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Nessun titolo diapositiva

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Title: Nessun titolo diapositiva Author: Maria Gabriella Costa Last modified by: Utente principale Created Date: 4/27/1999 11:42:00 AM Document presentation format – PowerPoint PPT presentation

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Title: Nessun titolo diapositiva


1
Il Trapianto dOrgano Aspetti clinici e rapporti
con i familiari
Clinica di Anestesia e Rianimazione (Dir. Prof.
G. Della Rocca) APUGD (Azienda Policlinico
Universitario a Gestione Diretta) University of
Udine. Udine, Italy
2
QUANDO DONARE?
Quando il cervello non funziona più e non potrà
più funzionare a causa della completa distruzione
delle cellule cerebrali quando cioè sia stata
accertata la MORTE CEREBRALE, stato definito
irreversibile.
3
QUALI SONO GLI EVENTI CHE POSSONO PORTARE ALLA
MORTE CEREBRALE ?
?
EVENTO ESTERNO
?
EVENTO INTERNO
4
STRUTTURE PROTETTIVE DEL CERVELLO
5
EVENTO ESTERNO
TRAUMA CRANICO
6
EVENTO INTERNO
EMORRAGIA CEREBRALE
ANEURISMA
ROTTURA ANEURISMA
EMORRAGIA MASSIVA
7
  • PROLUNGATO ARRESTO DELLA CIRCOLAZIONE PER ALMENO
    20 MINUTI
  • GRAVISSIMA LESIONE CHE HA COLPITO DIRETTAMENTE
  • IL CERVELLO

TOTALE ASSENZA DI FUNZIONI CEREBRALI
MORTE
8
MORTE CEREBRALE E COMA

- Nel COMA, stato clinico dinamico, il paziente
è vivo, anche se la coscienza è assente i
riflessi sono presenti, lattività elettrica è
rilevabile, così come la risposta agli stimoli
dolorifici. La DINAMICITÀ DEL COMA può essere
regressiva (verso la guarigione), o progressiva
(verso la morte).
- La MORTE CEREBRALE è lespressione clinica di
un danno encefalico IRREVERSIBILE in cui tutte le
cellule cerebrali sono morte e non è possibile
rilevare alcuna attività vitale.
9
MORTE CEREBRALE E COMA
  • COSCIENZA ASSENTE
  • RIFLESSI PRESENTI
  • ATT. ELETTRICA RILEVABILE
  • RISPOSTA AGLI STIMOLI DOLORIFICI

COMA
PAZIENTE VIVO
10
MORTE CEREBRALE E COMA
MORTE CEREBRALE
  • TUTTE LE CELLULE CEREBRALI SONO MORTE
  • NON SI RILEVA ALCUNA ATTIVITÀ CEREBRALE

DANNO ENCEFALICO IRREVERSIBILE
11
CONDIZIONE DINAMICA E REVERSIBILE
COMA
MORTE CEREBRALE
CONDIZIONE STATICA E IRREVERSIBILE
12
COME SI ARRIVA ALLA DIAGNOSI DI MORTE CEREBRALE ?
?
VALUTAZIONE CLINICA
?
VALUTAZIONE STRUMENTALE
13
EVOLUZIONE CLINICA DEL TRAUMA
STADIO DEL COMA
MORTE CEREBRALE
II
I
III
IV
PUNTO DI
EVENTO
NON RITORNO
TRAUMATICO
PUNTI DI RITORNO
14
VALUTAZIONE STRUMENTALE
ELETTROENCEFALOGRAMMA
ESAME DEL FLUSSO CEREBRALE
  • ARTERIOGRAFIA
  • DOPPLER TRANS-CRANICO

PEA ?
15
Le cellule cerebrali durante la loro funzione
emettono segnali elettrici in quanto questo è il
modo in cui comunicano tra di loro. Attraverso
lelettroencefalografo possiamo registrare anche
il più piccolo segnale che proviene da queste
cellule.
16
SE CERVELLO È LESO, ANCHE GRAVEMENTE, MA NON È
MORTO
LE CELLULE EMETTONO SEGNALI ELETTRICI CAPTATI E
REGISTRATI DALLELETTROENCEFALOGRAFO
17
SE, INVECE TUTTE LE CELLULE DEL CERVELLO SONO
MORTE
TRACCIATO COMPLETAMENTE PIATTO
18
MORTE CEREBRALE
VALUTAZIONE DELLATTIVITA ELETTRICA CEREBRALE
E.E.G.
PRESENZA DI ATTIVITA ELETTRICA CEREBRALE
ASSENZA DI ATTIVITA ELETTRICA CEREBRALE
19
MORTE CEREBRALE
VALUTAZIONE DI FLUSSO CEREBRALE
ARTERIOGRAFIA
20
SOSPETTO DI COMA IRREVERSIBILE
  • ESAME CLINICO
  • ESAME STRUMENTALE

POSITIVITÀ
CONVOCAZIONE COMMISSIONE
21
SIGNIFICATO DELLE PROVE FUNZIONALI
  • SENSIBILITÀ E SPECIFICITÀ DEL 100
  • NO FALSI POSITIVI

IMPOSSIBILITÀ DI FARE DIAGNOSI DI MORTE CEREBRALE
NEL PAZIENTE IN COMA REVERSIBILE
22
SOSPETTO DI COMA IRREVERSIBILE
  • ESAME CLINICO
  • ESAME STRUMENTALE

