Title: Il PAESE INVISIBILE
1Il PAESE INVISIBILE
- Mafia e questione meridionale
-
FRASCA MATTEO
2Introduzione
- A partire dalla piaga del fenomeno mafioso, se
ne analizzano le origini toccando le
problematiche della Questione meridionale con
riferimento ad autori della letteratura italiana
che hanno affrontato queste tematiche e,
allestero, hanno aderito alle correnti realiste
e naturaliste, promuovendo una poesia di denuncia
sociale.
3Mappa dei collegamenti
RAGIONERIA I finanziamenti
ITALIANO verga e il verismo, cenni sul
naturalismo
TECNICA I fidi
STORIA La Questione meridionale
INGLESE Financing and payment methods
DIRITTO La magistratura
MATEMATICA Funzioni in due variabili
FINANZA PUBBLICA Le spese e le entrate pubbliche
INFORMATICA i sistemi operativi
4Italiano
- Verga e il Verismo
- Zola e il Naturalismo
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5Financing the transactions
- Export financing
- Factoring
- Leasing
Payment methods
- Cheque
- Credit card
- Bank transfer
- Bill of exchange
- Cash with order
- Cash on delivery
- Open account
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6il naturalismo
- Definizione
- Caratteristiche
- Le regole
- Émile Zola
-
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7Caratteristiche
- Concepisce l'arte come studio scientifico e
impersonale della natura. - E' volto allo studio e alla rappresentazione
della realtà umana nei suoi aspetti più concreti
e a volte brutali (bassifondi delle grandi città,
l'esistenza miserabile delle classi operaie). - Gli autori si sforzano di essere aperti alle
realtà, in particolare alla realtà
dell'improvviso sviluppo della borghesia
industriale che apre le porte al problema sociale
delle masse operaie. - La natura è assunta non solo come oggetto della
riflessione filosofica ma anche e soprattutto
come punto di riferimento determinante e assoluto
per quanto riguarda la vita e gli interessi
dell'uomo. - Ripudio della metafisica ma anche del realismo
perché si limita a riprodurre un'immagine fedele
della natura, affondando in una visione
pessimistica e materialistica del mondo. - Il linguaggio deve essere realistico quando non
addirittura mimetico. - Fiducia nella scienza e nel progresso.
- I fenomeni psicologici e sociali sono considerati
prodotti dall'attività biologica fisiologica e
psicologica dell'individuo e dei rapporti tra gli
individui. Scriveva Hippolyte Taine che
l'individuo è la risultante del concorso di tre
fattori determinanti- l'ambiente (mileu)- il
momento storico (moment historique)- la razza
d'appartenenza (race). - Una visione fortemente negativa della realtà
sociale attuale (nuova società industrializzata)
è associata ad un ottimismo fondato sul progresso
della scienza.
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8Émile Zola
- Émile Zola è il personaggio più importante del
Naturalismo. - Scrive il ciclo dei "Rougons-Macquart" in cui
vuole dimostrare il peso dell'eredità sulle
azioni umane. - Si propone un analisi scientifica delle realtà
più povere della sua epoca,( i minatori, il
sobborgo, la prostituzione...) e per essere più
realistico possibile va a vivere coi protagonisti
dei suoi lavori. - Crede che la letteratura abbia un scopo morale e
sociale molto importante, è convinto della
possibilità di diffondere le suo idee socialista
di rivolta e cambiamento coi suoi libri. - È per la sua fiducia negli sconvolgimenti storici
che talvolta deve rinunciare all'impersonalità
nei romanzi per lanciare i suoi messaggi
umanitari con le parole dei suoi personaggi.
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9Le regole
- Il naturalismo applica alla letteratura il metodo
sperimentale che è alla base del movimento
filosofico del positivismo l'opera narrativa
diventa così un laboratorio per l'osservazione
fredda e distaccata della realtà, di cui lo
scrittore, al pari di uno scienziato, deve
registrare impassibilmente i fenomeni il
narratore non interviene né si manifesta nel
racconto (scompare il suo punto di vista). Si
deve limitare ad osservare e a riportare il punto
di vista dei suoi personaggi. - Questo movimento letterario respinge ogni eccesso
della fantasia e del sentimento l'obiettivo
finale è quello di avere un'opera d'arte
oggettiva, in cui l'autore si limita ad una
narrazione impassibile delle varie vicende della
vita quotidiana. Il fattore dominante è quindi
rappresentato dal canone dell'impersonalità
dell'opera d'arte. - L'opera dello scrittore deve sottolineare la
dipendenza dell'uomo dalle condizioni ambientali
l'attenzione è puntata non tanto sulla natura
quanto sulla società, intesa come meccanismo di
sopraffazione e di abbrutimento dei singoli.
Fondamentale è la tesi che il male e la malattia
siano causa del deterioramento delle strutture
sociali. - Il romanziere naturalista deve affondare il suo
bisturi nella società umana indagandone le
passioni e i comportamenti e risalendo alla cause
che li determinano. - Il naturalismo privilegia il romanzo in quanto
solo nel romanzo possono essere distesamente
affrontate le condizioni umane. Il romanzo
sperimentale mette in luce le manifestazioni
passionali e intellettuali dell'individuo e
rappresenta l'uomo nell'ambiente sociale che lui
stesso ha creato trasformandolo incessantemente e
lasciandosi a sua volta trasformare.
