Title: Diapositiva 1
1UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA Corso di
Laurea in Medicina e Chirurgia
LIPERTENSIONE ENDOCRANICA Fisiopatologia,
clinica e principi di trattamento medico -
chirurgico
N. Platania
2IPERTENSIONE ENDOCRANICA Fisiopatologia
- Da un punto di vista fisiologico la Pressione
Endocranica può essere definita come lo
steady-state dei valori di pressione del liquor
cefalo-rachidiano allinterno della scatola
cranica - Tale valore è funzione dellattività respiratoria
e cardiaca in relazione alle ritmiche
fisiologiche modificazioni di tali parametri
3IPERTENSIONE ENDOCRANICA Fisiopatologia
- La pressione intracranica, il cui valore
normale varia tra 0 e 10 mm H2O, è regolata
dalla omeostasi di tre compartimenti,
intracranici e spinali rappresentati da - 1) Volume encefalo-spinale (1300-500 ml)
- 2) Volume ematico cerebro-spinale (150 ml)
- 3) Volume CSF (150 ml)
- Considerato che lencefalo è contenuto in un
involucro rigido quale è la scatola cranica,
ogni aumento del volume di una delle componenti
di tali compartimenti deve essere bilanciato da
una diminuzione volumetrica di almeno una delle
altre due componenti
4IPERTENSIONE ENDOCRANICA Fisiopatologia
- In condizioni fisiologiche, in relazione alle
normali variazioni del flusso ematico cerebrale e
del liquor cefalorachidiano, vi è un equilibrio
dinamico tra questi tre compartimenti - Tale equilibrio giustifica il fisiologico
adattamento del sistema ai repentini aumenti
dei valori della pressione endocranica che si
realizzano quotidianamente in relazione a eventi
quali il tossire, che comportino la esecuzione di
una manovra di Valsalva.
5IPERTENSIONE ENDOCRANICA Fisiopatologia
- La compliance del sistema di fronte ad ogni
aumento di pressione intracranica è correlata
allintervallo di tempo in cui laumento
pressorio si verifica - Un aumento pressorio che si verifichi
progressivamente nel tempo consente infatti
linstaurarsi di quei meccanismi compensatori che
comportano modificazioni del volume ematico
cerebrale regionale e del liquor
cefalo-rachidiano - Tali meccanismi compensatori, il cui instaurarsi
richiede giorni o settimane, non sono invece in
grado di compensare bruschi e repentini aumenti
pressori (ad es. è più grave unemorragia di 2 cm
che un meningioma di 6 cm, perché lemorragia è
un evento acuto, mentre la velocità di
accrescimento del meningioma è 0,3-3 mm/anno)
6IPERTENSIONE ENDOCRANICA Fisiopatologia
- Gli aumenti di volume e pressione intracranica
sono tra di loro reciprocamente correlati secondo
un andamento esponenziale per cui un incremento
uniforme del volume intracranico (dv) determina
progressivamente un incremento maggiore della
pressione intracranica (dp)
Curva pressione volume
7IPERTENSIONE ENDOCRANICA Fisiopatologia
Tipo Aumento PIC (PIC normale
0-5mmHg) Livello (mmH2O) Correlato clinico
Medio 15-21 Ben tollerato Moderato
21-30 Spesso sintomatico Richiede
trattamento (con farmaci antiedemigeni
osmotici) Severo 37 Presenti segni di
ischemia cerebrale gravi alterazioni at
tività elettrica cerebrale Fatale
60 Associato alla perdita della autoregolaz
ione (riduzione della pressione di perfusione
cerebrale) e morte
8IPERTENSIONE ENDOCRANICA Cause di aumento della
PIC
- Traumi cranici
- Emorragie subaracnoidee
- (75-80 dovuta a MAV, alla TC il
- sangue appare ipodenso - metaHb)
- Emorragie intracerebrali
- Tumori
- Trombosi dei seni venosi
- intracranici
- (alla TC estesa ipodensità e swelling,
- cioè rigonfiamento cerebrale3-4 devono
- essere trattate chirurgicamente)
- Idrocefalo
- (per difetto di circolazione o riassorbimento del
liquor o più raramente iperproduzione) - Meningoencefaliti
- Ascessi cerebrali
Edema cerebrale
Lemorragia subaracnoidea determina il più
elevato e immediato aumento della PIC a causa
dellaumento di volume legato allo stravaso
ematico negli spazi subaracnoidei e nelle
cisterne e per ostruzione o rallentamento della
circolazione liquorale ? aumento del volume del
compartimento liquorale ? aumento rapido ed
elevato della PIC
9- Tutti queste condizioni inducono fenomeni
secondari come ledema cerebrale (2 fasi) - Fase vasogenica ledema è condizionato da un
aumento della pressione venosa indotto da una
noxa patogena che determina trasudato nel
parenchima) - Fase della citotossicità limbibizione diffusa a
livello cellulare causa un danno cellulare che
poi diventa permanente.
