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Il Diritto nella Storia

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Title: Il Diritto nella Storia Author: Nino Rebaudo Last modified by: Nino Created Date: 1/16/2004 10:39:58 AM Document presentation format: Presentazione su schermo – PowerPoint PPT presentation

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Title: Il Diritto nella Storia


1
Il Diritto nella Storia
  • Prof. Nino Rebaudo

2
Le organizzazioni primitive
  • Clan gruppo chiuso di persone legate da
    interessi reciproci o vincoli di discendenza da
    un comune antenato (matriarcale, patriarcale o
    totemico).
  • Totem oggetto naturale, più spesso animali, a
    cui gli appartenenti a determinati gruppi umani
    ritengono di essere uniti da legami magici o
    religiosi o di discendenza e che venerano.
  • Tabù si trattava del divieto di assumere
    determinati comportamenti o del comando di non
    compiere alcune azioni che avrebbero provocato
    una contaminazione di tutta la comunità.
  • Tribù gruppo sociale e politico i cui membri
    hanno unorigine comune e parlano lo stesso
    dialetto.
  • Orda selvaggia raggruppamento sociale nel quale
    listituto familiare e lorganizzazione sociale
    sono ancora molto vaghi.

3
I Babilonesi e il Codice di Hammurabi
  • Il nome di Hammurabi è legato a una raccolta di
    282 leggi che ha una notevole importanza, perché
    fornisce informazioni preziose sul diritto del
    tempo.
  • Oggi questo documento è conservato a Parigi nel
    Museo del Louvre si tratta di una stele a
    caratteri cuneiformi che è stata ritrovata nella
    città di Susa agli inizi del Novecento

4
Contenuto del Codice di Hammurabi
  • Dalla decifrazione del documento sono emerse
    numerose regole di diritto penale e disposizioni
    relative ai rapporti tra i proprietari, alla
    famiglia, alle vendite, alle associazioni
    commerciali, ecc., un vero e proprio compendio
    della tradizione giuridica babilonese.
  • Il codice è anche una testimonianza di una
    coscienza morale e di un senso di giustizia molto
    avanzato per quei tempi così remoti.

5
I fondamenti del Codice di Hammurabi
  • Legge del taglione
  • Pena di morte anche per i reati meno gravi
  • Irrilevanza della responsabilità personale

6
La civiltà egizia
  • La società egiziana era ordinata in senso
    piramidale ma, a differenza della mesopotamica,
    in Egitto la distinzione in classi era rigida. Al
    vertice della piramide vi era il faraone, simbolo
    dellEgitto, capo dellesercito, legislatore e
    sommo sacerdote un sovrano assoluto, considerato
    di origine divina e un dio lui stesso (teocrazia)
    e, come tale, adorato dai suoi sudditi.
  • Proprio perché il faraone esercitava il potere
    per mezzo di norme ritenute di origine divina, da
    lui dipendevano lesistenza dello Stato e del
    popolo.

7
Forma di governo
  • Forma di governo nellantico Egitto

MONARCHIA
Assoluta
Teocratica
Ereditaria
8
Lorganizzazione politico - amministrativa
  • Il faraone era affiancato da due grandi
    personalità
  • Il primo ministro (visir), un giudice scelto dal
    sovrano stesso e responsabile dellapparato
    amministrativo
  • Un grande sacerdote, che era allo stesso tempo
    consigliere del faraone e capo della casta
    sacerdotale e occupava un ruolo centrale non solo
    nella vita religiosa, ma anche in quella politica
    e culturale.
  • In una posizione di minor prestigio si trovavano
    i militari gli ufficiali erano egiziani, mentre
    i soldati erano prevalentemente mercenari.

9
Organizzazione politico - amministrativa
  • Lorganizzazione politico amministrativa
    nellantico Egitto

Governo centrale
Amministrazione periferica
Corte del faraone
Due viceré
Faraone
Governatori delle province
Consiglio dei dieci
Gran visir
Gran sacerdote
10
Il papiro e il diritto internazionale
  • Diversi aspetti della storia dellEgitto ci sono
    pervenuti dai papiri, particolari fogli usati
    dagli scriba, da cui è stato possibile
    individuare gli usi, le conoscenze scientifiche,
    i rapporti con gli altri popoli. Luso del papiro
    infatti, ha reso più facili le relazioni
    internazionali tra Stati diversi è grazie a
    questo particolare foglio pieghevole e
    facilmente trasportabile che le comunicazioni
    sono diventate più facili e ha avuto origine il
    primo nucleo del futuro diritto internazionale. I
    messaggi trasportati con celerità dai corrieri
    hanno assunto un linguaggio diverso
    (diplomatico), si sono diffuse le prime regole
    comuni relative ai trattati e, poco alla volta, è
    nata la diplomazia.

11
La civiltà micenea
  • La civiltà micenea era caratterizzata da tanti
    piccoli Stati (Micene, Tirinto, Argo, Pilo, ecc.)
    a capo dei quali vi era un sovrano che viveva in
    un palazzo, protetto da mura e costruito su
    unaltura (acropoli città alta) era circondato
    dai nobili che appartenevano alle famiglie più
    potenti per ricchezza e valore e si consideravano
    non dei veri e propri sudditi, ma suoi pari. Il
    re si riteneva investito della propria autorità
    direttamente dagli dei e saliva al trono per
    diritto ereditario era supremo sacerdote,
    amministrava la giustizia e comandava lesercito
    in guerra.

12
La nascita della polis
  • Agli elementi di divisione (natura del
    territorio, diversità di stirpi, rivalità tra
    popoli diversi) che in passato avevano ostacolato
    la formazione di uno stato unitario, intorno
    allVIII sec. A.C. se ne aggiungono altri
    (rivoluzione agraria, crescita demografica,
    colonizzazione) che favoriscono la formazione di
    città-stato (polis). Questo nuovo organismo
    politico ha origine nellAsia minore a opera dei
    coloni greci che, trovandosi in un paese
    straniero, sentono la necessità di difendersi
    così organizzano le loro comunità in luoghi
    elevati e protetti da fortificazioni. I coloni
    erano per lo più o artigiani e mercanti
    insoddisfatti, o piccoli contadini, che per
    timore di cadere nella schiavitù per debiti
    preferivano emigrare. Fin dallinizio le colonie
    danno origine a un sistema politico-sociale più
    equo che poi influenzerà anche la città madre.

13
La struttura della polis
  • I centri vitali della polis erano lantica
    acropoli, il tempio e lagorà. I membri della
    polis partecipano attivamente alla vita della
    città
  • Nellagorà, la piazza sede del mercato, si
    trattavano gli affari e si tenevano le assemblee
    per decidere sui problemi comuni
  • Sullacropoli aveva sede il governo e vi si
    trovava anche il tempio, luogo dincontro per le
    cerimonie religiose.

14
Struttura della polis
Parte alta della città dove si trovava anche il
tempio della divinità protettrice
Acropoli
Fulcro attorno al quale si sviluppano
Piazza del mercato dove il popolo si riuniva
anche in assemblea
Agorà
La polis
Rivoluzione agraria
Motivi della nascita
Crescita demografica
Colonizzazione
Necessità di una nuova organizzazione del potere
15
Il passaggio alla Timocrazia e alla Tirannide
  • Tra il VII e il VI sec. a.C. dallaristocrazia si
    passa alla timocrazia (governo della ricchezza)
    caratterizzata dalla partecipazione al governo
    della polis di cittadini che dispongono di una
    ricchezza fondiaria. I contrasti civili, però,
    sono continui e il popolo, cui è richiesto solo
    di ubbidire, rimanendo escluso dal potere, spesso
    si ribella provocando disordini. In alcuni casi
    lintroduzione della codificazione scritta da
    parte del governo aristocratico borghese
    consente di contenere almeno in parte i
    conflitti.
  • In diverse poleis, invece, le lotte civili tra
    chi detiene il potere e coloro che ne sono
    esclusi portano alla tirannide, una forma di
    governo caratterizzata dalla concentrazione del
    potere in una sola persona. I tiranni sono
    individui abili, ambiziosi e audaci che, facendo
    leva sul malcontento del popolo, prendono il
    potere, eliminano qualunque opposizione e
    governano a loro arbitrio, soffocando ogni
    libertà.

