Title: PROF. GIOVANNI PENNISI
1MALATTIE DEL MOTONEURONE
2- Il termine Malattie del motoneurone indica un
insieme di patologie aventi come comune
denominatore la compromissione primaria dei
neuroni motori corticali, midollari e dei nuclei
dei nervi cranici motori.
3SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA o malattia dei
motoneuroni
- Il nome di questa malattia ne sintetizza le sue
caratteristiche piĂą salienti - indurimento (Sclerosi) della porzione laterale
del midollo spinale (Laterale) e riduzione della
massa muscolare (Amiotrofica) - E una grave malattia delletĂ adulta,
caratterizzata dalla progressiva compromissione
dei neuroni di moto centrali (corticali) e
periferici (nuclei dei nervi cranici motori
somatici e corna anteriori del midollo)
4La malattia non coinvolge la funzionalitĂ del
cuore, del sistema digerente, della vescica,
anchessi muscoli ma i cui movimenti non
avvengono sotto il controllo volontario
5SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA
- La malattia viene definita anche come
- Malattia di Charcot (Neurologo francese che per
primo la indentificò e la descrisse) - Malattia di Lou Gehrig (Famoso giocatore di
baseball americano che ne fu colpito alletĂ di
36 anni, nel 1939, allapice della sua carriera
agonistica)
6EPIDEMIOLOGIA
- E una malattia delletĂ adulta-anziana (etĂ di
insorgenza tra 50 e 70 anni) - Prevalenza 5-10/100.000, con rapporto ?/?1.5/1
- In alcune aree del Pacifico (isole Marianne,
Guam, Nuova Guinea) lincidenza sembra essere 10
volte superiore e la patologia presenta delle
caratteristiche particolari (associazione
SLA-Parkinson-Demenza) - Solo nel 10 dei casi la SLA è ereditaria di tipo
autosomico dominante ed, in questi casi, letĂ
desordio è più bassa (40 aa circa) solo nel 10
dei casi di SLA familiare è stato identificato il
difetto genico sul cr. 21 (gene della superossido
dismutasi SOD
7- Dal punto di vista epidemiologico è utile
distinguere tre forme di malattia - SLA sporadica classica,
- SLA familiare,
- SLA del Pacifico Occidentale
8FORME CLINICHE
- In base al prevalente coinvolgimento di uno o
dellaltro gruppo di motoneuroni, distinguiamo - Sclerosi laterale primaria, con il coinvolgimento
del solo motoneurone corticale. - Atrofia muscolare Spinale, con il coinvolgimento
del solo motoneurone spinale. - Sclerosi Laterale Amiotrofica, con il
coinvolgimento sia del motoneurone spinale che
corticale. - Paralisi bulbare progressiva
9ETIOPATOGENESI
- A tuttoggi la causa della SLA rimane
sconosciuta. - Per questo molte sono le ipotesi.
- Sicuramente si riconosce una genesi
multifattoriale.
10IPOTESI ECCITOTOSSICA
- Eccesso di glutammato
- Il glutammato è un aminoacido usato dalle
cellule nervose come neurotrasmettitore quando
il suo tasso è elevato induce, a livello
neuronale, iperattività metabolica, che può
risultare nociva (eccito-tossicitĂ ), a causa
dellaccumulo di Ca intraneuronale, con
conseguente scatenamento della cascata di eventi
metabolici che culminano nella morte cellulare.
11IPOTESI PEROSSIDATIVA
- L'ipotesi dello stress ossidativo e delle azioni
tossiche di un enzima anti-ossidante mutato è
basata in parte sulle osservazioni nella SLA
familiare, nella quale il 20 circa dei pazienti
presenta una mutazione nel gene per la
superossido dismutasi (SOD1) con possibile
conseguente accumulo di radicali liberi. - Tale meccanismo peraltro è stato invocato anche
in altre patologie neurodegenerative, come il
morbo di Parkinson.
12IPOTESI AUTOIMMUNE
- L'ipotesi autoimmune/infiammatoria suggerisce la
presenza di un processo infiammatorio (Troost,
1988), con produzione di anticorpi verso un tipo
di canali per il calcio nella SLA sporadica
(Smith, 1992). - I pazienti con SLA presentano un rischio maggiore
rispetto alla popolazione generale di presentare
malattie autoimmuni e paraproteinemie.
