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Sostenibilit

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Title: continuit dell'assistenza Author: casazza Created Date: 12/12/2006 7:58:07 AM Document presentation format: Presentazione su schermo (4:3) – PowerPoint PPT presentation

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Title: Sostenibilit


1
Sostenibilità dellassistenza a domicilio
ruolo del caregiving familiare
Brescia, 7 novembre 2011
  • Possibili rispostela prospettiva della ASL

Salvatore Tagliata
2
2. Le risposte attuali
Indice dellintervento
1. Il contesto
3. Le prospettive future
3
il tutto visto dalla angolatura della ASL e
delle sue funzioni di
  • 1. Programmazione, Acquisto e Controllo (PAC)
  • 2. Tutela dellassistito

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Un caso non infrequente
  • Buongiornoavrei bisogno molto gentilmente di
    alcune informazioni.
  • Mia mamma, V. D.  malata di Alzheimer ormai da 9
    anni, sta usufruendo in questo momento della Vs.
    assistenza domiciliare per curare una grande
    piaga da decupito. Servizio perlatro svolto in
    maniera ottima e del quale sono molto
    soddisfatta.A fine settembre, essendo
    peggioranta la situazione, al (nome ospedale) gli
    è stata applicata una Peg.Ora noi la stiamo
    alimentando, secondo le istruzioni dell'ospedale
    (non ho però nessuna indicazione per iscritto),
    con gli schizzettoni utilizzando cibo
    liofilizzato brodo e omogeizzati.La mia
    preoccupazione in questo momento è che, in vista
    anche delle piaghe, l'alimentazione sia corretta
    e che gli stia apportando tutto il nutrimento
    necessario. Anche perchè mi sono accorta che non
    riesco ad avere da nessuno delle indicazioni
    precise e concordanti sulle quantità di
    schizzettoni e sulla "qualità" del cibo (frullato
    oppure omogenizzato).Poichè mi sembra che almeno
    in questo frangente l'alimentazione tramite
    schizzettoni, anzichè tramite macchinetta, sia la
    soluzione migliore per la mia mamma, è possibile
    avere da parte dell'Asl una consulenza o una
    linea guida sull'alimentazione migliore per la
    mia mamma? Oppure essere seguiti periodicamente
    sull'andamento?In questo momento, ripeto, non ho
    bisogno della macchinetta per l'alimentazione.Pur
    troppo mi sento un po abbandonata e senza
    informazioni certe che al momento mi confermino
    che ciò che sto facendo sia giusto per Lei.
  • Vi ringrazio molto per la Vs. attenzione, e Vi
    indico i miei riferimenti per la risposta,
  • Cordiali saluti.E mail firmata

5
1. Il contesto
Una società che si trasforma 1. Cambiamenti
demografici Processo di invecchiamento della
popolazione
nel 2050 popolazione al di sopra dei 65 anni
40.3 allinizio del 2000 15.7
6
valore regionale 2009(fonte ISTAT)
19,90
Percentuale di popolazione di 65 anni e più sul totale della popolazione
7
(No Transcript)
8
1. Il contesto
Una società che si trasforma 1. Cambiamenti
demografici
Reti familiari Nuclei e reti familiari a
centralità capovolta anziani - giovani cresce la
solitudine dei grandi anziani
8
9
Persone di età gt65 anni
VIVE CON () VIVE CON () VIVE CON () VIVE CON () VIVE CON ()
DISTRETTO RESIDENZA coniuge/partner coniuge/partner - figli da solo/a figli altro
1 - Paullo 55,9 7,1 24,7 10,1 2,2
2 - San Giuliano 51,7 13,9 22,7 9,1 2,6
3 - Pioltello 56,4 13,2 21,7 6,8 1,9
4 - Cernusco sul Naviglio 52,4 13,4 24,9 6,9 2,3
5 - Melzo 52,8 15,6 21,3 7,2 3,1
6 - Binasco 50,5 10,5 25,6 8,9 4,5
7 - Rozzano 66,0 11,9 15,3 5,6 1,1
8 - Trezzo sull'Adda 50,3 13,9 25,5 8,3 2,0
           
Totale complessivo 54,1 13,0 22,6 7,9 2,4
Fonte Progetto domiciliarità MMG ASL Milano 2 -
2010
10
Persone di età gt65 anni
vive da solo/a
FREQUENZA VISITE FIGLI () FREQUENZA VISITE FIGLI () FREQUENZA VISITE FIGLI () FREQUENZA VISITE FIGLI () FREQUENZA VISITE FIGLI () non ha figli
ogni giorno 3 volte/sett 1 volta/sett 1 volta/mese quasi mai non ha figli
47,4 14,6 13,3 2,8 2,8 19,0
Fonte Progetto domiciliarità MMG - 2010
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Persone di età gt65 anni
La mia famiglia si dà molto da fare per aiutarmi (categoria tutti) La mia famiglia si dà molto da fare per aiutarmi (categoria tutti) La mia famiglia si dà molto da fare per aiutarmi (categoria tutti) La mia famiglia si dà molto da fare per aiutarmi (categoria tutti) La mia famiglia si dà molto da fare per aiutarmi (categoria tutti) La mia famiglia si dà molto da fare per aiutarmi (categoria tutti) La mia famiglia si dà molto da fare per aiutarmi (categoria tutti)