16
Il passaggio alla democrazia
  • Il desiderio del popolo di partecipare al governo
    della città in alcune poleis determina la nascita
    di repubbliche democratiche
  • La sovranità non era più concentrata in poche
    persone, ma apparteneva a tutti i politai (membri
    della polis)
  • Per partecipare alla vita (amministrativa e
    militare) della polis era indispensabile la
    qualifica di polites

17
Democrazia
La libertà più elevata è la libertà di parola
Diritto dei politei di parlare liberamente
nellassemblea
Civiltà Libertà
18
Il governo nella polis
Potere legislativo
La partecipazione dei cittadini alla vita della
polis
Assemblee popolari
Tramite
Potere giudiziario
Consiglio degli anziani
19
Le due poleis più importanti Sparta e Atene
  • Tra le diverse poleis, Sparta e Atene, hanno
    assunto unimportanza particolare non solo perché
    sono state le più potenti, ma anche perché
    rappresentano ciascuna il simbolo di due sistemi
    di governo diversi, imitati dalle altre poleis
    chi preferiva un regime oligarchico si ispirava a
    Sparta chi, invece, prediligeva istituzioni
    democratiche aveva come riferimento Atene. Mentre
    Sparta ha mantenuto per anni una forma di governo
    rigidamente aristocratica, ad Atene si sono
    succedute nel tempo tutte le forme istituzionali,
    dalla monarchia allordinamento democratico.

20
SPARTA
La classe sociale dominante (proprietari
terrieri), aveva pieni diritti civili e politici
e si dedicava allattività militare
Spartiati
La struttura sociale a Sparta
Perieci
Privi dei diritti politici e esclusi dalle
cariche pubbliche, godevano dei diritti civili e
potevano esercitare qualsiasi attività
Iloti
Trattati come schiavi, non godono di alcun
diritto e sono costretti a lavorare la terra
degli Spartiati, cui assegnano la maggior parte
del raccolto
21
LA COSTITUZIONE DI LICURGO
  • La vita dello Stato si basava sulla costituzione
    di Licurgo che sarebbe stato ispirato
    dalloracolo di Apollo.
  • Al vertice dello Stato vi erano due re, la cui
    carica passava al primo figlio nato dopolo
    lelevazione al trono del genitore. I re
    presiedevano i riti religiosi ed erano a capo
    della gherusia (Consiglio degli anziani) e
    amministravano la giustizia. Ai geronti spettava
    il potere legislativo e il potere giudiziario per
    i crimini più gravi (tradimento, infamia, ecc.)
    per i quali erano previste le condanne a morte o
    lesilio. Tutti gli Spartiati che avevano
    compiuto 30 anni facevano parte dellapella,
    lassemblea popolare cui spettavano diversi
    compiti eleggeva i geronti e i magistrati,
    approvava o respingeva le leggi, decideva sulle
    controversie per la successione al trono,
    conferiva la cittadinanza in casi eccezionali.
  • Il potere esecutivo spettava agli éfori
    (sorveglianti). Gli éfori assumono poteri di
    controllo anche sulla gherusia e diventano i veri
    e propri capi dello Stato. Gli éfori potevano
    condannare alla prigione o ad ammende chiunque,
    anche i re.

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ATENE
La classe sociale dominante (proprietari
terrieri) godevano dei diritti civili e politici
EUPATRIDI
La struttura sociale di Atene
I plebei ricchi godevano soltanto dei diritti
civili
DEMIURGI
I plebei poveri che rischiavano la schiavitù per
debiti
GEOMORI
23
LA LEGISLAZIONE DI DRACONE
Una pena diversa per lomicidio volontario
(morte) e per quello involontario (esilio)
I presupposti della legge penale di Dracone
Chi era accusato di omicidio poteva essere punito
solo dopo che la sua colpa era stata accertata
con un pubblico processo
Lomicidio non veniva punito nel caso di
omicidio legittimo (es. legittima difesa)
24
LA COSTITUZIONE DI SOLONE
Potere consultivo
Eleggeva la bulè
Ecclesia
Eleggeva gli arconti
Preparava argomenti da discutere e proposte da
votare nellecclesia
Bulè
Gli organi dello Stato e le relative competenze
secondo la costituzione di Solone
Nominava i membri dellareopago
Eleggeva i membri delleliea
Areopago e arconti
Poteri politici
Eliea
Potere giudiziario
25
LETA DI PERICLE
  • Dopo Clistene si susseguono anni di guerre e
    soltanto con Pericle (460-430 a.C.) si torna a
    parlare di riforme sociali.
  • Pericle è il massimo esponente della democrazia
    ateniese e mira a rafforzare la componente
    popolare allinterno delle istituzioni
    ridimensionando le funzioni dellareopago
    (competente solo per i delitti di sangue),
    potenziando i poteri degli organi democratici
    (ecclesia, bulè, eliea) e attribuendo un compenso
    a tutti i cittadini che ricoprono cariche
    pubbliche. Proprio questo provvedimento rende
    effettiva la partecipazione di tutti i cittadini
    al governo della cosa pubblica e verrà poi
    ripreso dalla Costituzione italiana (art. 69)
    segnando il passaggio allo Stato democratico.
  • Ad Atene però la democrazia e luguaglianza non
    erano generalizzate erano applicate soltanto
    allinterno della polis e nei confronti dei
    cittadini maschi. Le donne, gli stranieri e gli
    schiavi erano esclusi dalla vita politica.
  • Tra laltro, secondo una legge del 451 a.C., era
    cittadino soltanto chi discendeva da genitori
    ateniesi, perciò su una popolazione di circa 300
    mila persone potevano accedere allecclesia in 40
    mila.

26
SCHEMA DELLETA DI PERICLE
Il diritto di parola nelle assemblee e nei
tribunali era riconosciuto a tutti i cittadini
I presupposti del sistema democratico ateniese
Tutti i cittadini avevano pari diritti giuridici
27
ROMA NELLETA MONARCHICA
  • In origine a Roma la struttura sociale era molto
    semplice la base era rappresentata dalla familia
    (famiglia) patriarcale, a capo della quale era il
    padre (pater familias) con potestà illimitata su
    tutti i componenti del nucleo familiare.
  • Più famiglie, legate da parentela, interessi
    economici, politici, ecc. costituivano la gens
    (gente) e linsieme delle gentes formava il
    popolo.

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IL DIRITTO DI FAMIGLIA
  • Si fanno risalire al primo re (Romolo)
    lintroduzione del matrimonio monogamico, la
    punizione delladulterio e il divorzio che poteva
    essere richiesto solo dal marito infatti sarebbe
    più opportuno definirlo ripudio.
  • Era consentito ricorrere al divorzio soltanto per
    adulterio della moglie (se il marito rinunciava
    al diritto di ucciderla), per sottrazione delle
    chiavi della cantina (era vietato consumare il
    vino che vi era custodito) e per aborto procurato
    senza il consenso del marito.

