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L Italia nel quadro dei flussi migratori internazionali Antonio Golini antonio.golini_at_uniroma1.it Convegno Istat su La presenza straniera in Italia – PowerPoint PPT presentation

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Title: L


1
LItalia nel quadro dei flussi migratori
internazionaliAntonio Goliniantonio.golini_at_unir
oma1.it
  • Convegno Istat su
  • La presenza straniera in Italia
  • Roma, 15-16 dicembre 2005

2
Migrazioni nette Europa occidentale, Giappone e
altre aree dellOccidente, 1870-1998 (in
migliaia) a) 1922-39 b) escluso 1939-45 c)
Include Belgio, Olanda, Norvegia, Svezia e
Svizzera. Fonte Maddison, 2001
Prima e seconda globalizzazione migratoria
Europa e nuovi mondi
3
LItalia tuttora crocevia di migrazioni
internazionali
  • Italiani residenti allestero
  • in migliaia, al 10 luglio 2005
  • Europa 2.042
  • Africa 47
  • Asia 27
  • America s. e c. 453
  • America m. 871
  • Oceania 134
  • Antartide e n.d. 20
  • Totale 3.595
  • Fonte Ministero Interno, 2005
  • Stranieri residenti in Italia
  • in migliaia, al 1 gennaio 2005
  • Europa 1.122
  • Africa 642
  • Asia 405
  • America s. 17
  • America c. e m. 214
  • Oceania 2
  • Antartide e n.d. 1
  • Totale 2.402
  • Fonte Istat, 2005

4
Frontiere aperte o frontiere chiuse?Il punto di
vista dei popoli e dei paesi poveri
  • Quale concreta speranza di sopravvivenza, o di
    promozione sociale o professionale hanno, se non
    lemigrazione?
  • emigrazione interna specie verso le enormi
    megalopoli
  • emigrazione allestero
  • Interazione e concorrenza fra i due tipi di
    emigrazione

5
  • Tenendo conto degli squilibri demografici ed
    economici esistenti ci si deve chiedere non come
    mai emigrino dal sud del mondo, ma come mai
    emigrino in così pochi

6
Total population (absolute values, in millions,
and index numbers, 1950100) in Northern America,
Europe, China, India, Latin America and the
Caribbean, and Africa, 1950-2000 and prospects up
to 2050 (medium variant)
Absolute values
Index numbers
Source UN, World Population Prospects. The 2002
Revision, New York, 2003
7
Popolazione economicamente attiva al 1990, al
2000 e stimata al 2010. Varie aree e paesi del
mondo
Area o paese Popolazione attiva (milioni) Popolazione attiva (milioni) Popolazione attiva (milioni) Incremento assoluto Incremento assoluto Incremento percentuale Incremento percentuale
1990 2000 2010 1990-00 2000-10 1990-00 2000-10
Mondo intero 2.497 2.948 3.409 451 461 18,1 15,6

Paesi sviluppati 566 601 617 35 16 5,8 2,7
Paesi in via di sviluppo 1.932 2.347 2.792 415 445 21,5 19,0

Europa (totale) 349 359 359 10 0 2,9 0,0
Nord America 143 162 179 19 17 13,3 10,5

Africa 262 343 442 81 99 30,9 28,9
America Latina e Carabi 176 223 271 47 48 26,7 21,5
Asia 1.555 1.846 2.143 291 297 18,7 16,1

