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Difficolt

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Title: DSA: una definizione possibile Author: 00917801 Last modified by: PRESIDE Created Date: 10/17/2005 8:14:15 AM Document presentation format – PowerPoint PPT presentation

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Title: Difficolt


1
Difficoltà di apprendimento e disturbi di
apprendimento una sola realtà?
  • Difficoltà di apprendimento qualsiasi difficoltà
    incontrata da uno studente durante la sua
    carriera scolastica
  • Disturbo (specifico) di apprendimento
    problematiche più gravi e meglio definite, legate
    al processo di apprendimento

2
Incidenza percentuale dei tipi fondamentali di DSA
Tipo di difficoltà Maschi Femmine
Basso rendimento scolastico 13 7
DSA 4,5 3,5
Disturbi del linguaggio 1,5 1
DDAI 5 1,25
Ritardo mentale 1 1
Disturbi di personalità 1 1
Disabilità plurime 0,15 0,15
Sordità e ipoacusia 0,1 0,1
3
Gli allievi lenti
  • Il loro basso rendimento è in corrispondenza con
    le loro potenzialità di apprendimento e non
    presentano disturbi cognitivi specifici.
  • Francesco e il ruolo delle emozioni
    nellapprendimento

4
Fattori coinvolti nelle difficoltà di
apprendimento
  • Linfluenza della famiglia e dellambiente
    sociale
  • I fattori emotivi (e nei DSA?...)
  • Lautostima
  • Problemi di socializzazione
  • Lhandicap mentale

5
Learning disabilities
  • Gruppo eterogeneo di disordini che si manifestano
    con significative difficoltà nellacquisizione e
    uso di abilità di comprensione del linguaggio
    orale, espressione linguistica, lettura,
    scrittura, ragionamento o matematica.

6
E ancora..
  • Questi disordini sono intrinseci allindividuo,
    presumibilmente legati a disfunzioni del sistema
    nervoso centrale e possono essere presenti lungo
    lintero arco di vita.

7
DSA una definizione possibile
  • Lutilizzo del termine disturbo specifico
    dellapprendimento si riferisce a difficoltà di
    lettura (dislessia) di scrittura (disgrafia e
    disortografia) e di calcolo (discalculia)
  • Spesso le difficoltà di lettura, scrittura e
    calcolo si presentano insieme
  • I fattori biologici hanno il loro peso nei
    disturbi dellapprendimento
  • È necessario escludere dalla categoria tutti quei
    bambini le cui difficoltà scolastiche sono da
    ricondurre ad altri motivi come minorazioni
    cognitive o sensoriali, problematiche
    psicologiche e relazionali

8
DSA una definizione possibile
  • Limportanza di distinguere tra disturbi
    dellapprendimento e difficoltà scolastiche è
    evidente se si pensa che se è probabile che un
    bimbo con disturbi dellapprendimento abbia
    problemi a scuola non è necessariamente vero il
    contrario.
  • È importante distinguere inoltre fra disturbi
    dellapprendimento e difficoltà ad essi
    correlate, che non rientrano in tale categoria.

9
Direttive diagnostiche
  • Grado clinicamente significativo di
    compromissione
  • Il disturbo non dipende dal grado di QI
  • Il disturbo è presente sin dai primi anni di
    scuola
  • La qualità dellinsegnamento ricevuto è adeguata
  • Il disturbo non dipende da deficit sensoriali o
    neurologici

10
QI e DAS
  • Marco 10 anni QI pari a 110 (circa undici anni)
    quoziente di lettura 70 (circa 7 anni)
  • Piero 10 anni QI pari a 80 (circa otto anni)
  • quoziente di lettura 70 (circa sette anni)
  • Stesso problema?

