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Fraternit e gratuit dentro il mercato Una lettura economica della Caritas in veritate Luca Crivelli Universit della Svizzera italiana (Istituto MEcoP) e SUPSI – PowerPoint PPT presentation

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Title: Luca Crivelli Universit


1
Fraternità e gratuità dentro il mercatoUna
lettura economica della Caritas in veritate
  • Luca CrivelliUniversità della Svizzera italiana
    (Istituto MEcoP) e SUPSI
  • 23 marzo 2010

2
Debiti intellettuali
  • Bruni, L. (2010). Reciprocità e gratuità dentro
    il mercato. La proposta della Caritas in
    veritate. Aggiornamenti Sociali 01.2010, 38-44.
  • Bruni, L. (2009). In Tettamanzi, D. (a cura di),
    Etica e Capitale. Unaltra economia è davvero
    possibile? 177-184.
  • Smerilli, A. (2009), Il valore della gratuità
    Caritas in veritate e scienza economica. Mimeo.
  • Toso, M. (2010), Lo sviluppo umano integrale
    (relazione tenuta allIstituto Elvetico di
    Lugano, il 3.3.2010).
  • Zamagni, S. (2009). Fraternità, dono, reciprocità
    nella Caritas in veritate. In AaVv, Amore e
    Verità. Commento e guida alla lettura
    dellEnciclica Caritas in veritate di Benedetto
    XVI, Milano Paoline.

3
Struttura della presentazione
  1. Le radici delle dicotomie dellepoca post-moderna
  2. Il legame della CV con lattuale crisi economica
  3. Il mercato è buono quando è mercato civile
  4. Reciprocità e gratuità dentro il mercato
  5. Sviluppo allinsegna della fraternità
  6. Urgono nuovi soggetti economici
  7. Spazio domande e di dialogo

4
Legame con la conferenza precedente
  • Tratto dalla presentazione di Mons. Mario Toso (3
    marzo 2010)
  • CV come rifondazione del discorso morale per
    superare le dicotomie dellepoca post-moderna,
    in particolare tra ()
  • sfera economica e sfera della società la prima
    sarebbe sempre e necessariamente cattiva,
    assolutizzando la massimizzazione del profitto
    senza curarsi dei diritti dei lavoratori e del
    bene comune, contrapponendosi alla seconda, il
    cui fine sarebbe unicamente quello di intervenire
    per porre rimedio agli scompensi e ridistribuire
    una ricchezza ingiustamente concentratasi nelle
    mani di pochi (CV 36)
  • economia, fraternità, gratuità e giustizia
    sociale solidarietà, fraternità e gratuità non
    troverebbero spazio nella sfera delleconomia,
    anzi dovrebbero rimanerne escluse, pena
    linefficienza del sistema economico di un Paese
    (CV 34)

5
Una convivenza umana retta sugli interessi
  • La modernità si è costituita attorno allidea che
    lordinamento sociale è più sicuro quando poggia
    sullinteresse piuttosto che sulla benevolenza.
  • Favorire la ricerca dellinteresse economico
    (anche mediante opportuni incentivi) può pertanto
    aiutare a contenere gli effetti di motivazioni
    intrinseche negative, più nocive per la vita in
    comune.

6
Logiche e istituzioni dellattività economica
(Polanyi)
Stato
7
Levoluzione della scienza economica
  • Tutto ciò che ha a che fare con dono, gratuità,
    fraternità
  • deve stare, rispetto al mercato e alla sfera
    economica, prima, dopo, o comunque fuori
  • nella scienza economica si è venuta via via
    affermando lidea che la gratuità o la
    reciprocità siano categorie inefficienti, in
    quanto creano attriti al modo normale di
    procedere del mercato.

8
Il peccato originale di Adam Smith
  • Lamor proprio Self-love è la forza
    motivazionale che caratterizza il comportamento
    degli esseri umani in campo economico.
  • Non è dalla benevolenza del macellaio, o da
    quella del birraio o del fornaio che noi ci
    attendiamo il nostro pranzo, ma dal loro
    interesse personale. Ci rivolgiamo non al loro
    senso di umanità ma al loro interesse
    self-love, e non parliamo mai loro delle nostre
    necessità ma dei loro vantaggi (Smith
    19761776, p. 26).

