Title: Presentazione di PowerPoint
1RegioneLombardia
LA PREVENZIONE ATTIVAil modello lombardo
Luigi Macchi, Claudio Beretta Roma, 10 Maggio
2005
2Evidedence Based Medicine
- Valutazione delle attività di prevenzione alla
luce della loro efficacia - Valutazione delle norme esistenti alla luce della
loro efficacia - Revisione della normativa esistente
- Adozione di provvedimenti di abrogazione e/o
modifica
3DallObbligo alla Responsabilità
- Utilizzare il metodo della programmazione basata
su obiettivi e risultati - Promozione della cultura della responsabilizzazion
e a tutti i livelli - La Regione promuove e incentiva
- La Regione pianifica interventi di controllo
mirati
4Sistema della Prevenzione
- Individuare le attività dotate di evidenza e di
efficacia per la salute dei cittadini - Definire intese con soggetti responsabili del
territorio (Enti Locali, Dirigenza scolastica,
Associazioni di categoria e del Volontariato) - Segnalare le priorità, elaborate nellottica del
Sistema Sanità e dellinsieme di tutti gli attori
della Prevenzione
5Legge Regionale n. 12 4 Agosto 2003
Norme relative a certificazioni in materiadi
igiene e sanità pubblica
- Non sono richiesti e rilasciati dalle ASL
- certificato di sana e robusta costituzione
- certificato di idoneità fisica per lassunzione
nel pubblico impiego - libretto di idoneità sanitaria
- Inoltre le stesse disposizioni normative
prevedono labrogazione del certificato di
riammissione scolastica oltre i 5 giorni
6Circolare n. 33 14 Novembre 2003
Indicatori sullapplicazione della L.R. n. 12
- Sostituire le attività inutili e obsolete con
iniziative cui la programmazione regionale
assegna un interesse prioritario - Tumori
- Malattie cerebrovascolari
- Incidenti stradali e domestici
- Infortuni sul lavoro
- Educazione alimentare
7Interventi attuativi per la promozione delle
vaccinazioni e leliminazione di morbillo e
rosolia congenita
D. G. R. n. 18244 19 Luglio 2004
- Costruire un piano sulla base delle reali
necessità del territorio lombardo evidenziando
criticità, aspetti da rimuovere e punti di forza
da valorizzare in associazione con altre realtà
regionali (PLS, ASL)
8Interventi operativi per la promozione della
salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro in
Lombardia per il triennio 2004/2006
D. G. R. n. 18334 23 Luglio 2004
- Realizzazione diniziative predisposte da gruppi
di lavoro con il coinvolgimento di rappresentanti
di ASL, Associazioni di categoria e Associazioni
scientifiche al fine di concertare linee guida in
una logica di Sistema della Prevenzione
9Sorveglianza, notifica, controllo delle malattie
infettive revisione e riordino degli interventi
di prevenzione in Regione Lombardia
D. G. R. n. 18853 30 Settembre 2004
- Favorire interventi basandosi su criteri di
sorveglianza attiva - Interventi basati su criteri di EBP
- Favorire la discussione con il coinvolgimento di
MMG, PLS, A. O., Dirigenza scolastica e
Associazioni di categoria
10Attuazione della D. C. R. n. 462Piano
socio-sanitario Regionale 2002-2004 prevenzione,
sorveglianza e controllodelle malattie
tubercolari
D. G. R. n. 18334 23 Luglio 2004
- Revisione interventi ormai datati (199394)
- Porre lattenzione verso i soggetti più esposti
allinfezione tubercolare (popolazione migrante o
senza fissa dimora)
11Decreti del D. G. Sanità
- Bioterrorismo
- Meningiti
- Legionellosi
- SARS
- Tatuaggi e piercing
- PCB
- Radon
- ..