11
Disturbi cognitivi evolutivi
Incapacità totale Incapacità parziale Abilità interessata
Alessia Dislessia Lettura
Disortografia Scrittura
Disgrafia Grafismo
Afasia Disfasia Linguaggio orale
Dislalia Eloquio
12
Disturbi cognitivi evolutivi
Incapacità totale Incapacità parziale Abilità interessata
Anartria Disartria Articolazione del linguaggio
Acalculia Discalculia Calcolo
Aprassia Disprassia Coordinazione motoria
Disprattognosia Rappresentazione e movimento
13
La disgrafia
  • Si tratta di un disturbo specifico
    dellapprendimento che si manifesta con
    difficoltà a riprodurre sia i segni alfabetici
    che quelli numerici.
  • Riguarda esclusivamente il grafismo e non le
    regole ortografiche e sintattiche, sebbene possa
    influenzare negativamente anche tali acquisizioni
    a causa della frequente impossibilità di
    rilettura e di autocorrezione.

14
  • Si tratta di un disturbo che riguarda
    principalmente larea della coordinazione
    motoria il bambino produce una grafia che spesso
    cambia fortemente in dimensione, compone le
    lettere mediante segni disarmonici, molto
    spigolosi, spesso illeggibili e dimostra molta
    fatica nel farlo.
  • Su un foglio bianco non riesce a mantenere
    lorizzontalità

15
Caratteristiche delle difficoltà
  • Posizione e prensione impugnatura, postura
    corporea, disimpegno della mano vicariante
  • Orientamento nello spazio grafico mancato
    rispetto dei margini, spazi irregolari tra
    grafemi, scrittura in salita o in discesa

16
  • Pressione sul foglio mai regolare per presenza
    di paratonie, frequenti sincinesie
  • Direzione del gesto grafico inversioni nella
    direzionalità del gesto
  • Produzioni e riproduzioni grafiche riproduzione
    di forme geometriche, livello di sviluppo del
    disegno, copia di immagini globale e mancante di
    particolari

17
  • Esecuzione di copie difficoltà nella copia di
    testi, maggiori nella copia dalla lavagna
  • Dimensioni dei grafemi scarso rispetto delle
    dimensioni delle lettere
  • Unione dei grafemi scarsa fluidità e scarsa
    legatura delle lettere
  • Ritmo grafico alterazione del ritmo, movimenti
    a scatti

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Abilità di base nella scrittura
  • Percezione coordinazione occhio-mano, posizione
    nello spazio, copiatura/riproduzione,
    discriminazione figura-sfondo, rapporti spaziali,
    completamento di figura, velocità visuo-motoria,
    uguaglianza e differenze, ricomposizione di figure

19
Abilità di base nella scrittura
  • Organizzazione spaziale sequenze spaziali
  • Organizzazione temporale sequenze temporali in
    riferimento ad azioni, a immagini e relative alla
    produzione verbale
  • Integrazione spazio-temporale produzione di
    ritmi spontanei, riproduzione ritmica di
    strutture temporali

20
Abilità di base nella scrittura
  • Orientamento destra-sinistra riconoscimento su
    se stesso, sugli altri, imitazione di movimenti,
    riproduzione di movimenti su imitazioni di
    figure, riconoscimento della posizione relativa
    tra oggetti

21
Abilità di base nella scrittura
  • Coordinazione motoria coordinazione dinamica
    generale, equilibrio statico, imitazione di
    gesti, ricostruzione della figura umana,
    rappresentazione grafica della figura umana
  • Dominanza laterale
  • Memoria e attenzione

22
Il recupero della disgrafia
  • Itinerari relativi alla parte propedeutica
  • Itinerari relativi alla parte specifica
  • Prevenzione
  • Strumenti dispensativi

23
Alcuni suggerimenti
  • Fornire al bambino istruzioni precise relative
    allorientamento del tratto, alle dimensioni
    delle diverse lettere, ecc.
  • Permettere di utilizzare gli appunti dei compagni
    e/o dellinsegnante
  • Accettare compiti scritti al computer
  • Tollerare una grafia non bella

24
Alcuni suggerimenti
  • Stimolare lo studio e le verifiche orali
  • Non obbligare il bambino a ricopiare del
    materiale ciò diminuirà il suo livello di
    qualità invece di migliorarlo.