9
Indipendenza
  • Il messaggio nascosto in questo brano è il voler
    sottolineare lindipendenza dalla benevolenza
    dei nostri concittadini come una virtù positiva
    associata alla nuova forma di socialità
    introdotta dalleconomia di mercato.
  • Le relazioni di mercato ci permettono di
    soddisfare i nostri bisogni senza dover dipendere
    dallamore degli altri.
  • Invece, qualunque azione che si proponga come
    scopo diretto quello di promuovere il bene comune
    produrrà effetti perversi per limpresa e per la
    società.
  • Da questo teorema scaturisce poi anche un
    corollario Non ho mai visto fare qualcosa di
    buono da chi pretendeva di commerciare per il
    bene comune (La ricchezza delle nazioni, 1776,
    p. 456).

10
Albert Hirschman (1985)
  • Se da un lato occorrono istituzioni (come il
    mercato o lo Stato) che fanno leva sullinteresse
    o sullautorità, per economizzare la benevolenza
    e proteggere efficacemente lindividuo dalla
    possibile penuria di spirito civico, dallaltra
    lidea che moralità, spirito civico e fiducia
    siano risorse da centellinare con parsimonia è
    completamente assurda. Non è affatto vero che la
    quantità di senso civico è destinata a diminuire
    attraverso il suo uso. È vero il contrario. Lo
    spirito civico assomiglia alla capacità di
    parlare una lingua straniera o al suonare il
    pianoforte. È unabilità che si atrofizza quando
    non se ne fa mai uso.

11
Gli effetti
  • Lespulsione di gratuità, reciprocità, fraternità
    dalla sfera economica.
  • Lallontanamento dalla dimensione economica di
    chi vuole ispirare i propri comportamenti a
    gratuità.
  • Linvasione della razionalità economica anche
    nelle altre sfere della vita.

12
  • La storia delloccidente (e oggi del mondo)
    poteva essere diversa se la sfera del mercato
    fosse stata confinata in un suo ambito ben
    preciso, e fosse cresciuta la sfera privata nella
    quale sperimentare la felicità che i rapporti tra
    pari, ma anche di intimità e densità affettiva,
    producono. In realtà la storia di questi ultimi
    due secoli ha mostrato unaltra traiettoria la
    sfera del mercato ha invaso sempre più ambiti
    civili, e anche la sfera privata
  • (Bruni 2009)

13
Legame con lenciclica Deus Caritas est
  • In DCE il Papà aveva sottolineato la necessità di
    non contrapporre lamore umano (eros) allamore
    evangelico (agape) in quanto entrambi
    espressione di ununica realtà. Dove le due
    dimensioni si distaccano completamente l'una
    dall'altra si profila una caricatura o in ogni
    caso una forma riduttiva dell'amore.
  • È la stessa unità della persona umana a suggerire
    che non è salutare vivere le faccende sociali
    (politiche ed economiche) in modo dissociato da
    quelle private.
  • Se lamore, nelle sue varie tonalità,
    caratterizza lesperienza umana, allora esso può
    e deve ispirare non solo il dono ma anche il
    contratto, non solo la famiglia ma anche
    limpresa e lazione politica.

14
La crisi punto di partenza
  • La crisi ci obbliga a riprogettare il nostro
    cammino, a darci nuove regole e a trovare nuove
    forme di impegno, a puntare sulle esperienze
    positive e a rigettare quelle negative. La crisi
    diventa così occasione di discernimento e di
    nuova progettualità.
  • In questa chiave, fiduciosa piuttosto che
    rassegnata, conviene affrontare le difficoltà del
    momento presente. CV 21

15
Tesi 1 È anche una crisi di cultura (e non
solo tecnica)
  • Gli aspetti della crisi e delle sue soluzioni
    richiedono nuovi sforzi di comprensione unitaria
    e una nuova sintesi umanistica. dobbiamo
    assumere con realismo, fiducia e speranza le
    nuove responsabilità a cui ci chiama lo scenario
    di un mondo che ha bisogno di un profondo
    rinnovamento culturale e della riscoperta di
    valori di fondo su cui costruire un futuro
    migliore. 21
  • Non va dimenticato che il mercato non esiste
    allo stato puro. Esso trae forma dalle
    configurazioni culturali che lo specificano e lo
    orientano. 36
  • Cè una crisi epistemologica in cui versa la
    stessa scienza economica

