RADIAZIONI NON IONIZZANTI NELLE STRUTTURE SANITARIE - PowerPoint PPT Presentation

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RADIAZIONI NON IONIZZANTI NELLE STRUTTURE SANITARIE

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Title: GLI APPARECCHI LASER NELLE STRUTTURE SANITARIE Author: AZIENDA ULSS18 - ROVIGO Last modified by: Azienda ULSS 18 - Rovigo Created Date: 11/5/2001 12:46:37 PM – PowerPoint PPT presentation

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Title: RADIAZIONI NON IONIZZANTI NELLE STRUTTURE SANITARIE


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RADIAZIONI NON IONIZZANTI NELLE STRUTTURE
SANITARIE
RISONANZA MAGNETICA APPARECCHI PER TERAPIA
FISICA LASER
  • Bertolo dott. Andrea - ARPAV
  • Marinaro dott. Michele Azienda ULSS 12
  • Masiero dott. Antonio Azienda ULSS 18

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STRUTTURA DEI DOCUMENTI
  • LEGISLAZIONE E NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO
  • VALUTAZIONE DEL RISCHIO
  • INTERVENTI STRUTTURALI E PROCEDURE PER LUTILIZZO
    IN SICUREZZA

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La risonanza magnetica
  • A cura di
  • Michele Marinaro
  • Fisico Sanitario - Azienda ULSS 12 VENEZIANA

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Normativa in materia di RM
  • D.M. 02/08/91 (articolo 7 e allegati da 1 e 6)
  • D.M. 03/08/1993 Aggiornamento di alcune norme
    concernenti l'autorizzazione all'installazione ed
    all'uso di apparecchiature a risonanza magnetica
  • D.P.R. 542 08/08/1994 Regolamento recante norme
    per la semplificazione del procedimento di
    autorizzazione all'uso diagnostico di
    apparecchiature a risonanza magnetica nucleare
    sul territorio nazionale.
  • NORMATIVA REGIONALE
  • (per il Veneto Delibera Giunta Regione Veneto n.
    2408 dell08.08.2003 Linee guida Linee guida
    tecniche regionali in materia di detenzione ed
    utilizzo di apparecchiature a risonanza magnetica
    del gruppo A)

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Risonanza Magnetica ad uso medico
  • I rischi potenziali associati all'utilizzo di
    apparecchiature diagnostiche di Risonanza
    Magnetica Nucleare
  • sono classificati secondo i seguenti tre agenti
    fisici
  • effetti di campi magnetici statici (sempre
    presenti)
  • effetti legati allassorbimento di campi
    elettromagnetici a radiofrequenza
  • effetti legati a campi magnetici variabili nel
    tempo.

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(No Transcript)
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(No Transcript)
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Protezione utenti ed operatori
Sono comunque esclusi in modo assoluto da
qualsiasi indagine RM i pazienti portatori di
pace-makers cardiaci o comunque protesi dotate di
circuiti elettronici, di preparati metallici
intracranici o posizionati in prossimità di
strutture anatomiche vitali, clips vascolari o
schegge di materiale ferromagnetico. Per quanto
concerne l'esposizione ripetuta a campi magnetici
statici da parte degli operatori, la riduzione
del rischio si traduce in una limitazione del
tempo di permanenza in zone ove sia presente un
forte campo statico disperso. Il tempo di
permanenza è funzione della intensità del campo
e della parte esposta. E' buona norma che
l'esposizione massima giornaliera dei lavoratori
non sia continua ma intervallata.
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(No Transcript)
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(No Transcript)
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(No Transcript)
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(No Transcript)
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(No Transcript)
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(No Transcript)
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Radiazioni non ionizzanti nelle fisioterapie
  • dott. Andrea Bertolo
  • Dipartimento ARPAV
  • PADOVA

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Norma Europea Sperimentale CEI ENV 50166-2
Esposizione umana ai campi elettromagnetici.
Alta frequenza (10 kHz-300 GHz)
  • LIMITI PRIMARI
  • SAR (rateo di assorbimento specifico)
  • esposizione continua su almeno 6 minuti
  • lavoratori gtgtgt 0.4 W/kg
  • popolazione gtgtgt 0.08 W/kg

