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Presentazione di PowerPoint

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Title: Presentazione di PowerPoint Author: Marco Bartoli Last modified by: Marco Bartoli Created Date: 2/23/2006 2:59:24 PM Document presentation format – PowerPoint PPT presentation

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Title: Presentazione di PowerPoint


1
Storia medievale
prof. Marco Bartoli
2. La guerra
2
Parte Primale tipologie della guerra medievale
  • Rapine
  • Assedi
  • Battaglie
  • Queste tre tipologie corrispondono anche a tre
    diversi momenti della storia medievale
  • Letà delle migrazioni dei popoli
  • Il pieno medioevo
  • La nascita degli Stati regionali e nazionali

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1. la guerra di rapina
  • La razzia, tipica dei popoli primitivi, consiste
    in unincursione rapida e limitata nello spazio,
    compiuta da una forza armata in territorio
    straniero con lo scopo prevalente di fare bottino
    e di provocare distruzione di risorse dei nemici.
  • La guerra costituisce una regolare forma di
    attività economica di grande rilievo (tanto per i
    profitti che procura che per i danni che arreca)

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I popoli germanici
  • I popoli insediati presso il limes erano
    seminomadi, dediti alla pastorizia e alla caccia.
  • Essi praticavano la razzia, come naturale
    estensione delle loro attività di sostentamento.
  • Per secoli si era stabilito un precario
    equilibrio basato su scambi economici, tra popoli
    seminomadi e popoli sedentari fuori e dentro
    limpero.

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Il vocabolario della guerra
  • Può essere interessante notare come i vocaboli
    legati alla guerra abbiano subito modificazioni
    di significato nel tempo, assumendo accezioni
    peggiorative
  • scherano appartenente alla scara schiera -
    razziatore irregolare
  • berroviere cavaliere valoroso - uomo di
    malaffare
  • masnadiero facente parte di una masnada -
    ladrone
  • brigante appartenente ad una brigata - bandito
  • latro soldato mercenario greco - ladro

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Le migrazioni dei popoli
  • Nel 406 Alani, Vandali e Svevi, superato il Reno
    nei pressi di Magonza, erano dilagati in Gallia.
  • Il vescovo Orienzio nel suo Commonitorium
    sottolinea come nulla aveva potuto proteggere la
    popolazione
  • Non la densità delle selve, né lasperità delle
    alte montagne, né la corrente dei fiumi dal
    rapido gorgo, non i castelli dei singoli luoghi,
    né le città difese da mura non
    lintransitabilità del mare, né lo squallore del
    deserto, non i burroni scoscesi e neppure le
    caverne nascoste fra le rupi

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il secondo assalto contro lEuropa
  • Più che semplici razzie di confine furono le
    scorrerie condotte tra VIII e XI secolo da nord,
    est e sud dellEuropa. Si trattò di unattività
    predatoria, che non si proponeva alcun obiettivo
    di conquista, ma era organizzata e tecnicamente
    elaborata secondo modalità di vera guerra.
  • Vichinghi
  • Saraceni
  • Ungari

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Vichinghi
  • I vichinghi, o normanni, o varieghi sono i popoli
    del nord Europa. A partire dal sec. VIII,
    intensificano le razzie sulle coste
    settentrionali. Poi risalgono i grandi corsi
    dacqua, organizzano basi alle foci dei fiumi.
    Fino ad acquisire insediamenti stabili. In
    Francia il ducato di Normandia. In Russia le
    grandi città .

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Saraceni
  • Relazione della razzia compiuta a Genova il 21
    giugno 934 da Yakb ibn Ishaq, a capo di una
    flotta di 20 navi
  • Superate le mura combattendo, uccise i
    combattenti cristiani e politeisti e prese
    prigionieri i loro figli saccheggiò tutto quello
    che cera come tela di lino, filato di seta
    grezza, filato di lino, e altre cose. Quindi
    incendiò la città e tutte le sue chiese, palazzi
    e altri beni che erano troppo pesanti per essere
    portati via. I Rum, che avevano avuto notizia del
    suo arrivo, accorsero da ogni direzione per
    compbatterlo, ma Allah gli diede la vittoria ed
    egli ne uccise un gran numero. Yakub tornò
    vittorioso con molto bottino e pieno di giubilo

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Ungari
  • A differenza di Vichinghi e Saraceni, che
    utilizzarono per le loro razzie le navi, gli
    Ungari misero a punto una efficace tattica di
    cavalleria leggera armata di arco, cui gli
    eserciti occidentali non seppero opporsi.
  • Nel febbraio del 900, labate di Santo Stefano di
    Altino, si lamentava con il doge di Venezia  A
    causa dei nostri peccati la crudelissima gente
    degli Ungari è venuta in Italia e ha perpetrato
    nel nostro territorio molte depredazioni, incendi
    e omicidi.