29
LE CLASSI SOCIALI
  • I patrizi discendenti delle più antiche
    famiglie, erano gli unici ad avere la proprietà
    della terra, il possesso dellagro pubblico e
    laccesso alle cariche pubbliche (magistrati,
    senatori, sacerdoti).
  • I plebei erano sia coloro che non avevano alcuna
    proprietà fondiaria perché non erano riusciti a
    mantenersela, sia chi si era trapiantato a Roma
    dalle città vinte. Potevano esercitare qualsiasi
    attività (agricola, pastorale, artigianale) ma
    erano esclusi dalla vita politica e dalla
    proprietà terriera.
  • I clienti erano i plebei che si appoggiavano a
    un patrizio cui offrivano servigi e ricevevano in
    cambio il mantenimento e la protezione.
  • Gli schiavi erano privi di qualsiasi diritto e
    considerati come cose potevano essere uccisi e
    venduti, ma il padrone poteva concedere loro la
    libertà (liberti)

30
LE ISTITUZIONI DURANTE IL PERIODO MONARCHICO
Comandava le truppe in guerra
Rappresentava la città davanti agli dei
I poteri fondamentali del re
Risolveva tutte le controversie private
Amministrava il patrimonio della comunità
Emanava ordinanze vincolanti (leges regiae)
Veniva consultato dal sovrano sulla politica
interna e estera
I poteri del senato
Esprimeva il suo parere sulle leggi proposte dal
re
Si pronunciava sulle decisioni dellassemblea
popolare
Eleggere i senatori e i re
Dichiarare la guerra
Le funzioni dei comizi curiati
Esercizio temporaneo del potere alla morte del re
Contribuire alla formazione dellesercito
Deliberare sulle controversie che comportavano la
pena di morte
31
Roma durante la Repubblica
  • Con la cacciata dei re (509 a.C.) per Roma inizia
    la lunga fase repubblicana.
  • Il periodo della repubblica è caratterizzato dai
    contrasti tra patrizi e plebei, che difficilmente
    riescono a trovare unintesa.
  • Nei primi anni, in seguito ad un accordo, i due
    consoli erano uno patrizio e uno plebeo, ma ben
    presto una legge emanata dagli aristocratici
    riserva ai patrizi le cariche pubbliche e il V
    secolo a.C. è caratterizzato da accesi scontri
    sociali in quanto i plebei rivendicavano una
    maggiore integrazione sociale ed economica.

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LE RIVENDICAZIONI DELLA PLEBE
Leggi scritte
Abolizione della schiavitù per debiti
Le rivendicazioni della plebe
Abolizione del divieto di matrimonio tra patrizi
e plebei
Accesso alle magistrature
33
LE ISTITUZIONI NEL PERIODO DELLA REPUBBLICA
  • I consoli erano i due magistrati che avevano il
    governo della città e godevano di pieni poteri
    venivano eletti ogni anno dai comizi centuriati
    ed esercitavano il potere collegialmente, per
    evitare che uno dei due potesse diventare
    tiranno.
  • I pretori amministravano la giustizia civile
    (praetor urbanus), rimanevano in carica un anno
    e, finché non esistevano leggi scritte, emanavano
    un editto, valido per la durata dellincarico,
    nel quale fissavano i criteri che avrebbero
    seguito per amministrare la giustizia.
  • Il senato era lunico organo permanente ed aveva
    lesercizio temporaneo del potere esecutivo in
    assenza dei consoli (fino al IV sec. a.C.,
    allorché viene nominato un magistrato speciale).
    Soltanto in caso di estrema necessità il senato,
    usando la formula Curino i consoli che lo Stato
    non abbia alcun danno, rimetteva ogni potere ai
    consoli.

34
I COMIZI CENTURIATI
  • La composizione dei comizi centuriati, istituiti
    secondo la tradizione verso la fine della
    monarchia, viene modificata in seguito a una
    nuova divisione in classi basata, non più sulla
    ricchezza fondiaria, ma espressa in denaro. In
    tal modo, la partecipazione ai comizi centuriati
    è estesa ai plebei ricchi. Si perde così la
    distinzione tra patrizi e plebei e subentra
    quella tra ricchi e poveri.

35
I POTERI DEI COMIZI CENTURIATI
Eleggevano i consoli, i censori e i pretori
Approvavano o respingevano le proposte di legge
I POTERI DEI COMIZI CENTURIATI
Collaboravano con la funzione legislativa
Decidevano in merito alla pace e alla guerra
Potevano condannare a morte i cittadini
36
LA CODIFICAZIONE DELLE NORME
  • Nel 451 a.C. i decemviri pubblicano la legge
    delle XII tavole. Le dodici tavole di bronzo
    vengono esposte nel foro perché tutti possano
    conoscere le leggi. E questa la prima
    codificazione del diritto romano, con la quale
    viene sancita luguaglianza dei cittadini davanti
    alla legge e, con lavvio della parificazione
    giuridica, viene garantita ai plebei la certezza
    del diritto.
  • Nel complesso il testo era un misto di principi
    arcaici e norme più moderne, a dimostrazione che
    la legislazione era frutto di una stratificazione
    nel tempo.

37
LE LEGGI DELLE XII TAVOLE
  • Esse abbracciano ogni campo del diritto
  • Per il diritto di famiglia viene limitata la
    potestà del pater familias.
  • Riguardo al diritto di successione viene
    riconosciuta la libertà di fare testamento e
    viene stabilito a quali parenti e in quale ordine
    doveva essere spartita leredità nel caso in cui
    il defunto non avesse lasciato il testamento.
  • Nel campo del diritto civile viene riconosciuta
    la validità del contratto sulla base di un
    semplice accordo orale e il diritto di proprietà
    del romano rispetto allo straniero.
  • Per il diritto penale vale ancora la legge del
    taglione.
  • In sostanza queste leggi erano conservatrici e
    favorevoli alle classi più abbienti.

38
LA CRISI DELLE ISTITUZIONI REPUBBLICANE
  • La vera fine della repubblica sarà segnata da un
    comandante militare (Cesare), che diventa
    console, poi dittatore a vita e accresce poco
    alla volta il suo potere facendosi attribuire
    tutte le magistrature e lappellativo di
    imperator, titolo che da allora assume il
    significato di capo supremo.
  • Una volta dittatore, Cesare concede unamnistia
    generale e provvede alla riforma delle
    istituzioni, in quanto la costituzione
    repubblicana non è adatta per limpero.

39
LE RIFORME DI CESARE
Assegnazione delle terre ai veterani e ai
cittadini poveri
Protezione del lavoro libero e della piccola
proprietà
Le riforme di Cesare
Ammissione al senato dei rappresentanti delle
province
Rafforzamento dellautorità dello Stato
nellinteresse di tutti
40
ROMA NEL PERIODO DELLIMPERO (OTTAVIANO AUGUSTO)
Consolecapo dellesecutivo
Pontefice massimocapo supremo della religione
Principe del senatoprimo fra i senatori
Le cariche dellimperatore
Proconsolecapo dellesercito
Potestà tribunizia a vitadiritto di veto
Potestà censoria
Dichiara la guerra
Costituisce e convoca il senato
Fa le leggi
I poteri dellimperatore
Nomina i magistrati
Convoca i comizi
41
LE RIFORME DI DIOCLEZIANO
Istituzione della monarchia assoluta
Riforma dellesercito
Le riforme di Diocleziano
Riforma territoriale
Riforma istituzionale (tetrarchia)
Riforma sociale
42
IL CORPUS IURIS CIVILIS
  • Limperatore doriente Giustiniano si propone di
    riorganizzare limpero, mirando anche a una
    ridefinizione e risitemazione del diritto romano.
    Nellarco di pochi anni (528-534) la legislazione
    viene coordinata e raccolta nel Corpus Iuris
    Civilis, lopera alla quale limperatore ha
    legato il suo nome (denominato anche Codice
    giustinianeo) e che costituirà un fondamento
    della giurisprudenza europea.

43
LA STRUTTURA DEL CORPUS IURIS CIVILIS
  • Il Corpus è una raccolta di diritto civile
    distinta in quattro parti
  • Il Codice vero e proprio, in dodici libri, dove
    sono raccolte le più importanti leggi imperiali
    dal II secolo in poi.
  • Il Digesto, diviso in 50 libri, contenente i
    pareri e i giudizi dei massimi giureconsulti
    delletà classica.
  • Le Istituzioni, unesposizione più contenuta del
    Codice e del Digesto a uso delle scuole, che
    costituisce uno dei primi manuali di diritto.
  • Le Novelle, comprendenti le leggi emanate da
    Giustiniano dopo la pubblicazione del Codice.