Moltissimo in disaccordo Molto in disaccordo In disaccordo Neutro Daccordo Molto daccordo Moltissimo daccordo
1,0 0,8 2,1 3,8 26,9 28,6 36,8
Fonte Progetto domiciliarità MMG - 2010
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Persone di età gt65 anni
La mia famiglia si dà molto da fare per aiutarmi (categoria vive da solo/a) La mia famiglia si dà molto da fare per aiutarmi (categoria vive da solo/a) La mia famiglia si dà molto da fare per aiutarmi (categoria vive da solo/a) La mia famiglia si dà molto da fare per aiutarmi (categoria vive da solo/a) La mia famiglia si dà molto da fare per aiutarmi (categoria vive da solo/a) La mia famiglia si dà molto da fare per aiutarmi (categoria vive da solo/a) La mia famiglia si dà molto da fare per aiutarmi (categoria vive da solo/a)

             
Moltissimo in disaccordo Molto in disaccordo In disaccordo Neutro Daccordo Molto daccordo Moltissimo daccordo
2,3 1,6 4,1 6,9 28,5 26,5 30,1
Fonte Progetto domiciliarità MMG - 2010
13
1. Il contesto
Una società che si trasforma
2. La transizione epidemiologica
Passaggio dalla prevalenza di malattie infettive
al peso crescente delle malattie
cronico-degenerative Lattenzione si sposta,
quindi, dalla fase acuta della malattia alla
cronicità e alla lungo-assistenza
13
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1. Il contesto
Il grande insieme delle tredici categorie di
cronici (25 degli assistiti) assorbe circa
il 75 dei costi per lassistenza per ricovero e
cura, il 60 circa di quelli per lassistenza
specialistica ambulatoriale, l 85 circa di
quelli per lassistenza farmaceutica.
Fonte DPCS ASL Milano 2 anno 2011
15
1. Il contesto
Le risposte che cambiano
  • 1. La complessità crescente della domanda può
    essere
  • affrontata in modo più efficace attraverso
  • valutazione del bisogno
  • risposte attraverso percorsi unici e integrati,
  • definizione di modelli di gestione del percorso
    assistenziale
  • che utilizzino tanto interventi di carattere
    formale che informale, compresa la famiglia

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16
1. Il contesto
Le risposte che cambiano
2. La costruzione e strutturazione delle risposte
ai bisogni di salute e di assistenza non può più
essere affrontata e confinata in una visione
monodimensionale (sanitaria, sociale,
assistenziale) e deve valorizzare e coinvolgere
la famiglia, presenza necessaria per lavvio di
un percorso assistenziale a domicilio
16
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2. Le risposte attuali
  • Le risposte a sostegno del care giver
  • alcuni esempi
  • Assistenza domiciliare
  • Sostegni economici per pazienti affetti da SLA e
    in Stato vegetativo assistiti a domicilio
  • Fondo non autosufficienza 2010 (preciso
    indirizzo)
  • Ricoveri temporanei di sollievo
  • Esperienze del territorio Alzheimer cafè
  • Punti di ascolto e orientamento qualificato
  • Esperienze di formazione e sostegno
  • Sostegni economici da parte degli enti locali

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2. Le risposte attuali
  • Le risposte a sostegno del care giver
  • Assistenza domiciliare
  • Patto di accreditamento attualmente in vigore
    prevede che il care giver professionale
    dellerogatore adotti uno stile di lavoro
    funzionale alla valorizzazione di tutte le
    risorse relazionali familiari e sociali relative
    alla persona assistita e ai suoi familiari
  • (lavoro di cura del care giver non
    professionale recepito nel PAI)

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2. Le risposte attuali
  • Le risposte a sostegno del care giver
  • Sostegni economici per pazienti affetti da SLA e
    in Stato vegetativo assistiti a domicilio
  • Contributo economico di euro 500/mese destinato
    ai familiari care giver, che svolgono attività
    di cura, senza limiti di reddito e di età

19
20
2. Le risposte attuali
  • Le risposte a sostegno del care giver
  • Fondo non autosufficienza 2010
  • Previsti progetti anche per
  • interventi di assistenza tutelare, al
    domicilio, per rispondere al bisogno di cura del
    sé nelle normali attività della vita quotidiana
    in presenza di persone non autosufficienti con
    bisogni complessi

20
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2. Le risposte attuali
  • Le risposte a sostegno del care giver
  • 4. Fondo non autosufficienza 2010
  • Progetto PARENTE-SI ASL Milano 2

target obiettivo/finalità
anziani, disabili con bisogni complessi 1. fornire sollievo al lavoro di cura dei familiari
anziani, disabili con bisogni complessi 2. permettere ai familiari di usufruire di spazi di tempo per la cura del se'
anziani, disabili con bisogni complessi attraverso lerogazione di prestazioni di assistenza tutelare domiciliare da parte di ASA, in sostituzione del familiare care giver
21
22
2. Le risposte attuali
  • Le risposte a sostegno del care giver
  • 4. Ricoveri temporanei di sollievo
  • Esperienze attuate da qualche anno dalla ASL
    lombarde per offrire un periodo di distacco e
    ricarica al familiare care giver o per far
    fronte ad unemergenza del care giver