POSITIVITÀ
CONVOCAZIONE COMMISSIONE
23
COMMISSIONE MEDICA
CHIARA PRECISA INCONFUTABILE
DIAGNOSI
24

Commissione composta da 3 medici esterni alla
terapia intensiva
- un rianimatore - un medico legale - un neurologo
Accertamenti 3 volte nel periodo di osservazione
(6 ore)
25
- ADULTI 6 ORE - BAMBINI 12 ORE (1-5
ANNI) - NEONATI 24 ORE (FINO AD 1 ANNO)
PERIODO DI OSSERVAZIONE
26
I MEDICI ESEGUONO UNA SERIE DI ACCERTAMENTI
CLINICI PER STABILIRE, PER UN PERIODO DI ALMENO 6
ORE CONSECUTIVE LA CONTEMPORANEA ASSENZA DI
? Riflessi che partono direttamente dal SNC
? Reazioni agli stimoli dolorifici
? Respiro spontaneo
? Stato di coscienza
? Qualsiasi attività elettrica del SNC
(elettroencefalogramma piatto)
27
SE, DURANTE IL PERIODO DI OSSERVAZIONE, DOVESSE
COMPARIRE UNO SOLO DEI RIFLESSI EVOCATI
STOP PROSECUZIONE ACCERTAMENTI
IMPOSSIBILITÀ DI DICHIARARE E CERTIFICARE IL
DECESSO
28
LE RELIGIONI E I TRAPIANTI DI ORGANO
CATTOLICA
-I trapianti sono accettati dalla Chiesa
cattolica e la donazione è incoraggiata in quanto
atto di carità.
-La donazione è una questione di coscienza
individuale.
BUDDISTA
-Gli ebrei ritengono che se è possibile donare un
organo per salvare una vita è obbligatorio farlo.
EBRAICA
-Non pone obiezioni alle procedure che
contribuiscono a migliorare lo stato di salute,
ma la donazione dellintero corpo per la
sperimentazione e la ricerca non ne segue la
tradizione.
GRECO- ORTODOSSA
29
LE RELIGIONI E I TRAPIANTI DI ORGANO
PROTESTANTE
-Incoraggia e sostiene la donazione degli organi.
INDUISTA
-La donazione degli organi per il trapianto è una
decisione individuale.
-I maomettani approvano la donazione da parte di
donatori che abbiano dato in anticipo il proprio
consenso per iscritto e gli organi non devono
essere conservati, bensì trapiantati
immediatamente.
ISLAM
TESTIMONI DI GEOVA
-La donazione è questione di coscienza
individuale fatto salvo che tutti gli organi e i
tessuti devono essere completamente privi di
sangue (?)
30
RELIGIONI E TRAPIANTI DI ORGANO

Sebbene vi siano differenze tra gli specifici
punti di vista, è chiaro che le principali
religioni del mondo di fatto AMMETTONO,
PERMETTONO ed INCORAGGIANO il trapianto e la
donazione di organi
31
RAPPORTI CON LA FAMIGLIA DEL POTENZIALE DONATORE
La richiesta di donazione ai familiari deve
essere realizzata da una persona dedicata (con
appropriata terminologia e conoscenza dei
relativi risvolti psicologici che una situazione
del genere necessita) Il Coordinatore locale
dellAzienda Ospedaliera in
collaborazione con il medico di guardia
(o il responsabile) della Terapia Intensiva
32
CONOSCENZE

COORDINAMENTO DEI TRAPIANTI
CAPACITÀ
REQUISITI
NECESSITÀ
33
COORDINAMENTO TRAPIANTI
INTERAZIONE CON LA FAMIGLIA DEL POTENZIALE
DONATORE
34
RAPPORTI CON LA FAMIGLIA DEL POTENZIALE DONATORE
Si deve spiegare cosa significa sofferenza
cerebrale e morte cerebrale. Si deve mirare a
spiegare il significato del nostro intervento
terapeutico e mostrare il nostro totale impegno a
salvare una vita.
35
CAUSE DI MANCATA DONAZIONE
36
RAPPORTI CON LA FAMIGLIA DEL POTENZIALE DONATORE
Il familiare deve avere la certezza che tutto il
possibile è stato fatto e che il nostro impegno è
diretto a salvare delle vite.
37
DONAZIONE ATTO ANONIMO DI
SOLIDARIETÀ
38
PAZIENTI IN LISTA DATTESA

RENE 10.000 CORNEA 7.000 FEGATO 800 CUORE
600 PANCREAS 120 POLMONE 50
I tempi medi di attesa vanno da 5-6 mesi per il
fegato e il cuore a 7/8 anni per il rene
39

40
Media europea di donatori 19.8 pma
  • Nord 25.379.601 20.3 pma
  • Centro 10.939.598 13.8 pma
  • Sud 20.641.101 5.5 pma

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RAPPORTI CON LA FAMIGLIA DEL POTENZIALE DONATORE
Lapplicazione della legge del consenso-assenso
o la richiesta del tessera per la donazione
dorgani non è ancora possibile.
42
IL TRAPIANTO?
43
È utile responsabilizzare i familiari e renderli
compartecipi nella solidarietà.
Bisogna puntare sulla nobiltà di collaborare
affinché da una morte altre persone abbiano
vita. Chi aspetta un organo aspetta solo quello
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