44
LIMPORTANZA DEL CORPUS IURIS CIVILIS
  • Era dai tempi delle leggi delle XII tavole (451
    a.C.) che il diritto romano (editti dei pretori,
    costituzioni imperiali, leggi, pareri dei
    giureconsulti) non era stato organizzato, ma era
    un patrimonio giuridico immenso che, grazie a
    Giustiniano, non solo viene raccolto, ma viene
    anche interpretato, corretto e arricchito.

45
DAL CORPUS IURIS CIVILIS
  • Nessuno è obbligato a difendere una causa contro
    la propria volontà.
  • Nessuno può essere forzatamente allontanato dalla
    sua casa.
  • Nessuno è punibile per le sue opinioni.
  • Delle prove è responsabile la parte che le
    presenta e non la parte che le nega.
  • Un padre non può testimoniare per un figlio, come
    neppure il figlio per il padre.
  • Nellinfliggere delle pene bisogna tener conto
    delletà e dellinesperienza del colpevole.

46
I REGNI ROMANO-BARBARICI IN EUROPA TRA IL V E VI
SECOLO
  • Tra i sovrani Longobardi assume unimportanza
    particolare Rotari (636-652), perché nel 643
    leditto che porta il suo stesso nome (Editto di
    Rotari) sancisce il passaggio per il popolo
    longobardo, dal diritto consuetudinario alla
    codificazione. NellEditto di Rotari prevale lo
    spirito del diritto germanico, anche se in gran
    parte attenuato. Il diritto longobardo è
    senzaltro più primitivo rispetto al diritto
    romano, ma questa raccolta di leggi, nonostante
    contenesse norme ingiuste e discriminanti, per
    questo popolo rappresenta un progresso poiché per
    la prima volta hanno leggi scritte e la giustizia
    spetta allo Stato e non allindividuo.
  • con lEditto di Rotari, infatti, la vendetta
    privata (faida) viene sostituita dal guidrigildo,
    un indennizzo in denaro previsto per le offese,
    le ferite, le uccisioni, ecc. e commisurato alla
    condizione sociale delloffeso.

47
IL FEUDALESIMO E LA PIRAMIDE FEUDALE
  • Così come il re si era creato una corte di
    vassalli, ogni vassallo aveva potuto istituire la
    propria, cercando la fedeltà di altri
    (valvassori) mediante la concessione di feudi
    minori. I valvassori, adottando lo stesso
    sistema, avevano trovato lappoggio di loro
    fedelissimi (valvassini). il risultato di questi
    legami è una società a struttura piramidale,
    divisa in classi e basata su privilegi e rapporti
    di gerarchia.

48
LA PIRAMIDE FEUDALE
  • In un primo tempo il vertice della piramide
    sociale è occupato dallimperatore o da uno dei
    sovrani dei tre regni in cui viene diviso
    limpero ma nel momento in cui questo si sfalda
    al vertice si può trovare un grande feudatario o
    il papa.
  • Le prime classi sociali, rappresentate dalla
    nobiltà e dallalto clero, comprendevano una
    minima parte della popolazione che era formata in
    maggioranza da uomini liberi (artigiani, piccoli
    proprietari) e da servi della gleba (contadini).
    I rapporti tra la base (liberi e servi) e il
    vertice della società feudale (signori laici ed
    ecclesiastici) erano caratterizzati dal sistema
    servile.

49
LA STRUTTURA DEL LATIFONDO E LECONOMIA CURTENSE
  • Il beneficio (feudo) poteva consistere in
    territori molto estesi (latifondo) che, proprio
    per la vastità, non potevano essere gestiti
    unitariamente. Il latifondo, infatti, veniva
    diviso in ville o curtis, da cui la denominazione
    di economia curtense.
  • La villa comprendeva tutte le terre coltivate dai
    servi sotto la direzione del signore (pars
    dominica) e i mansi (pars massericia) cioè i
    terreni concessi ai servi e agli ex piccoli
    proprietari che si erano messi sotto la direzione
    del signore.
  • Il mansardo doveva sopportare una serie di
    prestazioni lavorative, oneri ed obblighi. I
    servi erano legati alla terra in maniera più
    stretta perché la loro persona apparteneva al
    signore che poteva disporre anche della loro
    forza lavoro da qui il diritto alle corvée
    (giornate di lavoro per il signore). E proprio
    sulla base delleconomia curtense che tra il X e
    XI secolo si afferma il feudalesimo.

50
I PRESUPPOSTI GIURIDICI DEL FEUDO
IL SOVRANO O IL GRANDE FEUDATARIO
Con lomaggio prometteva obbedienza e assumeva
una serie di obblighi
Con il beneficio e linvestitura concedeva il
feudo e la protezione
IL VASSALLO, IL VALVASSORE O IL VALVASSINO
51
IL COMUNE
  • Tra la fine delllXI e linizio del XII secolo
    gli abitanti delle città, favoriti dalla crescita
    economica, si organizzano per governarsi da soli,
    così, come la corte aveva sostituito la
    villa, la città sostituisce la corte e in essa
    ha origine una nuova forma di governo il Comune.
  • I borghesi, non solo sentono la necessità di
    essere liberi di scegliere il proprio lavoro, di
    sposarsi e di disporre dei propri beni, ma anche
    di stabilire nuove regole per disciplinare le
    relazioni economiche nasce così il diritto
    commerciale.

52
LE ISTITUZIONI COMUNALI
Assemblea generale di tutti i cittadini (nobili e
borghesi)
PARLAMENTO (o Arengo)
Stabiliva le leggi (Statuto)
Eleggeva i capi (giurati, consoli)
CONSIGLIO
Eletto dal Parlamento, restava in carica un anno
e aveva il potere legislativo
CONSOLI
Da 2 a 20 erano eletti dal Parlamento ogni anno
e avevano il potere esecutivo
53
LE CLASSI SOCIALI
  • Nel Comune cè maggiore libertà, ma non esiste
    luguaglianza giuridica non tutti i cittadini
    godono dei diritti politici (donne, uomini più
    poveri) e persiste la divisione in classi con
    differenze profonde tra una classe e laltra
  • I nobili (aristocrazia), feudatari trasferiti in
    città che erano diventati imprenditori e si erano
    riuniti in associazioni di famiglia
    (consorterie).
  • Il popolo grasso (ricca borghesia), cittadini
    potenti economicamente, godevano dei diritti
    politici, ma, in un primo momento, erano esclusi
    dal governo della città (appartenevano alle
    corporazioni delle arti maggiori).
  • Il popolo minuto (media e piccola borghesia),
    escluso dalla vita pubblica (faceva parte delle
    corporazioni delle arti minori).
  • I salariati, lavoratori dipendenti che non
    potevano associarsi ed erano esclusi dalla vita
    politica.
  • I coloni, coloro che lavoravano la terra in
    affitto o a mezzadria anchessi erano esclusi
    dal governo della città.

54
DALLO STATO DEI SUDDITI A QUELLO DEI CITTADINI
LInghilterra e la prima carta costituzionale
La scoperta di nuovi mondi e i problemi della
colonizzazione
Gli Stati nazionali e le spinte democratiche
Lepoca dellassolutismo monarchico
LInghilterra, prima monarchia costituzionale
Le idee illuministiche e letà delle rivoluzioni
LEuropa e il dominio napoleonico
55
LA MONARCHIA INGLESE
  • Il regno dInghilterra, la cui origine risale al
    IX secolo dalla fusione dei due regni
    romano-barbarici degli Angli e dei Sassoni
    nellXI secolo viene assoggettato prima dai
    Danesi e poi dai Normanni. Il duca di Normandia,
    Guglielmo il Conquistatore, realizza un sistema
    feudale particolare a favore del potere regio
    pur distribuendo le terre ai vassalli, si riserva
    una proprietà maggiore di quella dei feudatari.
    In tal modo i signori inglesi avevano poteri
    sicuramente più limitati rispetto al resto
    dellEuropa feudale.

