Title: RISONANZA MAGNETICA
1RISONANZA MAGNETICA
Prof. M. Zompatori
2- RISONANZA
- MAGNETICA
- NUCLEARE
3- RISONANZA
- MAGNETICA
- NUCLEARE
4RM
- Non utilizza radiazioni ionizzanti
- Multiparametrica, approccio multiplanare
- Elevata risoluzione di contrasto
5FASI DI ESECUZIONE ESAME RM
Il paziente è posto in un magnete E inviato
impulso RF (onde e.m. ad elevata lunghezza
donda ambito delle onde radio) Viene interrotto
impulso RF Il paziente emette un segnale usato
per La ricostruzione delle immagini
6NUCLEO ATOMICO
Protone Neutrone Elettrone
Istituto di Radiologia Università di Parma
7PRINCIPI TECNICI
- Nuclei atomici con proprietà magnetiche
- numero dispari di protoni
- possiedono carica ed un impulso rotatorio attorno
al proprio asse spin ? 0 dipoli magnetici con
un polo N e un polo S - nucleo dH abbondante in acqua e lipidi (corpo
umano 70 acqua) - Altri nuclei P31, C13, Na23, F19
-
8- La carica in movimento rappresenta una corrente
elettrica che a sua volta induce un campo
magnetico.
9RISONANZA MAGNETICA
Istituto di Radiologia Università di Parma
10In natura i dipoli magnetici sono orientati a
caso in tutte le direzioni agitazione
termica Immessi in forte campo magnetico
omogeneo e costante nel tempo (CMS B0) i vettori
si allineano lungo le linee di forza del CMS
11RISONANZA MAGNETICA
N
Campo magnetico
S
Istituto di Radiologia Università di Parma
12Il verso parallelo è energeticamente favorito
perché a più bassa energia potenzialeLieve
prevalenza dellorientamento parallelo
10.000000 10.000007
13Per restrizioni di natura quantistica
lallineamento non può essere perfetto
PRECESSIONE
- Protone moto di precessione attorno alla
direzione del campo - La frequenza di precessione (di Larmor) è
direttamente proporzionale allintensità del
campo magnetico applicato.
SPIN
14- Equazione di Larmor
- ?0 ?B0
?0
B0
?
158 - 4 4
16- La magnetizzazione longitudinale non è
direttamente misurabile dal momento che è
orientata in direzione parallela al campo
magnetico esterno - Abbiamo bisogno di magnetizzazione trasversale
al campo magnetico esterno
17RADIOFREQUENZA
onda e.m. ad elevata lunghezza donda ambito
delle onde radio IMPULSO DI RF di breve
durata Non casuale ma selettivo limpulso RF ed
i protoni devono avere la stessa frequenza
(Larmor) per scambiare energia fenomeno della
risonanza
18- Limpulso di radiofrequenza, cedendo energia al
sistema, determina due diversi effetti
Riduce la magnetizzazione longitudinale maggior
numero di protoni in allineamento antiparallelo
Determina la comparsa di una magnetizzazione
trasversale sincronizzazione dei moti di
precessione
1)
2)
19- Dopo RF protoni tornano alla condizione iniziale
(allineamento prevalentemente parallelo, assenza
di sincronismo dei moti di precessione). - Lenergia introdotta con limpulso viene
restituita sotto forma di segnali
elettromagnetici (RF).
20- Questi segnali elettromagnetici vengono raccolti
dalla stessa bobina trasmittente limpulso di
radiofrequenza, che funziona ora come - antenna ricevente.
21- Questo segnale analogico è convertito in digitale
e viene fatto corrispondere al segnale
proveniente da ciascun voxel in studio un tono di
grigio sul pixel corrispondente del video
22RILASSAMENTO LONGITUDINALE
- I protoni cedono lenergia assorbita dalla
- RF al mezzo circostante (reticolo o
- lattice) rilassamento spin-lattice
- Tornano allallineamento parallelo
- T1 tempo necessario per il recupero della
magnetizzazione longitudinale
23Tempo di rilassamento longitudinale o T1 (lungo)
24RILASSAMENTO TRASVERSALE
- Dopo RF i protoni vanno fuori fase
- Disomogeneità di campo ogni protone è
influenzato dai piccoli campi magnetici dei
nuclei vicini - Rilassamento spin-spin
- T2 tempo di decremento magnetizzazione
trasversale
25Tempo di rilassamento trasversale o T2 (breve)
26DP densità protonica
- Rappresenta il numero di protoni, cioè dei nuclei
di H risonanti per unità di volume di tessuto - Allaumentare di tale numero aumenta anche
lintensità del segnale RM
27SEQUENZE RM
- Insieme di impulsi di RF
- Danno la possibilità di ottenere immagini
dipendenti in maggior misura dal T1 o dal T2 - TR Tempo di ripetizione intervallo di tempo tra
linizio di una sequenza e la successiva - TE Tempo di Eco Intervallo di tempo tra
linizio della sequenza e la rilevazione del
segnale
28TR breve lt 500 msTR lungo gt 1500 msTE breve lt
30 msTE lungo gt 80 ms
- Sequenza T1 pesata TR breve e TE breve
- Sequenza DP pesata TR lungo e TE breve
- Sequenza T2 pesata TR lungo e TE lungo
29SEQUENZE RM
- Inversion Recovery, Spin Echo, Turbo o Fast Spin
Echo, Gradient Echo, Echo Planar - Loperatore sceglie il tipo di sequenza per
ottenere il massimo contrasto tra i tessuti
prescelti esaltando le differenze in T1, DP e T2
30MEZZI DI CONTRASTO
- Agiscono indirettamente sullimmagine modificando
i tempi di rilassamento dei nuclei di H - Paramagnetici Chelati di Gadolinio accorciano
il T1 - Superparamagnetici ossidi di Fe accorciano il T2
31ESEMPI
- Demielinizzazione aumento del T2 si sceglie la
sequenza che esalti le differenze in T2 per
contrastare meglio le aree di demielinizzazione - Grasso e acqua T1 molto diversi e T2 simili .
Per contrastarli scelgo sequenza T1 pesata
32Patologia multicistica
33ANGIO-RM
- Segnale RM sensibile al flusso che coinvolge i
nuclei di H - Posso visualizzare i vasi anche senza il mdc
34RM FUNZIONALE
- DIFFUSIONE movimento casuale molecole dacqua
per agitazione termica - PERFUSIONE emodinamica microvascolare
- BOLD stato di ossigenazione ematica
- SPETTROSCOPIA attività metabolica cellulare
35SPETTROSCOPIA RM nuclei di fosforo in varie
molecole ATP, ADP, esteri fosforici
spettroscopia RM in vivo del fosforo
36RISONANZA MAGNETICA
VANTAGGI DELLA RM Alta risoluzione di
contrasto Non radiazioni ionizzanti Caratterizzazi
one dei tessuti Rare reazioni al
mdc SVANTAGGI Controindicazioni pace-makers,
schegge metalliche, protesi etc. Bassa
risoluzione spaziale Costi
Istituto di Radiologia Università di Parma
37RISONANZA MAGNETICA
NO Ai pazienti con Pace makers Protesi
metalliche mobili Operati di cataratta prima del
1982 circa Schegge di metallo etc IUD Gravidanza
prima del 3 trimestre
Istituto di Radiologia Università di Parma