Francia 24,7 26,8 27,3 2,1 0,5 8,5 1,9
Italia 24,4 25,4 24,5 1,0 -0,9 4,1 -3,5
Egitto 19,6 25,8 34,1 6,2 8,3 31,6 32,1
Turchia 24,3 31,2 37,4 6,9 6,2 28,4 19,9
Nigeria 34,0 45,1 59,6 11,1 14,5 32,6 32,2
Cina 683 763 825 80 62 11,7 8,1
India 359 442 535 83 93 23,1 21,0
Fonte dei dati di base http//laborsta.ilo.org/
8
Prodotto interno lordo (PIL) pro-capite a
parità di potere dacquisto (PPA), in dollari
internazionali del 1990, in alcuni paesi,
1950-1998 e 1991-1998
Paese Variazione assoluta media annua del PIL pro-capite Moltiplicatore del PIL pro-capite PIL pro-capite PPA allinizio del periodo PIL pro-capite PPA alla fine del periodo Differenza rispetto agli Usa allinizio del periodo Differenza rispetto agli Usa alla fine del periodo
1950-1998 1950-1998 1950-1998 1950-1998 1950-1998 1950-1998 1950-1998
Nigeria 10 1,64 753 1.232 -8.808 -26.099
India 23 2,82 619 1.746 -8.942 -25.585
Egitto 29 2,96 718 2.128 -8.843 -25.203
Cina 56 7,10 439 3.117 -9.122 -24.214
Italia 297 5,07 3.502 17.759 -6.059 -10.172
Usa 370 2,86 9.561 27.331 0 0
1991-1998 1991-1998 1991-1998 1991-1998 1991-1998 1991-1998 1991-1998
Nigeria -6 0,97 1.276 1.232 - 21.645 -26.099
Egitto 33 1,12 1.900 2.128 - 21.021 -25.585
India 65 1,35 1.290 1.746 - 21.631 -25.203
Cina 168 1,61 1.940 3.117 - 20.981 -24.214
Italia 174 1,04 16.538 17.759 - 6.383 -10.172
Usa 630 1,19 22.921 27.331 0 0
Fonte elaborazione propria su dati Maddison 2001
9
  • La domanda del perché emigrino in così pochi è
    più che mai valida tenendo anche conto
  • del poderoso, facile e immediato richiamo delle
    comunità già immigrate che formano catene
    migratorie straordinariamente più efficienti che
    nel passato
  • della economicità, diffusione, frequenza,
    rapidità dei trasporti
  • dellalleanza che si crea per favorire
    lemigrazione, alleanza che è fortissima per
    quella clandestina

10
  • Limmigrazione clandestina infatti
    contemporaneamente soddisfa le esigenze esplicite
    o implicite di 5 soggetti
  • soggetto che ha necessità di emigrare, nonostante
    gli altissimi prezzi da pagare, compreso quello
    di poter perdere la vita
  • famiglia del potenziale emigrante
  • paese di origine del migrante che ha necessità di
    scaricare il surplus di manodopera (più che mai
    se è paese di transito) e di acquisire le sue
    rimesse
  • datore di lavoro tanto le aziende, quanto le
    famiglie - nel paese di destinazione, che vuole
    possibilmente a basso prezzo manodopera quando ne
    ha bisogno e non quando la burocrazia glielo
    consente
  • trafficante di essere umani disposto a grossi
    rischi pur di lucrare assai ingenti somme di
    denaro.
  • Ecco perché è assai difficilmente controllabile e
    contrastabile, specie in presenza di frontiere
    marittime. Per di più non si può frenare o
    controllare del tutto larrivo di clandestini da
    altri paesi Schengen.

11
  • E inoltre limmigrazione irregolare è assai
    difficile da frenare perché
  • non si può tenere sotto perfetto controllo chi si
    trova sul territorio e gli è scaduto
  • non si può frenare o controllare del tutto la
    concessione dei visti per turismo, studio,
    salute
  • non si può frenare o controllare del tutto
    larrivo di irregolari da altri paesi Schengen
  • non si può frenare o controllare del tutto la
    politica di concessione dei visti da parte degli
    altri paesi Schengen

12
  • Comunque il bilancio che il potenziale migrante
    fa dei costi e delle difficoltà fisiche, umane,
    monetarie, psicologiche, affettive,
    amministrative - da superare per tentare
    lavventura migratoria è così pesantemente
    negativo che pochi hanno o trovano linsieme
    delle risorse necessarie per partire.
  • Ecco perché emigrano in così pochi.

