Title: L
1LItalia nel quadro dei flussi migratori
internazionaliAntonio Goliniantonio.golini_at_unir
oma1.it
- Convegno Istat su
- La presenza straniera in Italia
- Roma, 15-16 dicembre 2005
2Migrazioni nette Europa occidentale, Giappone e
altre aree dellOccidente, 1870-1998 (in
migliaia) a) 1922-39 b) escluso 1939-45 c)
Include Belgio, Olanda, Norvegia, Svezia e
Svizzera. Fonte Maddison, 2001
Prima e seconda globalizzazione migratoria
Europa e nuovi mondi
3LItalia tuttora crocevia di migrazioni
internazionali
- Italiani residenti allestero
- in migliaia, al 10 luglio 2005
- Europa 2.042
- Africa 47
- Asia 27
- America s. e c. 453
- America m. 871
- Oceania 134
- Antartide e n.d. 20
- Totale 3.595
- Fonte Ministero Interno, 2005
- Stranieri residenti in Italia
- in migliaia, al 1 gennaio 2005
- Europa 1.122
- Africa 642
- Asia 405
- America s. 17
- America c. e m. 214
- Oceania 2
- Antartide e n.d. 1
- Totale 2.402
- Fonte Istat, 2005
4Frontiere aperte o frontiere chiuse?Il punto di
vista dei popoli e dei paesi poveri
- Quale concreta speranza di sopravvivenza, o di
promozione sociale o professionale hanno, se non
lemigrazione? - emigrazione interna specie verso le enormi
megalopoli - emigrazione allestero
- Interazione e concorrenza fra i due tipi di
emigrazione
5- Tenendo conto degli squilibri demografici ed
economici esistenti ci si deve chiedere non come
mai emigrino dal sud del mondo, ma come mai
emigrino in così pochi
6Total population (absolute values, in millions,
and index numbers, 1950100) in Northern America,
Europe, China, India, Latin America and the
Caribbean, and Africa, 1950-2000 and prospects up
to 2050 (medium variant)
Absolute values
Index numbers
Source UN, World Population Prospects. The 2002
Revision, New York, 2003
7Popolazione economicamente attiva al 1990, al
2000 e stimata al 2010. Varie aree e paesi del
mondo
Area o paese Popolazione attiva (milioni) Popolazione attiva (milioni) Popolazione attiva (milioni) Incremento assoluto Incremento assoluto Incremento percentuale Incremento percentuale
1990 2000 2010 1990-00 2000-10 1990-00 2000-10
Mondo intero 2.497 2.948 3.409 451 461 18,1 15,6
Paesi sviluppati 566 601 617 35 16 5,8 2,7
Paesi in via di sviluppo 1.932 2.347 2.792 415 445 21,5 19,0
Europa (totale) 349 359 359 10 0 2,9 0,0
Nord America 143 162 179 19 17 13,3 10,5
Africa 262 343 442 81 99 30,9 28,9
America Latina e Carabi 176 223 271 47 48 26,7 21,5
Asia 1.555 1.846 2.143 291 297 18,7 16,1
Francia 24,7 26,8 27,3 2,1 0,5 8,5 1,9
Italia 24,4 25,4 24,5 1,0 -0,9 4,1 -3,5
Egitto 19,6 25,8 34,1 6,2 8,3 31,6 32,1
Turchia 24,3 31,2 37,4 6,9 6,2 28,4 19,9
Nigeria 34,0 45,1 59,6 11,1 14,5 32,6 32,2
Cina 683 763 825 80 62 11,7 8,1
India 359 442 535 83 93 23,1 21,0
Fonte dei dati di base http//laborsta.ilo.org/
8 Prodotto interno lordo (PIL) pro-capite a
parità di potere dacquisto (PPA), in dollari
internazionali del 1990, in alcuni paesi,
1950-1998 e 1991-1998