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10Definizione
- Il naturalismo è un movimento letterario che si
sviluppa in Francia nella seconda metà del XIX
secolo, con lo scrittore-scienziato Émile Zola. - Il naturalismo trova le sue radici nel realismo
ma ne diventa un tipo desasperazione. -
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11Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo
- Il Gattopardo è un romanzo storico ambientato
in Sicilia allepoca della fine del dominio
Borbonico e mette in scena il forte contrasto tra
vecchio e nuovo incarnato dai due
protagonisti, il principe Fabrizio Salina e il
nipote Tancredi. - E il secondo che comprende quanto veramente sta
succedendo alla società nonostante tutto sembra
in fase di cambiamento, in realtà ogni cosa
rimarrà comera nella tradizione, è dunque
necessario un intervento per dirigere i mutamenti
verso i propri interessi. - Nonostante limpianto sia storico il libro è
tutto impregnato da una sensibilità decadente che
maschera i temi del nichilismo e della morte. - Anche per quanto riguarda la narrazione si
ammette che nonostante limpianto naturalistico,
tutto sia comunque filtrato dagli occhi del
protagonista. -
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12Verga e il Verismo
- Limportanza dellopera
- Lideologia
- Lo stile narrativo
- Il ciclo dei vinti
- I Malavoglia
- Le novelle
- Il verismo
- Differenze fondamentali tra verismo e naturalismo
- Libertà
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13Il ciclo dei Vinti
- Il ciclo di romanzi si ispira al modello diffusa
dai Rougons-Macquart di Zola. - Verga intende disegnare un quadro completo della
società italiana, passando in rassegna tutte le
classi, senza tuttavia un intento scientifico
come era quello dellautore francese. - Verga vuole focalizzare la sua attenzione sui
Vinti mettendo il luce le leggi materialistiche
che muovono il volere delluomo. - Il Ciclo doveva essere composto da cinque romanzi
I Malavoglia, Mastro Don Gesualdo, La
duchessa di Leyra, Lonorevole Scipioni,
Luomo di lusso, solo i primi due saranno
portati a termine. -
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14Lideologia
- La società umana è dominata dal meccanismo della
lotta per la vita (Darwin) in cui il più forte
schiaccia il più debole. Gli uomini non sono
mossi da ideali ma da interessi economici (Mastro
Don Gesualdo). - Come ogni legge naturale,anche quella della lotta
per la sopravvivenza è immutabile ed universale,
dunque non vi sono alternative al tipo di società
vigente, né nel passato, né nel futuro
(pessimismo). -
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15Lo stile narrativo
- Alla mancanza di fiducia nella possibilità di
modificare la realtà, dominata da una legge
naturale immutabile, corrisponde la mancanza di
un intervento del narratore nel romanzo a
suggerire comportamenti, giudicare azioni e
pensieri dei personaggi. - Il narratore si cala completamente nel
personaggio, parlando la sua lingua, pensando con
la sua mentalità, agendo secondo i suoi
principi.(regressione). - Il narratore non informa sul carattere dei
personaggi e sulla loro vita prima dellinizio
della storia. - Tutto è raccontato dalla voce della logica
popolare, basata sullutile e linteresse
personale, priva di sensibilità e altruismo. -
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16Il verismo
- Il verismo non può propriamente essere definito
una corrente letteraria con una linea di pensiero
e un programma proprio, come lo era il
Romanticismo o il Naturalismo francese. - Nulla accomuna gli scrittori che di solito si
tende a collocare in questo stile se non un
gusto di fondo perla rappresentazione del reale e
un interesse verso il popolo, le classi inferiori
e gli ambienti rurali. - Si tende addirittura a definire veriste le sole
personalità di Verga, Capuana e De Roberto. -
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17Differenze fondamentali tra verismo e naturalismo
- DIFFERENZE FORMALI
- Il narratore di Zola racconta la vicenda dal
punto di vista dellautore, intervenendo spesso
con giudizi morali, mentre Verga si eclissa nel
personaggio, attraverso la regressione - Non è difficile comprendere la distanza tra
narratore e autore, attraverso gli inrterventi di
questultimo sulla realtà che narra. - ?
- DIFFERENZE IDEOLOGICHE
- Zola crede nella funzione progressiva della
letteratura, che per Verga non può nulla per
modificare la legge della lotta per la vita. - Lintellettuale deve farsi attivo portavalori del
popolo cui spetta il compito di cambiare la
società (Zola). Lintellettuale deve limitarsi a
trarsi fuori del campo della lotta per studiarla
senza passione e rendere la scena nettamente coi
colori adatti (Verga).