25
La disortografia
  • Si tratta di un disturbo che impedisce al bambino
    di memorizzare ed utilizzare con sistematicità le
    regole ortografiche anche più comuni della nostra
    lingua.

26
La disortografia
  • La disortografia consiste nella difficoltà
    dellacquisizione delle regole fonologiche
    fondamentali e delle irregolarità ortografiche
    omissione di fonemi, problemi di doppie,
    produzione di parole omofone (ha/a, é/e,
    hanno/anno, letto/letto).La disortografia può
    essere determinata da problemi di natura molto
    diversa la trasformazione delle conoscenze
    fonologiche in quelle grafemiche, lutilizzo
    corretto delle regole ortografiche, la
    composizione di testi scritti. Di solito il
    soggetto disortografico può avere difficoltà
    nella coordinazione oculo-motoria, visuo-spaziale
    e nella velocità della riproduzione dei grafemi,
    in qualche caso una forma di scrittura
    allografica (caratteri diversi allinterno della
    parola).

27
Strumenti hardware
  • Alcune tastiere utili

28
Soluzioni software
  • Word il programma di videoscrittura Word
    contiene due opzioni (Strumenti Controllo
    ortografico e grammaticale e Correzione
    automatica) che risultano particolarmente utili
    con soggetti disortografici.
  • Calcolatrice di Windows la calcolatrice degli
    Accessori di Windows può essere un valido aiuto
    in casi di discalculia.

29
Soluzioni software
  • Riconoscimento vocale il riconoscimento vocale
    Naturally Speaking Preferred consente la
    scrittura tramite dettatura e non produce errori
    di tipo ortografico. La sintesi vocale
    incorporata legge qualsiasi testo venga importato
    nel programma. Risulta di indubbia efficacia per
    problemi di dislessia, disortografia e disgrafia.
  • IntelliTalk è una semplice sintesi vocale che
    legge i testi scritti, utile se si desidera avere
    un controllo sulla corretteza di quanto si sta
    scrivendo. Può essere utilizzato in casi di
    disortografia per facilitare lautocorrezione.

30
Soluzioni software
  • Il Jolly Il Pescatore Il Gioco della Rana
    Tachistoscopio Invasori Corsa ad Ostacoli Il
    Labirinto Battaglia navale Anafore Cloze che
    da tempo vengono utilizzati a scopo riabilitativo
    per i disturbi della lettoscrittura. Si
    utilizzano con tastiera e non prevedono
    lutilizzo del mouse.
  • La collana Living Books accompagna e facilita le
    lettura del testo con voce, animazioni e
    sottolineature del testo che viene letto.
  • Le Enciclopedie multimediali consentono di
    apprendere accompagnando i contenuti con suoni ed
    immagini.
  • Programmi aperti come Clicker 4 consentono la
    presentazione personalizzata di contenuti con
    modalità alternative alla sola scrittura.
  • Diario multimediale e La casa delle Storie di
    Stanley motivano alla produzione del testo
    scritto permettendo linserimento di suoni ed
    immagini.

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Soluzioni software
  • Ambiente d'apprendimento più mirato (che si
    rivolgono in modo particolare all'apprendimento
    di lettura, scrittura e matematica) è, per
    esempio, Giochiamo a leggere , gioco d'azione in
    cui il bambino è trasportato in un mondo di
    immagini, animazione e musiche ed impegnato in
    avventure dalle quali dipende la salvezza del
    mondo dell'alfabeto. Gli ostacoli sono costituiti
    da prove di riconoscimento di forme, composizione
    di puzzle, unione di immagini e parole.
  • I programmi didattici mirati, invece, puntano
    sull'apprendimento di lettura, scrittura e
    calcolo per bambini con difficoltà. Tale è Start
    , mirato al potenziamento del lessico visivo e
    costruito sul modello dell'apprendimento senza
    errori (togliere gradualmente le facilitazioni
    che rendono virtualmente impossibile l'errore),
    tale per cui il tipo di compito, le modalità di
    interazione ed il livello di competenze richieste
    al bambino si modifichino lentamente. Questo
    software, inoltre, presenta consegne semplici e
    chiare, con attività adeguate all'età dell'utente
    e del suo profilo diagnostico.
  • Il Libro Parlante è uno strumento riabilitativo
    per disturbo specifico di lettura e scrittura.
    Vengono descritti alcuni moduli utilizzati per un
    intervento, per esercitare la prestazione nelle
    due abilità ed ampliare il lessico visivo del
    soggetto.

