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Title: L inquinamento Author: studente Last modified by: Pc Created Date: 3/24/2006 9:41:13 AM Document presentation format: Presentazione su schermo – PowerPoint PPT presentation

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Title: L


1
INQUINAMENTO LAVORO di Stefanescu Alessandro e
Calegari Matteo
2
Linquinamento dellacqua
Lautodepurazione
Linquinamento delle acque dolci
Malattie dellacqua
I prodotti chimici in agricoltura
Inquinamento da Prodotti chimici industriali
Salute e Ambiente
Inquinamento da petrolio
Incidente tra petroliere
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CHE COSA è LINQUINAMENTO?
  • Che cosa è linquinamento?
  • Con il termine generico inquinamento si indica il
    degrado dell'ambiente causato dall'immissione, da
    parte dell'uomo, di sostanze che ne alterano le
    caratteristiche chimico-fisiche. A seconda di
    dove sono immesse queste sostanze, che possono
    essere solide, liquide o gassose, si parla
    d'inquinamento atmosferico (o dell'aria),
    dell'acqua e del suolo.
  • Sono sostanzialmente tre i modi attraverso i
    quali l'ambiente naturale può essere inquinato
  • ü      ü      immettendo sostanze inquinanti non
    di per sé tossiche ma con una velocità tale che i
    cicli biogeochimici non riescono del tutto a
    smaltire è questo il caso dell'anidride
    carbonica e di molti composti organici
  • ü      ü      liberando sostanze tossiche per gli
    organismi viventi alcune di loro poiché non sono
    biodegradabili (non sono cioè trasformabili in
    composti inattivi dai normali meccanismi
    biologici) aumentano la loro concentrazione, e
    quindi la loro tossicità, nei viventi passando da
    un anello all'altro delle catene alimentari
  • ü      ü      depositando nell'ambiente sostanze
    inquinanti che restano inalterate nel tempo, cioè
    non subiscono alcuna forma di degradazione, come
    la plastica.
  • Tutte queste sostanze liberate nell'ambiente
    modificano la composizione chimica e le
    caratteristiche fisiche di aria, acqua e suolo,
    agendo negativamente sull'equilibrio dei vari
    ecosistemi.
  • L'inquinamento è un fenomeno antico, ma ha
    cominciato ad assumere dimensioni preoccupanti
    nel secolo scorso perché è un problema
    strettamente legato alla nascita della cosiddetta
    civiltà industriale e all'aumento della
    popolazione. La situazione sta diventando sempre
    più grave, perché le naturali capacità
    autodepurative dell'ambiente sono insufficienti
    ad eliminare tutte le sostanze tossiche che
    vimmettiamo.
  • il problema dellinquinamento si sta facendo
    sempre più grave e anche pericoloso per la nostra
    salute. E non solo nelle nazioni industrializzate
    e densamente popolate, ma anche in aree e regioni
    dove luomo è quasi del tutto assente.
  • Inquinamento idrico
  • Lacqua è fondamentale per la vita dell'uomo,
    inquinarla significa compromettere gravemente la
    nostra salute.
  • La carta europea dell'acqua, all'art. 3, afferma
    che "alterare le qualità dell'acqua significa
    nuocere alla vita dell'uomo e degli altri esseri
    viventi che da essa dipendono".
  • Inquinare l'acqua, dunque, vuol dire modificarne
    le caratteristiche qualificative, al punto da
    renderla inadatta al consumo degli esseri
    viventi.
  • L'inquinamento idrico può avere diverse origini.
  • Inquinamento naturale
  • L'inquinamento naturale non avviene per opera
    dell'uomo ma a causa di frane, alluvioni, eventi
    atmosferici e stagionali. Questo fenomeno non
    crea problemi particolari, perché l'acqua è in
    grado di autodepurarsi, entro certi limiti.