18Le novelle
- Limportanza delle novelle consiste nel fatto che
esse fanno come da schizzi preparatori per i
romanzi del Ciclo dei Vinti. - La prima raccolta Vita dei campi (1880)
risente ancora di un sentimentalismo romantico e
di una mitizzazione dellambiente rurale, anche
se già è applicata la tecnica dellimpersonalità. - Più coerenti alla conversione verghiana al
Verismo sono le Novelle Rusticane (1883),
ambientate in una Sicilia rurale e aspra,
governata dalla legge dellutile che causa
miseria e soffoca i sentimenti. - Le raccolte di novelle degli ultimi anni della
produzione di Verga poco hanno di originale e
segnano più che altro una regressione
dellautore, che si limita prevalentemente alla
rielaborazione di racconti già stesi. -
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19Libertà
- Questa novella, contenuta nella raccolta NOVELLE
RUSTICANE è ispirata ad un fatto storico del
1860, quando, dopo il proclama di Marsala, a
Bronte, in un paese vicino allEtna, la folla è
presa da una euforia omicida e compie una
rivolta massacrando i possidenti e i borghesi con
il fine di instaurare un ordine sociale dove se
non c era più il perito per misurare la terra e
il notaio per metterla sulla carta, ognuno
avrebbe fatto a riffa e a raffa !. - Per fare questo i paesani ammazzano i
cappelli ,vale a dire i rappresentanti dellalta
società e della classe dirigente, come il
reverendo, lo speziale, il figlio del notaio, la
baronessa. Ad ogni uccisione di un ricco sono
gridate parole di rancore socio- economicoche
recriminano i loro comportamenti passati, quando
essi si arricchirono sulle spalle dei poveri e le
ragioni di questi ultimi. - Le particolarità di questa rivolta sono
laspetto irrazionale e la disorganizzazione,
lastrazione delle prospettive post-rivoluzione,
anzi, lassenza di tali prospettive che si
risolvono con la resa dei rivoltosi. Non solo i
paesani sono catturati dai garibaldini ma essi
non pongono nemmeno resistenza, rimanendo
paralizzati dalla paura e muoiono in una
condizione opposta a quella degli eroi, i quali
vengono a mancare con onore. Invece le lacrime
che scendono dagli occhi dei rivoltosi prima di
essere fucilati sono la dimostrazione di un
pentimento che nasce dalla consapevolezza della
loro situazione di inferiorità nei confronti di
alcune classi sociali che li hanno sempre
controllati e che hanno dettato le regole fino ad
allora. - Dato che non sono capaci di cambiare
questa subordinazione e di sostenerne il
cambiamento, essi rimangono in tale condizione.
Viceversa, sono resi secolarmente deboli e
abituati a quella realtà sociale, che non
riescono e non vogliono nel profondo di loro
stessi, cambiare. - Tutto il brano è caratterizzato dalla
tecnica espressiva propria di Verga, cioè l
impersonalità che fa apparire il racconto come
proveniente dalla voce del popolo, dai viottoli
del paese dove esso si svolge. Contemporaneamente,
traspare il conservatorismo dell autore, il
quale, propone una storia in cui i contadini
siciliani non riescono, per vari motivi ad
attuare un ribaltamento delle loro condizioni
sociali, neppure quando agiscono con la forza.Il
finale propone una visione della società in cui i
contadini non possono fare a meno del notaio, del
perito, del prete, così come i padroni non
possono sopravvivere senza il lavoro dei
contadini.
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20Limportanza dellopera
- Grazie alla lucida analisi delle problematiche
della Sicilia contadina post-unitaria, condotta
nelle pagine dei Malavoglia, Verga ci permette
di ricostruire un quadro dettagliato delle
condizioni di vita di un mondo lontano dalle
ricche terre piemontesi, unito allItalia solo
sulla carta, in realtà ancora governato da una
mentalità ottusa di stampo monarchico e
tradizionalista. - ?
21I Malavoglia
- Sono il primo dei cinque romanzi del Ciclo de
Vinti, scritto nel 1881. - Raccontano la drammatica vicenda di una famiglia
scossa dallirruzione del progresso dinamico e
feroce nel quotidiano statico e tradizionalista. - Viene completamente smantellato il mito di un
mondo rurale idillico e fiabesco, in favore di
una società retta dalla legge dellutile. - Nonostante sia ormai del tutto impregnato da un
pessimismo immutabile, lautore non rinuncia ad
alcuni valori ideali che proietta in personaggi
privilegiati, ma sempre tristemente schiacciati
dallinteresse e dal progresso (alla divisione
dei personaggi in buoni e cattivi corrisponde
un tipo di narrazione bipolare). - Lazione ha luogo nel 1863, nella Sicilia
post-unitaria che viene a conoscenza delle
trasformazioni e delle modernità della società
italiana (leva obbligatoria, tasse, treno,
telegrafo). - Nonostante questi cambiamenti tuttavia i valori
che muovono la società rimangono gli stessi e le
classi che la compongono, seppur scosse dal
cambiamento si mantengono per tutta la vicenda. - ?