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Soluzioni software
  • Aggiungi la lettera è un esercizio sulla
    discriminazione delle lettere che si
    differenziano solo per l'orientamento nello
    spazio (p, d, b, q, n, u). Può essere utilizzato
    per sviluppare la via fonologica di lettura e per
    stimolare un esame visivo della parola più
    accurato. Al bambino viene presentata per qualche
    secondo una parola che inizia con una di queste
    lettere insieme al disegno corrispondente.
    Successivamente, è presentata la parola, ma senza
    la prima lettera e viene chiesto al bambino di
    completarla scegliendo tra delle alternative
    proposte (le lettere ad essa simmetriche). Ad
    ogni prestazione, il programma modifica la
    posizione delle alternative.
  • Indovina la parola è un altro modulo, pensato per
    favorire l'ampliamento del lessico visivo. Si
    presentano due parole con un disegno associato ad
    una sola di esse. Il bambino sceglie con il mouse
    una parola che viene pronunciata. Vi sono due
    livelli di difficoltà.
  • Scrivi la parola è pensato per aiutare il bambino
    a sviluppare abilità fonologiche di scrittura,
    proponendo compiti di scrittura di parole lettera
    per lettera. Sullo schermo compaiono un disegno e
    la relativa parola, la quale scompare dopo
    qualche secondo, lasciando il disegno ed una
    serie di lettere tra le quali il bambino può
    scegliere quelle utili a ricomporre la parola
    iniziale.

33
La discalculia
  • La discalculia causa una compromissione delle
    abilita' aritmetiche, quelleche riguardano la
    possibilita' di raggiungere una padronanza delle
    capacita' di calcolo fondamentali
  • comprensione
  • produzione
  • procedure del calcolo scritto
  • soluzione dei problemi

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MODELLO DI McCLOSKEY E CARAMAZZA E BASILI(1985)
SISTEMA DEL CALCOLO
  • SIMBOLI OPERAZIONALI (, -, X, )
  • PROCEDURE
  • FATTI ARITMETICI

SISTEMA DEI NUMERI
  • COMPRENSIONE VERBALE DI NUMERI (OTTO)
  • COMPRENSIONE NUMERI ARABI (8)
  • PRODUZIONE VERBALE DI NUMERI (OTTO)
  • PRODUZIONE NUMERI ARABI (8)

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Sistema dei numeri
  • Fanno parte del sistema dei numeri i processi di
    comprensione e di produzione numerica che
    sottostanno alla capacità di riconoscere e
    riprodurre i simboli numerici o le parole che
    indicano i numeri.
  • Processi lessicali
  • Sintassi numerica

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Sistema del calcolo
  • Il sistema del calcolo si basa su tre tipi di
    conoscenze
  • La conoscenza dei simboli operazionali (e
    algoritmo corrispondente)
  • Dei fatti aritmetici (operazioni comprese entro
    la prima decina e tabelline)
  • Delle procedure delle quattro operazioni

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  • COMPRENSIONE
  • SIGNIFICATO DEI SIMBOLI NUMERICI
  • SIGNIFICATO DEL VALORE QUANTITATIVO DELLE CIFRE
  • SIGNIFICATO DEL VALORE POSIZIONALE DELLE CIFRE
  • PRODUZIONE
  • SAPER NUMERARE INAVANTI E INDIETRO
  • SAPER SCRIVERE NUMERI SOTTO DETTATURA
  • RICORDARE TABELLINE
  • SAPER INCOLONNARE
  • RICORDARE COMBINAZIONI E FATTI NUMERICI