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L inquinamento dellacqua
  • Lacqua è senza dubbio la sostanza più comune e
    più diffusa nellambiente ed è inoltre una delle
    più importanti. Oltre ad essere utilizzata come
    fonte di vita per vegetali e animali, viene
    impiegata nelle fabbriche e nelle industrie.
  • Lacqua può però svolgere le sue numerose
    funzioni (diluire le sostanze, trasportare, ecc.)
    solo se fluisce in continuazione. Per fare ciò
    esiste un meccanismo naturale detto ciclo
    dellacqua.
  • Come si può notare dallimmagine, lacqua può di
    raggiungere il mare non solo attraverso fiumi ma
    anche passando dal suolo, dopo essersi infiltrata
    ed aver raggiunto una falda acquifera. Detto
    questo, si può facilmente intuire che lacqua si
    può inquinare non solo tramite i fiumi ma anche
    con i prodotti inquinanti del suolo.

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L autodepurazione
  • Nelle acque si trovano dei microrganismi che si
    nutrono dei composti organici provenienti da
    organismi morti, liquami, ecc. e li trasformano
    in minerali non inquinanti. Le sostanze che
    possono essere distrutte da questi organismi sono
    dette biodegradabili. Oggi però, con laumento
    dellinquinamento rispetto a qualche decina di
    anni fa, le sostanze biologiche sono presenti in
    quantità tale da superare la naturale capacità di
    autodepurazione inoltre riversando sostanze non
    biodegradabili, lautodepurazione non ha alcun
    effetto, le acque dolci rimangono perciò
    inquinate.

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Linquinamento delle acque dolci
  • Unimportante causa dellinquinamento delle acque
    dolci sono gli scarichi di materiale organico. La
    decomposizione di sostanze organiche consuma
    lossigeno contenuto nellacqua, a volte fino a
    far morire i pesci dei fiumi inoltre può
    provocare leutrofizzazione delle acque.
  • Le principali fonti di inquinamento organico
    sono le fogne delle città, gli allevamenti, le
    industrie e lagricoltura
  • Le fogne delle città. I liquami che si trovano
    nelle fogne contengono grandi quantità di
    escrementi umani, perciò dovrebbero passare
    attraverso impianti di depurazione prima di
    essere scaricati nei fiumi purtroppo, in Italia
    meno della metà degli scarichi vengono depurati.
    I liquami fognari possono contenere microrganismi
    che provocano alcune malattie (colera,
    salmonellosi, ecc.). Una persona rischia di
    ammalarsi se ingerisce questi organismi (può
    capitare facendo il bagno nel fiume o mangiano
    molluschi contaminati).
  • Gli allevamenti. Negli allevamenti, gli
    escrementi vengono lavati via con lacqua, i
    liquami così ottenuti vengono in parte utilizzati
    come fertilizzanti, in parte invece riversati nei
    fiumi.
  • Le industrie. Alcuni tipi di industrie, per
    esempio quelle alimentari, scaricano materiali
    organici direttamente nei fiumi.
  • Lagricoltura. I fertilizzanti, sia chimici che
    naturali, possono inquinare i fiumi come vedremo
    successivamente.

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I prodotti chimici in agricoltura
  • Le numerose sostanze utilizzate in agricoltura
    non restano solo sul suolo o sulle piante. Quando
    la pioggia dilava il terreno, una parte di essa
    finisce sui canali di scolo e da qui ai fiumi e
    poi al mare. Quando lacqua piovana (o anche
    quella dirrigazione) filtra nel terreno,
    tralascia lentamente unaltra parte di queste
    sostanze in profondità, fino alle falde acquifere
    da cui si prende lacqua per bere, che potrebbe
    divenire non potabile a causa dei nitrati e dei
    fosfati rilasciati dai fertilizzanti chimici
    utilizzati sul terreno.
  • Anche lazione dei pesticidi (detti anche
    fitofarmaci) possono contaminare falde acquifere,
    lacqua potabile e il cibo. Non sono tuttavia
    ancora noti gli effetti sulluomo, pur essendo in
    ogni caso sostanze nocive.
  • A questo problema si viene incontro utilizzando
    la coltivazione biologica, che però a causa dei
    raccolti più scarsi si hanno dei prezzi
    relativamente elevati nellambito
    dellalimentazione.