16
Anche le scienze economiche sono in crisi?
17
Lettera di 10 economisti alla Regina dInghilterra
18
Gli argomenti degli economisti dissidenti
  • Le spiegazioni ortodosse dimenticano di
    riconoscere le lacune nella formazione e nella
    cultura dominante degli economisti.
  • Le scienze economiche hanno cessato di analizzare
    le istituzioni ed i fatti del mondo reale.
  • La specializzazione è andata a scapito di una
    visione sintetica. La sparizione dai programmi
    formativi delle intuizioni di altre scienze umane
    e sociali ha finito con lo sfornare una
    generazione di esperti imbecilli, molto
    competenti nei metodi ma ingenui
    nellinterpretazione dei fatti economici.

19
Quali competenze giovano al buon economista?
  • Nel campo dell'economia, la sovraspecializzazione
    è doppiamente disastrosa. Un uomo che è
    matematico e nulla più che matematico potrà
    condurre una vita di stenti, ma non reca danno ad
    alcuno. Un economista che è nulla più che un
    economista è un pericolo per il suo prossimo.
    L'economia non è una cosa in sé è lo studio di
    un aspetto della vita dell'uomo in società... se,
    a causa di una crescente specializzazione, il suo
    sapere economico resta divorziato da ogni
    retroterra di filosofia sociale, egli rischia
    veramente di diventare un venditore di fumo,
    dotato di ingegnosi stratagemmi per uscire dalle
    varie difficoltà ma incapace di tenere il
    contatto con quelle virtù fondamentali su cui si
    fonda una società sana. La moderna scienza
    economica va soggetta ad un rischio la
    trattazione dei problemi sociali come mere
    questioni tecniche e non come un aspetto della
    generale ricerca della Buona Vita".
  • (J. Hicks, 1941, p.6 Nobel delleconomia 1972)

20
Tesi 2 il mercato è potenzialmente buono
  • Il mercato non è il luogo della sopraffazione
    del forte sul debole. La società non deve
    proteggersi dal mercato, come se lo sviluppo di
    quest'ultimo comportasse ipso facto la morte dei
    rapporti autenticamente umani. È certamente vero
    che il mercato può essere orientato in modo
    negativo, non perché sia questa la sua natura, ma
    perché una certa ideologia lo può indirizzare in
    tal senso.
  • La dottrina sociale della Chiesa ritiene che
    possano essere vissuti rapporti autenticamente
    umani, di amicizia e di socialità, di solidarietà
    e di reciprocità, anche all'interno dell'attività
    economica e non soltanto fuori di essa o dopo
    di essa. La sfera economica non è né
    eticamente neutrale né di sua natura disumana e
    antisociale. 36

21
Quale mercato? Tre visioni classiche del mercato
  • Cosa accomuna queste posizioni?
  • E lidea che leconomico sia uno spazio separato
    dal civile!
  • Nel mercato non è possibile vivere rapporti
    autenticamente umani

22
Tesi 3 Al mercato e alleconomia servono dono e
gratuità
  • La carità nella verità pone l'uomo davanti alla
    stupefacente esperienza del dono. La gratuità è
    presente nella sua vita in molteplici forme,
    spesso non riconosciute a causa di una visione
    solo produttivistica e utilitaristica
    dell'esistenza.
  • L'essere umano è fatto per il dono, che ne
    esprime ed attua la dimensione di trascendenza.
  • la logica del dono non esclude la giustizia e
    non si giustappone ad essa in un secondo momento
    e dall'esterno. 34

23
dono sinonimo di gratuità
24
Gratuità
25
(No Transcript)
26
La visione di San Francesco
  • Dovete provare più gioia, elemosinando, che un
    uomo per un soldo vi desse in cambio cento
    denari, poiché offrite a quanti domandate la
    carità, lamore di Dio in contraccambio dicendo
    Per amore del Signore Dio, fateci la carità!. E
    al confronto di questo amore cielo e terra sono
    nulla.
  • La gratuità non va quindi associata al gratis,
    di cui spesso è proprio il suo opposto, poiché
    latto gratuito non corrisponde ad un prezzo
    nullo ma ad una assenza di prezzo o, più
    propriamente, ad un prezzo infinito.