10IPERTENSIONE ENDOCRANICA Segni e sintomi
- Cefalea
- Vomito a getto, in assenza di nausea (nella
maggior parte dei casi, e non in rapporto ad
assunzione di alimenti) - Presenza di papilledema allesame del Fundus
oculi (il papilledema è bilaterale, dovuto ad
aumento della pressione venosa per un ritardato
drenaggio venoso della v. centrale della retina,
con conseguente rilievo della papilla, spesso con
emorragie peripapillari. Non è raro vedere pz che
vengono inviati dalloculista perché il pz ha
disturbi visivi) - Segni sistemici nelle fasi avanzate per gradienti
di pressione cranio-caudali, con ripercussioni
sul tronco cerebrale - Bradicardia
- Ipertensione arteriosa
- Disturbi dellattività respiratoria
11IPERTENSIONE ENDOCRANICA Segni e sintomi
Un aumento anche cospicuo della pressione
endocranica non determina di per sè la comparsa
di una sintomatologia specifica che è invece
correlata in maniera diretta ai fenomeni
secondari di dislocazione ed ernia cerebrale che
sono conseguenza dello stesso aumento della
pressione endocranica
(Nella scatola cranica sono presenti 2
macrocompartimenti sottotentoriale, contenente
cervelletto e buona parte del tronco, e
sovratentoriale, contenente il telencefalo nel
comparto sovratentoriale si distinguono due
sottocompartimenti separati dalla falce emisfero
dx e sx, un terzo compartimento è quello spinale
separato dal sottotentoriale dal forame
occipitale. Allinterno di questi compartimenti
agiscono le forze pressorie ? dislocazione ?
compressione delle strutture arteriose (? danno
ischemico secondario nel territorio di
vascolarizzazione, quindi anche a distanza) e
venose (? edema vasogenico)
12IPERTENSIONE ENDOCRANICA Ernie cerebrali
- Lernia cerebrale è lespressione patologica di
un meccanismo di compensazione volumetrica
conseguente ad un aumento della pressione
intracranica al di sopra di una determinata
soglia - Essa consiste nella dislocazione di alcune
componenti parenchimali encefaliche (uncus,
circumvoluzione del cingolo, tonsille
cerebellari, ecc.) dal loro compartimento
anatomico proprio ad uno adiacente, attraverso il
bordo libero di una incisura durale (tentorio,
falce) o attraverso il forame magno
La tonsilla cerebrale è nella porzione più
caudale e mediale del cervelletto un aumento
della PIC causa ernia nel forame
occipitale?compressione del bulbo. Unernia
dellippocampo (porzione più mediale e anteriore
del lobo temporale causa compressione della via
piramidale prima della decussazione?emiparesi
ipsilaterale (perché ad essere compresso non è il
fascio omolaterale allernia, ma quello
controlaterale, che viene spinto contro il
parenchima sindrome di Kermann???)