56
LA MAGNA CHARTA
  • Nonostante la solidità del potere monarchico, i
    signori feudali, nel XII secolo, contrastano
    lautorità regia e nel 1215 costringono il
    sovrano a concedere la Magna Charta Libertatum
    (Grande Carta delle Libertà), una specie di carta
    costituzionale in 65 articoli con la quale
    venivano regolati i rapporti tra il sovrano, i
    grandi feudatari (baroni), il clero e lalta
    borghesia, indicando rispettivamente le
    prerogative delluno e i privilegi degli altri.
    In tal modo il potere assoluto del re risulta
    limitato e sottoposto al controllo della classe
    dominante.
  • Nessuna imposta sarà decentrata senza il
    consenso del Comune consiglio. Per tenere il
    Comune consiglio noi (il re) convocheremo gli
    arcivescovi, i conti e i grandi baroni in un
    giorno fissato e indicheremo la causa della
    convocazioneLa Chiesa sarà libera e saranno
    rispettati i suoi diritti e i suoi
    privilegiNessun uomo libero sarà imprigionato o
    esiliato se non per giudizio legale dei suoi pari
    e secondo le leggi del paese. (Dalla Magna
    Charta)

57
LO SCHEMA DELLA MAGNA CHARTA
Nessun uomo libero poteva essere arrestato,
imprigionato o privato delle sue proprietà se non
in seguito al giudizio dei suoi pari
Limposizione di nuovi tributi doveva essere
stabilita dal Consiglio del regno
Le principali libertà della Magna Charta
Alla città di Londra e a tutte le altre città,
borghi, porti, ecc. venivano riconosciute tutte
le libertà e le libere consuetudini
La Chiesa inglese era libera, i suoi diritti
integri e le sue libertà intatte
58
LE ORIGINI DEL PARLAMENTO INGLESE
  • In origine, i componenti del Consiglio del regno,
    che prende il nome di Camera dei pari (lords),
    venivano convocati dal sovrano singolarmente. A
    partire dal 1265, per contenere i poteri
    dellaristocrazia, oltre ai baroni e agli
    ecclesiastici, tale diritto viene esteso anche a
    due cavalieri per ciascuna contea e a due
    borghesi per ogni città e viene istituita la
    Camera dei comuni, costituita appunto dalla
    nobiltà di campagna e dalla borghesia cittadina
    (uomini comuni). Nasce così il primo parlamento
    bicamerale della storia, anche se gli affari di
    maggiore importanza il re continuerà a discuterli
    solo con i baroni e singolarmente.

59
IL REGNO DI FRANCIA
  • La trasformazione della Francia in stato
    nazionale ha inizio verso la fine del X secolo,
    ma saranno necessari 300 anni per ridurre
    allobbedienza i diversi feudatari e imporre loro
    un sovrano e una legge comune.
  • Per governare un territorio tanto vasto, oltre al
    parlamento di Parigi, organo supremo della
    giustizia regia, vengono istituiti il Consiglio
    del re e la Corte dei Conti. Entrambi questi
    organi, con funzioni amministrative, sono gestiti
    da dipendenti statali appartenenti alle classi
    dei cavalieri e della borghesia. E questo il
    primo germe di quella che poi sarà la burocrazia.

60
LISTITUZIONE DEGLI STATI GENERALI
  • Nel 1302 il sovrano istituisce gli Stati
    generali, unassemblea nazionale, composta dai
    rappresentanti del clero, della nobiltà e del
    terzo stato (borghesia cittadina) con poteri ben
    diversi da quelli del parlamento inglese.
  • I membri degli Stati generali, infatti, potevano
    esprimere soltanto dei pareri non vincolanti
    (poteri consultivi) e lassemblea si riuniva
    soltanto quando il re la convocava.

61
LA FORMAZIONE DEGLI IMPERI COLONIALI IN AMERICA
Scoperta dellAmerica
SPAGNA
1492
Conquista di Messico, America centrale, Cile,
Paraguay, Uruguay, Argentina, Perù
1519-37
PORTOGALLO
Colonizzazione del Brasile
1509
Prima esplorazione dellAmerica del Nord
INGHILTERRA
1497
Formazione del primo nucleo dello Stato della
Virginia
1584/89
Fondazione di altre colonie
600
Prima esplorazione dellAmerica del Nord
FRANCIA
1523-25
Primo tentativo di colonizzare il Canada
1534-41
Colonizzazione della Nuova Scozia e del Canada
600
62
LA REALTA DEL XVI SECOLO
  • La situazione di instabilità e di debolezza
    dellItalia favorisce la spartizione della
    penisola tra Spagna (Italia meridionale) e
    Francia (Ducato di Milano).
  • Mentre il sistema degli Stati regionali si
    disgrega, nei territori italiani sotto il dominio
    spagnolo regnano loppressione politica, il
    disordine amministrativo e uno spietato
    sfruttamento economico, per cui il loro declino è
    rapido e inevitabile.
  • Il Ducato di Savoia, invece, accresce la sua
    influenza politica, accompagnata anche da
    importanti riforme amministrative e dalla
    riorganizzazione interna. Per il piccolo Ducato
    non è facile mantenere lindipendenza dalla
    Francia e dalla Spagna, ma, grazie ad alleanze
    indovinate, i duchi di Savoia nel corso del XVI
    secolo, non solo non cadono sotto il dominio
    straniero, ma accrescono il proprio territorio e
    il Ducato diventerà un importante elemento per
    lunità dItalia.

63
LASSOLUTISMO IN FRANCIA
Stato burocratico accentrato
I punti di forza del regime di Luigi XIV
Rappresentanti regi nelle province
Esercito permanente
64
LINGHILTERRA VERSO LA MONARCHIA COSTITUZIONALE
  • Alla morte del Lord Protettore (Cromwell), che
    era a capo della repubblica, viene ristabilita la
    monarchia (1660). Il nuovo sovrano mira a
    ripristinare il regime assoluto, ma il Parlamento
    gli si oppone e in seguito, come testimonianza
    del ritrovato accordo tra il sovrano e il
    Parlamento, viene emanato lHabeas Corpus Act
    (1679), un insieme di leggi per tutelare i
    cittadini dagli arresti illegali.
  • I contrasti tra il Parlamento e la Corona però si
    riacutizzano e cacciato il re (Giacomo II), il
    trono viene offerto al governatore dOlanda
    (Guglielmo dOrange), che sarà re per volontà
    della nazione, e alla moglie Maria (figlia di
    Giacomo II), sovrana per diritto divino.

65
LA RIVOLUZIONE GLORIOSA E IL BILL OF RIGHTS
  • Nel 1688 viene siglata la Dichiarazione dei
    diritti (Bill of rights) che segna la fine del
    potere assoluto e lInghilterra diventa una
    Monarchia costituzionale. Il Bill of rights,
    riconosce un insieme di libertà (diritto di voto,
    libertà di parola, di opinione, ecc.) e sancisce
    il principio del potere dal basso in quanto il
    sovrano aveva ricevuto il potere dal popolo e non
    da Dio.
  • Questa rivoluzione, definita gloriosa, ha avuto
    il merito di aver aperto una breccia nel regime
    assoluto.

66
LILLUMINISMO E LA NUOVA IDEA DI STATO
  • LIlluminismo critica le istituzioni politiche,
    sociali e religiose del passato e si propone la
    realizzazione di una società migliore.
    Lattenzione si incentra sulla riforma dello
    Stato è inconcepibile avallare lesistenza
    dellassolutismo monarchico. Se tutti gli uomini
    nascono uguali non è ammissibile che il re sia
    onnipotente perciò, per abbattere le ingiustizie
    e i privilegi, il sovrano deve sottostare a una
    legge che regoli lorganizzazione dello Stato e i
    diritti e doveri di tutti i cittadini, compreso
    il re. E questa lidea moderna di Costituzione.

