I numeri celebri - PowerPoint PPT Presentation

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I numeri celebri

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Title: Presentazione di PowerPoint Author: Ivana Niccolai Last modified by: a Created Date: 8/19/2004 7:52:19 PM Document presentation format: Presentazione su schermo – PowerPoint PPT presentation

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Title: I numeri celebri


1
I numeri celebri
  • Dai numeri naturali ai numeri complessi

13/09/2004
2
Un tentativogenealogico
Lalbero dei numeri, liberamente tratto dal libro
I numeri celebri di Luciano Cresci, rappresenta
un tentativo di indicare schematicamente soltanto
le principali suddivisioni dei numeri, senza
alcuna pretesa di esaustività, anzi sono stati
trascurati rametti vari, per evitare di
complicare la raffigurazione.
3
Precisazioni
  • Ogni diramazione, visibile nellalbero dei numeri
    (che compare nella seconda diapositiva),
    rappresenta un sottoinsieme proprio della
    diramazione precedente.
  • Ipotizzo sicuramente futuri sviluppi nellambito
    della ricerca matematica, grazie ai quali
    potranno sorgere nuove diramazioni

4
I numeri naturali N
  • Sono i numeri interi positivi.
  • Zero è un numero naturale? A tale domanda, Mario
    Ferrari, dellUniversità di Pavia, risponderebbe
    che cè il diritto di libertà. Noi lo collochiamo
    tra i numeri naturali, ma chi non è daccordo è
    libero di non collocarlo. Georg Cantor ha
    affermato Lessenza della matematica è la
    libertà.

5
I numeri cardinali
  • Linsieme dei numeri naturali è un insieme
    infinito il numero cardinale di tale insieme non
    è un intero naturale e si dice numero
    transfinito la potenza dellinsieme dei numeri
    naturali si dice potenza del numerabile, o
    semplicemente si dice che linsieme dei numeri
    naturali è numerabile.
  • Un insieme si dice finito se il suo numero
    cardinale è un numero naturale, altrimenti si
    dice infinito.
  • Il numero cardinale, o potenza di un insieme A, è
    la classe degli insiemi che possono essere posti
    in corrispondenza biunivoca con A.

6
Esempio
  • Quando si considera, ad esempio, il numero
    naturale 9, sintende un insieme composto da 9
    elementi e 9 rappresenta la cardinalità
    dellinsieme 9.

7
Numeri tranfiniti
  • Il numero cardinale dellinsieme dei numeri
    naturali è un numero transfinito.
  • Cantor stabilì di chiamare aleph 0 il numero
    cardinale dellinsieme costituito da uninfinità
    di elementi che possano essere contati.

8
Comè possibile numerare un insieme infinito?
(1/3)
  • Il termine numerabile è dovuto al fatto che, se
    un insieme qualunque A è numerabile, stabilendo
    una corrispondenza biunivoca tra A e linsieme
    dei numeri naturali, si possono numerare gli
    elementi di A.
  • Consideriamo, ad esempio, linsieme A formato da
    tutti i numeri quadrati 1, 4, 9,16Essi possono
    essere messi in corrispondenza biunivoca con i
    numeri naturali
  • 1 2 3 4
  • 1 4 9 16

9
Comè possibile numerare un insieme infinito?
(2/3)
  • Qualunque sia il numero quadrato, esisterà sempre
    uno e un solo numero naturale corrispondente
    quindi i numeri quadrati si possono numerare alla
    stessa stregua dei numeri naturali.

10
Comè possibile numerare un insieme infinito?
(3/3)
  • Perciò, anche linsieme dei numeri quadrati, che
    è un sottoinsieme dei numeri naturali, ha lo
    stesso numero cardinale dellinsieme di questi
    ultimi.
  • Se ne deduce che un insieme infinito può essere
    messo in corrispondenza biunivoca con un suo
    sottinsieme, cioè con una sua parte.

11
I numeri ordinali transfiniti
  • Si dice numero ordinale il numero associato a un
    insieme ordinato che caratterizza, oltre alla
    quantità degli elementi che lo compongono, anche
    lordine in cui gli elementi sono disposti.
  • E Georg Cantor (1845-1918) ad aver esteso
    allinfinito anche gli ordinali, creando così i
    numeri ordinali transfiniti.

12
Primo principio
  • Sono due i principi che presiedono alla
    generazione degli ordinali
  • Il primo principio è il seguente di ogni
    ordinale a si può fare il successore, indicato
    con a 1
  • Indicando con 0 il più piccolo ordinale e
    applicando ripetutamente tale principio, si
    ottiene una successione di ordinali
  • 0, 1, 2, 3,,n

13
Il numero omega
  • Georg Cantor aggiunge il numero omega (?)
    definendolo così Un nuovo numero, che
    indichiamo con omega,, che possiamo immaginare
    come il limite a cui tendono i numeri n, che cioè
    deve essere dichiarato superiore a ogni numero n.

