Corso di LABORATORIO DI DIDATTICA DELLA MATEMATICA Prof. C. DAPUETO- Prof.ssa G. PESCE Dalle distribuzioni di frequenza alle leggi di distribuzione Specializzandi: Bergamino - Chiavazza -Costa - Deambrogio - Goggi - PowerPoint PPT Presentation

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Corso di LABORATORIO DI DIDATTICA DELLA MATEMATICA Prof. C. DAPUETO- Prof.ssa G. PESCE Dalle distribuzioni di frequenza alle leggi di distribuzione Specializzandi: Bergamino - Chiavazza -Costa - Deambrogio - Goggi

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Title: Corso di LABORATORIO DI DIDATTICA DELLA MATEMATICA Prof. C. DAPUETO- Prof.ssa G. PESCE Dalle distribuzioni di frequenza alle leggi di distribuzione Specializzandi: Bergamino - Chiavazza -Costa - Deambrogio - Goggi


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Corso di LABORATORIO DI DIDATTICA DELLA
MATEMATICAProf. C. DAPUETO- Prof.ssa G.
PESCEDalle distribuzioni di frequenza alle
leggi di distribuzioneSpecializzandi Bergamino
- Chiavazza -Costa - Deambrogio - Goggi
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INDICE
  • Introduzione
  • Statistica
  • Statistica-Esercizi
  • Dal discreto al continuo
  • Probabilità
  • Conclusioni

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Introduzione
  • Collocazione progetto didattico
  • Istituto tecnico commerciale indirizzo Mercurio
    con riferimento a
  • classe IV (per quanto concerne il discreto)
  • classe V (per quanto concerne il continuo).
  • Triennio di un istituto tecnico ITIS oppure
    triennio di un liceo scientifico

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Introduzione
  • Motivazioni della scelta
  • La statistica e la probabilità sono argomenti
    particolarmente importanti per lo sviluppo della
    capacità critica dei discenti
  • Linsegnamento della matematica deve contribuire
    alla formazione di un cittadino conscio
    (matematica per il cittadino), in grado di saper
    interpretare ed analizzare la realtà che lo
    circonda in modo consapevole
  • I recenti temi dei test di ammissione alle
    facoltà scientifiche nonché i test PISA dedicano
    particolare importanza alla statistica e alla
    probabilità
  • La statistica inoltre e un fondamentale
    strumento per superare alcuni limiti relativi a
    cio che un alunno pensa di se rispetto ai suoi
    compagni (es. altezza, peso, ecc.)



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Introduzione
  • Si introduce il concetto di distribuzione
    di frequenza partendo da esempi concreti, anche
    basati su notizie, fatti di cronaca, dibattiti
    televisivi, ecc., im modo da
  • stimolare maggiormente linteresse e il
    coinvolgimento degli studenti
  • sottolineare i collegamenti interdisciplinari
    con
  • economia aziendale,
  • economia politica,
  • scienza delle finanze,
  • fisica,
  • biologia,
  • materie più umanistiche (es. semplice lettura di
    un quotidiano, notizie economiche, indagini
    ISTAT, ecc.)

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Introduzione
  • Lapproccio didattico
  • Predisporre delle schede ad hoc, anche con
    esercizi motivanti gli interessi degli allievi
  • Il livello di approfondimento e di
    formalizzazione sarà maggiore con riguardo al
    liceo scientifico rispetto allapproccio seguito
    negli istituti tecnici
  • Tratteremo
  • Lo sviluppo della statistica descrittiva, nel
    discreto e nel continuo
  • Gli eventi aleatori, e quindi la probabilità,
    sempre con riferimento prima al discreto e poi al
    continuo

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STATISTICA
  • Far considerare agli studenti un certo insieme di
    oggetti, possibilmente a loro vicino e noto, ad
    es.
  • laltezza degli alunni della classe
  • i tempi di percorrenza da casa a scuola
  • la scelta dei mezzi di trasferimento casa-scuola
  • i voti dellultimo compito in classe
  • i cd che un negozio di musica ha venduto nelle
    due settimane successive al festival di Sanremo
  • il PIL dellItalia e degli altri Paesi europei

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Statistica
  • Per introdurre empiricamente i concetti di
  • carattere
  • modalità
  • popolazione
  • frequenza assoluta e relativa (percentuale)
  • distribuzione
  • si considerano gli esempi visti e si invitano
    gli studenti ad analizzare il tipo di carattere
    considerato (qualitativo o quantitativo)
  • si passa quindi ad una discussione critica
    per stimolare i discenti, accertandosi che
    abbiano una prima idea dei fenomeni
  • si invitano ad esaminare come si distribuiscono
    questi dati, facendo ad esempio osservare quali
    siano le altezze più frequenti, ecc.