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2. lassedio
  • La risposta alle razzie
  • Già Sulpicio Severo e Gregorio di Tours segnalano
    la trasformazione delle villae romane in Francia
    e Germania, che si muniscono di fossati e
    terrapieni e vengono definite castrum, castellum,
    oppidum.
  • Paolo Diacono, nella sua Storia dei longobardi,
    parla di 35 episodi di assedio e conquista di
    luoghi fortificati, contro 3 sole battaglie a
    campo aperto

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lincastellamento
  • La proliferazione di centri fortificati era in
    atto sin dal III sec.
  • Nei secc. X e XI però si registra un fatto nuovo
    i signori, ecclesiastici e laici, agiscono
    autonomamente dal potere centrale (che è in forte
    crisi). Il castello privato è costruito per
    ripararsi dai nemici, trionfare degli uguali,
    opprimere gli inferiori.

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quali armi contro le mura?
  • Almeno fino alla invenzione delluso bellico
    della polvere da sparo, le armi difensive (le
    mura) furono a lungo superiori a quelle
    offensive.
  • Nel corso di un assedio la posizione degli
    assedianti era spesso più pericolosa.
  • Con quali mezzi era possibile prendere un centro
    fortificato?

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tre modi per prendere una fortezza
  • Egidio Romano, nel suo De regimine principum
    (1280), scrive che tre sono i modi per prendere
    una fortezza
  • per sete,
  • per fame,
  • per battaglia.

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la sete
  • Non a caso la sete è messa da Egidio al primo
    posto è chiaro infatti che, mentre alla fame si
    resiste per un certo tempo, non così alla sete.
  • Nel corso della guerra greco-gotica Belisario per
    assediare Napoli tagliò la conduttura che
    portava lacqua in città (536). Lo stesso fecero
    i Goti assediando Roma (distruggendo 14
    acquedotti). Ad Osimo Belisario, non riuscendo a
    distruggere la sorgente che dava acqua alla
    città, ordinò ai soldati di gettare nellacqua
    carogne di animali ed erbe capaci di avvelenare
    gli uomini, e di mettervi in continuazione calce
    viva

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la fame
  • Boncompagno da Signa ha lasciato un celebre
    resoconto dellassedio di Ancona nel 1173 da
    parte di Cristiano da Magonza (da terra) e della
    flotta veneziana (dal mare)
  • Cominciò quindi a esservi la pestilenza della
    fame, perché si dice propriamente che cè la fame
    allorquando si offre il denaro e non si riesce a
    trovare chi abbia da vendere. Tutti erano
    pallidi e denutriti e gli uomini a stento si
    potevano spostare se non per andare a
    combattere. A quel punto le donne avrebbero
    proposto. Forse che le carni degli asini sono
    più saporite d mangiare delle nostre? Mangiate
    dunque noi!

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le macchine da guerra
  • Torri mobili
  • Macchine da lancio
  • Gallerie di mina

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Gli ingegneri
  • Vitruvio in età romana aveva esposto il modo di
    costruire macchine da guerra
  • Nel 1042 (non a caso in area bizantina) il barese
    Argiro allestisce una torre dassedio
  • Nel 1058 Raimondo Berengario conte di Barcellona
    dà incarico a un Adalbertus ingeniator di
    costruire per lui alcune macchine da guerra. E
    la prima volta che il termine ingeniatores appare
    nelle fonti europee occidentali.

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Torri mobili
  • Furono particolarmente usate nel corso della
    prima crociata.
  • Nellassedio della città di Marra, Raimondo di
    Saint-Gilles, fece costruire un castello di
    legno forte e alto congegnato su quattro ruote
    nel quale erano saliti numerosi cavalieri con
    Everardo il Cacciatore che suonava forte la sua
    tromba. La torre resistette al fuoco e ai massi
    lanciati dai difensori, mentre dallalto i
    cavalieri lanciavano anchessi pietre e cercavano
    di arpionare gli avversari. dietro la torre
    mobile i chierici rivestiti delle sacre vesti
    pregavano e scongiuravano Dio perché difendesse
    il suo popolo, esaltasse la cristianità e
    deprimesse il paganesimo.