14
Secondo principio
  • Il numero ? supera la successione infinita degli
    ordinali finiti e termina, quindi, con un numero
    infinito, o transfinito.

15
Applicazione del primo principio
  • Applicando il primo principio,che presiede alla
    generazione degli ordinali, otteniamo la
    successione
  • 0,1, 2, 3,,n,, ?, ?1, ?2,?n

16
Applicazione del secondo principio
  • Passando al secondo principio che presiede alla
    generazione degli ordinali, si ottiene
  • lim (? n), che si indica con ?? ?2
  • Si dice ?2 e non 2?, in quanto negli ordinali
    transfiniti le proprietà commutative usuali
    dellaritmetica non sono più valide.

17
Spiegazione (1/2)
  • Se sommo un numero finito, per esempio 1, a un
    numero infinito come ?, il risultato sarà ancora
    ? mentre se sommo 1 non a ?, ma partendo da ?,
    ho ? 1. Quindi la proprietà commutativa non è
    più valida.

18
Spiegazione (2/2)
  • Se si considera 2?, cioè ? coppie dellordinale
    2, poste bene ordinate una dietro laltra, si
    ottiene un insieme ordinato il cui numero
    ordinale è ?. Se, invece, si considera un
    ordinale costituito da due ?, uno dietro laltro,
    si ottiene lordinale ? ?, che si indica con
    ?2

19
I numeri primi
  • Un numero naturale pgt1 è primo se ha esattamente
    due divisori
  • I primi numeri della serie sono 2, 3, 5, 7, 11

20
I numeri composti
  • Un numero naturale p è composto se ha più di due
    divisori.
  • Un record appartiene al numero 7560, che vanta
    ben 64 fattori divisori e, nellambito di tutti i
    numeri fino a 10.000, il suo record è imbattuto,
    anche se eguagliato da 9240.

21
I numeri fattoriali
  • Sono contrassegnati dal punto esclamativo n
    fattoriale si scrive n!
  • Il simbolo fu introdotto nel 1808 in Germania da
    Christian Kramp, a significare lo stupore per la
    rapidità con cui il fattoriale di n cresce al
    crescere di n.

22
I numeri perfetti
  • Un numero si dice perfetto se è uguale alla somma
    dei suoi divisori, inclusa lunità, ma escluso il
    numero stesso
  • 6 e 28, ad esempio, sono numeri perfetti, perché
  • 6 1 2 3
  • 28 1 2 4 7 14

23
I numeri poligonali
  • Il nome di questi numeri poligonali deriva dalle
    disposizioni di punti che sono state studiate
    almeno fin dai tempi di Pitagora (circa 540 a.C.)
  • Tali numeri comprendono i numeri triangolari, i
    numeri quadrati, i numeri pentagonali, ecc.

24
I numeri triangolari
  • Sono esprimibili mediante la formula
    n(n1)/2
  • Quindi i primi numeri della serie sono 1, 3,
    6, 10, 15, 21

25
I numeri quadrati
  • Ogni numero quadrato n2 è la somma di due
    numeri triangolari successivi.
  • Esempi rispettivamente con n4 n5 n6
  • 42 16 6 10
  • 52 25 10 15
  • 62 36 15 21

26
I numeri pentagonali
  • Sono dati dalla formula n(3n 1)/2
  • I primi numeri della serie sono 1, 5, 12, 22,
    35
  • Ogni numero pentagonale può essere ottenuto
    dalla somma di tre numeri triangolari
  • 5 1 1 3
  • 12 3 3 6
  • 22 6 6 10
  • Ecc.

27
Numeri esagonali e numeri eptagonali
  • I numeri esagonali sono dati dalla formula
    n(2n 1)
  • I primi numeri della serie sono 1, 6, 15, 28,
    45
  • I numeri eptagonali sono dati dalla formula
    n(5n 3)/2
  • I primi numeri della serie sono 1, 7, 18, 34

28
I primi numeri della serie dei numeri esagonali
ed eptagonali
29
I numeri interi relativi Z
  • I numeri naturali costituiscono un sottoinsieme
    proprio di un insieme più generale, che è quello
    dei numeri interi relativi, cioè dei numeri
    contraddistinti dal segno positivo o negativo.
  • Anche linsieme dei numeri interi relativi è
    numerabile.

30
I numeri razionali Q (1/2)
  • I numeri razionali si compongono di una parte
    intera e di una parte decimale, il periodo,
    formato da un numero finito di cifre, che si
    ripete indefinitamente. Se il periodo è 0, il
    numero decimale si dice limitato,(e il periodo
    non si scrive) se il periodo è diverso da 0, il
    numero si dice illimitato periodico.
  • I numeri razionali sono esprimibili mediante un
    rapporto di interi, quindi mediante frazioni.
  • Linsieme dei numeri razionali è numerabile.