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I rifiuti tossici industriali
  • Le industrie si liberano dei rifiuti tossici
    derivanti dalle diverse lavorazioni attraverso
    discariche speciali. Tuttavia alcuni tipi di
    rifiuti tossici finiscono nei fiumi, con i
    liquami di fogna.
  • Tra i rifiuti tossici dellindustria chimica
    troviamo
  • I metalli pesanti (mercurio, usato spesso come
    fungicida piombo, usato nelle batterie, nei
    proiettili, nelle vernici e nelle benzine
    cadmio, usato nei rivestimenti di metallo, a
    volte come colorante e in alcuni tipi di
    batterie).
  • Gli ossidi metallici e i sottoprodotti
    dellindustria farmaceutica.
  • Idrocarburi tossici (usati per produrre
    insetticidi tipo il DDT o nelle lavorazioni di
    plastiche e vernici)
  • Il cromo (usato per la "cromatura" dei metalli,
    nella lavorazione di pelli e nelle acque di
    raffreddamento delle industrie.
  • Tutte queste sostanze si stanno accumulando nel
    ciclo dellacqua.

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Inquinamento da petrolio
  • La maggior parte dei mari del mondo è inquinata
    da petrolio. Questo proviene per la maggior parte
    da attività che si svolgono a terra, cioè dagli
    scarichi delle industrie e dalle raffinerie di
    petrolio. Altre fonti sono i versamenti dalle
    petroliere, che avvengono normalmente durante il
    lavaggio dei serbatoi oppure nel caso di
    incidenti.
  • Una delle zone marine più inquinate al mondo (per
    quanto riguarda il petrolio) è il mediterraneo,
    ciò è dovuto al fatto che si tratta di una mare
    chiuso e le sue acque si rinnovano molto
    lentamente (80-100 anni).

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Gli incidenti delle petroliere
  • Quando una petroliera subisce un incidente nel
    quale ci siano dei versamenti di petrolio in
    mare, si provocano molti danni allambiente. Il
    petrolio galleggia sullacqua, formando uno
    strato che isola lacqua dallaria, impedendo gli
    scambi di gas. Limpoverimento dossigeno causato
    fa morire molti organismi marini. Con il passare
    dei mesi le sostanze più leggere o evaporano o
    vengono distrutte lentamente da microrganismi o
    reazioni chimiche quelle più pesanti, invece,
    rimangono sotto forma di grumi e poi lentamente
    affondano e vengono a poco a poco attaccate da
    batteri o da reazioni chimiche. Prima di
    scomparire, però, distruggono anche gli organismi
    che vivono sui fondali.

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Malattie legate allacqua
  • Morte e malattia sono le dirette conseguenze di
    acqua inquinata e scarsità di acqua e si dividono
    in tre macrocategorie malattie trasmesse per
    contagio oro fecale (tra le quali, l'ameba, la
    toxoplasmosi, il verme solutario, il colera, la
    febbre tifoidea, la salmonella, l'epatite virale,
    la poliomelite, la diarrea), malattie dovute a
    microrganismi presenti nellacqua (come la
    leptospirosi), malattie trasmesse da insetti
    vettori e da animali che vivono nellacqua (come
    la malaria).
  • Secondo lOrganizzazione Mondiale della Sanità,
    circa cinque milioni di persone muoiono nel mondo
    ogni anno, per problematiche relative all'acqua
    dipende dall'acqua il 7 dei casi di morte per
    malattia, e il 19 di quelli per malattia
    infettiva. In particolare, nei paesi in via di
    sviluppo, soprattutto in Africa, la possibilità
    di usufruire di acqua potabile da parte della
    popolazione potrebbe evitare circa due milioni
    all'anno di decessi di bambini a causa di
    diarrea.
  •  