13
Frontiere aperte o frontiere chiuse?Il punto di
vista dei popoli e dei paesi ricchi
  • Ci sono almeno 3 tipi di ragioni perché i paesi
    ricchi, in particolare quelli europei, tengano
    aperte le frontiere per accogliere immigrati
  • di convenienza, per soddisfare le proprie
    esigenze economiche e demografiche
  • di necessità, impossibilità di frenare
    lafflusso meglio avere regolari che
    clandestini
  • etiche, perché lEuropa avrebbe lopportunità di
    restituire le grandi opportunità storiche che
    ha avuto o ha preso nel passato (ragioni deboli
    perché la memoria collettiva tende facilmente a
    scolorirsi)

14
  • Si sa bene che uno dei problemi chiave per i
    paesi di destinazione è la difficile, piena e
    completa accettazione degli immigrati e la
    fruttuosa convivenza con essi.
  • A proposito delle quali cè da tenere presente
    che soltanto il pieno inserimento degli immigrati
    nel contesto nazionale e locale, per quel che
    riguarda il lavoro, la casa, listruzione, il
    ricongiungimento familiare, la possibilità di
    mobilità ascendente, sociale e professionale per
    se stessi e per i propri figli, può evitare la
    frustrazione e la emarginazione degli immigrati
    stessi o, ancora peggio, il fallimento del
    progetto migratorio, lautolesionismo,
    laggressività e la devianza sociale.
  • E daltra parte il pieno e positivo inserimento
    favorisce nellimmigrato il senso di appartenenza
    e/o condivisione che è alla base di una
    convivenza più felice e fruttuosa.

15
(No Transcript)
16
Nonostante vari aspetti problematici, alla
domanda frontiere aperte? è possibile dare una
risposta positiva, accettabile da tutti
  • Nei paesi di origine
  • positiva entro certi limiti,
  • secondo il punto di vista delleconomia, della
    demografia e della società
  • positiva pienamente
  • secondo il punto di vista delle persone e delle
    famiglie
  • Nei paesi di destinazione
  • positiva moderatamente,
  • secondo il punto di vista delleconomia, della
    demografia e della società
  • positiva parzialmente,
  • secondo il punto di vista delle persone e delle
    famiglie

17
E questo sembra essere anche il punto di vista
dei Governi
More developed Regions (Percentage)
Less Developed Regions (Percentage)
2003
Source own elaboration on data in World
Economic Survey, 2004. International Migrations,
United Nations, New York, 2004
18
Government policies on immigration 1976, 1986,
1996 and 2003
More developed Regions (Percentage)
Less Developed Regions (Percentage)
Source own elaboration on data in World
Economic Survey, 2004. International Migrations,
United Nations, New York, 2004
19
Government views on the level of emigration 1976,
1986, 1996 and 2003
More developed Regions (Percentage)
Less Developed Regions (Percentage)
Source own elaboration on data in World
Economic Survey, 2004. International Migrations,
United Nations, New York, 2004
20
Government policies on emigration
More developed Regions (Percentage)
Less Developed Regions (Percentage)
Source own elaboration on data in World
Economic Survey, 2004. International Migrations,
United Nations, New York, 2004
21
Un paio di questioni che stanno sullo fondo
Quale e quanta immigrazione per lEuropa e per
lItalia?
  1. Many in the West believe the world is moving
    toward a single, global culture that is basically
    Western. This belief is misguided, arrogant,
    false, and dangerous (Huntington, 1996)
  2. Oggi il modo migliore per aiutarci è aprire i
    loro mercati alle nostre merci devono sapere che
    possiamo esportare beni e non solo emigranti
    disperati (Oscar Arias, Presidente del Costa
    Rica, 2001)

