Title: La displasia del ginocchio
1La displasia del ginocchio
- Cosa è
- Come si diagnostica
- Come si cura
- Come si previene
2Cenni di anatomiail ginocchio normale
3Cosa è
- E una patologia CONGENITA ed EREDITARIA.
- Colpisce cani di molte razze, ma è
particolarmente frequente nei soggetti di piccola
taglia, nani o toy. - Consiste in una progressiva perdita di
allineamento fra le porzioni ossee e muscolari
della porzione anteriore della coscia, la cui
origine è da ricercare in una anteroversione del
collo del femore ed in una sua errata
inclinazione, con conseguente lussazione della
rotula. - Può essere mediale o laterale, interessa spesso
entrambi gli arti e viene classificata in 4
gradi, in base alla gravità.
4Congenita
Perché le modificazioni che porteranno alla
lussazione della rotula sono già presenti,
seppure in minima parte, già alla
nascita. Perché queste non sono riconducibili ad
un evento traumatico.
5Ereditaria
Perché la patologia, se presente nei genitori, è
trasmissibile alla prole. Questo fatto è
accertato e dimostrato, anche se tuttora mancano
dati precisi riguardo ai geni interessati. Gli
ultimi studi indicano la malattia come
poligenica, esattamente come la displasia
dellanca.
6Incidenza nelle diverse razze (fonte USA)
7Perdita di allineamento
8Lussazione
9Lussazione
10Classificazione
Quattro gradi di gravità (Putnam e Singleton,
1969), in rapporto al grado di dislocazione e di
deformità ossea, al fine di facilitare
lemissione di un dato prognostico e scegliere la
terapia più opportuna.
11Classificazione
I quattro gradi di displasia
12Classificazione
Primo grado
- Lussazione intermittente, con saltuario mancato
appoggio dellarto durante il movimento. - La rotula si lussa facilmente durante
lestensione della gamba, ma ritorna nella
troclea durante la flessione. - Deviazione della cresta tibiale assente o molto
leggera. - Flessione ed estensione della gamba in asse,
senza abduzione del garretto.
13Classificazione
Secondo grado
- Lussazione frequente, con tendenza a divenire
permanente. Quando ciò accade, la riduzione
manuale è possibile, ma si ripresenta appena si
allenta la pressione. - Larto viene generalmente sottratto
allappoggio, anche se può ancora sostenere parte
del peso, con il ginocchio mantenuto in leggera
flessione. Se è bilaterale, è evidente un
maggiore appoggio sugli anteriori. - Leggera deviazione della cresta tibiale, con
rotazione della tibia fino a 30 quando la
rotula è lussata, il garretto è leggermente
abdotto.
14Classificazione
Terzo grado
- Lussazione permanente. Evidente deviazione della
cresta tibiale, rotazione della tibia fino a 60. - Quando larto viene usato, il ginocchio viene
mantenuto semiflesso, per limpossibilità di
sbloccare la rotula. - I movimenti di flessione ed estensione
dellarticolazione determinano rispettivamente
abduzione ed adduzione del garretto. - La troclea è poco profonda od addirittura
appiattita.
15Classificazione
Quarto grado
- Lussazione permanente. Ulteriore deviazione
della cresta tibiale fino a 90. La rotula si
trova costantemente allaltezza del condilo
mediale del femore - Il cane riesce a muoversi solo accovacciato, con
larto parzialmente flesso. - La troclea è assente o addirittura convessa.
16Come si diagnostica
La diagnosi è esclusivamente clinica, basata sul
rilevamento manuale, senza ausilio farmacologico,
della stabilità della rotula.
Ulteriori indagini (RX, RMC, ecc.) hanno utilità
solo marginale.
17Come si cura
- Terapia medica
- Terapia chirurgica
18Come si cura
Terapia medica
E rivolta esclusivamente a contrastare i
fenomeni di degenerazione articolare, conseguenti
ad un lavoro non fisiologico dellarticolazione.
Risulta quindi ottima solo come supporto
allintervento chirurgico, mentre è assolutamente
inefficace se usata come unico mezzo terapeutico.