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Macchine da lancio
  • Le artiglierie Petraie, tormenta, baliste.
    Mangani a trazione
  • A Moissac nel 1212 le petriere tiravano tutto il
    giorno senza sosta niente dis traordinario che
    demolissero le fortificazioni e lefacessero a
    pezzi niente di straordinario che gli assediati
    prendessero paura, ma quando un grande spigolo
    delle mura della città precipitò nel fossato
    creando una breccia dalla quale si poteva
    passare venne considerato un miracolo in favore
    dei crociati.

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tiri non convenzionali
  • Nel 1097 i crociati proiettarono in Nicea le
    teste dei nemici uccisi in uno scontro affinché i
    turchi si spaventassero maggiormente

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Gallerie di mina
  • Gli assedianti devono segretamente scavare la
    terra in un certo luogo nascondendo agli occhi
    del nemico, se necessario, con una tenda o con un
    edificio, e viv aprire gallerie sotterranee, come
    fanno i minatori per cercare argento o altri
    metalli, più profonde di quanto lo siano i
    fossati della fortezza da espugnare in modo da
    arrivare sotto le sue mura
  • Egidio Romano, De regimine principum

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2.bis il cavaliere
  • Nel regno dei Franchi, sotto i Pipinidi si
    verificò una trasformazione nellimpiego bellico
    del cavallo (utilizzazione della staffa?).
  • Fra VIII e IX secolo i Franchi diedero ai
    cavalieri più importanza di quanta ne avessero in
    precedenza.
  • Il cavaliere assurge allora al vertice del
    prestigio militare.
  • In realtà per tutto il medioevo perdura il
    disagio del cavaliere di fronte alla fortezza,
    fino a quando le innovazioni delletà moderna
    toglieranno ad entrambi la loro importanza.

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3. La battaglia
  • La battaglia in campo aperto si risolve nel giro
    di due o tre ore, dopo di che la parte vinta
    perde tutte le sue speranze. Prima di giungere
    allestremo bisogna perciò tentare e ponderare
    ogni cosa. I buoni comandanti infatti non amano
    la battaglia campale nella quale entrambi i
    contendenti corrono pericolo, ma operano di
    nascosto per sconfiggere o almeno per atterrire i
    nemici lasciando incolumi i propri uomini
  • Vegezio

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Gli eserciti comunali
  • Con il rifiorire delle città, si formano anche
    gli eserciti comunali, che raccolgono non
    professionisti della guerra, riuniti in genere
    secondo i rioni o le contrade.
  • Il grande vantaggio rispetto allesercito feudale
    consiste nella motivazione dei combattenti i
    cittadini lottano in genere per laffermazione
    della libertà del proprio Comune.

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I cavalieri non sempre valorosi
  •  I primi a fuggire erano normalmente i
    cavalieri il cavallo, mezzo eccellente per
    lattacco, serve altrettanto bene per sottrarsi
    al pericolo con rapide e vergognose fughe. Il
    cavaliere, infantilmente fiero della sua armatura
    luccicante e dei suoi pennoncelli colorati, non
    era sempre propenso a rischiare la vita, così che
    nei momenti più delicati spesso lasciava il fante
    a morire da solo sul campo di battaglia.

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Alla fine del medioevo
  • 29 maggio 1176 a Legnano lesercito comunale di
    Milano sconfigge lesercito imperiale di Federico
    Barbarossa
  • Nel novembre 1237 a Cortenuova Federico II
    sconfiggeva lesercito della Lega

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Guerra e astrologia
  • Dal XII secolo in poi si assiste ad un sempre
    maggiore ricorso alla divinazione astrologica.
  • Il caso più noto è quello di Ezzelino da Romano
    il 30 agosto 1259 chiese ai suoi collaboratori
    militari se fosse il caso di superare il fiume
    Oglio e venire alle mani con il nemico.
    Ricevuta risposta negativa, si rivolse agli
    astrologi, che gli dissero che, sotto
    lascendente del Sagittario, sarebbe stato un
    buon giorno per la battaglia. Ezzelino diede
    retta a questultimi e così, come dice il
    cronista Rolandino da Padova Coscientemente e
    determinatamente si avviò verso la morte

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Gli eserciti professionali
  • Ragioni economiche impedivano alla fanteria
    comunale regolari esercitazioni in tempo di pace.
  • Laddestramento militare avveniva
  • Conflitti politico-sociali
  • Giuochi di guerra e tornei
  • Verso la metà del XIII sec. Cominciano ad
    apparire le prime figure di uomini di guerra

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Parte secondaLa cavalleria
  • La comparsa della cavalleria pesante
  • lesercito romano era composto principalmente da
    pedites (fanti), sostenuti talvolta da una
    cavalleria leggera
  • ancora d Poitiers (732 d.C.), lesercito di
    Carlo Martello, che resiste ad unincursione
    araba, è formato da un quadrato di combattenti a
    piedi contro cui si infrangono gli assalti
    saraceni

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  • Al termine del medioevo invece la cavalleria è
    composta da soldati e cavalli rivestiti di
    corazze è la cosiddetta cavalleria pesante.