13IPOTESI TOSSICA ESOGENA
- Lorigine tossica, è supportata da alcune
evidenze - Metalli pesanti piombo, ma non dĂ un
interessamento selettivo al sistema di moto - Cicas circinalis popolazione Chamorro in Guam
- Possiede componenti tossiche, con danno
mitocondriale - Neurolatirismo in tempo di carestia i baccelli e
la pianta di cicerchia (Lathyrus sativus)
diventano principale fonte di cibo. - Degenerazione UMN e paraparesi spastica.
- A causa di un costituente tossico, agonista
recettori AMPA
14IPOTESI VIRALE
- E lipotesi piĂą debole, basata solo sulla
sporadica di RNA retrovirale nei motoneuroni dei
pazienti deceduti per SLA
15I PRIMI SINTOMI 1
Sintomi caratteristici di questa malattia sono
progressiva perdita di forza Può coinvolgere
tutti i muscoli volontari, con interessamento
iniziale dei muscoli distali degli arti superiori
ed inferiori. Inizialmente può essere colpito un
lato del corpo piĂą dellaltro. atrofia
muscolare Perdita progressiva della massa
muscolare a decorso disto-prossimale (mano ad
artiglio, piede cadente) Ipotrofia della lingua
(tipica della variante bulbare).
16I PRIMI SINTOMI 2
- La malattia può manifestarsi con difficoltĂ
- nel masticare
- nel deglutire
- nel parlare
SLA bulbare
Coinvolgimento dei motoneuroni localizzati nella
regione bulbare del tronco encefalo, che
controllano i muscoli della masticazione, della
fonazione e della deglutizione
17I PRIMI SINTOMI 3
- Altri sintomi sono
- Fascicolazioni Contrazioni di singole unitĂ
motorie dovute ad impulsi anomali che si generano
nel motoneurone in corso di patologie
degenerative croniche del secondo motoneurone
(espressione di denervazione) - SpasticitĂ muscolare (piĂą evidente quando la
perdita dei neuroni corticali prevale su quella
dei motoneuroni spinali) - Crampi e spasmi muscolari (improvvisa e dolorosa
contrazione muscolare involontaria, che interessa
in genere un singolo muscolo o piĂą muscoli degli
arti e del tronco)
18SLA clinica El Escorial criteria 90
- I segni ed i sintomi devono avere carattere
evolutivo e progredire coinvolgendo altri
distretti, in 6-12 mesi dall'esordio.
progressione
UMN
LMN
Presenza di segni clinici, elettrofisiologici
o neuropatologici di compromissione del II
neurone di moto
Compromissione clinicamente evidente del I
motoneurone
19SLA
UMN
LMN
Upper motor neuron
Lower motor neuron
20LMN
- DEBOLEZZA
- ATROFIA
- FASCICOLAZIONI
- CRAMPI
- SDR MIASTENICA (dovuta alla reinnervazione)
21(No Transcript)
22UMN
- DEBOLEZZA
- SPASTICITA
- RISPOSTA PLANTARE IN ESTENSIONE
- RIFLESSI IPERECCITABILI
- SEGNI AFFETTIVI (Segni pseudobulbari riso e
pianto spastico)
23(No Transcript)
24SEGNI BULBARI
- DISARTRIA
- DISFAGIA
- FACIES IPOMIMICA
- LINGUA ATROFICA E FASCICOLANTE
25LA DIAGNOSI
- La diagnosi di SLA è sicuramente difficile in
fase precoce
Fondamentale risulta la valutazione clinica
ripetuta nel tempo da parte di un neurologo
esperto.
Non esiste un esame specifico che consenta di
accertare immediatamente e senza alcun dubbio la
malattia.
