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Teoria dell

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Title: Diapositiva 1 Author: Antonio Last modified by: Antonio Created Date: 2/9/2005 9:03:37 AM Document presentation format: Presentazione su schermo – PowerPoint PPT presentation

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Title: Teoria dell


1
Teoria dellOrganizzazione
  • .. Non cè niente di più pratico di una buona
    teoria..

2
Il percorso
  • Cogliere in progress aspetti strutturali,
    processuali e culturali, delle organizzazioni
    produttive, il passato del presente e il presente
    del futuro delle organizzazioni, con particolare
    attenzione alle relazioni storiche
    organizzazione/società e individuo/organizzazione

3
Le domande che ci poniamo sullorganizzazione
  • Che cosè?
  • Come è fatta?
  • Come si è sviluppata?
  • Come funziona?
  • Come è stata interpretata?
  • Comè il suo contesto?
  • Come è cambiata?
  • Come si partecipa?
  • Come si gestisce?

4
LOrganizzazione
  • Etimologia
  • Definizione
  • Funzioni
  • Origini
  • Diffusione
  • Centralità
  • Tipologie
  • Struttura
  • Processi
  • Separatezza
  • Interazione

5
Etimologia
  • Organon strumento
  • Ergon prestazione

6
La struttura di una organizzazione
  • La struttura fisica
  • La tecnologia
  • La struttura sociale
  • Le finalità
  • I partecipanti
  • Lambiente
  • La cultura

7
La macrostruttura dellorganizzazione
  • Nucleo operativo
  • Vertice strategico
  • Linea intermedia
  • Tecnostruttura
  • Staff

8
Modelli di organizzazione (e tendenze evolutive)
  • Struttura semplice
  • Struttura funzionale
  • Organizzazione meccanica
  • Organizzazione divisionale
  • Organizzazione professionale
  • Organizzazione adhocratica
  • Modello per obiettivo (Dpo)
  • Modello per progetto
  • Network o rete
  • Organizzazioni minimali

9
I processi, nei meccanismi di coordinamento
dellorganizzazione (H. Mintzberg)
  • Supervisione diretta (controllo)
  • Standardizzazione del lavoro (compiti)
  • Standardizzazione delloutput (risultato/prodotto)
  • Standardizzazione capacità (input)
  • Adattamento reciproco (comunicazione/interazione)

10
Il valore della teoria organizzativa
  • ..a questo proposito è significativo quanto
    scrive M. J. Hatch a proposito del valore della
    teoria ..conoscere le teorie dellorganizzazione
    vi aiuterà a capire come funzionano le
    organizzazioni.. se siete in grado di fare
    questo, allora siete in grado di contribuire in
    modo significativo allo sviluppo di qualunque
    organizzazione voi facciate parte..

11
Paradigmi teorici della Sociologia
dellorganizzazione
  • Lapproccio classico e il prevalere delle
    strutture
  • Lemergere di processi e soggetti
  • La scoperta dellambiente e le teorie contingenti
  • I motivazionalisti, la crescita e lapprendimento
    organizzativo
  • Pluralità e varietà delle forme organizzative
  • Lapproccio morbido, cultura, senso e simboli
  • Lirrompere del mercato
  • Le specie organizzative, evoluzione e storia
  • Teorie neoistituzionaliste e la legittimazione
    istituzionale
  • Scenari futuri, organizzazioni minimali e
    comunità professionali

12
Principali codici teorici
  • Struttura
  • Processi
  • Soggetti
  • Ambiente
  • Crescita
  • Pluralità
  • Cultura
  • Mercato
  • Specie
  • Legittimità

13
Levoluzione delle prospettive storico-teoriche
dellorganizzazione (Scott)
  • Sistema razionale
  • Sistema naturale
  • Sistema aperto
  • Finalità/
  • Formalizzazione
  • Informalità/
  • Sopravvivenza
  • Incertezza ambiente/
  • Interessi coalizioni/
  • Strategie soggetti