22
Gli obiettivi di una politica migratoria
  • Uno dei seguenti o un mix di essi
  • favorire lincontro fra domanda e offerta nei
    mercati del lavoro, in particolare di quelli
    relativi ad alcuni settori produttivi
  • favorire in generale uno sviluppo economico
    sostenuto
  • favorire uno sviluppo o un risanamento economico
    di un settore specifico delleconomia, per
    esempio del settore informatico o del sistema
    pensionistico
  • favorire il risanamento demografico, specie come
    in paesi come, fra gli altri, Italia, Spagna,
    Germania, Giappone, caratterizzati da forte e
    prolungato eccesso di bassa fecondità.
  • Sul primo di questi obbiettivi i paesi europei
    hanno in genere impostato la loro politica, ma è
    illusorio pensare che esso possa essere
    pienamente perseguito con continuità e a lungo
    nel tempo

23
Determinare lafflusso degli immigrati
  • Problema del governo dei flussi in ingresso. La
    politica per la determinazione e la selezione
    degli immigrati regolari deve stabilire
  • quanti
  • quali
  • da dove
  • come.

24
Elementi per lintegrazione degli immigrati
regolari
  • Possibili paradigmi
  • Integrazione come uguaglianza
  • Integrazione come utilità
  • Integrazione come somiglianza
  • Modelli teorici di integrazione
  • Assimilazionismo
  • Gastarbeiter o lavoratore ospite
  • Multiculturalismo

25
Unintegrazione ragionevole
  • Salvaguardia dellintegrità della persona
  • Integrità piena per gli immigrati regolari e
    un minimo di integrità garantita per gli
    irregolari.
  • Rendere praticabile lo status di regolare
  • Zincone 2000
  • Interazione positiva con la comunità nazionale
  • (sicurezza, pluralismo e comunicazione)

26
Non conflitti, non assimilazione
  • Dai modelli di integrazione al modello di
    pacifica e fruttuosa coesistenza, che sembra
    soluzione meno ardua da praticare.
  • Naturalmente il modello si basa sullaccettazione
    e il rispetto dellalterità in generale e
    dellaltro in particolare e può valere solo se si
    applica in maniera assolutamente simmetrica e
    paritetica, e cioè che non soltanto lautoctono
    accetti e rispetti limmigrato e la sua cultura,
    ma anche che limmigrato accetti lautoctono e la
    società ospitante rispettandone lidentità
    culturale, che ovviamente comprende anche
    lidentità dei luoghi. Problema questo
    particolarmente importante e spinoso in Europa.

27
Un punto di vista delle comunità immigrate la
stampa etnica
  • Su scala nazionale, si contano almeno 25 testate
    giornalistiche dirette alle diverse comunità
    straniere presenti sul territorio.
  • Esempio alcune testate della casa editrice
    italiana Stranieri in Italia (circa 250.000 copie
    al mese) pubblicate nella lingua della comunità
  • Africa news (mensile comunità anglofone
    Nigeria, Ghana)
  • Africa Nouvelles (mensile comunità francofone
    Senegal, Costa dAvorio)
  • Agora Noticìas (mensile comunità di lingua
    portoghese)
  • Ako Ay Pilipino (quindicinale comunità
    filippina)
  • Al Maghrebiya (mensile comunità maghrebine e
    arabe)
  • Azad (mensile comunità pakistane)
  • Forum (quindicinale, comunità russa e ucraina)
  • Gazeta Romaneasca (settimanale comunità romena)
  • Punjab Express (mensile comunità indiana di
    etnia punjabi)
  • Nasz Swiat (mensile comunità polacca)
  • Considerazioni di sintesi provvisorie
  • Una prima analisi dellinformazione offerta
    suggerisce che piuttosto che incoraggiare un
    atteggiamento favorevole allintegrazione nella
    società italiana, si persegue un tipo di
    coesistenza che richiama il modello
    multiculturale con ridotto interscambio con la
    comunità italiana (ad esempio, scarsa o assente
    attenzione alla vita culturale e di
    intrattenimento in Italia, inclusa ad esempio la
    televisione).