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Statistica
  • Si intende quindi
  • far sviluppare agli studenti esercizi relativi
    proprio alla costruzione di tabelle (o
    distribuzioni di frequenza), per familiarizzarli
    con la manipolazione di dati grezzi
  • portare gli studenti alla comprensione e
    allopportunità del raggruppamento di dati in
    classi separate
  • Parallelamente si propongono le medesime
    attività anche in laboratorio informatico
    mediante lausilio di Excel, di XLStat e di STAT
    scaricabile dal sito di MACOSA

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Statistica
NOTE
  • La rappresentazione dei dati con carta e matita
    risulta spesso più difficile per gli studenti
    infatti devono prestare attenzione ad errori di
    calcolo che potrebbero portare a rappresentazioni
    totalmente errate, distogliendo così i discenti
    dalla finalità principale del lavoro.
  • In particolare, luso di Excel facilita proprio
    la parte grafica e di calcolo, (lo studente è
    direttamente coinvolto nel processo di
    apprendimento).
  • XLStat, invece, pur essendo uno strumento più
    potente, presenta un costo sicuramente più
    elevato e, inoltre, da un punto di vista
    didattico, si ritiene che debba essere utilizzato
    solo a posteriori, dopo lapprendimento dei
    concetti, come verifica del lavoro svolto dagli
    alunni, in quanto esso calcola automaticamente i
    vari indici statistici.
  • Agendo in tal modo si utilizza una metodologia
    didattica di tipo percettivo-motorio, molto più
    efficace rispetto ad una metodologia di tipo
    simbolico-ricostruttivo in quanto consente di
    semplificare il processo di apprendimento dei
    discenti, risultando in tal modo meno faticoso e
    più incentivante.


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Statistica
  • Si propone quindi di far svolgere agli
    studenti in maniera diretta indagini su fenomeni
    specifici. Esempi
  • indagine sul numero di studenti stranieri
    iscritti nella scuola negli ultimi anni
  • indagine sul costo di un determinato bene nel
    tempo
  • per un liceo scientifico, la temperatura nei vari
    giorni
  • Poi si può agevolmente introdurre il
    concetto di istogramma come strumento per
    raffigurare la distribuzione di frequenze
  • Si procede con lintroduzione degli indici
    di posizione (moda, mediana, media aritmetica) e
    dei principali indici di dispersione (varianza,
    scarto quadratico medio, coefficiente di
    variazione), con lo scopo di ottenere misure di
    sintesi e di confronto tra variabili statistiche.
  • (Esempi sempre collegati con casi reali
    vicini agli studenti)

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Esercizi
  • ESERCIZIO 1

La tabella seguente riporta la distribuzione dei
voti conseguiti in matematica da 26 studenti di
una classe.
A B C D E F G H I J K L M N O
7 4 8 9 8 7 7 6 5 4 4 3 7 6 8
P Q R S T U W X Y Z          
5 5 7 6 7 8 8 9 6 4          
Si individui la tipologia di carattere osservata,
si raggruppino i dati in unopportuna tabella e
si proceda quindi al calcolo degli opportuni
indici di posizione.
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Esercizi
ESERCIZIO 2 Le azioni FIAT, in 5 sedute
successive della Borsa di Milano, hanno avuto le
seguenti quotazioni (in euro) 2,98 2,97 2,98
2,99 2,98 Se una persona ha acquistato, a
ogni seduta, 100 azioni, qual è stato il costo
medio per azione? E se ne ha acquistate 200 ad
ogni seduta?
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Dal discreto al continuo
  • Attraverso opportuni esempi (velocita di
    unauto, altezza di una persona...) si vogliono
    portare gli studenti al passaggio dal discreto al
    continuo, mostrando come molti fenomeni reali
    possono assumere un qualsiasi valore in un certo
    intervallo.
  • Esempio Rilevazione dellaltezza
  • Rilevazione dellaltezza degli studenti (piccolo
    campione)
  • istogramma sperimentale
  • Ampliamento della dimensione del campione
  • distribuzione teorica continua

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Dal discreto al continuo
  • Consideriamo un grande numero di individui, ad
    esempio 100.000, si ottengono 100.000 valori di
    altezza, compresi tra un minimo ed un massimo. Si
    evidenzia che maggiore e la numerosita del
    campione, maggiore e la precisione nella
    determinazione della media e varianza (mm al
    posto di cm)
  • Si possono rappresentare graficamente tutti i
    suddetti valori
  • raggruppandoli in classi
  • costruendo un istogramma (sulle ascisse sono
    riportati i valori delle altezze e sullordinata
    la densità di frequenza, che si intende proprio
    introdurre in questa sede, come rapporto tra la
    frequenza relativa e lampiezza della classe)
  • Listogramma sarà costituito da tanti rettangoli
    quante sono le classi in cui sono stati suddivisi
    i valori.
  • Aumentando il numero di classi diminuisce la
    loro ampiezza e, quindi, la base dei singoli
    rettangoli, ma larea totale dellistogramma
    rimane sempre costante, pari ad uno