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  • PROCEDURE DEL CALCOLO SCRITTO
  • ADDIZIONE
  • SOTTRAZIONE
  • MOLTIPLICAZIONE
  • DIVISIONE
  • SOLUZIONE DI PROBLEMI
  • COMPRENSIONE TESTUALE
  • RAPPRESENTAZIONE VISIVA
  • CATEGORIZZAZIONE
  • PIANIFICAZIONE
  • UTILIZZAZIONE DELLE CONOSCENZE DEL CALCOLO
  • AUTOVALUTAZIONE

39
La discalculia
  • Quando si parla di discalculia occorre fare
    chiarezza con i termini di uso comune, anche nel
    mondo della scuola. Gli insegnanti sono abituati
    a parlare di abilità logico-matematiche, ma in
    realtà in molte attività legate alla matematica,
    come la lettura e la scrittura dei numeri o
    l'apprendimento delle tabelline, occorre essere
    efficienti nel richiamo e nell'assemblaggio delle
    componenti numeriche da trattare, senza per
    questo essere dei buoni logici.
  • Si parla di discalculia, quindi, facendo
    riferimento a quelle abilità aritmetiche che non
    coinvolgono esclusivamente il ragionamento logico
    - come nel caso di dover decidere quale numero è
    più grande di altri - ma che comportano invece
    l'automatizzazione delle procedure di base, come
    la lettura e scrittura delle cifre, la
    memorizzazione delle tabelline e delle procedure
    per eseguire i calcoli.

40
La discalculia
  • Le difficoltà emergono invece con più evidenza
    quando, al termine del primo ciclo, i bambini
    devono utilizzare in modo rapido ed efficiente i
    numeri per eseguire calcoli e risolvere problemi.
    In questi bambini si osservano con maggiore
    frequenza certi errori e alcune specifiche
    difficoltà, ad esempio
  • 1) difficoltà nel leggere e scrivere numeri
    complessi (come quelli che contengono lo zero) o
  • lunghi (come quelli composti da molte cifre)
  • 2) difficoltà nell'esecuzione delle quattro
    operazioni scritte, dovuta al mancato rispetto
    delle
  • regole procedurali degli algoritmi
  • 3) difficoltà nel ripetere la maggior parte delle
    tabelline
  • 4) difficoltà in compiti relativi
    all'automatizzazione delle procedure di
    conteggio, come ad esempio nel contare a salti, o
    contare all'indietro.

41
La discalculia
  • Questi bambini non hanno invece difficoltà nei
    compiti più astratti, come ad esempio decidere
    l'ordine di grandezza di una sequenza di numeri.
  • In attività di questo tipo, in cui occorre
    appoggiarsi alla linea mentale dei numeri, essi
    dimostrano di avere buone capacità di codifica
    semantica e, indirettamente, confermano la loro
    buona intelligenza.

42
In sintesi
  • 1) Le difficoltà del bambino discalculico vanno
    considerate solo come difficoltà numeriche ed
    aritmetiche di base che poi interferiscono sulle
    prestazioni matematiche più generali. Esse
    quindi, di per sé, non riguardano le abilità
    logiche vere e proprie
  • 2) chi è addetto alla riabilitazione dovrà
    utilizzare i modelli neuropsicologici accurati e
    coerenti per valutare le abilità e le difficoltà
    numeriche ed aritmetiche dei bambini e per
    effettuare una diagnosi accurata
  • 3) seppur non esista ancora molto materiale a
    disposizione, si sta iniziando anche in Italia a
    costruire una riabilitazione delle difficoltà
    numeriche ed aritmetiche dei bambini
    discalculici, e si osserva che tali interventi
    possono avere un discreto effetto sulle abilità
    dei bambini.
  • 4) accanto alla riabilitazione vera e propria, e
    in attesa che essa si consolidi in strumenti
    operativi conosciuti e condivisi, occorre pensare
    agli strumenti compensativi che possono aiutare i
    bambini in difficoltà, come ad esempio la tavola
    pitagorica e la calcolatrice.