22Mafia e Chiesa
- Nei primi contrasti tra mondo contadino e
proprietari terrieri dei Fasci Siciliani la
Chiesa ha preso le parti del potere al governo
con eccezionali episodi sporadici di sodalizi
(solo verbali comunque) tra clero e rivoltosi. - La mafia in particolare, negli anni in cui le
ribellioni si facevano più sanguinolente e
maggiormente coatte dal punto di vista
ideologico, fu sempre usata (in collaborazione
con gli eserciti regolari) come silenziosa e
infallibile arma contro la minaccia socialista. - Solo don Luigi Sturzo, nominato capo del nascente
PPI, si impegnò per alleviare le condizioni di
vita degli strati più disagiati della popolazione
attraverso la creazione di una Cassa Rurale
Cattolica (vi furono però episodi in cui la Cassa
si legò ai gabellotti mafiosi nella lotta contro
la concorrenza delle cooperative socialiste). - In generale il motto di quegli anni fu
universalmente IN NOME DELLA LOTTA
ANTICOMUNISTA, TUTTO E GIUSTIFICABILE. - Nel secondo dopoguerra la lotta fu condotta da
una sinistra scarna e minoritaria, qui nacque la
tuttora diffusa opinione La mafia è
uninvenzione dei comunisti. - A seguito dei violenti e numerosi attentati degli
anni 80 e 90 vi fu una più netta presa di
posizione del clero, aumentarono gli episodi di
martirio e furono emesse le prime condanne - Il Vangelo è assolutamente incompatibile con la
mafia e chi collabora con essa o ne è parte, è
dichiarato fuori dalla comunione della Chiesa. -
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23I traffici
- La prima mafia era rurale, legata cioè alla
realtà agricola del Sud, dove in cambio di
protezione dispensava impieghi, sicurezza
economica e una relativa pace sociale. - Allincirca negli anni della Seconda Guerra
Mondiale, la malavita cominciò ad interessarsi al
nuovo business dellindustrializzazione, che
assicurava capitali più facilmente accumulabili e
monetizzabili. - Nei primi anni Cinquanta le organizzazioni
scatenarono lotte per il controllo di nuovi
affari clandestini ma redditizi come la
prostituzione, il contrabbando, le scommesse
clandestine. - Negli anni Sessanta con lo spostamento dei clan
nelle grandi città, la mafia mise le mani sugli
appalti pubblici, controllando piani regolatori e
speculando indisturbatamente nel settore edile. - Risalgono agli anni Settanta le aperture verso
traffici estremamente lucrosi lorganizzazione
si preoccupò di investire nuovi capitali in
settori pericolosi quanto proficui come quello
delle armi o della droga.
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24La mafia nella storia
- Mafia e stato liberale dopo lunità dItalia
- Mafia e Fascismo il prefetto Mori
- Seconda Guerra Mondialelo sbarco
- Il dopoguerra lemigrazione
- Gli anni sessanta, la prima Antimafia
- Gli anni ottanta, i pentiti
- I grandi attentati
-
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25Le stragi
- In concomitanza con linizio delle operazioni
speciali e dei maxiprocessi per mafia sono
proliferati gli attentati a membri di clan,
uomini di polizia,magistrati, giudici e perfino
giornalisti coinvolti nella lotta. - Un esempio sono le uccisioni dei procuratori
della repubblica Costa e Chinnici, del segretario
regionale La Torre e del generale dei carabinieri
Dalla Chiesa. - Più recenti i casi dei giudici Falcone e
Borsellino, uccisi nel 1992. - La strategia delleliminazione fisica degli
uomini di giustizia, per quanto efficace si
rivelerà alla lunga controproducente in quanto lo
scalpore provocato dalle stragi aiuterà una più
rapida riorganizzazione degli organi statali
preposti alla lotta contro le cosche. -
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26Il pentitismo
- Per contenere la furia della criminalità
organizzata, ormai radicata in tutto il mondo, lo
Stato si impegnò a incentivare nuove azioni
investigative. A questo proposito furono create
la DIA (Direzione Investigativa Anticrimine) e la
DNA (Direzione Nazionale Antimafia) che ottennero
successi con larresto di numerosi capimafia. - Un ruolo importante fu ricoperto inoltre dai
pentiti, ex mafiosi che accettano di collaborare
con la giustizia in cambio di riduzioni di pena o
immunità (anche se a volte essi si sono rivelati
strumenti stessi delle lotte tra clan) -
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27La commissione Antimafia
- Nel 1962, al dilagare costante e terribile del
problema, lo Stato Italiano rispose per la prima
volta con la costituzione di una Commissione
parlamentare Antimafia. - Il compito affidato fu quello di indagare sui
numerosi intrecci della criminalità organizzata
con alcuni ambienti politici. -
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28Lo sbarco angloamericano
- Raggiunta attraverso i servizi segreti nelle sue
ramificazioni oltreoceaniche, la mafia venne
usata nel 1943 dagli Americani per mettere a
segno il loro sbarco in Italia. - Essi la utilizzarono come elemento di
stabilizzazione e controllo del territorio
offrendole in cambio posti prestigiosi nelle
amministrazioni locali. - E in questo momento che lOnorata Società
comincia ad occuparsi sempre più tenacemente di
questioni politiche, senza mai tuttavia esporsi
in prima persona. -
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29La mafia esportata
- Il problema assunse enorme risonanza, anche
internazionale soprattutto a seguito delle
vicende si Salvatore Giuliano che nel 1947