67
MONTESQUIEU E LA SEPARAZIONE DEI POTERI
  • Proprio in base a questi principi si avverte la
    necessità che i poteri dello Stato (legislativo,
    esecutivo, giudiziario) siano sottratti al re e
    assegnati ad appositi organi. La divisione dei
    poteri, concepita nel 1749 dal barone di
    Montesquieu, avrebbe consentito di superare i
    limiti dello Stato assoluto, in quanto la
    sovranità, anziché essere concentrata nella
    persona del sovrano, viene divisa fra tre organi
    indipendenti, che si bilanciano e si controllano
    a vicenda.

68
Da LESPRIT DES LOIS di MONTESQUIEU
  • Il potere giudiziario deve essere esercitato da
    persone prese dal popolo a formare un tribunale,
    il potere legislativo sia affidato a un corpo di
    nobili e a chi sarà scelto a rappresentare il
    popolo, il potere esecutivo deve essere nelle
    mani di un monarca.

69
IL DISPOTISMO ILLUMINATO
  • Nella seconda metà del XVIII secolo alcuni
    sovrani accolgono le idee illuministiche e
    trasformano le monarchie assolute in dispotismo
    illuminato. In Prussia, Austria e Russia vengono
    introdotte importanti riforme tese a migliorare
    la vita delle classi sociali più povere
    (abolizione o allentamento della servitù della
    gleba), il sistema giudiziario (abolizione della
    tortura e in alcuni Stati della pena di morte) e
    fiscale (estensione dei tributi a tutti). Nella
    sostanza questo sovrani, pur rimanendo dei
    despoti, nellesercizio del potere mirano a
    promuovere il benessere dei sudditi.
  • Le riforme però non erano dei diritti, ma delle
    concessioni, che il sovrano avrebbe potuto
    abolire.

70
IL CODICE LEOPOLDINO E LABOLIZIONE DELLA PENA DI
MORTE
  • In Toscana, il Granduca (Pietro Leopoldo), oltre
    a ristrutturare lo Stato da un punto di vista
    amministrativo e fiscale, cerca di riformare
    anche lapparato legislativo. Nel Codice penale
    del 1786 (Codice leopoldino) il Granduca accoglie
    le idee di Cesare Beccaria contenute nellopera
    Dei delitti e delle pene (1764) e, oltre a
    rendere più umane le procedure processuali,
    elimina la tortura e, per primo in Europa, la
    pena di morte. Il Codice leopoldino è uno dei
    programmi di riforma più organici e concreti
    attuati nel 700, ed è improntato principalmente
    sulle libertà e sui diritti dei sudditi,
    piuttosto che sullautorità e la forza dello
    Stato. E sarà di modello per tutta lItalia fino
    al Codice napoleonico.

71
LA RIVOLUZIONE AMERICANA
  • La Dichiarazione dindipendenza dalla Gran
    Bretagna (4 luglio 1776) rappresenta il preludio
    della Costituzione americana, la legge
    fondamentale del nuovo Stato che, a conclusione
    dellaspra lotta per la conquista
    dellindipendenza, sarà introdotto nel 1787. E
    la prima Costituzione, tuttora in vigore, in cui
    viene applicato il principio della separazione
    dei poteri
  • Il potere legislativo è affidato al Congresso,
    composto dal Senato e dalla Camera dei
    rappresentanti
  • Il potere esecutivo spetta al presidente, eletto
    ogni quattro anni, e a un governo federale, i cui
    membri sono designati dal presidente
  • Il potere giudiziario è esercitato dalla Corte
    Suprema federale e dalle Corti federali dei
    singoli Stati.
  • Gli Stati Uniti dAmerica (USA) diventano,
    infatti, uno Stato federale.

72
LA RIVOLUZIONE FRANCESE
  • La convocazione degli Stati generali (5 maggio
    1789) da parte del re per risolvere la grave
    situazione finanziaria, scatena la reazione del
    terzo stato, i cui rappresentanti si riuniscono
    in Assemblea nazionale e giurano di non
    sciogliersi prima di aver dato una costituzione
    alla Francia.
  • Gli avvenimenti precipitano dopo che il popolo
    insorge e assalta le prigioni di Parigi (presa
    della Bastiglia 14 luglio 1789). Questo evento è
    importante, perché segna la fine del dispotismo
    monarchico, ma anche lascesa delle classi
    borghesi.

73
LA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELLUOMO E DEL
CITTADINO
  • Il 24 agosto 1791 lAssemblea costituente adotta
    la Dichiarazione dei diritti delluomo e del
    cittadino, con la quale vengono stabiliti i
    principi fondamentali per cui gli uomini non sono
    più sudditi, ma cittadini.
  • Art. 1 Gli uomini nascono e rimangono liberi e
    uguali nei diritti. Le distinzioni sociali non
    possono essere fondate che sullutilità comune.
  • Art. 4 La libertà consiste nel poter fare ciò
    che non nuoce agli altri.
  • Art. 5 La legge ha diritto di vietare solo le
    azioni nocive alla società.

74
LA COSTITUZIONE DEL 1791
Assemblea legislativa eletta dal popolo per due
anni
Potere legislativo
Lattribuzione dei poteri secondo la Costituzione
del 1791
Re, coadiuvato da ministri di sua nomina
Potere esecutivo
Magistrati eletti dal popolo
Potere giudiziario
75
LA COSTITUZIONE DEL 1795
Camera dei Cinquecento
Elette dai cittadini maschi per censo
Potere legislativo
Camera degli Anziani
Lattribuzione dei poteri secondo la Costituzione
del 1795
Cinque membri
Potere esecutivo
Direttorio
Potere giudiziario
Magistrati elettivi
76
IL DOMINIO NAPOLEONICO
  • Fin da quando assume la carica di console a vita,
    Napoleone riorganizza la pubblica
    amministrazione, instaurando un sistema
    centralizzato teso a limitare lautonomia dei
    dipartimenti.
  • In particolare si diffonde in quasi tutta
    lEuropa il Codice civile (Code Napoléon) e
    diventa fonte dispirazione degli ordinamenti
    liberali, per linstaurazione di un quadro
    legislativo adatto agli interessi borghesi. Il
    Codice napoleonico (1804) è ispirato ai principi
    illuministici fusi con le leggi e le consuetudini
    del passato e con esso lo Stato, per la prima
    volta, si arroga il monopolio di regolamentare i
    rapporti tra i privati.

77
IL CODICE NAPOLEONICO
Riconoscimento delluguaglianza di tutti i
cittadini
Riconoscimento della libertà di iniziativa
economica e della libertà contrattuale
I contenuti fondamentali del Codice napoleonico
Inviolabilità della proprietà privata
Regolamentazione del diritto di famiglia
(matrimonio civile, divorzio)
78
LA RESTAURAZIONE E LE IDEE DI LIBERTA
  • Dopo gli sconvolgimenti della Rivoluzione
    francese e del dominio napoleonico, le potenze
    europee (Russia, Austria, Prussia, Inghilterra),
    riunite a Vienna (1815), ritengono di poter
    ripristinare lordine secondo le concezioni
    assolutistiche dellantico regime. La
    Restaurazione, rappresentata dal reinsediamento
    delle vecchie dinastie sui troni dai quali erano
    state spodestate, in apparenza sembra
    realizzarsi, ma in realtà le istanze nazionali e
    democratiche, suscitate dalla Rivoluzione
    francese, non potevano rimanere sopite a lungo e
    scoppiarono i primi moti di rivolta.