13IPERTENSIONE ENDOCRANICA Ernie cerebrali
- Le ernie cerebrali sono secondarie
allinstaurarsi, in seguito al progressivo
aumento della pressione intracranica, di
gradienti pressori tra i vari compartimenti
intracranici, in particolare tra il compartimento
sopra e sotto-tentoriale e tra il compartimento
sotto-tentoriale e quello spinale - Possono indurre un danno ischemico secondario,
conseguente a fenomeni di occlusione vascolare
(arteriosa e venosa), con conseguente edema
citotossico ed ulteriore danno cellulare e
parenchimale
Se cè un tumore del lobo temporale luncus
dellippocampo comprimerà il mesencefalo e sul
tentorio la. cerebrale posteriore?ischemia a
distanza della porzione mesiale del lobo
occipitale (territorio di vascolarizzazione
della.cerebrale posteriore)?emianopsia laterale
omonima. Lemianopsia è un sintomo
localizzatorio, utilissimo per ricercare la sede
di lesione.
14IPERTENSIONE ENDOCRANICA Ernie cerebrali
Ernie intra ed extrassiali 1a Frontale
subfalciale 1b Sulcale 2 Scissura silviana 3
Insulare 4 Intraventricolare 5 Uncale
transtentoriale 6a Tonsillare foraminale 6b
Cerebellare transtentoriale
15Ernie cerebrali interne e Strutture
vascolo-nervose
16IPERTENSIONE ENDOCRANICA Ernie cerebrali
Sindromi cliniche (queste sindromi non sono mai
paradigmatiche perché levoluzione è così rapida
che riconoscerne le fasi è quasi impossibile. Se
il gradiente di pressione è monolaterale si
determina una sindrome monolaterale)
- Sindrome centrale Ernia transtentoriale
bilaterale Secondaria ad un danno progressivo in
senso rostro-caudale. - Fase diencefalica Progressivo ottundimento del
sensorio, pupille miotiche con debole reattività
alla luce, respiro periodico, deficit motori ipsi
e\o controlaterali. - Fase mesencefalica Coma, pupille
medio-midriatiche areagenti, tachipnea, postura
decerebrata. (per azione del gradiente pressorio
sui nuclei mesencefalici e dei collicoli le
pupille si convertono da miosi a midriasi
intermedia. La postura decerebrata è dovuta alla
deafferentazione della corteccia dai centri
troncoencefalici rigidità, opistotono, riflessi
patologici allo stimolo doloroso non ci sono
riflessi di flessione ma di estensione
afinalistica)
17IPERTENSIONE ENDOCRANICA Ernie cerebrali
Sindromi cliniche
- Sindrome centrale Ernia transtentoriale
bilaterale Secondaria ad un danno progressivo in
senso rostro-caudale. - Fase pontina Coma, pupille in media midriasi non
reagenti, respiro tachipnoico più superficiale,
flaccidità delle estremità, riflessi plantari in
estensione bilaterale. - Fase bulbare Coma, pupille midriatiche
areagenti, respiro superficiale con frequenti
pause, marcata ipotensione arteriosa. (diffusa
compromissione dei nuclei e dei centri
cardiorespiratori?morte)
18IPERTENSIONE ENDOCRANICA Ernie cerebrali
Sindromi cliniche
Sindrome uncale Ernia uncale transtentoriale
unilaterale Fase iniziale Anisocoria con
dilatazione pupillare ipsilaterale alla massa,
sensorio e attività respiratoria normali o solo
lievemente depressi. (Anisocoria differenza nel
calibro delle pupille una è normale, laltra è
midriatica e non reagente alla luce. Essa è un
indicatore molto precoce e assolutamente
localizzatorio ipsilateralmente si trova la noxa
patogena?non è inconsueto che un pz con trauma
cranico con anisocoria vada direttamente in sala
operatoria senza eseguire TC, che farebbe perdere
15 minuti di tempo nel 95 di questi casi si
trova lemorragia ipsilateralmente. Quindi
guardare sempre le pupille dei traumatizzati. Se
cè anisocoria si fa una piccola craniectomia di
circa 2 cm temporo-basale a livello delluncus?si
evacua un po di liquido e poi si procede alla
craniectomia per lintervento.) Fase progressiva
Ottundimento del sensorio fino a stato di coma,
marcata anisocoria, postura decerebrata
controlaterale, tachipnea. Evoluzione verso un
coinvolgimento ponto-bulbare se non trattata.