26LA DIAGNOSI
- La valutazione clinica deve focalizzare
lattenzione su diversi segni e sintomi, quali
possibili manifestazioni della malattia -
- Stanchezza (nella SLA lattivitĂ di un singolo
motoneurone può aumentare fino a 100
volte il normale) - Fascicolazioni ai cingoli e alla lingua
- DifficoltĂ nel deglutire
-
- DifficoltĂ nella respirazione
27LA DIAGNOSI
28DIAGNOSI DIFFERENZIALE
29Mielopatia spondilosica cervicale
SLA
30(No Transcript)
31LA PROGRESSIONE DELLA MALATTIA
- Levoluzione della malattia comporta una
progressiva perdita delle capacitĂ di movimento,
che può arrivare alla completa immobilitĂ
Exitus da 2-3 anni fino ad un massimo di
6 anni dallesordio
32LA PROGRESSIONE DELLA MALATTIA
- La compromissione muscolare può investire
importanti funzioni - Masticazione
- Deglutizione
- Fonazione
33LA PROGRESSIONE DELLA MALATTIA
- Gradualmente si manifesta nel soggetto affetto da
SLA la paralisi respiratoria
34RESPIRAZIONE E SLA
Ventilazione è quel processo, mediato
dallattivitĂ dei muscoli respiratori (diaframma,
mm. Intercostali, scaleni, retti delladdome) che
consente allaria di entrare ed uscire dai
polmoni.
Respirazione è quel processo che consente, a
livello della barriera aria-sangue alveolare,lo
scambio dei gas, con trasporto dellossigeno
dallambiente esterno nel sangue e della CO2 dal
sangue allambiente esterno.
Deficit di forza dei muscoli respiratori
INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
SLA
Ipoventilazione alveolare
35RESPIRAZIONE E SLA
CONDIZIONI AGGRAVANTI
- La perdita della funzionalitĂ dei motoneuroni
bulbari, - con conseguente difficoltĂ nel deglutire e nel
mantenere pervie le prime vie aeree durante il
sonno, possono comportare laspirazione di cibi e
liquidi, compresa la saliva.
- La diminuzione della forza della tosse, aumenta
notevolmente il rischio di polmonite e
aspirazione, poiché una tosse efficace è
necessaria per liberare le vie aeree dalle
secrezioni.
36RESPIRAZIONE E SLA
QUANDO DIVENTA NECESSARIA LA VENTILAZIONE
MECCANICA
La VENTILAZIONE MECCANICA consiste
nellutilizzare un respiratore portatile che
supporta i polmoni ed aiuta a respirare. Non
blocca la progressione della malattia, ma
permette di compensare linsufficiente lavoro dei
muscoli respiratori
INVASIVA
NON INVASIVA
37RESPIRAZIONE E SLA
VENTILAZIONE NON INVASIVA
- Consiste nellutilizzo di una maschera nasale,
buccale o facciale collegata ad un piccolo
ventilatore portatile.
Esempi di maschere nasali o facciali
38RESPIRAZIONE E SLA
RESPIRAZIONE INVASIVA
La respirazione invasiva tramite tracheostomia
consiste nellapertura chirurgica della trachea e
nel posizionamento di un tubo metallico o in
plastica allinterno di essa.
39RESPIRAZIONE E SLA
LASPIRAZIONE DELLE SECREZIONI
- Laspirazione delle secrezioni può avvenire
attraverso - bocca
- naso
- tracheotomia.
40ALIMENTAZIONE E SLA
DEGLUTIZIONE Si intende il trasferimento di cibo
e liquidi dalla bocca allesofago ed allo stomaco
La sequenza della deglutizione comprende tre
stadi 1) volontario (controllato da strutture
cerebrali, non indispensabile) 2) faringeo 3)
esofageo
Regolati in via riflessa dal Centro riflesso
della deglutizione
41ALIMENTAZIONE E SLA
DISFAGIA Con questo termine si intende la
difficoltĂ a deglutire. In corso di SLA la
deglutizione può essere compromessa sia dalla
debolezza muscolare, sia da alterazioni dei
meccanismi riflessi (paralisi bulbare o
pseudobulbare)
Alimentazione orale nel paziente con disfagia Due
obiettivi 1) Mantenere un adeguato stato
nutrizionale 2) Garantire sicurezza durante
lalimentazione
42ALIMENTAZIONE E SLA
OBIETTIVI
1) Mantenere un adeguato apporto calorico
(importante mantenere il proprio peso regolare)
2) Mantenere un adeguato apporto idrico (adeguare
la consistenza dei liquidi con leventuale
aggiunta di addensanti, o sostituire le bevande
più difficili da deglutire-acqua, caffè, tè-con
altre che abbiano una maggiore consistenza-succhi
di frutta, zuppe, frappè)
3) Assumere regolarmente unadeguata quantitĂ di
fibre alimentari (importante è prevenire
linsorgenza di stipsi)
43ALIMENTAZIONE E SLA
REGOLE DA OSSERVARE
1) Mantenere unadeguata pulizia del cavo orale
2) Mantenere libere le fosse nasali
(eventualmente, umidificare lambiente, in modo
che le secrezioni non si secchino allinterno
delle fosse nasali)
3) Assumere una postura corretta
44ALIMENTAZIONE E SLA
METODI ALTERNATIVI DI ALIMENTAZIONE
1) Il sondino nasogastrico (consiste nel
posizionare un tubicino che, attraverso il naso,
giunga allo stomaco e che consenta di
somministrare gli alimenti direttamente)
2) Gastrostomia Endoscopica Percutanea
(PEG-consiste nellalimentarsi attraverso un
tubicino posizionato direttamente allinterno
dello stomaco attraverso la parete addominale)
45ALIMENTAZIONE E SLA
ALIMENTAZIONE ENTERALE
46ALIMENTAZIONE E SLA
NUTRIZIONE PARENTERALE Consiste nella
somministrazione di sostanze nutritive attraverso
una via venosa. Può essere praticato solo in
regime ospedaliero.