79
IL CONGRESSO DI VIENNA (1815)
  • In seguito al Congresso di Vienna, lEuropa
    risulta divisa in tre settori
  • La zona orientale, che comprende limpero russo,
    limpero dAustria, il regno di Prussia e
    limpero ottomano.
  • La zona centrale, costituita da numerosi Stati di
    piccole dimensioni destinati a unificarsi
    (Germania, Italia).
  • La zona nord occidentale, occupata dagli Stati
    nazionali (Francia, Spagna, Portogallo,
    Inghilterra, Paesi scandinavi).
  • Vengono costituiti anche due nuovi Stati il
    Regno dei Paesi Bassi (comprendente il Belgio e
    lOlanda) e la Confederazione Svizzera (divisa in
    ventitre cantoni). In Italia domina direttamente
    o indirettamente lAustria.

80
LINIZIO DEL RISORGIMENTO IN ITALIA E GIUSEPPE
MAZZINI
  • In Italia il fallimento del moti del 1820 e 1830
    provoca la crisi delle associazioni segrete e in
    particolare della Carboneria, le cui azioni
    avevano coinvolto soltanto alcuni aristocratici
    illuministi, intellettuali, ricchi borghesi, ma
    non avevano fatto presa sul popolo.
  • Di questo si rese ben conto Giuseppe Mazzini che
    cerca di elaborare un programma politico per
    condurre una lotta più efficace contro i regimi
    reazionari.
  • Il suo programma si incentra sullidea che la
    liberazione della patria si può raggiungere
    soltanto mediante una rivoluzione nazionale
    unitaria, di cui il popolo deve essere
    protagonista. Ogni tentativo di sommossa che
    esuli dalla partecipazione popolare è destinato a
    fallire per questo il popolo deve essere indotto
    a riflettere sulle condizioni umilianti in cui è
    costretto a vivere.
  • LItalia, una volta unita, dovrà essere una
    repubblica e dovrà costituirsi come Stato
    unitario e non come federazione di Stati.
  • Mentre Mazzini prospettava una repubblica
    unitaria, altri intellettuali impegnati nella
    lotta per lindipendenza (Carlo Cattaneo)
    pensavano invece a una confederazione
    repubblicana sul modello degli Stati Uniti.

81
LA SVOLTA DEL 1848
  • Con il diffondersi della rivoluzione industriale,
    la borghesia mira a conquistare il potere
    politico e ad applicare i propri ideali che si
    traducono nellidea di uno Stato liberale.
  • La classe borghese riteneva che soltanto coloro
    che avevano una certa posizione sociale, per
    ricchezza o per istruzione, fossero interessati
    alla gestione delo Stato. Ma non era proprio
    così una nuova classe sociale, il proletariato,
    dopo essere stato per anni una vittima impotente
    della rivoluzione industriale, aspira a
    sollevarsi dalla sua condizione miserabile con
    rivendicazioni politiche e sociali. Le
    aspirazioni dei proletari coincidevano con lidea
    di sovranità popolare, intesa come governo di
    tutto il popolo.

82
I MOTI DEL 1848 IN ITALIA
  • La notizia delle insurrezioni, ma soprattutto
    lesito positivo della rivoluzione in Austria,
    spingono i patrioti italiani a sollevarsi un po
    dovunque
  • Venezia proclama lindipendenza dallAustria e
    costituisce una repubblica.
  • Milano insorge e scaccia gli Austriaci.
  • I sovrani italiani (re di Sardegna, Granduca di
    Toscana, re di Napoli) e il papa (Pio IX)
    concedono gli statuti e promettono la formazione
    di governi costituzionali.

83
LO STATUTO ALBERTINO
  • La costituzione concessa da Carlo Alberto il 4
    marzo 1848 era una carta di stampo liberale
  • Era flessibile, poteva cioè essere modificata
    facilmente da leggi ordinarie.
  • Era concessa, elargita dal sovrano e non
    elaborata e votata da unassemblea costituente,
    ma preparata dai funzionari del re.
  • Era breve, in quanto riconosceva poche libertà
    e si limitava a considerare luguaglianza dei
    cittadini solo in senso formale (come enunciato).
  • Il potere legislativo apparteneva al re e al
    Parlamento. Il potere esecutivo era attribuito
    esclusivamente al re che poteva nominare e
    revocare i ministri a suo piacimento. Il potere
    giudiziario faceva capo alla Magistratura, un
    corpo di funzionari dotati di unindipendenza
    limitata, perché erano nominati dal re e dovevano
    esercitare la giustizia in suo nome.

84
LA NASCITA DEL REGNO DITALIA
  • Nonostante il Veneto fosse ancora sotto lAustria
    e a Roma rimanesse il potere temporale del papa,
    il 17 marzo 1861 il primo Parlamento nazionale
    eletto secondo la legge elettorale in vigore nel
    Regno di Sardegna, proclama il Regno dItalia e
    Vittorio Emanuele II il primo re dello Stato
    unitario.
  • La piena sovranità territoriale sarà raggiunto
    solo nel 1870 con la proclamazione di Roma
    capitale da un punto di vista istituzionale,
    però, il nuovo regno, persegue nella politica
    liberale che aveva caratterizzato il Regno di
    Sardegna dal 1848 in avanti. Lo Statuto albertino
    viene applicato in maniera estensiva e i poteri
    del Parlamento sono potenziati a scapito di
    quelli riconosciuti al re, tanto che lItalia, è
    una monarchia parlamentare.

85
LE CONSEGUENZE POLITICHE DELLA PRIMA GUERRA
MONDIALE
  • In seguito alla guerra (1914-1918), la carta
    politica dellEuropa e quella del Medio Oriente
    subiscono notevoli trasformazioni
  • In Europa, dallo sfaldarsi dellImpero
    austro-ungarico, Ungheria, Iugoslavia e
    Cecoslovacchia diventano indipendenti e viene
    unificata la Polonia.
  • In Medio Oriente, dallo smembramento dellimpero
    ottomano hanno origine, tra laltro, lIraq, la
    Siria e la Palestina.
  • Durante la Conferenza di pace, a Parigi, il
    presidente degli Stati Uniti (Wilson) propone di
    costituire la Società delle Nazioni, una specie
    di foro internazionale, con sede a Ginevra, dove
    i rappresentanti di tutti i paesi avrebbero
    potuto cercare soluzioni pacifiche alle loro
    controversie.
  • In futuro le controversie internazionali non si
    sarebbero più dovute risolvere con luso della
    forza e non si sarebbero più dovute verificare
    ingerenze negli affari interni di un altro paese.

86
LA SOCIETA DELLE NAZIONI
  • La Società delle Nazioni, il primo organismo
    internazionale teso a perseguire il mantenimento
    della pace e della sicurezza, la soluzione delle
    controversie internazionali e la cooperazione tra
    gli Stati membri, avrebbe dovuto prevenire nuovi
    conflitti mondiali, ma i suoi fini falliranno più
    volte. La sua impotenza dipenderà anche dalla
    mancata adesione degli Stati Uniti (il senato
    americano non ratificherà il Trattato di pace di
    Parigi) e dalla tardiva o solo temporanea
    partecipazione della Germania, del Giappone e
    dellUnione Sovietica.
  • La Società delle Nazioni sarà sciolta nel 1946 e
    sostituita dallONU.

87
LA RIVOLUZIONE RUSSA E IL NUOVO REGIME TOTALITARIO
  • Nel corso del conflitto mondiale la Russia è
    costretta a firmare anzitempo la pace (1918) per
    fronteggiare una rivoluzione interna, nata come
    una rivolta liberale (marzo 1917) ma trasformata
    in una rivoluzione socialista (ottobre 1917), che
    cambierà sia il volto della Russia, sia la
    fisionomia della politica mondiale. In Russia i
    disastri della guerra avevano aggravato una
    situazione politico-sociale già compromessa in
    meno di un anno (luglio 1918) si passa dal regime
    assolutistico dello zar alla dittatura del
    proletariato e il paese diventa lUnione delle
    Repubbliche Socialiste Sovietiche. Gli effetti
    della rivoluzione si fanno subito sentire il
    nuovo governo presieduto da Lenin, cambia nel
    profondo la struttura del paese (abolizione della
    grande proprietà terriera a vantaggio dei
    contadini, controllo delle fabbriche agli operai,
    nazionalizzazione delle banche, ecc.).
  • Nel 1923 lURSS ha una nuova costituzione e si
    organizza come una federazione di repubbliche in
    cui il potere legislativo spetta ai Soviet e
    quello esecutivo al Consiglio dei Commissari del
    popolo.
  • Nel 1924 viene introdotto il socialismo di Stato
    e ogni decisione passa attraverso il partito
    comunista che, tramite i suoi capi, mira a
    raggiungere, attraverso la pianificazione, la
    collettivizzazione dellagricoltura e
    lindustrializzazione del paese.