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Norma Europea Sperimentale CEI ENV 50166-1
Esposizione umana ai campi elettromagnetici.
Bassa frequenza (0 Hz-10 KHz)
  • Meccanismi dinterazione biologica sono
    differenti rispetto alle alte frequenze
  • Limiti primari sono stabiliti in termini di
    densità di corrente indotta

Apparato Lavoratori Lavoratori Popolazione Popolazione
E H E H
Magnetoterapia (50 Hz) 30 KV/m 1.6 mT 10 KV/m 0.64 mT
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Le sorgenti
  • I principali apparati che emettono radiazioni
    elettromagnetiche appartengono ad alcune
    categorie fondamentali

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Caratteristiche delle sorgenti
  • Potenze variabili in un ampio range
  • Diversi tipi di applicatori, e quindi di
    caratteristiche geometriche del fascio
  • Diverse modalità di funzionamento (ad esempio
    campi pulsati)
  • Tutte le macchine eccetto alcune magnetoterapie
    sono facilmente spostabili
  • Spesso vengono eseguiti trattamenti contemporanei
    in box contigui

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Rassegna di risultati sperimentali
  • Apparati esaminati 34
  • Reparti fisioterapia 9

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  • Si deve tener conto delle modalità di lavoro
    degli operatori il tempo di permanenza in
    prossimità della macchina è in genere limitato al
    posizionamento e messa in funzione, mentre vi può
    essere permanenza prolungata nei box adiacenti o
    in altre posizioni nella stanza.
  • Per la popolazione particolare attenzione deve
    essere posta nel valutare lesposizione nei box
    adiacenti e nei corridoi spesso adibiti a sale
    dattesa.
  • A fini cautelativi, sono stati considerati i
    limiti per esposizione continua su 6 minuti

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Magnetoterapia (6 apparati)
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Ipertermia (1 apparato)
24
Marconiterapia(9 apparati)
(in rosso grassetto i valori superiori ai limiti
per i lavoratori, in sottolineato i valori
superiori ai limiti per la popolazione)
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Radarterapia(18 apparati)
(in rosso grassetto i valori superiori ai limiti
per i lavoratori, in sottolineato i valori
superiori ai limiti per la popolazione)
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Considerazioni sui risultati
  • Magnetoterapia lesposizione risulta molto
    inferiore ai limiti in tutte le posizioni di
    misura questo rende possibile il posizionamento
    di tali apparati in ogni posizione.
  • Ipertermia pur con casistica limitata,
    lesposizione risulta inferiore ai limiti in
    tutte le posizioni

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Marconiterapia
  • Superamento dei limiti per i lavoratori nelle
    posizioni interne al box (è però ipotizzabile che
    date le modalità di lavoro i tempi di permanenza
    siano inferiori ai 6 minuti) invece nei box
    adiacenti e nei corridoi è plausibile una
    permanenza prolungata
  • Superamento dei limiti per la popolazione nei
    box adiacenti e nei corridoi, spesso utilizzati
    come sala dattesa
  • I livelli di campo elettrico si abbattono
    drasticamente al di fuori dei box se viene
    utilizzata la tecnica della gabbia di Faraday

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Radarterapia
  • Superamento dei limiti per i lavoratori è
    limitato in prossimità dellapplicatore, mentre
    nelle posizioni di permanenza prolungata sono
    rispettati i limiti
  • Per la popolazione, la cui presenza è in genere
    prolungata nel tempo, vi è superamento dei limiti
    sia allinterno del box , sia in alcune posizioni
    nei box adiacenti o nel corridoio

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Una fisioterapia in dettaglio
30
Conclusioni
  • Come già riportato in letteratura, si riscontra
    il superamento dei limiti di esposizione al campo
    elettrico per le marconiterapie e le
    radarterapie, soprattutto per gli individui della
    popolazione che si trovano nei corridoi e nei box
    adiacenti livelli ancora più elevati si
    riscontrano nel caso di funzionamento
    contemporaneo.
  • E necessaria quindi unadeguata informazione dei
    lavoratori, in primo luogo per attuare
    comportamenti atti a minimizzare lesposizione
    propria e della popolazione, e poi per favorire
    una corretta percezione dei rischi (ad esempio la
    magnetoterapia, che dà luogo a basse esposizioni,
    viene percepita come lapparato a maggior rischio)