47TERAPIA DELLA SLA
- Non esiste alcuna terapia specifica
- Riluzolo (inibitore del re-uptake del
Glutammato) modesto aumento della sopravvivenza
48PROSPETTIVE FUTURE NEL TRATTAMENTO DELLA SLA
Cellule staminali Il trapianto di cellule
staminali consiste nel trasferimento di cellule,
prelevate dal midollo osseo dello stesso soggetto
o da embrioni o feti, in grado di differenziarsi
in tutti i tessuti.
Terapia genica Consiste nellinoculare dei
vettori, generalmente virali (adenovirus o
retrovirus), affinchè infettando le cellule
nervose, possano trasferire loro i geni di
fattori trofici, diventando esse stesse in grado
di produrre queste molecole.
Farmaci sperimentali Ceftriaxone (incremento del
traposrto astrocitario di Glu), arimoclomol
(induttore delle hsp), talampanel (antagoinsta
dei recettori AMPA), Litio (aumento autofagia),
EPO.
49PROSPETTIVE FUTURE NEL TRATTAMENTO DELLA SLA
- Agenti anti-ossidanti (nel topo di laboratorio è
efficace la creatinina) - Fattori di crescita
- Agenti inibitori del metabolismo del glutamato
- Fattori neurotrofici
- Fattori neuroprotettivi
- Fattori anti-infiammatori
- Fattori antigliali, antiangiogenesi
50RIABILITAZIONE E SLA
ABILITA capacitĂ di usare strumenti
- Riabilitare il paziente con SLA è possibile se
forniamo alla persona disabile nuovi strumenti
(ausili) e la addestriamo a servirsene in
sostituzione di quelli che la malattia gli ha
tolto.
- La riabilitazione presuppone laccettazione del
deficit, la volontĂ di lottare contro la
disabilitĂ , di ridurre la dipendenza del malato e
di migliorarne la qualitĂ della vita
51RIABILITAZIONE E SLA
CHINESITERAPIA Consiste di un insieme di
metodiche (mobilizzazione attiva e passiva) che
si propongono di mantenere mobili le
articolazioni ed elastici i tendini ed i muscoli.
Nella SLA lobiettivo della chinesiterapia non è
il recupero di una funzione normale, ma la
conservazione di una certa autonomia nei
movimenti e la prevenzione delle complicazioni
della ridotta mobilitĂ (retrazioni
muscolo-tendinee, rigiditĂ articolari).
52RIABILITAZIONE E SLA
MOBILIZZAZIONE ATTIVA Proponibile a chi
possiede una sufficiente forza residua, consta
di esercizi che hanno lo scopo di fare lavorare
attivamente i muscoli e di mobilizzare
completamente le articolazioni.
53RIABILITAZIONE E SLA
MOBILIZZAZIONE PASSIVA Indicata quando la
debolezza muscolare non permette piĂą lesecuzione
autonoma degli esercizi precedentemente
proposti. NecessitĂ di unaltra persona che
aiuti nel completare quei movimenti che
altrimenti verrebbero eseguiti solo parzialmente.