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  • Molte sono le malattie direttamente collegate al
    consumo alimentare di acqua inquinata, ma molte
    altre dipendono dalle pessime condizioni
    igieniche dovute all'esiguità di acqua. Alcune
    malattie si sviluppano e si diffondono attraverso
    il passaggio diretto dei germi dalle feci alla
    bocca, mentre i bacini e i corsi dacqua dolce
    con scarso ricambio idrico rappresentano
    lhabitat ideale per la crescita di alcune specie
    di microbi che inducono gravi patologie per
    luomo, contagiandolo in seguito alla loro
    ingestione o attraverso il consumo di pesci o
    crostacei infetti. La presenza di acque stagnanti
    e di impianti di irrigazione poco efficienti può
    favorire, infine, la crescita di alcune specie di
    insetti ospiti di parassiti che vengono
    successivamente trasmessi alluomo attraverso la
    puntura.

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SALUTE E AMBIENTE
  • Nel 1995 il vicepresidente della Banca Mondiale
    Ismail Serageldin sosteneva "Nel prossimo secolo
    le guerre scoppieranno per l'acqua e non più per
    il petrolio o per motivi politici". Secondo le
    ultime stime 1 miliardo e 400 milioni di persone
    nel mondo non ha accesso all'acqua potabile,
    mentre per più di 2 miliardi la qualità
    dell'acqua lascia a desiderare, tanto che 200
    milioni di bambini muoiono ogni anno per il
    consumo di acqua insalubre o per le cattive
    condizioni sanitarie che ne derivano. Si calcola
    che dal 1950 al 1995 la quantità d'acqua dolce
    ragionevolmente disponibile pro capite è
    diminuita da 17000 m3 a 7500 m3 (UNESCO
    Sources,1996). Se non ci sarà un'inversione di
    tendenza, il numero di persone che non avranno
    accesso all'acqua potabile si eleverà nel 2020 a
    più di 4 miliardi! Eppure la superficie
    terrestre è coperta per il 71 da acqua, ma
    questa è costituita per il 97,5 da acqua salata
    (non utilizzabile se non dopo costosissimi
    processi di desalinizzazione), mentre l'acqua
    dolce rappresenta solo lo 0,008 dell'acqua
    totale del pianeta. Di questa solo lo 0,3 è
    localizzato in fiumi e laghi e quindi
    potenzialmente disponibile, mentre il resto è
    imprigionato in ghiacciai e nevi permanenti
    (68,9) o confinato nel sottosuolo (29,9).
    Inoltre le risorse idriche sono distribuite
    geograficamente in modo ineguale sono
    concentrate in alcuni bacini in Siberia, nella
    regione dei Grandi Laghi in Nord America, nei
    laghi Tanganika, Vittoria e Malawi in Africa, e
    per il 27 costituite dai cinque più grandi
    sistemi fluviali il Rio delle Amazzoni, il Gange
    con il Bramaputra, il Congo, lo Yangtze e
    l'Orinoco. Ciò significa che circa il 40 della
    popolazione mondiale si trova in stato di
    penuria, soprattutto nelle regioni dell'Africa
    del Nord e del Medio Oriente.La disuguale
    distribuzione naturale delle fonti idriche è solo
    una delle cause della scarsità d'acqua che già
    oggi crea conflitti, più o meno armati, tra gli
    stati o tra le regioni interne ad essi. Infatti a
    minare la capacità di rinnovo dell'acqua
    all'interno del suo ciclo naturale è la gestione
    inefficace e dilapidatrice delle risorse
    disponibili rintracciabile in alcuni principali
    fenomeni