14
Le prospettive teorico- metaforiche
dellorganizzazione (M. J. Hatch, rielaborata)
Prospettiva Metafora Immagine organizzazione Immagine manager
Periodo classico Macchina Costruita per uno scopo Ingegnere
Moderna Organismo Sopravvivenza e adattamento ambientale Dirigente
Simbolico- interpretativa Cultura Schema di significati condivisi Simbolo
Post-moderna Collage Collage conoscenze e interpretazioni Artista
15
Principali teorie (successione storica)
Direzione scientifica 1910/30
Scuola amministrativa
Scuola burocratica
Relazioni umane 1930/40
Dinamiche di gruppo 1940/60
Struttural/funzionalismo
Relazioni industriali 1950
Scuola tecnologica 1950/60
Scuola socio-tecnica
Scuola storica 1960
16
Principali teorie (successione storica)
Teoria delle decisioni 1950/70
Ordine negoziale 1960/70
Analisi interorganizzativa 1970
Plurirazionalità
Apprendimento organizzativo
Economia organizzativa 1970/80
Ecologia delle popolazioni
Scuola neo-istituzionale
Approccio culturale
Cognitivismo organizzativo
Analisi longitudinale 1980
17
Lapproccio strutturale
  • ..TUTTA LA NOSTRA VITA E PERCORSA
    SOTTERRANEAMENTE DA COMPITI GIA ASSEGNATI LE
    COINCIDENZE NON ESISTONO..

  • J.B. Ballard

18
La scuola classica
  • LOsl (Taylor)
  • La burocrazia (Weber)
  • La teoria della direzione amministrativa (Fayol)

19
Concetti di sintesi del taylorismo
  • Osl maggiore rendimento maggiore benessere
  • MTM studio scientifico dei metodi di
    lavorazione
  • One best way soluzione ottimale
  • Scientificità legittimazione

20
La teoria burocratica, analisi del potere
  • Il potere
  • Legale, razionale e universalistico
  • Forma amministrativa corrispondente
  • Apparato burocratico

21
Caratteristiche della burocrazia nella versione
tipico-ideale di Weber
  • Fedeltà di ufficio (al ruolo formale
    dellorganizzazione)
  • Competenza disciplinata (compiti specializzati e
    formalizzati)
  • Gerarchia degli uffici (rigido sistema di
    subordinazione)
  • Preparazione specializzata (corso di studi
    predeterminato)
  • Concorsi pubblici (accesso e carriere regolate
    con criteri universalistici)
  • Sviluppo di una carriera (sullarco della vita
    attiva)
  • Attività a tempo pieno (professione continuativa)
  • Segreto dufficio (separazione vita
    dufficio/vita privata)
  • Stipendio monetario fisso (con lamministrazione
    che stipendia i dipendenti)
  • Non possesso degli strumenti del proprio lavoro
    (in dotazione dellamministrazione)

22
Il contributo di Fayol alla teoria della
Direzione amministrativa
  • Con lanalisi dellefficienza dellorganizzazione
    nelle procedure di management
  • Basato sulla centralità della funzione e dei
    principi di direzione
  • Livello alto di razionalizzazione aziendale
    complementare ai contributi dellOsl e della
    teoria burocratica

23
Comune radice strutturale, analitica e
progettuale della scuola classica
  • Comune periodo storico di sviluppo
    dellorganizzazione (primi decenni del 900)
  • Metafora della macchina (sistema razionale e
    chiuso)
  • Le organizzazioni strumenti intenzionali (per
    obiettivi specifici)
  • Ricerca dellefficienza
  • Sistematicamente progettata (e implementabile)
  • Primato degli aspetti formali
  • Ricerca (e adozione) di soluzioni universali
  • Scienza base (e metodologia) operativa (di
    legittimazione) della direzione (management)

24
Lemergere di processi e soggetti
  • ..SIA CREATIVO... PENSI AD ALTRI MODI IN CUI LE
    REGOLE POSSANO ESSERE AGGIRATE.. 
  • O. Scott Card