31
I numeri razionali Q (2/2)
  • La potenza dellinsieme dei numeri razionali è
    ancora numerabile, è cioè la stessa
    dellinsieme dei naturali. (Come è stato
    dimostrato da Georg Cantor, i due insiemi si
    possono contare e possono, quindi, essere messi
    in corrispondenza biunivoca).

32
I numeri irrazionali (1/2)
  • I numeri irrazionali sono numeri non interi e non
    esprimibili mediante un rapporto di interi.
  • La scoperta dellesistenza di grandezze tra loro
    non confrontabili numericamente, cioè
    incommensurabili, sconvolse i pilastri
    concettuali della scuola pitagorica, che riteneva
    i numeri interi come misura di tutte le cose. I
    pitagorici si resero conto che il rapporto tra il
    lato di un quadrato e la sua diagonale non può
    essere espresso da numeri interi.

33
I numeri irrazionali (2/2)
  • Il rapporto tra la diagonale d di un quadrato e
  • il suo lato a, cioè d/a vale V2, che non è
    esprimibile come rapporto di due numeri interi.

34
I numeri reali R (1/2)
  • I numeri razionali e irrazionali costituiscono
    nel loro insieme i numeri reali.
  • Un numero reale x si dice algebrico se è
    soluzione di unequazione del tipo
  • anxn an-1xn-1 ... a1x a0 0
  • dove ogni aj (j 1,...,n)è un intero
  • Un numero reale non algebrico si dice
    trascendente e necessariamente esso è un numero
    irrazionale.

35
I numeri reali R (2/2)
  • Georg Cantor (1845-1918) ha dimostrato che sono i
    numeri irrazionali trascendenti, presenti in
    numero infinito in qualsiasi intervallo
    prefissato, a conferire ai reali la densità
    necessaria per generare una potenza maggiore del
    numerabile quindi linsieme dei numeri reali non
    è più numerabile. La presenza dei numeri
    irrazionali trascendenti nel corpo dei numeri
    reali fa sì che la potenza del loro insieme sia
    la potenza del continuo, maggiore della potenza
    del numerabile.
  • La cardinalità dellinsieme dei numeri reali è
    espressa dal numero cardinale aleph 1.

36
I numeri trascendenti (1/2)
  • Il numero trascendente non è un numero algebrico,
    quindi non è soluzione di unequazione algebrica
    con coefficienti razionali e con un numero finito
    di termini.
  • Nel 1873 Charles Hermite (1822-1901) ha
    dimostrato che il numero e, base dei logaritmi
    naturali,definito come elim(n??) (11/n)n
    non poteva essere la soluzione di alcuna
    equazione algebrica a coefficienti razionali.

37
I numeri trascendenti (2/2)
  • Nel 1882 è stato Carl Ferdinand Lindermann
    (1852-1939) a raggiungere la prova che anche p è
    trascendente infatti non può essere il risultato
    di unequazione algebrica.
  • Aleph-uno è la potenza di Infinito associata ai
    numeri irrazionali trascendenti.

38
SCHEMA di sintesi, relativo ai NUMERI REALI
Aleph-zero
Naturali
Aleph- zero
Numeri reali
Aleph-zero
Razionali
Aleph-uno
Non interi
Aleph-zero
Algebrici
Aleph-uno
Irrazionali
Aleph-uno
Trascendenti
39
I numeri complessi C (1/2)
  • E stato C.F.Gauss (1777-1855) a coniare il
    termine numeri complessi per quei numeri a
    coppia abi
  • dove a e b sono numeri reali, e i V-1 si
    definisce unità immaginaria.
  • Essendo i V-1, ne consegue che
  • i2 (V-1) (V-1) -1
  • i3 i2 i -1 i - i
  • a bi e a bi si dicono numeri complessi
    coniugati il loro prodotto è uguale a
  • (a bi)(a bi)a2 b2

40
I numeri complessi C (2/2)
  • Linsieme dei numeri complessi può essere pensato
    sia come unestensione dei reali, sia come
    unestensione degli immaginari e raccoglie le
    proprietà caratteristiche degli uni e degli altri
    (inoltre rende possibile lesecuzione
    delloperazione di radice, senza restrizioni).
  •  

41
I numeri infinitesimi e iperreali (1/4)
  • E stato lamericano Abraham Robinson (1918-1974)
    a sviluppare negli anni sessanta la non-standard
    analysis che introduce, a fianco dei numeri
    reali, i numeri iperreali, comprendenti anche i
    numeri infinitesimi.