E basata sulluso, spesso combinato, di
- Antinfiammatori non steroidei
- Condroprotettori
- Omeopatia
19Come si cura
Terapia chirurgica
Dipende dalla gravità della displasia e dai
fenomeni osteoartrosici conseguenti ad un ritardo
nella diagnosi. Le tecniche operatorie vengono
didatticamente divise in diversi modi, ma in
pratica lo scopo è quello di dare stabilità alla
rotula durante il suo scorrimento nella troclea
femorale. Gli interventi che garantiscono i
maggiori successi sono
- Desmotomia con artroplastica
- Trasposizione della cresta tibiale
- Plastica del solco trocleare
- Osteotomia di femore e tibia
20Come si cura chirurgia
Desmotomia
Viene associata a tutti gli interventi di
correzione della displasia del ginocchio. Consist
e in unapertura verticale della capsula
articolare e del retinacolo, eseguita a margine
della rotula, dalla stessa parte verso cui questa
tende a lussarsi. Lo scopo è di liberare la
rotula dalle tensioni, dovute ad un progressivo
accorciamento delle strutture fibrose del lato
verso cui la rotula tende a lussarsi. Lapertura
così ottenuta non viene suturata e si chiude
spontaneamente in pochissimo tempo.
21Come si cura chirurgia
Artroplastica
Anche questo intervento viene eseguito
sempre. Ha lo scopo di accorciare e
contemporaneamente dare consistenza alle
strutture fibrose (capsula e retinacolo),
allungate e indebolite dalla lussazione della
rotula. Consiste in un doppio strato di sutura
che permette di sovrapporre luna allaltra
queste strutture, creando quella tensione che
mancava. E, assieme alla desmotomia,
lintervento di elezione in caso di displasie di
primo grado (o di secondo, se scoperte
precocemente).
22Come si cura chirurgia
Trasposizione della cresta tibiale
Indicata per displasie dal secondo grado in poi,
sempre associata ai due interventi appena
descritti. Permette di correggere il difetto di
allineamento fra ossa e muscoli, tipico di questa
patologia. Consiste nello spostamento della
cresta tibiale (e di conseguenza dellattacco del
legamento patellare) verso il lato opposto alla
lussazione. La fissazione avviene per mezzo di
un piccolo chiodo di Kirschner, che non necessita
di una successiva asportazione.
23Come si cura chirurgia
Plastica del solco trocleare
Indicata laddove il solco trocleare non sia
sufficientemente profondo da offrire alla rotula
un alloggiamento stabile. Se effettuato su
animali al di sotto degli 8-9 mesi, permette la
conservazione della cartilagine articolare, che
viene scollata per scavare losso che si trova al
di sotto di questa e successivamente
riposizionata. Su animali adulti la cartilagine
perde di elasticità e non può essere risparmiata
verrà col tempo sostituita da fibrocartilagine
cicatriziale, predisponendo la troclea e la
rotula a fenomeni osteoartrosici.
24Come si previene
Il fattore principale da considerare è la
ereditarietà della patologia. Questo rende
inapplicabile anche lincrocio di soggetti
displasici con soggetti sani, come invece veniva
consigliato anni fa. Solo laccoppiamento fra
loro di soggetti clinicamente sani può permettere
una progressiva diminuzione dei casi, o
quantomeno un auspicabile calo della gravità con
cui questi si presentano.
25Come si previene
Consigli...
Programmare visite ortopediche periodiche per
tutte le razze a rischio. Lideale sarebbe la
valutazione dellanimale alletà di
- Tre mesi
- Sei Mesi
- Dodici mesi
26Come si previene
e proposte
- Escludere dalla riproduzione tutti i soggetti
displasici, anche di grado lieve. - Rendere ufficiale ed obbligatoria la valutazione
dopo i 12 mesi di età, istituendo un apposito
registro al quale potranno accedere solo i
riproduttori esenti dalla patologia. - Istituire, in accordo con le Associazioni di
tutela delle singole razze interessate dalla
patologia, un registro che raccolga i Medici
Veterinari autorizzati alla valutazione.