25
Relazioni umane, tabella di sintesi
  • Il fattore umano, irrazionale, limita la
    produzione
  • La tecnologia è sempre più complessa
  • Lantropologia è sempre più complessa
  • Il fattore umano è sempre più funzionale al
    processo lavorativo
  • Il fattore umano può essere utilizzato per
    lefficienza produttiva
  • Leconomicismo del primo taylorismo non è più
    praticabile
  • Lintegrazione deve essere anche sociale
  • La civiltà industriale è anomica
  • Limpresa può proporsi come listituzione
    reintegratrice

26
Il ruolo dei soggetti e dei processi nelle
organizzazioni
  • Barnard
  • Simon
  • Roy e Burawoy
  • Crozier
  • Cooperazione e partecipazione
  • Decisione e razionalità limitata
  • i giochi di produzione (o making out)
  • Superamento storico della burocrazia e strategie
    dei soggetti

27
Chester Barnard, e il tema della partecipazione
organizzativa
  • .. IL FINE DELLORGANIZZAZIONE NON HA ALCUN
    SIGNIFICATO PER LINDIVIDUO.. CIÒ CHE HA
    SIGNIFICATO PER LUI È LA RELAZIONE FRA LUI E
    LORGANIZZAZIONE.. QUALI SACRIFICI GLI IMPONE..
    QUALI BENEFICI GLI ASSICURA..

28
La parabola del masso di Chester Barnard
  • ..Un masso ostruisce il cammino di un uomo, se
    luomo non ce la fa a smuovere il masso deve
    attendere che altri uomini condividano il suo
    cammino, oppure mobilitare altri uomini allo
    scopo di liberare la strada, ricompensandoli a
    tal fine..

29
Chester Barnard, lorganizzazione tra
cooperazione e partecipazione
  • Distinzione e negoziazione della personalità
    individuale con la personalità organizzativa
  • Con la stessa partecipazione organizzativa dei
    soggetti frutto di una (loro) valutazione
    costi/benefici, derivante dal rapporto
    contributi/incentivi e allargata al concetto di
    membro cooperatore
  • Mentre la solvibilità economica
    dellorganizzazione è connessa sia agli effetti
    moltiplicativi del coefficiente cooperativo, che
    agli aspetti morali e simbolici delle transazioni
    organizzative
  • Le funzioni del dirigente corrispondono alla
    gestione o governo del rapporto tra contributi e
    incentivi, con lobiettivo di espandere la
    disponibilità dei dipendenti misurata in termini
    di area di indifferenza

30
Il tema teorico fondamentale di Chester Barnard
  • La separazione o disgiunzione tra fini
    dellorganizzazione e
  • moventi e bisogni
  • individuali

31
Modello di relazioni organizzazione/individuo
(secondo Barnard)
  • Continue transazioni tra contributi e incentivi,
    ossia tra soggetto e organizzazione

32
Un modello di efficacia e di efficienza
organizzativa (secondo Barnard)
  • Efficienza soddisfazione individuale o
    equilibrio contributi/benefici membro cooperatore
  • Efficacia raggiungimento dei fini organizzativi
    attraverso il coordinamento delle risorse

33
La condizione di membro cooperatore
dellorganizzazione (secondo Barnard)
  • ..qualsiasi categoria di membri che a qualsiasi
    titolo instaurano con il sistema cooperativo un
    rapporto di transazione tra i contributi dati e
    gli incentivi ricevuti.. dipendenti, manager,
    azionisti, clienti, fornitori..

