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MAL ROSSINO

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Title: Presentazione di PowerPoint Author: CACCIUTTOLO ELIO Last modified by: Medicina Veterinaria Created Date: 6/8/2003 10:07:31 AM Document presentation format – PowerPoint PPT presentation

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Title: MAL ROSSINO


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MAL ROSSINO
Malattia infettiva contagiosa del suino
Sostenuta da Erysipelothrix rhusiopathiae
Malattia a carattere ACUTO, SUCACUTO, CRONICO
Caratterizzata da
Manifestazioni esantematiche
Fenomeni setticemici
Lesioni endocardiche o articolari a carattere
proliferativo
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Nelluomo provoca la c.d. erisipeloide
Malattia professionale Personale a contatto con
animali, addetti alla lavorazione e manipolazione
delle carni e prodotti di OA, Veterinari
Lesione cutanea in genere a livello di mani ed
avambracci
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Eziologia
Erysipelothrix rhusiopathiae
Bastoncellare, diritto o incurvato 0,2-0,4x0,8-2,5
micron, Gram immobile, asporigeno,
acapsulato, Microaerofilo, catalasi e ossidasi
neg.
Cresce su agar siero e agar sangue Forma colonie
lisce, rotonde e convesse incolori, trasparenti
e brillanti, a margini lisci di 0,5-0,8mm
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Infezione cosmopolita largamente diffuso
nellambiente (suolo, cibi, acque) Molto
resistente 5 gg nelle acque potabili 15 gg nelle
acque di scarico Qualche mese nel suolo
Resistente a essiccamento, affumicamento,
salagione, putrefazione Resiste nella carne
congelata, refrigerata, sangue essiccato e farina
di pesce Resistente a fenolo, cristalvioletto,
azide sodica, pH alcalino Sensibile al calore,
luce solare e comuni disinfettanti Sensibile a
Penicillina e Tetracicline Resistente a
Polimixina B, Neomicina, Kanamicina
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Caratteristiche antigeniche
  • Antigeni termolabili (LPS)
  • Rilevabili con prove di agglutinazione o immunità
    crociata
  • Antigene G (di specie)
  • Antigeni A e B (tipo-specifici)
  • - Presenti in quantità variabili nei diversi
    ceppi
  • - Consentono la classificazione in sierotipi (23
    sierotipi)
  • Fattori di Virulenza
  • Capacità di adesione alle valvole cardiache
  • Neuraminidasi
  • Ialuronidasi
  • La patogenesi dipende dal grado di virulenza dei
    singoli ceppi
  • Non è dimostrata la presenza di tossine

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Epidemiologia
  • Recettivi suino, ovini, volatili (tacchino),
    mammiferi domestici e selvatici, rettili e anfibi

Il suino è lospite primario
Si ritrova nelle tonsille e nelle cripte
ghiandolari della valvola ileocecale di suini sani
Riserve e diffusioni ambientali del germe tramite
le feci
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Suolo importante fonte di trasmissione indiretta
Microrganismi eliminati con
Urine
Feci
Secrezione nasale
Saliva
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  • Fonti di contagio
  • Suolo
  • Acque di superficie
  • Farine di pesce (strato mucillaginoso cutaneo
    dei pesci)
  • animali domestici e selvatici (portatori
    eliminatori) (roditori, uccelli tacchini-,
    bovini, equini, ovini, cani, gatti)
  • Sostanze in putrefazione
  • Acque stagnanti, pascoli

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Fattori predisponenti
  • Età
  • La sensibilità è massima fra i 3 mesi e i 3 anni
  • - prima dei 3 mesi è protetto dallimmunità
    colostrale
  • - sopra i 3 anni immunità attiva da pregressa
    infezione subclinica
  • Suini rustici meno recettivi di quelli
    selezionati
  • Spesso in associazione a malattie virali
  • Alimentazione (aflatossine)
  • predisposizione alla forma acuta
  • Vaccinazione inefficiente o caduta dellimmunità
  • Fattori di stress
  • Cambiamenti di alimentazione, sbalzi termici
    improvvisi, trasporto
  • Virulenza del ceppo

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Patogenesi
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Forma acuta (setticemica)
Sintomi e lesioni
Febbre, anoressia, lacrimazione, vomito tremori
muscolari, dispnea, cianosi delle mucose
Chiazze rosse o rosso-violacee diffuse ed estese
sulla superficie cutanea
Aborto nelle scrofe
Morte dei suinetti alla mammella per setticemia
Morte in 3-4gg
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  • Se lanimale sopravvive si può avere guarigione
    in 2-3 settimane
  • In alcuni animali la malattia evolve nella forma
    cronica
  • Le lesioni sono caratterizzate da
  • Cianosi cutanea diffusa (grugno, orecchie,
    addome, faccia interna delle cosce)
  • Mucosa gastroenterica (piloro e duodeno)
    iperemica, edematosa, con spandimenti emorragici
    e ricoperta di essudato catarrale denso
  • Milza, ingrossata, rosso bruno scura, con margini
    arrotondati e polpa rammollita (splenite
    congestizio emorragica)
  • Linfonodi tumefatti, ipermici, e nei casi
    cronici con piccole emorragie
  • Essudato sierofibrinoso nelle cavità splancniche