Paese Variazione assoluta media annua del PIL pro-capite Moltiplicatore del PIL pro-capite PIL pro-capite PPA allinizio del periodo PIL pro-capite PPA alla fine del periodo Differenza rispetto agli Usa allinizio del periodo Differenza rispetto agli Usa alla fine del periodo
1950-1998 1950-1998 1950-1998 1950-1998 1950-1998 1950-1998 1950-1998
Nigeria 10 1,64 753 1.232 -8.808 -26.099
India 23 2,82 619 1.746 -8.942 -25.585
Egitto 29 2,96 718 2.128 -8.843 -25.203
Cina 56 7,10 439 3.117 -9.122 -24.214
Italia 297 5,07 3.502 17.759 -6.059 -10.172
Usa 370 2,86 9.561 27.331 0 0
1991-1998 1991-1998 1991-1998 1991-1998 1991-1998 1991-1998 1991-1998
Nigeria -6 0,97 1.276 1.232 - 21.645 -26.099
Egitto 33 1,12 1.900 2.128 - 21.021 -25.585
India 65 1,35 1.290 1.746 - 21.631 -25.203
Cina 168 1,61 1.940 3.117 - 20.981 -24.214
Italia 174 1,04 16.538 17.759 - 6.383 -10.172
Usa 630 1,19 22.921 27.331 0 0
Fonte elaborazione propria su dati Maddison 2001
9- La domanda del perché emigrino in così pochi è
più che mai valida tenendo anche conto - del poderoso, facile e immediato richiamo delle
comunità già immigrate che formano catene
migratorie straordinariamente più efficienti che
nel passato - della economicità, diffusione, frequenza,
rapidità dei trasporti - dellalleanza che si crea per favorire
lemigrazione, alleanza che è fortissima per
quella clandestina
10- Limmigrazione clandestina infatti
contemporaneamente soddisfa le esigenze esplicite
o implicite di 5 soggetti - soggetto che ha necessità di emigrare, nonostante
gli altissimi prezzi da pagare, compreso quello
di poter perdere la vita - famiglia del potenziale emigrante
- paese di origine del migrante che ha necessità di
scaricare il surplus di manodopera (più che mai
se è paese di transito) e di acquisire le sue
rimesse - datore di lavoro tanto le aziende, quanto le
famiglie - nel paese di destinazione, che vuole
possibilmente a basso prezzo manodopera quando ne
ha bisogno e non quando la burocrazia glielo
consente - trafficante di essere umani disposto a grossi
rischi pur di lucrare assai ingenti somme di
denaro. - Ecco perché è assai difficilmente controllabile e
contrastabile, specie in presenza di frontiere
marittime. Per di più non si può frenare o
controllare del tutto larrivo di clandestini da
altri paesi Schengen.
11- E inoltre limmigrazione irregolare è assai
difficile da frenare perché - non si può tenere sotto perfetto controllo chi si
trova sul territorio e gli è scaduto - non si può frenare o controllare del tutto la
concessione dei visti per turismo, studio,
salute - non si può frenare o controllare del tutto
larrivo di irregolari da altri paesi Schengen - non si può frenare o controllare del tutto la
politica di concessione dei visti da parte degli
altri paesi Schengen
12- Comunque il bilancio che il potenziale migrante
fa dei costi e delle difficoltà fisiche, umane,
monetarie, psicologiche, affettive,
amministrative - da superare per tentare
lavventura migratoria è così pesantemente
negativo che pochi hanno o trovano linsieme
delle risorse necessarie per partire. - Ecco perché emigrano in così pochi.