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  • Disuguale distribuzione dei consumi a livello
    mondiale, gravemente sbilanciati a favore dei
    paesi ricchi che rappresentano l'11 della
    popolazione mondiale, ma consumano l'88 del
    consumo mondiale (consumi d'acqua compresi). Si
    calcola che 100 milioni di americani consumano
    tanta acqua quanto 7 miliardi di indiani poveri. 
  • Processi d'inquinamento delle acque, dovuti
    all'utilizzazione massiccia di prodotti chimici
    in agricoltura (fertilizzanti e pesticidi),
    all'assenza di trattamento degli scarichi
    domestici e industriali, alla degradazione del
    suolo per disboscamento e per desertificazione.
  • Sprechi nel prelievo, i sistemi d'irrigazione
    agricola intensiva (l'80 del consumo di acqua
    dolce) perdono in media il 40 dell'acqua che
    consumano, mentre nei sistemi di alimentazione,
    per le perdite, si spreca circa il 50
    dell'acqua. 
  • Cambiamenti climatici globali, anche l'effetto
    serra, causato dall'aumento della concentrazione
    di CO2 in atmosfera, avrà ripercussioni
    sull'assetto idrico del pianeta con una
    diminuzione del 10 delle precipitazioni nelle
    zone aride e lo stravolgimento della
    distribuzione delle portate dei fiumi nel corso
    dell'anno nelle zone fredde e temperate.
  • In risposta a questa situazione di crisi,
    nonostante i numerosi incontri internazionali e
    le tante dichiarazioni d'intenti sul problema
    delle risorse idriche, una risposta concreta di
    gestione integrata e globale non è mai stata
    data.Anzi, la Banca Mondiale (tra i primi
    organismi internazionali a dispensare
    finanziamenti e quindi ad imporre politiche a
    tutti i paesi del mondo) ha visto bene di
    sostenere, anche in questo campo, politiche di
    privatizzazione aprendo la strada
    all'acquisizione da parte delle multinazionali
    del settore di sorgenti d'acqua dolce, impianti
    di distribuzione e di depurazione. Così
    multinazionali come la Lyonnaise des Eaux , la
    Vivendi, o la Danone traggono grandi guadagni con
    il mercato dell'acqua minerale ma spesso questo
    significa anche sottrarre alle popolazioni locali
    un bene fondamentale per la propria
    sopravvivenza. Spesso le stesse aziende
    gestiscono anche le reti idriche di grandi centri
    urbani (solo la Lyonnaise des Eaux ha in gestione
    i sistemi idrici di 14 grandi città, come Manila,
    Budapest, Giacarta, Indianapolis, Postdam) a
    prezzi fissati dalla necessità di fare profitto e
    non da uno spirito di equa distribuzione di un
    servizio a cui tutti dovrebbero poter accedere
    senza distinzioni di censo.Questa tendenza non
    ha risparmiato l'Italia aziende municipalizzate
    come l'ACEA di Roma, l'AMM di Milano e l'AMT di
    Torino, si sono lanciate in una campagna di
    espansione multisettoriale in Italia e
    all'estero, in linea con la politica di
    privatizzazione dei servizi d'acqua promossa
    dalla "legge Galli" (n.36/1994). Paradossalmente
    l'Italia, paese mediamente ricco di acqua, non
    riesce a garantire un accesso regolare e
    sufficiente all'acqua potabile con punte di
    carenza dell'88in Calabria e Molise, a causa di
    reti di distribuzione inadeguate e fatiscenti, ma
    soprattutto a causa di una spesa pubblica
    sbilanciata a favore di grandi opere pubbliche
    che spesso degradano le risorse idriche
    esistenti, come nel caso dell'abbassamento e
    inquinamento delle falde acquifere del Gran Sasso
    a causa dei due trafori realizzati e del terzo in
    procinto di realizzazione. Il fatto è che con la
    prospettiva che l'acqua sia un bene prezioso, e
    sempre meno rinnovabile, si deve cominciare a
    fare i conti
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