34
Barnard e il ruolo (storico) del management
  • Governo di preferenze soggettive, nei vincoli di
    risorse e scopi organizzativi, per ampliare
    larea di disponibilità (o area di indifferenza)
    del membro cooperatore

35
Barnard e la teoria dellautorità (del
management)
  • Chiarezza nella formalizzazione e comunicazione
  • Non può esserci contrasto tra la disposizione e i
    fini dellorganizzazione
  • Non può esserci contrasto tra la disposizione e
    gli interessi (legittimi) degli individui
  • La disposizione deve poter essere eseguita

36
Tabella riassuntiva del sistema cooperativo di
Barnard
  • L'organizzazione supera i limiti individuali
  • L'organizzazione è un sistema cooperativo 
  • Fondazione etica del management (e
    dellorganizzazione)
  • Struttura sociale tricotomica dell'organizzazione
    (Proprietà/direzione/dipendenti) 
  • Separazione (concettuale) tra organizzazione e
    partecipante 
  • Il legame tra organizzazione e partecipante le
    transazioni contributi/incentivi 
  • Definizione di efficienza equilibrio
    contributi/incentivi 
  • Definizione di efficacia raggiungimento dei fini
    organizzativi 
  • Il ruolo del management si misura sulla capacità
    di costruire un'organizzazione efficace ed
    efficiente 
  • La funzione degli incentivi non
    materiali (aspetti simbolici)
  • La natura dell'autorità e l'obiettivo
    (manageriale) di estendere l'area di indifferenza

37
Conclusioni
  • Lazienda è il risultato di contributi
    differenziati ma paritari
  • La stessa azienda è una realtà separata dai
    dipendenti
  • (conseguentemente) le due realtà vanno
    opportunamente costruite e gestite
  • Il management (separato dalla proprietà) ha
    questo compito

38
La scoperta dellambiente
  • ..NON SOLO, DUNQUE, LO STRUMENTO CONFERISCE
    ALL'UOMO LA POSSIBILITÀ DI AGIRE SUL MONDO
    ESTERNO.. MA GLI FORNISCE ANCHE..DEI CONCETTI, DI
    CUI LA SUA INTELLIGENZA SI SERVE PER COGLIERE IL
    MONDO ESTERNO, PER CONCEPIRLO..

  • L.J. Prieto

39
Il rapporto con lambiente, il primo
istituzionalismo di Philip Selznick
  • .. propter vitam, vitae perdere causam..
  • Le interazioni e influenze ambientali e
    istituzionali, sempre potenzialmente distorsive
    rispetto alle finalità organizzative originarie,
    fanno delle organizzazioni dei sistemi
    tendenzialmente adattivi, spesso finalizzati alla
    loro sopravvivenza

40
Le teorie contingenti
  • Contrapposte al progressivo declino della scuola
    classica e ai suoi principi universali di
    organizzazione
  • Alla continua ricerca della configurazione
    strategica più efficace ed efficiente,
    coerentemente alla situazione ambientale esterna
    e alle variabili organizzative interne
  • Per cui alla fine la one best way dei classici,
    unica via ottimale, è sostituita dallo one best
    fit o unico adattamento ottimale dei
    contingentisti

41
Le configurazioni organizzative (H. Mintzberg)
  • La struttura semplice
  • La burocrazia meccanica
  • Lorganizzazione divisionale
  • La burocrazia professionale
  • Ladhocrazia

42
La crescita e lapprendimento organizzativo
  • .. E' UNA PROPRIETÀ INERENTE ALL'INTELLIGENZA
    QUELLA DI SAPER USCIRE DAL COMPITO CHE STA
    SVOLGENDO PER OSSERVARE CIÒ CHE HA FATTO.. ..
    L'INTELLIGENZA È SEMPRE IN CERCA DI REGOLARITÀ E
    SPESSO LE TROVA..
  • D. R. Hoftadter

43
I motivazionalisti
  • Il nucleo del ragionamento e le finalità dei
    teorici della crescita della personalità
  • Il soggetto cresce nel lavoro
  • Lorganizzazione classica del lavoro non fa
    crescere
  • Le organizzazioni per svilupparsi necessitano di
    personalità realizzate

44
Maslow, la scala dei bisogni umani e delle
organizzazioni che li realizzano
  • Fisiologico o di sopravvivenza
  • Sicurezza nel lungo periodo
  • Sociale o ambiente istituzionale
  • Ego o status
  • Autorealizzazione o dimensione psicologica
  • Struttura semplice
  • Burocrazia meccanica
  • Burocrazia professionale
  • Adhocrazia