43
La calcolatrice
  • Rispetto alla calcolatrice si suggerisce,
    soprattutto agli insegnanti, di superare la
    diffidenza circa tale mezzo, e di distinguere tra
    conoscenza della struttura dell'algoritmo
    (componente logica), e conoscenza procedurale,
    relativa alla memorizzazione e messa in atto dei
    passaggi sequenziali necessari a svolgere
    l'operazione. I bambini, tutti i bambini, devono
    essere aiutati a comprendere l'algoritmo, ma
    quelli che non riescono a memorizzarne le
    procedure potrebbero utilizzare i supporti di cui
    anche noi adulti ci serviamo così volentieri.
    (Biancardi, 2001)

44
Discalculia primaria
  • La discalculia primaria si manifesta con
    lincapacità di contare perché non si sanno
    applicare le regole dellaritmetica o le si
    applicano come se si fosse uno studente alle
    prime armi. Può quindi capitare che un bambino
    arrivato in quarta elementare si comporti come un
    bambino di prima, che non riesce a rispondere
    velocemente a domande quali per esempio quanto
    fa 5 x 6 ? Mettendoci molto tempo, contando
    aiutandosi con le dita o con altri riferimenti,
    come se nessuno mai gli avesse insegnato una
    tabellina, oppure confonde la moltiplicazione con
    unaltra operazione.
  • Nel caso della discalculia primaria il problema è
    strettamente connesso al calcolo e per aiutare il
    bambino si possono usare dei supporti, quali il
    computer concedere più tempo, aiutarlo a
    eseguire il compito passo per passo, ripassare le
    regole aritmetiche con assiduità.

45
Discalculia secondaria
  • La discalculia secondaria viene così chiamata
    perché si manifesta come conseguenza di altre
    difficoltà di apprendimento, quali la dislessia,
    la disgrafia o il neglet. In questo caso
    lintervento riabilitativo sarà rivolto al
    disturbo primario. Per esempio un bambino
    dislessico che non riesce a leggere neppure i
    numeri, verrà riabilitato per quel che riguarda
    la lettura.
  • Inoltre, non bisogna trascurare il disagio
    emotivo conseguenza della difficoltà di
    apprendimento e quindi è importante aiutare il
    bambino a superare il suo vissuto di essere
    diverso perché per lui è più difficile contare
    rispetto a quanto lo sia per i suoi coetanei.

46
Aprassiache cosè?
  • Un disturbo del gesto appreso e volontario
  • In assenza di danni sensoriali
  • Si esprime come un disordine nella pianificazione
    motoria (A.ideativa) oppure come
  • fallimento nellesecuzione di movimenti su
    comando (A.ideomotoria)
  • While...apraxia is commonly referred to as a
    motor programming
  • disorder, the specific cognitive-motor operations
    that are disrupted
  • remain elusive. This is conspicuous in the
    definition of apraxia which
  • places more emphasis on the causes to which it
    cannot be attributed
  • than the reasons for the disorder.
  • Harrington and Haaland (1997) In Rothi Heilman
    (Eds)
  • Apraxia The Neuropsychology of Action.
    Psychology Press

47
Sviluppo delle prassie
  • Sistemi di movimento coordinati in funzione di un
    risultato o di unintenzione
  • prima dei 3 anni indicano un oggetto senza fare
    nulla
  • a 4 anni, i bambini usano soprattutto parti del
    corpo come se fossero loggetto invece di
    manipolare direttamente loggetto.
  • a 8 anni, i bambini mostrano di possedere una
    rappresentazione dello strumento incluso in
    unazione
  • a 12 anni, il 93 delle azioni include
    rappresentazioni differenziate dellagente
    dellazione, delloggetto, e dello strumento.