13Frontiere aperte o frontiere chiuse?Il punto di
vista dei popoli e dei paesi ricchi
- Ci sono almeno 3 tipi di ragioni perché i paesi
ricchi, in particolare quelli europei, tengano
aperte le frontiere per accogliere immigrati - di convenienza, per soddisfare le proprie
esigenze economiche e demografiche - di necessità, impossibilità di frenare
lafflusso meglio avere regolari che
clandestini - etiche, perché lEuropa avrebbe lopportunità di
restituire le grandi opportunità storiche che
ha avuto o ha preso nel passato (ragioni deboli
perché la memoria collettiva tende facilmente a
scolorirsi)
14- Si sa bene che uno dei problemi chiave per i
paesi di destinazione è la difficile, piena e
completa accettazione degli immigrati e la
fruttuosa convivenza con essi. - A proposito delle quali cè da tenere presente
che soltanto il pieno inserimento degli immigrati
nel contesto nazionale e locale, per quel che
riguarda il lavoro, la casa, listruzione, il
ricongiungimento familiare, la possibilità di
mobilità ascendente, sociale e professionale per
se stessi e per i propri figli, può evitare la
frustrazione e la emarginazione degli immigrati
stessi o, ancora peggio, il fallimento del
progetto migratorio, lautolesionismo,
laggressività e la devianza sociale. - E daltra parte il pieno e positivo inserimento
favorisce nellimmigrato il senso di appartenenza
e/o condivisione che è alla base di una
convivenza più felice e fruttuosa. -
15(No Transcript)
16Nonostante vari aspetti problematici, alla
domanda frontiere aperte? è possibile dare una
risposta positiva, accettabile da tutti
- Nei paesi di origine
- positiva entro certi limiti,
- secondo il punto di vista delleconomia, della
demografia e della società - positiva pienamente
- secondo il punto di vista delle persone e delle
famiglie
- Nei paesi di destinazione
- positiva moderatamente,
- secondo il punto di vista delleconomia, della
demografia e della società - positiva parzialmente,
- secondo il punto di vista delle persone e delle
famiglie
17E questo sembra essere anche il punto di vista
dei Governi
More developed Regions (Percentage)
Less Developed Regions (Percentage)
2003
Source own elaboration on data in World
Economic Survey, 2004. International Migrations,
United Nations, New York, 2004
18Government policies on immigration 1976, 1986,
1996 and 2003
More developed Regions (Percentage)
Less Developed Regions (Percentage)
Source own elaboration on data in World
Economic Survey, 2004. International Migrations,
United Nations, New York, 2004
19Government views on the level of emigration 1976,
1986, 1996 and 2003
More developed Regions (Percentage)
Less Developed Regions (Percentage)
Source own elaboration on data in World
Economic Survey, 2004. International Migrations,
United Nations, New York, 2004
20Government policies on emigration
More developed Regions (Percentage)
Less Developed Regions (Percentage)
Source own elaboration on data in World
Economic Survey, 2004. International Migrations,
United Nations, New York, 2004
21Un paio di questioni che stanno sullo fondo
Quale e quanta immigrazione per lEuropa e per
lItalia?
- Many in the West believe the world is moving
toward a single, global culture that is basically
Western. This belief is misguided, arrogant,
false, and dangerous (Huntington, 1996) - Oggi il modo migliore per aiutarci è aprire i
loro mercati alle nostre merci devono sapere che
possiamo esportare beni e non solo emigranti
disperati (Oscar Arias, Presidente del Costa
Rica, 2001)
22Gli obiettivi di una politica migratoria
- Uno dei seguenti o un mix di essi
- favorire lincontro fra domanda e offerta nei
mercati del lavoro, in particolare di quelli
relativi ad alcuni settori produttivi - favorire in generale uno sviluppo economico
sostenuto - favorire uno sviluppo o un risanamento economico
di un settore specifico delleconomia, per
esempio del settore informatico o del sistema
pensionistico - favorire il risanamento demografico, specie come
in paesi come, fra gli altri, Italia, Spagna,
Germania, Giappone, caratterizzati da forte e
prolungato eccesso di bassa fecondità. - Sul primo di questi obbiettivi i paesi europei
hanno in genere impostato la loro politica, ma è
illusorio pensare che esso possa essere
pienamente perseguito con continuità e a lungo
nel tempo
23Determinare lafflusso degli immigrati
- Problema del governo dei flussi in ingresso. La
politica per la determinazione e la selezione
degli immigrati regolari deve stabilire - quanti
- quali
- da dove
- come.
24Elementi per lintegrazione degli immigrati
regolari
- Possibili paradigmi
- Integrazione come uguaglianza
- Integrazione come utilità
- Integrazione come somiglianza
- Modelli teorici di integrazione
- Assimilazionismo
- Gastarbeiter o lavoratore ospite
- Multiculturalismo
25Unintegrazione ragionevole
- Salvaguardia dellintegrità della persona
- Integrità piena per gli immigrati regolari e
un minimo di integrità garantita per gli
irregolari. - Rendere praticabile lo status di regolare
- Zincone 2000
- Interazione positiva con la comunità nazionale
- (sicurezza, pluralismo e comunicazione)
26Non conflitti, non assimilazione
- Dai modelli di integrazione al modello di
pacifica e fruttuosa coesistenza, che sembra
soluzione meno ardua da praticare. - Naturalmente il modello si basa sullaccettazione
e il rispetto dellalterità in generale e
dellaltro in particolare e può valere solo se si
applica in maniera assolutamente simmetrica e
paritetica, e cioè che non soltanto lautoctono
accetti e rispetti limmigrato e la sua cultura,
ma anche che limmigrato accetti lautoctono e la
società ospitante rispettandone lidentità
culturale, che ovviamente comprende anche
lidentità dei luoghi. Problema questo
particolarmente importante e spinoso in Europa.