organizzò la prima grande strage documentata
della storia della mafia. - Nello stesso periodo i centri delle attività
illegali furono spostati dalle campagne alle
grandi città e, attraverso la sicura rete delle
emigrazioni negli Stati Uniti, si stabilì un
legame di sangue con le organizzazioni
doltremare. -
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30Limpresa di Mori
- Il primo attacco serio al potere mafioso venne
mosso negli anni Venti, quando il prefetto Mori
venne inviato in Sicilia. - Lazione contro la mafia servì al fascismo come
schermo per colpire gli oppositori del regime. - Il male non fu comunque estirpato alla sua
radice, in quanto prosperava efficacemente a
causa delle condizioni di estrema povertà in cui
versava il Sud, dove realmente mancavano
alternative legali di occupazione e
sostentamento. -
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31Mafia e stato liberale
- LItalia fu unita nel 1861 ma il meridione non se
ne sentì mai veramente parte nelle campagne
siciliane, calabresi, pugliesi continuarono a
governare sistemi arretrati di tipo baronale e
feudale che favorirono lo sviluppo capillare e
clandestino delle grandi cosche mafiose. - Lo stato liberale non riuscì a fronteggiare il
fenomeno, che anzi si potenziò con linserimento
di uomini donore nella amministrazione
periferica del Regno, distorta a fini privati in
un intreccio di favoritismi e corruzione. - Lelevato tasso di emigrazione, diretta in
particolar modo verso gli Stati Uniti fece sì che
il fenomeno assumesse dimensioni internazionali. -
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Famiglia di emigranti
32MAFIA
- Fenomeno criminoso, localizzato in Sicilia (e col
tempo diffusosi in tutto il mondo), basato su una
complessa e organizzata rete di complicità,
ricatti, delitti e violenze in genere a sfondo
economico, che si pone come organizzazione
sostitutiva e concorrente rispetto allautorità
legale per realizzare un ordine fondato su
accordi tra amici.
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33Il metodo
- Le cosche operanti in una zona si propongono di
ottenere prestigio mantenendosi ai margini della
legge, per questo agiscono con estorsioni,
intimidazioni, ricatti, senza mai temere la
giustizia statale in quanto costantemente
protetti da un velo di omertà. - Il colpo di lupara è tristemente sopravvissuto ai
tempi come tipico mezzo di persuasione o
regolamento di conti tra clan. -
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Palermo, 28-8-1982, attentato incendiario alla
cereria F.lli Gange
34Rapporti tra cosche
- Lorganizzazione tra le varie famiglie è
assicurata da una commissione (cupola) formata
dai capifamiglia più influenti o dai loro
rappresentanti che decidono la strategia
dellintera organizzazione, mantengono i rapporti
internazionali, suddividono tra le cosche le
varie attività e si assumono alloccorrenza i
diritti di un tribunale supremo e inappellabile
nei confronti degli affliati. - Tipico anche il fenomeno delle guerre tra clan,
quando due o più famiglie entrano in contrasto
per assicurarsi il settore più vantaggioso di un
mercato. - Nei periodi di lotta tra le famiglie si inserisce
laffascinante e ambigua personalità del
confidente. - ?
35Etimologia
- Dall arabo Mahyas, millanteria
- Estensione di un termine già usato dal 1860 in un
rione palermitano con il significato di valentia,
superiorità, coraggio, perfezione (opinione dello
storico Pitré) - Nel dramma di Rizzotto I mafiusi della Vicaria
(1863), il guappo, luomo donore che si
contrappone alle istituzioni vigenti -
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36Origini
- La mafia siciliana nacque agli inizi dell800
come polizia privata dei proprietari terrieri.
Col tempo gli affiliati si organizzarono in
cosche autonome e, affrancatisi dal potere
baronale, divennero una vera e propria
istituzione criminale segreta e alternativa allo
Stato. - La mafia ha trovato terreno fertile in quelle
regioni in cui la figura dello Stato è meno
radicata nella società e dove la miseria e la
fame, a volte troppo trascurate dai governi
settentrionalisti fanno si che i più disperati
accettino la benevolente protezione di un
padrino. - Non sempre infatti la Questione meridionale è
stata affrontata con le dovuta misure dalla
politica interna italiana. -
?
37La Questione meridionale
- Definizione
- Il dominio Spagnolo
- I Borboni
- LOttocento
- Dopo lUnità
- Il governo Giolittiano
- Il regime
- Il dopoguerra
- La crisi degli anni 70
- Gli anni Ottanta
- La situazione oggi
- ?
Palermo
38Definizione
- A partire dallUnità dItalia si denomina
questione meridionale un grave problema sociale
della penisola che trova origine nel differente
sviluppo storico-economico delle regioni del
Mezzogiorno. - Si tratta in sostanza di una questione di zone
deboli, dove lo scarso sviluppo dei comuni, un
fiacco tessuto cittadino e lincancellabilità del
feudalesimo hanno impedito la maturazione di un
moderno e democratico modello economico, politico
e sociale. - ?
39Il dominio Spagnolo
- Instaurandosi allinizio del XVI secolo nel Sud
Italia, gli Spagnoli non si preoccuparono di
restaurare e riunificare il mercato (anche
essendo la Spagna un paese in decadenza
commerciale). - Tutto ciò causò problemi di sovrappopolazione
nelle città, entroterra arretrati, analfabetismo,
mafia, renitenza alla leva e carenza di spirito
associativo. - ?