22
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2. Le risposte attuali
  • Le risposte a sostegno del care giver
  • 5. Esperienze del territorio un esempio, gli
    Alzheimer cafè
  • Offrono ai caregivers uno spazio relazionale in
    cui poter essere accolti e compresi nei loro
    bisogni e in cui poter trovare una parentesi di
    serenità e disponibilità allascolto

23
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2. Le risposte attuali
  • Le risposte a sostegno del care giver
  • 6. Punti di ascolto e orientamento qualificato

24
25
2. Le risposte attuali
  • Le risposte a sostegno del care giver
  • 7. Esperienze di formazione e sostegno
  • Iniziativa della ASL di Brescia, illustrata in
    precedenza

25
26
3. Le prospettive future
  • Le risposte che cambiano
  • La valutazione del bisogno
  • Lintegrazione della risposta

26
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3. Le prospettive future
  • Le risposte che cambiano
  • La valutazione del bisogno
  • DELIBERAZIONE N IX / 1746 del 18/05/2011
  • DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLA QUALIFICAZIONE
    DELLA RETE DELL'ASSISTENZA DOMICILIARE IN
    ATTUAZIONE DEL PSSR 2010-2014

27
28
3. Le prospettive future
  • Le risposte che cambiano
  • La valutazione del bisogno
  • DELIBERAZIONE N IX / 1746 del 18/05/2011
  • la sperimentazione degli strumenti di valutazione
    e dei profili assistenziali e del nuovo modello
    organizzativo di presa in carico.

28
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3. Le prospettive future
  • Le risposte che cambiano
  • La valutazione del bisogno
  • d.d.g. Famiglia, Conciliazione, Integrazione e
    Solidarietà Sociale n. 7211 del 02.08.2011

29
30
3. Le prospettive future
Le risposte che cambiano 2. Integrazione Definiz
ione cooperazione tra istituti (formali ed
informali) del sistema di welfare in
contrapposizione alla specializzazione e
frammentazione della produzione di risposte ai
bisogni
30
31
3. Le prospettive future
  • Ambiti di integrazione
  • livello istituzionale
  • collaborazione tra istituzioni sociali e
    sanitarie nella programmazione della rete
    integrata dei servizi

31
32
3. Le prospettive future
Ambiti di implementazione 2. livello gestionale
definizione di percorsi di cura integrati,
evitando sovrapposizione e ripetizione di iter
organizzativi, con conseguente allungamento dei
tempi della risposta assistenziale
32
33
3. Le prospettive future
Ambiti di implementazione 3. livello
professionale comunicazione, scambio,
collaborazione tra discipline e professioni
nellutilizzo di specifici strumenti di
integrazione (per esempio lavoro in équipe
integrate) e, più in generale, nella gestione
del percorso assistenziale e dei singoli
interventi. FORMAZIONE
33
34
3. Le prospettive future
Forte impulso da un sistema basato sullofferta
ad un altro centrato sulla domanda ruolo
centrale, nei percorsi assistenziali, della
persona fragile e della sua famiglia necessità
di costruire una continuità del percorso di
fruizione allinterno del sistema
34
35
3. Le prospettive future
  • Modelli proposti per assicurare continuità alle
    cure
  • Governo clinico,
  • Disease management
  • Approccio a rete ai problemi assistenziali.

35
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3. Le prospettive future
Modelli proposti per assicurare continuità alle
cure In questi ultimi anni è l approccio a
rete ad essere maggiormente considerato
nellattuazione dei percorsi di continuità
dellassistenza.
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3. Le prospettive future
  • Modelli proposti per assicurare continuità alle
    cure
  • Necessità di un governo della rete
  • sul singolo percorso assistenziale
  • sullintero sistema
  • Funzioni della ASL

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3. Le prospettive future
Governo della rete Il case manager? Quale
figura?
38
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3. Le prospettive future
Definizione
Governo della rete Il case manager Case
Management Society of America (1993) Strumento
collaborativo in grado di direzionare i processi
di valutazione, di pianificazione, di
implementazione di monitoraggio e di valutazione
finale, che mette i servizi in grado di
soddisfare i bisogni di salute delle persone
attraverso la comunicazione e la facilitazione
allaccesso delle risorse disponibili,
perseguendo esisti finali di efficacia e di
qualità. Case Management Society of America
(CMSA) Società non profit, multidisciplinare,
nata nel 1990 con la finalità di promuovere,
attraverso la definizione di standard per la
pratica, la crescita e la valorizzazione della
professionalità del case manager.
39
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3. Le prospettive future
  • Chi è il case manager?
  • Il medico di medicina generale?
  • Sul percorso assistenziale individuale legato
    alla patologia cronica (CReG)
  • Un operatore della ASL?
  • Sul percorso allinterno del sistema in unottica
    di integrazione con la rete dei servizi
  • Sostegno e valorizzazione della famiglia e del
    care giver familiare

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