27
  • grazia o ciò che dà gioia
  • da cui proviene anche la parola CARISMA
  • agisce con gratuità chi trova nel comportamento
    la sua prima ricompensa, perché è mosso da
    dentro e non da incentivi esterni

28
La gratuità come imperativo interiore
  • PRIMO LEVI
  • Ma ad Auschwitz ho notato spesso un fenomeno
    curioso il bisogno del lavoro ben fatto è
    talmente radicato da spingere a far bene anche il
    lavoro imposto, schiavistico. Il muratore
    italiano che mi ha salvato la vita, portandomi
    cibo di nascosto per sei mesi, detestava i
    tedeschi, il loro cibo, la loro lingua, la loro
    guerra ma quando lo mettevano a tirar su muri,
    li faceva dritti e solidi, non per obbedienza ma
    per dignità

29
Tesi 4 Fraternità, fin dentro gli affari
  • Il sottosviluppo ha una causa ancora più
    importante della carenza di pensiero è la
    mancanza di fraternità tra gli uomini e tra i
    popoli PP,52 19
  • lo sviluppo economico, sociale e politico ha
    bisogno, se vuole essere autenticamente umano, di
    fare spazio al principio di gratuità come
    espressione di fraternità 34
  • nei rapporti mercantili il principio di
    gratuità e la logica del dono come espressione
    della fraternità possono e devono trovare posto
    entro la normale attività economica.

30
I nuovi stili di vita
  • I nuovi stili di vita proposti dallenciclica
    sono quelli nei quali la ricerca del vero, del
    bello e del buono e la comunione degli altri
    uomini per una crescita comune siano gli elementi
    che determinano le scelte dei consumi, dei
    risparmi e degli investimenti

31
È perché tu mi stai a cuore
  • che limito i miei consumi.
  • Quando Dio domanda, a Caino dopo lassassinio di
    Abele dovè tuo fratello?, egli risponde sono
    forse io custode di mio fratello? (Gn 4,9).
  • lo stesso verbo shamar, custodire, viene
    utilizzato dallautore della Genesi per esprimere
    il rapporto di reciprocità con la terra.
  • Quando si rompe il rapporto con laltro, si rompe
    anche il rapporto con la natura se non
    custodisco il fratello, non posso
  • neanche custodire la terra,
  • non posso lavorarla come
  • esperienza di benedizione.

32
La posta in palio
  • Lurgenza è inscritta non solo nelle cose, non
    deriva soltanto dallincalzare degli avvenimenti
    e dei problemi, ma anche dalla stessa posta in
    palio la realizzazione di unautentica
    fraternità
  • Il tema dello sviluppo coincide con quello
    dellinclusione relazionale di tutte le persone e
    di tutti i popoli nellunica comunità della
    famiglia umana

33
Tesi 5 Alla ricerca di nuovi soggetti economici
  • La vittoria sul sottosviluppo richiede di agire
    soprattutto sulla progressiva apertura, in
    contesto mondiale, a forme di attività economica
    caratterizzate da quote di gratuità e di
    comunione. Serve un mercato nel quale possano
    liberamente operare, in condizioni di pari
    opportunità, imprese che perseguono fini
    istituzionali diversi. () È dal loro reciproco
    confronto che ci si può attendere una sorta di
    ibridazione dei comportamenti dimpresa e dunque
    unattenzione sensibile alla civilizzazione
    delleconomia.
  • Sembra che la distinzione finora invalsa tra
    imprese finalizzate al profitto (profit) e
    organizzazioni non finalizzate al profitto (non
    profit) non sia più in grado di dar conto
    completo della realtà. In questi ultimi decenni è
    andata emergendo unampia area intermedia tra le
    due tipologie di imprese composta da gruppi
    di imprese aventi scopi di utilità sociale dal
    variegato mondo dei soggetti della cosiddetta
    economia civile e di comunione. 46

34
Visione condivisa dal Nobel Stiglitz
  • Occorre uneconomia più bilanciata, un sistema
    economico plurale, in cui trovino posto (accanto
    alle normali imprese private), anche imprese
    pubbliche e imprese sociali e civili
    (organizzazioni del Terzo Settore). Questa
    pluralità di forme istituzionali di impresa
    contribuirà a generare un mercato più civile e al
    tempo stesso più competitivo.

Numero di settembre 2009
35
Un percorso di studio accattivante
  • SPAZIO PER IL DIALOGO E LE VOSTRE DOMANDE
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