45
Pluralità e varietà delle forme organizzative
  • ..QUEL CHE ERA CERTO ERA LINARRESTABILITÀ DEL
    PROGETTO..
  • G. DI COSTANZO, IL
    PROGETTO

46
La transizione dal fordismo al postfordismo o
toyotismo
  • Produzione snella
  • Just in time
  • Officina minima
  • Cooperazione
  • Qualità totale
  • Osl
  • Just in case
  • Officina grassa
  • Relazioni conflittuali
  • Controlli di qualità

47
Approccio morbido, cultura, senso e simboli
  • ... pensate a questo.. il mondo non si offre a
    noi direttamente..di mezzo vi è la descrizione
    del mondo. Propriamente, quindi, noi siamo sempre
    a un passo di distanza e la nostra esperienza del
    mondo è sempre un ricordo dell'esperienza..
  • C. Castaneda

48
Il paradigma culturale (nellanalisi
organizzativa) tra soggetto e oggetto
  • Approccio organizzativo culturalista o
    strutturale
  • Approccio organizzativo interpretazionista o
    soggettivo
  • Culture organizzative soggettivamente
    interpretate
  • Culture organizzative soggettivamente costruite
  • Laccumulazione e sedimentazione culturale
    (Schein)
  • Il cognitivismo (Weick)
  • La diversità e la gestione ideologica (Martin e
    Kunda)
  • Il costruzionismo sociale (Giddens e Barley)

49
Edgar Schein e gli assunti culturali, tipologie e
livelli
  • Gli artefatti o dimensioni tangibili delle
    strutture e processi organizzativi
  • I valori espliciti o i discorsi manifesti
  • Gli assunti di base o i valori di fondo
    dellorganizzazione
  • Tecnologia, architettura, gerghi tecnici o
    sociali, rituali
  • La cultura aziendale in senso stretto
  • Motivazioni profonde (spesso inespresse)

50
Karl Weick e il suo soggettivismo radicale
  • .. Lorganizzazione dipinge il proprio
    scenario.. lo osserva con il binocolo e cerca di
    trovare un sentiero nel paesaggio..
  • .. perché il mondo esterno non è un sogno ma ha
    il senso che noi gli attribuiamo..

51
Il cognitivismo organizzativo di Karl Weick
  • Il conferimento di senso (o sensemaking)
  • Lambiente attivato (o enactment)
  • Lorganizzare (o organizing)
  • Perché sono i soggetti che conferiscono senso ai
    loro flussi di esperienza nelle culture
    organizzative esito dei processi cognitivi
  • Mentre lambiente, interno/esterno
    allorganizzazione, è attivato come scenario di
    senso attribuito dai soggetti
  • Nellazione dellorganizzare contrapposta al
    concetto classico e statico di organizzazione

52
Lirrompere del mercato
  • ..Questo è dunque luomo contrattuale.. che
    attraverso le transazioni regola il proprio stare
    al mondo..

  • Margherita Turvani

53
I nuovi confini dellanalisi organizzativa
  • Lorganizzazione
  • Burocrazia
  • Rete o forme intermedie
  • Mercato
  • Gerarchia di governo
  • Joint venture o franchising
  • Transazione o contratti

54
Organizzare corrisponde a..
  • Produrre allinterno
  • Comprare sul mercato esterno
  • To make
  • To buy

55
Lorganizzazione ha due costi
  • I costi di produzione
  • I costi di transazione
  • Dei processi di trasformazione tecnica
  • I costi di gestione dei contratti

56
I presupposti teorici
  • Lopportunismo
  • La razionalità limitata
  • Imperfezione dei mercati
  • Incompletezza dei contratti