48
Riassumendo
  • Il bambino inizia con
  • indicare loggetto senza adoperare lo strumento,
    poi
  • adopera una parte del corpo invece dello
    strumento,
  • rappresenta lo strumento, ma la dimensione e la
    forma non sono rispettate in relazione alla
    grandezza della mano o alloggetto che subisce
    lazione Infine raggiunge una ..
  • pantomima accurata in cui lagente dellazione,
    lo strumento, od oggetto, e le relazioni spaziali
    tra queste componenti sono ben rappresentate.

49
(No Transcript)
50
Fattori da considerare nella valutazione delle
prassie
  • DIVERSA NATURA DEI GESTI TRANSITIVI, INTRANSITIVI
    CON E SENZA SIGNIFICATO
  • ritagliare una figura con le forbici
  • fare il segno di vittoria
  • portare lindice sulla punta del naso
  • MODALITÀ CON CUI IL GESTO È RICHIESTO
  • modalità visiva tattile (uso reale degli
    oggetti )
  • modalità visiva (visione degli oggetti)
  • comando verbale (verbale)
  • Imitazione
  • MUSCOLATURA PROSSIMALE VS. DISTALE
  • Pettinarsi i capelli muscolatura prossimale
  • Scrivere con una penna muscolatura distale

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Altri fattori
  • SINGOLI MOVIMENTI VS. SEQUENZE
  • Mostrare come si usa un martello
  • Ritagliare una figura per poi incollarla
  • NOVITÀ VS. FAMILIARITÀ DEL GESTO
  • Segno di vittoria
  • Lavarsi i denti
  • Mettere una mano sulla spalla opposta
  • Usare chiodo e martello
  • FATTORI DA CONSIDERARE NELLA VALUTAZIONE DELLA
    PRASSIA
  • SPAZIO DELLAZIONE extra-personale o
    peripersonale
  • Aprire una bottiglia di succo di frutta VS
    Pettinarsi
  • GESTI DEGLI ARTI SUPERIORI VS. BUCCOFACCIALI

52
La disprassia evolutiva
  • Disturbo più frequentemente diagnosticato in età
    scolare
  • Descritta come eccesso di fallimenti nelle azioni
    di vita quotidiana
  • Costante bisogno di pensare alla pianificazione
    dei movimenti che sembrano non diventare mai
    automatici.
  • Nel 60 dei casi sono presenti povere abilità
    fini e grosso-motorie
  • A volte cinestesico-tattile povero con
    particolare deficit nellinterpretazione delle
    qualità spaziali e temporali dell'informazione
    ricevuta attraverso il tatto, con conseguente
    scarsa consapevolezza nello schema corporeo
    (Ayres, 1980) e difficoltà nei giudizi
    cinestesici (Hulme et al., 1982).
  • Frequentemente è presente una storia di lentezza
    nell'apprendimento motorio, sebbene abilità quali
    sedersi, gattonare e camminare siano state
    raggiunte entro limiti considerati normali.
  • Non attività sportive.
  • Lapprendimento della scrittura progredisce con
    estrema incertezza le lettere sono irregolari
    nella forma e organizzate male nella pagina,
    evidenti difficoltà di gestione dello spazio del
    foglio ed inadeguata manipolazione della penna.

53
(No Transcript)
54
Gesti transitivi 3 ai 14 anni
  1. Lavarsi i denti
  2. Pettinarsi
  3. Battere con il martello sul chiodo
  4. Tagliare la figura di un fiore ed incollarla
  5. Stappare un succo di frutta e versarlo in un
    bicchiere
  6. Preparare una lettera in modo che possa essere
    imbucata
  7. Rompere una noce con lo schiaccianoci
  8. Avvitare e svitare una vite
  9. Aprire e chiudere un lucchetto
  10. Aprire e chiudere un braccialetto
  11. Preparare il caffé
  12. Ascoltare una cassetta di musica con il
    registratore
  13. Mettere i lacci ad una scarpa e fare il fiocco
  14. Fare un pacco regalo
  15. Vestire una bambola