40I Borboni
- Sotto il dominio dei Borboni cominciarono i primi
tentativi di riammodernamento che troveranno
seguito nei provvedimenti dei successivi governi
francesi. - Si cercò più che altro di incoraggiare il
formarsi di piccole proprietà contadine, onde
colpire i grossi prestigi feudali (questione
demaniale) - ?
41LOttocento
- Mentre in Europa fiorivano le nuove industrie, il
Meridione versava ancora in condizioni di degrado
agricolo e scarsissima se non nulla iniziativa
nel settore del secondario. - Si tentò dunque di creare poli di sviluppo con
linserimento di imprenditori stranieri al fine
di incentivare la nascita di un ceto medio che
sapesse organizzare un decollo industriale. - ?
42Dopo lUnità dItalia
- La questione meridionale diviene un problema
nazionale. La destra al potere ne ha una visione
moralistico-pedagogica (educazione delle masse)
e nazionalistico-repressiva (a seguito dei moti
del brigantaggio e per limposta sul macinato). - Quando il malcontento si ricoprì di vesti
ideologiche ben precise, furono usati strumenti
di repressione per soffocare il malcontento. - Di fatto lamministrazione piemontese aveva
soffocato la debole industria che faticosamente
nasceva, imponendo riforme fiscali inadeguate. - ?
43Il governo Giolittiano
- Allinizio del Novecento furono istituite una
serie di leggi speciali per Napoli, la Sicilia,
la Calabria, senza tuttavia che la questione
interessasse una pianificazione
legislativo-finanziaria globale che impegnasse
lintera nazione. - I tassi di emigrazione e analfabetismo toccarono
vette elevatissime e nemmeno le imprese
coloniali, che volevano esportare allestero i
problemi socio-economici della nazione riuscirono
a risollevare la situazione. - ?
44Il regime
- Nel primo dopoguerra il problema meridionale era
stato completamente assorbito dalla dimensione
generale della questione agricola e dalla crisi
economica. - Il fascismo considerò antinazionale e
antiunitario il discutere di una questione
meridionale, dunque il dibattito e gli sforzi
vennero sospesi e i meridionalisti costretti al
silenzio o allemigrazione. - ?
45Il secondo dopoguerra
- La questione meridionale tornò in primo piano e
fu inserita allinterno del piano di
ricostruzione socio-economico nazionale. - A metà degli anni 50 nacque il grandioso
fenomeno della migrazione interna migliaia di
meridionali si stabilirono al Nord in cerca di
lavoro. - Lintervento dello stato mirò a questo punto alla
realizzazione di poli di sviluppo nel Sud, ma
finì con il creare nuovi squilibri tra zone
industrializzate e zone depresse e disabitate. Il
tutto originò una serie di disordini sociali e,
nelle aree più avanzate la speculazione edilizia
favorì la crescita del fenomeno mafioso. - ?
46La crisi degli anni 70
- La crisi economica degli anni Settanta mise in
discussione lintero piano di intervento statale,
basato sulla logica della creazione di poli di
sviluppo ormai soprannominati Cattedrali nel
deserto. - ?
47La situazione oggi
- Lipotesi che la diffusione e la modernità del
terziario al Nord potessero favorire un
trasferimento delle industrie nel mezzogiorno è
ormai decisamente da scartaregli stabilimenti
continuano infatti a proliferare nelle aree
tradizionali del settentrione. - La questione meridionale è dunque tuttora di
grande attualità e legata ai tristi temi di
sempre arretratezza delle infrastrutture,
disoccupazione, malavita, clientelismo nella
politica. - ?
48Gli anni Ottanta
- In questi anni si allargò ulteriormente il
divario tra settentrione e meridione,
principalmente a causa dei programmi di
ammodernamento delle industrie al Nord e dello
sviluppo in queste regioni de terziario. - ?
49Organizzazione di una cosca
- La mafia è un albero che ha le radici in alto
- Le famiglie sono legate da patti di parentela ma
soprattutto di fedeltà e protezione di stampo
feudale. - Il padrino è personalmente legato ai subalterni,
cui offre protezione in cambio di favori e
obbedienza cieca. - Per questa struttura gerarchica poco evoluta ed
estremamente familiare la mafia è spesso
paragonata ad una piovra. - ?
50Gli eroi della mafia
- Falcone e Borsellino due nomi, un solo luogo del
nostro immaginario collettivo, a testimonianza di
una tragedia che ha colpito tutti, un intero
popolo. E' difficile scindere questo binomio,
impossibile parlare di Giovanni, senza
immediatamente ricordare Paolo. Nella nostra
mente si è insediato un automatismo che sarà
difficile rimuovere. Giovanni Falcone e Paolo
Borsellino erano uniti in vita, legati da un
mestiere che per loro era missione liberare la
società civile dall'oppressione di una mala
pianta- la mafia - che nasce, vive e prospera
nello stesso umore nutritivo prodotto dalla
Sicilia. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono
ora inscindibili nella nostra memoria. Come
accade per quanti diventano simbolo contro la
loro stessa volontà, eroi soltanto per aver
voluto esercitare il diritto di affermare le
proprie idee, per aver rifiutato la via facile
dell'accomodamento e del quieto vivere. La loro
fine, orribile e tragica, li ha fusi insieme.