88
LA SECONDA GUERRA MONDIALE (1939-1945)
  • Forte del potere interno e del totalitarismo
    imperante, la Germania viola il Trattato di pace
    della prima guerra mondiale e il 1 settembre
    1939 invade la Polonia. Ha inizio così la seconda
    guerra mondiale che vede schierati da una parte
    gli Stati fascisti (Germania, Italia, Giappone)
    insieme ad altri Stati satelliti (Romania,
    Ungheria, Bulgaria) e dallaltra la coalizione
    antifascista (Inghilterra, Stati Uniti, Unione
    Sovietica). La guerra sarebbe durata sei anni
    (1939-1945) e avrebbe coinvolto 61 nazioni non è
    circoscritta agli eserciti, ma raggiunge, anche
    con armi nuove e micidiali, le popolazioni
    indifese.

89
LITALIA COME STATO TOTALITARIO
1940 Entrata in guerra dellItalia al fianco
della Germania
LItalia come Stato totalitario
25/7/1943 seduta del Gran Consiglio del fascismo
e caduta del regime
8/9/1943 Armistizio e nascita della Repubblica
di Salò
1943 formazione del CLN e inizio della guerra
partigiana
90
IL PATTO DI SALERNO
Passaggio del potere allerede al trono con il
ruolo di Luogotenente del Regno
Formazione di un nuovo governo formato dai
partiti antifascisti
I contenuti del Patto di Salerno
Rinvio della decisione sulla forma di governo
(repubblica o monarchia) al termine del conflitto
Elaborazione di una nuova costituzione da parte
di unAssemblea costituente eletta a suffragio
universale (alla fine della guerra)
91
LA LIBERAZIONE NAZIONALE E LA MORTE DI MUSSOLINI
  • Nella primavera del 1945, mentre le forze armate
    tedesche si stanno dissolvendo e la tirannia
    nazista è ormai alla fine, anche la Repubblica di
    Salò si sfalda e il CLN dà il segnale
    dellinsurrezione in alta Italia (25 aprile 1945)
    assumendo tutti i poteri civili e militari nelle
    regioni liberate. In pochi giorni le grandi città
    del Nord (Milano, Genova, Torino) sono libere e
    il resto dellItalia settentrionale viene
    liberato prima dellarrivo delle truppe alleate.
  • Mussolini, condannato a morte dal CLN, viene
    catturato e fucilato dai partigiani insieme ad
    alcuni gerarchi fascisti (28 aprile 1945).

92
LA NASCITA DELLO STATO DEMOCRATICO
  • Il 2 giugno 1946 viene indetto il referendum
    istituzionale e, contemporaneamente, vengono
    eletti i membri dellAssemblea costituente, che
    ha il compito di preparare una nuova costituzione
    da sostituire allo Statuto albertino.
  • Le elezioni del 2 giugno 1946 sono un momento
    importante per lItalia non solo da un punto di
    vista istituzionale, ma anche per il
    riconoscimento dei diritti civili e politici
    sono le prime elezioni politiche a suffragio
    universale.
  • I risultati del referendum sono favorevoli alla
    repubblica il nuovo re (Umberto II), che era
    salito al trono il 9 maggio in seguito
    allabdicazione del padre, deve lasciare lItalia
    e il 29 giugno lAssemblea costituente elegge il
    Capo provvisorio dello Stato (Enrico De Nicola)
    lItalia diventa una Repubblica democratica.
  • LAssemblea costituente è composta per la maggior
    parte da cattolici, socialisti e comunisti (80),
    ma anche i rappresentanti dei partiti minori
    (liberali, azionisti) daranno un importante
    contributo alla fusione delle diverse tendenze
    politiche nelle convinzioni comuni trasferite in
    una carta costituzionale democratica.

93
LA COSTITUZIONE DEL 1948
  • Nellambito dellAssemblea costituente viene
    eletta una commissione ristretta (75 deputati)
    con il compito di elaborare il progetto di
    Costituzione. Era un lavoro lungo e impegnativo
    ma i Costituenti erano uniti da comuni intenti ed
    erano sostenuti dallaspirazione di dare al Paese
    una costituzione che rappresentasse i sentimenti
    e i bisogni della collettività e, allo stesso
    tempo, istituzioni che garantissero una
    democrazia solida.
  • La Costituzione, approvata dallAssemblea il 22
    dicembre 1947, entra in vigore il 1 gennaio
    1948. E una Costituzione piena di libertà e
    mira ad affermare, oltre che riconoscere,
    luguaglianza sociale e la democrazia.
  • La Costituzione è composta da 139 articoli ed è
    divisa in due parti (Diritti e doveri dei
    cittadini e Ordinamento della Repubblica),
    precedute dai Principi fondamentali e seguite
    dalle Disposizioni transitorie.

94
LA STRUTTURA DELLA COSTITUZIONE
Principio di uguaglianza
Principi fondamentali (artt. 1-12)
Sovranità popolare
Diritti inviolabili
Ripudio della guerra
Libertà personali
Diritti e doveri dei cittadini (artt. 13-54)
Diritti etico-sociali
La struttura della Costituzione
Diritti economici e politici
Ordinamento della Repubblica (artt. 55-139)
Organi dello Stato e loro competenze
Norme che dovevano consentire il passaggio dal
vecchio al nuovo ordinamento
Disposizioni finali e transitorie (XVIII artt.)
95
CARATTERI DELLA COSTITUZIONE
  • I caratteri fondamentali della Costituzione sono
    i seguenti
  • Votata è stata redatta e votata da unAssemblea
    eletta dal popolo.
  • Lunga oltre ai diritti civili e politici,
    riconosce quelli sociali ed economici.
  • Rigida le norme costituzionali non possono
    essere cambiate da leggi ordinarie, ma con una
    procedura più complessa per evitare facili
    sovvertimenti dellordine democratico.
  • Democratica sono previsti istituti di democrazia
    diretta (referendum, petizioni, proposte di
    legge) oltreché rappresentativa (elezione dei
    membri degli organi istituzionali).
  • Programmatica consiste in un programma che le
    forze politiche hanno il compito di attuare per
    farne una costituzione sostanziale.
  • Compromissoria è frutto dellintesa tra i
    partiti antifascisti, espressione di ideologie
    diverse, ma unanimi nel ricercare un solido patto
    costituente a tutela dei diritti umani e di una
    effettiva democrazia.

96
LATTUAZIONE DELLA COSTITUZIONE
  • Il clima di unità politica che aveva
    caratterizzato limmediato dopoguerra (1946-47)
    ben presto si è dissolto e gli organi
    istituzionali (Corte costituzionale, Consiglio
    superiore della Magistratura), lordinamento
    regionale e i nuovi istituti (referendum
    abrogativo) previsti dalla Costituzione sono
    stati attuati a distanza di tempo. Al riguardo,
    il periodo più proficuo è stato quello degli anni
    settanta dello scorso secolo. Già a partire dagli
    anni ottanta si è cominciata invece ad avvertire
    la necessità di procedere a una revisione della
    Costituzione riguardo allordinamento dello
    Stato, ma le forze politiche finora non sono
    riuscite a trovare un accordo sulle modalità da
    seguire e sulle modifiche da apportare.
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