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  • La patogenesi della forma acuta è da ricondurre a
  • Rigonfiamento dellendotelio vasale, aderenza dei
    monociti alle pareti vascolari e trombosi ialina
    diffusa
  • Trombosi fibrinosa, diapedesi, invasione
    dellendotelio vascolare e formazione di depositi
    di fibrina
  • Può esserci reazione connettivale a livello di
    articolazioni, valvole cardiache, vasi
  • Angiopatia, turbe permeabilità vascolare,
    degenerazione dei neuroni, rigonfiamento cellule
    endoteliali, focolai di malacia nellencefalo,
    midollo allungato e midollo spinale

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Forma acuta reni , rosso bruno scuro,
presentano emorragie sia nelle corticale che
nella midollare
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PETECCHIE ED ECCHIMOSI polmonari
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Comparsa sulla superficie cutanea di placche ben
delimitate, di forma a losanga, rilevate, calde
ed edematose, di colore rosso vivo o violaceo
Forma subacuta (esantema a mattone)
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  • Si osserva minor gravità delle lesioni
  • Le placche o chiazzature (1-8 cm di diametro)
    sono prima biancastre, poi bianco-rossastre,
    infine rosso vivo o violaceo, calde, edematose
  • Possono formarsi vescicole (siero citrino o
    rosato) da cui residuano croste brunastre

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  • In mancanza di batteriemia si può avere la sola
    lesione locale con regressione spontanea (per
    infezione cutanea di germi a bassa virulenza, per
    elevata resistenza dellospite)
  • In contemporanea allesantema si ha febbre,
    anoressia, abbattimento, vomito, stipsi,
    polidipsia
  • Man mano i sintomi regrediscono fino a esaurirsi
    con guarigione dellanimale
  • Raramente qualche soggetto può morire per
    setticemia dopo 2-3 giorni dalla comparsa dei
    sintomi
  • Si può avere passaggio alla forma cronica

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Si riscontrano artrosinoviti e endocardite
cronica verrucosa
Forma cronica
  • Le lesioni articolari sono molto simili a quelle
    nelluomo da artrite reumatoide
  • fase iniziale sinovite acuta (4-10 gg dopo
    linfezione)
  • segue essudazione sierofibrinosa e formazione di
    un panno di fibrina e distruzione della
    cartaligine articolare
  • le articolazioni interessate si sterilizzano in
    3- 6 mesi, ma le lesioni continuano la loro
    evoluzione progressiva
  • Lendocardite (lesioni valvolari) inizia con
    flogosi vasale e infarto miocardico da embolia
    batterica

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  • Artrosinoviti (soprattutto negli adulti)
  • coxo-femorale,
  • femoro-tibio-rotulea,
  • carpiche e tarsiche
  • Larticolazione è calda, tumefatta, tesa e
    dolente
  • Nei casi lievi zoppicatura
  • Nei casi gravi zoppia, febbre, disoressia,
    rapido dimagramento

Artrite cronica, ingrossamento delle
articolazioni Capsula articolare ispessita,
liquido sinoviale sieroemorragico o siero
fibrinoso
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  • Endocardite cronica (spesso di tipo vegetante)
    prevalentemente localizzata alla parte sx (pizzi
    valvolari della mitrale e delle corde tendinee)
  • provoca insufficienza valvolare
  • dispnea, tachicardia, cianosi delle mucose
    apparenti e delle parti più declivi del corpo
  • polso frequente e filiforme
  • La morte avviene in modo improvviso in un tempo
    più o meno lungo

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Cuore lesioni alla valvola mitrale e/o alle
sigmoidee aortiche. endocardite vegetante
(endocardite valvolare proliferante o verrucosa)
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Diagnosi
Sperimentale
Clinica Anatomopatologica
Isolamento su terreni selettivi (contenenti azide
sodica, cristalvioletto, Kanamicina) Prova
biologica Immunofluorescenza SAR, IH, FdC
Comparsa improvvisa Soggetti 3-12mesi Lesioni
cutanee orticarioidi
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Profilassi e terapia
Terapia con siero iperimmune e antibiotici
(penicillina e tetracicline)
Profilassi igienico sanitaria
Profilassi vaccinale
Alimentazione razionale Igiene dei
ricoveri Omogeneità dei gruppi Controllo
microclima Quarantena nuovi acquisti
Disponibili vaccini vivi e inattivati Due
interventi vaccinali a distanza di
15-20gg Immunità perdura fino a 10-12 mesi
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  • Profilassi indiretta
  • Vaccini vivi attenuati
  • scarso potere patogeno per il suino e stimolano
    il sistema immunitario mediante una limitata
    replicazione nellorganismo
  • Vaccini inattivati
  • di largo impiego sia per linnocuità sia per
    lelevato potere immunogeno
  • Svantaggio dei vaccini è che non proteggono dalle
    forme croniche
  • Profilassi diretta
  • Alimentazione razionale
  • igiene dei ricoveri
  • composizione omogenea dei gruppi allo svezzamento
  • termoregolazione e ventilazione ottimale degli
    ambienti
  • quarantena per i nuovi arrivi
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