28
  • Un elemento di particolare criticità in tema di
    coesistenza
  • Particolare attenzione va posta in tutti i paesi
    europei alla integrazione delle seconde
    generazioni, che incrementano e alimentano in
    positivo o in negativo - le interazioni sociali e
    culturali, tra le popolazioni autoctone e quelle
    immigrate. La società ospitante prende coscienza
    dellirreversibile trasformazione che sta
    vivendo, e la prima generazione di immigrati
    consolida la propria affermazione quale parte
    integrante della società ricevente.
  • In Italia, fra il 1994 e il 2004 le nascite
    straniere denunciate in anagrafe sono cresciute
    di circa il 500, passando da 8.028 (1,5 del
    totale delle nascite in Italia) a circa 48.000
    (9 circa del totale delle nascite) e i minori in
    generale assommano a varie centinaia di migliaia.
  • La riflessione politica e sociale sulle seconde
    generazioni è invece appena agli inizi (salvo che
    nel settore scolastico) e comunque secondaria
    rispetto alla più urgente disciplina del fenomeno
    immigratorio legato alle prime generazioni.

29
Problemi attuali, pressanti in tema di
integrazione/coesistenza
  • Definizione degli obbiettivi
  • Ricerca della coerenza nelle esigenze
  • locali/nazionali economiche/sociali
  • Revisione legge sulla cittadinanza
  • Esigenze particolari dei minori e dei rapporti
    con i genitori
  • Esigenze della seconda generazione
  • Valorizzazione costante e approfondita,
    attraverso i media, del contributo economico
    degli immigrati
  • E poi, più specificamente
  • Rinnovo permessi di soggiorno
  • Disponibilità di alloggi
  • Corsi di lingua italiana

30
Gli immigrati irregolarmente o clandestinamente
presenti sul territorio
  • Tre possibili opzioni politiche
  • ignorarli, facendo finta di non sapere e non
    vedere.
  • rimandarli a casa, anche con la forza. Pensare a
    un trasferimento forzato di massa è irrealistico,
    da un punto di vista etico, produttivo e
    logistico.
  • regolarizzarli o sanarne la status. Si possono
    immaginare molte buone ragioni per una sanatoria
    riferita sia a singole persone, sia a centinaia
    di migliaia di irregolari
  • Forse la soluzione accettabile potrebbe essere
    costituita da un mix delle tre soluzioni, con una
    preferenza per la terza, insieme con un più
    stretto ed efficace controllo delle frontiere.

31
Una delle questioni i minori irregolari
  • LItalia ha previsto una parziale integrazione di
    fatto attraverso listruzione obbligatoria dei
    minori, presenti sul territorio nazionale in
    maniera irregolare o clandestina.
  • Problemi di fondo
  • - possono tali bambini rimanere in posizione
    irregolare frequentando per otto anni la scuola
    italiana?
  • - si possono tenere in posizione irregolare i
    loro genitori?

32
LUnione europea, Schengen, e i singoli paesi nel
quadro delle migrazioni internazionali
33
Il contesto comunitario
  • Comunicazione 3 giugno 2003 della Commissione
    europea
  • Necessità di un approccio multisettoriale
    aspetti economici e sociali, partecipazione
    civile, diversità culturali e religiose.
  • Integrazione come un processo di sviluppo
    equilibrato di diritti e doveri nel corso del
    tempo Cittadinanza civile
  • La cittadinanza quale mezzo per agevolare
    lintegrazione.
  • Approvazione risoluzione Moraes (15 gennaio 2004)
  • Il Parlamento europeo si esprime a favore del
    concetto di cittadinanza civile diritti e doveri
    di natura economica, sociale e politica (incluso
    il diritto di voto alle elezioni municipali ed
    europee) ai cittadini dei Paesi terzi che
    risiedono legalmente nellUnione.