54AUSILI
Intendiamo per ausilio tutto ciò che serve a
supportare quelle attivitĂ che altrimenti
sarebbero difficili da eseguire, se non
impossibili.
55AUSILI PER IL CAMMINO E LA MOBILITA
- Molla di Codivilla (facilita o sostituisce la
dorsiflessione del piede
durante la fase del passo)
- Bastoni (offrono un punto dappoggio
e migliorano la stabilitĂ e la sicurezza
del cammino)
56AUSILI PER IL CAMMINO E LA MOBILITA
- Deambulatori (lo scopo del loro utilizzo è
quello di fornire unampia base
di appoggio per rendere sicuro il cammino)
- Carrozzelle (due categorie pieghevoli e non
pieghevoli quella con sistema
bascullante-che permette di variare
linclinazione del sistema
sedile-schienale-pedane rispetto al suolo-può
offrire maggiori possibilitĂ di
variazioni posturali)
57AUSILI PER IL SUPERAMENTO DELLE SCALE
- Ascensore (in assoluto lo strumento piĂą
confortevole, rapido e di facile
impiego)
ALTRE SOLUZIONI
- Servoscala a piattaforma o a seggiolino
- Piattaforma elevatrice verticale
- Servoscala elettrico mobile
58SLA E SPORT
Sono 57 i calciatori o ex calciatori italiani
affetti da Sclerosi Laterale Amiotrofica, un
numero venti volte superiore la media della
popolazione mondiale! SEMPLICE COINCIDENZA?
- Uno studio epidemiologico (Guarinello 1999)
condotto su un campione di 24 mila calciatori che
hanno giocato tra il 1960 ed il 1996, ha messo in
evidenza due importanti aspetti - Lelevata incidenza della malattia nel campione
selezionato - LetĂ media desordio, sensibilmente inferiore
rispetto a quella della popolazione generale
59SLA E SPORT
Beretta et al. Lancet Neurology 2003 Cruz DC. Et
al. Neuroepidemiology 1999 Sienko DG. Arch
Neurology 1990
- Molte sono le ipotesi, poche le certezze
- Elevato uso di antinfiammatori (diclofenac) e
di antidolorifici? - Doping?
- Uso dei pesticidi nei campi di calcio?
I ciclisti sono relativamente risparmiati. Ruolo
dellEPO?
60ATROFIE MUSCOLARI SPINALI (AMS)
- Sono malattie ereditarie, ad esordio usualmente
infanto-giovanile, del motoneurone periferico.
61ATROFIE MUSCOLARI SPINALI (AMS)
- AMS tipo I (acuta) e tipo II (cronica)
malattia di Werdnig-Hoffmann - Tipo I autosomica recessiva (cr. 5), esordio in
prenatale o neonatale con ipotonia generalizzata
(floppy infant), ritardo nello sviluppo motorio,
deficit della suzione, disfagia, respiro solo
diaframmatico per ipovaliditĂ dei riflessi
propriocettivi, posizione a rana morte entro
il 2 anno di vita - Tipo II esordio nel 2 anno di vita con
debolezza ed atrofia muscolare ai cingoli,
anadatura anserina, aumento del CK sierico e
decorso piĂą lento con morte intorno al 10 anno
di vita.
62ATROFIE MUSCOLARI SPINALI (AMS)
- AMS tipo III Malattia di Kugelberg-Welander
- Autosomica recessiva (cr. 5)
- Esordio nella seconda decade di vita con deficit
ed atrofia della muscolatura dei cingoli,
andatura anserina, lieve aumento del CK sierico - Decorso lentamente invalidante con modesta
riduzione della spettanza di vita
AMS tipo IV e V Si manifestano in etĂ adulta con
deficit progressivo della muscolatura dei cingoli
senza riduzione della spettanza di vita.
63Sindrome post-poliomielitica
- Pazienti colpiti in etĂ infantile da poliomielite
acuta - EtĂ adulta-anziana
- Deficit motorio progressivo con fascicolazioni e
atrofia sia a carico dei muscoli precedentemente
colpiti che dei vicini - Decorso molto lento e benigno.
- Coinvolgimento dei soli motoneuroni periferici.
- Causa ignota. Possibile reinnervazione delle
grandi unitĂ motorie o riattivazione del
poliovirus dallo stato latente