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Dal discreto al continuo
  • Area dellistogramma somma delle aree di tutti
    i rettangoli
  • Area rettangolo base altezza (ampiezza
    classe densità di frequenza) frequenza
    relativa
  • comprensione di un concetto di per sé
    complesso passo passo, partendo proprio dalla
    rappresentazione grafica
  • Al crescere del numero dei rettangoli
    listogramma tende ad una funzione continua, la
    cui area vale ancora uno, detta funzione di
    densità

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Dal discreto al continuo
  • Si evidenziano
  • le distribuzioni teoriche che riproducono
    andamenti tipici delle distribuzioni di frequenza
    (esempio distribuzione normale o gaussiana)
  • Il confronto fra istogramma sperimentale ottenuto
    prima e la distribuzione gaussiana teorica ?
    buona approssimazione del fenomeno considerato
  • il collegamento con lanalisi, con riferimento al
    concetto di integrale (area sottesa ad una curva)
  • Per gli studenti di un liceo scientifico, -gt si
    approfondirà in analisi il concetto di integrale
    indefinito e definito
  • per gli studenti di un istituto tecnico
    commerciale -gt concetto sviluppato solo a livello
    intuitivo, senza eccessivi formalismi
  • Note la media e la varianza del campione
    e possibile calcolare in modo preciso la
    percentuale di popolazione avente altezza
    compresa in un certo intervallo, evitando cosi
    di sommare le aree dei singoli rettangoli
    dellistogramma

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Probabilità
  • Con la statistica si analizzano dati certi,
    osservati ex post, mentre con la probabilità si
    introduce il concetto di evento aleatorio, inteso
    come accadimento il cui esito sia incerto.
    A tal fine si fornisce una serie di esempi
  • il numero di automobili che transitano su
    unautostrada in un dato giorno
  • luscita di un dato numero al gioco del lotto
  • il valore che può assumere un titolo azionario
  • la temperatura registrata in una giornata
  • laltezza di un alunno in una classe
  • Si va così a definire il concetto di
    probabilità, nodo concettuale problematico dal
    punto di vista definitorio e didattico

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Probabilità
  • ESEMPIO 1
  • Luisa, che sa della fine della mia
    storia con Mario, ed ama gli indovinelli, mi
    dice Sai, viene a trovarmi per qualche giorno
    Sergio, un mio lontano cugino, dall'Emilia.
    Potremmo andare a cena assieme, e poi, chissà,
    potrebbe nascere qualcosa! Sergio non è molto
    alto, ma ha un bell aspetto, anche se porta gli
    occhiali. Gli piace leggere. È un po' taciturno,
    ma quando parla sa essere piacevole. Non ti dico
    altro.
  • Prova a indovinare che mestiere fa (A) il
    magistrato, (B) il bibliotecario, (C)
    l'agricoltore, (D) l'attore o (E) il dentista?
    In assenza di altre informazioni su Sergio e, in
    generale, sui parenti di Luisa, ipotizzando che
    Luisa sappia che io non ho particolari preferenze
    per un mestiere o l'altro, come dovrei
    rispondere per individuare il mestiere più
    probabile?
  • In effetti, si può osservare proprio come fra i
    mestieri indicati, in Emilia, e in tutte le
    regioni italiane, il più frequente è di gran
    lunga sicuramente l'agricoltore. E ai nostri
    giorni anche gli agricoltori portano gli
    occhiali, e leggono. Solo qualche stereotipo, e
    l'assenza di considerazioni statistiche, potrebbe
    indurre a pensare che la risposta OK sia
    "bibliotecario". Diversa, ovviamente, sarebbe la
    situazione se Luisa avesse 5 cugini che fanno i
    mestieri indicati.

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Probabilità
  • ESEMPIO 2
  • Lancio ripetutamente un dado (non
    truccato).Quale tra i seguenti fatti è più
    probabile? (A) Ottenere di fila 5,2,1,4,3,6  
    (B) Ottenere di fila 5 volte 6 (C) Ottenere di
    fila 1,2,3,4,5,6   (D) Ottenere di fila 6 volte
    1 (E) Ottenere di fila 1,1,2,2,3,3
  • Se lancio un fissato numero di volte un dado
    non truccato, tutte le sequenze di uscite hanno
    la stessa probabilità non c'è motivo per cui,
    facendo 3 lanci, 333 sia meno probabile di, ad
    es., 524.Nel nostro caso il fatto più probabile
    è (b) in quanto si tratta di una sequenza tra
    tutte le possibili (e tra loro equiprobabili)
    sequenze di 5 uscite tutte gli altri fatti sono
    meno probabili si tratta di una sequenza tra
    tutte le possibili sequenze di 6 uscite, che sono
    molte di più (sono 6 volte la quantità delle
    sequenze di 5 uscite la probabilità di B è 6
    volte la probabilità di ciascuno degli altri
    eventi).

