsonismo
  • 3. Caratteristiche che supportano la diagnosi,
    anche se non necessariamente presenti, sono
  • -cadute ripetute
  • -sincopi
  • -episodi transitori di perdita di coscienza
  • -esagerata sensibilità ai neurolettici (sviluppo
    di parkinsonismo con minime dosi)
  • -deliri strutturati
  • -allucinazioni non visive
  • -disturbi del sonno REM
  • -sintomi depressivi
  • 4. La diagnosi di demenza con corpi di Lewy è
    meno probabile se vi è evidenza di
  • -malattia cerebrovascolare, come segni
    neurologici focali o dimostrata con neuroimaging
  • -qualunque altra malattia somatica o cerebrale
    sufficiente per spiegare il quadro clinico

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Revised criteria for the clinica diagnosis of
dementia with Lewy bodies (DLB)
  • Central feature (essential for a diagnosis of
    possible or probable DLB)
  • - Dementia defined as progressuve cognitive
    decline of sufficient magnitude to interfere with
    norma social or occupational function.
  • - Prominent or persistent memory impairment may
    not necessarily occur in the early stages but is
    usually evident with progression.
  • - Deficit on tests of attention, executive
    function, and visuospatial ability may be
    especially prominent.
  • I. McKeith et al. Neurology 2005

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Revised criteria for the clinica diagnosis of
dementia with Lewy bodies (DLB)
  • Central feature (essential for a diagnosis of
    possible or probable DLB)
  • - Dementia defined as progressive cognitive
    decline of sufficient magnitude to interfere with
    normal social occupationl function.
  • - Prominent or persisten memory impairment may
    not necessarily occur in the early stager but in
    usually evident with progression.
  • - Deficits on tests of attention, excutive
    function, and visuospatial may be especially
    prominent.
  • Core feature (two core feature are sufficient for
    a diagnosis of probable DLB, one for possible
    DLB)
  • - Fluctuating cognition with pronounced
    variations in attention and alertness
  • - Recurrent visual hallucinations that are
    typically well formed and detailed
  • - Spontaneous features of pakinsonism
  • I. McKeith et al. Neurology 2005

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Revised critetia for the clinical diagnosis
ofdementia with Lewy bodies (DLB)
  • Suggestive features (if one or more of these is
    present in the presence of one or more core
    features, a diagnosis of probable DLB can be
    made. In the absence of any core features, one
    or more suggestive features in sufficient for
    possibile DLB. Probalble DLB should not be
    diagnosed on the basis of suggestive features
    alone.)
  • - REM sleep behavior disorder
  • - Severe neuroleptic sensitivity
  • - Low dopomine transponter uptake in basal
    ganglia demonstrated by SPECT or PET imaging.
  • I. McKeith et al. Neurology 2005

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Revised critetia for the clinical diagnosis
ofdementia with Lewy bodies (DLB)
  • Supportive features (commonly present but not
    proven to have diagnostic specificity)
  • - Repeated falls and syncope
  • - Trnsient, unexplained loss of consciousness
  • - Severe autonomic dysfunction,e.g., orthostatic
    hypotension, urinary incontinence
  • - Hallucinations in other modalities
  • - Systematized delusions
  • - Depression
  • - Relative preservation of medial temporal lobe
    structures on CT/MRI scan
  • - Generalized low uptake on SPECT/PET
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