Title: Benedetto Croce
1Benedetto Croce
- Vita e opere. Filosofia dello Spirito. Estetica
2Vita e opere
3(No Transcript)
4Formazione
- Nacque a Pescasseroli (AQ) nel 1866.
- Persa la famiglia (1883), fu accolto dallo zio
Silvio Spaventa, fratello del filosofo hegeliano
Bertrando (1817-1883) - (che però, lo convince solo della difficoltà del
pensiero di Hegel). - Stabilitosi a Napoli (1886), si dedicò allo
studio senza conseguire titoli accademici.
5Interesse per Marx
- Nel 1895 Antonio Labriola (1843-1904, che era
stato allievo dello Spaventa) lo appassiona a
temi politici e gli fa conoscere il marxismo. - Croce non tarda a scoprirne i punti deboli i
suoi saggi critici (1895-99) in materia saranno
raccolti sotto il titolo Materialismo storico ed
economia marxista.
6Da Marx a Hegel
- Linteresse per Marx lo portò a riscoprire Hegel,
nella cui opera cercò di discernere quanto ancora
poteva esser considerato valido (Ciò che è vivo e
ciò che è morto nella filosofia di Hegel, 1906). - Questo ripensamento lo condusse a concepire un
suo sistema di filosofia dello Spirito.
7Filosofia dello Spirito
- Il sistema crociano è esposto nelle seguenti
opere - Estetica come scienza dellespressione e
linguistica generale (1902) - Logica come scienza del concetto puro (1905)
- Filosofia della pratica. Economica ed etica
(1908)
8Attività politica
- Senatore (dal 1910), fu ministro della Pubblica
istruzione (1920-21) - Lostilità al fascismo, lo allontanò da Giovanni
Gentile (1875-1944), con cui aveva collaborato
nella rivista La critica. - Per la sua notorietà il regime gli lasciò una
certa libertà dazione e di opposizione. - Presidente del Partito Liberale e membro della
Costituente, morì nel 1952.
9Lidealismo oltre Hegella filosofia dello
Spirito
10- Con Hegel, Dio era ridisceso definitivamente dal
cielo in terra, non era più da ricercare fuori
del mondo , si era acquistata la certezza che
luomo è la sua storia, la storia unica realtà
che si fa come libertà e si pensa come necessità,
e non è più la sequela capricciosa degli eventi
contro la coerenza della ragione, ma è
lattuazione della ragione . - (B. Croce, Il carattere della filosofia moderna)
11Ciò che è vivo in Hegel
- Da Hegel Croce accoglie la concezione idealistica
della realtà come necessaria attuazione dello
Spirito - che avviene in modo dialettico
- per Hegel gli opposti non si contrappongono in
modo irriducibile, né si annullano nella
coincidenza
La realtà è nesso di opposti, e non si sfascia e
dissipa a cagione della opposizione anzi si
genera eternamente in essa e da essa.
12Ciò che è morto in Hegel
- Hegel ha ammesso la possibilità della natura come
altro dallo spirito - ha abusato della forma triadica
- ma, soprattutto, non ha capito che, oltre agli
opposti, esistono nello Spirito dei distinti (ad
es. conoscenza e azione) - che sono uniti gli uni agli altri,
- ma sono anche irriducibili, non possono essere
sintetizzati.
13La riforma dellidealismo
- Occorre perciò completare la dialettica hegeliana
ponendo accanto alla sintesi di opposti anche il
nesso dei distinti, cioè di reciproca implicanza
nella differenziazione - La prima distinzione riguarda le due attività
fondamentali dello Spirito - teoretica, ossia conoscitiva,
- e pratica o volitiva, relativa allazione
14I quattro distinti
- Le due attività, a seconda si rivolgano al
particolare o alluniversale, danno origine a
quattro distinti (o categorie)
Individuale Universale
Conoscenza Intuizione Arte - Bello Intellezione Logica - Vero
Volizione Attività economica Economia - Utile Attività etica Etica - Bene
15Lopposizione
- Non esiste tra le categorie, ma nelle categorie
(bello-brutto vero-falso utile-dannoso
bene-male) - Quindi, ad esempio, falso e bene non sono
opposti, perché riguardano diverse categorie. - In ogni categoria lopposto negativo non esiste a
sé, ma in relazione al positivo - ogni distinto si attua superando un negativo e
inverandolo in un positivo.