Così che oggi, quasi naturalmente, il viaggiatore
che si avvicini alla Sicilia sentirà i loro nomi
prima ancora di mettere piede nell'Isola. Al
momento dell'atterraggio sarà la voce del
comandante ad informare che tra pochi minuti
atterreremo all'aeroporto Falcone - Borsellino.
I siciliani, i siciliani onesti amano quei
magistrati caduti a meno di due mesi l'uno
dall'altro. I mafiosi li rispettano, come li
temevano quando erano vivi. (...)I colpi subiti
dai collaboratori di giustizia, i pentiti.
Invenzione di Giovanni Falcone, quando nessuno
osava soltanto pensare alla eventualità che uno
strumento rivelatosi essenziale contro il
terrorismo potesse risultare praticabile nella
lotta alla mafia. Falcone portò in Italia un
Buscetta pentito che doveva aprire la strada al
ripensamento di tanti altri boss come Salvatore
Contorno, Nino Calderone e Francesco Marino
Mannoia. Bastò questo per segnare tanti punti,
innanzitutto l'esito del primo maxiprocesso una
disfatta per Cosa Nostra. - Già, il maxiprocesso. Fu forse allora che
Falcone e Borsellino firmarono la loro condanna a
morte. Cosa Nostra capì che non ci poteva essere
convivenza tra i propri interessi e quei due
magistrati che parlavano in palermitano, capivano
il linguaggio cifrato del baccaglio mafioso, si
muovevano perfettamente a loro agio tra
ammiccamenti, sguardi, segni apparentemente
enigmatici, bugie e tragedie inesistenti,
ordite semmai dal nulla per giustificare reazioni
cruente. I due ex ragazzi della Kalsa, che in
gioventù avevano giocato al calcio con coetanei
poi arruolati dai boss, si ritrovavano insieme
a contrastare un mondo che conoscevano e capivano
per- - fettamente per averne trafugato, a suo tempo, la
chiave di lettura. Per questo poterono dialogare
coi collaboratori, riuscirono ad ottenerne la
fiducia offrendo in cambio la semplice parola
d'onore che avrebbe fatto tutto il possibile per
aiutarli. Eppure Falcone e Borsellino non
dovevano vedersela solo coi bravi ragazzi che
maneggiano pistole, eroina e tritolo. La storia
della vita e della morte di questi due eroi
siciliani non lascia spazio a dubbi e ambiguità
Giovanni e Paolo non erano molto amati neppure
nelle stanze che contano. Ovvio, si trattava di
ostilità che si manifestava in modo diverso.
Eppure quella ostilità pesava esattamente quanto
le pallottole. - A Giovanni Falcone fu riservata prima la
tagliente ironia del Palazzo di Giustizia di
Palermo, poi la saccente campagna di stampa
contro la presunta smania di protagonismo, quindi
un vero e proprio sbarramento che gli avrebbe
precluso il naturale ruolo di coordinatore delle
inchieste sulla mafia. Analoghe difficoltà
avrebbe poi incontrato Borsellino durante la sua
permanenza a Palermo, dopo l'esperienza di
Marsala, nella stanza di procuratore
aggiunto.Una marcia lenta - quella di Falcone -
verso la delegittimazione, fino al tritolo di
Capaci, passando per l'inquietante avvertimento
dell'Addaura (attentato fallito del giugno 1989)
che si saldava con le bordate anonime degli
scritti del Corvo. Quando Falcone salta in
aria, Paolo Borsellino capisce che non gli
resterà troppo tempo. Lo dice chiaro Devo fare
in fretta, perché adesso tocca a me. Nessuna
fantasia di tragediografo ha mai prodotto nulla
di simile. A rileggere, oggi, gli ultimi
movimenti, le ultime parole di Paolo Borsellino,
ci si imbatte in un uomo cosciente della propria
fine imminente, perfettamente consapevole persino
del possibile movente, eppure incapace di tirarsi
indietro. Forse speranzoso di potercela fare,
forse rassegnato ad una morte che in cuor suo
doveva al suo amico Giovanni. (...)
?
51LA MAGISTRATURA
- La funzione giurisdizionale GIURISDIZIONE
CIVILE. PENALE E AMMINISTRATIVA. - Principi generali relativi alla funzione
giurisdizionale GIUDICE NATURALE, GIUSTO
PROCESSO, OBBLIGO DELLA MOTIVAZIONE, GRADI DEL
PROCESSO, SENTENZA DEFINITIVA. - Magistratura ordinaria e magistrature speciali I
GIUDICI SPECIALI. - Lindipendenza della magistratura ordinaria.
- Il consiglio superiore della magistratura
COMPOSIZIONE, FUNZIONI. - Lindipendenza dei singoli giudici GIUDICI DI
CARRIERA E GIUDICI ONORARI, LINAMOVIBILITÅ, LA
RESPONSABILITÅ DEI GIUDICI. - Lorganizzazione della magistratura ordinaria IL
PUBBLICO MINISTERO, - La funzione della corte di cassazione.
Linterpretazione della legge. La giurisprudenza. - I problemi della giustizia I GIUDICI E I
POLITICI, LA LENTEZZA DEI PROCESSI.