27Un punto di vista delle comunità immigrate la
stampa etnica
- Su scala nazionale, si contano almeno 25 testate
giornalistiche dirette alle diverse comunità
straniere presenti sul territorio. - Esempio alcune testate della casa editrice
italiana Stranieri in Italia (circa 250.000 copie
al mese) pubblicate nella lingua della comunità - Africa news (mensile comunità anglofone
Nigeria, Ghana) - Africa Nouvelles (mensile comunità francofone
Senegal, Costa dAvorio) - Agora Noticìas (mensile comunità di lingua
portoghese) - Ako Ay Pilipino (quindicinale comunità
filippina) - Al Maghrebiya (mensile comunità maghrebine e
arabe) - Azad (mensile comunità pakistane)
- Forum (quindicinale, comunità russa e ucraina)
- Gazeta Romaneasca (settimanale comunità romena)
- Punjab Express (mensile comunità indiana di
etnia punjabi) - Nasz Swiat (mensile comunità polacca)
- Considerazioni di sintesi provvisorie
- Una prima analisi dellinformazione offerta
suggerisce che piuttosto che incoraggiare un
atteggiamento favorevole allintegrazione nella
società italiana, si persegue un tipo di
coesistenza che richiama il modello
multiculturale con ridotto interscambio con la
comunità italiana (ad esempio, scarsa o assente
attenzione alla vita culturale e di
intrattenimento in Italia, inclusa ad esempio la
televisione).
28- Un elemento di particolare criticità in tema di
coesistenza - Particolare attenzione va posta in tutti i paesi
europei alla integrazione delle seconde
generazioni, che incrementano e alimentano in
positivo o in negativo - le interazioni sociali e
culturali, tra le popolazioni autoctone e quelle
immigrate. La società ospitante prende coscienza
dellirreversibile trasformazione che sta
vivendo, e la prima generazione di immigrati
consolida la propria affermazione quale parte
integrante della società ricevente. - In Italia, fra il 1994 e il 2004 le nascite
straniere denunciate in anagrafe sono cresciute
di circa il 500, passando da 8.028 (1,5 del
totale delle nascite in Italia) a circa 48.000
(9 circa del totale delle nascite) e i minori in
generale assommano a varie centinaia di migliaia.
- La riflessione politica e sociale sulle seconde
generazioni è invece appena agli inizi (salvo che
nel settore scolastico) e comunque secondaria
rispetto alla più urgente disciplina del fenomeno
immigratorio legato alle prime generazioni.
29Problemi attuali, pressanti in tema di
integrazione/coesistenza
- Definizione degli obbiettivi
- Ricerca della coerenza nelle esigenze
- locali/nazionali economiche/sociali
- Revisione legge sulla cittadinanza
- Esigenze particolari dei minori e dei rapporti
con i genitori - Esigenze della seconda generazione
- Valorizzazione costante e approfondita,
attraverso i media, del contributo economico
degli immigrati - E poi, più specificamente
- Rinnovo permessi di soggiorno
- Disponibilità di alloggi
- Corsi di lingua italiana
30Gli immigrati irregolarmente o clandestinamente
presenti sul territorio
- Tre possibili opzioni politiche
- ignorarli, facendo finta di non sapere e non
vedere. - rimandarli a casa, anche con la forza. Pensare a
un trasferimento forzato di massa è irrealistico,
da un punto di vista etico, produttivo e
logistico. - regolarizzarli o sanarne la status. Si possono
immaginare molte buone ragioni per una sanatoria
riferita sia a singole persone, sia a centinaia
di migliaia di irregolari - Forse la soluzione accettabile potrebbe essere
costituita da un mix delle tre soluzioni, con una
preferenza per la terza, insieme con un più
stretto ed efficace controllo delle frontiere.
31Una delle questioni i minori irregolari
- LItalia ha previsto una parziale integrazione di
fatto attraverso listruzione obbligatoria dei
minori, presenti sul territorio nazionale in
maniera irregolare o clandestina. - Problemi di fondo
- - possono tali bambini rimanere in posizione
irregolare frequentando per otto anni la scuola
italiana? - - si possono tenere in posizione irregolare i
loro genitori?