32
Quando è nata la cavalleria?
  • la stessa letteratura cavalleresca medievale,
    disputava se le origini della cavalleria fossero
    da ricercarsi nelle antichità germaniche, nella
    militia romana o nell'Oriente arabo-persiano
  • Georges Duby ha rinvenuto la presenza nelle fonti
    documentarie del termine miles usato nel senso di
    combattente a cavallo a partire con certezza
    dal terzo-ultimo quarto del secolo X

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Quali le cause della nascita della cavalleria?
  • trasformazioni nellarmamento
  • cambiamenti sociali
  • presupposti culturali
  • approdi istituzionali

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Trasformazioni dellarmamento
  • La staffa, secondo Lynn Townsend White jr. la sua
    introduzione avrebbe introdotto un nuovo metodo
    di combattimento (la carica e larmatura) ponendo
    le basi per lemergere di una nuova classe
    dominante
  • La lancia. Vedendo larazzo di Bayeux (che
    racconta la conquista dellInghilterra da parte
    di Guglielmo di Normandia nel 1066), ci sono tre
    impugnature della lancia dallalto, dal basso, e
    in resta.

35
cambiamenti sociali
  • Con il X e XI secolo davanti al disgregarsi dei
    poteri centrali, si afferma la signoria di
    banno. I piccoli signori si acaparrano il potere
    pubblico. Allantica divisione tra liberi e non
    liberi si sostituisce quella tra miles e inermes.
  • I simboli dei signori di banno sono il castello e
    il cavallo. Miles verrà tradotto nelle lingue
    volgari cavaliere, chevalier, caballero

36
presupposti culturali
  • I presupposti culturali della cavalleria sono
    anche nel legame che nella cultura del tempo si
    afferma tra l'uso del cavallo e il genere di vita
    stimato nobile
  • tale legame è probabilmente antichissimo
    (bisognerebbe spingere l'indagine fino alle tombe
    dei cavalli vicine a quelle dei capi nella
    preistoria germanica e, nell'antichità classica,
    fino al significato sociale dell'equitazione)

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due fattori culturali
  • La nascita e laffermazione nel XII secolo nella
    letteratura cortese cavalleresca
  • La diffusione del codice culturale della cortesia
  • I romanzi cortesi
  • Linfluenza della Chiesa che tenterà di
    cristianizzare la cavalleria
  • La diffusione del culto di san Martino
  • Le tregue e le paci di Dio

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Linterpretazione del Perceval di Chretien de
Troyes
  • Il giovane ed ingenuo Perceval, che udendo
    nella profonda foresta il frastuono delle armi
    provocato da alcuni cavalieri in marcia, pensa
    prima a demoni ma poi, vistili così belli e
    possenti, crede di esser di-nanzi ad angeli del
    Signore e prostratosi a terra li adora, risponde
    con tutte le forze ad un oscuro ma potente
    appello archetipico e altrettanto vi risponde la
    madre, ammaestrata sì dall'esperienza ma
    partecipe al tempo stesso del medesimo horror
    sacrale, allorché abbracciando il figlio lo
    compiange sgomenta Credo che tu abbia visto gli
    angeli di cui la gente dice che uccidono tutto
    quello che toccano
  • In questa pagina commossa e vibrante d'una
    religiosità profonda, anche se ben poco e solo
    superficialmente cristiana (anzi, proprio per
    questo), è racchiusa forse la chiave più intima
    della superiorità del cavaliere medievale sugli
    uomini del suo tempo.

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approdi istituzionali
  • Il risultato fu quella che viene definita la
    cavalleria di rito
  • la vestizione la consegna delle armi (derivata
    dai cerimoniali delle benedizioni reali Ricevi,
    con la benedizione di Dio, questo gladio che ti è
    trasmesso per punire i malfattori e onorare gli
    onesti. Che tu possa con questa spada, con la
    potenza dello Spirito Santo, resistere e vincere
    tutti i nemici e gli avversari della Santa Chiesa
    di Dio, preservare il regno che ti è affidato e
    proteggere la casa di Dio. )
  • Letica cavalleresca
  • Il prestigio sociale
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