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interventi strutturali
  • Gabbie di Faraday per i box delle marconiterapie
  • Eliminazione strutture divisorie metalliche
  • Evitare di posizionare i fasci di irradiazione
    verso altri box o verso il corridoio
  • Riprogettare la disposizione delle macchine,
    separando gli apparati emittenti dagli altri,
    creando zone di rispetto in cui sia interdetto
    laccesso agli altri pazienti

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GLI APPARECCHI LASERNELLE STRUTTURE SANITARIE
  • - Norme di riferimento.
  • - Caratteristiche degli apparecchi.
  • - Valutazione del rischio.
  • - Protezione di operatori e pazienti (DPI).

S.P.P. Azienda ULSS 18 - Rovigo
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NORME DI RIFERIMENTO
  • Norme CEI generali

1 - CEI EN 60825-1 (2003-02) Sicurezza degli
apparecchi laser. Parte 1 classificazione delle
apparecchiature, prescrizioni e guida per
lutilizzatore
2 - CEI 76 (2001-02) Parte Guida per
lutilizzazione di apparati laser.
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NORME DI RIFERIMENTO
  • Norme CEI specifiche

3 - CEI EN 60601-2-22 (1997-06) Apparecchi
elettromedicali. Parte 2 Norme particolari per
la sicurezza degli apparecchi laser terapeutici e
diagnostici.
4 - CEI 76-6 (2001-02) Sicurezza degli
apparecchi laser Parte 8 Guida alluso degli
apparecchi laser in medicina
S.P.P. Azienda ULSS 18 - Rovigo
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NORME DI RIFERIMENTO
  • Norme UNI

5 - UNI EN 12626 (Luglio 1998) Sicurezza del
macchinario Macchine laser. Requisiti di sicurezza
6 - UNI EN 207 seconda edizione (settembre
2000) Protezione personale dellocchio contro
radiazione laser (protettori dellocchio per
laser)
7 - UNI 7545 parte 10 Segni grafici per segnali
di pericolo. Laser
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CLASSIFICAZIONE APPARECCHI
  • - Classe (1, 2, 3R, 3B, 4)

- Dati riportati sulla targhetta
informativa (facoltativa solo sui laser di classe
1)
- Potenza massima della radiazione emessa
- Durata dellimpulso (se necessario)
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Lista di controllo per linstallazione di un
laser 3B o 4 in una struttura sanitaria (All. C,
CEI 76-6, 2001-02)
IDENTIFICARE
- Datore di lavoro
- Addetto alla Sicurezza Laser (ASL)
- Organizzazione della sicurezza (SPP, Medicina
Preventiva)
- Procedure di segnalazione di incidenti ed
infortuni (dipendenti ed utenti).
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ASL, chi era costui?????
Colui che supporta e consiglia il responsabile di
struttura relativamente alluso sicuro
dellapparecchio mediante
- Valutazione dei rischi
- Determinazione della ZNRO
- Scelta dei DPI
- Formazione del personale
- Controllo ed approvazione dellapparecchio
- Verifica che uso e manutenzione venga
effettuato da persone addestrate
- Verifica che le misure di controllo siano
efficaci
- Segnala i guasti dellapparecchio
- Valuta infortuni ed incidenti
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DPI
- OCCHIALI
- UNI EN 207 (Settembre 2000)
- OCULARI
- VESTITI
- (TUBI ENDOTRACHEALI)
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UNI EN 207 (Settembre 2000)
  • Gli occhiali (o oculari) di protezione debbono
    essere scelti sulla base di
  • Tipo di emissione (continua o a impulsi),
  • Lunghezza donda della radiazione emessa,
  • Potenza emessa.
  • Tutte queste caratteristiche devono essere
    riportate, sotto forma di opportuna codifica e
    insieme al codice di identificazione del
    produttore, sullocchiale stesso.

S.P.P. Azienda ULSS 18 - Rovigo
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