12Adozione dei Piani di Settore
PIANO ONCOLOGICO D.G.R. 18346 del 23 Luglio 2004
Interventi in campo oncologico,in attuazione del
PSSR 2002 2004
PIANO CEREBROVASCOLARE D.G.R. 20772 del 16
Febbraio 2005 Patologie cardiocerebrovascolari,i
nterventi di prevenzione diagnosi e cura
13Screening
- Tumore della mammella
- Tumore delle cervice uterina
- Tumore del colon - retto
- Carta del rischio cardiovascolare
14Tumore della mammella
- Sono state pubblicate le linee guida regionali
nel 2001 - Finanziato con 7 miliardi di lire
- Popolazione interessata donne da 50 a 69 anni
- È stato attivato in 13 ASL (su 15), e in 3 è
iniziata il secondo round - Adesione media del 51,9 (delle donne interessate)
15Tumore della cervice uterina
- Popolazione interessata donne da 25 a 64 anni
- Modalità operative in fase di definizione
- Su chiamata ad integrazione dellesecuzione
spontanea di Pap-test
16Tumore del colon - retto
- Previsto nel 2001
- Popolazione interessata donne e uomini da 50 a
75 anni - Sperimentazione conclusa nelle ASL di Pavia e
Cremona - Definite nel 2004 le linee guida regionali
- In fase di estensione a tutta la Lombardia
- Adesione media di circa il 40 (dato relativo
alla sola sperimentazione)
17Calcolo del rischio CCV globale Inizia nel Giugno
2005
La definizione dello stato di rischio, la sua
valutazione quantitativa e il suo appropriato
utilizzo nello studio dei pazienti consentono di
ottenere una stima accettabile della probabilità
di eventi cardiocerebrovascolari entro un periodo
di tempo determinato e di affrontare in modo
personalizzato il trattamento preventivo, con un
bilancio favorevole tra eventi evitati, numero di
effetti collaterali e risorse impiegate.
18Popolazione bersaglio uomini e donne,da 40 a 69
anni
- Affida al Medico di Medicina Generale
- Lindividuazione dei soggetti ad alto rischio,
tramite l'utilizzo della carta del rischio
cardiocerebrovascolare - La gestione degli interventi successivi
(informazione sui rischi, necessità di modificare
gli stili di vita, inizio di terapie
farmacologiche, controlli periodici, ) - Il compito di trasmettere la carta del rischio
alla ASL, attraverso un flusso informatico - Coinvolgimento in atto di centri specialistici
(fumo, diabete), medici competenti e centri
trasfusionali
19Carta italiana del rischio CCV (ISS 2004) Uomini
non diabetici
20Carta italiana del rischio CCV globale Uomo non
diabetico di 59 anni
PAS 190 COL TOT 260 HDL 35 FUMO SI PAS 190 COL
TOT 260 HDL 35 FUMO NO PAS 130 COL TOT 260 HDL
35 FUMO SI PAS 130 COL TOT 190 HDL 50 FUMO NO
Per gentile concessione del dott. Albini
21Bisogna seguire i soggetti a rischio
- E fondamentale il ruolo del Medico di Medicina
Generale che, ad integrazione della Medicina
Specialistica - utilizzi la carta del rischio sulla popolazione
bersaglio - svolga unazione di guida e consiglio del singolo
- gestisca i soggetti ad alto rischio
- venga coinvolto nella gestione degli ammalati con
malattia clinicamente espressa
22Conclusioni
- Favorire la trasversalità dazione
- Favorire il decentramento nella logica della
sussidiarietà - Sviluppare collaborazioni continuative con le
altre istituzioni presenti sul territorio - Introdurre indicatori per valutare lo stato di
salute pubblica - Valorizzare e diffondere le esperienze positive
- Avvicinare il sistema regionale alle necessità
dellindividuo
23 RegioneLombardia
Direzione Generale Sanità
Grazie per lattenzione
Prevenzione
Lugi Macchi luigi_macchi_at_regione.lombardia.it
Ricerca Innovazione Tecnologica
Claudio Berettaclaudio_beretta_at_regione.lombardia.
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