57
Comprare o produrre ?
  • Costi di transazione ?
  • Costi di produzione ?

58
Le condizioni di scelta
  • Il mercato (to buy)
  • Tecnologia generica
  • Transazioni poco frequenti
  • La produzione (to make)
  • Tecnologia specifica
  • Transazioni continue

59
Le popolazioni organizzative
  • .. Sono le organizzazioni che generano altre
    organizzazioni..
  • ..Il livello di esperienza organizzativa di una
    popolazione è il maggiore determinante della loro
    capacità di formare nuove organizzazioni..
  • Stinchcombe

60
Analisi storica o evolutiva dei nuovi confini
organizzativi, le specie
  • Approccio selettivo alle tipologie organizzative
    nel loro rapporto con le risorse (capitali,
    tecnologie e clienti) allinterno delle nicchie
    ambientali
  • Ragioni della nascita, persistenza e declino di
    insiemi omogenei di organizzazioni
  • I processi fondativi e il tema dellonere della
    novità (o liability of newness)
  • Periodi storici, con relative caratteristiche, e
    attivazione delle specie o spurs, con funzioni e
    struttura specifiche
  • Periodi storici e imprinting della specie, come
    residualità o funzionalità e persistenza delle
    caratteristiche
  • Modello competitivo, caratterizzato da selezione
    e innovazione, specializzazione e
    differenziazione organizzativa
  • Il concetto di isomorfismo organizzativo
    competitivo, esito della ricerca delle
    caratteristiche strutturali e funzionali più
    efficaci/efficienti

61
Teorie neoistituzionali e la legittimazione
istituzionale
  • ..perché le organizzazioni come autonomo oggetto
    di studio tendono a confondersi e a sparire nella
    rete della società..
  • Silvia Gherardi

62
La transizione dallistituzionalismo al
neoistituzionalismo
  • Da..come avviene che le organizzazioni
    modificano gli scopi originari per cui sono
    sorte..?
  • A..per quale ragione organizzazioni dello stesso
    tipo sono tutte così simili tra loro..?
  • Istituzionalismo
  • Neo-istituzionalismo

63
Loggetto dellanalisi neoistituzionalista
  • Le organizzazioni operano in contesti altamente
    istituzionalizzati che interagiscono con gli
    assetti organizzativi, sempre inseriti o
    embedded in un sistema di relazioni sociali e
    culturali
  • Il tema della legittimazione istituzionale, e del
    potere, come schema di riferimento o template
    della progettazione organizzativa
  • Lunità di analisi è rappresentata dal campo
    organizzativo o network produttivo allargato alle
    componenti istituzionali
  • Lisomorfismo istituzionale o imitativo, con i
    relativi processi di convergenza degli assetti
    organizzativi alla ricerca di risorse di
    legittimazione
  • I miti razionali o la pratica sociale delle
    organizzazioni di conformarsi ai reticoli
    normativi e quadri istituzionali di riferimento,
    oltre ogni verifica o valutazione razionalistica
    delleffettiva efficacia/efficienza della
    razionalità istituzionale

64
Organizzazioni minimali e carriere senza confini
  • Organizzazioni professionali minime, senza
    gerarchia e con assetti interni/esterni
    variabili, raggruppate in settori,
    prevalentemente dei servizi e tecnologicamente
    avanzati, e riconducibili alla metafora della
    sfera, contrapposta, storicamente allimmagine
    piramidale classica, della gerarchia, e
    post-burocratica, dellorganizzazione piatta
  • Sostenute dalle comunità occupazionali
    professionali, specialisti con elevate competenze
    tecniche, gestionali e relazionali o di governo
    di processi organizzativi autopropulsivi e
    innovativi, collegati ad obiettivi o progetti
  • Con linversione della relazione storica
    soggetto/organizzazione, che vede il passaggio
    della organizzazione da luogo, anche
    conflittuale, di crescita economica, tecnologica
    e professionale dei soggetti stessi, ad
    espressione dello sviluppo delle professionalità
    e competenze individuali organizzate nelle
    comunità professionali ed istituzionali di
    appartenenza
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