19IPERTENSIONE ENDOCRANICA Possibilità di
monitoraggio
Catetere munito di sensore elettromagnetico
capace di rilevare la PIC (catetere ventricolare
che consente di leggere il valore medio della PIC
e i valori sistolici e diastolici, perché la PIC
varia con lattività sisto-diastolica cardiaca)
Catetere impiantabile, a seconda delle
esigenze in sede subdurale, intraparenchimale o
intraventricolare
20IPERTENSIONE ENDOCRANICA Modalità di monitoraggio
Connessione del catetere, tramite unapposita
interfaccia, ad un monitor che consente la
registrazione continua della PIC e dei valori di
picco
Cè una relazione inversa tra PIC e pressione di
perfusione cerebrale mediata dal valore medio
della PIC e dal valore della PA sistemica media
ciò giustifica il danno secondario. Questo
catetere ha una doppia valenza diagnostica e
terapeutica perché può essere aperto per
sottrarre liquor e ridurre la PIC. Se i
ventricoli sono collabiti per lo swelling il
catetere non può essere utilizzato, quindi si usa
un catetere intraparenchimale a circa 1 cm di
profondità nel parenchima. I pz che non sono
stati trattati per gravi traumi cranici (es.
ematoma epidurale) hanno anche focolai
lacero-contusivi potenzialmente in evoluzione e
spesso devono essere sedati e in ventilazione
assistita per proteggere il parenchima sano? in
questo caso si lascia il catetere nello spazio
subdurale, e questo è lunico mezzo di
monitoraggio clinico.
21IPERTENSIONE ENDOCRANICA Protocolli di
trattamento medico-chirurgico
- Controllo della pervietà delle vie aeree
(ipoventilazione e ipossia aumentanono ledema
cerebrale e la PIC) (la prima cosa da fare è
mantenere il livello ideale di ossigenazione
perché lipossia aggrava lipertensione
endocranica) - Somministrazione di diuretici osmotici
(mannitolo, furosemide) (in questa fase non si
usano i cortisonici perché essi non agiscono
nella fase vasogenica delledema, ma solo nella
fase tossica) - In paziente ospedalizzato per le gravi condizioni
neurologiche (sedare il pz per mettere in
maggior equilibrio il parenchima sano) - Intubazione e ventilazione assistita
- Neuroprotezione barbiturica (a dosi
elevate?soppressione della vigilanza?fare
ventilazione assistita) - Iperventilazione (?aumento dello scambio della
CO2, che è fortemente neurotossica?migliore
controllo del danno e induzione di
vasocostrizione). - Questo trattamento con barbiturici e
iperventilazione aggressivo induce ipotensione,
quindi il pz deve essere bilanciato accuratamente.
22IPERTENSIONE ENDOCRANICA Protocolli di
trattamento medico-chirurgico
- Trattamento chirurgico della patologia
intracranica che determina la sindrome clinica da
ipertensione endocranica
Trauma cranico Evacuazione ematomi o focolai
contusivi encefalici. Craniotomia
decompressiva Tumori Asportazione del
tumore Idrocefalo Derivazione liquorale esterna
o ventricolo-peritoneale Emorragie
intracerebrali Evacuazione dellemorragia Ascessi
cerebrali Asportazione dellascesso
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25(No Transcript)
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