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Probabilità
  • Difficoltà degli studenti nella comprensione
    della probabilità
  • È diffusa lidea che una successione
    "regolare" di uscite sia più improbabile di una
    uscita meno regolare. Esercizi di questo genere
    sono assai utili per mettere in luce le
    misconcezioni e aprire con gli alunni momenti di
    discussione su di esse.
  • Si mostreranno quindi le differenti
    definizioni di probabilità (classica e
    frequentista), mostrandone altresì i limiti

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Probabilità
  • Si introduce il concetto di variabile aleatoria
    (grandezza che può assumere valori differenti in
    modo imprevedibile).Esempi
  • il numero di teste che si presentano lanciando n
    monete,
  • la velocità di unauto in un determinato istante,
  • il n dei centri di un bersaglio nel tiro al
    piattello su n colpi,
  • il n di carte di cuori estraibili da un mazzo di
    40,con o senza reinserimento
  • la statura di una persona
  • Si introducono quindi i concetti di
  • variabili aleatorie discrete -possono assumere
    solo determinati valori
  • variabili aleatorie continue -assumono qualsiasi
    valore entro un certo intervallo
  • Per definire in modo esauriente una variabile
    aleatoria è necessario definire sia i valori che
    la grandezza può assumere sia con quale
    probabilità può assumere tali valori, ovvero si
    deve definire la sua distribuzione di probabilità
    (funzione di probabilità)

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Probabilità
  • Si introducono esempi di variabili aleatorie
    discrete (evidenziando come discreto non implichi
    finito)
  • Si procede ad una loro rappresentazione grafica
    (istogrammi) Esempio di distribuzione di
    probabilità discreta binomiale (prob. di
    ottenere x successi in n prove indipendenti)
  • Analogamente e specularmente a quanto osservato
    con riferimento alle distribuzioni di frequenza
    di fenomeni statistici, si procede al passaggio
    al continuo anche per le variabili aleatorie.
  • In particolare si fa notare attraverso esempi
    opportuni con lausilio di software (ad esempio
    Stat o Excel) come, aumentando il numero delle
    prove effettuate, listogramma sperimentale
    converga ad una distribuzione teorica continua,
    come ad es. la gaussiana o uniforme
  • Si vuole anche evidenziare come esistano
    fenomeni che presentano andamento continuo
    irregolare (es. peso degli individui), non
    rappresentabili mediante distribuzione gaussiana
    o uniforme

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Probabilità
  • ESEMPIO altezza di una popolazione di individui
  • Si può mostrare come listogramma
    sperimentale sia ben approssimabile dalla
    distribuzione gaussiana teorica, avente media e
    varianza della popolazione in esame.
  • Note media e varianza, e possibile
    calcolare la probabilita che laltezza degli
    individui sia compresa in un certo intervallo

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Probabilità
  • Larea sottesa alla curva in un certo intervallo
  • In statistica rappresenta la percentuale,
    ovvero la frequenza relativa, di soggetti aventi
    carattere con valori in tale intervallo
  • In probabilità rappresenta la probabilità che
    levento assuma valori in tale intervallo. Tale
    area, ovvero la probabilità, potrà essere
    calcolata tramite
  • calcolo integrale
  • qualora trattasi di particolari distribuzioni,
    quale la gaussiana ?uso di tavole o, piu
    opportunamente, tramite calcolatrice o software
  • qualora trattasi di distribuzione uniforme ?
    geometria (area rettangolo)
  • Il passo conclusivo può essere quello di passare
    al concetto di inferenza, mostrando come, nota la
    distribuzione del campione, sia possibile passare
    alla distribuzione della popolazione con un certo
    livello di confidenza (stima) 

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Conclusioni
  • Tipologie di difficoltà incontrabili dai
    discenti
  • difficoltà a distinguere il concetto di carattere
    da quello di frequenza
  • difficoltà a raggruppare opportunamente i dati in
    classi
  • difficoltà riscontrabili nel passaggio dal
    discreto al continuo relative alla non
    consapevolezza dell importanza della numerosità
    del campione, (in quanto solo con popolazioni
    ampie vale la legge dei grandi numeri e la
    convergenza della distribuzione discreta verso
    quella continua)
  • difficoltà tipica del pensiero probabilistico,
    ovvero l'idea che una successione "regolare" di
    uscite sia più improbabile di una uscita meno
    regolare
  • difficoltà di comprensione della differenza fra
    fenomeno statistico ed evento aleatorio
  • In generale, difficoltà legate ad un
    atteggiamento di pensiero, che potrebbero
    condizionare la vita sociale molto di piu
    rispetto ai tradizionali concetti matematici
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