34
(No Transcript)
35
  • Il problema del controllo delle frontiere esterne
  • Con la creazione dellarea Schengen si
    riscontrano grandi diversità fra paesi
    appartenenti allaccordo, a seconda che abbiano
    nei confronti dellesterno
  • solo frontiere aeree ad es. Francia, Germania
  • frontiere aeree e terrestri ad es. Austria
  • frontiere aeree, terrestri e marittime ad es.
    Grecia (ma senza sbocchi diretti nel resto della
    Ue), Spagna (con le sue enclave in Marocco),
    Italia le frontiere marittime sono le più
    vulnerabili, le più soggette a inevitabili
    interventi umanitari e le più pericolose per i
    migranti

36
  • La internazionalizzazione delle politiche
    migratorie
  • Le politiche migratorie vanno quindi viste in un
    sistema integrato che inserisce lItalia, e i
    legami che questultima intrattiene con i paesi
    di origine, nellarea Schengen e quindi nellarea
    della intera Unione europea, la quale a sua volta
    dovrà procedere alla regolazione dei suoi
    rapporti con i paesi di origine e/o di transito
    dei flussi, confinanti e non. La Commissione
    europea ha adottato la proposta per un
    regolamento del Consiglio che istituisce una
    Agenzia europea per il controllo delle frontiere
    esterne.
  • Anche gli stessi paesi di provenienza dei flussi
    migratori si muovono in un sistema complesso che
    li lega tanto ai paesi di destinazione quanto
    agli altri paesi di origine e a paesi terzi
    quando essi stessi si trovino a essere paesi di
    transito.
  • Nello stesso tempo, gli interventi da parte di un
    singolo governo nazionale dovranno considerare
    particolari condizionamenti, ravvisabili
    anchessi in senso lato come politiche,

37
Politiche migratorie nazionali un quadro
sistematico
  • relative ai flussi di ingresso
  • relative ai flussi di uscita
  • di contrasto o laissez-faire nei confronti di
    ingresso di clandestini
  • relative al rimpatrio dei clandestini
  • nei confronti dei matrimoni misti
  • relative alla concessione della cittadinanza ai
    nati in Italia da cittadini stranieri
  • relative agli accessi riservati/riunificazione
    famiglia/formazione professionale e-o selezione
    nei luoghi dorigine
  • relative ai rientri incentivati e-o forzati
  • per la concessione della cittadinanza per
    residenza
  • di sanatoria/regolarizzazione degli irregolari
  • per la integrazione immigrati regolari
  • relative ai diritti di base degli immigrati
    irregolari o clandestini (scuola, sanità)
  • per la eradicazione della xenofobia e del
    razzismo
  • Politiche migratorie per gli emigrati italiani
    allestero
  • Politiche migratorie bilaterali, multilaterali,
    in sede comunitaria,

38
La complessità dinamica del processo migratorio e
del processo di integrazione
39
Alla luce della articolazione degli assai
numerosi aspetti, politici e amministrativi,
coinvolti nelle migrazioni internazionali e della
complessità dinamica dei processi migratori
sembra necessario pensare a una autorità politica
super partes, per es. un vice-presidente del
Consiglio, con pieni poteri di coordinamento
rispetto ai vari ministri interessati
40
Brevi conclusioni 1/4
  • Le migrazioni internazionali
  • alla fine dell800 e nei primi decenni del 900
    sono state una delle chiavi di volta per
    riequilibrare nel mondo i sistemi
    demografico-economici
  • alla fine del 900 e nei primi decenni del 2000,
    pur necessarie, non potranno in nessun caso
    esserlo di nuovo, essendo smisurata lofferta di
    lavoro che si avrà nei paesi del Sud del mondo e
    non essendoci più nuovi mondi da popolare
    totalmente disponibili.
  • Diventeranno elemento strutturale nei rapporti
    fra i popoli, ma non potranno risolvere le
    miserie del mondo