32LUnione europea, Schengen, e i singoli paesi nel
quadro delle migrazioni internazionali
33Il contesto comunitario
- Comunicazione 3 giugno 2003 della Commissione
europea - Necessità di un approccio multisettoriale
aspetti economici e sociali, partecipazione
civile, diversità culturali e religiose. - Integrazione come un processo di sviluppo
equilibrato di diritti e doveri nel corso del
tempo Cittadinanza civile - La cittadinanza quale mezzo per agevolare
lintegrazione. - Approvazione risoluzione Moraes (15 gennaio 2004)
- Il Parlamento europeo si esprime a favore del
concetto di cittadinanza civile diritti e doveri
di natura economica, sociale e politica (incluso
il diritto di voto alle elezioni municipali ed
europee) ai cittadini dei Paesi terzi che
risiedono legalmente nellUnione.
34(No Transcript)
35- Il problema del controllo delle frontiere esterne
- Con la creazione dellarea Schengen si
riscontrano grandi diversità fra paesi
appartenenti allaccordo, a seconda che abbiano
nei confronti dellesterno - solo frontiere aeree ad es. Francia, Germania
- frontiere aeree e terrestri ad es. Austria
- frontiere aeree, terrestri e marittime ad es.
Grecia (ma senza sbocchi diretti nel resto della
Ue), Spagna (con le sue enclave in Marocco),
Italia le frontiere marittime sono le più
vulnerabili, le più soggette a inevitabili
interventi umanitari e le più pericolose per i
migranti
36- La internazionalizzazione delle politiche
migratorie - Le politiche migratorie vanno quindi viste in un
sistema integrato che inserisce lItalia, e i
legami che questultima intrattiene con i paesi
di origine, nellarea Schengen e quindi nellarea
della intera Unione europea, la quale a sua volta
dovrà procedere alla regolazione dei suoi
rapporti con i paesi di origine e/o di transito
dei flussi, confinanti e non. La Commissione
europea ha adottato la proposta per un
regolamento del Consiglio che istituisce una
Agenzia europea per il controllo delle frontiere
esterne. - Anche gli stessi paesi di provenienza dei flussi
migratori si muovono in un sistema complesso che
li lega tanto ai paesi di destinazione quanto
agli altri paesi di origine e a paesi terzi
quando essi stessi si trovino a essere paesi di
transito. - Nello stesso tempo, gli interventi da parte di un
singolo governo nazionale dovranno considerare
particolari condizionamenti, ravvisabili
anchessi in senso lato come politiche,
37Politiche migratorie nazionali un quadro
sistematico
- relative ai flussi di ingresso
- relative ai flussi di uscita
- di contrasto o laissez-faire nei confronti di
ingresso di clandestini - relative al rimpatrio dei clandestini
- nei confronti dei matrimoni misti
- relative alla concessione della cittadinanza ai
nati in Italia da cittadini stranieri - relative agli accessi riservati/riunificazione
famiglia/formazione professionale e-o selezione
nei luoghi dorigine - relative ai rientri incentivati e-o forzati
- per la concessione della cittadinanza per
residenza - di sanatoria/regolarizzazione degli irregolari
- per la integrazione immigrati regolari
- relative ai diritti di base degli immigrati
irregolari o clandestini (scuola, sanità) - per la eradicazione della xenofobia e del
razzismo - Politiche migratorie per gli emigrati italiani
allestero - Politiche migratorie bilaterali, multilaterali,
in sede comunitaria,
38La complessità dinamica del processo migratorio e
del processo di integrazione
39Alla luce della articolazione degli assai
numerosi aspetti, politici e amministrativi,
coinvolti nelle migrazioni internazionali e della
complessità dinamica dei processi migratori
sembra necessario pensare a una autorità politica
super partes, per es. un vice-presidente del
Consiglio, con pieni poteri di coordinamento
rispetto ai vari ministri interessati
40Brevi conclusioni 1/4
- Le migrazioni internazionali
- alla fine dell800 e nei primi decenni del 900
sono state una delle chiavi di volta per
riequilibrare nel mondo i sistemi
demografico-economici - alla fine del 900 e nei primi decenni del 2000,