55
Gesti intransitivi con significato 3-12 anni
  • 1 - Segno di marameo
  • 2 - Segno di OK
  • 3 - Segno di autostop
  • 4 - Segno delle corna
  • 5 - Segno di vittoria
  • 6 - Saluto militare
  • 7 - Segno di matto
  • 8 - Segno di avvicinarsi
  • 9 - Segno di buono
  • 10 - Indicare qualcuno
  • 11 - Segno di alt
  • 12 - Segno di così così
  • 13 - Segno di no
  • 14 - Segno di stare zitto
  • 15 - Segno delle forbici
  • 16 - Segno delle ali della farfalla
  • 17 - Segno del cannocchiale

56
Gesti intransitivi senza significato 3-12 anni
  • 1 - Tamburellare con tutte le dita di una mano
    sul tavolo
  • 2 -Aprire e chiudere la mano
  • 3 - Toccare il pollice con ogni dito della stessa
    mano
  • 4 - Incrociare il dito indice col medio
  • 5 - Toccare la punta del naso col dito indice
  • 6 - Chiudere un occhio con la mano
  • 7 - Mettere la mano sulla bocca
  • 8 - Mettere il pugno sulla fronte
  • 9 - Appoggiare la mano sulla spalla opposta
  • 10 - Mettere il dito indice nell'orecchio
  • 11 - Fare un cerchio con il pollice e l'indice
    della stessa mano
  • 12 - Mettere la mano sotto il mento
  • 13 Fare il pugno con una mano e prenderlo con
    l'altra mano
  • 14 - Ruotare la mano
  • 15 - Stendere un braccio diritto e toccare il
    gomito con l'altra mano
  • 16 - Stendere le braccia avanti con le mani una
    in sù ed una in giù
  • 17 - Tenere la testa con una mano avanti e una
    dietro
  • 18 - Incrociare le dita delle mani dietro la
    testa
  • 19 - Prendere i polsi con le mani

57
(No Transcript)
58
Nei gesti di bambini con disprassia..
  • Gesti transitivi
  • lt numero di gesti transitivi corretti
  • gt errori
  • gt di errori legati alluso di parti del corpo
    in sostituzione alloggetto (mod. verbale)
  • gt ed errori dovuti ad un errato uso dello
    spazio peripersonale ed extrapersonale (cioè,
    errori di configurazione esterna e interna
    maggiori su imitazione).
  • Gesti intransitivi
  • gt movimenti superflui
  • gt errori nella modulazione della forza e
    nellampiezza del movimento.
  • Nella pantomima verbale maggiori difficoltà
    nelluso appropriato dello spazio ed errori
    posturali rispetto alla modalità imitativa.

59
E ancora
  • 5-8 anni difficoltà nelluso di informazioni
    visive e tattili.
  • Discriminante la modalità visuo-tattile.
  • 7 anni migliora luso dellinformazione visiva
    ma povera consapevolezza sensoriale tattile e
    deficitarie le competenze propriocettive che
    rendono i movimenti scarsamente sincronizzati e
    le azioni ricche di errori posturali, di sequenza
    e di movimenti esagerati e con aggiunte di
    movimenti inutili.
  • Discriminante la modalità visuo-tattile.
  • Dopo i 9 anni i gesti su imitazione e pantomina
    visiva sono simili a quelli dei bambini di
    controllo mentre in modalità verbale sono sempre
    peggiori rispetto ai controllo, anzi la
    discrepanza tende ad aumentare con letà.

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Disprassia evolutiva
  • Deficit funzionali
  • Principalmente
  • 1. difficoltà nellintegrare informazioni
    sensoriali provenienti dai diversi sensi (vista,
    tatto, cinestesia, udito) e di conseguenza
    difficoltà nellorganizzare un piano dazione ben
    definito.
  • 2. una particolare disabilità nellutilizzare un
    comando verbale per rappresentare unazione
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