?
52LE SPESE E LE ENTRATE PUBBLICHE
- LE SPESE PUBBLICHE
- Nozione di spesa pubblica
- Classificazione delle spese pubbliche
- Effetti economici delle spese redistributive
- La spesa pubblica in Italia
- Il controllo di efficienza della spesa pubblica
- LE ENTRATE PUBBLICHE
- Nozione di entrata pubblica
- Classificazione delle entrate pubbliche
- Il patrimonio degli enti pubblici
- La valorizzazione del patrimonio pubblico
- Prezzi privati, prezzi pubblici, prezzi politici
- Imposte, tasse e contributi.
- Le entrate parafiscali
?
53I FINANZIAMENTI
- Il fabbisogno finanziario delle imprese
- I versamenti dei soci
- I finanziamenti di terzi creditori
- La locazione finanziaria
- Lo smobilizzo dei crediti verso i clienti
- Il factoring
- Il sostegno pubblico delle imprese
?
54Limpresa consegue lequilibrio finanziario
quando è sempre in grado di far fronte con le le
proprie entrate agli obblighi di pagamento
assunti e alle esigenze di far investimento che
via via si manifestano
I versamenti dei soci possono essere a capitale
sociale, in conto capitale e in conto
finanziamento. Mentre i versamenti di terzi
creditori si distinguono in debiti di regolamento
e debiti di finanziamento.
Gli investimenti in beni strumentali sono spesso
finanziati con laccensione di prestiti a
medio/lungo termine che comportano la
disponibilità di tali beni anche senza
acquistarli. Un esempio è la locazione
finanziaria.
Il sostegno pubblico alle imprese viene dato
attraverso incentivi pubblici di natura
finanziaria come i contributi in conto
esercizio, contributi in conto impianti e
contributi in conto capitale.
?
55I FIDI BANCARI
- Il fido bancario è limporto massimo che una
banca concede, sotto qualunque forma, ad un
cliente che ne abbia fatto richiesta, dopo averne
accertato le capacità reddituali, la consistenza
patrimoniale e le doti morali. - Classificazione dei fidi
- Fidi assistiti da garanzie reali
- Fidi basati su elementi personali
- Fidi di cassa
- Fidi firma
- Fidi diretti
- Fidi indiretti
- Fidi generali
- Fidi particolari
- Regole tecniche e amministrative per i fidi
?
56FUNZIONI IN DUE VARIABILI
- Insiemi a 2 dimensioni e intorni
- Punti interni, punti esterni, e punti di
frontiera rispetto a un dato insieme - Definizione e generalità
- Dominio
- Rappresentazione grafica
- Curve di livello
- Funzioni lineari in due variabili
- Significato geometrico delle derivate parziali
prime - Ricerca di estremi liberi
- Ricerca di estremi vincolati
- Moltiplicatore di Lagrange
?
57DATE LE VARIABILI X,Y,Z, SI DICE CHE Z è FUNZIONE
DELLA VARIABILI X ED Y QUANDO TRA LE TRE
VARIABILI ESISTE UNA RELAZIONE PER EFFETTO DELLA
QUALE A OGNI VALORE DATO ALLA X E A OGNI VALORE
DATO ALLA Y ENTRO CERTI LIMITI,CORRISPONDE UN
SOLO VALORE PER Z. SI CHIAMA LINEA O CURVA DI
LIVELLO LA PROIEZIONE ORTOGONALE, NEL PIANO
CARTESIANO A DUE DIMENSIONI, DELLA CURVA CHE SI
OTTIENE INTERSECANDO LA WSUPERFICIE Z F(X,Y) CON
UN PIANO Z K SIGNIFICATO GEOMETRICOLE DERIVATE
PARZIALI PRIME, ESPRIMONO LA PENDENZA DELLE CURVE
CHE SULLA SUPERFICIE RAPPRESENTATIVA ELLUNZIONE
SI OTTENGONO NELLE DUE SEZIONI PERPENDICOLARI CHE
SI RICAVANO MEDIANTE PIANI PERPENDICOLARI AD OY E
OX
?
58I SISTEMI OPERATIVI
- Il sistema operativo è un insieme di programmi
che governa e controlla luso delle componenti
del sistema di elaborazione permettendo
allutente un utilizzo trasparente ed efficace
delle risorse disponibili. - Struttura e funzionamento
- Tipi di sistemi operativi
- Interrupt
- Gestione del processore
- Politiche di schedulazione
- Procedure di sincronizzazione e comunicazione tra
processi
?
59I sistemi operativi si dividono in
monoprogrammazione e in multiprogrammazione. I
sistemi operativi in monoprogrammazione
permettono lesecuzione di un solo programa
utente alla volta. I sistemi in
multiprogrammzione sono sistemi operativi che
permettono di allocare più programmi in memoria
centrale e di ripartire fra questi luso delle
risorse Poi vi sono i sistemi in time-sharing che
sono nati per ovviare al problema dei sistemi in
multiprogrammazione che è quello dimonopolizzare
la cpu quando un programma non ha richieste di
input output. Linterrupt è il meccanismo
mediante il quale vengono comunicati alla cpu
alcuni eventi ben precisi.
?