pur necessarie, non potranno in nessun caso
esserlo di nuovo, essendo smisurata lofferta di
lavoro che si avrà nei paesi del Sud del mondo e
non essendoci più nuovi mondi da popolare
totalmente disponibili. - Diventeranno elemento strutturale nei rapporti
fra i popoli, ma non potranno risolvere le
miserie del mondo
41 Projected population with and without
international migration by region and major area,
2000 and 2050 (in million)
Population in 2000 Population in 2050 Population in 2050 Difference 2000-2050 Difference 2000-2050 Difference between medium and zero-migration variants Migration as share of natural increaseª ()
Population in 2000 Medium variant Zero-migration variant Medium variant Zero-migration variant Difference between medium and zero-migration variants Migration as share of natural increaseª ()
Developed countries Developing countries Africa Asia Latina America and The Caribbean Northern America Europe Oceania 1 194 4 877 796 3 680 520 316 728 31 1 220 7 699 1 803 5 222 768 448 632 46 1 032 7 837 1 817 5 303 806 314 589 40 26 2 822 1 008 1 542 247 132 -96 15 -162 2 960 1 022 1 623 286 -2 -139 9 187 -138 -14 -81 -38 134 43 6 (116) -5 -1 -5 -13 (6 763) (30) 67
ª Figures in brackets represent the effect of
migration in reducing negative natural increase
Source World Economic Survey, 2004.
International Migrations, United Nations, New
York, 2004
42Average population aged 20-39 at 2000/05 and at
2020/25 in major areas of the world (absolute
values in million)
Macro-regions 2000/05 2020/25 Absolute change Per cent change
Population Population Population Population Population
World 1.957 2.304 347 17.7
MDCs 343 310 -33 -9,5
LDCs 1.614 1.993 379 23,5
Africa 241 392 151 62,5
Europe 210 174 -36 -17,3
Per cent share of world total Per cent share of world total Per cent share of world total Per cent share of world total Per cent share of world total
World 100.0 100.0 100,0
MDCs 17,5 13,5 -9,5
LDCs 82,5 86,5 109,5
Africa 12,3 17,0 43,6
Europe 10,7 7,6 -10,4
Source own elaborations on data in World
Population Prospects. The 2002 Revision, United
Nations, New York, 2003 (medium variant)
43 Popolazione in età lavorativa (di età 15-59
anni e in milioni) in Nigeria, Egitto e Italia,
1950-2000 e proiezioni al 2050 (variante media)
Source of basic data UN, World Population
Prospects. The 2002 Revision, New York, 2003
44Brevi conclusioni 2/4
- Le migrazioni internazionali perciò come elemento
strutturale e comunque straordinariamente
difficili da gestire quando si vogliano
salvaguardare, come pure si deve - le attese e i diritti individuali dei migranti e
delle loro famiglie - i diritti dei gruppi di immigrati in quanto
comunità - i diritti dei paesi di origine a non subire un
eccessivo depauperamento delle risorse umane - i diritti dei paesi di destinazione, a partire da
quello della salvaguardia della identità dei
popoli, dei luoghi, delle loro culture, di cui
gli autoctoni sono e si sentono eredi e
depositari.
45Brevi conclusioni 3/4
- Si tratta di un puzzle di immensa difficoltà nel
quale dover ricomporre tante dimensioni e tanti
interessi differenziati. - Nel breve-medio periodo si deve almeno poter
contare a livello comunitario, nazionale,
regionale su quattro strumenti fondamentali - piena consapevolezza dei processi migratori
- definizione di obiettivi realistici
- procedure efficienti e trasparenti
- informazioni statistiche adeguate riguardo ai
flussi, agli stock, ai processi di coesistenza.
46Brevi conclusioni 4/4
- Il puzzle forse, in una prospettiva di
medio-lungo periodo, potrà essere completamente e
appropriatamente ricomposto se dal punto di vista
geo-politico, economico e culturale si arriverà a
4-5 unioni inter-nazionali di dimensione
regionale per - larea Euro-Africana (eventualmente unita con)
- larea del medio Oriente
- le Americhe
- Il sub continente indiano nel suo complesso
- larea del Pacifico e del lontano Oriente
- in ciascuna delle quali si possa avere
allinterno una piena e libera circolazione delle
persone e delle merci.