16La distinzione
- Le categorie anche se distinte sono inseparabili,
si implicano a vicenda - e in questo distinguersi-implicandosi sta la vita
dello Spirito, una storia che è come un circolo - nessun momento ha priorità sugli altri ciascuno
è reciprocamente primo ed ultimo, - ciascuno è un fine e non lo è, perché solo lo
Spirito nel suo complesso è il fine dello Spirito.
17- Nellorganismo ... nessun membro ha priorità
sugli altri, e ciascuno è reciprocamente primo ed
ultimo. ... I concetti distinti sono, in quanto
storia ideale eterna, un eterno corso e ricorso,
... in cui ciascuno, ... pur non potendo
cangiare ufficio e posto, o designabile, a volta
a volta, come primo o come ultimo. A mo
desempio, nella Filosofia dello spirito si può
dire con pari ragione o torto che il fine o
termine finale dello spirito sia il conoscere o
loperare, larte o la filosofia perché, in
realtà, nessuna di queste forme in particolare,
ma solamente la totalità di esse è il fine, ossia
solo lo Spirito è il fine dello Spirito. - (B. Croce, Logica come scienza del concetto puro,
p. 54)
18La filosofia
- Sulla base dei distinti si scandisce anche la
partizione della filosofia in - Estetica
- Logica
- Economica
- Etica
- La considerazione dello Spirito nel suo complesso
è la Storia (la vita e la realtà è storia e
nientaltro che storia).
19Estetica
20Larte come intuizione
- Larte è conoscenza intuitiva, cioè visione,
contemplazione, immaginazione, fantasia,
produzione di immagini (individuali) - La conoscenza intuitiva non è cieca (non ha
bisogno di appoggiarsi allintelletto) ma è
perfettamente autonoma. - In forza della sua teoria dei distinti, infatti,
Croce afferma la piena autonomia dellarte e la
sua irriducibilità alle altre categorie.
21Autonomia dellarte
- Larte
- non va confusa con la percezione (ossia
lapprensione dei fatti reali su cui si basa la
conoscenza concettuale e filosofica) larte mira
allimmagine non alla sua realtà. - Non è un atto utilitario mirante a raggiungere un
certo piacere (non ogni piacere è un fatto
artistico, né il bello è sempre piacevole). - Non nasce dalla volontà e non è un atto morale,
non è in sé né buona né cattiva.
22Intuizione lirica
- Non qualunque fantasia è arte, ma solo
unintuizione che rappresenta un sentimento (
lirica). - Immagine e sentimento sono come forma e materia
dellopera darte. - I due aspetti non sono arte, presi a sé, ma nella
loro unità sintetica.
il sentimento senza limmagine è cieco e
limmagine senza il sentimento è vuota
23Cosmicità dellarte
- Pur essendo intuizione dellindividuale larte,
ha di mira luniverso sub specie intuitionis.
ogni schietta rappresentazione artistica è se
stessa e luniverso, luniverso in già forma
individuale e quella forma individuale come
luniverso. In ogni accento di poeta ... cè
tutto lumano destino, tutte le speranze, le
illusioni, i dolori e le gioie, le grandezze e le
miserie umane ....
24Lintuizione è espressione
- Lespressione non è qualcosa che si aggiunge in
un secondo momento ad unintuizione, ma è ad essa
connessa non sono due ma uno. - È assurdo dire che intuiamo cose ma non siamo in
grado di esprimerle, non esistono, in realtà,
intuizioni senza espressioni.
25Artista e uomo comune
- Non si distinguono per la diversa capacità di
esprimere quello che entrambi intuiscono . - Lintuizione-espressione artistica appartiene a
ogni uomo, solo che nellartista è presente in
misura maggiore. - La genialità non è qualcosa che di disceso dal
cielo, ma è lumanità stessa.
26Estrinsecazione
- Espressione non significa pronunciare parole,
suonare note o spargere colori, ma avere la
possibilità di farlo. - Realizzare tecnicamente lopera darte
(estrinsecazione) non è arte (teoretica) ma
attività pratica - Si può essere grande artista e cattivo tecnico.
27Linguaggio e poesia
- Si identificano, il linguaggio, infatti
- è lespressione prima e fondamentale delluomo,
che come il poeta, esprime le sue impressioni e i
suoi sentimenti nella forma della conversazione - non è segno convenzionale delle cose, il segno
mediante il quale luomo comunica, presuppone
limmagine prodotta dalla fantasia - Lestetica è perciò scienza dellespressione e
linguistica generale
28(No Transcript)