41
Projected population with and without
international migration by region and major area,
2000 and 2050 (in million)
Population in 2000 Population in 2050 Population in 2050 Difference 2000-2050 Difference 2000-2050 Difference between medium and zero-migration variants Migration as share of natural increaseª ()
Population in 2000 Medium variant Zero-migration variant Medium variant Zero-migration variant Difference between medium and zero-migration variants Migration as share of natural increaseª ()
Developed countries Developing countries Africa Asia Latina America and The Caribbean Northern America Europe Oceania 1 194 4 877 796 3 680 520 316 728 31 1 220 7 699 1 803 5 222 768 448 632 46 1 032 7 837 1 817 5 303 806 314 589 40 26 2 822 1 008 1 542 247 132 -96 15 -162 2 960 1 022 1 623 286 -2 -139 9 187 -138 -14 -81 -38 134 43 6 (116) -5 -1 -5 -13 (6 763) (30) 67
ª Figures in brackets represent the effect of
migration in reducing negative natural increase
Source World Economic Survey, 2004.
International Migrations, United Nations, New
York, 2004
42
Average population aged 20-39 at 2000/05 and at
2020/25 in major areas of the world (absolute
values in million)
Macro-regions 2000/05 2020/25 Absolute change Per cent change
Population Population Population Population Population
World 1.957 2.304 347 17.7
MDCs 343 310 -33 -9,5
LDCs 1.614 1.993 379 23,5
Africa 241 392 151 62,5
Europe 210 174 -36 -17,3
Per cent share of world total Per cent share of world total Per cent share of world total Per cent share of world total Per cent share of world total
World 100.0 100.0 100,0
MDCs 17,5 13,5 -9,5
LDCs 82,5 86,5 109,5
Africa 12,3 17,0 43,6
Europe 10,7 7,6 -10,4
Source own elaborations on data in World
Population Prospects. The 2002 Revision, United
Nations, New York, 2003 (medium variant)
43
Popolazione in età lavorativa (di età 15-59
anni e in milioni) in Nigeria, Egitto e Italia,
1950-2000 e proiezioni al 2050 (variante media)
Source of basic data UN, World Population
Prospects. The 2002 Revision, New York, 2003
44
Brevi conclusioni 2/4
  • Le migrazioni internazionali perciò come elemento
    strutturale e comunque straordinariamente
    difficili da gestire quando si vogliano
    salvaguardare, come pure si deve
  • le attese e i diritti individuali dei migranti e
    delle loro famiglie
  • i diritti dei gruppi di immigrati in quanto
    comunità
  • i diritti dei paesi di origine a non subire un
    eccessivo depauperamento delle risorse umane
  • i diritti dei paesi di destinazione, a partire da
    quello della salvaguardia della identità dei
    popoli, dei luoghi, delle loro culture, di cui
    gli autoctoni sono e si sentono eredi e
    depositari.

45
Brevi conclusioni 3/4
  • Si tratta di un puzzle di immensa difficoltà nel
    quale dover ricomporre tante dimensioni e tanti
    interessi differenziati.
  • Nel breve-medio periodo si deve almeno poter
    contare a livello comunitario, nazionale,
    regionale su quattro strumenti fondamentali
  • piena consapevolezza dei processi migratori
  • definizione di obiettivi realistici
  • procedure efficienti e trasparenti
  • informazioni statistiche adeguate riguardo ai
    flussi, agli stock, ai processi di coesistenza.

46
Brevi conclusioni 4/4
  • Il puzzle forse, in una prospettiva di
    medio-lungo periodo, potrà essere completamente e
    appropriatamente ricomposto se dal punto di vista
    geo-politico, economico e culturale si arriverà a
    4-5 unioni inter-nazionali di dimensione
    regionale per
  • larea Euro-Africana (eventualmente unita con)
  • larea del medio Oriente
  • le Americhe
  • Il sub continente indiano nel suo complesso
  • larea del Pacifico e del lontano Oriente
  • in ciascuna delle quali si possa avere
    allinterno una piena e libera circolazione delle
    persone e delle merci.
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