42
I numeri infinitesimi e iperreali (2/4)
  • Alcune informazioni base saranno sufficienti per
    introdurre linnovativa impostazione di A.
    Robinson. Si parte dagli infinitesimi un
    infinitesimo (limitandoci ai positivi) è un
    numero maggiore di zero e inferiore a qualsiasi
    numero reale positivo. Rispetto a Leibniz,
    secondo il quale gli infinitesimi erano delle
    variabili, Robinson attribuisce agli epsilon la
    dignità di numeri ben determinati la categoria
    dei numeri iperreali è linsieme dei reali e
    degli infinitesimi. Gli infinitesimi vengono,
    così, promossi a numeri veri e propri e si può
    parlare di due numeri iperreali infinitamente
    vicini se la loro differenza è rappresentata da
    un numero infinitesimo.

43
I numeri infinitesimi e iperreali 3/4
  • Un numero iperreale finito ha la forma
  • a ?
  • dove a è un consueto numero reale ed ? un
    infinitesimo.
  • Intorno a un numero iperreale a finito esiste un
    alone di numeri infinitesimi, che costituiscono
    linsieme dei numeri a?. Tale insieme viene
    detto, in omaggio a Leibniz, monade ed è indicato
    con µ(a).

44
I numeri infinitesimi e iperreali 4/4
  • Per i numeri iperreali valgono le stesse
    operazioni dei reali ma il cosiddetto assioma di
    Archimede (che afferma Dato un numero reale a,
    esiste un numero intero n tale che na è maggiore
    di qualsiasi altro numero reale b.) nellanalisi
    nonstandard deve essere abbandonato.

45
I numeri immaginari I (1/3)
  • Fu Raffaele Bombelli (sec. XVI) a fornire per
    primo lidea di pensare a ununità immaginaria
    detta i, tale che il suo quadrato fosse lunità
    negativa, cioè i2 - 1. Bombelli fornì anche
    regole algoritmiche su tale entità. Ancora nel
    1702 Leibniz esplicitava, forse, limbarazzo dei
    matematici riguardo a questa idea assurda di un
    quadrato negativo, dal momento che egli scriveva
    a proposito del numero immaginario Miracolo
    dellanalisi, mostro del mondo ideale, quasi
    anfibio tra essere e non essere.

46
I numeri immaginari I (2/3)
  • Un numero immaginario è il prodotto tra un numero
    reale e lunità immaginaria.
  • Ad esempio i, 6i, (8/5)i, sono tutti numeri
    immaginari.
  • Anche 0 si può pensare come 0i, quindi come
    numero immaginario.

47
I numeri immaginari I (3/3)
  • Per comprendere lentità di tali numeri,
    analizziamo i rispettivi quadrati dei numeri che
    sono stati scelti ad esempio
  • (6i)2 36(-1) - 36
  • (ì8/5)2 i264/25 (-1)64/25 -(64/25)

48
Operazioni elementari in I
  • In I si possono anche definire le solite
    operazioni elementari. Basterà trattare i come se
    fosse una qualsiasi lettera e dunque applicare le
    regole scolastiche del calcolo letterale, non
    dimenticando che i2 -1
  • Esempi
  • Addizione 6i 7i 13i
  • Sottrazione 6i 7i - i
  • Moltiplicazione 6i3i 18i2 -18
  • Divisione 6i / 3i 2

49
I quaternioni (1/2)
  • Lestensione a una terza dimensione delle
    proprietà peculiari del piano complesso
    impegnarono a lungo lirlandese William Rowan
    Hamilton (1805-1865) il passaggio dai numeri
    complessi aib a terne ipercomplesse aibjc,
    essendo i e j operatori simili, eluse per oltre
    dieci anni i suoi tentativi, non per loperazione
    di somma, facile, ma per la moltiplicazione.

50
I quaternioni (2/2)
  • Nel 1843 ebbe lilluminazione, mentre passeggiava
    con la moglie doveva usare quaterne numeriche
  • abicjdk
  • invece di terne, con a, b,c,d numeri reali e i,
    j, k aventi la stessa proprietà di i, cioè
    i2j2k2-1 e, sacrificando la proprietà
    commutativa della moltiplicazione, fare inoltre
    ij k, ma ji -k e ki j e ik -j
  • Le quattro unità 1, i, j, k e le loro opposte 1,
    -i, -j, -k formano un gruppo dellottavo ordine
    non commutativo, detto gruppo dei quaternioni.

51
Ottetti o numeri di Carley
  • Sulla scia di Hamilton (che fu il primo a
    presentare un lavoro completo sui quaternioni), è
    fiorita tutta una serie di nuove algebre, tra cui
    lalgebra di Arthur Cayley (1821 1895),
    brillante studente a Cambridge, che formulò una
    teoria con 7 radici immaginarie di 1, creando
    così
  • un algebra di numeri a otto dimensioni. Tali
    numeri, chiamati ottetti o numeri di Cayley, sono
    utilizzati nello studio di spazi a n dimensioni.
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